(Rimini) Sono stati 150 i verbali emessi nel corso del 2018 dalla Polizia municipale di Rimini per il mancato  rispetto delle disposizioni che regolano il conferimento corretto dei rifiuti. Un numero importante che continua purtroppo a crescere negli anni. 92 sono state infatti le sanzioni emesse nel 2016, divenute 121 nel 2017, tutte per la violazione dell'ordinanza sindacale che dal 2017 regola e controlla il corretto conferimento dei rifiuti da parte degli utenti nonché il corretto funzionamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati nel Comune di Rimini.
Un servizio di controllo, che il Comune di Rimini ha svolto mediante la Polizia Municipale e il lavoro molto prezioso svolto dalle Guardie Ecologiche Volontarie, col compito di verificare che i rifiuti non siano al di fuori degli appositi cassonetti, ma anche che il conferimento avvenga correttamente utilizzando a seconda della tipologia del rifiuto (plastica, carta, vetro, indifferenziato, l'apposito cassonetto.
Disposizioni, la cui violazione è punita con una sanzione di 104 euro, per far sì che il comportamento fuori dalle regole di qualcuno non infici lo sforzo che tutta la collettività sta compiendo per migliorare anno dopo anno la percentuale di raccolta differenziata.

"E' del tutto chiaro – ha detto l'assessore all'Ambiente Anna Montini – che il raggiungimento degli obiettivi non può che passare, accanto a quella industriale sui sistemi di raccolta, smaltimento e recupero dei materiali, attraverso la crescita delle buone pratiche nella raccolta differenziata. Un lavoro comune tra cittadini e istituzioni che sta dando i suoi frutti anche sul territorio, anche grazie a iniziative come quella avvenuta proprio stamane al liceo Serpieri con la conferenza-spettacolo di approfondimento sulla raccolta differenziata nell'ambito del progetto #IoMiDifferenzio.E' solo nello scorso novembre, infatti, che Rimini ha toccato una quota di raccolta differenziata pari al 71,7%, con una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di tre punti percentuali. Uno scatto in avanti non di poco conto, che porta il risultato dei primi 11 mesi del 2018 al 66,9%, avvicinando così Rimini al target del 70%, obiettivo da raggiungere entro il 31 dicembre del 2020."

Crescita culturale e di partecipazione a cui si accompagna quella del controllo. E' infatti proprio nel dispositivo dell'ordinanza infatti che i Comune di Rimini prevede la possibilità di procedere all'ispezione dei rifiuti posti al di fuori degli appositi cassonetti stradali, al fine di assumere informazioni per identificare il responsabile dell'abbandono. I soggetti deputati al controllo possono così ispezionare costantemente i sacchetti posti al di fuori dei cassonetti stradali ubicati nel Comune di Rimini ricercando quegli elementi che, portando all'individuazione dei trasgressori consentano alla Polizia municipale di emettere, come avvenuto in più casi, la relativa sanzione.

(Rimini) Sono stati appena pubblicati i dati 2017 inerenti le spese per slot e gioco in Italia (su base provinciale), da parte dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Rimini si conferma tra le prime 30 province italiane per il gioco, piazzandosi al 22esimo posto che, tradotto in cifre, significa 398,4 euro spesi a testa (popolazione maggiorenne) per un totale di quasi 60 milioni di gettito per l'Erario. A livello pro capite solo Modena e Piacenza spendono di più in regione.
A far la parte del leone, a livello nazionale, sono le slot (con 148 euro pro capite) seguita da videolottery (56 euro pro capite) e lotto e lotterie istantanee (47 euro pro capite).

