Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:24

Bellaria, scontro camion-bici, un morto

(Rimini) Un uomo di 60 anni, che stava andando in bicicletta, è morto, ieri nel pomeriggio a Bellaria (Rimini), in via fratelli Cervi. L'uomo, per cause in corso di accertamento da parte della polizia municipale, è stato urtato da un camion che stava viaggiando nella stessa direzione di marcia. Sono in corso le indagini dei vigili urbani per approfondire le cause dello scontro (Ansa).

(Rimini) «Quarant'anni di apertura al mondo, quarant'anni di legame con la nostra città e i suoi protagonisti. Rimini fine anni Settanta era una città creativa, con eccellenze nel sociale e nella cultura, penso a don Oreste, a San Patrignano, al Pio Manzù, alla Sagra Malatestiana». Così Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, ha introdotto l'evento del 12 dicembre nella sala congressi del Palazzo del Turismo di Rimini, dedicato alla quarantesima edizione del Meeting che si svolgerà dal 18 al 24 agosto 2019. «Noi stessi, figli di questa città e dell'educazione ricevuta da don Giussani, avevamo nel nostro dna l'apertura, la vocazione all'incontro e alla valorizzazione di ogni espressione che sapesse di vero, la passione per la bellezza. Quello che fece la differenza fu l'intuizione, condivisa, che i grandi progetti si costruiscono insieme con chi ha il coraggio di volere il bene, prima di cercare il proprio utile».
Il Meeting dei 40 anni, ha raccontato la presidente, sarà il Meeting di una nuova apertura internazionale, «non più solo un Meeting dell'amicizia fra i popoli, ma un Meeting realizzato con gli amici dei diversi popoli». Segno di questa novità è la missione in Egitto dello scorso ottobre, in collaborazione con la Biblioteca di Alessandria e durante la quale la delegazione del Meeting ha incontrato personalità di rilievo della vita del paese, tra cui il Grande Imam di Al-Azhar. Negli ultimi mesi inoltre il Meeting è diventato un punto di riferimento delle "nuove generazioni", i figli di persone immigrate nati in Italia, con due mostre che stanno girando tutta la penisola e coinvolgendo decine di migliaia di persone. Nel 2018 inoltre sono saliti a quota 15 i Meeting nati spontaneamente all'estero, dal New York Encounter, ad Encuentro Madrid, al Meeting di Brno nella Repubblica Ceca, al London Encounter, fino agli eventi di Paraguay, Messico e Cile.
Dal desiderio di far conoscere il Meeting e di coinvolgere altri nel sostenerlo è nato anche "Meet the Meeting", che il 18 maggio 2019 vedrà il marchio MeetingRimini presente nelle piazze di sessanta città italiane grandi e piccole, con l'obiettivo di incontrare le persone, invitarle a Rimini, raccontare le novità dell'edizione imminente e sensibilizzare il pubblico a sostenere la manifestazione.

La 40ma edizione segnerà anche un rafforzamento della presenza del Meeting nel territorio. Al Palazzo del turismo con Emilia Guarnieri sono stati presenti il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, la società che riunisce i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza. In apertura è intervenuto il vescovo Francesco Lambiasi, che ha portato il suo saluto, mentre il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha inviato un cordiale messaggio.
«Quarant'anni sono un tempo breve», ha detto il sindaco Gnassi, «ma gli ultimi 40 anni sono stati, per Rimini, per l'Italia, per il mondo, un tempo di enormi cambiamenti. Neanche gli scrittori di fantascienza, nel 1980, azzardavano un futuro in cui nella tasca di una giacca potevi attingere in tempo reale a tutte le informazioni del mondo. Viviamo una stagione di possibilità e di privilegi mai vista prima, eppure i nostri pensieri stanno regredendo alla tribalità, all'incomunicabilità, all'egoismo. Non c'è più discussione, anzi non si cerca più il confronto. Il Meeting ha attraversato questi 40 anni come un vascello leggero e non ha mai perso la bussola. La stella polare erano e sono le persone e la loro tensione all'assoluto e alla felicità, da raggiungersi attraverso le relazioni. Per dirla come avrebbe fatto Jannacci 'Meeting di Rimini, 40 anni senza mai andare fuori tempo'. O per meglio dire, cercando ostinatamente, costantemente di capire il tempo, senza lasciarsi sopraffare da esso».
«Dal versante della Fiera», ha detto il presidente Cagnoni, «sia il Meeting che il quartiere fieristico sono stati e sono sempre di più, soprattutto per chi ci ha lavorato e ci lavora oggi, un luogo di crescita positivo e dinamico, ricco di opportunità e di occasioni umane e non solo professionali. Incontrarsi e conoscersi, cosi come fare business, in un ambiente dominato dalla bellezza, sono convinto faccia la differenza e favorisca la costruzione di relazioni positive, anche tra persone con storie e tradizioni differenti. C'è una spinta alla bellezza che accomuna il nostro lavoro, che si traduce anche in un'operosità e in una ricerca continua di migliorarci, innovarci e crescere, alzando sempre di più l'asticella subito dopo aver ottenuto il risultato. Credo che stia qui il principale segreto di chi ha successo».

