(Rimini) Discusso stamane dalla terza commissione consiliare, ha avuto parere favorevole la proposta deliberativa sulla proposta di variante al Rue, per la realizzazione di un "Parco della contemplazione" avanzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione del 50° anniversario della fondazione dell'associazione. Si tratta di un parco extra-urbano aperto al pubblico, già coerente con la strumentazione urbanistica sovraordinata e con gli obiettivi di PSC, che sarà realizzato nelle vicinanze della sede della comunità in via Valverde alle pendici del colle di Covignano. Nell'area è prevista la posa di un piccolo manufatto destinato al raccoglimento e alla preghiera che tra le sue caratteristiche, avrà quelle di essere realizzato con tecnologie che lo rendano completamente amovibile. Il manufatto dovrà essere realizzato con principi costruttivi sostenibili, a limitato impatto ambientale, ed è pensato per un suo armonioso inserimento nella collina.
Il progetto finale , subordinato all'approvazione della variante al Rue e soggetto a permesso di costruire, dovrà in ogni caso essere concordato con Comune e Soprintendenza visto il particolare interesse paesaggistico e ambientale sulla zona. L'intervento prevede la risistemazione dell'area verde attraverso la preservazione delle specie arboree esistendo e una nuova piantumazione di ulivi e di altre essenze autoctone, nonché la realizzazione di un percorso pedonale e ciclabile per raggiungere il manufatto e la realizzazione di un parcheggio di 15 posti auto (da effettuarsi in un'area adiacente a quella interessata dal parco, di proprietà sempre della Comunità Papa Giovanni XXIII). L'iter amministrativo proseguirà con l'esame in Consiglio comunale per l'adozione e l'approvazione della variante.

(Rimini) Si trova a Rimini nord il ristorante in cui, in assenza di ogni necessaria licenza e / o autorizzazione, era in corso un trattenimento danzante con musica ad alto volume, con numerose persone intente a ballare, intrattenute da un DJ, che utilizzava un'apposita attrezzatura, quale consolle e impianto di amplificazione acustica.
Un riscontro avvenuto nel corso dei controlli programmati dal Comando della Polizia locale riminese, con l'obiettivo di garantire il rispetto delle norme sulla gestione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande nonché la corretta concorrenza imprenditoriale tra le imprese. All'arrivo gli operatori della polizia locale hanno dovuto constatare come il locale si presentasse allestito con un vero e proprio impianto di illuminazione del tipo usualmente utilizzato nei locali da ballo e che una pista da ballo era stata creata liberando la parte centrale del locale  destinata alla somministrazione da tavoli e sedie. Un evento che, dagli accertamenti compiuti in loco e da consultazione delle pagine social dell'esercizio, non era affatto episodico ma condotto in modo abituale.
Per tale violazione i titolari sono stati anche deferiti all'Autorità giudiziaria, in quanto il trattenimento danzante era effettuato senza aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza dell'edificio nonché l'esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrare il locale prontamente in caso di incendio, di conseguenza priva anche della licenza di collaudo-agibilità.
Nel corso dei controlli, poi, gli operatori della Polizia locale hanno accertato anche altre svariate irregolarità alle norme regionali sulla conduzione dei pubblici esercizi, dalla mancata esposizione di orari e listini prezzi al pubblico, alla mancanza della pubblicità del coperto applicato al cliente), in materia alle norme nazionali come la presenza dell'apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico e delle apposite tabelle messe a disposizione dei propri clienti, nonché in materia igienico-sanitaria come per l'etichettatura degli alimenti. Tutte violazioni che sono state poste al vaglio delle competenti Autorità per la valutazione di eventuali misure interdittive o sospensive.

