(Rimini) Un anno fa, il 26 febbraio 2018, si spegneva Gian Marco Moratti. “Per l’Italia la perdita di un grande uomo e di un grande imprenditore, per San Patrignano la scomparsa di uno dei padri della comunità, colui che assieme alla moglie Letizia affiancò Vincenzo Muccioli nell’accoglienza di migliaia di giovani e nella creazione di una delle più grandi realtà comunitarie al mondo”, lo ricordano dalla Comunità.
“Aldilà dell’amicizia personale che mi legava a Gian Marco, per tutti noi della comunità San Patrignano – racconta Piero Prenna, presidente di San Patrignano – è stato un faro dall’infinita saggezza, umanità, bontà, rettitudine umana e professionale. Era una vera e propria enciclopedia di valori e di sani principi, da cui tutti noi ci siamo nutriti. Ci ha trasmesso lo spirito di servizio nei confronti del nostro prossimo, lo stesso che cerchiamo di mettere ogni giorno in campo. Il suo altruismo, il suo equilibrio, la sua intelligenza emotiva, la sua saggezza resteranno per sempre un esempio concreto al quale ispirarci”.
Un legame “indissolubile” quello fra Gian Marco e San Patrignano, tanto che scelse di farsi seppellire nel cimitero della comunità al fianco di tanti ragazzi che affrontarono il percorso di recupero. Per questo motivo, se il 26 febbraio Gian Marco sarà ricordato con una messa a Milano, mercoledì 27 alle ore 11 si terrà una celebrazione in sua memoria all’interno dell’auditorium di San Patrignano officiata da don Fiorenzo, parroco della comunità. Al termine della stessa sarà proiettato un video in suo ricordo.
 

(Rimini) In vista delle primarie del Pd del 3 marzo si è costituito anche in provincia di Rimini il comitato per la mozione Giacchetti-Ascani. “‘Sempre Avanti’ è lo slogan della mozione - spiegano Barbara Vici, Andrea Arlotti, Paola Donini, Cristian Riccardi, Laura Comanducci, Ariano Mantuano - perché siamo orgogliosi del faticoso lavoro portato avanti dal Governo guidato da Matteo Renzi e a seguire da quello presieduto da Gentiloni. Con grandi risultati: più crescita, più lavoro, più diritti. L'orgoglio riformista contraddistingue la nostra mozione: non pensiamo di dover chiedere scusa per avere lasciato al Paese Italia il 'Jobs Act' e un milione di posti di lavoro creati, le 'Unioni civili' e il 'Dopo di noi', le norme contro il 'Caporalato', gli 80 euro nelle buste di 10 milioni di italiani, il 'reddito di inclusione' contro la povertà, la legge contro gli ecoreati, e la no-tax area per consentire a migliaia di ragazzi di frequentare le Università. Noi siamo orgogliosi di tutto questo. Per queste ragioni noi rappresentanti della mozione invitiamo gli elettori del PD e i simpatizzanti a recarsi alle urne delle primarie Domenica 3 marzo e a votare la mozione Giacchetti-Ascani”.

(Rimini) Tramite un post su Facebook anche Luigi Delli Paoli 45 anni, avvocato riminese, annuncia la sua partecipazione alle primarie del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee. Si auto descrive "molto attivo nel meetup dei Grilli Pensanti di Rimini lo si vede spesso al fianco del senatore Marco Croatti e in diversi video su facebook. Nel 2017 è stato candidato come consigliere comunale nella lista 5 Stelle del comune di Coriano che afferma aver vissuto con grande entusiasmo e promette di affrontare questa sfida con l'impegno, la passione, lo studio e la dedizione che nella professione costituiscono il metodo per ottenere dei risultati".

(Rimini) “Il documento siglato dalla Caritas diocesana dell’Emilia-Romagna non può rimanere senza risposta”. Così i vertici della Lega dell'Emilia Romagna, in merito alla presa di posizione delle Caritas regionali, tra cui anche quella di Rimini, sul tema dell’accoglienza dei migranti. “Si tratta infatti di un documento dove appare evidente come certi ambienti cattolici facciano una grande confusione fra fede e politica. Senza curarsi del fatto che se si scende nell’agone politico, secolarizzandosi, con prese di posizione fortemente ideologizzate, si cade inevitabilmente in un contesto di contrapposizione, anche valoriale, con altri soggetti politici. Crediamo che nella stesura del documento si sia sorvolato su molte questioni non secondarie. Quello che constatiamo è il mancato riconoscimento delle prerogative e delle peculiarità di uno Stato laico che ha dei doveri e degli obblighi, come la difesa del territorio, della sicurezza e del bene del popolo italiano, che sono diversi rispetto a quelli della Chiesa". 

