Montescudo, cambio gestione per la Locanda Malatesta
(Rimini) Il Comune di Montescudo-Monte Colombo è tornato nei giorni scorsi nel pieno possesso dei locali del ristorante “Locanda Malatesta”, dopo che l’ex gestore ha riconsegnato l’immobile a seguito della procedura giudiziale per inadempimenti contrattuali. A darne l’annuncio il Sindaco Elena Castellari, che insieme alla Giunta comunale sta predisponendo il percorso amministrativo per arrivare, nel più breve tempo possibile, all’affidamento del locale ad un nuovo gestore: “Ovviamente faremo un bando pubblico come prevede la legge, ma sarà anche frutto di un ragionamento del tutto nuovo, che stiamo concretizzando in un innovativo Regolamento per l’affidamento degli immobili comunali, quindi di quello in oggetto, ma anche di altri di proprietà del Comune. La novità consiste principalmente nel poter determinare un punteggio in base al progetto che il candidato gestore proporrà in sede di bando, valorizzando quindi non solo la proposta economica, ma anche quella professionale e le ricadute positive che potrebbe avere sul nostro territorio, dalle forniture nella filiera del nostro territorio all’assunzione di personale residente nel Comune. Stiamo concretizzando queste idee per presentarle poi alla cittadinanza e alle categorie economiche. Contiamo comunque di portare in approvazione in Consiglio Comunale il nuovo strumento prima dell’estate, in modo da predisporre in poco tempo il bando per l’affidamento della Locanda Malatesta, su cui siamo certi ci sia oggi un rinnovato interesse anche da parte di professionisti e imprenditori locali”.
Cinema, sold out per la prima del film sulle case famiglia
(Rimini) Applausi risate e tanta commozione al cinema le Befane di Rimini, per l’esordio in città di ‘Solo cose belle’, il film ispirato alle case famiglia della Comunità Papà Giovanni e del suo fondatore, don Oreste Benzi. A salutare gli spettatori nelle 3 sale (in sold out!) erano presenti il regista, il riminese Kristian Gianfreda, alcuni attori e i produttori (Coffee time film e la forlivese Sunset Comunicazione).
Definito dalla critica ‘un film coraggioso e necessario’ Solo Cose Belle è un inno all’inclusione sociale, al rispetto della diversità per combattere la paura dell’altro e la discriminazione. «Ho visto il film con i miei genitori, mio marito e i miei figli, è piaciuto tanto a tutti noi - è il commento del vicesindaco Gloria Lisi -. Se un film riesce a mettere in discussione tre generazioni vuol dire che è arte, perché questo è lo scopo dell’arte, riflettere, aprire la mente, modificarsi».
Tanti complimenti per un film ‘delicato e profondo’ e l’esortazione a continuare su questa strada da parte del Vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi. Prima delle proiezioni i ragazzi del centro diurno Arcobaleno hanno preparato un piccolo aperitivo di benvenuto, mentre 1000 barchette di carta, simbolo del film, sono state realizzate da un altro Centro Diurno, il Biancospino, e distribuite agli spettatori.
La serata degli attori era già iniziata in precedenza, alle 20 al Cinepalace di Riccione , anche questo sold out, dopo 2 giorni intensi a Roma per l’anteprima nazionale. Felici, commossi fino alle lacrime e profondamente toccati dall’accoglienza romagnola, tutti loro hanno messo in luce quanto questo film abbia mutato il loro sguardo sugli altri, su ciò che ci circonda, perché ‘dopo averlo visto le cose non possono più essere come prima’.
Petroltecnica: Comune procede di follia in follia
(Rimini) Il comune di Coriano ha firmato un’ingiunzione di demolizione per "non conformità edilizia” in relazione ad alcuni manufatti dell’impianto di stoccaggio Rovereta. “Veramente non sappiamo cosa demolire”, è la reazione dei vertici aziendali della capogruppo Petroltecnica, che parla addirittura di “follia”. “Vorremo che fosse a tutti chiaro di cosa parla l'ordinanza di demolizione”. Spiegano da Petroltecnica, infatti, che “le difformità contestate sono di modesta rilevanza e riguardano variazioni di destinazioni d'uso (laboratorio invece di officina, deposito invece di garage, uffici invece di archivi, uffici invece di civile abitazione ecc.), altezze supposte non regolari (che, rimisurate dai nostri tecnici risultano invece regolari), altezza del piano terra di 40 cm più alto, utilizzo di 58 mq in più di seminterrato e altre piccole cose del genere”.
