(Rimini) “Una vicenda, quella della nuova Questura, che continua a correre tra troppe ambiguità ed equivoci, anche creati ad arte per scopi palesi e contrari agli interessi della comunità riminese”. Così dall’amministrazione comunale di Rimini tornano a chiarire i fatti oscuri della vicenda.
“L'ultimo della serie è di stamane, riferito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale dal proprietario dell'immobile di piazzale Bornaccini destinato a sede provvisoria della Questura. La proprietà auspica pubblicamente che l'iter amministrativo comunale sia rapido e "non si metta di traverso". Con una piccola, si fa per dire, omissione. Mentre il Comune di Rimini ha dato riscontro alla prima istanza del privato in appena 9 giorni, ancora oggi i tecnici della proprietà (dopo quasi sei mesi di totale silenzio ai ripetuti, successivi solleciti da parte degli uffici comunali) erano presso l'ufficio tecnico del Comune ad integrare la documentazione necessaria affinché la pratica di autorizzazione in deroga possa al più presto approdare in Consiglio Comunale, per la obbligatoria approvazione di legge”.
Così dichiarando, “la proprietà dell'immobile di piazzale Bornaccini "svela" poi erga omnes che a tutt'oggi manca ancora la formalizzazione dell'accordo relativo alla locazione dell'immobile di piazzale Bornaccini al Ministero dell’Interno. Si tratta quest'ultima della carenza che fin qui ha legalmente e materialmente impedito l'approdo in Consiglio Comunale della pratica. Ai sensi dell’articolo 14 del Testo Unico dell'edilizia, che crediamo sia noto alla proprietà così come agli altri attori istituzionali coinvolti nella vicenda, il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali è rilasciato dal consiglio comunale esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico. Una carenza ostativa dipendente da altri alla quale, nello spirito di collaborazione tra Istituzioni Pubbliche, l'Ente pubblico non ha mai fatto riferimento pubblico negli ultimi mesi, nemmeno quando le organizzazioni Sindacali degli operatori di sicurezza chiedevano conto al Comune dei tempi di realizzazione del Patto sulla Sicurezza”.

Quando “Ministero, articolazioni territoriali dello Stato e proprietà dell'immobile faranno il loro dovere, presentando tutti gli atti richiesti dalla legge, il Consiglio comunale di Rimini responsabilmente e tempestivamente affronterà e discuterà la pratica amministrativa. Questa è una certezza visto che, sino a questo momento, l'unico soggetto firmatario del Patto che ha ottemperato agli impegni sottoscritti è stato il Comune di Rimini. Infatti la proprietà dell'edificio che andrà a ospitare la sede temporanea della Questura è a conoscenza che, se il 15 Febbraio riceverà le chiavi dell'immobile di Piazzale Bornaccini libero e sgombro, è solo perché l'Azienda Servizi alla Persona (ASP) Valloni Marecchia del Comune di Rimini ha finanziato gli interventi di adattamento della nuova sede del Centro per l'Impiego per un importo complessivo di oltre 700.000 Euro tra opere, oneri per la sicurezza e spese tecniche, di allacciamento e di collaudo”.
Allo stato attuale, “è bene dirselo con franchezza e atti alla mano, chi sta rendendo possibile il trasferimento della Questura nella sede temporanea di piazzale Bornaccini per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori della Polizia di Stato è il Comune di Rimini, unico a esaurire e esaudire quanto disposto in merito dal Patto sulla Sicurezza. Cosa che, di converso, non vale per i compiti assunti da altri soggetti e riferiti specialmente alla soluzione definitiva individuata dal Patto per Via Ugo Bassi. Un problema che non pare proprio prioritario per parecchi protagonisti della vicenda, in totale sfregio e scorno di Rimini e dei riminesi che continuano ad essere parte gravemente lesa dalla 'vergogna' di via Ugo Bassi, voluta, commissionata e portata avanti da ben individuati soggetti”.
La morale della vicenda, ad oggi, “è che mentre il Comune di Rimini e la collettività di Rimini stanno facendo compiutamente il proprio dovere circa gli impegni assunti anche riguardo le fasi 'transitorie', il 'resto della compagnia', facendo spallucce, continua ad offendere la città, lasciandole sul groppone, chissà per quanto tempo ancora, uno scandalo di cui a vergognarsi (e a rispondere in ogni sede) dovrebbe essere lo Stato italiano. Anche in questo senso ci sia consentito suggerire alla proprietà di piazzale Bornaccini di essere cauta nel giudicare le soluzioni sottoscritte da Ministero, Prefettura, Enti locali per Via Ugo Bassi. Non solo. Nella soluzione indicata dal Patto e proposta dallo studio di fattibilità fatto dall'Agenzia del Demanio in Via Ugo Bassi trovava soluzione anche il deficit strutturale patito attualmente dalla Guardia di Finanza. Un dettaglio questo dimenticato evidentemente da troppi”.

