Fiera delle armi, vertici Ieg scrivono ad associazioni ostili
(Rimini) Il Presidente e l’Amministratore Delegato di Italian Exhibition Group rispondono alla lettera aperta inviata martedì alla Stampa da Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ARCI Comitato Provinciale Rimini, ARCI Servizio Civile Rimini, Associazione di Volontariato Madonna della Carità, Associazione Nuova Agorà Riccione, Associazione Pacha Mama, Associazione Vite in Transito Rimini, Avvocato di Strada sportello di Rimini, CARITAS Diocesana Rimini, CGIL Rimini, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Rimini, LIBERA Rimini, Libertà e Giustizia Rimini, Movimento dei Focolari Rimini, Operazione Colomba APG XXIII.
Care Associazioni, vi rispondiamo con qualche ora di ritardo in quanto, ce lo vorrete consentire, abbiamo preferito dare priorità ad alcuni riscontri a favore dell’Azionista di controllo di IEG Rimini Congressi che ci aveva posto alcune domande sul medesimo argomento della Vostra “lettera aperta”.
Sfugge innanzitutto il motivo per cui, nonostante i ripetuti chiarimenti ed i numerosi comunicati emessi anche nei giorni scorsi a favore degli stakeholders della manifestazione e ripresi anche dalla stampa locale, continuiate a chiamare “fiera delle armi” HIT SHOW Outdoor Passion che è invece una manifestazione internazionale dedicata agli appassionati di caccia, di tiro sportivo (specialità in cui il nostro Paese eccelle, come testimonia tra le altre, anche la presenza costante nei padiglioni dei campioni olimpionici della Fitav) e outdoor con ampie aree dedicate a proposte di abbigliamento e del turismo venatorio.
HIT SHOW si svolge a Vicenza da ben 13 edizioni e nel corso del tempo è arrivata a livelli che l’hanno resa il leader nazionale, seguita con attenzione da operatori internazionali favorendo quindi la miglior conoscenza del made in Italy anche in questi settori merceologici. Oggi HIT SHOW fa parte di Italian Exhibition Group come tutte le fiere che erano nel portafoglio di Fiera di Vicenza quando è stata incorporata in Rimini Fiera. Stiamo insomma facendo il nostro mestiere e lo facciamo in un settore industriale di riferimento che vede l’Italia in una posizione senz’altro importante in ambito economico internazionale.
I circa 40 mila visitatori HIT SHOW, numero significativo anche se confrontato con altre manifestazioni simili a livello europeo, sono uno spaccato ampiamente rappresentativo e un qualificato punto di riferimento per tutto il comparto con la presenza di buyer internazionali, forze dell’ordine, olimpionici e, più in generale sportivi ed appassionati: se lo si vuole volutamente trascurare e ridurre a elementi di polemica si tradisce la verità dei fatti.
HIT SHOW, per sua natura e su specifica richiesta degli espositori, è una manifestazione B2C e in questo suo essere aperta al grande pubblico ha il limite che è imposto dalla Legge che non impedisce ai minori di accedervi. E certo non si può chiedere a un organizzatore fieristico di sostituirsi a quanto disposto dal legislatore nazionale soprattutto a fronte di pareri assolutamente discordi e per nulla convergenti.
Italian Exhibition Group ha però ideato, ed applica, un Regolamento, condiviso con gli Espositori e le Associazioni, molto preciso, capillarmente esposto e ben visibile, dove si specifica che ai minori è fatto divieto di maneggiare armi (ad eccezione di quelli, in ogni caso oltre i 14 anni, in possesso del patentino sportivo per il tiro a volo che possono, sempre per Legge, farlo) volto a responsabilizzare gli adulti che li accompagnano e naturalmente gli espositori.
A sostegno di questo, IEG ha attuato una serie di misure, come la documentazione che viene fatta firmare ai genitori o tutori di minori sulla condivisone ed accettazione del regolamento; corsie d’accesso apposite e maglietta colorata che viene consegnata all’ingresso ai minori e li rende ben riconoscibili anche agli espositori; la richiesta agli atleti di arrivare in fiera con la divisa e via elencando.
