Marina centro, sequestrati hashish e marijuana
(Rimini) Ingannava l'occhio umano ma non è sfuggito al fiuto di Ziko, il cane antidroga dell'Unità operativa cinofila di Riccione, che prima ha segnalato al suo conduttore la presenza di droga addosso ad un giovane marocchino residente a Sassuolo e poi, successivamente, un involucro di stoffa che, nascosto tra la vegetazione pubblica posta tra via Giovanni XXIII e via dei Mille, conteneva al suo interno quasi 13 grammi di marijuana. Sono i maggiori risultati dell'attività a contrasto dello spaccio di stupefacenti che nel pomeriggio di sabato scorso, su disposizione del sostituto procuratore Paolo Gengarelli, ha visto impegnati in un'azione congiunta nella zona di Borgo Marina gli operatori della Polizia municipale di Rimini e Riccione, sotto il coordinamento dell'ispettore Vincenzo Reale.
Oltre ai 13 grammi di marijuana sono stati sequestrati anche 5 grammi di hashish rinvenuti addosso al ragazzo che sarà segnalato direttamente alla Prefettura di residenza per l'applicazione delle sanzioni previste dalla normativa.
4 febbraio
Stalker e baby sitter | Pubblicità in ‘nero’ | Ho perso tutto
Lotta alla corruzione, il comune sposta i dirigenti
(Rimini) Rotazione del 30% dei dirigenti e del 16% delle posizioni organizzative, lo spacchettamento dei procedimenti di appalto in modo da avere un controllo incrociato, il monitoraggio della frequenza degli accessi agli uffici comunali e un costante controllo per il rispetto del codice di comportamento dei dipendenti. Sono alcune delle azioni messe in campo nell’ultimo anno a prevenzione dei comportamenti irregolari nella pubblica amministrazione e riproposte nel piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2019-2021 approvato ieri dalla Giunta. Il piano prende in esame il complesso dell’attività gestita dal Comune ed evidenzia le azioni specifiche e le misure da proseguire o implementare, in continuità col percorso avviato già negli anni scorsi.
Un piano di azioni mirate che negli ultimi mesi si è tradotto in particolare nella revisione dell’assetto organizzativo generale dell’Ente e nella rotazione di alcuni incarichi dirigenziali: nel corso del 2018 si è determinata la rotazione di ben 6 dirigenti sui 20 in servizio pari al 30% degli incarichi dirigenziali. Sempre nel corso del 2018, a seguito della riorganizzazione generale dell’Ente, si è determinato un nuovo assetto delle strutture di rango non dirigenziale, con la rotazione degli incarichi di posizione organizzativa risulta pari al 19,35% delle posizioni totali (6 unità su 31).
Il piano - elaborato dal Responsabile anticorruzione dell’Ente con la collaborazione e il coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa, così come dei contributi, osservazioni e proposte di cittadini e associazioni - prevede “contromisure centralizzate” (azioni cioè traversali ai vari settori) e “contromisure decentrate” (di competenza delle diverse aree).
Ad esempio, nella delicata materia di appalti, si è messo a punto uno ‘spacchettamento’ dei procedimenti: in concreto un appalto pubblico non è mai gestito unicamente da una struttura, ma viene preso in carico nelle varie fasi da uffici diversi – ad esempio l’ufficio contratti a supporto dell’ufficio lavori pubblici che pubblica un bando per l’affidamento della realizzazione di un’opera – in modo che la stessa procedura sia di competenza di una pluralità di soggetti, con conseguente riduzione dei rischi derivanti dal fenomeno corruttivo.
Altra misura che continua è quella relativa al controllo e alla registrazione di tutti gli accessi del pubblico a quegli uffici più esposti al rischio, ad esempio quelli che sono interessati da appalti e gare o quelli che si occupano del rilascio di contributi. E’ in atto un meccanismo attraverso cui si traccia il flusso di presenze di pubblico, registrando nome di chi si reca all’ufficio, quanto tempo si trattiene e il motivo per cui ci si rivolge, consentendo così di accertare situazioni insolite e meritevoli di approfondimenti, come persone che frequentano certi uffici con troppa assiduità e verificarne il motivo.
Tra le azioni inoltre si prosegue con la digitalizzazione dei procedimenti dell’Ente e in particolare degli archivi delle pratiche edilizie, impegnativo processo avviato nel 2017 e che andrà a completamento nei prossimi mesi, e il monitoraggio del comportamento corretto del personale (controlli a campione di almeno il 20% delle certificazioni di malattia; la rilevazione delle presenze in tempo reale e segnalazione delle anomalie riscontrate ai dirigenti responsabili).