(Rimini) “Era il giugno dello scorso anno quando il Pd “denunciò” l’attività senza regole del cantiere di un hotel in ristrutturazione in Viale Ceccarini. Eravamo - spiegano dal Pd di Riccione - nel pieno della stagione estiva e i camion e i mezzi delle ditte interessate ai lavori ogni giorno, ad ogni ora, anche negli orari del primo pomeriggio in cui sarebbero vietate le attività, agivano indisturbati nel “salotto” della città”.
Nel frattempo anche gli operatori commerciali hanno iniziato a lamentarsi. “Oggi gli operatori di Viale Ceccarini esternano le proprie lamentele sulle problematiche relative a quei cantieri che snaturano la vivibilità del più importante asse commerciale della città, perché da temporanei rischiano di diventare infiniti e non liberare mai il viale per la sua fruizione. Viene così naturale affermare che nonostante l’imperterrito lavoro durante la stagione, il tempo di quei cantieri non è ancora finito, ma la questione, seppur importante, non la si può limitare ad un cantiere”.
Secondo il Pd “siamo di fronte ad una amministrazione comunale che è molto abile a raccontare le favole; nelle ultime due campagne elettorali aveva messo la riqualificazione di Viale Ceccarini tra le sue priorità e oggi, dopo 5 anni di governo, non solo non ha realizzato nulla sull’asse commerciale più importante della città, ma non ha nemmeno un’idea di come farlo, sia dal punto di vista progettuale che economico. E’ inutile annunciare continuamente tavoli di concertazione se poi non viene prodotto nulla di concreto. Noi come Partito Democratico siamo pronti e disposti a ragionare insieme sullo sviluppo futuro della città a partire dal suo cuore pulsante, ma vogliamo chiarezza d’intenti e non ascoltare il solito disco rotto che ci viene sempre propinato da questa Giunta. Non vediamo programmazione, non c’è una visione di sviluppo, ma solo proclami a mezzo stampa che poi rimangono lettera morta”.
L’assessore Ermeti “tranquillizza tutti sulla tempistica di fine lavori del nuovo sottopasso di Viale Ceccarini; bene, ma ci preme ricordare che quei lavori sarebbero finiti già da diversi mesi se non ci si fosse impuntati a volerli sganciare dai lavori contestuali alla realizzazione del TRC. Lo scorso novembre alla presentazione dei dati turistici alberghieri a cura dell’Osservatorio Turistico “Luigino Montanari” l’assessore Caldari annunciava che (testuali parole) “…dal punto di vista strutturale con il nuovo disegno di città, la riqualificazione dei viali del quadrilatero del centro e dell’area del porto, l’impiantistica sportiva, l’arredo urbano e i servizi il nostro impegno è più forte…”. A noi sinceramente sfuggono tutti gli elementi di questa immensa progettazione per il futuro della città ed in particolare del tanto citato quadrilatero del centro. I casi sono due: o tutto è chiuso in un cassetto blindato, oppure semplicemente non esiste nulla di quanto annunciato. Temiamo la seconda ipotesi anche se per il bene di questa città, speriamo nella prima, auspicando che quei cassetti vengano aperti e su quella (eventuale) progettazione si possa ragionare insieme alla Città, con il coinvolgimento dei gruppi consigliari, delle categorie economiche, dei singoli operatori ed anche dei semplici cittadini riccionesi”.