(Rimini) Il 2018 porta in dote a Rimini 399 nuovi matrimoni e 21 nuove copie civili trascritte, di cui 15 celebrate a Rimini, per un totale complessivo di 60 unioni civili. Il numero dei matrimoni celebrati è tornato a salire (399), 37 in più rispetto al 2017, dato più basso degli ultimi decenni; crescono in modo più rilevante i matrimoni celebrati con rito religioso (34 in più rispetto all'anno precedente). Trentasei e 40 anni rispettivamente l'età media della sposa e dello sposo; 13 i matrimoni celebrati a Rimini con sposi entrambi stranieri.
Crescono anche le unioni civili con 21 nuove coppie trascritte. Sono 60 le unioni civili riconosciute o registrate nel Comune di Rimini, da metà 2016 – data di entrata in vigore della nuova disciplina – al 2018. Nello specifico, nel 2108 sono state costituite nel comune di Rimini 15 unioni civili, di cui 12 riguardanti coppie di sesso maschile. Lo stesso dato del 2017, durante il quale erano state 9 quelle di sesso maschile. Da registrare come sia arrivato anche lo scioglimento della prima unione civile, formata da due ragazze nel corso del 2017.

(Rimini) Il Comune di Rimini ha avviato il percorso per aderire al nuovo Patto dei Sindaci per il clima e per l’energia, un programma promosso dalla Commissione Europea e che mira al coinvolgimento delle amministrazioni locali nel contrasto agli effetti e alle vulnerabilità del cambiamento climatico attraverso un piano di azioni comune (Paesc, piano di azione per l’energia sostenibile e il clima). La Commissione europea ha fissato come traguardo la riduzione delle emissioni di Co2 e di altri gas serra sul territorio comunale di almeno il 40% entro il 2030, attraverso una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabile.
Con la delibera discussa con parere favorevole questa mattina in III commissione consigliare (13 favorevoli 4 astenuti), l’Amministrazione oltre ad sottoscrivere la proposta della commissione Europea e la sottoscrizione del Patto, impegna l’amministrazione ad avviare la realizzazione del Paesc, che prevede nello specifico: a) la realizzazione di un inventario di base delle emissioni per pianificare un percorso di mitigazione (cioè azioni per la riduzione di emissioni); b) preparazione di una valutazione dei rischi e delle vulnerabilità indotti dal cambiamento climatico al fine di pianificare il percorso di adattamento (cioè per anticipare le conseguenze avverse del cambiamento climatico, per prevenire o minimizzare i potenziali danni o valorizzare le opportunità che potrebbero scaturirne); c) predisposizione del Paesc, da approvare in consiglio comunale entro il 2020, con rapporto di monitoraggio ogni due anni. L’Amministrazione inoltre presenterà la manifestazione di interesse per partecipare al futuro bando regionale di finanziamento per la redazione dei PAESC e che prevede la concessione di un contributo in funzione del numero di abitanti, con un massimo di 30mila per i Comuni che come Rimini superano i 70 mila abitanti.
Il Paesc rappresenta un aggiornamento del Piano di azione sostenibile approvato dall’Amministrazione nel 2014 e che attraverso un articolato ventaglio di interventi ha già riconsegnato importanti risultati, ad esempio con l'abbattimento del CO2 al 31 dicembre 2016 pari al 18,7% rispetto al 2010. Per il 2020 si prevede di arrivare ad una riduzione del 29,3% (oltre 203mila tonnellate di CO2/anno). Sul fronte del risparmio energetico, la previsione per il 2020 è di arrivare ad una riduzione del 20%, con un risparmio di oltre 620 mila MWh/anno. A fine 2016 il risparmio ottenuto era già del 7,4%, in linea con le previsioni. “I dati mostrano che gli obiettivi posti per il 2020 sono già in buona parte raggiunti – sottolinea l’assessore all’Ambiente Anna Montini - Ci sono piccole e grandi azioni che si intrecciano per promuovere un cambiamento concreto ed educare al rispetto dell’ambiente: penso, solo per fare qualche esempio, all’implementazione della rete di piste ciclabili, al rinnovamento del parco mezzi per il trasporto scolastico, con 21 scuolabus a metano acquistati due anni fa; e ancora ai tanti interventi mirati all’efficientamento energetico delle strutture scolastiche comunali. Penso alla grande attenzione sul verde pubblico come strumento di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e per accrescere la vivibilità del contesto urbano, attraverso le molte ripiantumazioni portate a termine e campagne come ‘Dona un albero alla tua città’ che sta partendo ora. Gli obiettivi indicati dal Paes prima e dal Paesc ora sono ambiziosi e di portata globale, ma ogni Comune ha il dovere di fare la propria parte”.