Inoltre, chiariamo nuovamente che le armi esposte non solo non sono cariche, ma sono completamente disattivate. Sono infatti prive di percussore o di otturatore. In pratica sono solo dei pezzi di ferro/legno/polimero: questo stato, viene verificato dai funzionari della Questura nella giornata a precedere la manifestazione, stand per stand.
Ecco perché definire la manifestazione un luogo dove “liberamente e senza alcun tipo di monitoraggio e controllo un bambino può prendere in mano un arma carica” è una totale trasfigurazione della realtà, speriamo frutto solo di disattenzione perché in caso contrario sarebbe disonesta e sleale.
Questa nostra risposta, anche a nome di tutti i collaboratori che , con impegno e dedizione hanno consentito a HIT SHOW, come per le altre manifestazioni presenti nel portafoglio IEG, di crescere, diversificarsi e farsi riconoscere anche a livello internazionale, ha il solo scopo di evitare che passi sotto silenzio questa palese manipolazione della verità dei fatti, artatamente stravolta nella vostra lettera.
Inoltre, anche per evitare di rincorrere anche da parte nostra nei facili populismi che caratterizzano il Vostro documento, evitiamo di commentare, in quanto inutile, l’insieme di frasi ingiuriose che avete ritenuto di utilizzare. A noi rimane la consapevolezza di operare nel pieno rispetto delle regole e dei singoli valori etici e comportamentali che nessuno, tantomeno noi, può permettersi di giudicare sostituendosi alle coscienze dei singoli.
Sicurezza, attivate 26 nuove telecamere
(Rimini) Una città più sicura, 24 ore al giorno, sette giorni su sette; con le 26 nuove videocamere installate si completa il progetto di sicurezza e controllo che, dalla fascia collinare al lungomare, dal forese al centro città, da Miramare a Viserba,conta oggi 73 occhi elettronici a tutela della cittadinanza. Le 26 si aggiungono alle 2 installate a San Vito nei mesi scorsi, nell'ambito di un analogo progetto regionale di riqualificazione urbana.
Le 26 + 2 nuove telecamere, insieme a quelle già in funzione, amplieranno sensibilmente la capacità di controllo delle forze dell'ordine sull'intero territorio comunale anche grazie ad un passaggio generazionale di software e dotazione tecnologica in grado di garantire il massimo standard di funzionalità, risoluzione e connessione. Una nuova dotazione informatica di cui saranno dotate tutte le Forze dell'Ordine, a partire dalla Polizia Municipale, a cui sono già stati consegnati i nuovi sistemi. I nuovi 'occhi' posizionati nelle periferie, in centro, nella zona mare, presidieranno i punti fondamentali di accesso e uscita dalla città più delicati , tenendo conto delle esigenze delle forze di polizia e dei cittadini. Le nuove videocamere sono state posizionate, tra gli altri, in piazzale Ruffi a Covignano, Gaiofana, Marina Centro, Viserba, il sottopasso di via Oliveti a Miramare, Largo Bordoni e via Cappelli all' Ina Casa, ma anche zone della città più centrali come parco Cervi e via Ravegnani.
Il nuovo sistema di videosorveglianza è seguito da gruppo di coordinamento che coinvolge diverse strutture del Comune di Rimini – dalla Polizia municipale, ai lavori pubblici, al sistema informatico. In aggiunta a queste, sono state inoltre completate e collaudate le 5 nuove telecamere posizionate sulle spiagge libere, previste dal progetto "luci sulla spiaggia" (una all'altezza dell'ex delfinario in P.le Boscovich, due in prossimità della colonia bolognese, due in zona talassoterapico).
"Una nuova dotazione tecnologica che, accanto a quella già operante – dichiara l'Amministrazione comunale di Rimini – in grado di accrescere in maniera importante l'efficacia di tutte le forze di polizia su tutto il territorio. Il sistema di videosorveglianza cittadina si basa su componenti tecnologiche estremamente avanzate che lo pongono tra i più innovativi nel settore. Gli "occhi" sono costituiti da telecamere digitali di ultima generazione, in funzione 24 ore su 24 che consentono la visione e copertura notturna anche nelle zone più periferiche e buie della città”.