«Viviamo nel paese che il Censis descrive come "impaurito, incattivito, impoverito"», ha aggiunto Guarnieri. «Tutto vero, ma è anche vero che la partita tra cinismo e speranza si gioca sulla responsabilità e sulla libertà di ciascuno. Dipende tutto dalla direzione verso cui puntiamo il nostro sguardo, come ricorda il titolo del 40mo Meeting, tratto da una poesia di Wojtyla, "Nacque il tuo nome da ciò che fissavi". Il 7 dicembre qui a Rimini il presidente Mattarella ci ricordava che "non dobbiamo avere timore o vergogna di nutrire, e di manifestare, buoni sentimenti. Perché ci aiutano a migliorarci, mentre il cinismo è triste e gretto: si inchina al cosiddetto realismo, ritenendolo immutabile". Il cinismo ammantato di realismo è oggi una deriva pericolosa. Quasi profeticamente diceva don Giussani nel 1987 che "nell'appiattimento del desiderio ha origine lo smarrimento dei giovani e il cinismo degli adulti". In fondo abbiamo un unico auspicio per i prossimi quarant'anni: che il Meeting possa ancora contribuire a tenere vivo il desiderio di tanti, giovani e adulti».
In questi giorni poi si attua un passaggio rilevante per il Meeting, il direttore Sandro Ricci dopo 40 anni (di cui 36 da direttore, da quando cioè esiste la carica) ha scelto di intraprendere una nuova strada lavorativa. «Un'avventura professionale e umana esaltante, così definirei il mio lavoro di questi anni al Meeting», ha detto Ricci, «considero un privilegio aver accompagnato la crescita costante della manifestazione». Il nuovo direttore, che entrerà in carica a gennaio 2019, sarà Emmanuele Forlani», riminese di origine, 44 anni, una carriera brillante nelle relazioni pubbliche e nel management, già componente del cda della manifestazione (curriculum sintetico in allegato ndr).

Nel corso dell'evento, a cui hanno presenziato varie autorità cittadine, sono stati presentati anche il logo e il manifesto dell'edizione 2019. Autrice degli elaborati è Stefania Garuffi, titolare di uno studio grafico riminese, che già aveva firmato il manifesto 2015. «Il centro del visual è uno sguardo carico di intensità e di domanda», spiega l'autrice. «Quando l'attrattiva è forte accade così. Volevo fissare proprio l'istante in cui l'occhio è tutto preso da ciò che accade. È l'occhio dell'uomo contemporaneo - bombardato di immagini, di stimoli e di input - ma ancora desideroso di qualcosa e qualcuno di autentico».
A partire dal nuovo anno il sito internet www.meetingrimini.org completamente rinnovato e le pagine social Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin racconteranno le novità del nuovo Meeting, tra cui le aree e gli spazi tematici che già avevano contraddistinto la precedente edizione. Confermate Mesh Area, dedicata al mondo del lavoro, e Meeting Salute, mentre quella che nel 2018 era stata Move to Meet, area dedicata ai temi della mobilità, quest'anno si amplierà per abbracciare anche i temi della città, come luogo dove la persona nasce, cresce, costruisce e vive.

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 15:00

Emporio solidale, 500 famiglie assistite nel 2018

(Rimini) La Giunta del Comune di Rimini ha approvato il nuovo protocollo che che comprende l'allargamento a 17 degli enti, tra Istituzioni, Associazioni e Imprese, a sostegno dell'Emporio solidale. un supermercato rivolto a persone in forte difficoltà economica dove è possibile effettuare la spesa senza l'utilizzo del denaro. Ad ogni tesserato viene fornita una tessera a punti gratuita, assegnati sulla base della composizione del nucleo familiare. Ogni mese il beneficiario ha a disposizione i punti assegnati e può scegliere tra i prodotti, alimentari e non, presenti all'interno del supermercato.
Nel corso del 2018 sono state circa 500 le famiglie assiste da #EmporioRimini, il che significa almeno 1.900 persone di cui più di 600 bambini e minori, di età compresa tra 0 e 15 anni. Circa 3.500 i carrelli riempiti in un anno di spesa. Tra le novità dell'anno l'introduzione di nuovi prodotti, tra cui quelli legati alla cura e igiene personale e alla casa.

