Lunedì, 13 Maggio 2019 10:11

13 maggio

Maltempo, alberi abbattuti | Banca Cis, ex vertici indagati | Ubriachi di gas, sono mille

(Rimini) "Esprimiamo forti preoccupazioni per l'improvvisazione e leggerezza con cui questa Amministrazione sta trattando una vicenda, quella di Petroltecnica, che rischia di avere ripercussioni devastanti sul tessuto economico della città oltre che sul futuro di 320 lavoratori. Preoccupazioni che avevamo già ampiamente manifestato in consiglio comunale, con un'interpellanza datata 30 aprile, in cui di fatto chiedevamo se l'amministrazione avesse piena consapevolezza della situazione portata alla ribalta con la prima ordinanza e in quali tempi avesse intenzione di evadere le pratiche giacenti all'ufficio tecnico”. Così il gruppo consiliare ‘Insieme per Coriano’.

“Ci risulta incomprensibile come la mancanza di agibilità, in presenza di pratiche che lo stesso Comune ha inevaso (non rispondendo alle richieste di condono presentate già nel 2004 e successivamente nel 2008), possano generare come primo atto un'ordinanza di chiusura con le conseguenze che sotto gli occhi di tutti. Oggi, anche alla luce di quel primo provvedimento, emanato poco più di un mese, la linea dell'amministrazione – che in questi giorni ha inviato all'azienda un'ingiunzione di demolizione con ripristino dei manufatti non in regola – appare sempre più nelle sue contraddizioni. Tanto che la prima banale riflessione è quella di chiedersi che senso ha tenere “in ostaggio” centinaia di lavoratori quando si sarebbe potuto accelerare i tempi presentando lo stesso documento già lo scorso 5 aprile. E, a nostro avviso, il rischio che l'Amministrazione si ritrovi a dover risarcire l'azienda con conseguente danno per le tasche di tutti i cittadini è molto forte”.
Esulando dalla vicenda specifica, “il punto politico resta la completa inadeguatezza che questa amministrazioni ha dimostrato nel gestire una realtà che tutti conoscevano e che non riguarda soltanto Petroltecnica. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Ma di situazioni incancrenite dal tempo e dall'immobilismo anche di questa Amministrazione che oggi, dopo sette anni al governo della città, non può nemmeno più scaricare le colpe sulle precedenti giunte. La politica, spesso incapace di adeguarsi al cambiamento delle normative, ha il dovere di adoperarsi per ristabilire un principio di legalità che non può mai dare la percezione di essere a senso unico”.
Il sindaco Spinelli, forse “distratta” dalle “stancanti attività di pubbliche relazioni”, avrebbe quindi “sottovalutato una vicenda che adesso rischia di generare un devastante effetto domino. Frutto di un lassismo che oggi, esplodendo in tutte le sue contraddizioni, mette nell'incertezza e insicurezza economica decine di aziende e centinaia di lavoratori".

(Rimini) Elevata e diffusa in Romagna l’imprenditorialità rispetto al livello regionale e ancor più a quello nazionale. Lo dicono i dati Infocamere diffusi dalla Camera di commercio, secondo i quali è però in moderata flessione il numero delle imprese attive, mentre le localizzazioni attive risultano stabili. Stabilità per le imprese del settore Alloggio e ristorazione, in crescita quelle delle Attività immobiliari; crescono, inoltre, alcuni comparti del terziario (attività professionali, servizi di supporto alle imprese). Continua l'aumento del numero delle società di capitale.

Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dall'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, al 31 marzo 2019 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.368 imprese registrate (sedi), di cui 70.676 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.152, di cui 87.863 quelle attive (-0,2% rispetto al medesimo periodo del 2018). L'imprenditorialità si conferma diffusa: 97 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel corso del primo trimestre del 2019 nell'aggregato Romagna si sono verificate 1.672 iscrizioni e 2.103 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), per un saldo negativo di 431 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a -0,53%, in linea con il dato regionale (-0,59%) e peggiore di quello nazionale (-0,36%).
Nel confronto tendenziale con il 31/03/2018 si riscontra una diminuzione delle imprese attive pari allo 0,5%, in linea con il dato regionale (-0,6%), mentre a livello nazionale si riscontra ancora una situazione di sostanziale stabilità (-0,2%).
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (23,8% sul totale delle imprese attive), in calo dell'1,6%, Costruzioni (14,7%), in calo dello 0,6%, Agricoltura (12,7%), in flessione dell'1,2%. Alloggio e ristorazione (10,5%) risulta stabile (+0,2%); Industria manifatturiera (8,7%) è, invece, in flessione (-0,6%), mentre le Attività immobiliari (7,8%) sono in aumento (+0,3%).
Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,6% sul totale, +0,9% la dinamica tendenziale), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,4%, con una crescita dell'1,7%), "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza del 2,8%, +1,7%). In flessione del 2,7%, infine, le imprese del settore "Trasporto e magazzinaggio" che incidono per il 3,3% del totale.
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 55,3%) risulta costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (23,4%) e le società di capitale (19,0%), unica forma giuridica in aumento (+3,8%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

"I dati confermano la dinamicità del sistema imprenditoriale delle province di Forlì-Cesena e Rimini - sottolinea Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna -, seppure in un contesto generale ancora complesso. Statisticamente, questo periodo presenta con regolarità saldi negativi a causa del concentrarsi alla fine dell'anno di un numero più elevato di cessazioni di attività, il cui riflesso si registra negli archivi camerali nelle prime settimane del nuovo anno. Nelle nostre province lo spirito imprenditoriale è vivace e articolato, ma occorre sostenerlo. Deve proseguire l'impegno di tutti, Camera, Associazioni, Istituzioni, con azioni e interventi concreti per rafforzare sia la competitività delle imprese, sia l'attrattività dei nostri Territori. Sostenere le imprese significa anche contribuire alla crescita occupazionale e al miglioramento del sistema territoriale e del sistema Paese."