Fiera armi, l’amministrazione comunale: sostegno a Ieg (Lettera)
“Gentile Direttore,
sulla questione Hit Show, sollevata da associazioni e cittadini, la posizione dell’Amministrazione comunale di Rimini è quella espressa formalmente dall’ordine del giorno approvato dal suo più alto organo di indirizzo politico amministrativo: il Consiglio comunale. E’ il Consiglio comunale che da sempre ha dimostrato con atti e fatti di avere a cuore la vita e lo sviluppo di IEG, e dunque assume posizioni coerenti, senza pregiudizi ideologici di sorta.
Proprio per questo l’esortazione che l’amministrazione comunale di Rimini rinnova a IEG, in virtù della storia e delle relazioni territoriali e sociali che positivamente e costantemente la Fiera ha mantenuto con la comunità riminese, è quello di assumere i contenuti dell’ordine del giorno, discusso, votato e approvato dal Consiglio comunale di Rimini.
L’amministrazione comunale di Rimini”
Concorso penitenziara, soluzione in arrivo
(Rimini) Soluzione in dirittura d’arrivo per il concorso ormai decennale riservato agli allievi vice ispettori. Questa mattina il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, ha convocato una riunione al Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) a cui hanno partecipato il capo dipartimento, Francesco Basentini, il vice capo, Lina di Domenico, e il direttore generale, Pietro Buffa. Al centro dell’incontro l’elaborazione delle proposte emerse da una riunione, che Morrone ha ritenuto “molto costruttiva”, svoltasi ieri con le sigle sindacali sul personale che partecipa al corso.
“Stiamo lavorando per concludere finalmente questa vicenda e rispondere positivamente alle vostre richieste cercando di garantire una soluzione che possa soddisfarvi per il rientro in servizio”.
Morbillo, la Asl conferma i casi
(Rimini) In merito alle notizie di stampa relative a casi di morbillo verificatisi, nelle ultime settimane (la prima notifica risale al 28 dicembre), in provincia di Rimini, la Asl fa presente che “i casi di morbillo attualmente notificati in provincia di Rimini sono 17, principalmente per soggetti in età di scuola media superiore e tutti tra persone che non avevano effettuato o completato, per varie motivazioni, il ciclo vaccinale relativo a questa patologia. Per due di questi pazienti è stato necessario il ricovero ospedaliero: il primo paziente ricoverato per una complicazione encefalica, è stato dimesso, mentre l'altro è tutt'ora ricoverato per polmonite. Per gli altri pazienti non paiono, al momento, sussistere complicazioni”.
Già a partire dai primi casi personale del Dipartimento di Sanità pubblica “ha tempestivamente messo in atto i protocolli previsti: ricerca delle persone che avevano contatti diretti con gli ammalati, sorveglianza epidemiologica e offerta della vaccinazione a coloro che, suscettibili di poter contrarre la malattia, non hanno completato il ciclo vaccinale. Purtroppo non tutti hanno accettato la vaccinazione”. Queste misure, che saranno utilizzate anche per eventuali nuovi casi, “sono mirate a limitare e prevenire ulteriori contagi, sebbene il morbillo sia una patologia estremamente contagiosa: si diffonde per via aerea, soprattutto attraverso i colpi di tosse e gli starnuti delle persone infette”.
Meno divieti ai cani in spiaggia, proposta di legge regionale
(Rimini) Meno limiti e divieti per i cani in spiaggia coi loro padroni. La proposta arriva dall'Emilia-Romagna, forte di quasi 5mila firme raccolte con una petizione online, e si traduce in una proposta di legge regionale che sarà presentata domenica a Ferrara con la speranza, dei promotori, che sia approvata prima della stagione estiva.
L'iniziativa "Spiagge aperte ai cani. Dai divieti alla regolamentazione" nasce da una petizione su Change.org lanciata due anni fa da Giacomo Gelmi che, insieme a Luca Delli Gatti, entrambi referenti del progetto "Un mare anche per me", ha intrapreso l'iter legislativo dopo aver ricevuto supporto da associazioni animaliste, turistiche e imprenditoriali. Ad aiutarli due legali: Erika Delbianco e Francesca Bettocchi, avvocati dell'associazione Gaia Animali e Ambiente.