All'Emporio non si fa solo la spesa, che già di per sé è fondamentale per una realtà famigliare in difficoltà economica, ma rappresenta anche un luogo di accoglienza dove gli adulti mantengono dignità, scegliendo i prodotti dagli scaffali mentre i propri figli giocano o disegnano nello spazio dedicato ai bimbi.Questa dimensione di normalità, di fare la spesa come in un qualsiasi supermercato, aiuta ad alleggerire un periodo della vita costellato da fatiche e sacrifici, e in cui è possibile attivare diverse forme di solidarietà.
"Uno strumento - commenta Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini - per evitare la cronicizzazione del disagio ed il superamento della "crisi" da parte di famiglie che non sono povere nel senso tradizionale del termine, ma semplicemente stanno attraversando un periodo di riassestamento, per esempio dopo aver perso il lavoro. C'è una dignità enorme tra questi scaffali, uno spaccato di città nascosta ma che vale la pena conoscere; per questo siamo contenti dell'allargamento del progetto ad altri settori associativi e della società civile. Un progetto della città per la città, questo è lo spirito che anima e sostiene l'Emporio solidale"

 

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 09:13

12 dicembre

Corinaldo, la pista riminese | Nell’attentato a Strasburgo | Vittoria del Rimini calcio

(Rimini) Erano circa le 20, poco più, e l’eurodeputato riminese Marco Affronte (Verdi) stava tornando a piedi all’hotel dove soggiorna, trovandisi, in pratice, nel mezzo dell’attentato al mercatino di Natale da parte di un radicalizzato, che ha provocato 3 morti e 12 feriti.
“Mi trovavo fra Place Kleber e la cattedrale quando ho sentito 6 o 7 colpi ravvicinati (ho capito dopo che fossero spari). Ho visto gente gridare, e scappare, e ho accelerato il passo. Senza volerlo però sono andato proprio nella direzione dove stavano accadendo i fatti. Ho visto due persone a terra, sembravano completamente immobili. C'erano piccoli capannelli di persone attorno. Più avanti la polizia ci ha bloccato il passo e costretti a restare in un androne. Mi sono trovato con una giovane coppia, e assieme abbiamo deciso di suonare per cercare un miglior riparo. Ci hanno fatto entrare nel cortile, poi in casa. I ragazzi erano davvero molto scossi, e hanno pianto parecchio. Abbiamo solo aspettato, cercando notizie e sperando che là fuori meno persone possibili stessero soffrendo”.
Verso la mezzanotte, Affronte è riuscito a rientrare nel suo albergo. Su Facebook ha commentato: “Andiamo tutti a dormire col cuore più pesante”.

(Rimini) Domenica scorsa all'Auditorium di San Patrignano, si è svolta la proiezione di Celebrity Skin - Rockin'1000 with Courtney Love, l'ultima produzione video realizzata durante il concerto di Rockin'1000 quest'estate a Firenze. Davanti a una platea di circa 1000 persone, tra ragazzi impegnati nel percorso in comunità e addetti ai lavori, è salito sul palco Fabio Zaffagnini, General Manager Rockin'1000, per raccontare agli ospiti della comunità - charity partner dell'evento realizzato questa estate a Firenze - la storia di Rockin'1000, i suoi valori e il messaggio che il progetto porta nel mondo. Erano presenti altri due soci fondatori di Rockin'1000: Claudia Spadoni e Cisko Ridolfi, rispettivamente Executive Producer e Sound Manager Rockin'1000, per rispondere dal vivo a domande e curiosità sull'evento di Firenze e su tutto il progetto.
La presentazione di Fabio Zaffagnini, pensata per gli ospiti di San Patrignano, è stata scandita da diversi video, ripercorrendo la storia del progetto iniziata 4 anni fa a Cesena con Learn To Fly, video-appello ai Foo Fighters che ha fatto il giro del mondo (con oltre 46 milioni di visualizzazioni) fino ad arrivare alla presentazione dell'ultimo video che racconta la tappa fiorentina del progetto Rockin'1000 con That's Live 2018.