(Rimini) Oggi il Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group (IEG) ha deliberato un investimento di 4,2 milioni di euro sul plant fieristico di Rimini per intervenire sulla piena fruibilità di tutti i parcheggi del quartiere. L’obiettivo è raggiungere il più alto standard qualitativo sull’intera la superficie occupata, così da garantire il parcheggio delle auto anche in condizioni climatiche eccezionali come quelle verificatesi durante lo scorso SIGEP. Attualmente il plant fieristico riminese conta 11.000 posti auto: 2.650 posti auto a Sud, 3.350 a Est e 5.000 a Ovest con le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Tutti i parcheggi sono attrezzati a camper service. Sui due parcheggi Sud, che occupano un’area di circa 60.000 mq, IEG interverrà in maniera definitiva, completando i parcheggi con il fondo drenante, la piantumazione di alberi e il potenziamento della illuminazione con l’aggiunta delle colonnine di ricarica per i mezzi elettrici.

Sui parcheggi EST e OVEST, su un’area di circa 135.000 mq, l’intervento sarà in regime di manutenzione straordinaria per estendere a tutta l’area la possibilità di parcheggio anche in condizioni meteo molto critiche. L’intervento sarà inoltre propedeutico alla realizzazione dei green park che attornieranno il quartiere fieristico con il progetto di ampliamento già depositato da IEG presso l’Amministrazione Comunale.
L’intervento deliberato oggi da IEG sarà realizzato entro il 2019 in tempo quindi per Sigep 2020. L’investimento rientra nel sistematico programma di ammodernamento di una delle strutture fieristiche più funzionali d’Europa, inaugurata nel 2001 su un’area complessiva di 460mila mq, e nel 2017 ampliata fino a raggiungere i 189mila metri mq edificati (129.000 mq espositivi e 60.000 mq di superficie destinata a servizi, con una proporzione unica nel panorama internazionale tra spazi espositivi e spazi per servizi).

(Rimini) Startup innovative, la provincia di Rimini è al sesto posto per densità. I dati Infocamere, elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di commercio della Romagna per l'Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna, rilevano, per il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), una decisa crescita delle start-up innovative, inferiore all'incremento nazionale ma superiore a quello regionale; in aumento le start-up innovative nei servizi e nell'industria/artigianato, in calo nel commercio. Stando ai dati estratti ieri, nel sistema aggregato Romagna si contano 179 start-up innovative, che costituiscono lo 0,3% del totale delle imprese attive (0,2% in regione e a livello nazionale) e l'1,3% delle società di capitale (1,0% in Emilia-Romagna, 0,8% in Italia); nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente si riscontra una buona crescita delle start-up innovative pari al 12,6%, inferiore alla variazione nazionale (+14,8%) ma maggiore dell'aumento regionale (+2,8%). Il 69,3% delle start-up innovative appartiene al macrosettore dei Servizi (124 unità), di cui il 39,1% ai servizi digitali e informatici (70 unità) e l'11,2% alla ricerca e sviluppo (20 unità), il 20,1% al settore Industria/Artigianato (36), il 6,1% al Commercio (11), il 3,9% al Turismo (7) e lo 0,6% all'Agricoltura (1); in termini di variazione annua, si registra un incremento delle relative imprese nei Servizi (+19,2%) e nell'Industria/Artigianato (+12,5%) e un calo nel Commercio (-26,7%), mentre risultano stabili sia nel Turismo che in Agricoltura. Delle 179 start-up, 34 sono gestite da giovani (under 35), 20 da donne e 8 da stranieri; 47 imprese, inoltre, sono in possesso di un brevetto.
 
