Raccogliere i rifiuti in mare: serve una legge, consegnate a Costa 200mila firme
(Rimini) Consegnate oggi al Ministero dell’Ambiente le oltre 200mila firme raccolte con la petizione ‘Si approvi subito la legge affinché i pescatori diventino sentinelle del mare, per sostenere la legge Salvamare, lanciata su Change.org da Fondazione Cetacea Onlus e Marevivo Onlus. Ad incontrare il Ministro Sergio Costa: Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, Sauro Pari, Presidente di Fondazione Cetacea, Stephanie Brancaforte, Executive Director di Change.org, Tomas Parenti, comandante del peschereccio Levriero II di Rimini, con la partecipazione di Licia Colò, madrina di eccezione di questa iniziativa.
«Ringrazio le oltre 200 mila persone che hanno firmato la petizione per sostenere la legge Salvamare. Sono il segnale di una condivisione che sento nel Paese davvero ampia. Non passa giorno senza che arrivi al ministero un’adesione alla campagna per eliminare la plastica monouso, soprattutto ora alla vigilia della stagione balneare. I pescatori aspettano questa legge, i cittadini pure. Sono fiducioso che l’iter della legge proceda spedito» ha dichiarato Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.
«Nonostante il DDL SalvaMare, che consente ai pescatori di riportare a terra i rifiuti solidi marini, che raccolgono accidentalmente durante l’attività di pesca, sia passato al Consiglio dei Ministri – dichiara Rosalba Giugni- è necessario che la legge sia approvata al più presto, come richiesto dalla associazioni e dagli stessi cittadini italiani. Si tratta di un primo traguardo per combattere la marine litter, ma occorre che non ci siano ritardi normativi per liberare al più presto il mare dai rifiuti. È importante ridurre il problema alla radice e che la Legge Salva Mare sia completata recependo al più presto la direttiva europea sulla plastica monouso tra l’altro lacunosa perché, come già sottolineato da Marevivo, non include i bicchieri di plastica».
«Da anni collaboriamo coi pescatori dell'Adriatico per la salvaguardia delle tartarughe marine e dei delfini e due anni fa, nell'ambito del progetto Europeo Clean Sea Life, abbiamo cominciato ad organizzare azioni di Fishing for Litter - dice Sauro Pari- . In questa occasione abbiamo raccolto lo scoramento dei pescatori, costretti ogni giorno a ributtare in mare l'immondizia presa dalle loro reti. Di qui l'appello al Ministro che rinnoviamo affinchè la legge Salvamare abbia un iter veloce ed affronti anche il nodo del reperimento fondi per lo smaltimento dei rifiuti marini. Occorre evitare quanto accaduto con la 472 del 2013».
«Come Change.org siamo felici di aver supportato questa campagna che ha saputo portare all’attenzione delle istituzioni la voce di oltre 200.000 cittadini. In questi mesi - afferma Stephanie Brancaforte - abbiamo portato all’attenzione della politica diverse campagne lanciate da cittadini e associazioni che chiedono azioni concrete alle istituzioni per mettere una parola fine all’utilizzo della plastica e all’inquinamento che questa produce sui nostri territori. Siamo felici che il Ministro dell’Ambiente sia in ascolto delle richieste che vengono dai cittadini e dalla società civile e ci auguriamo di poter continuare a interrogare proficuamente la politica su quelle che sono le priorità dei cittadini italiani in merito ad ambiente e sostenibilità».
Per Licia Colò: «I cittadini sanno molto poco di quanto sia difficile far nascere concretamente una legge. Nei mesi scorsi abbiamo letto su tutti i giornali del Decreto Salvamare all'interno del quale finalmente i pescatori venivano autorizzati a portare in porto l'enorme quantità di spazzatura che ogni giorno raccolgono nel corso del loro lavoro. Io, come un qualsiasi cittadino, ho gioito leggendo quanto è uscito sui giornali, e soltanto dopo un attento approfondimento mi sono resa conto che affinché questa legge diventi realtà c'è ancora strada da percorrere. Credo che con la consegna di 200.000 firme al ministro dell'ambiente Costa si dimostri come un gran numero di cittadini abbia fretta di vedere azioni concrete e per questo tutti noi auspichiamo che il decreto Salvamare diventi velocemente una legge ed "entri in porto" il più velocemente possibile».
