(Rimini) Ci sono altri due indagati nell'inchiesta della Procura di Ancona per la calca della discoteca Lanterna azzurra in cui morirono sei persone: si tratta di Marco Cecchini, uno dei dj del locale, figlio di Quinto Cecchini, uno dei soci della Magic srl che gestisce la discoteca (anche lui indagato), e dell'addetto alla sicurezza Gianni Ermellini, di Rimini. L'accusa ipotizzata è concorso in omicidio colposo aggravato, come per gli altri 7 indagati adulti: tre gestori e i 4 proprietari dell'immobile. E' indagato anche un minorenne sospettato di avere usato spray al peperoncino. Dei due nuovi indagati si è appreso in sede di conferimento dell'incarico a due periti: l'ing. Costanzo Di Perna, docente di fisica tecnica ambientale di Univpm, e il tenenete colonnello Marcello Mangione, un ingegnere civile del comando generale dell'Arma dei carabinieri. Saranno supportati dal Racis e dovranno tra l'altro verificare la presenza del principio attivo del peperoncino nel locale. Venerdì il primo sopralluogo (Ansa).

(Rimini) Il Vescovo di Rimini ha affidato gli augurio di Natale al settimanale ilPonte. Il pensiero di mons. Francesco Lambiasi è pubblicato come Editoriale dal titolo "Presepe Vivente" sulla prima pagina del settimanale cattolico riminese in uscita oggi, giovedì 20 dicembre 2018. Il Vescovo parte da un'analisi dell'Italia così com'è stata fotografata di recente dal Censis. Una nazione intristita, rabbuiata, senza futuro e con un ipotesi di crescita "zero virgola", dove tutto il male è attribuito agli stranieri e ai migranti. Il Vescovo si chiede se davvero l'Italia sia così, sia tutta così, se il Paese possa veramente essere compreso tra cinismo e paura. Mons. Lambiasi racconta una storia (presa in prestito dal quotidiano Avvenire), quella di una coppia di rifugiati e della loro bambina di 5 mesi, una storia che si intreccia con quella di Gesù. Una vera e propria storia di Natale. Perché di presepi di strada, anche in questo 2018 ce ne sono tanti, troppi, avverte il Vescovo. E si chiede: in quel 63% di italiani cinici, impauriti e che danno la colpa a stranieri e immigrati, forse non ci siamo anche noi? Cita Alberto Marvelli, il Vescovo, e invita tutti e ciascuno ad un Natale vero. Di seguito, l'Editoriale integrale del Vescovo.

"Brutta e cattiva: è la foto dell'Italia 2018, raccontata dal rapporto del Censis. Un Paese rannicchiato a riccio dietro il rancore più sordo e la cattiveria più cupa, perché ha ormai smarrito il senso del proprio futuro, rabbuiato da un orizzonte che non promette crescita se non dello "zero virgola". È il ritratto di una società appiattita e spompata, con il 63% degli italiani convinti che tutto il male sia colpa degli stranieri e dei migranti, al punto di non volerli neppure come vicini di casa. È davvero questa l'Italia? Se è così, dov'è andato a finire allora il bel paese? Ecco un 'campione' pescato su Avvenire di qualche giorno fa. Il presepe di cui qui si parla è veramente vivente. Loro sono giovanissimi: Giuseppe (Yousuf), Fede (Faith) e la loro creatura. Che è già nata, è una bimba e ha appena cinque mesi. Giuseppe viene dal Ghana, Fede è nigeriana, entrambi godono - è questo il verbo tecnico - della «protezione umanitaria» accordata dalla Repubblica Italiana. Ora ne stanno godendo in mezzo a una strada. Una strada che comincia appena fuori di un Cara calabrese e che, senza passare da nessuna casa, porta dritto sino al Natale. Il Natale di Gesù: Uno che se ne intende di indifferenza e di solidarietà, di ascolto e di rifiuto, del "sì" - che salva tutti - e dei "no" che si fanno prima porte sbattute in faccia e poi chiodi di croce".