Secondo i dati estratti a ieri, 4 febbraio 2019 (gli ultimi disponibili), in provincia di Rimini si contano 112 start-up innovative, che costituiscono lo 0,3% del totale delle imprese attive (0,2% in regione e a livello nazionale) e l'1,7% delle società di capitale (1,0% in Emilia-Romagna, 0,8% in Italia); nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente si riscontra una buon incremento delle start-up innovativepari al 10,9%, inferiore alla variazione nazionale (+14,8%) ma maggiore dell'aumento regionale (+2,8%). Da rilevare che la provincia riminese si piazza al 6° posto, a livello nazionale, per densità provinciale delle start-up innovative: 5,22% (dato 2018) il rapporto start-up innovative sul totale delle "nuove società di capitale" provinciali (costituite da non più di 5 anni, con ultimo fatturato dichiarato inferiore a 5.000.000 euro ed in stato attivo). Il 68,8% delle start-up innovative appartiene al macrosettore dei Servizi (77 unità), di cui il 40,2% ai servizi digitali e informatici (45 unità) e l'8,9% alla ricerca e sviluppo (10 unità), il 17,0% al settore Industria/Artigianato (19), l'8,0% al Commercio (9) e il 6,3% al Turismo (7); in termini di variazione annua, si registra una crescita delle relative imprese nei Servizi (+20,3%) e dell'Industria/Artigianato (+5,6%) e una diminuzione nel Commercio (-25,0%), mentre risultano stabili nel Turismo. Delle 112 start-up, 17 sono gestite da giovani (under 35), 12 da donne e 3 da stranieri; 26 imprese, inoltre, sono in possesso di un brevetto. A livello territoriale, la metà delle stesse (56 unità) risiede nel comune di Rimini; segue Riccione con il 27,7% (31).

(Rimini) Nella settimana del festival, la comunità porta a Sanremo assieme alla giornalista Angela Iantosca lo spettacolo di prevenzione tratto dall'omonimo libro della reporter.
Le storie. Filippo non voleva passare per lo sfigato di turno. Francesca ci teneva proprio a provarla. Chiara l'aveva sempre vista in casa, non poteva certo far male. E così sono nate le loro prime esperienze con le sostanze, presto trasformatesi in vera e propria dipendenza. Per loro fortuna, per tutti l'ingresso a San Patrignano. Sono solo tre incipit delle quindici storie raccontate dalla giornalista e scrittrice Angela Iantosca nel suo libro "Una sottile linea bianca" (edito da Giulio Perrone, con prefazione del professor Antonio Nicaso) e trasformate, in accordo con la comunità, nell'omonimo monologo teatrale entrato a far parte del progetto di prevenzione WeFree di San Patrignano.
 
Lo spettacolo approda venerdì 8 febbraio alle 12 a Sanremo all'interno dell' ‘Ivan Graziani Theatre’, nello spazio dedicato al sociale, aperto gratuitamente a tutti coloro che vorranno partecipare. Uno spettacolo che rientra fra quelli organizzati grazie al Community Award Program di Gilead, un Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceuticaGilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti proposti da Associazioni pazienti e Organizzazioni no profit del Paese.
 In scena ci saranno l'autrice Angela Iantosca e Federica, ragazza che ha terminato il percorso che leggerà alcuni brani del monologo: le vicende dei giovani si intrecceranno all'inchiesta della giornalista sino a concludersi con l'ingresso per tutti in comunità. Un monologo che permette di raccontare le emozioni, ma anche i numeri, gli aspetti tecnici e giornalistici, che fa entrare lo spettatore nelle piazze di spaccio e nelle vite narrate. Un monologo a cui farà seguito l'intervista della giornalista alla stessa Federica. Un modo efficace ed emozionante di coinvolgere la platea che, dopo, non potrà più ignorare una realtà spesso nascosta, ma che può riguardare tutti da vicino.
 
"Il libro – racconta Angela Iantosca – prende le mosse da molto lontano. Erano gli anni dei Ragazzi dello Zoo di Berlino, di Cristiana F e della paura delle droghe, in particolare di cocaina ed eroina. Erano gli anni in cui si aveva paura che qualcuno in discoteca versasse qualche sostanza nelle bibite. Una paura che è rimasta congelata nella mia mente per poi riproporsi quando ho fatto visita alle Vele di Scampia, alle piazze di spaccio romane e milanesi, fino ad entrare per la prima volta nella comunità San Patrignano. Da allora ho deciso di raccogliere le storie di una quindicina di loro per raccontare che la droga è trasversale, democratica, che non si ferma davanti ai titoli di studio o alla ricchezza, che riguarda le periferie e il centro delle città".
 "Speriamo – spiega Patrizia Russi, una delle responsabili del progetto di prevenzione – possa essere un momento di riflessione per tutti gli spettatori presenti. Sono storie raccolte con passione da Angela e che Federica racconterà con grande emozione, ritrovando la sua in ognuna di esse. Siamo onorati di portare il nostro progetto in una così importante location in occasione di un evento seguito a livello mondiale. Un momento importante per sottolineare quanto il problema tossicodipendenza sia attuale e ricordare che grazie all'aiuto delle comunità e di tante altre realtà è possibile superarlo".