"Ho parlato con tutte le forze politiche e l'obiettivo è eliminare il divieto di accesso alle spiagge agli animali di compagnia", spiega Gelmi. Secondo Delbianco, il testo della proposta di legge "favorisce il riconoscimento dei diritti degli animali e incentiva l'accoglienza e la loro buona tenuta", garantendo "il rispetto delle normative igienico-sanitarie e della sicurezza pubblica".
L'obiettivo dei promotori è innanzitutto quello di uniformare i regolamenti, dato che ogni Comune della riviera ha regole diverse. A Rimini, per esempio, attualmente si può portare in acqua il cane esclusivamente dalle 6 alle 8 e dalle 19.30 alle 21, mentre la proposta di legge prevede di ampliare questi intervalli dalle 6 alle 10, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 22.
Inoltre si prevede la possibilità di passeggiare con il cane sulla battigia a qualsiasi ora, con museruola per Fido e muniti di sacchetti per la raccolta delle feci (Ansa).
Sfreccia a 120 all’ora su via Euterpe, multa salata e meno 10 punti sulla patente
(Rimini) Viaggiava ai 121 km all'ora in pieno giorno, alle 13.47, in via Euterpe, in prossimità di un passaggio pedonale molto trafficato a quell'ora. Una violazione del codice stradale che non è passata inosservata ed è stata punita grazie all'autovelox. Un caso limite, ma non troppo, se pensiamo che sempre nello stesso periodo, parliamo della primavera inoltrata del 2018, l'autovelox di via Settembrini, di fronte all'Ospedale Infermi, ha registrato una macchina passare a i 119 km orari alle 6,47 di mattina, un orario in cui sono già molti ad attraversare i passaggi pedonali per recarsi a lavorare o sottoporsi alle visite ospediere.
Ovviamente per i due conducenti, come per chiunque superi di oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità, è scattata la sanzione amministrativa, che comprende il pagamento di una somma da euro 829 a euro 3.316, come recita il codice della strada all'art. 142 - 9-bis. – A questa consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei a dodici mesi, nonché la decurtazione di 10 punti sulla patente. Ma aldilà dell'aspetto sanzionatorio, quello che salta all'occhio è l'assoluta mancanza della percezione del pericolo da parte di questi conducenti che, oltre alle proprie vite, mettono a repentaglio quelle degli altri cittadini. Una follia, se si pensa che, dal momento di percezione di un ostacolo, lo spazio di frenata necessario ad arrestare un veicolo lanciato a 130 Km/h è di oltre cento metri, si ha un'idea di quanto sia stato il rischio per la sicurezza di tutti.
Non solo superamento dei limiti di velocità , in alcuni dei fotogrammi allegati mostriamo in tutta la sua pericolosità il passaggio con il semaforo rosso filmato dalle telecamere che controllano l'intersezione semaforica di viale Principe Amedeo, ai piedi del grattacielo dove, per pochissimi centimetri e una buona dose di fortuna, si è evitato un pericoloso incidente con le macchine che stavano passando regolarmente con semaforo verde. Superamento dei limiti di velocità e passaggio con il rosso, non a caso, sono non solo le due maggiori cause di incidentalità stradale, ma anche quelle in cui sono più gravi le conseguenze per le persone coinvolte.
Ma, mentre calano le infrazioni rilevate da autovelox (da 86.846 del 2016 a 26.766 del 2018 ) aumentano quelle rilevate dai vista red posti sulle intersezioni cittadine regolate da impianto semaforico (4.729, erano 2.149) e vigile elettronico 14.440 (+20.96%). "Si tratta di alcuni casi limite – commenta l'Amministrazione comunale di Rimini – ma che confermano nuovamente la necessità di dotare alcuni luoghi cittadini particolarmente sensibili di strumenti efficaci e rigorosi di deterrenza e controllo. Se sugli autovelox questo sta già sortendo, dati alla mano, l'effetto sperato, con meno incidenti e meno multe registrate, sul passaggio con il rosso c'è ancora molto da fare. Sembra, questa, un'abitudine più difficile da superare per gli automobilisti riminesi. Anche per questo implementeremo i controlli, spostando anche in altri incroci l'attenzione e il controllo. Obiettivo prioritario è quello di aumentare l'effetto deterrenza in particolare per quelle infrazioni del codice stradale che rischiano di avere esiti più tragici e dolorosi per i cittadini coinvolti".
