11 marzo
Aumenti Irpef, opposizione contro | Violenta rapina al deposito del pesce | Treni per Misano e Igea
9 marzo
Omicida tenta suicidio | Verifiche sui contatori | Dune alla Bolognese
Aumento Irpef, i sindacati: non siamo il bancomat del sindaco
(Rimini) Cgil, Cisl e Uil dicono “no” all’aumento dell’addizionale Iipef che il Comune di Rimini vorrebbe introdurre colpendo soprattutto lavoratori e pensionati. “Il sindaco di Rimini e la sua giunta hanno deciso di mettere mano al portafoglio dei lavoratori e dei pensionati riminesi per fare cassa, ufficialmente per consentire la riqualificazione di Rimini Nord, perché, dice l’assessore Brasini, non c’è certezza sul finanziamento del bando periferie”, intervengono i sindacati.
Queste sono le cifre: attualmente l’incasso tramite Irpef è di 4 milioni e 300 mila, la maggiorazione dovrebbe portare a circa 9 milioni, per finanziare il bando periferie occorrono 18 milioni. Da aggiungere che non solo verrebbe aumentata l’aliquota, ma pagherebbero l’addizionale Irpef anche alcune fasce che finora non pagavano. Il tetto degli esenti infatti dovrebbe essere portato da 17 mila a 10mila euro aumentando così di 16.000 la platea dei contribuenti (prima esenti).
“Ancora una volta chi governa sceglie la via più facile rastrellando risorse da lavoratori e pensionati, coloro che coprono il 74% del gettito Irpef dei contribuenti a livello comunale e che come organizzazioni sindacali noi rappresentiamo. Ed è anche in ragione di ciò che faremo di tutto per non permettere che l’addizionale Irpef venga aumentata”, spiegano Cgil, Cisl e Uil.
“Crediamo che ci siano tante e valide ragioni per dire al Sindaco e alla sua Giunta che l’aumento dell’addizionale comunale non è la strada da percorrere e se il confronto in sede di Bilancio preventivo fosse stato realmente praticato avremmo avuto modo di presentare le nostre proposte, anche sul finanziamento del bando periferie. La necessità di intervenire con una correzione di Bilancio dimostra l’incapacità di programmare e prevenire le eventuali difficoltà finanziarie. Non tolleriamo mancanza di equità e di buon governo da parte dell’Amministrazione Comunale né tantomeno che a farne le spese siano, come al solito, lavoratori e pensionati”.
Ora, “questo confronto sul Bilancio noi continuiamo a richiederlo, anzi a pretenderlo, a partire dalla prossima riunione della Commissione Consiliare di Bilancio. Nel contempo renderemo pubbliche entro breve le iniziative che stiamo decidendo di intraprendere per protestare contro l’impostazione profondamente sbagliata e intollerabile che il Comune intende perseguire per il reperimento di risorse”.
Riccione, Bombo e Aquila d’oro: ok a riqualificazione
(Rimini) La giunta di Riccione ha approvato nei giorni scorsi la schema di convenzione urbanistica per il permesso di costruire convenzionato in deroga alla società ‘Ceccarini 140 srl’ proprietaria dello stabile ex Bombo situato in viale Ceccarini sopra le ferrovia. Il nuovo progetto di recupero e riqualificazione del vecchio fabbricato prevede la demolizione dei vecchi stabili adibiti ad hotel marginale, commerciale, artigianale e residenziale e la realizzazione di un complesso residenziale.
Tramite lo strumento della convenzione previsto dal Rue vigente, interventi edilizi di interesse pubblico e di miglioramento della città prevedono che il privato contribuisca con interventi migliorativi dal punto di vista ambientale e infrastrutturale. Nel caso specifico il 'contributo solidale' previsto dal permesso di costruire convenzionato della "Ceccarini srl" sarà indirizzato alla realizzazione di opere complementari e di finitura del sottopasso ciclopedonale di viale Ceccarini. Interventi che saranno adiacenti al luogo di intervento dell'ex Bombo.
Stesso percorso per l'ex Hotel Aquila d'Oro, la giunta ha dato il via libera al permesso di costruire convenzionato alla società " Unifin Italia srl" proprietaria dell'ex albergo di viale Ceccarini. Anche in questo caso, dove vengono inseriti tra il piano terra e il primo livello interrato una struttura di vendita e un secondo livello interrato a servizio del nuovo hotel, il privato mette in campo un contributo per le opere complementari e di finitura del sottopasso di viale Ceccarini.
L'amministrazione ha messo in moto uno staff dedicato per migliorare un sistema di servizi rivolto a professionisti, imprenditori e singoli cittadini. Nelle convenzioni, che approderanno in Consiglio Comunale il 14 marzo, è stato posto l'accento sul quadro urbanistico circostante. L'intervento dei privati andrà a contribuire in maniera significativa ai lavori in corso in tema di mobilità, sicurezza e infrastrutture del nuovo sottopasso ciclopedonale. Nel caso particolare si procede con due riqualificazione importante entrambe in viale Ceccarini.