"Giuseppe e Fede sono stati abbandonati, con la loro creatura, sulla strada che porta al Natale e, poi, non si sa dove. Sono parte di un nuovo popolo di "scartati", che sta andando a cercare riparo ai bordi delle vie e delle piazze, delle città e dell'ordine costituito, ingrossando le file dei senza niente. Sono i senza più niente. Avevano trovato timbri ufficiali e un "luogo" che si chiama Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) su cui contare per essere inclusi legalmente nella società italiana, apprendendo la nostra lingua, valorizzando le proprie competenze, studiando per imparare cose nuove e utili a se stessi e al Paese che li stava accogliendo. Adesso quel luogo non li riguarda più. Ma allora che "protetti" sono? Eccolo davanti ai nostri occhi uno dei tanti, troppi presepi di strada del Natale 2018. Ma prima di battere il petto degli altri, dobbiamo battere il nostro. Domandiamoci: non è forse vero che in quel 63% di italiani di cui sopra ci siamo anche noi, quando diciamo "Prima gli italiani"? Cento anni fa nasceva Alberto Marvelli. Sulla porta del suo ufficio di assessore alla ricostruzione aveva scritto: "Prima i poveri". Il nostro non potrà essere un Natale né buono né santo se non sarà prima di tutto un Natale vero. Auguri".

(Rimini) Lo Spazio Tondelli di Riccione dedica il suo concerto di Natale a un capolavoro della musica, l'album bianco dei Beatles, e lo fa portando in scena i Rangzen, una delle cover band più apprezzate dei Fab Four. Intitolato White Christmas, White Album, il live dei Rangzen è un tributo speciale a uno dei lavori più ispirati del quartetto di Liverpool, a cinquant'anni dalla sua pubblicazione. Composto in gran parte durante il soggiorno indiano dei Beatles, il White Album uscì infatti il 22 novembre del 1968, facendo conoscere canzoni immortali come Revolution, Back in the U.S.S.R., While My Guitar Gently Weeps, Ob-La-Di, Ob-La-Da.

I Rangzen eseguiranno per intero il White Album, compresa una perla rara come Revolution 9, uno dei brani più atipici e sperimentali nella produzione dei Beatles. La band è composta da Ricky, Francesco e Claudio Cardelli, Enrico Giannini e Marco Vannoni. A questi "Fab Five" e al loro classico (e virtuoso) mix di voce, chitarre, basso, batteria e tastiere, si aggiungeranno per l'occasione alcuni ospiti speciali, come Erica Lasagni (violino) e Giuseppe Bonomo (chitarre, voce). Prima del concerto verranno proiettate alcune immagini raccolte da Claudio Cardelli nei suoi oltre quaranta viaggi in India sulle tracce dei Beatles. Per l'occasione si potrà degustare il "Chai", tipico tè indiano speziato assieme a biscotti "esotici" per tutti.

(Rimini) Un investimento per esigenze di safe and security che risponde anche ad una nuova ed efficiente organizzazione degli accessi nelle zone più frequentate della città. La giunta comunale nell’ultima seduta ha approvato l’intervento per la regolamentazione degli accessi sia in centro storico sia nella zona della marina, aree spesso utilizzate per ospitare appuntamenti e manifestazioni e che saranno organizzate attraverso l’installazione di un sistema di dissuasori fissi e a scomparsa.
Un sistema che amplia alla zona mare, in particolare nel tratto di Lungomare Tintori tra piazzale Boscovich e piazzale Fellini che sia di inverno sia soprattutto nella stagione estiva è sede dedicata di numerose iniziative di intrattenimento per cittadini e turisti. Attualmente le aree interessate dagli eventi sono delimitate per il periodo delle manifestazioni da apposite barriere come da indicazione degli organi competenti. L’obiettivo dell’Amministrazione è di andare a sostituire questa soluzione temporanea con la posa di dissuasori fissi in acciaio antintrusione in corrispondenza della pista ciclo pedonale e dei marciapiedi lato mare. Le barriere di new jersey ‘tradizionali’ saranno invece posizionate sulla carreggiata stradale.

Per quanto riguarda il centro storico, si prosegue nel progetto di riorganizzazione già avviato in questi mesi attraverso un sistema strutturato di dissuasori fissi e a scomparsa e di arredi fissi e mobili e che comprende Piazza Cavour, Tre Martiri e Ferrari. Il progetto punta a rendere omogeneo il sistema di accesso anche nel resto del centro storico prevedendo la possibilità di mettere a sistema i fittoni automatizzati a scomparsa anche in via Giordano Bruno e in via Garibaldi
Il costo complessivo stimato dell’intervento previsto per il 2019 è di 100.000 euro. “Si tratta di un investimento in virtù delle molteplici iniziative, eventi e manifestazioni che la città organizza e ospita – sottolinea l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad – nella convinzione che le indiscutibili esigenze di sicurezza e tutela dei cittadini possano e debbano conciliarsi con il decoro urbano, con la bellezza e con la vivibilità degli spazi. Un progetto organico, che comporta anche economie in prospettiva futura, adeguato dal punto di vista sia funzionale sia estetico, che rappresenta una città che non rinuncia ad aprirsi perseguendo l’obiettivo primario della sicurezza”.

