Giovedì, 14 Marzo 2019 10:07

14 marzo

Bravi o razzisti? | L’aeroporto raddoppia | Grillini certificati per Misano

(Rimini) La Romagna e la sua Riviera sono pronte a tornare protagoniste nel mercato del turismo russo: la conferma arriva dal MITT di Mosca, una delle cinque fiere del turismo più importanti al mondo, dove Visit Romagna ha ricevuto la massima attenzione da parte sia degli operatori di settore che della stampa, specializzata e generalista.
Ad aiutare l'interesse nei confronti della Romagna da parte del mercato russo contribuisce sicuramente anche il gran numero di collegamenti aerei attivi verso l'aeroporto Federico Fellini di Rimini. Ogni settimana sono in programma 29 voli da Mosca, 6 da San Pietroburgo e 3 da Ekaterinburg, Rostov e Krasnodar: a presentarli al pubblico russo è stato direttamente l'amministratore delegato di AIRiminum 2014, Leonardo Corbucci.
"La Romagna e la sua Riviera sono pronte a tornare a essere una meta di riferimento per un mercato storicamente importante come quello russo: nonostante alcune difficoltà strutturali come la crisi del rublo, sono gli stessi operatori del turismo locali a dirci che le previsioni sono più che positive- commenta il presidente di Visit Romagna e sindaco di Rimini Andrea Gnassi-. E ciò accade perché stiamo raccogliendo i frutti di un lungo lavoro congiunto da parte della Regione Emilia-Romagna, di Visit Romagna, dei singoli Comuni e anche di tanti privati. Abbiamo raccontato, a chi fa turismo e a chi ne scrive, la Romagna come una terra di grandi tradizioni sempre pronta a cambiare per migliorarsi, ed è chiaro che l'interesse è molto alto: siamo fiduciosi che la stagione che si avvicina sarà un'estate di svolta per il legame tra Romagna e Russia".

 

(Rimini) “Noi non accetteremo intimidazioni da parte di nessuno,lo ripeto siccome più volte hanno provato ad intimidirci non abbiamo paura perché siamo seri chiari e trasparenti.
Soprattutto rispettosi nei confronti di chi ci rispetta, verso coloro che non lo sono adotteremo gli stessi atteggiamenti. Non sudditi ma cittadini”. Così Giuseppina Morolli delle Uil di Rimini, che racconta di alcune mancate occasioni di incontro tra sindacti e amministrazione sul tema dell’aumento dell’addizionale irpef prevista dal comune. “La sottoscritta fa sindacato da 14 anni è mai e' successa una cosa del genere con nessuna amministrazione, probabilmente argomenti molto pochi, io vado da chiunque mi invita però resto sempre una sindacalista che tutela e rappresenta i lavoratori dipendenti e e i pensionati. Una sindacalista che entra nel merito delle questioni che giudica le Amministrazioni da ciò che fanno, che non ha né padroni ne padrini, ma soprattutto non può essere imbavagliata, anche se sicuramente a qualcuno potrebbe fare molto piacere”, spiega Morolli.

“Ora veniamo ai fatti: io non ho ricevuto mai la lettera di convocazione da parte dell'amministrazione, ma il giorno 4 marzo mentre mi avviavo a Bologna per il Consiglio solenne per le donne ricevevo una telefonata dalla segretaria dell' assessore in questione, al bilancio, per chiedermi se avevo ricevuto la Email , io ho risposto che non avevo visto nessuna convocazione, anzi la signora in oggetto di cui non voglio nominare il nome, perché lei non c'entra proprio nulla, mi diceva che c'erano dei problemi perché la Cgil poteva il 5 e la Cisl poteva il 6 o viceversa, ora non ricordo; allora io ho chiesto di inviarmi nuovamente la email che non ho mai ricevuto. Poi la Uil e' venuta conoscenza che solo la Cgil era andata all'incontro e non ho mai ricevuto nessuna telefonata da parte di nessuno dell'amministrazione comunale, ma questo non ha importanza, poiché per quanto mi riguarda sono poco importanti. Poi unitariamente e ringrazio i miei colleghi di Cgil e Cisl abbiamo fatto un comunicato unitario e la lettera di richiesta per poter partecipare alla Commissione Bilancio, lunedì 11 nel pomeriggio ricevo una telefonata dal collega della Cgil, che era stato chiamato da una consigliera comunale di cui non voglio fare il nome per rispetto della persona se eravamo disponibili ad un incontro con lei ed il segretario del Pd penso di Rimini. Unitariamente Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di non andare all'incontro, anche perché il problema era con l'amministrazione di Rimini ed il metodo e atteggiamento di arroganza utilizzato nei confronti delle organizzazioni sindacali”.