Mobilità: nasce la consulta della bicicletta
(Rimini) La tappa del Treno Verde di Legambiente a Rimini, avvenuta il 19 marzo scorso, ha facilitato l'incontro tra le realtà associative e le comunità on-line legate al mondo della bicicletta e della mobilità sostenibile. Ciclisti Urbani Rimini, Fiab Rimini – Pedalando e Camminando, Ciclofficina, Rimini Loves Bike, EcoBike Rimini e Legambiente Valmarecchia APS, si sono riunite insieme per stilare un documento con l'obiettivo di migliorare in modo efficace e lungimirante la citabilità della nostra bella città.
"Il 9 maggio ci siamo incontrati con gli assessori Frisoni e Montini – rendono noto le associazioni - per presentare il nostro decalogo per una mobilità ciclabile a Rimini. Durante l'incontro abbiamo sottolineato l'importanza dell'installazione di stalli per poter parcheggiare in sicurezza le biciclette, chiesto la sperimentazione di altre zone 30 e sottolineato l'importanza di continuare nella realizzazione della BIcipolitana, chiedendo di visionare i progetti prima dell'approvazione al fine di poter portare il nostro contributo".
In riferimento “all'ampliamento delle zone 30 – continuano le associazioni - ne esistono alcune che funzionano ed altre che hanno dei problemi; restano in ogni caso una strategia indispensabile per mettere in sicurezza l'utenza debole della strada, diminuendo gli incidenti ed aumentando la propensione delle persone a muoversi a piedi o in bici".
Alle singole questioni poste dalle associazioni, l'amministrazione ha dato riscontro puntuale attraverso un confronto aperto e costruttivo. Gli assessori hanno comunicato che “il bando per la Velostazione ha avuto qualche manifestazione d'interesse, che si auspica possa portare all'apertura della struttura”. Sempre in tema sicurezza è stata annunciata la “realizzazione di nuovi stalli nel centro storico e, grazie alle proposte di Fiab, sarà valutata l'ipotesi di concessione di piccole zone di sosta protetta gestite da edicolanti, meccanici e bagnini, senza oneri per l'occupazione del suolo pubblico”.
L'incontro si è chiuso con la promessa di istituire la ‘Consulta della bicicletta’, “realtà che permetterà un dialogo continuativo e costruttivo tra le associazioni che si occupano di mobilità ciclabile e sostenibile, e l'Amministrazione Comunale”.
Infiltrazioni mafiose in Romagna, Morrone: il tema non è ignorato
(Rimini) “Anche i sindacati si sono accorti che ci sono infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia emiliana e romagnola. Benvenuti”, dice il sottosegretario alla giustiziz Jacopo Morrone. “Vuol dire che potranno collaborare proficuamente con il Governo che sta impegnandosi, in particolare nel settore agricolo, per salvaguardare produttori e aziende dai poteri criminali che hanno interessi forti nel business agro-alimentare”. Si parla di “un volume d’affari pari a 24,5 miliardi di euro, secondo quanto emerso dal Rapporto 2018 della Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, con un incremento nel 2018 del 12,4%. Difendere la filiera del cibo da adulterazioni e infiltrazioni criminali, come sta facendo il governo e, in particolare, la Lega, significa fare gli interessi di tutto il Paese. Serve, però, fare squadra per contrastare le pratiche illegali a scapito dei produttori onesti. Lo scenario è complesso: dalle infiltrazioni nelle strutture portuali in cui si sviluppano l’import-export di merci contraffatte e, la gestione di flussi di traffici illegali internazionali, alla scarsa trasparenza e l’insufficiente sicurezza del mercato, elementi che favoriscono fenomeni di sommersione, concorrenza illegale e corruzione. L’illegalità, inoltre, tende a incunearsi negli spazi lasciati liberi, o non chiaramente normati, dal sistema legislativo. I poteri criminali, poi, riescono facilmente a inserirsi nella filiera che i prodotti compiono per raggiungere il consumatore, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditore onesto, con il risultato di moltiplicare i costi, rischiare un danno d’immagine per il made in Italy e per la salute. Sono tutti aspetti di un medesimo problema, quelli elencati, che si sono sedimentati nel tempo e che non è facile smantellare. Prevenzione e repressione sono certamente le due parole chiave su cui unta il governo, oltre a iniziative legislative. L’azione della magistratura e delle Forze dell’Ordine, tuttavia, da sola non basta. Deve esserci la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nel settore. Ci sono stati, infatti, anche silenzi e omissioni da parte di chi avrebbe avuto modi e mezzi per denunciare. C’è poi il problema del caporalato. Vera piaga sociale, fortemente correlata al tema dell’immigrazione irregolare e della criminalità organizzata. Il Governo sta prestando attenzione a questo fenomeno per contrastare, con vari strumenti, ogni forma di ‘lavoro nero’, un fenomeno che ha una diffusione impressionante. Anche in Romagna, non più tardi di qualche mese fa, sono state denunciate situazioni gravissime in atto da tempo. Davvero nessuno ne era a conoscenza? E cosa hanno fatto in questi anni le amministrazioni locali o la Regione? Penso quindi che questo ‘tema’ non sia affatto ignorato, come denuncia il sindacato Uil, certamente non è ignorato dal governo che sta mettendo in campo azioni mirate”.