Lunedì, 18 Febbraio 2019 09:32

18 febbraio

Malore per padre Ottaviani | Uno stadio per Zangheri | Carnevale con Valeria Marini

(Rimini) Riprendere a correre dopo le due sconfitte con Teramo e Feralpisalò, confermare quanto di buono fatto vedere a livello di prestazione nelle ultime uscite, riscattare il pesante ko dell'andata. Sono tanti i motivi di interesse nel match casalingo che domani sera vedrà il Rimini sfidare la rivelazione Imolese (fischio d'inizio ore 20.30). Così mister Marco Martini alla vigilia dell'incontro. "Rispetto alla partita di andata sono cambiate tante cose, anche in termini di obiettivi. Loro giocano sull'entusiasmo, provano, rischiano e sono reduci da un buon momento, una striscia nella quale hanno ottenuto 4 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Noi, al contrario, stiamo attraversando un momento particolare, fondamentalmente in termini di risultati. Per questo motivo dobbiamo badare al sodo, a portare a casa punti". Il tecnico biancorosso prosegue la propria analisi focalizzando l'attenzione sul'atteggiamento. "Sotto un certo aspetto è vero che andiamo ad affrontare un avversario che, rispetto ad altri, gioca e di conseguenza lascia giocare. Al di là dei pregi e dei difetti, cosa che peraltro hanno tutte le squadre, l'essenziale è come sempre l'atteggiamento. Dobbiamo intepretare al meglio i vari momenti della gara e cercare di portare l'episodio dalla nostra parte". Mister Martini prosegue così la propria disamina. "Come detto dopo Teramo non possiamo permetterci distrazioni, non possiamo concedere nulla perchè dopo diventa difficile. Nonostante delle prestazioni positive siamo stati penalizzati da alcuni episodi, situazioni che non credo dipendano esclusivamente dall'età. Poi è chiaro che quando affrontiamo squadre importanti e smaliziate paghiamo qualcosa in termini di esperienza, a maggior ragione non dobbiamo concedere nulla e restare concentrati dal primo all'ultimo minuto".

Venerdì, 15 Febbraio 2019 14:26

E45, visita del governo al viadotto Puleto

(Rimini) “Il Governo ha parlato e ha parlato forte. Altro che silenzio come strumentalmente scrivono alcuni amministratori Pd. Il viadotto Puleto è stato riaperto al traffico leggero e Anas ha garantito il via libera anche al traffico pesante in tempi congrui, si parla di un mese. Anas ha lavorato bene e rapidamente, ricevendo precise disposizioni da un esecutivo nazionale che è attento a tutte le situazioni di crisi nazionali, tra cui ovviamente emerge il Puleto e la transitabilità dell’E45, con le gravi ripercussioni sui comuni che attraversa e il coinvolgimento delle nostre regioni, Romagna, Toscana, Umbria in particolare. Comprendiamo benissimo e conosciamo i disagi che stanno vivendo le popolazioni e faremo il possibile per sostenerle. Adesso pensiamo soprattutto a garantire al più presto il transito”.
Lo ha dichiarato Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia, in visita questa mattina al viadotto insieme al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e i vertici Anas.
“Continuo a pensare che la manifestazione indetta per domani e sollecitata in particolare da alcuni sindaci Pd sia prematura, fuori luogo e non colpisca nel segno. Pur nella libertà di tutti di fare quello che credono, penso che sia più costruttivo dialogare, ascoltare, collaborare e, nel caso, manifestare quando e se si presenteranno ragioni concrete. Tra l’altro, se mai si dovesse manifestare bisognerebbe farlo soprattutto contro i governi del Pd. Ricordo che nel 2015, con la scelta del ministro dei Trasporti Graziano Delrio di stralciare l’E45 dalle grandi opere stradali, fu dato il colpo di grazia a un progetto che avrebbe visto questa arteria come un’infrastruttura strategica per il Paese”.