"Numeri che confermano – commenta Jamil Sadegholvaad, assessore alle attività produttive del Comune di Rimini – la notevole portata del gioco a Rimini. Un fenomeno che da anni stiamo monitorando e seguendo per potenziarne il contrasto, sopratutto per quanto riguarda i pericoli per la salute derivanti da dipendenze come la ludopatia. Tra queste il marchio 'slot – free' per le attività che scelgono di non tenere alcun apparecchio per il gioco, il divieto di comunicazione commerciale che pubblicizzi il gioco su aree pubbliche e la mappa dei luoghi sensibili dove non è possibile, nell'arco di 500 metri, aprire nuove attività di gioco. Proprio su questo ultimo ci siamo mossi immediatamente con la definizione della mappa comunale dei luoghi sensibili. Una mappa che ha dovuto attendere però anche la formalizzazione di quelle dei comuni confinanti per integrare le zone sensibili limitrofi tra le diverse amministrazioni. Intervenire in queste zone di sicurezza non significa certo eliminare il problema, ma sarebbe comunque un passo in avanti molto importante, sia a livello pratico e tecnico, che su quello culturale".

Il Comune di Rimini ha già realizzato la mappatura dei luoghi sensibili e delle aree di rispetto entro cui non è possibile la presenza di sale gioco o di corner con apparecchi per il gioco d'azzardo, in ottemperanza alle nuove direttive della Regione Emilia-Romagna. Una mappa già approvata dalla Giunta, che recepisce le direttive e leggi regionali con le modalità attuative del divieto di apertura di sale giochi nell'ambito di 500 metri da luoghi definiti sensibili.
Si considerano luoghi sensibili, ad esempio, gli istituti scolastici di ogni genere e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. L'intento era di individuare intorno queste l''area di rispetto' di 500 metri indicata dalla Regione, non solo per impedirvi l'insediamento di nuove attività riconducibili all'ambito del gioco d'azzardo, ma anche per verificare la presenza di sale da gioco, sale scommesse, videolottery o, comunque, di locali che al loro interno ospitano slot machine, così da promuoverne il trasloco a distanza di sicurezza.
La novità in arrivo, ma dal 1 gennaio 2020, è quella dell'obbligo di inserimento della tessera sanitaria, sulla scorta di quanto già accade per i distributori automatici di sigarette, per ridurre l'accesso dei minorenni ai giochi di azzardo. Tramite il sistema di lettura dell'età, attraversa la codifica della banda magnetica, la macchina permetterà o meno le giocate.

(Rimini) E’ il colonnello Gabriele Procucci, da due anni alla guida del comando provinciale della Guardia di finanza di Bolzano, il vincitore del Premio Panzini 2019: l’incoronazione è avvenuta sabato, atto conclusivo della serata che ha riempito il Teatro Astra di Bellaria Igea Marina. Serata apprezzata dal pubblico, condotta da Andrea Prada e Veronica Maya ed intervallata da diversi momenti di intrattenimento: tanti gli applausi per Rocco Ciarmoli, il gigolò di Zelig, per i comici Maria Pia Timo e Alessandro Politi, per l’imitatore Antonio Mezzancella e per il soprano bellariese Gladys Rossi.
Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza economico-finanziaria, abilitato all’esercizio della professione forense, Procucci ha frequentato l’accademia della Guardia di finanza, ha seguito il corso superiore di Polizia tributaria ed ha inanellato numerosi incarichi operativi, comandando reparti in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia e come “Capo sezione Iva e federalismo fiscale” presso il comando generale della Guardia di finanza. Il vincitore del premio Panzini 2019 ha inoltre insegnato all’accademia della Guardia di finanza, alla Scuola di polizia tributaria e alla Scuola superiore della Magistratura e, prima della nomina a comandante provinciale di Bolzano, è stato comandante del III gruppo di Milano del Nucleo speciale di Polizia valutaria: un incarico in cui ha mostrato tutto il suo valore, dirigendo importanti indagini nei confronti di gruppi bancari, e in materia di riciclaggio, reati societari e reati di borsa.
 
