Venticinque voci contro la mafia, allo Snaporaz in scena ‘Quel terribile ’92'
(Rimini) Venticinque voci contro la mafia. Ci queste anche quella di Manuel Agnelli. Domani allle 21 al teatro Snaporaz di Cattolica sarà presentato il libro del giornalista Aaron Pettinari ‘Quel terribile ’92: 25 voci per raccontare l’anno che cambiò la storia’. Le altre voci sono quelle di Maurizio Bologna, Salvatore Borsellino, Ninni Bruschetta, Loredana Cannata, Fabio Caressa, Giancarla Codrignani, Lella Costa, Giobbe Covatta, Jacopo Fo, Annalisa Insardà, Canio Loguercio, Fiorella Mannoia, Neri Marcorè, Bruno Morchio, Alberta Nunziante, Michela Ponzani, Carmela Ricci, David Riondino, Andrea Satta, Vauro Senesi, Daniele Silvestri, Sergio Staino, Flavio Tranquillo, Dario Vergassola, Stefano Vigilante. “Di tutti gli anni della nostra storia recente, uno di quelli che resterà per sempre impresso nella mente degli italiani è sicuramente il 1992", spiega l'autore.
Un anno, spiega Pettinari, "a metà tra la speranza di un cambiamento possibile e il tragico dolore. Tutto ha inizio il 17 febbraio 1992, quando scoppia il caso Tangentopoli con l'arresto dell'ingegnere Mario Chiesa. Quella "mazzetta" da 7 milioni, ricevuta dall'imprenditore Luca Magni, dà il via all'inchiesta Mani Pulite. Basta scorrere ancora il calendario fino al 23 maggio per precipitare dallo scandalo alla guerra fra il potere criminale e lo Stato quando, alle 17.56, i killer di Cosa nostra innescano con un radiocomando a distanza mille chilogrammi di esplosivo, nascosti in un tombino dell'autostrada Palermo-Trapani, all'altezza dell'uscita per Capaci. Muoiono così Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Appena 57 giorni dopo, alle 16.58, Palermo, e con essa l'Italia intera, sobbalza allo scoppio di una nuova bomba, stavolta in via D'Amelio. Una nuova strage in cui a perdere la vita sono Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. È il secondo colpo al cuore dello Stato da parte di Cosa nostra".
Grazie ai ricordi di 25 voci il libro attraversa quella stagione di rivoluzione e cambiamenti, "ripercorrendo anche altri fatti ed episodi che hanno caratterizzato i primi anni Novanta, dallo scoppio della guerra in Bosnia alla nascita dell'Unione Europea, fino a giungere ai giorni nostri. Un modo per fare memoria, 25 anni dopo”. Aaron Pettinari, classe 1984, giornalista pubblicista, è capo redattore di «Antimafia Duemila». Dal 2014 inviato a Palermo. Ha collaborato con «I Siciliani Giovani», «L'Ora Quotidiano», «Il Resto del Carlino», «La Gazzetta dello Sport» e il quotidiano on line www.laprovinciadifermo.com.
Riccione, a Geat gestione alloggi popolari
(Rimini) Con l'approvazione della convenzione di gestione, la giunta comunale, in previsione della scadenza al 31 dicembre 2018 della concessione attuale tra il Comune di Riccione e Acer per la gestione degli immobili Erp, ha dato il via libera all'affidamento a Geat per la durata di 10 anni. Le funzioni della società partecipata, di cui il Comune di Riccione è socio di maggioranza per una quota pari al 98,11% , e che svolge attualmente il servizio di manutenzione del patrimonio immobiliare comunale in global service, vengono così estese alla gestione tecnica e amministrativa, oltre che manutentiva, degli alloggi Erp. Il gettito complessivo dei ricavi da immobili Erp permetterà a Geat di far fronte ai costi di gestione che, peraltro, applicherà una riduzione del 5% sul costo di gestione stabilito dalla Conferenza degli Enti secondo gli indirizzi delle legge regionale 24/2001 già applicati ad Acer.