Si parla anche si sicurezza. “Per la "incolumità pubblica" e sicurezza degli immobili è bene ribadire che disponiamo di tutti i collaudi statici e certificazione sismica, elettrica e termoidraulica, siamo certificati ISO 9000, ISO 14000, ed ISO 18000 (cioè Qualità, Sicurezza e Ambiente). L'Autorizzazione Integrata Ambientale a noi concessa, frutto di Conferenza di Servizi (quindi con presenza e parere favorevole anche del Comune di Coriano), come da consolidata giurisprudenza, supera e sostituisce l’agibilità. Queste difformità sono tutte incluse nella richiesta di condono che la nostra azienda ha presentato nel 2004, integrata nel 2007 e 2008 con i documenti richiesti dall'Ufficio Urbanistico del Comune (e regolarmente pagata)”.
In definitiva, “il Comune non rilascia il condono (dopo 11 anni) che automaticamente implicherebbe l'ottenimento della agibilità e, contemporaneamente, ci punisce per la mancanza dell'agibilità stessa (che lui ci blocca)”.
A tema anche i parcheggi, “previsti dal Piano Particolareggiato, dal 2008 sono oggetto di una proposta di permuta con 3 diversi nostri progetti. Nonostante che il Comune abbia unilateralmente utilizzato un ns terreno proposto in permuta, non abbiamo mai avuto riscontro”.
Gli impianti tecnologici sui piazzali indicati nell'ordinanza, poi, “sono stati approvati in Conferenza di Servizi al momento del rilascio dell'AIA e quindi alla presenza e con il parere favorevole del Comune di Coriano, oltre che della Provincia, della Regione e degli altri organi competenti. Perché questo accanimento?”.
Per Petroltecnica “è del tutto evidente l'intenzione di nuocere. Si vuole veramente far morire una delle realtà più innovative e avanzate del territorio riminese, con 320 persone occupate, di cui 140 laureati, oltre 12 milioni di euro di indotto locale attivato?”.
Fogne, il consiglio comunale approva la dorsale Ausa
(Rimini) Tutela della balneazione, preservazione ambientale e mitigazione del rischio idraulico: risponde a questo triplice obiettivo l'aggiornamento e l'integrazione funzionale del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato votato ieri sera dal consiglio comunale con 19 voti favorevoli, 7 astenuti e 2 contrari (i consiglieri Camporesi - Obiettivo Civico e Renzi - Fratelli di Italia). Il progetto, presentato in Consiglio dall'assessore all'Ambiente Anna Montini, dal direttore generale operations del gruppo Hera Roberto Barilli e dall'ingegnere di Hera Luca Migliori rappresenta un upgrade del Piano avviato nel 2011 e si concentra nello specifico su interventi integrativi mirati alla mitigazione del rischio idraulico, anche alla luce dell'evoluzione meteo climatica, certificata da rilevazioni e analisi, con una maggiore frequenza e intensità di fenomeni di precipitazioni piovose. Il Psbo quindi amplia il suo raggio di azione: attraverso le opere in via di realizzazione su tutto il territorio comunale si andranno a garantire benefici non sono in termini ambientali e della balneazione, ma ulteriormente sotto il profilo della sicurezza idraulica.
"L'amministrazione grazie al lavoro dei suoi ingegneri ha sempre avuto ben chiara la necessità di agire attraverso interventi di mitigazione del rischio idraulico e ha agito in questo senso attraverso una serie di opere, alcune già realizzate, altre pronte a partire –spiega l'assessore all'Ambiente Anna Montini – Mi riferisco all'impianto idrovoro di via Carlo Zavagli, completato e in funzione dal 2016; ai lavori appena terminati allo scolmatore del Mavone, opera recentemente realizzata e completata che consente di ridurre i deflussi verso i bacini di valle e di conseguenza contribuirà ad alleggerire il bacino dell'Ausa. A breve invece inizieranno i lavori per l'impianto di sollevamento di via Santa Chiara, in centro storico. A questi si affiancano altri interventi di minori entità ma importanti come la vasca di laminazione appena terminata tra via Osteria Pettini e via Marecchiese. Il piano di salvaguardia della balneazione è per sua natura un piano in continua e costante evoluzione – conclude – e questa proposta rappresenta l'ulteriore innovazione di un progetto di risanamento ambientale unico in Italia".