Di fronte "all’ossessivo e persistente richiamo a spalancare i confini a un numero inimmaginabile di immigrati, si dovrebbe riflettere sulle parole di San Giovanni Paolo II nel discorso al IV Congresso mondiale delle migrazioni del 1998, dove si affermava: ‘il diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione’, principio ripreso da Benedetto XVI nel 2013 nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dove ha sostenuto il ‘diritto a non emigrare, cioè a essere in condizioni di rimanere nella propria terra’". 

C’è, poi, monsignor Giampaolo Crepaldi, "che nel saggio ‘Il cattolico in politica’, afferma che ‘non esiste un diritto assoluta a immigrare cioè a entrare in un altro paese. Questo perché ogni paese ha diritto a proteggere se stesso e a tutelare la sicurezza dei propri abitanti. Ha anche diritto a tutelare la propria identità culturale che in caso di immigrazione massiccia potrebbe essere messa in pericolo…è lecito che uno Stato faccia valere le proprie regole davanti a chiunque voglia entrare in esso…’”. 

La Lega si avvale anche delle parole di monsignor Luigi Negri, teologo ed ex arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio, che, “intervistato sull’obiezione di coscienza propugnata da alcuni sindaci nei confronti del ‘decreto sicurezza’, ha sostenuto che era sbagliato perché ‘l’integrazione deve essere affrontata con prudenza e realismo mettendo al centro diritti e doveri insieme’ e che ‘bisogna essere realisti nella valutazione dei problemi e delle soluzioni. E chi chiede di integrarsi deve compiere certi passi di immedesimazione con la nostra società’. Negri ha anche affermato: ‘abbiamo la responsabilità di un popolo di cui non fanno parte solo gli stranieri, ma anche gli italiani e tra i nostri connazionali i poveri stanno aumentando sempre di più’”. 

Dalla Lega ricordano che “nella prolusione che Benedetto XVI pronunciò davanti ai sindaci dell’’Anci il 12 marzo 2011, facendo riferimenti ai flussi migratori connessi alla globalizzazione, affermò che ‘di fronte a questa realtà bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana’. Ci sono anche prelati che, proprio per aver una conoscenza diretta delle miserie e del dolore delle migrazioni, hanno una visione realistica della situazione. Uno fra tanti il vescovo di Ventimiglia-San Remo, Antonio Suetta, che sostiene la necessità di una politica autonoma, rilevando che la ‘Chiesa non agisce in nome di una competenza tecnica, ma attraverso una seria riflessione cristiana che illumina i temi della realtà sociale’. Il ruolo della Chiesa, afferma, è ‘indicare principi morali’, le soluzioni devono essere apprestate dalla politica, e ancora ‘il primo dovere di carità umana ci impone di aiutare questi popoli dove vivono’. Nel documento, poi, si tratta il tema immigratorio solo dal punto di vista di chi immigra (illegalmente), mentre si ignorano le necessità e le richieste dei Paesi di arrivo. Inoltre non si considera un tema fondamentale come quello delle differenze, culturali, religiose, sociali, di tradizione che incidono profondamente sulle possibilità e capacità di accoglienza e poi di integrazione da parte delle nostre comunità. Di sicuro, chi ha redatto il testo non condivide le preoccupazioni del cardinale guineano, Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, sul futuro dell’occidente  e dell’Europa, ricordiamo una sua dichiarazione tesa a ricordare che ‘ogni nazione ha il diritto di distinguere tra rifugiati e clandestini’”.