Il concerto fiorentino della più grande Rock Band al mondo ha visto protagonisti ben 1500 musicisti, un repertorio di brani iconici della Storia del Rock, la partecipazione speciale di Courtney Love, star della musica conosciuta a livello globale, il Maestro Peppe Vessicchio, che ha diretto i musicisti, Nikki e Federico Russo di Radio Deejay, presentatori dell'evento. L'artista Courtney Love è stata coinvolta grazie al supporto della Only The Brave Foundation, partner istituzionale dell'evento.
Grazie anche ad ACF Fiorentina, una parte del ricavato dell'evento è stata devoluta a San Patrignano, la comunità che da 40 anni accoglie gratuitamente migliaia di giovani aiutandoli a superare il problema delle dipendenze e dell'emarginazione. La somma raccolta sarà impiegata nel progetto di prevenzione WeFree, grazie al quale la comunità incontra ogni anno oltre 50.000 studenti in tutta Italia, realizzando una serie di tappe in Toscana.
Rockin'1000 è progetto internazionale che nasce da un'idea di Fabio Zaffagnini (Direttore Generale) in collaborazione con Anita Rivaroli (Direttore Artistico Eventi Speciali), Claudia Spadoni (Produttore Esecutivo), Martina Pieri (Responsabile Comunicazione), Mariagrazia Canu (Media Relations e PR Manager) e Cisko Ridolfi (Sound Manager).

(Rimini) Posti letto, mense, interventi di prima soglia, ma anche monitoraggio e mappatura delle aree più a rischio, dove poter contattare chi ha bisogno e non si rivolge autonomamente ai servizi. Questa l'estrema sintesi della complessa e multiforme rete di solidarietà ed assistenza che vede il Comune al fianco di un consistente sistema di associazioni di volontariato, a contrasto della povertà e a sostegno dei senza fissa dimora. L'ultima, in ordine di tempo, è l'istruttoria pubblica appena pubblicata sull'albo pretorio del Comune di Rimini (albopretorio.comune.rimini.it) riguardante il progetto "Unità di strada senza fissa dimora". Approvato nell'interno del Piano di zona per la salute e il benessere sociale - triennio 2018-2020 - del distretto di Rimini, il progetto, di durata annuale, è finalizzato al monitoraggio della persone senza fissa dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio con l'obiettivo di attivare interventi a bassa soglia (anche innovativi), di ridurre la grave marginalità, consolidare la rete dei soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di senza fissa dimora. Tramite l'istruttoria pubblica l'Amministrazione intende sviluppare una co-progettazione insieme a soggetti del terzo settore al fine di valorizzare l'esperienza di tali realtà presenti sul territorio.
Più in generale, sono più di 120 i posti letto per la prima accoglienza messi a disposizione dal sistema riminese pubblico e privato per il sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. Un sostegno immediato, già attivato, ma che in queste settimane si sta preparando ad un eventuale potenziamento,in previsione di un peggioramento delle condizioni climatiche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Altrettanti i pasti offerti, in media, nelle strutture gestite dall'associazionismo. Quotidiani i monitoraggi dei volontari nelle zone critiche della città, alcuni dei quali svolti insieme a personale medico e paramedico.
"Sta a noi - sottolinea Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini - "andare a cercare le persone che non vengono a cercare noi", come diceva don Oreste Benzi. Questo lo spirito con cui intendiamo potenziare il monitoraggio e il sostegno ai più emarginati. Nel farlo ci affidiamo alla consolidata rete pubblico privato che, tramite l'associazionismo, a dimostrato a Rimini di poter costruire un efficace sistema di sostegno e accoglienza. Attingiamo all'esperienza consolidata dell'associazionismo locale offrendo, aldilà delle risorse necessarie, anche i professionisti e i nostri servizi sociali. I volontari delle Unità di strada e delle mense conoscono spesso per nome, uno per uno, gli emarginati, perchè li incontrano quotidianamente. Un servizio di prossimità pienamente integrato nei servizi territoriali”.