La proposta approvata dal Consiglio Comunale è il frutto di un lungo lavoro di approfondimento e di studio che si poggia sulle analisi e le rilevazioni effettuate nei sei anni di cantieri. L'elemento di integrazione è costituito dall'aggiunta del dodicesimo intervento agli originali 11 del Piano, l'intervento Dorsale Ausa che consentirà di eliminare i contributi di acque bianche e di ridurre in maniera considerevole i contributi di acque miste indicati che ad oggi, in tempo di pioggia, confluiscono nelle rete urbana di drenaggio.
Si tratta di una condotta dal diametro di 1,6 metri, correndo parallela alla SS16 a monte della Statale da Via Montescudo al deviatore Ausa raccoglie fino a 2.500 l/s di acque meteoriche evitando che queste arrivino allo scarico Ausa di piazzale Kennedy, alleggerendo quindi il sistema fognario dell'abitato centrale e a mare. Un intervento questo che è rientrato nelle opere finanziate con i fondi CIPE per oltre 8 milioni di euro e che quindi non avrà oneri né per il Comune né per il sistema tariffario. Per quanto invece riguarda l'elemento di Aggiornamento è costituito dalla diversa organizzazione dei volumi di accumulo (vasche) di acque reflue urbane della zona SUD per i bacini Rodella e Colonnella 1 e 2 e di implementazione dei sistemi di salvaguardia idraulica, nei casi in cui le portate indotte da specifici eventi meteorici rendano complessa la gestione dell'intero sistema. Con l'aggiornamento proposto, i reflui dei bacini Colonnella e Rodella, che nel progetto originario erano connessi con l'impianto idrovoro di piazzale Kennedy, avranno sezioni di scarico autonome e con impianto idrovoro di allontanamento in caso di necessità.
Questo dodicesimo intervento non andrà ad interferire con i tempi di completamento del Psbo, che sta procedendo come da cronoprogramma. La maggior parte dei progetti contenuti nella delibera approvata nel 2013 sono conclusi o in avanzato stato di cantiere. Quanto sino a qui realizzato ha portato al raddoppio dell'impianto di depurazione nel 2015, alla separazione delle reti per i bacini corrispondenti a 5 scarichi a mare (Spina/Sacramora, Sortie, Rivabella/Matrice, Turchetta e Pedrera) dei 7 presenti nella parte nord (11 quelli presenti lungo tutta la costa) con conseguente eliminazione del divieto di balneazione nelle acque corrispondenti (la media era di una decina di aperture a stagione). Procede anche la realizzazione di uno dei progetti simbolo del piano, quello di piazzale Kennedy, il cui completamento è previsto nei prossimi mesi: tra la fine di giugno e l'inizio di luglio è prevista l'apertura del Belvedere, mentre entro il 24 maggio con l'apertura della stagione balneare e del servizio di salvamento, saranno liberati i primi 300 metri di acque in corrispondenza del cantiere di posa della condotta Ausa.
Prima del dibattito sul Psbo, il consiglio ha votato la delibera relativa alle varianti al RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) e al ZAC (Zonizzazione Acustica Comunale) volte a consentire la permuta, alla pari e senza conguagli di denaro, tra un'area privata sita in via Fada con una adiacente di proprietà comunale (17 favorevoli, 6 astenuti e 5 contrari). Grazie a questo accordo con la conclusione del progetto privato, l'Amministrazione entrerà nella disponibilità complessiva di un'area di 7.000 metri quadrati che, senza la variante al Rue, sarebbe stata 'tagliata' letteralmente in due dall'intervento privato, con conseguenti problemi di sicurezza e riorganizzazione funzionale e logistica. L'accordo permetterà all'Amministrazione di avere aree contigue su cui redigere un progetto di opera pubblica per migliorare gli standard di sicurezza e fruibilità del comparto dove insiste il centro studi e strategico per il trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, creando un 'hub' della mobilità conservando le medesime capacità insediative per il privato.
Dado colora il cemento di Covignano
(Rimini) Ancora qualche giorno e sarà completata, tempo permettendo, l'opera del writer bolognese Alessandro Ferri in arte Dado, impegnato a dar nuova vita con le proprie opere ai muri di sostegno della vecchia sede autostradale presenti in via Covignano.