 

(Rimini) Allagato il sottopasso ferroviario del parco Cervi a causa della rottura di una condotta fognaria. Il fatto è accaduto ieri e già dalla scorsa notte gli operai di Hera sono al lavoro per risolvere il guasto che “ha però inevitabilmente comportato l'attivazione dello scarico a mare in prossimità di piazzale Kennedy, che si prevede rimarrà aperto fino alla conclusione dei lavori”.
L'intervento seguito da Hera, con l'ausilio di imprese specializzate, si protrarrà durante le festività natalizie e, pertanto, si potranno avere possibili disagi di cui Hera si scusa anticipatamente.

 

(Rimini) “Il Comune di Rimini si opporrà in ogni modo e in ogni sede a che la ‘vergogna’ della nuova Questura finisca a tarallucci e vino”. Così il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sulle notizie diffuse oggi secondo cui i parlamentari leghisti avrebbero raggiunto un accorod per trasferire la questura a piazzale Bonaccini, lasciando in cognelatore a tempo indeterminato lo stabile di via Bassi. “Lo ripeto chiaro e forte per coloro i quali non avessero inteso: quel casino è stato provocato dallo Stato italiano e da un privato, e non saranno i riminesi a pagarne il conto salato. La soluzione del problema è l’obiettivo prioritario del patto firmato un anno fa con il Ministro dell’Interno, con iniziative precise e step progressivi. Mi pare non ci sia scritto da nessuna parte che il provvisorio diventi permanente, nella più pura tradizione italiana. La nuova Questura è il bubbone da estirpare, e lo Stato- che l’ha creato - si è formalmente impegnato a eliminarlo. Pacta sunt servanda. Non si pensi che il Comune di Rimini, davanti all’ipotesi di trasformare il temporaneo in definitivo, se ne stia buono e zitto, osservando una gigantesca piaga di 30 mila metri quadri, richiesta dal Ministero dell’Interno e abbandonata per sempre nel cuore della città al degrado, ai pericoli per cittadini e magari anche bambini. Non siamo stati buoni e zitti con il privato Damerini, procedendo con denunce, richieste di danni e revoche di piani particolareggiati; e, se sarà il caso, procederemo allo stesso modo verso tutti coloro- politici e funzionari ministeriali - che in questi anni hanno provocato un grave danno a Rimini, alle forze dell’ordine, alla credibilità stessa di uno Stato che ormai con allegra frequenza si rimangia accordi e contratti da esso stesso sottoscritti. I responsabili, tutti, saranno chiamati a rendere conto e a pagare il male da loro provocato, per superficialità, inadeguatezza, spregio di qualsivoglia senso istituzionale”.
Appello al sottosegretario. “Mi rivolgo infine, istituzionalmente, al sottosegretario di Forlì della Lega, partito che con tutto il centrodestra era al Governo quando si è costruita e abbandonata la nuova sede della Questura e che in seguito ha contribuito enormemente ad alimentarne la condizione vergognosa. Egregio onorevole Morrone, quando discute di cose di Rimini faccia il sottosegretario e non l’esponente di partito. Per noi non c’è tema politico sulla questura. I danni alla città ai cittadini e alle forze dell’ordine sono stati causati dall’ atteggiamento di un privato e dello Stato centrale, chiunque abbia governato in questi due decenni. Per difendere il diritto di Rimini ad avere sicurezza e questura abbiamo denunciato lo scandalo, fatto azioni forti e trasferte costanti a Roma per incalzare il governo, senza distinzione di segno o colore. Non abbiamo guardato in faccia nessuno, né partiti amici né avversari”.