Destination management, prorogati termini bando
(Rimini) Sono stati prorogati al 15 marzo 2019 i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla procedura a evidenza pubblica per l’affidamento ad una destination management company dei servizi di informazione, accoglienza turistica, promozione e promo-commercializzazione e destination marketing.
L’appalto, che ha un valore di oltre 1,8 milioni di euro, prevede la realizzazione di un progetto unitario per la promozione, promo-commercializzazione e il destination marketing territoriale di Rimini. Tutto ciò da concretizzare attraverso un complesso di azioni ed attività svolte al fine di incrementare arrivi, presenze e spesa di visitatori e turisti, in coerenza con le linee guida allegate agli atti di gara, garantendo la rispondenza del progetto alle linee guida triennali della Regione Emilia Romagna e alle linee guida della Destinazione turistica Romagna.
Fondi negati ai giovani agricoltori, Coldiretti denuncia
(Rimini) Oltre 200 nuove aziende di giovani imprenditori rimaste prive di fondi per gli investimenti, una malaburocrazia che ruba agli agricoltori 100 giorni all'anno dell'attività in azienda, 300 mila animali e 5.000 allevamenti in meno in 10 anni. Coldiretti Emilia Romagna si mobilita contro il ritardo della Regione nel portare a compimento interventi fondamentali per la competitività dell'agricoltura regionale. Il consiglio direttivo dell'organizzazione, guidato dal presidente regionale di Coldiretti, Nicola Bertinelli che lunedì 4 febbraio incontrerà il presidente della Regione Stefano Bonaccini, è pronto a chiamare a raccolta gli associati per denunciare ritardi e inadempienze delle istituzioni regionali su interventi e normative che stanno zavorrando uno dei settori fiore all'occhiello della nostra economia in termini di occupazione e di produzione di ricchezza. Non sono stati mantenuti – afferma Coldiretti Emilia Romagna – gli impegni assunti dalla Regione nei nostri confronti per valorizzare l'agricoltura regionale.
Sul fronte delle imprese giovanili – denuncia Coldiretti Emilia Romagna – l'agricoltura emiliano romagnola è l'unico settore con segno positivo in termini di occupazione e di nuove aziende (+3,2% a settembre 2018 rispetto all'anno precedente), ma mancano 15 milioni nei bandi del Piano di Sviluppo rurale per sostenere gli investimenti delle aziende che costituiscono il futuro dell'agricoltura. Nel settore degli allevamenti, che contribuiscono a formare la metà dei 4,5 miliardi di Produzione lorda vendibile regionale, la Regione, un tempo all'avanguardia, oggi si limita al trasferimento di fondi nazionali ed europei – afferma Coldiretti Emilia Romagna – mentre occorre che, tramite il sistema sano ed efficiente dell'Associazione regionale Allevatori, la stessa Regione intervenga con risorse proprie sul fronte dell'assistenza tecnica, del miglioramento genetico, della sperimentazione e divulgazione, fondamentali per restare competitivi. Ad aggravare la situazione degli allevamenti è la mancanza di 18 milioni di euro per finanziare progetti di filiera di primaria importanza per l'economia dell'Emilia Romagna in comparti chiave come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il latte di alta qualità. Ritardi anche sul fronte creditizio dove Coldiretti denuncia il continuo procrastinare dell'approvazione in Assemblea regionale del progetto di legge per la riforma della Legge regionale 43/97 che consentirà l'accesso ai finanziamenti anche a strutture specializzate nel settore agricolo e agroalimentare come Creditagri Italia. Dopo l'approvazione in Giunta regionale – sottolinea l'organizzazione dei produttori – il progetto è impantanato da quasi un anno in attesa di essere discusso dall'Assemblea.
Gli interventi promessi e non ancora realizzati – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – sono tanti, dalle aziende vitivinicole non finanziate al problema dei danni da animali selvatici, dall'Istituzione dei distretti rurali e agroalimentari di qualità (o distretti del cibo) ai progetti della vendita diretta, ma certamente uno dei più gravi e quello sulla semplificazione della burocrazia: assistiamo – denuncia Coldiretti regionale – ad una lentezza defatigante nell'approvazione delle delibere applicative, con continue dichiarazioni di principio che vengono poi nella pratica disattese e che stanno portando la nostra Regione tra i fanalini di coda in Italia per capacità di snellimento delle pratiche. Per evitare che le aziende affondino nelle palude della malaburocrazia – afferma Coldiretti Emilia Romagna – bisogna arrivare alla piena applicazione dell'istituto del silenzio-assenso attraverso i Centri di Assistenza Agricola, prevedendo l'applicazione nei principali settori, compresi i permessi per costruire fabbricati agricoli al servizio delle aziende secondo le e regole della nuova legge urbanistica regionale.