(Rimini) “Prima di pensare alla coerenza degli altri ‘attori’, il sindaco Andrea Gnassi pensi alla propria e soprattutto utilizzi la sua lunga esperienza politica per capire quando è necessario fermare la macchina degli insulti e far partire quella dell’ascolto e delle scuse per gli errori fatti. La questione dell’aumento dell’Irpef è infatti la ciliegina sulla torta di una lunga serie di gaffe amministrative e progettuali che tutti conosciamo", così il deputato della Lega Elena Raffaelli, entrata nei giorni scorsi in polemica con l'amministrazione riminese in relazione alle previsioni di aumento dell'addizionale irpef. "Inutile e anche improduttivo chiamare in causa il Governo, ripetutamente insultato da Gnassi per i più fantasiosi motivi. Per quanto mi riguarda, gli attacchi offensivi del sindaco e dei suoi supporter non mi toccano. Al contrario di Gnassi, il cui cursus honorum è solo segnato da cariche politico/amministrative, sono un’imprenditrice che ha avuto l’onore e l’onere di essere eletta sia in Comune a Riccione, sia in Parlamento. In ambedue i casi ho accettato questi ruoli portando la mia esperienza nel mondo del lavoro a vantaggio di tutta la comunità della provincia riminese. Con grande umiltà e senso del dovere. La stessa umiltà e senso del dovere che non ritrovo in Gnassi, incapace di riconoscere che ci sono amministratori più capaci di lui dai quali apprendere. Spiace che, al posto di un confronto serio, la dialettica politica del sindaco dem stia scadendo in attacchi scomposti. L’augurio che rivolgiamo a Gnassi è che ritrovi la serenità, ma il re ormai è nudo e difficilmente il sindaco potrà riconquistare la fiducia dei riminesi.La leva fiscale dell’Irpef, infine, è concessa giustamente a tutte le amministrazioni locali. Ma c’è chi la usa e chi no. Ed è certamente inaccettabile che si decida di imporla per coprire magagne della propria amministrazione. Esattamente come riteniamo stia accadendo a Rimini”.