Proprio le forze dell’ordine sono state protagoniste della prima parte della serata, con la gradita presenza sul palco del prefetto di Rimini Alessandra Camporota, del vice questore di Rimini Enrica Bonini, del comandante del compartimento marittimo di Rimini capitano di fregata Pietro Micheli e del tenente colonnello Francesco Milardi, capo ufficio del comando provinciale carabinieri di Rimini; riconoscimenti conferiti alla Polizia di stato (i cui uomini nel luglio scorso, anche grazie alla segnalazione del sig. Giuseppe Castagna, hanno sventato un tentativo di molestia nei confronti di una tredicenne), alla Capitaneria di Porto (per il tempestivo intervento del settembre scorso su un motopeschereccio su cui era divampato un incendio), al Luogotenente Antonio Amato, che guida la Stazione dei Carabinieri di Bellaria (e che tra tante attività meritorie, sul territorio si distingue anche nella prevenzione e con corsi di autodifesa per donne) e al Maggiore dei Carabinieri, cittadino di Bellaria Igea Marina, Cav. Pier Luigi Grosseto, dal 2015 al comando del nucleo investigativo di Pordenone.

Serata che ha poi visto il commosso ricordo di Adele Maioli, la pioniera del volontariato sul nostro territorio scomparsa di recente, e di Arnaldo Gobbi, stimato insegnante e uomo di cultura, nonché indimenticato Presidente dell’Accademia Panziniana. Riconoscimenti anche per la poetessa Lara Stacchini, per l’Associazione Salsapassion, per il fotografo Silvio Canini, per Emanuela Casadei, giovane campionessa di giavellotto, per il ricercatore nel campo delle scienze ambientali Flavio Guidi, per l’esperto di alimentazione e sport Marco Neri. Poi ancora per l’Associazione “Natale bussa alla tua porta”, per la commediografa dialettale Carla Santoni, per lo chef Roberto “Gianola” Giorgetti e per il Comitato Borgata Vecchia. Premiati anche alcuni meritevoli “bellariesi nel mondo”: la truccatrice di livello internazionale Cosetta Giorgetti, l’economista Lucio Matassoni, l’Avv. Stefano Agostini, che da anni lavora con le più grandi multinazionali. Un riconoscimento poi per una grande azienda del territorio come Inox Bim e per alcuni locali condotti da giovani imprenditori che hanno saputo legare ristorazione ed innovazione: Sushi Corner, Libeccio, Fabrica Cocktails e Cucina, Pjazza Club, Niagara Sushi e Hawaiki.
Una serie di premi che ha anticipato la ‘chicca’ finale, ossia il video messaggio rivolto a Bellaria Igea Marina da Dodi Battaglia, protagonista nel 2018 dell’indimenticabile “Dodi Day”: un evento che il Sindaco Enzo Ceccarelli ha voluto prendere come spunto per ringraziare, ancora una volta, le centinaia di persone che, in occasione delle grandi manifestazioni, si mettono volontariamente a disposizione della città e le rendono concretamente possibili. Infine l’incoronazione del vincitore, Gabriele Procucci, che a fianco del primo cittadino ha ricevuto idealmente il testimone dai vincitori delle precedenti edizioni.