Cade segreto di Stato su cibi stranieri, Coldiretti: maggiore tutela per tradizione alimentare romagnola
(Rimini) Cade il segreto di Stato sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero. Lo annuncia Coldiretti Emilia Romagna nel riferire dello storico pronunciamento del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati dei flussi commerciali del latte e dei prodotti lattiero caseari oggetto di scambio intracomunitario e provenienti dall'estero detenuti dal Ministero della Salute e fino ad ora preclusi per ragioni pretestuose ora smascherate dall’Autorità giudiziaria.
A beneficiare della decisione del Consiglio di Stato in prima linea ci sono i prodotti lattiero caseari dell’Emilia Romagna, anche se il principio della trasparenza dell’import secondo Coldiretti Emilia Romagna “deve essere esteso anche ad altri prodotti come salumi, pomodoro, succhi di frutta. Si tratta – afferma Coldiretti regionale – di un risultato storico, sollecitato proprio da Coldiretti, dopo la richiesta al Ministero della Salute, per mettere fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani ma anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti”.
Nel 2018 in Italia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali – continua Coldiretti – solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). “In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (83%). In questi casi le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di individuare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro”.
Finora una “complessa” normativa doganale “ha impedito l’accessibilità dei dati sulle importazioni, senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, in una situazione in cui, secondo Coldiretti, contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole”. Una “mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy ma anche aumentato i rischi di frodi con le notizie di reato nel settore agroalimentare che hanno fatto registrare un balzo del 59% sulla base di una analisi Coldiretti dei risultati operativi degli oltre 54mila controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) nel 2018. Sarà finalmente possibile per motivate ragioni chiedere al Ministero della Salute da dove viene il latte impiegato in yogurt, latticini o formaggi di una determinata marca ma l’affermazione del principio secondo la Coldiretti deve valere anche per la provenienza della frutta in succhi e marmellate o della carne impiegata nei salumi.
L’eliminazione del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini, secondo la Coldiretti, realizza una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e nazionali, che, attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agroalimentari”.
“È un obiettivo storico – afferma Coldiretti Emilia Romagna – che siamo stati costretti a raggiungere con l’intervento della Magistratura a causa dell’assenza colpevole per molti anni della Politica che reagisce solo di fronte agli attacchi. Ora chiediamo al Ministro della Salute Giulia Grillo di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati”.
Mimose abusive: cento mazzi sequestrati
(Rimini) Sono stati quasi un centinaio i mazzi di mimose e di rose che la polizia municipale di Rimini ha posto sotto sequestro nel corso del servizio di contrasto alla vendita di fiori abusivi che, specie in giornate come quella di oggi, la ricorrenza dell'otto marzo, giornata internazionale della donna, si manifesta soprattutto agli incroci o lungo le strade di maggior percorrenza come la consolare San Marino.
Oltre alla sanzione amministrativa nei confronti del trasgressore (pari a 5.164 euro) gli agenti della municipale hanno provveduto al sequestro dei numerosi mazzi di mimose che erano pronti per la vendita, nonché al rinvenimento di numerosi mazzetti abbandonati alla vista delle divise.
Parco del mare, si parte dalla spiaggia della Bolognese
(Rimini) Dune costiere e vegetazione spontanea per la valorizzazione della spiaggia. I tecnici del Comune hanno effettuato un sopralluogo alla spiaggia libera della colonia bolognese in previsione del futuro lavoro di rinaturalizzazione che interesserà la zona. Si tratta di un intervento sperimentale, incluso nel progetto di riqualificazione del Lungomare Spadazzi – Parco del Mare sud e finanziato attraverso il bando regionale per la rigenerazione urbana, già testato in altre realtà europee.
L'intervento prevede il ripristino di basse dune costiere attraverso tecniche di ingegneria naturalistica con l'utilizzo di "ganivelles", parola di origine brétone, che sta ad indicare un graticolato di paletti di castagno tenuti insieme da una serie di fili di ferro. Le "ganivelles" fungono da barriera frangivento e consentono, in particolare durante il periodo invernale, l'accumulo spontaneo della sabbia che viene sollevata e trasportata dal vento, fino alla completa ricostruzione in maniera naturale della duna. Il processo si completa con la realizzazione di alcuni camminamenti in legno limitrofi all'area dunale e con lo sviluppo della vegetazione autoctona del sistema costiero. "Si tratta di un lavoro dal carattere sperimentale e innovativo – sottolinea l'assessore all'Ambiente Anna Montini - che va nella direzione di valorizzare il nostro patrimonio naturale. Il futuro della spiaggia, soprattutto quella libera, è quello di 'tornare alle origini’". Il progetto dovrà essere presentato entro giugno per essere realizzato il prossimo inverno.