Asili nido, certificazione di qualità per quelli dell’Emilia Romagna
(Rimini) Scatterà a breve in Emilia-Romagna l’obbligo dell’accreditamento per accedere ai finanziamenti pubblici da parte dei nidi privati. È la novità più significativa delladirettiva della Giunta regionale, che dopo aver ottenuto oggi il via libera dalla Commissione assembleare sarà formalmente approvata dalla Giunta entro fine mese. Con questo provvedimento si completa la riforma di nidi, micronidi e servizi integrativi avviata nel 2016 con la legge regionale che aveva anche introdotto l’obbligo vaccinale per i bambini iscritti.
L’introduzione della procedura obbligatoria di accreditamento per le strutture private sostituisce la semplice autorizzazione al funzionamento finora richiesta per l’apertura dei nidi, che prevedeva il rispetto delle norme igieniche e sanitarie, di sicurezza degli ambienti e di un numero di educatori proporzionato a quello dei piccoli ospitati.
Gli altri elementi contenuti nella “Direttiva per l’accreditamento dei nidi d’infanzia” riguardano tutte le strutture del territorio emiliano-romagnolo destinate alla fascia 0-3 anni, pubbliche e private: la formulazione del progetto pedagogico; la presenza del coordinatore pedagogico; l'adozione di strumenti di auto-valutazione dei servizi educativi offerti, oltre ad un adeguato numero di ore di formazione del personale. L’obiettivo è quello di assicurare a tutti i bambini, qualsiasi nido frequentino, comuni livelli di qualità nell’offerta educativa e nella professionalità del personale.
La proposta dalla Giunta, frutto di un lavoro condiviso tra Regione, Comuni e associazioni dei gestori privati, interessa un sistema regionale composto complessivamente da 1.233 servizi, per oltre 33mila bimbi iscritti;ela richiesta di accreditamento riguarderà le 537 strutture private presenti sul territorio.
La Direttiva, in sintesi
Garantire una qualità diffusa, descrivibile, valutabile della gestione e dell’offerta pedagogica, da Piacenza a Rimini, di tutti i servizi per i bambini nella fascia da 0 a 3 anni èl’obiettivo del provvedimento che entrerà in vigore in modo graduale a partire dai nidi.
Infatti, la procedura dell’accreditamento coinvolgerà per ora solo questa tipologia di servizi e successivamente sarà estesa anche a quelli integrativi (Spazio bambini, Centri bambini e famiglie e servizi domiciliari).
Il testo definisce una serie di norme comuni per nidi, micronidi, sezioni aggregate alle scuole dell’infanzia, sia pubblici sia privati che prevedono: personale educativo ed ausiliario adeguatamente formato, al quale deve essere garantita la possibilità di aggiornarsi in modo continuativo durante lo svolgimento dell’attività lavorativa; presenza del coordinatore pedagogico laureato in pedagogia che ha l’obbligo di partecipare alle attività del Coordinamento pedagogico territoriale (organismo composto da tutti i coordinatori pedagogici dei servizi educativi dell’ambito provinciale, con compiti anche di supporto al percorso di valutazione della qualità dei servizi); redazione del progetto pedagogico proposto ai bambini e alle loro famiglie; auto-valutazione delle attività svolte, redazione di un report finale e formulazione di nuove proposte per migliorare i servizi.