In questo modo si applica con incisività la distinzione tra l'attività operativa e gestionale affidata a Geat rispetto alle competenze di programmazione, indirizzo e regolamentazione degli alloggi Erp, che rimangono in capo al Comune. Per il vice sindaco e assessore servizi alla persona Laura Galli " con la conduzione diretta, attraverso la partecipata Geat, del patrimonio comunale a gestione pubblica per gli alloggi Erp e ad affitto calmierato, vogliamo dare risposte precise e puntuali in termini e organizzativi. Si tratta di 250 alloggi complessivi in concessione per i quali Geat si occuperà delle condizioni patrimoniale, contrattuale e manutentiva così da garantire un articolato servizio di gestione".
Fraternali realizza monumento a Renzo Pasolini, sabato inaugurazione alla Colonnella
(Rimini) Avrà inizio alle 12,30 di sabato 15 dicembre la cerimonia nel corso della quale sarà scoperto il busto di Renzo Pasolini, il leggendario pilota riminese tragicamente scomparso nel maggio del 1973. A 80 anni dalla nascita e a 45 da quel momento ancora indelebile nella memoria di tanti riminesi, il Motoclub Renzo Pasolini e la città di Rimini onorano la figura di quello straordinario sportivo con l'installazione di un monumento a lui dedicato che non poteva trovare collocazione migliore che nelle vicinanze dei luoghi che lo videro nascere e crescere. Il luogo scelto per l'installazione che sarà inaugurata sabato prossimo si trova infatti proprio di fronte alla chiesa della Colonnella, a pochi metri dalla casa in cui il padre Massimo e poi il fratello Paolo ebbero l'officina punto di riferimento per tanti motociclisti riminesi. Il busto realizzato nei laboratori della Bbtek di San Marino, è opera dello scultore Massimo Fraternali.
10 dicembre
Galli a lutto | Racket nigeriano | Alcol, ecstasy, coma
8 dicembre
Arresti a Villa Franca | Fiera dovrà riferire | Pd fa saltare consiglio
Mattarella alla Papa Giovanni: “Nessuno è uno scarto”
(Rimini) “Nella società non ci possono essere scarti, ma solo cittadini di identico rango e di uguale importanza sociale. Una diversa visione metterebbe in discussione i fondamenti stessi della nostra Repubblica”. Così ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo ai 50 anni della Comunità Papa Giovanni, davanti a 7mila persone nella sala della piazza del palacongressi di Rimini. La giornata riminese del presidente alla Comunità, “primo nella storia che ci fa visita, ha sottolineato il presidente Giovanni Paolo Ramonda, è iniziata poco dopo le 10, orario d’arrivo a Rimini, da una casa famiglia, quella di Hiessel e Valeria, giovani papà e mamma che vivono con i loro due piccoli figli naturali, una donna di 40 anni con ritardo mentale, un anziano di 65 con disabilità motorie, un uomo di 50 già senza fissa dimora, una ragazzina rom di 18, due giovani donne ed una donna somala col suo bimbo giunto tramite il corridoio umanitario di Pratica di Mare di due settimane fa. “Quella di Hiessel e Valeria - spiegano dalla Comunità - è una delle 201 case famiglia gestite dall'associazione in Italia, in cui sono accolte 1283 persone. Vere famiglie in cui c'è posto per tutti, seguendo l'intuizione più profonda di don Benzi, che vide nella famiglia il luogo naturale dell’accoglienza".
Il presidente Mattarella, è poi arrivato al Palacongressi, dopo una breve tappa alla casa di don oreste alla grotta rossa, accompagnao dla vescovo Francesco Lambiasi.
A fare gli onori di casa è stato Ramonda che, nel salutare il presidente, ha spiegato i fondamenti dell'operato Apg23. “Gli ultimi, gli emarginati, non sono oggetto di assistenza ma protagonisti di una società che grazie a loro si trasforma. Un principio che traiamo dal Vangelo ma anche dalla Costituzione della nostra Repubblica Italiana”, ha messo in chiaro.