Ottomarzo, Rimini premia le sue imprenditrici
(Rimini) Si è svolto questa mattina presso la sala della Giunta comunale, in occasione della festa della donna, la premiazione delle nove "Imprenditrici di successo" indicate da CNA e Confartigianato e, per la prima volta, Confcommercio. Imprenditrici il cui successo imprenditoriale è dovuto alla loro sensibilità e al loro impegno in diversi ambiti professionali; donne capaci d'offrire servizi diversi, di inventarsi e innovare il loro ma accomunate dallo stesso obiettivo di far raggiungere l'armonia tra corpo e spirito per un sano stile di vita. Le premiate 2019 sono: Giulia Brunetti, Federica Dolci, Micaela Piccari, Stefania De Flaviis, Bianca Giusy, Cristina Pozzi, Daniela Mazzotti, Patrizia Mainardi, Ilde Urbinati.
"Noi donne – ha detto durante la consegna degli attestati Gloria Lisi, Assessore alle pari opportunità e Vicesindaco del Comune di Rimini – dobbiamo ritrovare il nostro orgoglio femminile e aprirci al futuro senza paura, perché quando lo facciamo siamo migliori di tutti. Lo vediamo a scuola, dove emergiamo nei voti, prendiamo la laurea prima degli uomini e spesso siamo le prime della classe. Fuori, nel mondo del lavoro, iniziano i problemi. Problemi oggettivi, noi donne siamo lavoratrici ma anche mamme,con la cura dei nostri bimbi, e figlie, con la cura dei nostri anziani genitori. Il miope welfare nazionale non ci aiuta e dobbiamo farci in quattro per competere in ruoli di leadership. Manager, dirigenti d'azienda, imprenditrici, magistrati, Capi dipertimento ma anche questori o prefetti, sono ancora poche le donne che accedono a queste cariche, rispetto agli uomini. Dobbiamo lottare per affermarci anche nel lavoro, non dobbiamo accontentarci, dobbiamo essere orgogliosi del nostro essere donne, affermandoci e prendendoci quello che ci spetta, senza paura. Non dobbiamo accettare il ruolo che ci disegnano altri, non accontentiamoci, valorizziamoci noi per prime. Queste nove donne, sono storie di successi possibili, seguiamoli e prendiamone esempio, non solo oggi, ma anche e soprattutto nelle difficoltà del quotidiano. Sono storie che sono andate oltre le difficoltà e pregiudizi, storie di orgoglio femminile e speranza nel futuro.
8 marzo
Irpef per Rimini nord | Gas alle stelle: bollette ok | Vaccini: denuncia e niente scuola per gli irregolari
Condhotel, Nadia Rossi relatrice legge regionale
(Rimini) “Con i Condhotel puntiamo ad un triplice obiettivo: riqualificare in maniera importante le strutture ricettive, ampliare e differenziare l’offerta turistica andando incontro alle nuove esigenze dei visitatori e non per ultimo sottrarre all’abbandono spazi come le colonie marittime e montane. Uno strumento che ci consentirà di allinearci ai competitor internazionali, stimolando gli investimenti su uno dei motori della nostra economia”. Questo il primo commento della Consigliera regionale Nadia Rossi dopo essere stata nominata relatrice del Progetto di legge su quelli che vengono definiti Condhotel.
E’ iniziato infatti ieri in Commissione Attività Produttive il percorso che porterà all’adozione della Legge Regionale sui Condhotel, strutture che, accanto alle camere classiche, offriranno sul mercato una quota di spazi da destinare a unità abitative private per le vacanze. “Una formula all’avanguardia già sperimentata in altre importanti realtà turistiche -sottolinea Nadia Rossi- che oltre ad ampliare l’offerta a disposizione degli ospiti, vincola gli imprenditori a reinvestire le somme percepite dalle vendite o dagli affitti in interventi di riqualificazione di tali strutture miste”.
La legge, varata dalla Giunta regionale un paio di settimane fa, contiene regole e requisiti specifici per avviare e gestire la nuova tipologia di struttura e rappresenta un intervento strategico che si propone di riqualificare e migliorare la qualità delle strutture ricettive, favorire gli accorpamenti, fidelizzare la clientela internazionale e diversificare l’offerta turistica per incrementare sempre più i 60 milioni di presenze registrate l’anno scorso in Regione.
“Gli albergatori -continua la consigliera dem riminese- potranno destinare fino a un 40% della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi da vendere a privati, a condizione che le risorse ricavate dalla vendita siano destinate alla riqualificazione degli edifici e al miglioramento dei servizi e dello standard di qualità. Attraverso questo strumento vi è la concreta possibilità, unico caso in Italia, di trasformare in Condhotel le colonie marittime e montane. Una misura antidegrado che tiene conto della specificità della regione, dove questi edifici sono molto diffusi, e che permetterà il pieno recupero di importanti spazi, risparmiando allo stesso tempo suolo pubblico in linea con la recente legge urbanistica regionale”.
Una volta approvata la Legge, spetterà poi ai Comuni la pianificazione e l’attuazione dei regolamenti per questa nuova tipologia di struttura sulla base delle specificità del proprio territorio.
“Una legge -conclude Rossi- che è anche il frutto di un lavoro di squadra con Comuni e Associazioni di categoria. Ancora una volta la Regione Emilia-Romagna si segnala quale territorio all’avanguardia. Un altro concreto passo che anche nel settore turistico ci avvicina ancora di più all’Europa”.