Sabato, 02 Marzo 2019 11:34

2 marzo

Pensioni | “Non sono Nicole” | Gioco pesante

(Rimini) Nei primi mesi dell’anno scolastico in corso è stata siglata un’intesa tra l’Istituto Oncologico Romagnolo e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna al fine di sostenere le scuole di ogni ordine e grado dell’Area Vasta della Romagna che attivano percorsi di istruzione domiciliare e in ospedale in favore dei pazienti oncologici pediatrici. Un’iniziativa particolarmente importante per supportare gli studenti che a causa della malattia non possono frequentare la scuola e raggiungere il successo formativo.
Al riguardo, il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi afferma: ”Si tratta di complessità  di cui solo recentemente abbiamo scoperto la portata, grazie alla determinazione di una madre professoressa che non voleva vedere suo figlio perdere un anno a causa di quella che è a tutti gli effetti un’ingiustizia: una diagnosi di cancro. I ragazzi presi in carico dall’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, reparto a cui siamo profondamente legati guidato in maniera eccellente dalla dott.ssa Roberta Pericoli e in cui è presente in pianta stabile un’ottima psiconcologa, la dott.ssa Samanta Nucci, sono costretti a vivere in una sorta di campana di vetro a causa delle basse difese immunitarie: le degenze sono lunghe, e anche quando vengono dimessi non possono subito tornare alla vita di tutti i giorni. Le scuole hanno già a disposizione i fondi ministeriali per attivare i progetti di istruzione domiciliare e in ospedale  per garantire il diritto allo studio degli studenti che si devono assentare per lunga malattia, talvolta però ulteriori risorse possono costituire occasione per realizzare progetti integrati. Grazie alla generosità di tante persone lo IOR si è impegnato a destinare una cifra annuale per integrare e completare il percorso scolastico direttamente a casa, permettendo così ai ragazzi di seguire non solo le lezioni fondamentali ma tutti i corsi dell’anno, affinché questi giovani pazienti possano godere delle medesime opportunità dei loro coetanei sani. In questo modo potranno sentirsi meno isolati, e il ritorno alla normalità una volta superata la disavventura risulterà meno traumatico. Abbiamo già iniziato con l’elargire queste borse di studio a due ragazzi romagnoli della provincia di Rimini, trovando anche il sostegno di alcuni importanti partner del territorio: tra questi possiamo citare gli amici della G.C. Fausto Coppi nell’ambito dell’iniziativa #NoveColli4Children. Questa innovativa convenzione, per la quale ringrazio il Direttore Generale USR Stefano Versari e tutti i suoi collaboratori, è un esempio virtuoso di cooperazione tra istituzione pubblica e organizzazione sociale non-profit, e ci permetterà di utilizzare canali ancora più ufficiali in modo che tutte le famiglie che attraversano questo delicato periodo siano informate di questa possibilità. È vero che la guarigione deve rimanere la priorità, ma è importante anche non perdere mai di vista il futuro del ragazzo”.
Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari afferma: “Le istituzioni scolastiche organizzano, costantemente, con risorse ministeriali, percorsi di istruzione domiciliare per garantire il diritto all’istruzione degli alunni impossibilitati alla frequenza a causa di problemi di salute. Tali percorsi possono prevedere interventi in presenza presso il domicilio dell’alunno realizzati dai docenti, come pure attività didattiche a distanza con l’uso di differenti tecnologie. L’obiettivo è di consentire agli alunni un rapporto continuato con il gruppo-classe, nella consapevolezza che la scuola rappresenta per questi alunni un’occasione di ‘normalità’ e che il mantenimento delle relazioni amicali di classe costituisce già di per sé una terapia. L’Intesa ora sottoscritta con l’Istituto Oncologico Romagnolo contribuisce a supportare ulteriormente le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dell’Area Vasta della Romagna nella realizzazione di percorsi di istruzione domiciliare e in ospedale. E’ un segnale importante di attenzione rivolto agli alunni affetti da patologie oncologiche e alle loro famiglie, che merita gratitudine”.