Se le aggrada, dia corso a un’altra delle parti fondamentali del patto siglato un anno fa dal Viminale e cioè il passaggio di categoria della questura di Rimini, da C a B,con relativo implementazione permanente degli organici. Per il resto, gentile Onorevole, faccia in modo che non si abbia l’impressione che Lei voglia danneggiare Rimini e i riminesi per una questione politica o peggio per relazioni territoriali. Hanno già tentato di farlo in passato altri suoi colleghi parlamentari e/o esponenti non solo leghisti che nulla avevano a che fare e che nulla conoscevano di questo territorio, con conseguenze tragicomiche. Mi limito a ricordare, a Lei che è sottosegretario, i grandi numeri riminesi e le relative esigenze: la Cittadella della sicurezza serve alla città e alla comunità provinciale e serve- se lo avesse dimenticato- anche per dare dignità e spazi congrui alla Guardia di Finanza che si vede costretta ad operare, seppur brillantemente, in una logistica non adeguata alla complessità riminese. La stessa Cittadella, secondo i patti, darà beneficio alla polizia stradale . Non permetteremo che tutto ciò svanisca perché a qualcuno non interessa Rimini.
Caro Onorevole, tutti la ringrazieremo quando la ‘vergogna’ nuova Questura troverà soluzione secondo contratto, ovvero senza scorciatoie ‘provvisorie’. Ma se ciò non accadrà, stia pur certo che faremo valere le nostre ragioni e i nostri diritti“.

Giovedì, 20 Dicembre 2018 12:52

Effetto Galli, il bis di Mecozzi

(Rimini) L’entusiasmo per il rinato Teatro Galli non accenna ad esaurirsi. Dopo il successo di pubblico e di critica dei tre prestigiosi eventi inaugurali, dei concerti della Sagra Malatestiana e delle prime proposte di prosa, la città continua a dimostrare un affetto sincero verso il ritrovato Teatro dei riminesi. E se il 2018 sarà ricordato come l’anno della rinascita, con due mesi intensi e sold out in successione, anche il 2019 è destinato a iniziare sotto i migliori auspici.
In risposta alla grandissima richiesta da parte del pubblico riminese, a gennaio si aggiungono due nuove date alla programmazione. Si comincia con la Carmen, la tradizionale opera lirica di Capodanno nel nuovo allestimento dell’Associazione Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli in scena martedì 1, giovedì 3 e sabato 5 gennaio: sold out nella prima settimana di prevendita con oltre duemila biglietti venduti, con tanti appassionati provenienti anche da Bologna, Ravenna, Milano e Firenze, è stata aggiunta una quarta replica venerdì 4 gennaio.
Biglietti esauriti in fretta anche per il debutto al Teatro Galli di Federico Mecozzi, talento della nostra terra che ha spiccato il volo e che a Rimini presenterà in anteprima il suo primo album da solista: un concerto, quello di sabato 26 gennaio, che sarà replicato anche il giorno successivo, domenica 27 gennaio, sempre alle 21.

Per quanto riguarda la nuova data della Carmen, la prevendita aprirà domani venerdì 21 dicembre dalle 11, con le modalità precedenti (biglietteria in Piazza Cavour 31 - orario continuato dal lunedì alla domenica dalle 11 alle 19, tel. 340 1344816, online sul portale vivaticket.it). Nel frattempo sono già a Rimini tutti gli artisti del cast per le prove, mentre fervono al Teatro Galli gli allestimenti delle scenografie. L’Opera, prodotta dall’associazione Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli con il patrocinio e il contributo del Comune di Rimini, avrà la regia di Paolo Panizza e sarà diretta dal Maestro concertatore Massimo Taddia, con la Astral Music Symphony Orchestra delle Marche e il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli preparato dal M° Matteo Salvemini. L’opera, nella versione originale francese, sarà sottotitolata in italiano”.
“Desidero esprimere a nome di tutta la nostra associazione culturale – dice Claudia Corbelli presidente del Coro Lirico Amintore Galli - un profondo ringraziamento a tutti coloro che, attraverso quest’entusiasmo e questa partecipazione, hanno dimostrato che l’amore per la grande musica e per l’opera in particolare è ancora vivo più che mai nella nostra città e che il nostro lavoro di questi anni è stato apprezzato e condiviso”.
Apre domani venerdì 21 anche la prevendita per la seconda data di Federico Mecozzi, che al Galli presenterà "Awakening", disco composto da 11 tracce anticipato dal singolo Birthday (in radio dal 16 novembre scorso). I biglietti si possono acquistare al Teatro Galli (dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30; on line www.teatrogalli.it).

(Rimini) Entra nel vivo la procedura per la cessione temporanea dei diritti di pubblicazione a mezzo stampa di una nuova edizione del Libro dei sogni di Federico Fellini, il diario dove il regista riminese, su consiglio di Ernst Bernhard, il fondatore del movimento junghiano in Italia, ha trascritto e illustrato quasi quotidianamente, dal 1960 al 1990, i suoi sogni, anticipando figure, motivi e situazioni di molti suoi film.
Nei prossimi giorni gli editori che hanno risposto all'avviso di interesse pubblicato sul sito del Comune di Rimini dal 28 settembre al 29 ottobre scorsi, riceveranno la lettera di invito a presentare, entro il 31 gennaio 2019, il progetto che intendono realizzare e sul quale saranno giudicati da una commissione appositamente costituita.