(Rimini) Un anno fa, il 26 febbraio 2018, si spegneva Gian Marco Moratti. “Per l’Italia la perdita di un grande uomo e di un grande imprenditore, per San Patrignano la scomparsa di uno dei padri della comunità, colui che assieme alla moglie Letizia affiancò Vincenzo Muccioli nell’accoglienza di migliaia di giovani e nella creazione di una delle più grandi realtà comunitarie al mondo”, lo ricordano dalla Comunità.
“Aldilà dell’amicizia personale che mi legava a Gian Marco, per tutti noi della comunità San Patrignano – racconta Piero Prenna, presidente di San Patrignano – è stato un faro dall’infinita saggezza, umanità, bontà, rettitudine umana e professionale. Era una vera e propria enciclopedia di valori e di sani principi, da cui tutti noi ci siamo nutriti. Ci ha trasmesso lo spirito di servizio nei confronti del nostro prossimo, lo stesso che cerchiamo di mettere ogni giorno in campo. Il suo altruismo, il suo equilibrio, la sua intelligenza emotiva, la sua saggezza resteranno per sempre un esempio concreto al quale ispirarci”.
Un legame “indissolubile” quello fra Gian Marco e San Patrignano, tanto che scelse di farsi seppellire nel cimitero della comunità al fianco di tanti ragazzi che affrontarono il percorso di recupero. Per questo motivo, se il 26 febbraio Gian Marco sarà ricordato con una messa a Milano, mercoledì 27 alle ore 11 si terrà una celebrazione in sua memoria all’interno dell’auditorium di San Patrignano officiata da don Fiorenzo, parroco della comunità. Al termine della stessa sarà proiettato un video in suo ricordo.
 

(Rimini) In vista delle primarie del Pd del 3 marzo si è costituito anche in provincia di Rimini il comitato per la mozione Giacchetti-Ascani. “‘Sempre Avanti’ è lo slogan della mozione - spiegano Barbara Vici, Andrea Arlotti, Paola Donini, Cristian Riccardi, Laura Comanducci, Ariano Mantuano - perché siamo orgogliosi del faticoso lavoro portato avanti dal Governo guidato da Matteo Renzi e a seguire da quello presieduto da Gentiloni. Con grandi risultati: più crescita, più lavoro, più diritti. L'orgoglio riformista contraddistingue la nostra mozione: non pensiamo di dover chiedere scusa per avere lasciato al Paese Italia il 'Jobs Act' e un milione di posti di lavoro creati, le 'Unioni civili' e il 'Dopo di noi', le norme contro il 'Caporalato', gli 80 euro nelle buste di 10 milioni di italiani, il 'reddito di inclusione' contro la povertà, la legge contro gli ecoreati, e la no-tax area per consentire a migliaia di ragazzi di frequentare le Università. Noi siamo orgogliosi di tutto questo. Per queste ragioni noi rappresentanti della mozione invitiamo gli elettori del PD e i simpatizzanti a recarsi alle urne delle primarie Domenica 3 marzo e a votare la mozione Giacchetti-Ascani”.

(Rimini) Tramite un post su Facebook anche Luigi Delli Paoli 45 anni, avvocato riminese, annuncia la sua partecipazione alle primarie del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee. Si auto descrive "molto attivo nel meetup dei Grilli Pensanti di Rimini lo si vede spesso al fianco del senatore Marco Croatti e in diversi video su facebook. Nel 2017 è stato candidato come consigliere comunale nella lista 5 Stelle del comune di Coriano che afferma aver vissuto con grande entusiasmo e promette di affrontare questa sfida con l'impegno, la passione, lo studio e la dedizione che nella professione costituiscono il metodo per ottenere dei risultati".

(Rimini) “Il documento siglato dalla Caritas diocesana dell’Emilia-Romagna non può rimanere senza risposta”. Così i vertici della Lega dell'Emilia Romagna, in merito alla presa di posizione delle Caritas regionali, tra cui anche quella di Rimini, sul tema dell’accoglienza dei migranti. “Si tratta infatti di un documento dove appare evidente come certi ambienti cattolici facciano una grande confusione fra fede e politica. Senza curarsi del fatto che se si scende nell’agone politico, secolarizzandosi, con prese di posizione fortemente ideologizzate, si cade inevitabilmente in un contesto di contrapposizione, anche valoriale, con altri soggetti politici. Crediamo che nella stesura del documento si sia sorvolato su molte questioni non secondarie. Quello che constatiamo è il mancato riconoscimento delle prerogative e delle peculiarità di uno Stato laico che ha dei doveri e degli obblighi, come la difesa del territorio, della sicurezza e del bene del popolo italiano, che sono diversi rispetto a quelli della Chiesa". 