Il sistema educativo 0-3 anni in Emilia-Romagna
Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia che possono accogliere bambini in età 3 - 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; dai servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; da quelli integrativi, come lo Spazio bambini e i Centri per bambini e famiglie.
Secondo i dati regionali riferiti all’anno educativo 2017-2018, in Emilia-Romagna i bambini piccoli e piccolissimi iscritti nei 1.233 servizi educativi erano complessivamente 33.097. Sul totale delle strutture, 696 (per 24.012 iscritti) erano pubbliche, in capo cioè ai Comuni o loro Unioni, e537 quelle gestite da privati (enti e associazioni ecclesiastiche e di carattere sociale), frequentate da oltre 9mila bambini.
Lotta all’abusivismo commerciale, al via la prossima settimana
(Rimini) Prende avvio nella prossima settimana l'attività di contrasto all'abusivismo commerciale sull'arenile della Polizia municipale di Rimini che quest'anno, specie all'inizio e al termine della stagione balneare, vedrà come novità l'entrata in servizio dei quad. Si tratta di due mezzi recentemente acquistati che, per proprie caratteristiche tecniche, consentiranno agli agenti di muoversi in ambienti accidentati o difficili come appunto l'arenile, muovendosi con maggiore velocità e agilità a seconda delle necessità del servizio ed ampliando così le aree di controllo.
L'attività specifica predisposta dal Comando della Pm prenderà avvio il 15 maggio prossimo per concludersi il 15 settembre e vedrà all'opera un nucleo speciale, formato da una ventina di operatori della Pm che saranno impegnati in più turni anche avvalendosi durante i controlli di action camera così da documentare le modalità d'intervento. Una procedura operativa che ha portato al termine della stagione 2018 a più di mille sequestri amministrativi e a 888 rinvenimenti di merci, riducendo pressoché a zero, il fenomeno delle vendite stanziali nei 'mercatini' non autorizzati che fino a qualche anno fa, specie nella zona sud della città, hanno occupato abusivamente intere porzioni di arenile.
Un risultato frutto di un cambiamento di strategia nell'azione di contrasto adottata dalla Polizia municipale in collaborazione con le altre forze dell'ordine, che ha portato, con un incremento annuo, costante dai 197 sequestri amministrativi del 2013 ai risultati attuali. Ciò ha consentito di tenere sotto controllo le articolazioni più evidenti (occupazione della spiaggia, vendita capi fasulli) di un fenomeno che, con l'applicazione della nuova strategia coordinata adottata con le altre forze di Polizia in seno al Comitato per l'ordine e la sicurezza coordinato dalla Prefettura, si conferma nei numeri e nei fatti decisamente e sensibilmente ridimensionato rispetto a qualche anno fa.
Accanto al contrasto all'abusivismo commerciale, al via anche l'attività per il controllo e il rispetto del nuovo regolamento comunale con lo scopo di valorizzare l'offerta commerciale sul territorio del comune di Rimini.
Un'attività che proseguirà per tutta l'estate a contrasto di tutti quegli comportamenti che, specie nelle modalità di esposizione della merce all'esterno degli esercizi commerciali del Centro storico e dei viali della Marina, sono stati capaci di provocare un sentimento di degrado dei viali deputati al commercio e a fungere da attrattore per il nostro turismo.
Dopo l'esperienza dello scorso anno, riprende avvio nei prossimi giorni infatti la campagna informativa promossa dalla Polizia municipale che ricorderà ai commercianti le elementari regole e comportamenti da tenere nell'esposizione della merce disposte dal regolamento.
La campagna informativa, che sarà distribuita negozio per negozio, ricorderà così come sia vietata l'esposizione della merce mediante affissione o sospensione su elementi architettonici e serramenti mobili; oppure come non sia ammessa la collocazione di contenitori non destinati all'esposizione delle merci al pubblico a ridosso delle vetrine, che devono essere utilizzate esclusivamente per l'esposizione delle merci; o la necessità di rispettare le nuove disposizioni che regolamentano sia lo spazio di pertinenza dell'attività che le modalità di esposizione delle merci.