Le Chiese africane, inoltre, “da tempo mettono in guardia dalle conseguenze negative delle emigrazioni dai paesi di origine. ‘Al posto che andare in Europa a fare i disoccupati, rimanete in Africa a costruire un mondo migliore’. Questo l’appello di monsignor Nicolas Djomo, vescovo di Tshumbe e presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica democratica del Congo. Poi c’è l’arcivescovo Benjamin Ndiaye di Dakar in Senegal che chiede di ‘arrestare’ il fenomeno immigrazione. In Africa, insomma, la Chiesa è impegnata a non far partire i giovani irretiti dalle organizzazioni criminali, che gestiscono il mercato delle migrazioni, un mercato che ha un giro d’affari di miliardi dollari, circa 7 nel 2016, e chiede ai giovani di non emigrare e di costruire e sviluppare i loro paesi. Pare, dunque, che si siano perse di vista le illuminate riflessioni di Giacomo Biffi, il compianto cardinale di Bologna, un ‘gigante della dottrina’, come lo ricorda il filosofo Marcello Pera. Biffi già nel 2000, in diversi pronunciamenti, fu profetico sul tema dell’immigrazione e auspicò un approccio realistico, sostenendo, tra gli altri ammonimenti basati su una ‘grande fede e sapienza teologica’, che ogni Stato ha ‘il diritto di gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo’ e non ha il dovere di ‘aprire indiscriminatamente le proprie frontiere’, mettendo in guardia dal ‘prosperare di un’industria criminale di sfruttamento di chi aspira a varcare clandestinamente i confini’. Lo stesso papa Francesco nella recente conferenza stampa tornando dall’Irlanda (26 agosto 2018) ha parlato di accoglienza ma usando prudenza quando non ci sia la possibilità di integrare. Il tema trattato nel documento è quindi molto più complesso di una scarna presa di posizione politica contro una legge dello Stato. Coinvolge infatti più settori e più temi, non ultimo quello della criminalità e dei rapporti stretti che intercorrono fra questa e i flussi immigratori irregolari. Ci sono pagine illuminanti di scrittori africani, non certo identificabili con la Lega, che denunciano le teorie immigrazioniste e il ‘buonismo’ dei confini aperti che, forse inconsapevolmente, vanno ad alimentare il commercio di uomini, con gli abusi e le crudeltà che comporta. La Lega come è noto esprime una cultura della solidarietà coniugata alla legalità e alla sicurezza guardando in particolare alle richieste delle persone appartenenti alle fasce più deboli delle nostre comunità. Cittadini italiani annichiliti dagli effetti di una povertà a 360 gradi, che non è solo economica, ma anche relazionale e culturale, tanto che sono diventati negli anni e si sentono cittadini di serie B”.

Lunedì, 25 Febbraio 2019 15:45

Insulti sessisti al vicesindaco Lisi

(Rimini) Dopo aver difeso su Facebook la cantante Emma Marrone, insultata per aver chiesto la riapertura dei porti ai migranti il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, ha ricevuto lo stesso tipo di insulti. Ci ha inviato questa lettera, che pubblichiamo integralmente.

“Caro Direttore, quello che mi ha stupito - in un mondo in cui non ci si dovrebbe più stupire di niente - è la velocità. Siamo dalle parti del tempo reale. O giù di lì”.

“Sabato pomeriggio, neanche un minuto dopo aver rilanciato su fb il link relativo agli insulti sessisti verso Emma Morrone, ‘colpevole’ secondo gli imbecilli di avere detto: ‘Porti aperti’, ecco l’imbecille territoriale che commenta il post con le stesse parole di odio e schifose rivolte a me, ‘invitata’ ad aprire altro. A prendersi cura della sua ufficiale identificazione sarà la Polizia Postale, visto che provvederò a inoltrare denuncia per diffamazione nei confronti di questo (o questa) meschino ‘hater’ di casa nostra. Lo farò perché ritengo utile non far passare né impunito né indisturbato il clima mefitico che si respira in questo momento in Italia. Una cappa pesante, una moto a ciclo continuo di censura e di autocensura. Pochi secondi ed ecco il commento degradante, sessista e offensivo, che ha un unico obiettivo: farti pensare. Farti pensare la volta successiva se sia il caso di rilanciare quanto accaduto a Emma Marrone oppure semplicemente affermare una tua legittima opinione. ‘Ne vale la pena?’. ‘E se lo leggono i miei figli’. ‘Mio marito o i miei genitori ci resteranno male’. E allora eviti. E’ una forma violenta di controllo che mira a neutralizzare chi ha opinioni diverse, facendo leva sula paura. La paura è il segno più vero e reale del’Italia di oggi. La cattiveria è generata dalla paura. L’aggressione verbale è lo strumento per antonomasia di questo perverso meccanismo che mira principalmente a spingere le persone a stare zitte”.