(Rimini) “Daremo tutto ciò che abbiamo dentro per mantenere la categoria”, ha detto oggi il presidente della Rimini football club, Giorgio Grassi. “Il progetto Rimini F. C. proseguirà indipendentemente da quello che sarà l'epilogo della stagione, confermiamo la nostra disponibilità a partecipare al bando per il centro sportivo della Gaiofana”. La conferenza stampa è stata organizzata per dare un segnale forte a tutto l'ambiente alla vigilia del decisivo finale di campionato, ma anche per parlare di programmi futuri. Inevitabile cominciare dal presente con il Rimini che, a 8 giornate dal termine del campionato, è più che mai concentrato sull'obiettivo salvezza. "Sono molto contento di quello che i ragazzi stanno facendo con mister Martini, la squadra gioca bene, i nuovi si sono inseriti al meglio e in tutto il gruppo c'è un clima positivo. Sono però anche un po' arrabbiato perchè, nonostante delle buone prestazioni, abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. E' vero che in questo momento la fortuna non sta girando dalla nostra, è però altrettanto vero che ci manca un po' di cattiveria. I ragazzi stanno lavorando sodo ma servono più grinta e capacità di reazione, non dobbiamo abbatterci al primo episodio negativo, le gare durano 90 minuti". Il numero uno biancorosso pensa positivo. "Rispetto agli altri gironi, dove ci sono penalizzazioni e società con i problemi che ben conosciamo, il nostro è anomalo. Nel nostro girone ci sono 3 squadre a 29 punti che sono ultime, negli altri con lo stesso bottino si è in posizioni ben differenti. Noi abbiamo 32 punti, quelli che nel girone A permettono alla Juventus U23 di essere a ridosso dei play-off. Noi abbiamo dimostrato di essere vivi, abbiamo vinto con le prime e ce la siamo sempre giocata. Ho la massima fiducia nella squadra e nello staff, ci crediamo e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per salvarci". Il presidente Giorgio Grassi ha poi inteso tranquillizzare la piazza circa il rischio di un disimpegno in caso di epilogo stagionale negativo. "Andiamo avanti, più determinati di prima e indipendentemente da quello che sarà il risultato sportivo di questa stagione. Retrocedere sarebbe naturalmente un grande dispiacere per tutti, un vero peccato dopo essere ritornati nei professionisti nel giro di appena due stagioni. La retrocessione comporterebbe anche la perdita di tutto il settore giovanile, dovremmo ricominciare daccapo dopo il grande lavoro svolto con i nostri ragazzi. In gioco non c'è solo l'interesse della società ma quello della città intera. In ogni caso non lasceremo, il progetto andrà avanti". La medesima cosa vale per il discorso impianti, la società è disponibile a fare la propria parte anche nella partita relativa al centro sportivo della Gaiofana. "Anche in questo senso tengo a tranquillizzare sia l'amministrazione comunale che le forze di opposizione, noi ci siamo. Per una società professionistica non è pensabile non avere a disposizione strutture adeguate, tanto per la prima squadra che per il settore giovanile. Non sappiamo se riusciremo ad aggiudicarci l'area, di certo quando sarà ora ribadiremo il nostro interesse partecipando al bando". Tra i numerosi temi come di consueto trattati dal presidente Grassi non sono mancati i capitoli autocritica e proposta da presentare in Lega. Così circa il primo. "L'errore più grosso è stato quello di avere un po' sottovalutato il professionismo, pensavo fosse una sorta di dilettantismo potenziato ma non è stato così. Per questo abbiamo pagato dazio in termini di esperienza per il semplice fatto che molti di noi non ne avevano da dare. Tra gli altri errori quello di aver preso troppi giovani da valorizzare, la precentuale di successo in relazione al rischio è stata troppo bassa". Poi la proposta per rendere più gradevole lo spettacolo in categoria. "In Serie C le partite sono troppo tattiche, c'è troppa fisicità, la maggior parte dei gol nasce su calcio da fermo. Con la conseguenza che a risentirne è il bel gioco, se uno non è un tifoso non potrà mai appassionarsi a uno spettacolo del genere. Alla prossima assemblea di Lega proporrò di togliere i punti al pareggio, in quel caso credo le partite potrebbero essere più avvincenti".

Mercoledì, 13 Marzo 2019 16:02

Aumento Irpef, l’amministrazione chiarisce

(Rimini) L’amministrazione di Rimini risponde alle questioni sollevate nei giorni scorsi in merito alle intenzioni di alzare l’addizionale irpef. “La visione di presente e futuro che ha questa amministrazione comunale, e che rivendica con forza, è quella da un lato di completare la riqualificazione e la rigenerazione della città, per garantire ricchezza, sviluppo, occupazione, partendo da investimenti e dall altro un forte impegno sul fronte della protezione sociale sulla quale non arretrare neanche di un millimetro, soprattutto per i più deboli. Su questo, come dire, non ci piove: il riallineamento dell'Iperf serve proprio a sbloccare i cantieri per rifare l'area nord, dopo l'ideologico stop a convenzioni già firmate da parte del Governo di Lega e 5 Stelle, ad ampliare la scuola Gaiofana, al sostegno all'handicap, alle agevolazioni sulla Tari. In mancanza di qualunque risposta da parte dell'esecutivo centrale, che 'sottrae' ogni anno 18 milioni di euro in tagli occulti al Comune di Rimini, questa amministrazione comunale si assume la scelta di non fermare il processo di cambiamento strutturale di Rimini. E di questa  prospettiva questa amministrazione comunale ne fa proprio l'onere, perché è chiaro che agire sulla tassazione non faccia piacere a nessuno, e nello stesso tempo la responsabilità. Affermare il contrario, infatti, significa semplicemente accettare una visione presente e futura di Rimini come luogo immobile e stagnante, che si avvia mestamente al tramonto, evitando per apatia e calcolo qualunque scelta possa traguardare alla crescita e al lavoro. Tra l'altro con il riallineamento dell aliquota Irpef, ribadiamo, l'amministrazione di Rimini non fa altro che fare ciò che gli altri capoluoghi italiani hanno fatto già da molti anni”. 