Di fronte "all’ossessivo e persistente richiamo a spalancare i confini a un numero inimmaginabile di immigrati, si dovrebbe riflettere sulle parole di San Giovanni Paolo II nel discorso al IV Congresso mondiale delle migrazioni del 1998, dove si affermava: ‘il diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione’, principio ripreso da Benedetto XVI nel 2013 nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dove ha sostenuto il ‘diritto a non emigrare, cioè a essere in condizioni di rimanere nella propria terra’". 

C’è, poi, monsignor Giampaolo Crepaldi, "che nel saggio ‘Il cattolico in politica’, afferma che ‘non esiste un diritto assoluta a immigrare cioè a entrare in un altro paese. Questo perché ogni paese ha diritto a proteggere se stesso e a tutelare la sicurezza dei propri abitanti. Ha anche diritto a tutelare la propria identità culturale che in caso di immigrazione massiccia potrebbe essere messa in pericolo…è lecito che uno Stato faccia valere le proprie regole davanti a chiunque voglia entrare in esso…’”. 

La Lega si avvale anche delle parole di monsignor Luigi Negri, teologo ed ex arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio, che, “intervistato sull’obiezione di coscienza propugnata da alcuni sindaci nei confronti del ‘decreto sicurezza’, ha sostenuto che era sbagliato perché ‘l’integrazione deve essere affrontata con prudenza e realismo mettendo al centro diritti e doveri insieme’ e che ‘bisogna essere realisti nella valutazione dei problemi e delle soluzioni. E chi chiede di integrarsi deve compiere certi passi di immedesimazione con la nostra società’. Negri ha anche affermato: ‘abbiamo la responsabilità di un popolo di cui non fanno parte solo gli stranieri, ma anche gli italiani e tra i nostri connazionali i poveri stanno aumentando sempre di più’”. 

Dalla Lega ricordano che “nella prolusione che Benedetto XVI pronunciò davanti ai sindaci dell’’Anci il 12 marzo 2011, facendo riferimenti ai flussi migratori connessi alla globalizzazione, affermò che ‘di fronte a questa realtà bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana’. Ci sono anche prelati che, proprio per aver una conoscenza diretta delle miserie e del dolore delle migrazioni, hanno una visione realistica della situazione. Uno fra tanti il vescovo di Ventimiglia-San Remo, Antonio Suetta, che sostiene la necessità di una politica autonoma, rilevando che la ‘Chiesa non agisce in nome di una competenza tecnica, ma attraverso una seria riflessione cristiana che illumina i temi della realtà sociale’. Il ruolo della Chiesa, afferma, è ‘indicare principi morali’, le soluzioni devono essere apprestate dalla politica, e ancora ‘il primo dovere di carità umana ci impone di aiutare questi popoli dove vivono’. Nel documento, poi, si tratta il tema immigratorio solo dal punto di vista di chi immigra (illegalmente), mentre si ignorano le necessità e le richieste dei Paesi di arrivo. Inoltre non si considera un tema fondamentale come quello delle differenze, culturali, religiose, sociali, di tradizione che incidono profondamente sulle possibilità e capacità di accoglienza e poi di integrazione da parte delle nostre comunità. Di sicuro, chi ha redatto il testo non condivide le preoccupazioni del cardinale guineano, Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, sul futuro dell’occidente  e dell’Europa, ricordiamo una sua dichiarazione tesa a ricordare che ‘ogni nazione ha il diritto di distinguere tra rifugiati e clandestini’”.