(Rimini) Il candidato alle elezioni amministrative di Santarcangelo, Domenico Samorani, intervine circa la sempre più probabile costruzione della terza sede logistica in Italia di Amazon a Santarcangelo.
“Ci saranno - spiega il candidato sindaco - cinquanta nuovi posti di lavoro per persone volenterose che si dovranno adattare alle condizioni da ‘caporalato’, così definite dai loro lavoratori italiani, della più grande multinazionale dell’e-commerce. Di certo Amazon non verrà omaggiata con il celebre ‘Great place to work’ che premia le migliori aziende mondiali per la qualità e i servizi offerti ai propri lavoratori”.
C’è in effetti chi raconta di come “durante le 8 ore di lavoro non sia permesso rivolgere la parola ai colleghi… e se vai al bagno più di una volta durante il turno devi giustificarti”. Storie riportate da Samorani, “che hanno spinto i lavoratori italiani di Amazon ad incrociare le braccia proprio durante il Black Friday (il venerdì nero degli acquisti). Pare che al momento l’unica ad andare avanti sia la tecnologia, mentre per i diritti dei lavoratori si stiano facendo passi indietro, ed è un vero peccato che questi non siano tutelati dai diktat di questi colossi e che per far valere i propri diritti siano costretti a scioperare”. E questo è un lato della medaglia.

Per un altro verso, va avanti Samorani, “qìantomeno ci si aspetterebbe, da un’opportunità del genere, di trarne il massimo vantaggio per la comunità, invece pare che all’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, l’amministrazione abbia chiesto la costruzione di una rotatoria sulla Tolemaide. Ma un asilo nella zona artigianale, o un parco, o attrezzature sportive, arredi scolastici, forse non sarebbero stati più apprezzati e d’impatto per la vita dei santarcangiolesi? Che dire del nostro commercio naturale rinchiuso nel centro storico? Poteva essere questa l’occasione per riqualificare le piazze, attrezzare parcheggi, panchine, dehore, bagni pubblici, alberi e verde. L’ennesima opportunità sprecata per costruire qualcosa di significativo e creare un valore aggiunto per Santarcangelo”.

(Rimini) È morto questa notte all’età di 90 anni nella sua abitazione di Santarcangelo il poeta Gianni Fucci, tra gli esponenti di spicco del "Circolo del Giudizio". Nel settembre 2017 diventa primo sindaco della Città della Poesia eletto ad honorem in occasione della terza edizione di Cantiere Poetico per Santarcangelo. Il sindaco Alice Parma esprime il cordoglio dell’Amministrazione comunale e si unisce al dolore dei familiari.
Dal comune di Santarcangelo lo ricordano attraverso una sua intervista. “Eravamo molto irrequieti, avevamo molti interessi: la pittura, il cinema, la musica – ovviamente la letteratura in genere, la poesia… e naturalmente non è che avessimo sempre le idee univoche: a rugémi, a fémmi un pó ad caséin”, raccontava Fucci. “C'era il cugino di Lello che si chiamava Giovannino Moroni, con un altro il quale aveva mostrato insofferenza per questi urli, per le scalmane di questi giovani che erano nella sala di là... Va là, lassa pérd, gli dice Giovannino, l'è quei de Cìrcal de Giudéizi… come dire, sono i matti”.