Martedì, 05 Febbraio 2019 13:22

Foibe, le iniziative per il Giorno del ricordo

(Rimini) Sono diverse le iniziative con cui Rimini celebra, ogni anno,  il Giorno del Ricordo, la solennità civile, istituita nel 2004 dal Parlamento italiano in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale. Si inizia giovedì 7 febbraio, con la proiezione del film Red land (Rosso Istria) di Maximiliano Hernando Bruno, il programma delle celebrazioni promosse dal Comune di Rimini, rivolto alla città e ai giovani. L'appuntamento, previsto per le ore 20,30 nella cineteca comunale, che sarà replicato alla stessa ora anche sabato 9 febbraio, è organizzato in collaborazione e col sostegno delle Associazioni degli esuli (Comitato 10 Febbraio, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Unione degli Istrani).
Domenica 10 febbraio, alle ore 11, è prevista la cerimonia commemorativa presso la "Biblioteca di pietra", il monumento sulla scogliera del porto canale dedicato alle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. La deposizione della corona d'alloro verrà fatta alla presenza di autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni degli esuli e diversi insegnanti e studenti. Saranno i ragazzi della V "D" e della V "C" dell'Istituto "Marco Polo" a partecipare, in rappresentanza di tutti gli studenti riminesi, con letture di alcuni brani tratti dai testi di autori istriano - dalmati - giuliani, frutto del lavoro di ricerca e approfondimento su cui si sono impegnati durante l'anno scolastico. Il tema del confine conteso e altre di queste vicende drammatiche, saranno anche al centro di due conferenze affidate allo storico Alessandro Cattunar e promosse in stretta collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza di Rimini. Il doppio appuntamento è previsto mercoledì 13 febbraio alle ore 10 al Teatro degli Atti, solo per le scuole e alle 16.30 in Cineteca Comunale per la cittadinanza.

(Rimini) “Non sarà facile ammetterlo, ma di fronte all’evidenza il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi non potrà che riconoscere i benefici del Decreto sicurezza”. A dirlo è Matteo Zoccarato, consigliere comunale della Lega. “Sono mesi che Gnassi critica per partito preso i contenuti di uno dei provvedimenti più amati dagli italiani, che per la prima volta risponde, con i fatti, alla richiesta di maggiore sicurezza avanzata dai nostri cittadini. E nonostante le funeste previsioni del Sindaco di Rimini, il Decreto Salvini, oltre a mettere mano alla mangiatoia dell’immigrazione clandestina, fornisce uno strumento decisivo per combattere il degrado urbano e la piaga dei parcheggiatori abusivi che questa Giunta non è mai stata in grado di risolvere. Se fino a poco tempo fa queste persone venivano punite con semplici quanto inutili sanzioni – conclude Zoccarato – adesso, in caso di soggetto recidivo, scatta l’arresto. È chiaro a questo punto, che sarà fondamentale presidiare le aree di sosta e intervenire con decisione contro chi viene colto in flagranza di reato”.

(Rimini) Questa mattina i tecnici di Adrigas SpA, Società del Gruppo SGR, sono intervenuti a seguito del danneggiamento della tubazione del gas avvenuta alle 8,30 circa nel corso dei lavori per la realizzazione della nuova rotatoria sulla Statale 16. Il danno ha procurato una consistente fuoriuscita di gas. Tre squadre operative di Adrigas sono giunte sul posto e si sono adoperate per la riparazione e la messa fuori servizio della condotta danneggiata, bloccando intorno alle 9.15 la fuoriuscita del gas. Alle ore 12 è stato ripristinato il servizio a tutte le utenze coinvolte.  