Dopo Ramonda si sono succedute le quattro testimonianze di perosne accolte dalla comunità. Prima tra tutte quella di Francesco, detto Ciccio, 14 anni, uno dei protagonisti del film di Kristian Gianfreda ‘Solo cose belle’ dedicato alle case famiglia. Ciccio è disabile a causa di un'ipossia al momento del parto. I suoi genitori naturali non sono riusciti ad accudirlo e così è stato affidato ad una casa famiglia. Indossa un papillon, che i suoi compagni di classe gli hanno regalato perché fosse elegante in occasione dell'incontro con il presidente Mattarella.
Dal tema della disabilità si passa a quello della prosittuzione. Quando Daniela è arrivata in Italia dall’est aveva 17 anni. Si fidava di quelle persone che pensava fossero amici dei suoi genitori. “Loro mi avevano promesso un lavoro e io ho accettato, anche perché in famiglia non è che si mangiasse tutti i giorni”. Presto però scopre di essere stata in realtà venduta, la mandano con la forza sulla strada, subisce minacce e torture, arrivano a tagliarle le orecchie. "Questi uomini che voi chiamate clienti sono persone che come me vanno a fare la spesa, a comprare qualcosa di cui hanno bisogno. Anche io sono diventata una cosa da comprare, come quando si va dal macellaio”, racconta. “Non riuscirò mai a capire come una persona che si definisce uomo possa non avere pietà di una ragazza che sanguina, che piange e che soffre, facendo finta di niente, comprarla per chiedere di fare sesso mentre piange e sta male”.
Poi arriva Glory, nigeriana, 22 anni, vittima di tratta per prostituzione. I suoi aguzzini l’hanno convinta a partire con l’inganno, promettendole un lavoro nel mondo della moda. Prima della partenza le viene fatto un rito vodoo e le viene accollato un debito di 25.000 euro. Parte, attraversa il deserto e la Libia. Un viaggio che dura mesi, fatto di stenti e violenze. Poi la traversata del Mediterraneo. Infine la strada e la prostituzione. Dopo l'ennesima brutale violenza, chiama disperata i volontari dell'unità di strada della Papa Giovanni e viene liberata.
Di guerre e profughi che scappano dalle loro case parlano la veneta Giulia, 23 anni, e il suo amico siriano. Giulia è nata in una casa famiglia e dopo la laurea è andata a New York per uno stage all’Onu. Nel 2016 è partita per la Palestina, l'anno seguente è andata in Libano come volontaria dell'Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità Papa Giovanni, per proteggere le vittime dei conflitti, sostenere la loro scelta nonviolenta e cercare di costruire ponti tra le parti in conflitto.
Ha chiuso il filo delle testimonianza il riminese Daniele, 28 anni, arrestato per rapina a mano armata, dopo un periodo in carcere ha scelto di entrare in una casa della Comunità Papa Giovanni XXIII. Dopo un lungo percorso riabilitativo, a fine pena, ha trovato lavoro ed ora vive integrato pienamente. E' accompagnato da Giorgio Pieri, responsabile delle case educative per carcerati, dove i detenuti sono rieducati facendo esperienza di servizio con disabili.
Cinquant’anni Comunità papa Giovanni: in 7mila al palas
(Rimini) La mattina è iniziata presto a palacongressi di Rimini. Alle 7 sono arrivati i volontari della comunità, che lesti si sono sistemati in posizione ognuno intento nel compito assegnato. Alle 8 le porte si sono aperte per consentire ai settemila spettatori arrivati a Rimini in occasione del cinquantesimo dalla fondazione di entrare e prendere posto nella sala della piazza e nella sala dell’anfiteatro per asstistere all’anteprima del film di Kristian Gianfreda ‘Solo cose belle’, dedicato al nucleo fondante della comunità nata attorno alla figura di don oreste Benzi, la casa famiglia. “La casa famiglia - ha spiegato il presidente della comunità, Giovanni Paolo Ramonda - è l'intuizione più profonda di don Oreste Benzi. Si caratterizza per la presenza di un papà ed una mamma. Non operatori in strutture residenziali ma strutture affettive. Una vera famiglia, in cui si vive 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Non un’occupazione lavorativa ma una scelta di vita. Persone che aprono le porte di casa per dare una famiglia a chi non ce l'ha. In esse c'è posto per tutti: minori, disabili, anziani, italiani o stranieri e chiunque cerchi un punto fermo da cui ripartire, una famiglia in cui ritrovarsi. Oggi la Papa Giovanni XXIII conta 201 case famiglia in Italia, in cui sono accolte 1283 persone, e 50 case famiglia all’estero”.