Un progetto a più mani, nato dalla decisione della giunta comunale di accettare la proposta di donazione di due opere d'arte parte della società Growup di Rimini che, insieme ad altri soggetti privati come il Gruppo Vempa 3, MP vernici e Galvanina, ha proposto il progetto denominato FULLCOLOR con il quale vengono dipinti i muri di sostegno della vecchia sede autostradale riqualificando quella che è una vera e propria porta d'ingresso a uno dei luoghi, per bellezza naturale e storico – artistica, più belli della città.
L'opera che Dado sta completando si compone di figure e colori che richiamano gli aspetti naturalistici e le preesistenze della collina ed è stata pensata specificatamente per creare una sorta di benvenuto per chi transita verso la collina di Covignano.
Un'opportunità di riqualificazione che ha trovato concretezza grazie all'applicazione del regolamento comunale che prevede diverse forme di collaborazionetra Amministrazione Comunale e privati cittadini per la realizzazione di interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria delle opere pubbliche comunali.
Sia le opere che vengono donate che la realizzazione da parte di Dado sono a totale carico dell'azienda Growup e delle aziende collaboratrici.
10 maggio
Trc non parte | Guerra del gas, Sgr denuncia | I numeri delle Europee
Acqua Arena, Marcello: dove la faranno? Con quali soldi?
(Rimini) “Ho sempre sostenuto che l’ubicazione di una piccola piscina in un quinto di un’area che doveva contenere palazzine ed un doppione di un centro di distribuzione alimentare era sbagliato sin dall’inizio. Ma la logica della salvaguardia dei conti di una partecipata comunale fece prevalere l’idea di questa maggioranza di voler realizzare il comparto in oggetto. Il resto legato anche alla cronaca giudiziaria a cui voi non ancora fornite risposte certe, è noto a tutti”. Così il consigliere comunale di Forza Italia Nicola Marcello interroga l’assessore allo sport Gian Luca Brasini sullo stato di realizzazione dell’impianto comunale in via della Fiera, Acqua Arena.
“Il fallimento della capogruppo del consorzio di imprese che doveva realizzare la struttura e gestirla per quasi un quarto di secolo sembra addirittura che non vi appartenga. Anzi vi dite parte lesa, ma mai entrate nel cuore del problema, che molti in città e purtroppo negli uffici giudiziari conoscono”, ricorda Marcello. “Era prevista una struttura da circa 3.550 metri quadrati, tre vasche per attività natatoria, spazi collaterali per il fitness ed il benessere, tanto decantato da questa Giunta, ma ancora nulla”.
Il costo totale dell’opera era preventivato in circa 8,5 milioni di euro, di cui 5 milioni “a carico dei cittadini riminesi” ed il resto messo dal soggetto realizzatore e poi gestore.
“A distanza di quasi un anno dal vostro definitivo fallimento progettuale, ancora nulla, senza mai riferire, come al solito niente a noi consiglieri”.
Sorgono quindi per Marcello molte domande al riguarde. “Dove sarà realizzata la tanto attesa Piscina Comunale in Zona IV PEEP, Area Garden, Area Colonie, altro? Dove ed in che modo verranno trovate le risorse per realizzarla, non certo tassando ancora i cittadini spero? Avete previsto una adeguata dotazione di parcheggi per i soggetti fruitori, cosa che mancava del tutto nella zona del Palas? Non ritenete che il Consiglio Comunale tutto venga coinvolto in una simile scelta o pensate, come sempre, di portarci il tutto confezionato e da votare solo?”.
Raccogliere i rifiuti in mare: serve una legge, consegnate a Costa 200mila firme
(Rimini) Consegnate oggi al Ministero dell’Ambiente le oltre 200mila firme raccolte con la petizione ‘Si approvi subito la legge affinché i pescatori diventino sentinelle del mare, per sostenere la legge Salvamare, lanciata su Change.org da Fondazione Cetacea Onlus e Marevivo Onlus. Ad incontrare il Ministro Sergio Costa: Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, Sauro Pari, Presidente di Fondazione Cetacea, Stephanie Brancaforte, Executive Director di Change.org, Tomas Parenti, comandante del peschereccio Levriero II di Rimini, con la partecipazione di Licia Colò, madrina di eccezione di questa iniziativa.