Poi da palazzo Garampi fanno due chiarimenti. Uno di metodo. “Viene contestato il metodo e la presunta mancata concertazione precedente. In questo caso le mail non mentono, a differenza delle persone. Il 28 febbraio alle ore 10.55 la segreteria dell'assessorato al Bilancio inviava a Uil, Cisl e Cgil l'invito a un incontro preventivo, ricevendo risposta da Cgil (incontrata il 5 marzo), Cisl (incontrata il 6 marzo) e nessuna da Uil. Evidentemente più che leggere mail, la sua segretaria era impegnata a partecipare ai convegni, a Rimini e fuori Rimini, di una forza d'opposizione che dichiaratamente si oppone al centrosinistra”.
Uno di merito. “E' palese che se il Governo gialloverde non avesse prima revocato, quindi contorto ad arte, l'iniziativa del Bando Periferie oggi staremmo qui a fare tutt'altri discorsi. Cancellazione del 20 per cento di acconto iniziale sul totale erogato di 18 milioni di euro, rimborsi ricavati dalle economie derivate dai primi 24 progetti finanziati, una tempistica capestro da cui non si può derogare neanche nel caso in cui uno dei partecipanti alle gare avanzasse ricorso (con il fatto che così, rispettando la legge che prevede la possibilità dei ricorsi, i tempi salterebbero e quindi le risorse!); tutto ciò compone un quadro esatto della totale acrimonia e irritazione da parte del Governo per questo provvedimento che aveva invece premiato i progetti di 120 città italiane. La prova provata sta tutta nelle buffe dichiarazioni dell'onorevole 'locale' Elena Raffaelli, Lega. Ad agosto plaude alla cancellazione dei 18 milioni di euro a Rimini. A marzo attacca Rimini perché cerca di mettere una pezza al vergognoso pastrocchio sui fondi per le periferie combinato da lei e dal suo Governo. Il mandato parlamentare a 12 mila euro al mese di Raffaelli, sinora, viene ricordato esclusivamente per queste due intemerate contro Rimini, città evidentemente oggetto di ogni sua ossessione e forse macumba. Ma ciò che veramente stupisce delle parole dell'onorevole è che proprio lei ha votato due mesi fa la legge di bilancio che dopo 3 anni di stop l unica cosa che ha sbloccato per i Comuni d'Italia è la possibilità di agire sulle addizionali, dato che ai comuni si è deciso di non dare nulla. Ci faccia capire, Raffaelli: lei approva e plaude al provvedimento, poi si indigna perché i Comuni lo applicano? Faccia pace con se stessa. A 12 mila euro al mese è un lusso che può permettersi”.

Da palazzo Garampi, poi, si appellano alla coerenza. “In tutta questa vicenda, l'unico soggetto a cui viene chiesta, ed esercita, coerenza è l'amministrazione comunale. Si chiede di riallineare l'addizionale per fare i lavori a Rimini Nord, alle scuole e mantenere un solido presidio sui servizi alla persona e alle fragilità all'handicap. Né più né meno di ciò che si è portato avanti coerentemente dal 2011 ad oggi. Domanda: gli altri attori sono coerenti allo stesso modo? Come abbiamo visto, l'onorevole Raffaelli proprio no, a parte il rancore coerente e intangibile nei confronti di Rimini. L'opposizione neanche, visto che a sollevare critiche sono gli stessi partiti che a Roma sbloccano il meccanismo delle addizionali, dopo aver tagliato tutto il possibile e oltre ai Comuni. 
Sulle organizzazioni sindacali, pur comprensibilmente comprendendo posizioni e critiche, pare opportuno nel dibattito fare un discorso a parte. Si dice, in situazioni analoghe, che ognuno deve fare la propria parte. Vero, fino a un certo punto. Perché contano anche le parole per esprimere critiche e dissenso. In questo senso sono del tutto fuori luogo e fuori anche dalla storia dei sindacati le espressioni usate riguardo 'bancomat del sindaco' e affini. Dispiacciono e sorprendono, ma non faranno scuola perché l'amministrazione comunale certamente non scenderà mai al livello di affermare (come peraltro fanno forze ora al governo sul ruolo dei sindacati) che le trattenute in busta paga dei lavoratori di Rimini servono a ingrossare la carta di credito dei dirigenti locali di Cgil, Cisl e Uil.  Così come andrebbe almeno evidenziato il sostanziale silenzio sindacale per i 23 Comuni in provincia (su 25) e tutti i capoluoghi in Regione che da anni, a differenza di Rimini, applicano aliquote superiori, con soglia esentiva assente o sensibilmente inferiore. Un silenzio quasi assordante se proprio messo in relazione alla tassazione locale riminese da sempre tra le più basse. Le opinioni e le critiche sono certamente legittime. Le offese no".