Gianni Fucci è nato il 3 ottobre del 1928 a Montbeliard (Francia), viveva a Santarcangelo fin dall’infanzia. A Santarcangelo ha dedicato alcuni lavori sia di carattere critico-letterario, sia di carattere storico: si segnala in particolare “La notte delle bandierine rosse. Vita a Santarcangelo tra fascismo ed antifascismo 1919-1943”, scritto con l’amico Serino Baldazzi, pubblicato nel 1994 e rieditato nel 2017 dall’Anpi di Santarcangelo. Giovanissimo, assieme agli amici Tonino Guerra, Nino Pedretti, Flavio Nicolini, Rina Macrelli, Raffaello Baldini, Federico Moroni e Giulio Turci, fece parte di quel sodalizio che fu’ ribattezzato ironicamente “E’ cìrcal de giudéizi”. È stato probabilmente il primo ad analizzare l’esperienza del cosiddetto Circolo del Giudizio, consacrandone il nome con l’intervento “E' circal de giudéizi (un ricordo di Nino Pedretti)”, apparso in “Il lettore di provincia” di aprile-maggio 1987. Si è occupato anche di cinema collaborando con Elio Petri e Flavio Nicolini, ma è soprattutto come poeta che si è imposto all’attenzione della critica letteraria nazionale. Avvicinatosi alla poesia dialettale intorno alla metà degli anni settanta, Fucci pubblica le sue prime sei raccolte in romagnolo: “La morta e e’ cazadòur” (1981), “Elbar dla memoria” (1989), “La baleda de vènt” (1996), “E’ bastimènt” (1996), “Témp e tempèsti” (2003), “Vent e bandiri” (2005), mentre è del 2002 la plaquette “Nadel. Sonetti d’auguri”. È presente in numerose antologie, tra cui “La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento” a cura di Franco Brevini (Einaudi, 1999), “Il pensiero dominante. Poesia Italiana 1970-2000” a cura di Franco Loi e davide Rondoni (Garzanti, 2001), “Dizionario dei poeti dialettali romagnoli del novecento” (Pazzini, 2006). L’opera di Fucci è stata a sua volta raccolta in due antologie: “Antologia privata: poesie in dialetto romagnolo 1981-2003” (Pazzini, 2006) e “Da un chev a l'elt: antologia delle opere poetiche (1981-2010)” a cura di Gianfranco Lauretano (Il ponte vecchio, 2010). È invece del 2011 il poema “Rumanz. Un’epica famigliare in dialetto santarcangiolese” (Il Vicolo), mentre nel 2013 esce per l’editore Pazzini “Nadêl 2: sonetti d'auguri (2002-2013)”. Seguono le raccolte poetiche “Fugh e fiàmbi (Magara la coulpa l'è enca la nosta): poesie in dialetto santarcangiolese” (Pazzini, 2014), “Sigilli del tempo. Poesie in lingua” (Raffaelli, 2015), “Lêgrimi ad luce” (Il Vicolo, 2016), “L'antico viandante. Poesie” (Pazzini, 2017), “Il mio cuore ascolta: poesie” (Il vicolo, 2018) presentato in anteprima in occasione delle celebrazioni del sui 90 anni. Nel 2015 Gianni Fucci ha donato alla biblioteca Baldini di Santarcangelo il suo archivio di scrittore e studioso del dialetto romagnolo.

È inoltre compreso in svariate antologie e saggi critici tra cui: Cento anni di poesia dialettale romagnola, a cura di G. Bellosi e G. Quondamatteo, Imola, Galeati, 1976; Le parole di legno. Poesia in dialetto del ‘900 italiano, a cura di G. Chiesa e M. Tesio, Milano, Mondadori, 1984; Poeti dialettali del Novecento, a cura di F. Brevini, Torino, Einaudi, 1987; Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo, Torino, Einaudi, 1990; Poesia dialettale dal Rinascimento a oggi, a cura di G. Spagnoletti e C. Vivaldi, Milano, Garzanti, 1991; Santarcangelo dei poeti, a cura di P. Guiducci, Morciano di Romagna, Banca Popolare Valconca, 1994; La poesia dialettale romagnola del Novecento, a cura di G. De Santi, Rimini, Maggioli, 1994; Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo Novecento in Romagna a cura di L. Benini Sforza e N. Spadoni, Faenza, Mobydick, 1996; La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento, a cura di F. Brevini, Milano, Mondadori, 1999; Il pensiero dominante. Poesia italiana 1970-2000, a cura di F. Loi e D. Rondoni, Milano, Garzanti, 2001; Poeti in romagnolo del secondo Novecento, a cura di P. Civitareale, Imola, La Mandragora, 2005.

(Rimini) Avrà inizio alle 16,30 di domenica 17 febbraio la presentazione in anteprima nazionale di ‘Fedeltà’, il nuovo romanzo di Marco Missiroli dal 12 febbraio in libreria per Giulio Einaudi editore.
Ad accompagnare il romanziere riminese, Premio Campiello Opera Prima con il suo romanzo d'esordio (‘Senza coda’), saranno la voce narrante di Massimo Nicolini e gli interventi di Piero Meldini, scrittore e saggista, e del sindaco di Rimini Andrea Gnassi. L'appuntamento con cui lo scrittore riminese torna nella sua Rimini si terrà nella Sala del Giudizio del Museo della Città di via Tonini. La partecipazione è libera entro il numero dei posti disponibili. "Siamo sicuri che resistere a una tentazione significhi essere fedeli? E se quella rinuncia rappresentasse il tradimento della nostra indole più profonda? La fedeltà è un'àncora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci. Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l'altra, e l'altro. Noi stessi. Preparatevi a leggere la vostra storia".
 

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