Occorre – conclude Coldiretti Emilia Romagna – che la Regione dimostri di saper andare oltre le promesse e le dichiarazioni di intento e per dimostrare con i fatti la volontà di investire nel futuro dell'agricoltura eliminando la burocrazia e sostenendo gli investimenti virtuosi.
'Quota 100' in regione 631 richieste
(Rimini) Sono 631 in Emilia-Romagna, al mezzogiorno di oggi, le richieste di pensione anticipata per quota 100 pervenute all'Inps. E' quanto si legge in una nota della direzione di Bologna dell'Istituto di previdenza che ha messo in fila i numeri provenienti da ogni singola provincia della regione. Nel dettaglio sono 164 le domande presentate a Bologna seguita da Forlì-Cesena con 82; Modena con 81; Parma con 74, Rimini con 67; Ferrara e Reggio Emilia con 47, Ravenna con 38 e Piacenza con 31 (Ansa).
Contraccettivi d’emergenza in aumento, allarme della Papa Giovanni
(Rimini) In occasione della 41esima Giornata nazionale per la vita, che sarà celebrata domenica prossima, la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove diversi eventi. Rimini, oggi alle 17,30, il vescovo Francesco Lambiasi presiede la santa messa in cattedrale. A seguire una cena presso la casa per ferie "Stella Maris" in via Regina Margherita 18 a Marebello. Inoltre martedì 5 febbraio alle 7,15 si terrà la preghiera per la vita nascente davanti all'Ospedale Infermi di Rimini. «Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i numeri delle bambine e dei bambini abortiti in Italia nel 2017: 80.733. La decisione di abortire nasce spesso dalla solitudine della donna e da ostacoli che gli impediscono di accogliere la vita. Il 59% delle mamme indecise che abbiamo incontrato, con gli opportuni sostegni ed incoraggiamenti, ha continuato la gravidanza. Oggi pur nelle difficoltà testimoniano che questa scelta l'ha resa felice!» commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.
«Siamo preoccupati - continua Ramonda - dall’aumento esponenziale delle vendite dei cosiddetti "contraccettivi d’emergenza”. Si tratta di farmaci che, secondo diversi studi, possono avere effetti abortivi. Le vendite delle pillole "del giorno dopo" e "dei cinque giorni dopo" sono state 560.081 nel 2017. Pertanto è ragionevole pensare che il numero di embrioni umani eliminati grazie a queste pillole sia superiore alla riduzione degli aborti». «Una giornata come quella di domenica ci ricorda che la vita è il dono più grande che Dio ci ha fatto» conclude Ramonda.
Inquinamento, stop alle auto 3, 10 e 17 febbraio
(Rimini) Saranno tre nel mese di febbraio le domeniche ecologiche previste nelle giornate del 3, 10 e 17 febbraio, in cui saranno in vigore le limitazioni alla circolazione per la riduzione dell'inquinamento atmosferico previste dal Piano Aria Integrato Regionale.
In particolare le limitazioni alla circolazione nelle domeniche del 3, 10, 17 febbraio entreranno in vigore dalle ore 8,30 alle ore 18,30 e prevedono su tutto il territorio comunale a mare della SS16 il divieto di circolazione per gli autoveicoli e veicoli commerciali a benzina Euro 0 ed Euro 1, gli autoveicoli e veicoli commerciali diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, i ciclomotori e motocicli Euro 0.
Si ricorda che dalle limitazioni, oltre alla SS16 e alle strade di confine, sono esclusi i tratti della viabilità urbana che consentono l'accesso ai parcheggi scambiatori e alle strutture di ricovero e cura come, ad esempio, l'intero tratto da via Losanna a via Emilia, meglio conosciuto come "Fila Dritto".
Welfare, 1.400 riminesi hanno chiesto aiuto nel 2018
(Rimini) Sono 1.410, 126 in più rispetto il 2017, le persone che si sono rivolte nel corso del 2018 allo Sportello sociale del Comune di Rimini per accedere ai servizi territoriali di welfare. Sempre nel corso del 2018 sono stati 2.470 i colloqui che i cittadini riminesi hanno sostenuto con le assistenti sociali professionali del Comune di Rimini.