(Rimini) Giovedi 28 febbraio 2019 al Grand Hotel di Rimini è stato illustrato il Progetto del Rotary Club Rimini a favore del Reparto di Psicopatologia dell’Adolescenza, sezione ospedaliera (Ospedale “Infermi” di Rimini) della Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’AUSL della Romagna, Ambito Territoriale di Rimini, con il sostegno del Distretto Rotary 2072, a mezzo di una Sovvenzione della Fondazione Rotary. Il Progetto di Supervisione, realizzato attraverso la messa in atto di un percorso formativo a favore degli operatori della Psicopatologia dell’Adolescenza, è nato con l’obiettivo di fornire un supporto per agevolare il confronto costante con la malattia psichiatrica, in questo caso di minori, quasi totalmente nella modalità urgenza/emergenza. 
Il percorso formativo ha dato l’opportunità agli operatori di acquisire competenze e tecniche di gestione che, ad oggi, sono già prassi operativa nell’attività quotidiana del Reparto. Il Dott. Andrea Tullini Direttore della predetta Unità Operativa e gli operatori del Reparto, nel corso del Progetto, hanno posto in essere misurazioni periodiche dell’impatto sulle attività e sulla gestione dei pazienti, evidenziandone già i primi risultati positivi.
Nel corso della serata la Dott.ssa Daniela Rebecchi, consulente a cui è stata affidata l’attività di conduzione degli incontri relativi al Progetto, ha relazionato sul tema “I mille volti della dipendenza da Internet e Social Network: il caso Hikikomori”. La sindrome prende il nome “Hikikomori” da un termine giapponese che significa “isolarsi”. Un fenomeno scoperto in Giappone negli anni Ottanta e che sta dilagando in tutto il mondo. In Italia si stimano oltre 200.000 casi che coinvolgono ragazzi tra i 14 e i 22 anni e di questi, a Rimini, i casi segnalati sono già 32 (dati anno 2019).

Venerdì, 01 Marzo 2019 17:29

Rimpatriato spacciatore albanese

(Rimini) E’ stato rimpatriato oggi, dopo essere stato espulso, uno dei due albanesi arrestai ieri dalla polizia a Rimini. I poliziotti lo hanno imbarcato sul volo delle 15 in partenza da Miramare per Tirana. Sono stati trovati in possesso di una pistola e di mezzo chilo di cocaina. Per il complice è scattato il trasferimento in carcere.

(Rimini) Emilia-Romagna ben oltre il 95%, la soglia di copertura vaccinale che garantisce la cosiddetta “immunità di gregge”, a tutela della salute pubblica e dei piccoli più esposti, per i bimbi ai due anni d’età, nati nel 2016. 
Al 31 dicembre 2018 - cioè alla seconda rilevazione trasmessa al ministero, dopo quella di giugno - l’Emilia-Romagna conferma di aver superato il muro del 95% per tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difterite, tetano, poliomielite, che si assestano ciascuna al 95,7%, ed epatite B al 95,5%) per la frequenza al nido. Norma entrata in vigore nel novembre 2016, dopo che la Regione, prima nel Paese, aveva approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Obiettivo raggiunto anche per emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) si assiste ad unasignificativa accelerazione nell’ultimo triennio, con la copertura passata dall’87,2% del 2016 al 93,5% del 2018. Guardando poi i dati dei bambini di 36 mesi,quindi nati nel 2015, la percentuale di copertura per la Mpr raggiunge addirittura il 95,8%. Complessivamente, le percentuali crescono in tutte le province, Romagna compresa, dove le coperture al 24^ mese sono costantemente salite nell’ultimo triennio, avvicinandosi anch’esse alla soglia del 95% (con Ravennache già la supera). Particolarmente virtuosa la situazione a Parma, dove per le quattro obbligatorie per legge regionale la copertura si attesta intorno al 97% a 24 mesi e raggiunge il 99% a 36 mesi. E, in Emilia-Romagna, tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per l’età pediatrica sono assicurate senza tempi di attesa: l’Ausl, infatti, invia a casa la lettera con la data dell’appuntamento, compatibile con le scadenze corrette del calendario vaccinale. “È un risultato straordinario. Nel giro di due anni, e dunque dall’entrata in vigore della nostra legge regionale, abbiamo recuperato il calo registrato fino al 2016 e assistito a una risalita rapidissima- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-.La copertura a 24 mesi resta l’indicatore principale, quello usato anche nei Livelli essenziali d’assistenza: è l’ambito in cui eravamo scesi di più e dove, finalmente, nel 2018 abbiamo superato il 95% perdifterite, tetano, poliomielite, epatite B, ma anche per emofilo B e pertosse. È un risultato di cui andare orgogliosi, perché i vaccini hanno salvato, e continueranno a salvare, milioni di vite. Non bisogna certo abbassare la guardia, questi numeri devono essere confermati per più anni successivi, ma possiamo già dire di aver avuto ragione quando decidemmo di introdurre qui l’obbligo vaccinale, spiegando che si trattava di una misura a beneficio dell’intera comunità regionale e soprattutto dei bambini più indifesi, alle prese con patologie che abbassano, se non azzerano, le difese immunitarie. Abbiamo sempre privilegiato il confronto, primo fra tutti con famiglie e genitori dubbiosi, anche grazie alla rete attivata con i professionisti e gli operatori del nostro sistema sanitario regionale, a cui va il riconoscimento di tutti noi: insieme, siamo riusciti a realizzare un’operazione vasta e complessa senza che si siano registrati particolari inconvenienti o disagi. E siamo orgogliosi- chiudono Bonaccini e Venturi- di aver fatto da traino alla legge nazionale, e di aver quindi contribuito a invertire in tutta Italia il pericoloso trend di calo delle vaccinazioni”.