«Ringrazio le oltre 200 mila persone che hanno firmato la petizione per sostenere la legge Salvamare. Sono il segnale di una condivisione che sento nel Paese davvero ampia. Non passa giorno senza che arrivi al ministero un’adesione alla campagna per eliminare la plastica monouso, soprattutto ora alla vigilia della stagione balneare. I pescatori aspettano questa legge, i cittadini pure. Sono fiducioso che l’iter della legge proceda spedito» ha dichiarato Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.
«Nonostante il DDL SalvaMare, che consente ai pescatori di riportare a terra i rifiuti solidi marini, che raccolgono accidentalmente durante l’attività di pesca, sia passato al Consiglio dei Ministri – dichiara Rosalba Giugni- è necessario che la legge sia approvata al più presto, come richiesto dalla associazioni e dagli stessi cittadini italiani. Si tratta di un primo traguardo per combattere la marine litter, ma occorre che non ci siano ritardi normativi per liberare al più presto il mare dai rifiuti. È importante ridurre il problema alla radice e che la Legge Salva Mare sia completata recependo al più presto la direttiva europea sulla plastica monouso tra l’altro lacunosa perché, come già sottolineato da Marevivo, non include i bicchieri di plastica».
«Da anni collaboriamo coi pescatori dell'Adriatico per la salvaguardia delle tartarughe marine e dei delfini e due anni fa, nell'ambito del progetto Europeo Clean Sea Life, abbiamo cominciato ad organizzare azioni di Fishing for Litter - dice Sauro Pari- . In questa occasione abbiamo raccolto lo scoramento dei pescatori, costretti ogni giorno a ributtare in mare l'immondizia presa dalle loro reti. Di qui l'appello al Ministro che rinnoviamo affinchè la legge Salvamare abbia un iter veloce ed affronti anche il nodo del reperimento fondi per lo smaltimento dei rifiuti marini. Occorre evitare quanto accaduto con la 472 del 2013».
«Come Change.org siamo felici di aver supportato questa campagna che ha saputo portare all’attenzione delle istituzioni la voce di oltre 200.000 cittadini. In questi mesi - afferma Stephanie Brancaforte - abbiamo portato all’attenzione della politica diverse campagne lanciate da cittadini e associazioni che chiedono azioni concrete alle istituzioni per mettere una parola fine all’utilizzo della plastica e all’inquinamento che questa produce sui nostri territori. Siamo felici che il Ministro dell’Ambiente sia in ascolto delle richieste che vengono dai cittadini e dalla società civile e ci auguriamo di poter continuare a interrogare proficuamente la politica su quelle che sono le priorità dei cittadini italiani in merito ad ambiente e sostenibilità».
Per Licia Colò: «I cittadini sanno molto poco di quanto sia difficile far nascere concretamente una legge. Nei mesi scorsi abbiamo letto su tutti i giornali del Decreto Salvamare all'interno del quale finalmente i pescatori venivano autorizzati a portare in porto l'enorme quantità di spazzatura che ogni giorno raccolgono nel corso del loro lavoro. Io, come un qualsiasi cittadino, ho gioito leggendo quanto è uscito sui giornali, e soltanto dopo un attento approfondimento mi sono resa conto che affinché questa legge diventi realtà c'è ancora strada da percorrere. Credo che con la consegna di 200.000 firme al ministro dell'ambiente Costa si dimostri come un gran numero di cittadini abbia fretta di vedere azioni concrete e per questo tutti noi auspichiamo che il decreto Salvamare diventi velocemente una legge ed "entri in porto" il più velocemente possibile».
Mobilità: nasce la consulta della bicicletta
(Rimini) La tappa del Treno Verde di Legambiente a Rimini, avvenuta il 19 marzo scorso, ha facilitato l'incontro tra le realtà associative e le comunità on-line legate al mondo della bicicletta e della mobilità sostenibile. Ciclisti Urbani Rimini, Fiab Rimini – Pedalando e Camminando, Ciclofficina, Rimini Loves Bike, EcoBike Rimini e Legambiente Valmarecchia APS, si sono riunite insieme per stilare un documento con l'obiettivo di migliorare in modo efficace e lungimirante la citabilità della nostra bella città.
"Il 9 maggio ci siamo incontrati con gli assessori Frisoni e Montini – rendono noto le associazioni - per presentare il nostro decalogo per una mobilità ciclabile a Rimini. Durante l'incontro abbiamo sottolineato l'importanza dell'installazione di stalli per poter parcheggiare in sicurezza le biciclette, chiesto la sperimentazione di altre zone 30 e sottolineato l'importanza di continuare nella realizzazione della BIcipolitana, chiedendo di visionare i progetti prima dell'approvazione al fine di poter portare il nostro contributo".