Le Chiese africane, inoltre, “da tempo mettono in guardia dalle conseguenze negative delle emigrazioni dai paesi di origine. ‘Al posto che andare in Europa a fare i disoccupati, rimanete in Africa a costruire un mondo migliore’. Questo l’appello di monsignor Nicolas Djomo, vescovo di Tshumbe e presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica democratica del Congo. Poi c’è l’arcivescovo Benjamin Ndiaye di Dakar in Senegal che chiede di ‘arrestare’ il fenomeno immigrazione. In Africa, insomma, la Chiesa è impegnata a non far partire i giovani irretiti dalle organizzazioni criminali, che gestiscono il mercato delle migrazioni, un mercato che ha un giro d’affari di miliardi dollari, circa 7 nel 2016, e chiede ai giovani di non emigrare e di costruire e sviluppare i loro paesi. Pare, dunque, che si siano perse di vista le illuminate riflessioni di Giacomo Biffi, il compianto cardinale di Bologna, un ‘gigante della dottrina’, come lo ricorda il filosofo Marcello Pera. Biffi già nel 2000, in diversi pronunciamenti, fu profetico sul tema dell’immigrazione e auspicò un approccio realistico, sostenendo, tra gli altri ammonimenti basati su una ‘grande fede e sapienza teologica’, che ogni Stato ha ‘il diritto di gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo’ e non ha il dovere di ‘aprire indiscriminatamente le proprie frontiere’, mettendo in guardia dal ‘prosperare di un’industria criminale di sfruttamento di chi aspira a varcare clandestinamente i confini’. Lo stesso papa Francesco nella recente conferenza stampa tornando dall’Irlanda (26 agosto 2018) ha parlato di accoglienza ma usando prudenza quando non ci sia la possibilità di integrare. Il tema trattato nel documento è quindi molto più complesso di una scarna presa di posizione politica contro una legge dello Stato. Coinvolge infatti più settori e più temi, non ultimo quello della criminalità e dei rapporti stretti che intercorrono fra questa e i flussi immigratori irregolari. Ci sono pagine illuminanti di scrittori africani, non certo identificabili con la Lega, che denunciano le teorie immigrazioniste e il ‘buonismo’ dei confini aperti che, forse inconsapevolmente, vanno ad alimentare il commercio di uomini, con gli abusi e le crudeltà che comporta. La Lega come è noto esprime una cultura della solidarietà coniugata alla legalità e alla sicurezza guardando in particolare alle richieste delle persone appartenenti alle fasce più deboli delle nostre comunità. Cittadini italiani annichiliti dagli effetti di una povertà a 360 gradi, che non è solo economica, ma anche relazionale e culturale, tanto che sono diventati negli anni e si sentono cittadini di serie B”.

Lunedì, 25 Febbraio 2019 15:45

Insulti sessisti al vicesindaco Lisi

(Rimini) Dopo aver difeso su Facebook la cantante Emma Marrone, insultata per aver chiesto la riapertura dei porti ai migranti il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi, ha ricevuto lo stesso tipo di insulti. Ci ha inviato questa lettera, che pubblichiamo integralmente.

“Caro Direttore, quello che mi ha stupito - in un mondo in cui non ci si dovrebbe più stupire di niente - è la velocità. Siamo dalle parti del tempo reale. O giù di lì”.

“Sabato pomeriggio, neanche un minuto dopo aver rilanciato su fb il link relativo agli insulti sessisti verso Emma Morrone, ‘colpevole’ secondo gli imbecilli di avere detto: ‘Porti aperti’, ecco l’imbecille territoriale che commenta il post con le stesse parole di odio e schifose rivolte a me, ‘invitata’ ad aprire altro. A prendersi cura della sua ufficiale identificazione sarà la Polizia Postale, visto che provvederò a inoltrare denuncia per diffamazione nei confronti di questo (o questa) meschino ‘hater’ di casa nostra. Lo farò perché ritengo utile non far passare né impunito né indisturbato il clima mefitico che si respira in questo momento in Italia. Una cappa pesante, una moto a ciclo continuo di censura e di autocensura. Pochi secondi ed ecco il commento degradante, sessista e offensivo, che ha un unico obiettivo: farti pensare. Farti pensare la volta successiva se sia il caso di rilanciare quanto accaduto a Emma Marrone oppure semplicemente affermare una tua legittima opinione. ‘Ne vale la pena?’. ‘E se lo leggono i miei figli’. ‘Mio marito o i miei genitori ci resteranno male’. E allora eviti. E’ una forma violenta di controllo che mira a neutralizzare chi ha opinioni diverse, facendo leva sula paura. La paura è il segno più vero e reale del’Italia di oggi. La cattiveria è generata dalla paura. L’aggressione verbale è lo strumento per antonomasia di questo perverso meccanismo che mira principalmente a spingere le persone a stare zitte”.