“Ma stare zitti non si può. Non lo stanno facendo le Diocesi dell’Emilia Romagna sul decreto sicurezza e sui devastanti effetti nella vita di persone, città e comunità. E’ un esempio di responsabilità e coraggio che non possiamo lasciare cadere. E’ un invito a contrastare questa deriva che, individualmente, colgo, denunciando all’autorità giudiziaria di chi si rende protagonista di parole infamanti e infami verso donne e uomini che neppure conosce. L’ho già fatto oltre un anno fa per altri ‘gentiluomini e gentildonne’ che adesso andranno a processo, nonostante le interrogazioni a difesa di qualche consigliere d’opposizione che forse non aveva capito bene che il destinatario di quegli insulti ero io o poteva essere indifferentemente la loro madre o moglie o sorella o semplice amica. Lo rifaccio ora con ancora maggiore convinzione e determinazione”. 

Gloria Lisi

Lunedì, 25 Febbraio 2019 15:34

Luce, acqua e gas: super bonus per le bollette

(Rimini) Si confermano anche per il 2019 i bonus sociali del Comune di Rimini, che hanno l'obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico e le famiglie numerose, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua di energia elettrica,  gas e acqua. 

Si tratta di uno sconto applicato alle bollette che possono ottenere tutte le famiglie che hanno un ISEE inferiore a € 8.197,50  oppure  inferiore a € 20.000,00 se hanno più di 3 figli. Le domande, che hanno validità di un anno, vanno rinnovate non prima di un mese dalla loro naturale scadenza e saranno raccolte come ogni anno, presso uno i Caff convenzionati con il Comune di Rimini, durante tutta l'annualità 2019. 

Tutte le indicazioni, gli importi degli sconti e l'elenco dei Caff sono consultabili sul sito del Comune di Rimini a questo link  http://bit.ly/BonusSociali2019 . L'ufficio di riferimento è l' Area Sociale - Ufficio bandi di via Ducale, aperto al pubblico da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì anche nelle ore pomeridiane dalle 15 alle 17. Tel. 0541 704689.

(Rimini) Cessano da domani le misure emergenziali attivate il 19 febbraio 2019, per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento atmosferico, a causa dello sforamento continuativo del valore limite giornaliero di polveri sottili. In seguito alla verifica effettuata quest'oggi da Arpa si è evidenziato il rientro nel valore limite giornaliero di pm10, nel territorio provinciale, per cui sono sospese da domani 26 febbraio  le misure emergenziali previste dal Piano Aria Integrato Regionale e dall'Ordinanza Sindacale comunale, tra cui lo stop ai veicoli diesel euro4 e all’uso di combustibili legnosi per il riscaldamento.
 
Il testo integrale dell'Ordinanza Sindacale, contenente anche le tipologie di autoveicoli ai quali non si applicano le limitazioni alla circolazione, i veicoli oggetto di deroga, nonché i tratti di strada esclusi dalle limitazioni, è pubblicata sui seguenti siti internet: www.comune.rimini.it o www.liberiamolaria.it. Sul sito www.liberiamolaria.it sono pubblicati inoltre tutti i dati relativi alle polveri sottili PM 10 e il Piano Aria Integrato Regionale 2020. Per ulteriori informazioni è possibile inoltre telefonare all'Ufficio Relazioni con il Pubblico al numero 0541 704704.

Lunedì, 25 Febbraio 2019 09:52

25 febbraio

Allarme smog | Novafeltria, grave calciatore | Riccione, i danni del vento

(Rimini) “L’anno scorso vi raccomandai due impegni, che il Papa stesso aveva personalmente affidato a don Carròn: l'accoglienza dei migranti e l'accompagnamento dei giovani. Quest'anno vi devo ringraziare per quanto state facendo in questi due cantieri, insieme alla rete di altri movimenti e associazioni ecclesiali. I migranti: aiutiamoci insieme a sconfiggere la paura dell'altro, visto come un avversario, addirittura come un nemico, anziché come un fratello. Per il cantiere dei giovani: se ai giovani chiediamo poco, al massimo alcuni ci daranno molto poco. Se chiederemo molto, molti giovani ci daranno tutto”. Lo ha detto il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, alla comunità riminese di Cl, celebrando l’anniversario della morte di don Luigi Giussani in cattedrale.