Dopo la comunicazione sarà la volta dei controlli, che proseguiranno tutta l'estate. In particolare furono 554 le verifiche portate a termine dalla Polizia Municipale per il rispetto del regolamento comunale dall'avvio della specifica campagna di controlli, durante l'estate 2017 e lungo tutta l'estate 2018, che portarono a registrare 148 violazioni, con i vigili che in particolare hanno contestato una scorretta esposizione della merce in vendita e la tendenza ad occupare con manichini ed espositori una porzione di spazio eccessiva e superiore a quanto previsto dal regolamento, andando a invadere la fascia libera di rispetto per il passaggio dei pedoni.
"Attività di controllo e contrasto quelle che a giorni partiranno – è il commento dell'assessore alle Attività economiche e sicurezza Jamil Sadegholvaad – che sono non solo importanti dal punto di vista del rispetto delle regole ma direi fondamentali per il nostro turismo."
I maestri e il tempo in versione serale a Villa Verucchio
(Rimini) Per la prima volta, anche una ‘trasferta’ in notturna per “I Maestri e il Tempo”. Il prossimo incontro della rassegna culturale curata da Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dalla Biblioteca Gambalunga si svolgerà domani venerdì 10 maggio alle 21.00 presso la Chiesa del Convento Francescano di Santa Croce, a Villa Verucchio. A intervenire in questa eccezionale cornice serale sarà il curatore della rassegna Alessandro Giovanardi (Storico e critico d’Arte, ISSR di Rimini, San Marino e Montefeltro), sul tema “Il ‘codice’ francescano della Passione. Il Trecento riminese a Villa Verucchio”. Un’affascinante chiacchierata sui protagonisti del Trecento riminese, formati alla ‘scuola’ di Giotto, e sulle loro splendide opere artistiche, all’interno di un luogo che – già da sé – è grande patrimonio culturale e artistico.
“Al centro della serata, il grande affresco del Trecento presente nella Chiesa del Convento – anticipa Alessandro Giovanardi, relatore e curatore della rassegna culturale “I Maestri e il Tempo” – una bella Crocifissione di un anonimo maestro riminese allievo di Giotto. Parlerò anche del grande e splendido Dossale (una pala d’altare lignea, a fondo oro e dipinta a tempera) di Giovanni Baronzio, anch’egli eccelso pittore riminese del Trecento, molto influenzato dalle raffinatezze bizantine e gotico-adriatiche. Queste opere sono un “codice” di tutti i sensi e i significati possibili della Passione: un imponente “libro” mistico-simbolico squadernato per immagini”.
Riccardo Muti dirigerà l'orchestra Cherubini al teatro Galli
(Rimini) Il maestro Riccardo Muti sabato 3 agosto salirà per la prima volta sul podio del Teatro Amintore Galli di Rimini per dirigere la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini in una selezione di brani tratti da Le nozze di Figaro. Il concerto, oltre a rappresentare una preziosa tappa nella “nuova” storia del Galli, apre la 70esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini ed è anche uno degli eventi che coronano le intense giornate dell’Italian Opera Academy: dal 20 luglio al 2 agosto al Teatro Alighieri di Ravenna, altro teatro-gioiello della tradizione italiana, Muti sarà infatti impegnato in due settimane di prove dedicate proprio al titolo mozartiano e aperte al pubblico.
“Questo concerto rappresenta un nuovo prestigioso evento del primo anno di programmazione del nuovo Teatro Galli - commenta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – un appuntamento nell’ambito della collaborazione che Rimini ha avviato con la Fondazione Ravenna Manifestazioni sul cammino che porterà il Galli a candidarsi per diventare il settimo Teatro di Tradizione della nostra Regione. Aprire la Sagra Malatestiana, di cui celebriamo la settantesima edizione, con il più grande interprete vivente del repertorio verdiano nonché simbolo dell’Italia musicale nel mondo, quale il Maestro Muti, è per il nostro Teatro un’ulteriore occasione per affermarsi come nuova realtà nell’importante rete teatrale e musicale che la nostra regione può vantare. Si potrebbe dire che questo evento straordinario conclude degnamente la prima stagione del rinato Teatro Galli e auspicabilmente può aprire, allo stesso tempo, una nuova collaborazione con i progetti dell’Italian Opera Academy del Maestro Riccardo Muti”.