(Rimini) Dopo una prima fase incentrata sulla cosiddetta ‘tax compliance’, il Comune di Rimini apre una seconda fase nella lotta a evasione ed elusione tributaria: un pacchetto di misure puntuali e mirate, mix integrato di modifiche ai regolamenti comunali e azioni di controllo sinergiche con altri Enti, per andare a colpire chi evade la Tari. E’ stato presentato questa mattina dall’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini il nuovo palinsesto di azioni messo a punto dall’Amministrazione Comunale per contrastare il fenomeno dell’evasione delle imposte comunali e che si concentra soprattutto sugli evasori ‘recidivi’, “e in particolare – sottolinea l’assessore – sui titolari e gestori di imprese e attività che si fanno gioco delle regole, che si reggono su un contesto di palese illegalità”. Grazie a un’attenta strategia di tax compliance, negli ultimi due anni (2017-2018) l’Amministrazione Comunale è riuscita a recuperare circa dieci milioni di euro di Tari non corrisposta. Oggi il piano predisposto per il recupero delle imposte non riscosse approda al suo step successivo, attraverso l’introduzione di un pacchetto di azioni trasversali che vede il coinvolgimento di vari settori dell’Amministrazione e la stretta collaborazione con Asl e Ispettorato provinciale del Lavoro. Si va da controlli discrezionali sulle attività non in regola con i pagamenti, alla revoca dei titoli abilitativi per l’occupazione del suolo pubblico, fino ad un’azione per il piano legislativo, proseguendo nell’azione parlamentare per un emendamento che impedisca il rilascio o il rinnovo della licenza di apertura a quelle attività non in regola con i versamenti. “Allo stato attuale – sottolinea Brasini - gli enti locali hanno pochi strumenti per scoraggiare l’infedeltà fiscale, fenomeno che penalizza e impoverisce le nostre comunità. Come Comune di Rimini li stiamo usando tutti, proprio per raggiungere un obiettivo d’interesse pubblico”.

(Rimini) Dopo le accuse da parte dei 5Stelle, e in particolare della consigliera comunale Mariarosa Apicella, di aver cambiato idea sullo smaltimento dei rifiuti di San Marino a Raibano, l’accordo tra Regione e Titano è stato confermato pochi giorni fa, il sindaco di Coriano Domenica Spinelli fa chiarezza. “E’ cosa buona ed utile per ogni consigliere comunale prima di firmare comunicati scritti da altri verificarne i contenuti per evitare figuracce”, spiega. “L'accordo rinnovato è di competenza di 2 stati. I rifiuti da San Marino sono regolamentati da un accordo del 2011 ben prima dell'approvazione del Piano Regionale, che per sua natura definisce una pianificazione di massima. All'inceneritore di Raibano, Il limite massimo è 13'000 tonnellate di rifiuti solidi urbani provenienti da  San Marino, mentre i rifiuti realmente arrivati sono costantemente sotto le 10.000 tonnellate di soli urbani, che andranno a sostituire i rifiuti speciali che possono arrivare anche da tutta Italia, compresa Roma in costante emergenza rifiuti”. Insomma, “la Giunta di Coriano non può dare nessuna approvazione agli accordi in base allo smaltimento dei rifiuti con lo stato di San Marino, è una prerogativa esclusiva della Regione Emilia Romagna”.
Per il sindaco Spinelli, “non sapere queste cose, per il consigliere Apicella offende  la figura istituzionale del consigliere comunale. Se l'ignoranza su temi e procedure possono essere accettati da quei comitati che fingono di fare gli ambientalisti ed in realtà danno solo giudizi politici, risulta imbarazzante da parte di un amministratore. Ci permettiamo di suggerire al consigliere Apicella di verificare bene quello che gli viene "imboccato", visto che poi è lei a cadere in errore, magari avrebbe potuto sfruttare i canali istituzionali per approfondire la sua conoscenza, ma c'è da credere che il rispetto dei ruoli e delle istituzioni sia poca cosa per lei, visto le sue sole 5 presenze in Consiglio  Comunale nelle 15 sedute svolte nell'ultimo anno e mai in una commissione consiliare. Consigliera Apicella la vera Politica si fa con i fatti non prestandosi a semplice "passacarte" di improbabili veline consegnate a turno alle opposizioni. Se poi, dall'alto della sua preparazione, ha da suggerire una alternativa ambientalmente più sostenibile ne saremo ben lieti, anzi la invito a farsi spiegare dalla Raggi come è complicata la gestione dei rifiuti”.

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