(Rimini) La Giunta ha approvato nell'ultima seduta il Piano Particolareggiato di iniziativa privata denominato "Regina Pacis", scheda di progetto 9.3/b del P.R.G. ’99. Il Piano Particolareggiato, che ha una destinazione residenziale, si propone di dare completamento al tessuto urbano in cui si inserisce, contribuendo anche al reperimento di standard a verde e parcheggio pubblico, e completando anche il percorso ciclopedonale esistente con un nuovo collegamento tra le Vie Chiabrera e Aleardi (lungo Via Gravina).
La delibera inoltre prende atto di un obbligo formale assunto dai soggetti attuatori privati di procedere ad una modifica dell'accordo di Pianificazione, al fine di ridefinire alcune opere pubbliche previste al suo interno per integrare meglio l'inserimento del Piano entro le più recenti scelte di pianificazione portate avanti dall'Amministrazione Comunale in questi anni: si tratta di scelte definite anche negli strumenti di programmazione emanati in anni successivi all'Accordo di Pianificazione sull'Elettrodotto (che risale al 2008) da cui deriva il Piano in oggetto.
In particolare l'Amministrazione aveva già invitato formalmente gli attuatori a rivedere la realizzazione di un parcheggio di tipo Fast Park, sia per procedere ad una riduzione delle volumetrie e ad un migliore inserimento del Piano nel contesto di quartiere, sia per agire in coerenza con le previsioni relative alle politiche di riorganizzazione della mobilità adottate di recente all'interno del Piano urbano per la mobilità sostenibile, che individuano un hub per il potenziamento della sosta nel vicino parcheggio pubblico di via Chiabrera. In base agli impegni assunti i privati dovranno procedere alla revisione dell'Accordo - sostituendo le opere di Fast Park con altre di gradimento dell'Amministrazione Comunale volte a migliorare la qualità urbana e il sistema di mobilità nel contesto in cui si inserisce - prima di sottoscrivere la Convenzione attuativa del Piano in oggetto.

(Rimini) Sono in arrivo quasi 4 milioni di euro per l'adeguamento sismico del "Valturio" e per la sua nuova palestra. La Giunta regionale con delibera n. 352 dell'11 marzo ha infatti approvato il "Piano degli interventi di adeguamento sismico o di nuova costruzione di edifici scolastici da ammettere a finanziamento col Fondo per interventi straordinari della Presidenza del Consiglio dei Ministri". Dei tre interventi finanziati con il Piano, ben due vedono come beneficiaria la Provincia di Rimini per complessivi 3.907.903 euro. Entrambi gli interventi riguardano l'Istituto Tecnico Economico "Valturio" di Rimini: adeguamento sismico per 2.664.925 euro e demolizione e ricostruzione della palestra per 1.242.978 euro.

"Grazie al pressing che stiamo facendo – dichiara il Presidente della Provincia Riziero Santi - e al forte presenzialismo ai tavoli regionali e alla capacità dei nostri uffici tecnici di farsi trovare pronti con i progetti pronti nel cassetto abbiamo raggiunto un altro bel risultato. Era già nell'aria da qualche giorno: quando al tavolo tecnico regionale, al quale sedeva anche la nostra responsabile Arch. Laura Minervini, è stato chiesto chi dei presenti avesse un progetto pronto da mettere in esecuzione al quale aggiudicare un residuo da 4milioni di euro circa, fra i presenti una sola mano si è alzata, ed è stata quella della Provincia di Rimini. Oggi la conferma e l'ufficializzazione con il ricevimento della delibera regionale che assegna 3,9 milioni di euro al progetto di messa in sicurezza sismica dell'ITC Valturio di Rimini. Sale così a 21.680.000 euro la quota di investimenti che abbiamo nella programmazione della Provincia per gli interventi di messa in sicurezza delle scuole. E si realizza così uno degli obiettivi primari della mia amministrazione."