Dedicata alla figura di Pietro la sua omelia per l’occasione. Imbattersi nella figura di Simon Pietro lungo le righe dei quattro vangeli è un po' come guardarsi allo specchio. In effetti Simone è uomo roccioso e friabile, impetuoso e calcolatore, fedele e spudoratamente infedele. Pietro è proprio uno di noi, con gli slanci e i precipitosi tonfi di ognuno di noi. Con le vertiginose impennate e le immancabili, stucchevoli ricadute della nostra desolata fragilità. Non è certo casuale che nel seguito immediato di questo brano l'evangelista riporti l'amaro rimprovero fulminato da Gesù contro Pietro, fino a definirlo "Satana". Ne viene fuori un aspro contrasto: tra la fede di Pietro e la sua ostinata incomprensione del mistero di Gesù; tra l'autorità affidata a Pietro e il richiamo sdegnato di Gesù. È il contrasto tra il peccato e la grazia, tra la miseria e la misericordia. Quel giorno Simone si lasciò letteralmente... 'in-pietrire', e divenne Pietro. E Pietro divenne pietra: la pietra di fondazione dell'edificio-Chiesa.

 L'omelia di Lambiasi si è sviluppata toccando due punti: il mistero della Chiesa e una Chiesa sinodale.



Sul mistero della Chiesa il vescovo prende l'abbrivio da una citazione di don Giussani. Nel libro Perché la Chiesa scriveva: "La Chiesa non solo è qualcosa che nasce dalla vita, ma è una vita. Chi si accinga a verificare una propria opinione sulla Chiesa deve tener presente che per l'intelligenza reale di una vita come la Chiesa occorre una adeguata convivenza".
In altre parole, per entrare con il cuore nel mistero della Chiesa si richiede una sintonia con la realtà palpitante della Chiesa. Ma non è questa la vostra esperienza, fratelli e sorelle di CL? Voi non dite: "Cristo sì, Chiesa no". Ma dite: "Cristo sì" e proprio per il sì a Cristo, voi dite anche "sì alla Chiesa". La Chiesa viene dall'unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Le sue sorgenti sgorgano dal grembo della santa Trinità, in cui le persone divine sono totalmente fuse nell'amore senza però risultare confuse. E sono realmente distinte senza minimamente risultare distanti. Non è quindi eccessivo definire la Chiesa come la "prolunga" della santa Tri-Unità nella storia. Da qui deriva alla Chiesa la nota della sinodalità. la volontà a cui Dio chiama". E' questo il sogno di papa Francesco.



Nel secondo punto, il vescovo Francesco prova a declinare i tratti salienti del volto di una Chiesa sinodale. "Una Chiesa sinodale è una Chiesa in comunione: si tratta di mettere in circolo tutti i doni, piccoli e grandi. Che tutti abbiano la possibilità di dire con franchezza e umiltà, nella più limpida benevolenza, la loro parola. Che, sotto la guida dei Pastori, si sappia discernere insieme che cosa lo Spirito dice oggi alla Chiesa.
Una Chiesa sinodale è una Chiesa in cui si coltiva la mistica della fraternità, non la strategia del compromesso, non la tattica dell'inciucio. La fraternità non si produce: si accoglie. È (...)  il 'tu': non il clone dell'io, ma un tu unico, singolare, irripetibile. Una Chiesa sinodale è la Chiesa dei processi, più che delle procedure. Una Chiesa che semina e sviluppa potenzialità, piuttosto che ingolfarsi nella elucubrazione di sofisticati piani pastorali. Una Chiesa sinodale è la Chiesa della edificazione comune per la missione di tutti e per tutti. L'edificazione comune non si realizza orizzontalmente, dividendosi le zone d'influenza o inventando piattaforme di convivenza. Ma muovendosi tutti in avanti, convergendo verso un orizzonte che sta oltre, in un comune slancio missionario. Una Chiesa sinodale è una Chiesa che cammina sul passo degli ultimi. Una Chiesa che si fa ultima e povera per ripartire sempre dagli ultimi".