“Ma stare zitti non si può. Non lo stanno facendo le Diocesi dell’Emilia Romagna sul decreto sicurezza e sui devastanti effetti nella vita di persone, città e comunità. E’ un esempio di responsabilità e coraggio che non possiamo lasciare cadere. E’ un invito a contrastare questa deriva che, individualmente, colgo, denunciando all’autorità giudiziaria di chi si rende protagonista di parole infamanti e infami verso donne e uomini che neppure conosce. L’ho già fatto oltre un anno fa per altri ‘gentiluomini e gentildonne’ che adesso andranno a processo, nonostante le interrogazioni a difesa di qualche consigliere d’opposizione che forse non aveva capito bene che il destinatario di quegli insulti ero io o poteva essere indifferentemente la loro madre o moglie o sorella o semplice amica. Lo rifaccio ora con ancora maggiore convinzione e determinazione”. 

Gloria Lisi

Lunedì, 25 Febbraio 2019 15:34

Luce, acqua e gas: super bonus per le bollette

(Rimini) Si confermano anche per il 2019 i bonus sociali del Comune di Rimini, che hanno l'obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico e le famiglie numerose, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua di energia elettrica,  gas e acqua. 

Si tratta di uno sconto applicato alle bollette che possono ottenere tutte le famiglie che hanno un ISEE inferiore a € 8.197,50  oppure  inferiore a € 20.000,00 se hanno più di 3 figli. Le domande, che hanno validità di un anno, vanno rinnovate non prima di un mese dalla loro naturale scadenza e saranno raccolte come ogni anno, presso uno i Caff convenzionati con il Comune di Rimini, durante tutta l'annualità 2019. 

Tutte le indicazioni, gli importi degli sconti e l'elenco dei Caff sono consultabili sul sito del Comune di Rimini a questo link  http://bit.ly/BonusSociali2019 . L'ufficio di riferimento è l' Area Sociale - Ufficio bandi di via Ducale, aperto al pubblico da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì anche nelle ore pomeridiane dalle 15 alle 17. Tel. 0541 704689.

(Rimini) Cessano da domani le misure emergenziali attivate il 19 febbraio 2019, per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento atmosferico, a causa dello sforamento continuativo del valore limite giornaliero di polveri sottili. In seguito alla verifica effettuata quest'oggi da Arpa si è evidenziato il rientro nel valore limite giornaliero di pm10, nel territorio provinciale, per cui sono sospese da domani 26 febbraio  le misure emergenziali previste dal Piano Aria Integrato Regionale e dall'Ordinanza Sindacale comunale, tra cui lo stop ai veicoli diesel euro4 e all’uso di combustibili legnosi per il riscaldamento.
 
Il testo integrale dell'Ordinanza Sindacale, contenente anche le tipologie di autoveicoli ai quali non si applicano le limitazioni alla circolazione, i veicoli oggetto di deroga, nonché i tratti di strada esclusi dalle limitazioni, è pubblicata sui seguenti siti internet: www.comune.rimini.it o www.liberiamolaria.it. Sul sito www.liberiamolaria.it sono pubblicati inoltre tutti i dati relativi alle polveri sottili PM 10 e il Piano Aria Integrato Regionale 2020. Per ulteriori informazioni è possibile inoltre telefonare all'Ufficio Relazioni con il Pubblico al numero 0541 704704.

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