Vaccini in Emilia-Romagna 2016-2018: un trend in crescita
. A dicembre 2018, le coperture dei bambini nati nel 2016 per poliomielite, difterite e tetano hanno raggiunto il 95,7% (mentre nel 2016 erano ferme rispettivamente al 93,3%, 93,1% e 93,5%). L’epatite B è passata dal 92,7% del 2016 al 95,5%. Percentuali destinate ad aumentare ancora di più se si considerano, sempre nell’anno appena concluso, le coperture a 36 mesi, e dunque dei nati nel 2015: 97,2% per la poliomielite (era al 94,4% nel 2016), 97,1% per la difterite (rispetto al 94,2% a fine 2016), 97,3% per il tetano (dal 94,8% del 2016). L’epatite B è passata dal 93,8% del 2016 a quota 96,8%. In aumento anche le percentuali raggiunte dalle altre vaccinazioni rese obbligatorie dalla successiva legge nazionale (senza considerare la varicella, obbligatoria solo per i nati nel 2017): sempre a dicembre 2018, per i bimbi di due anni le coperture per l’emofilo B hanno raggiunto il 95,2% (erano al 92,2% nel 2016); per morbillo-parotite-rosolia il 93,5% (era all’87,2%), per la pertosse il 95,7% (dal 93,1 del 2016). Al nido e sui banchi vaccinati: anche quest’anno in Emilia-Romagna c’è lo scambio diretto scuole-Ausl degli elenchi di tutti gli iscritti 
Come previsto dalla legge nazionale sull’obbligo vaccinale (n. 119 del 2017), e come già fatto dalla Regione Emilia-Romagna nei due anni precedenti, anche per l’anno scolastico 2019/2020 le scuole e i servizi educativi dovranno trasmettere alle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, entro il 10 marzo 2019, l’elenco di tutti gli iscritti della fascia 0-16 anni. Entro il 10 giugno, le Ausl restituiranno gli elenchi con le indicazioni dei soggetti che risultano non in regola. Nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi, i dirigenti delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie inviteranno i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) dei minori indicati negli elenchi a depositare, entro il 10 luglio 2019, la documentazione che attesta l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse. In Emilia-Romagna, a oggi, nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi: i genitori, pertanto, non devono presentare il certificato vaccinale al momento dell’iscrizione ma sarà la scuola/servizio educativo ad acquisire le informazioni necessarie direttamente presso l’Ausl.

(Rimini) Annunciata oggi la pubblicazione del secondo bando Acer per l’assegnazione di 41 appartamenti, da destinare alla locazione a canone convenzionato, anche nella formula di “affitto con riscatto”. Gli appartamenti sono a Corpolò di Rimini, suddivisi in due edifici che potranno essere visitati domani dalle 15,30 alle 18,30 e domenica dalle 9,30 alle 12,30, in via Caduti del Soccorso Aereo. Sono in particolare 16 gli appartamenti per i quali è prevista la locazione con formula “affitto con riscatto”. Dieci saranno messi in vendita convenzionata a prezzi inferiori rispetto al libero mercato, in risposta al bisogno del ceto medio in difficoltà e delle giovani coppie.