"Gli accessi del 2018 – è il commento del Vice sindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini, Gloria Lisi – confermano il trend degli ultimi anni. Un aumento complessivo di cittadini che si rivolgono alle assistenti sociali e, in particolare, il consolidarsi di una fascia di età, tra i 30 e i 50 anni, che fino a non molti anni fa era pienamente assorbita dal mondo del lavoro. Si conferma la casa come richiesta di aiuto principale, un ambito su cui stiamo intervenendo con diverse tipologie di servizi, in grado di intervenire in maniera differenziata e personalizzata. La precedenza va, ovviamente, ai nuclei famigliari con minori. Voglio sottolineare il prezioso lavoro di aiuto, sostegno e orientamento che le nostre assistenti sociali svolgono quotidianamente al servizio della nostra comunità”.
Tra gli accessi allo sportello il 56% sono femmine, il 44% uomini. La fascia di età più rappresentata è quella compresa tra i 31/50 anni(52%), seguita da quella successiva tra i 51/64 anni (41%); solo il 7% di chi si rivolge alle assistenti sociali ha tra i 18 e i 30 anni.
Casa e lavoro si confermano in testa tra le domande di aiuto. Più della metà dei contributi economici richiesti riguarda il sostegno per il pagamento di bollette, affitto o spese legate alla casa. Molti chiedono aiuto per una fase transitoria di difficoltà, per evitare uno sfratto, o per una soluzione abitativa alternativa. Tra queste persone non c'è solo chi ha perso il lavoro, ma anche chi – pur avendone uno – non riesce più ad arrivare a fine mese. Molti chiedono dunque informazioni sul lavoro, informazioni che in parte vengono date ma che, per maggiori dettagli, vengono accompagnati ai servizi per l'impiego territoriali.
Imprese straniere, a Rimini crescono del 3% in un anno: sono oltre 4mila
(Rimini) Nella provincia di Rimini, al 31 dicembre 2018 si contano 4.188 imprese straniere attive che costituiscono il 12,2% del totale delle imprese attive (11,9% in regione e 10,4% a livello nazionale);nel confronto con il 31 dicembre 2017, si riscontra un incremento delle imprese straniere del 3,1%, superiore all'aumento regionale (+2,5%) e nazionale (+2,1%). Tale incremento risulta essere il più alto nel medio periodo (dal 2013).
I principali settori economici risultano il Commercio (1.446 imprese straniere, 34,5% sul totale delle relative imprese), le Costruzioni (1.286, 30,7%), gli Alberghi e ristoranti (428, 10,2%), l'Industria Manifatturiera (220, 5,3%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (165, 3,9%) e le Altre attività di servizi (prevalentemente Servizi alle persone) (162, 3,9%).
Il settore con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere (sul totale delle imprese attive) è quello relativo alle Costruzioni (26,4%). Rispetto al 31/12/17, crescono le imprese straniere di tutti i principali settori: Commercio (+1,3%), Costruzioni (+3,4%), Alberghi e ristoranti (+4,9%), Ind. Manifatturiera (+3,3%), Servizi alle imprese (+2,5%) e Servizi alle persone (+9,5%).
Riguardo alla natura giuridica, prevalgono nettamente le imprese individuali (3.317 unità, 79,2% del totale delle imprese straniere), seguite dalle società di capitale (498 unità, 11,9%) e società di persone (337 unità, 8,0%); le imprese individuali sono anche quelle con la maggiore incidenza percentuale sul totale delle imprese attive (18,2%).
In termini di variazione annua, crescono sia le imprese individuali (+1,9%), sia le società di persone (+3,1%) che, soprattutto, le società di capitale (+12,4%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (54,8%), classificato come "Grande centro urbano"; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (9,8%), Bellaria (6,6%), Santarcangelo di Romagna (4,1%) e Coriano (1,7%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 22,2%), e di Cattolica (5,3%), Misano Adriatico (3,7%) e San Giovanni In Marignano (1,7%) ("area del Basso Conca", totale 10,8%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano (2,1%), San Clemente (1,5%) e Montescudo-Monte Colombo (1,4%), Verucchio (2,0%) e Novafeltria (1,4%).
In merito, infine, alle nazionalità, Albania (620 imprese), Romania (346), Bangladesh (342), Cina (312) e Marocco (166) rappresentano i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri; in termini di incidenza percentuale, i suddetti Paesi raggiungono ben il 53,8% del totale straniero.