Bellaria, il sindaco Ceccarelli a Radio Montecarlo
(Rimini) Il sindaco Enzo Ceccarelli nella mattinata di venerdì sarà ospite di “Primo Mattino”, programma di Radio Monte Carlo (Gruppo Mediaset) condotto dal Caporedattore Claudio Micalizio tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 5.00 alle 7.00. Il primo cittadino di Bellaria Igea Marina, in particolare, interverrà nella rubrica di Rossella Iannone in onda ogni venerdì alle 6.48, nella quale la giornalista segnala gli eventi più importanti del fine settimana a livello nazionale, divisi per Nord, Centro e Sud: appuntamento seguitissimo con una media di oltre due milioni di radio ascoltatori. Il Sindaco Ceccarelli parlerà delle celebrazioni della santa patrona, Sant’Apollonia, e delle altre occasioni di festa previste in questo mese di febbraio, dal weekend dedicato al San Valentino alla serata di gala che incoronerà il Premio Panzini 2019.
Fiera armi a Vicenza, la Papa Giovanni si appella a sindaco Gnassi
(Rimini) A pochi giorni dall'apertura dell'Hit Show, la Fiera delle armi di Vicenza, il Comune di Rimini non ha ancora avviato nessun atto concreto per dare attuazione all'OdG approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 17 gennaio. Per questo l’associazione Papa Giovanni chiede al sindaco Andrea Gnassi, “quale responsabile dell'esecuzione di suddetto atto, una risposta chiara e pubblica di come ha realizzato (o intenda realizzare) questo suo impegno istituzionale”.
L'Odg approvato in Consiglio Comunale “impegna il Comune di Rimini, azionista di maggioranza della Ieg, azienda riminese che gestisce l'ente fiera di Vicenza: a far valere il ruolo istituzionale dell'Amministrazione Comunale all'interno di IEG anche in relazione agli altri Enti Locali pubblici che vi partecipano, per pervenire ad una posizione comune che dia una risposta alle criticità evidenziate; ad esercitare la persuasione morale nei confronti degli organizzatori di Hit Show, perché si arrivi al più presto e, comunque, prima della prossima edizione, a definire un nuovo regolamento che riguardi sia i visitatori che gli espositori della manifestazione fieristica e che contempli il divieto di accesso ai minori di 14 anni anche se accompagnati e il divieto di svolgere attività di propaganda politica; a proseguire l'interlocuzione con tutti i soggetti portatori di interessi, con particolare riferimento alle associazioni della società civile impegnate nel controllo della diffusione delle armi”.
Dall’associazione ricordano che “Hit Show è l'unica Fiera in Europa che prevede l'esposizione di tutte le tipologie di armi ad esclusione dei modelli da guerra (presenti comunque nella versione ricondizionata/semiautomatica) alla quale è permesso l'ingresso a chiunque, e non solo agli operatori del settore, come sarebbe logico. L'insensibilità dimostrata dal dottor Lorenzo Cagnoni, e di Ieg SpA, che hanno messo in atto misure ridicole rispetto all'accesso ai minori alla Fiera, dimostrando di non aver tenuto in nessuna considerazione gli appelli della società civile, della Chiesa di Rimini, delle associazioni e del suddetto ordine del giorno, impone una presa di posizione forte da parte del Sindaco Andrea Gnassi nei confronti dell'Azienda Ieg e una risposta concreta alle istanze delle associazioni”.
Italia Nostra sul Rue di Riccione: pericoloso e costoso
(Rimini) Italia nostra Rimini interviene sulle manifestazioni d’interesse e sull’approvazione degli accordi operativi del Regolamento urbanistico di Riccione e sul percorso intrapreso verso il piano urbanistico generale.
“I progetti presentati nelle more degli accordi operativi previsti dalla nuova legge regionale della Regione Emilia Romagna - spiegano - presentano molti pericoli ed altrettanti dubbi che di seguito esplicitiamo. La pianificazione del territorio non può e non deve essere demandata ai soggetti privati perché i Comuni hanno il dovere, l’onere ed il privilegio di garantire uno sviluppo proficuo del territorio. L’urbanistica ha il compito di migliorare: la mobilità, gli alloggi, l’accessibilità, la giustizia sociale ed ambientale, le opportunità economiche e la qualità della vita”.