Venerdì, 01 Marzo 2019 16:33

Estetiste abusive, il comune ne becca due

(Rimini) Nell’ambito dei controlli della Polizia Municipale di Rimini per il contrasto all'abusivismo commerciale sono state rilevate due sanzioni, di mille euro ognuna, per l'esercizio abusivo della professione di estetista. Nel primo caso si trattava di una sorta di salone abusivo ritagliato all'interno di una agenzia viaggi sul lungomare di Rimini, con tanto di strumentazione professionale, smalti e divisori. Un'estetista è stata colta, nello specifico, nell'attività di manicure ad un cliente. Nel secondo caso, all'interno di una attività di estetista regolare, ma che risultava chiusa, stava esercitando un trattamento estetico una persona senza i titoli proessionali.
Entrambe le sanzioni sono state rilevate in attività localizzate sul lungomare di Rimini che, insieme a quelle di Borgo marina, sono già state oggetto di diverse attività di controllo da parte dalla Polizia municipale di Rimini. "Parrucchiere ed estetiste – commenta l'Amministrazione comunale di Rimini – sono tra le attività maggiormente colpite da concorrenza sleale da parte di persone ed attività non in regola; si tratta di abusi denunciati con forza anche dalle associazioni di categoria. Proprio a contrasto di queste forme di abuso il Nucleo anti abusivismo commerciale della Polizia municipale di Rimini ha svolto controlli specifici che proseguiranno in maniera continuativa e strutturale durante l'anno"

(Rimini) Dopo quasi due mesi dal passaggio di competenza relativa al procedimento edilizio sismico dalla Regione ai Comuni, l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini denuncia come ad oggi siano tanti i procedimenti edilizi bloccati nella nostra provincia. Ad oggi si sono convenzionati con il servizio di transizione "Area Romagna", che sarà disponibile solo fino al 30 giugno, solo i Comuni di Rimini, Santarcangelo, Misano, Novafeltria, Poggio Torriana, San Giovanni e Talamello e Cattolica. Sono dunque 17 i comuni che ancora non si sono convenzionati con conseguenti danni economici nel settore.
"Come Ordine siamo molto preoccupati per tutti i procedimenti edilizi in corso, che sono inevitabilmente bloccati sulla parte sismica. Da un anno a questa parte stiamo sollecitando le amministrazioni territoriali ad affrontare il tema - ha dichiarato Andrea Barocci, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini - Mentre in questo momento ci troviamo a fronteggiare una situazione di stallo che provoca un danno economico per la Provincia. Inoltre, essendoci tanti procedimenti edilizi bloccati questi provocano un danno anche al settore edile".

(Rimini) Sono una decina, secondo i conteggi del consiliere comunale Gioenzo Renzi, gli occupanti abusivi dell’hotel Aurum di Viserba. L’esponente di Fratelli d’Italia a Rimini chiede che siano sgomberati “per ristabilire la legalità ed eliminare il degrado”. L’hotel Aurum si trova nel pieno centro di Viserba, sul lungomare di via Dati. L’immobile, quattro piani, è abbandonato da anni. Secondo i dati in possesso del comune si fa risalire la cessazione del’attività a fine 2003. La struttura risulta ormai “fatiscente” e “continua ad essere occupato da decine di africani, dai 10/15 attuali agli 70/80 nei mesi estivi”, spiega Renzi che riporta quanto evidenziato dalla Asl in occasione di un sopralluogo effettuato nel 2016. Nella relazione si parla di “una situazione di grave degrado igienico sanitario in tutta la struttura ( sporco diffuso, insetti striscianti, rifiuti ingombranti, intonaci cadenti ecc. ) che inibisce le condizioni di abitabilità degli ambienti, tale da costituire un pericolo di danno grave e imminente per gli occupanti e per la salute pubblica”. La Asl, già all’epoca, ha anche proposto, alla luce delle condizioni riscontrate, “l’emissione di un provvedimento finalizzato allo sgombero dell’immobile”. Esiste quindi un’ordinanza del sindaco del 2017 che chiede alla proprietà di procedere con lo sgombero. Dopo due mesi, “il proprietario per l’inottemperanza della Ordinanza Sindacale, ai sensi dell’art.650 del c.p. veniva denunciato, anche se ragionevolmente, era impossibile ad un privato sgomberare il suo immobile da decine di occupanti”.