In riferimento “all'ampliamento delle zone 30 – continuano le associazioni - ne esistono alcune che funzionano ed altre che hanno dei problemi; restano in ogni caso una strategia indispensabile per mettere in sicurezza l'utenza debole della strada, diminuendo gli incidenti ed aumentando la propensione delle persone a muoversi a piedi o in bici".
Alle singole questioni poste dalle associazioni, l'amministrazione ha dato riscontro puntuale attraverso un confronto aperto e costruttivo. Gli assessori hanno comunicato che “il bando per la Velostazione ha avuto qualche manifestazione d'interesse, che si auspica possa portare all'apertura della struttura”. Sempre in tema sicurezza è stata annunciata la “realizzazione di nuovi stalli nel centro storico e, grazie alle proposte di Fiab, sarà valutata l'ipotesi di concessione di piccole zone di sosta protetta gestite da edicolanti, meccanici e bagnini, senza oneri per l'occupazione del suolo pubblico”.
L'incontro si è chiuso con la promessa di istituire la ‘Consulta della bicicletta’, “realtà che permetterà un dialogo continuativo e costruttivo tra le associazioni che si occupano di mobilità ciclabile e sostenibile, e l'Amministrazione Comunale”.
Infiltrazioni mafiose in Romagna, Morrone: il tema non è ignorato
(Rimini) “Anche i sindacati si sono accorti che ci sono infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia emiliana e romagnola. Benvenuti”, dice il sottosegretario alla giustiziz Jacopo Morrone. “Vuol dire che potranno collaborare proficuamente con il Governo che sta impegnandosi, in particolare nel settore agricolo, per salvaguardare produttori e aziende dai poteri criminali che hanno interessi forti nel business agro-alimentare”. Si parla di “un volume d’affari pari a 24,5 miliardi di euro, secondo quanto emerso dal Rapporto 2018 della Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, con un incremento nel 2018 del 12,4%. Difendere la filiera del cibo da adulterazioni e infiltrazioni criminali, come sta facendo il governo e, in particolare, la Lega, significa fare gli interessi di tutto il Paese. Serve, però, fare squadra per contrastare le pratiche illegali a scapito dei produttori onesti. Lo scenario è complesso: dalle infiltrazioni nelle strutture portuali in cui si sviluppano l’import-export di merci contraffatte e, la gestione di flussi di traffici illegali internazionali, alla scarsa trasparenza e l’insufficiente sicurezza del mercato, elementi che favoriscono fenomeni di sommersione, concorrenza illegale e corruzione. L’illegalità, inoltre, tende a incunearsi negli spazi lasciati liberi, o non chiaramente normati, dal sistema legislativo. I poteri criminali, poi, riescono facilmente a inserirsi nella filiera che i prodotti compiono per raggiungere il consumatore, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditore onesto, con il risultato di moltiplicare i costi, rischiare un danno d’immagine per il made in Italy e per la salute. Sono tutti aspetti di un medesimo problema, quelli elencati, che si sono sedimentati nel tempo e che non è facile smantellare. Prevenzione e repressione sono certamente le due parole chiave su cui unta il governo, oltre a iniziative legislative. L’azione della magistratura e delle Forze dell’Ordine, tuttavia, da sola non basta. Deve esserci la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nel settore. Ci sono stati, infatti, anche silenzi e omissioni da parte di chi avrebbe avuto modi e mezzi per denunciare. C’è poi il problema del caporalato. Vera piaga sociale, fortemente correlata al tema dell’immigrazione irregolare e della criminalità organizzata. Il Governo sta prestando attenzione a questo fenomeno per contrastare, con vari strumenti, ogni forma di ‘lavoro nero’, un fenomeno che ha una diffusione impressionante. Anche in Romagna, non più tardi di qualche mese fa, sono state denunciate situazioni gravissime in atto da tempo. Davvero nessuno ne era a conoscenza? E cosa hanno fatto in questi anni le amministrazioni locali o la Regione? Penso quindi che questo ‘tema’ non sia affatto ignorato, come denuncia il sindacato Uil, certamente non è ignorato dal governo che sta mettendo in campo azioni mirate”.