(Rimini) “La tragedia di Corinaldo ci impone di affrontare con rispetto, ma con altrettanta decisone, la questione della sicurezza nei locali e durante gli eventi”, per la consigliera regionale del Movimento 5Stelle Raffaella Sensoli. “Sapendo che se vogliamo evitare di piangere nuovamente altri morti devono essere adottate misure e comportamenti seri da più parti. Quest'estate nel riminese sono stati chiusi diversi locali a causa di ripetuti episodi di violenza, risse, spaccio e somministrazione di alcool, anche a minori. Ho condiviso e sostenuto la scelta di chi (il nostro Questore) ne ha deciso la chiusura. E anche oggi credo che esista una responsabilità chiara ed ineludibile di chi organizza eventi, innanzitutto nel rispetto dei numeri massimi di presenza nei locali (diciamo subito che i sistemi per "contare" gli ingressi sono numerosi, diffusi e praticabili, volendolo fare). Ben vengano poi strumenti come metal detector e controlli su borse e zaini come – oggi – proposti da qualche associazione: se servissero adeguamenti delle norme per poterlo fare che si facciano gli eventuali approfondimenti. Dobbiamo, a questo riguardo, avere la consapevolezza che la diffusione delle bombolette spray è legata anche al senso (o alla realtà) di insicurezza diffusa con la quale conviviamo forzatamente: non possiamo negare che lo spray al peperoncino spesso venga proposto dagli stessi genitori, comprensibilmente preoccupati, ai propri figli ed alle proprie figlie come strumenti di difesa da rischi che effettivamente sussistono (e a Rimini purtroppo ne sappiamo qualcosa). C'è poi una responsabilità di chi educa: le famiglie, la società, gli organi di informazione. Non si tratta di richiedere un generico, astratto ed impossibile "rispetto delle regole", ma di fare capire che ogni gesto ha una conseguenza. Così come, per capirci, hanno avuto conseguenze le uscite infelici di chi l'estate scorsa, compresi purtroppo amministratori locali e regionali, hanno sostenuto l'idea che "gli affari sono affari", che non bisogna far cadere ombre sui locali, sul modello del divertimento a tutti i costi, che i controlli e le decisioni sulla sicurezza vanno prese con prudenza (pensando al business, non alla vita o alla salute delle persone). Questo atteggiamento non solo non produce sicurezza ma è anche gravemente diseducativo, perché diffonde l'idea che quello che conta sono solo o soprattutto gli affari. Se ci sono locali, contesti, situazioni, eventi che mettono a rischio la sicurezza bisogna semplicemente non consentirli o consentire il possibile, senza invocare a dicembre i controlli e in estate sostenere che "business is business", oppure a dicembre avere gli occhi lucidi e in estate indicare come nemico del territorio chi cerca di evitare che gli affari di qualcuno siano una tragedia per tutti gli altri”.

(Rimini) “Sprint finale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’aeroporto ‘Luigi Ridolfi’ di Forlì. E’ stato infatti adottato il decreto di anticipata occupazione dello scalo da parte della società che si è aggiudicata la concessione per la sua gestione totale”. Ne dà notizia Jacopo Morrone (Lega), sottosegretario alla Giustizia.
“Sono estremamente soddisfatto per questa nuova opportunità per il nostro territorio, che si è così velocemente concretizzata dopo che la società, che ringrazio per la disponibilità dimostrata nell’affrontare questa grande sfida, si è aggiudicata la concessione”.

(Rimini) Quattro minorenni e un maggiorenne, tutti residenti nelle zone limitrofe alla struttura che ospita richiedenti asilo da loro attaccata con due bottiglie molotov e una bomba carta alla fine di ottobre. Questo per sommi capi l'epilogo che lavoratori della coop Centofiori hanno “appreso con sgomento dai giornali: un gruppo di adolescenti o poco più mossi da non si sa bene quale motivazione, che gli inquirenti stanno ancora cercando attraverso le indagini. Questi ragazzi hanno compiuto dei gesti molto gravi. Hanno messo a grave rischio l'incolumità dei nostri ospiti e dei nostri colleghi e solo per fortuna nessuno si è fatto male. Maneggiando sostanze esplosive hanno messo a rischio anche la loro stessa incolumità, per non parlare del loro futuro, delle conseguenze che avranno questi gesti su di loro e il peso che getteranno sulle loro famiglie”.
I gesti “appaiono come una "bravata", e già questo potrebbe in qualche modo sminuirne la portata, se non fosse per alcuni fatti che crediamo necessario rimarcare. Il contesto in cui nascono è comunque un contesto di pregiudizio, perché i due attentati – due bottiglie incendiarie non esplose e una bomba carta esplosa – non sono stati fatti presso una casa qualunque, ma sulla soglia di un edificio che ospita dei richiedenti asilo, dei migranti”.
Non si sa “in che ambiente siano cresciuti questi ragazzi, ma di sicuro queste azioni sconsiderate sono comunque frutto del clima di violenza che è stato scatenato nel Paese per motivi esclusivamente di speculazione politica. Vediamo ogni giorno che danni può creare negli adulti questo clima nefasto, figuriamoci su menti giovani e non mature. Leggiamo sui giornali che i ragazzi sono pentiti e vogliamo crederli tali, ma vogliamo ugualmente invitarli, quando sarà loro possibile, ad incontrare dei ragazzi richiedenti asilo, magari loro coetanei, per conoscere dalla loro viva voce che drammi hanno passato e cosa possono avere evocato nel loro vissuto i gesti insensati effettuati nelle notti di fine ottobre scorso. Forse così potranno capire che conseguenze hanno, per gli altri, queste cosiddette bravate".

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