(Rimini) Ieri alle 17.30, in occasione del presidio contro la precarietà, una delegazione costituita dai Segretari territoriali della Flc Cgil, Cisl Fsur e Uil Scuola Rua e da alcuni lavoratori precari è stata ricevuta dal Prefetto Alessandra Camporota. Il Prefetto ha ascoltato con grande attenzione ed interesse tutte le problematiche esposte dalle organizzazioni sindacali che hanno esposto i dati delle cattedre vacanti a livello nazionale per arrivare ad un focus sulla provincia di Rimini, specificando come sia a rischio un ordinato avvio del prossimo anno scolastico. Sono state poi illustrate le criticità relative ai percorsi di reclutamento in atto ed esposte le proposte delle parti sindacali.
L'incontro è proseguito con le testimonianze delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola che hanno raccontato i loro vissuti: dalla difficoltà a conciliare vite lontane dalle famiglie pur di ottenere un contratto anche se a tempo determinato, ai problemi connessi all'erogazione dei salari, dalla fatica a rincorrere percorsi di reclutamento in continua trasformazione, alla preoccupazione di garantire un lavoro di qualità nelle scuole.
E’ stato poi affrontato il delicato tema degli insegnanti di sostegno che, insieme ai diplomati magistrali, pagano forse più di altri l'assenza di prospettive certe. Si è anche entrati nel merito delle condizioni di lavoro del personale ATA che, tra compiti devoluti dall'Amministrazione, riduzione dei contingenti e blocco delle sostituzioni, vive quotidianamente una condizione di lavoro ormai insostenibile.

In chiusura si è ribadito come la diffusa condizione di precarietà assieme a stipendi ampiamente sotto la media europea rappresentano una criticità che non può più essere disconosciuta dal Governo.
Poiché la prospettiva di una stabilizzazione si intreccia, oggi, anche con la questione dell'autonomia differenziata, la delegazione sindacale ha espresso anche una forte preoccupazione per la tenuta del sistema di istruzione Statale.
Il Prefetto ha mostrato una grande sensibilità sul tema e, quale garante della coesione sociale, si è impegnata a farsi portavoce, attraverso un'articolata relazione al Governo, delle istanze dei lavoratori della provincia di Rimini che intrecciano la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori con quelli del diritto allo studio.

(Rimini) Circa 200 lavoratori e disoccupati del territorio della provincia di Rimini del settore partiranno con i pullman per manifestare a Roma in piazza del Popolo, a sostegno delle proposte dei sindacati di categoria delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil. “Per rilanciare il nostro Paese serve una seria politica industriale, in grado di fare ripartire l'intera filiera dell’edilizia”, spiegano i sindacati. “Vogliamo affrontare questo tema per dare una risposta agli oltre 3.300 edili che hanno perso il lavoro a livello locale e a tanti che rischiano di perderlo. Siamo passati dai 7.000 addetti del 2018 ai 3.700 attuali. Un territorio che ha visto in 10 anni ridurre le ore lavorate nel settore edile da 6 milioni a 3 milioni dell’ultimo anno”.
Una crisi “da mancanza di lavoro e di liquidità che continua a colpire anche le aziende locali. Ne è un esempio la crisi finanziaria della cooperativa CMC di Ravenna impegnata nel consorzio di imprese che lavorano nel cantiere del PSBO di piazzale Kennedy a Rimini, difficoltà economiche che hanno investito anche aziende a lei collegate, come la Società Adriatica impianti e cave con sede a Santarcangelo che la settimana scorsa ha presentato concordato con riserva. Lo stesso settore del legno purtroppo non è da meno. Proprio la settimana scorsa abbiamo siglato un accordo di cassa straordinaria per cessazione di attività alla Comeca, azienda leader del settore delle porte”.


Intanto “anche in Emilia Romagna il Governo ha deciso di fermare opere che si era già deciso di realizzare, bloccando di fatto la crescita e a scapito dell’occupazione. Al contrario, sarebbe necessario, per esempio, promuovere un grande piano di messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico. Un’emergenza che riguarda anche i Comuni del nostro territorio essendo classificati come zona sismica di medio rischio”.
Inoltre, “nel nostro territorio si sarebbero già dovuti cantierizzare importanti interventi come quelli previsti nel Bando periferie o sulla Statale 16 che a causa di ritardi inconcepibili da parte del Ministero competente non si sa quando partiranno. Infine siamo fortemente preoccupati dalla recente modifica del Codice degli Appalti nazionale che prevede che si aumentino le soglie per procedere all’affidamento dei lavori senza gara, con il rischio di incrementare la corruzione. Anche per questi motivi tanti lavoratori delle aziende del territorio saranno “in trasferta” a Roma per chiedere lavoro e sviluppo, con la consapevolezza che se non riparte il settore delle costruzioni non ripartirà il Paese”.

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