Creata da Riccardo Muti nel 2015 per trasmettere al pubblico e alla nuova generazione di musicisti il patrimonio dell’opera, l’Accademia giunge quest’anno alla quinta edizione e rinnova così l’opportunità - tanto per il pubblico quanto per i giovani allievi selezionati, direttori d’orchestra e pianisti accompagnatori - di viaggiare dritti al cuore dell’opera con la guida di Muti. Dopo aver esplorato l’universo verdiano - Falstaff, La traviata, Aida, Macbeth - le sessioni di prove, a cui si potrà assistere, si concentreranno quest’estate su un capolavoro profondamente italiano quale quello che apre la trilogia Mozart-Da Ponte. Come vuole consuetudine il percorso di prove con l’orchestra e con i cantanti si inaugura con la presentazione dell’opera al pianoforte e si conclude in concerto, mentre l’appuntamento al Teatro Galli di Rimini rappresenta invece una novità assoluta.
9 maggio
Stangata autovelox | Rimini e le tangenti milanesi | ‘Solo cose belle’ da oggi nei cinema
Tassa di soggiorno, solleciti per 30 albergatori
(Rimini) Sono partiti oggi i primi solleciti alle 30 gestioni di strutture ricettive ad apertura annuale che non si sono registrate sul portale dell'Imposta di Soggiorno e che rappresentano il 10,41% dei 288 alberghi e residence attivi tutto l'anno.
Grazie alla nuova procedura telematica e agli incroci con gli archivi dello sportello Unico della Attività Produttive, gli uffici comunali hanno la possibilità di monitorare in tempi brevi coloro che non risultano in regola con gli adempimenti obbligatori. L'attività sarà come sempre finalizzata alla lotta all'evasione fiscale e alle irregolarità nella gestione delle strutture operanti nel territorio comunale, ma con tempi e procedure più rapidi così da contrastare l'evasione e combattere fenomeni di concorrenza sleale sull'offerta turistica.
Condhotel, Tosi: Riccione ha anticipato la legge
(Rimini) Il sindaco di Riccione Renata Tosi interviene sull’incontro dedicato alla legge sui condhotel, che offre incentivi alla riqulificazione delle vecchie strutture alberghiere e la possibilità del cambio di destinazione d’uso di una percentuale delle camere in appartamenti residenziali. “Un momento di condivisione e riflessione sulla bontà dell'innovativa formula ricettiva dei Condhotel. Ben venga questa iniziativa che a Riccione vede la presentazione dei contenuti della legge regionale che disciplina e mette in chiaro i requisiti richiesti per gestire gli alberghi in maniera del tutto innovativa. Una formula, quella di combinare la camere degli hotel ad una ricettività di tipo residenziale, che ben si sposa con i principi di riqualificazione prospettati, e oggi possibili, nel comune di Riccione con la nuova variante al Regolamento Urbanistico Edilizio entrata in vigore nel 2017. Il Condhotel consente in tempi celeri di riqualificare gli alberghi in termini di sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche garantendo una nuova formula di servizi alberghieri alla città, fornendo al contempo agli imprenditori e ai Comuni, nuove opportunità per semplificare e rigenerare le proprie strutture ricettive”, spiega Tosi. L'amministrazione comunale di Riccione “ha anticipato con la variante al Rue questo strumento urbanistico perché crede fortemente nelle necessità e possibilità di rigenerare il comparto alberghiero per dare un rinnovato slancio alla città e al recupero di strutture obsolete non più in grado di essere competitive sul mercato. Inseriti nel piano di riqualificazione avviato con le manifestazioni di interesse rivolte ad imprenditori che al primo avviso pubblico hanno risposto in maniera positiva, tanto da indurre l'amministrazione a procedere con un secondo avviso, i Condhotel vanno incontro alle richieste dei turisti di diversificare le proprie vacanze e dei proprietari di hotel di variare l'offerta ricettiva mista tra residenziale e alberghiero”.