(Rimini) “E’ passato oltre un anno ma sono ancora terribili nella loro crudezza le immagini che, riprese dalla telecamera di videosorveglianza, documentarono attimo per attimo l'investimento di un pedone mentre, sulle strisce pedonali, stava attraversando via Marecchiese. Fortunatamente le lesioni subite furono gravi ma non tragiche anche se le conseguenze del sinistro sulla persona investita si sono fatte sentire per diverso tempo”. Così il comune di Rimini inizia a presentare oggi i nuovi dati relativi agli incidenti stradali. “Sembrava una normale mattinata quella che le videocamere riprendono. Un'auto rossa parcheggia a pochi metri dalle strisce pedonali attenuandone la visibilità, un signore si appresta ad attraversare sulle strisce pedonali in un tratto di strada appositamente dedicato al transito dei pedoni per poi essere travolto quando si trova al centro della strada da un'auto che, nonostante il centro abitato, arriva a una velocità che da subito sembra essere sostenuta. Una sensazione visiva che le indagini degli operatori della Polizia municipale riminese confermeranno contestando al guidatore dell'auto investitrice la velocità eccessiva ma anche evidenziando tra le cause del sinistro la presenza in prossimità delle strisce pedonali di una seconda autovettura che, in sosta dove non doveva, ha contribuito al sinistro. Un'infrazione apparentemente minore ma che in più di un'occasione è stata la causa di incidenti”.
Ben sei sono stati i sinistri stradali che come causa hanno avuto proprio la violazione dell'articolo 158 del codice della strada, quella che punisce chi sosta in prossimità dei passaggi pedonali o delle intersezioni diminuendone la visibilità. Naturalmente, oltre al proprietario di questa autovettura, nella ricostruzione delle cause dell'incidente la velocità dell'auto investitrice a cui, oltre alla mancata precedenza del pedone che stava attraversando sul passaggio pedonale, è stata contestata la velocità tenuta in centro abitato che, oltre alla sanzione specifica, comporta come pena accessoria la segnalazione in Prefettura per la sospensione o la revoca della patente di guida così come prevista dalla normativa.

“Una sanzione accessoria tutt'altro che sporadica nel lavoro quotidiano della Polizia municipale. Sono state 359 infatti le segnalazioni effettuate per ipotesi di reato mentre 105 sono state le segnalazioni come sanzione accessoria, pari a quasi il 35% dei 1311 incidenti stradali, di cui 733 con feriti, rilevati dalla Polizia municipale nel corso del 2018. Un dato generale che fortunatamente conferma un decremento costante rispetto ai dati del 2017 quando furono 1400 gli incidenti stradali che la Polizia municipale di Rimini rilevò sulle strade riminesi, così come in calo sono le lesioni che i sinistri hanno comportato che nel 2017 furono 802. Il calo del numero di sinistri è stato sensibile e evidente anche statisticamente, con un dimezzamento rispetto ai 2.585 incidenti registrati nel 2000”.

Nonostante la stabilizzazione del calo dei sinistri (da 2.585 del 2000 ai 1.311 del 2017), questa prima analisi dei dati evidenzia alcune problematiche. “La mancata precedenza, in termini più generici, è sicuramente una di queste”. Sono stati 235 gli incidenti stradali che tra le cause hanno evidenziato questa omissione, così come tra le cause più rilevanti rimane il mancato rispetto dei limiti di velocità dei veicoli specie in centro abitato. "Dati positivi ma di cui non ci possiamo, ne vogliamo accontentare - commenta l'assessore alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad cogliendo positivamente il fenomeno del calo costante dei sinistri restituito dai dati statistici della Polizia municipale riminese anche nel 2018 -. Ed è per questo che continueremo nell'opera e nell'impegno specie su alcuni comportamenti alla guida particolarmente pericolosi, nella consapevolezza che è nella prevenzione la chiave per il successo così come che dietro ad ogni sinistro, troppo spesso, le ripercussioni non sono solo materiali ma soprattutto fisiche e morali sulle persone".

 

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