Risulteranno decisivi ai fini dell'aggiudicazione l'autorevolezza della curatela e dei contributi critici, l'impegno a pubblicare l'opera in più edizioni, ad assicurarne una adeguata tiratura e distribuzione nonché a promuoverla nei principali festival del cinema e fiere dell'editoria.
Per il 20 gennaio 2020, anniversario del centenario della nascita di Fellini, una nuova edizione rilegata del Libro dei sogni, dopo la prima pubblicata da Rizzoli nel 2007 ora fuori catalogo, sarà dunque in commercio con un diverso apparato critico e una tiratura minima di 1500 esemplari.

 

(Rimini) Oggi il Consiglio Comunale di Cattolica discuterà e voterà il Bilancio di previsione. “Noi siamo qui, ancora una volta, a chiedere trasparenza, equità e una gestione della cosa pubblica che non faccia precipitare il Comune e i suoi cittadini nel baratro dell’indebitamento”, sottolinea la Cgil, che ha in previsione un volantinaggio prima che l’assemblea si riunisca.
“Anche quest’anno abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di discutere le linee di Bilancio e di essere ascoltati in merito alle nostre proposte. Abbiamo avuto un incontro il 16 novembre, pressoché inutile dal momento che non ci sono stati forniti elementi sufficienti di conoscenza per un proficuo confronto. Si erano impegnati per una successiva convocazione che però non è mai avvenuta. Altroché bilancio partecipato e governo del cambiamento”.
Di fronte a “richieste stringenti e concrete sulla tassazione locale, sui servizi, sugli investimenti, sull’evasione, fin dall’insediamento della nuova Giunta ci sentiamo ripetere che approfondiranno, vedranno, ci convocheranno e poi tutto finisce lì. Una cosa l’hanno fatta subito per marcare la differenza con la precedente Amministrazione e cioè annullare l’accordo sottoscritto con il Sindacato per la cancellazione dell’Addizionale Irpef dal gennaio 2017. Questa è una richiesta che come Sindacato avanziamo in tutti i tavoli di confronto con i Comuni, perché il gettito dell’Addizionale Irpef grava su lavoratori dipendenti e pensionati che vi contribuiscono per l’84%. La cifra equivalente al gettito dell’addizionale, pari a 490.000 euro, i nuovi amministratori avevano detto che l’avrebbero utilizzata per una sorta di reddito di cittadinanza cattolichino che però non è mai stato realizzato, anche perché, come abbiamo giudicato allora, improbabile e confuso”.
Intanto “l’indebitamento del Comune continua a crescere, la spesa corrente è aumentata e non si capisce quali e quanti investimenti si intendono fare per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Cattolica. Ad esempio verso le politiche sociali, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, l’ambiente, la sicurezza, lo sviluppo del territorio”.

(Rimini) Sono 103 i profughi arrivati oggi dalla Libia all'aeroporto militare di Pratica di Mare. Tra questi 51 saranno accolti nelle case della Papa Giovanni XXIII, la Comunità fondata da don Oreste Benzi, il sacerdote che per primo aprì una casa famiglia in Italia nel 1973. Il volo è partito da Tripoli ed è atterrato alle ore 14 allo scalo militare presso Roma. Il corridoio umanitario è stato gestito dal Governo Italiano con la mediazione e collaborazione della Comunità di don Benzi. «Con questo corridoio umanitario abbiamo salvato interi nuclei familiari: donne, uomini e bambini provenienti da Sudan, Etiopia, Eritrea e Yemen strappate dalle prigioni libiche. Adesso saranno accolti nelle nostre case dove potranno ricevere il sostegno necessario per superare i traumi subiti ed iniziare una nuova vita». Questo il commento di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.
I rifugiati saranno ospitati in Romagna (12 a Rimini, 5 in provincia di Ravenna) ed in Toscana (34 in provincia di Massa-Carrara) presso alcune delle 201 case famiglia dell'associazione, che già accolgono 1.283 persone di tutte le età e provenienze. «Lavoreremo per l'integrazione di queste famiglie, inserendo i bimbi a scuola e cercando un lavoro per loro. Non è semplice, ma non si può parlare di vera accoglienza senza una reale integrazione».

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