Sono, “però, trascorsi altri due anni”, senza applicare il dispositivo dell’ordinanza, sottolinea Renzi.  Il comune, ha spiegato l’assessore Jamil Sadegholvaad in consiglio comunale, rispondendo all’interrogazione di Renzi, non procede allo sgombero per “gli eventuali problemi di ordine pubblico sollevati nel Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza. Il Comune dovrebbe trovare una sistemazione logistica alternativa agli occupanti prima di effettuare lo sgombero”. Per Renzi “è incomprensibile questa condizione o richiesta posta al Comune, o diritto degli occupanti, quasi tutti venditori abusivi. Pertanto, ho chiesto all’Amministrazione Comunale di riportare sul tavolo della Prefettura l’urgenza dello sgombero degli occupanti dell’ex Hotel Aurum, (ora solo una decina) per ristabilire dopo anni la legalità ed eliminare il degrado d’immagine e igienico sanitario nel centro turistico di Viserba”.

(Rimini) È ufficiale. E' di ieri la conferma, tramite lettera ufficiale, della direzione dei musei statali di Berlino del prestito ai Museo della Città della Madonna Diotallevi di Raffaello Sanzio, appartenuta fino all'Ottocento alla collezione del riminese Audiface Diotallevi da cui prende il nome. Un prestito che consentirà la realizzazione di un'esposizione temporanea incentrata sull'opera, considerata uno dei più importanti dipinti giovanili del pittore urbinate.
È la conclusione di un lungo percorso iniziato nell'ottobre 2016 con i primi contatti legati alla richiesta di prestito della Pietà di Giovanni Bellini del Museo della Città per la mostra internazionale "Mantegna e Bellini" allestita dall'ottobre 2018 alla National Gallery di Londra e inaugurata proprio oggi alla Gemäldegalerie di Berlino dove rimarrà aperta fino al 30 giugno.
"Con questo risultato esaltante – è il commento del sindaco di Rimini Andrea Gnassi e del neo assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia – Rimini ha un'occasione straordinaria frutto di un lungo, intenso e delicato lavoro di un insieme di persone tra cui Massimo Pulini, l'assessore uscente a cui tutti dobbiamo molto. Per Rimini è l'ennesima conferma, un attestato di quanto di buono e apprezzato è stato fatto sul tema dell'arte e sul suo ruolo per la crescita culturale, ma non solo, della città. Sicuramente una nuova straordinaria occasione per costruire assieme uno degli eventi più importanti del cartellone delle mostre dei prossimi mesi. Un'esposizione prestigiosa che ha consentito all'Amministrazione Comunale di avviare una rete di rapporti fondamentali per ottenere il ritorno a Rimini, dopo quasi due secoli, della tavola di Raffaello Sanzio, probabilmente concepita nel periodo in cui il celebre artista operò a Città di Castello."

Il progetto, voluto dall'allora Assessore alle Arti Massimo Pulini e subito abbracciato dal Presidente della Commissione Cultura Davide Frisoni, si avvale della consulenza scientifica dello storico dell'arte Giulio Zavatta i cui studi potranno arricchire la conoscenza della storia di un'opera oggetto di indagine da parte dei maggiori critici.
Di grande interesse anche la storia collezionistica di questo capolavoro, rimasta pressoché sconosciuta dopo che la sua vendita avvenuta tra il 1841 e il 1842 ha fatto calare un manto di oblio sulla provenienza riminese. Al centro dell'attenzione anche l'intera collezione di Audiface Diotallevi che annoverava, tra gli altri, dipinti del Trecento riminese quali il Crocifisso di Giovanni da Rimini e il polittico con l'Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini, oggi al Museo della Città.
La mostra offrirà inoltre l'opportunità di approfondire il profilo dell'ultimo proprietario, che fu anche Gonfaloniere della città, committente dell'architetto Luigi Poletti per il teatro (e per la propria dimora di campagna, l'attuale Villa Mattioli) e di Francesco Coghetti, col quale tenne personali rapporti per la realizzazione del sipario.
Il ritorno a Rimini dopo 178 anni della Madonna che fu dei Diotallevi è dunque un'operazione espositiva identitaria di recupero della memoria di un dipinto a lungo ammirato in città fino alla sua vendita, e un'occasione di studio assai proficua per meglio conoscerne la storia prima del suo ingresso nel museo di Berlino.
La mostra sarà ospitata al Museo della Città "Luigi Tonini" dal 31 ottobre 2010 al 6 gennaio 2020, ponendosi all'apertura delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte del grande artista urbinate.

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