La prefazione della nuova legge regionale “pur aprendo alle proposte private, ben specifica come sia preferibile uno strumento di pianificazione generale redatto dall’amministrazione pubblica che non può demandare il ruolo che gli deriva da un’espressione del voto. Tutti e dodici i progetti “passati alla seconda fase” esprimono qualche qualità, ma prettamente di carattere estetico, restano carenti dal punto di vista etico. La riqualificazione di situazioni vetuste e obsolete, per un miglior “decoro”, non è una qualità sufficiente ad autorizzare aumenti di volumetrie e modificazioni importanti del paesaggio, con poche o nulle relazioni con le morfologie e l’aspetto precedente del territorio”.
La nuova normativa ed il Pug in generale “pur consentendo delle aperture mai avute nei 30 anni precedenti, chiede analisi approfondite e quadri conoscitivi oggettivi delle criticità presenti. Insieme ad analisi sociologiche, economico finanziarie, giuridiche e ambientali per poter valutare al meglio le previsioni espresse nelle istanze progettuali inviate. Un semplice esempio, abbiamo un’analisi sul numero degli appartamenti vuoti, liberi, non affittati? Perché prima di costruire nuovi volumi non si valuta la possibilità di riqualificare quelli esistenti? La realizzazione di nuovi vani, e nei nuovi progetti ve ne sono parecchi, crea ancora più offerta, a fronte di una domanda debole c’è un grande rischio di innalzare il valore della rendita ed abbassare i valori e le opportunità di un mercato già in sofferenza e privo di reali azioni che possano risolvere il problema”.
Tutte le proposte “continuano ad andare in una direzione di città “specializzata” priva di usi misti e priva di analisi autorevoli e credibili sulle necessità delle funzioni proposte. Quali sono i reali bisogni dei cittadini? Ben venga il privato che investe sul territorio, ma se dotato di strumenti di analisi e risposte verificate sulle esigenze del territorio”.
Riguardo invece all’aspetto paesaggistico la “questione si complica, e non poco. Un principio paesaggistico prioritario per il rispetto dell’ambiente dovrebbe essere quello di seguire la morfologia e l’andamento dei terreni, rispettare la percezione del mare davanti e delle colline retrostanti a monte con edifici di altezze non superiori ai 5 piani e, in punti particolari alcune costruzioni simboliche per la riconoscibilità, come lo era una volta il campanile o la torretta del municipio. Come si può parlare di sostenibilità e rispetto dell’ambiente con costruzioni con altezza fino a 50 metri, che di fatto impediscono a chi è dietro la vista. Come si può parlare di identità territoriale e carattere riccionese quando almeno tre progetti imitano una costruzione verticale con verde, che certo bosco non è”.
Tutti i progetti “presentano come pubblica utilità sistemazioni parziali di strade, e va bene, ma i luoghi di socialità e percorsi con attrattive per favorire la mobilità pedonale sono assenti in ambito pubblico. Per l’utilizzo dei “luoghi progettati” bisogna necessariamente pagare, ma gli attuali fruitori della città sono disposti ad usare le nuove strutture, e i cittadini di Riccione da quale beneficio sono raggiunti? Le attuali strutture della città ad esempio piscina e palacongressi saranno in grado di sostenere cali fisiologici dovuti alla novità ed alla concorrenza? Ed allo stesso modo quali sono le garanzie fornite dai promotori dei progetti di grande dimensione, proposti per la città in caso di fallimento dell’intervento? A fronte di un interessante fermento per la riqualificazione non corrispondono valutazioni ed analisi con indicatori di rischio, di qualità ambientale e di rientro degli investimenti oggettivi”.
Almeno “tre” delle proposte formulate, “che presentano incrementi di carico urbanistico sono allo stato attuale chiuse e prive di qualsiasi attrattiva come si può pensare ad un repentino cambiamento con gli aumenti di offerta prevista se ad oggi questa offerta non ha una domanda? Non entriamo nel merito dell’offerta architettonica, simile ad altri oggetti visti in luoghi urbani o in altri contesti non turistici e dai costi di gestione estremamente elevati”.