In sala tante famiglie, madri e padri, nonni e figli, patenti e accolti, sani e disabili (la prima fila era una lunga distesa di carrozzelle), galleotti (o ex) ed ex prostutute. In numeri si parla di 3.500 studenti delle scuole superiori della provincia di Rimini, di 2.200 membri della Comunità Papa Giovanni e di 700 ospiti esterni. Infatti, all’importante celebrazione sono state presenti tutte le autorità laiche, ecclesiastiche e militari. Tante le fasce tricolori, tra cui quelle del sindaco di Rimini Andrea Gnassi e quella del sindaco di Riccione Renata Tosi, una fascia blu, quella di Riziero Santi, presidente della Provincia di Rimini. Il momento clou della giornata è stato l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 15 l’appuntamento conclusivo per un migliaio di aderenti alla comunità, ovvero la santa messa celebrata dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.
Sono quindi trascorsi già cinquant’anni dal settembre del 1968, quando il sacerdote riminese, don Oreste Benzi, decise di organizzare sulle vette delle Dolomiti una vacanza speciale: un campeggio per ragazzi spastici, come si diceva a quei tempi, accompagnati da giovani volontari. Da qui, un’iniziativa che sin da subito è sembrata una vera e propria rottura con l’assetto sociale, si fa partire la fondazione della comunità. “All’epoca - spiegano i volontari della Papa Giovanni - non esisteva il concetto di “integrazione”, la disabilità era un tabù, una vergogna. Faceva paura”. La comunità di fatto è nata grazie a quei giovani, desiderosi di vivere la giustizia attraverso la condivisione della vita direttamente con gli ultimi, guidati da un prete, don Oreste, che si faceva interprete “dell’impetuoso vento” del Concilio Vaticano II, che aveva dato alla Chiesa un nuovo spirito dopo che per secoli si era basata sugli ordini religiosi costituiti da consacrati”.
7 dicembre
Arresti a Villa Franca | Fiera dovrà riferire | Pd fa saltare consiglio
Scomparso, ritrovato a Rimini farmacista abruzzese
(Rimini) Sarebbe il farmacista scomparso dall’Abruzzo nel maggio scorso, l’uomo trovato cadavere oggi nel pomeriggio nell’abitacolo di un’auto sul lungomare a Rimini. SUl posto le forze dell’ordine allertate da passanti che avevano visto nel pomeriggio l’uomo riverso nell’auto. Il magistrato ha disposto l’autopsia non essendo ancora ben chiare le cause del decesso (Askanews).
Mattarella a cinquantesimo Comunità Don Benzi
(Rimini) Ci sarà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, domani al Palacongressi di Rimini, per festeggiare i 50 anni della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. Alla celebrazione del mezzo secolo di vita della realtà nata in Romagna nel 1968 saranno presenti 7.000 persone tra ospiti, studenti e appartenenti alla Comunità. Nel corso della mattinata verrà proiettato il film 'Solo cose belle', commedia sulla vita in una casa famiglia dell'associazione. Proprio una casa famiglia sarà teatro del primo incontro del Capo dello Stato che poi visiterà in privato la casa parrocchiale della Grotta Rossa dove ha vissuto don Benzi e raggiungerà il Palacongressi. Qui ascolterà quattro testimonianze: un ragazzo disabile accolto in casa famiglia, una ragazza liberata dalla prostituzione, una giovane impegnata all'estero nel corpo di pace della Comunità e un detenuto che espia la pena con misura alternativa al carcere. A concludere l'evento, l'intervento del presidente della Repubblica (Ansa).