 

In provincia di Rimini il primo trimestre conta 39.333 imprese registrate, delle quali 34.006 attive L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 102 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Le localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 48.555 delle quali 42.891 attive (stabili rispetto al 31/03/2018).
Nel corso del primo trimestre 2019 si sono verificate 880 iscrizioni e 1.076 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), con un saldo negativo di 196 unità; -0,50% è il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate, migliore del dato regionale (-0,59%) ma peggiore di quello nazionale (-0,36%).
Nel confronto con il primo trimestre del 2018 si riscontra una flessione delle imprese attive pari allo 0,4%, migliore del dato regionale (-0,6%), mentre a livello nazionale si registra ancora una situazione di sostanziale stabilità (-0,2%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali, ad eccezione dell'area del basso Conca (Cattolica, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano) con dinamica positiva (+0,3%), che costituisce il 13,5% delle imprese attive totali della provincia.
Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell'ordine, il Commercio (25,7% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione dell'1,9%, le Costruzioni (14,2%) in flessione dello 0,4%; Alloggio e ristorazione (13,7%) in aumento dello 0,4% e le Attività immobiliari (9,4%) in crescita dello 0,3%. Le imprese attive nel settore manifatturiero (7,5% del totale) sono in flessione dello 0,4%, quelle agricole (7,3% del totale) si sono ridotte dello 0,8%. Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,3% sul totale, +2,0% la dinamica annua), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,5%, +2,7% la variazione) e "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza 3,2%, +1,0% la dinamica). In flessione le imprese del comparto "Trasporto e magazzinaggio" (-3,1%), che costituiscono il 2,9% del totale.
Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (52,7% sul totale), seguite dalle società di persone (25,3%); le società di capitale (20,2%) risultano l'unica forma giuridica in aumento (+4,6%).

 

(Rimini) Il Comune di Montescudo-Monte Colombo è tornato nei giorni scorsi nel pieno possesso dei locali del ristorante “Locanda Malatesta”, dopo che l’ex gestore ha riconsegnato l’immobile a seguito della procedura giudiziale per inadempimenti contrattuali. A darne l’annuncio il Sindaco Elena Castellari, che insieme alla Giunta comunale sta predisponendo il percorso amministrativo per arrivare, nel più breve tempo possibile, all’affidamento del locale ad un nuovo gestore: “Ovviamente faremo un bando pubblico come prevede la legge, ma sarà anche frutto di un ragionamento del tutto nuovo, che stiamo concretizzando in un innovativo Regolamento per l’affidamento degli immobili comunali, quindi di quello in oggetto, ma anche di altri di proprietà del Comune. La novità consiste principalmente nel poter determinare un punteggio in base al progetto che il candidato gestore proporrà in sede di bando, valorizzando quindi non solo la proposta economica, ma anche quella professionale e le ricadute positive che potrebbe avere sul nostro territorio, dalle forniture nella filiera del nostro territorio all’assunzione di personale residente nel Comune. Stiamo concretizzando queste idee per presentarle poi alla cittadinanza e alle categorie economiche. Contiamo comunque di portare in approvazione in Consiglio Comunale il nuovo strumento prima dell’estate, in modo da predisporre in poco tempo il bando per l’affidamento della Locanda Malatesta, su cui siamo certi ci sia oggi un rinnovato interesse anche da parte di professionisti e imprenditori locali”.

(Rimini) Applausi risate e tanta commozione al cinema le Befane di Rimini, per l’esordio in città di ‘Solo cose belle’, il film ispirato alle case famiglia della Comunità Papà Giovanni e del suo fondatore, don Oreste Benzi. A salutare gli spettatori nelle 3 sale (in sold out!) erano presenti il regista, il riminese Kristian Gianfreda, alcuni attori e i produttori (Coffee time film e la forlivese Sunset Comunicazione).
Definito dalla critica ‘un film coraggioso e necessario’ Solo Cose Belle è un inno all’inclusione sociale, al rispetto della diversità per combattere la paura dell’altro e la discriminazione. «Ho visto il film con i miei genitori, mio marito e i miei figli, è piaciuto tanto a tutti noi - è il commento del vicesindaco Gloria Lisi -. Se un film riesce a mettere in discussione tre generazioni vuol dire che è arte, perché questo è lo scopo dell’arte, riflettere, aprire la mente, modificarsi».

Tanti complimenti per un film ‘delicato e profondo’ e l’esortazione a continuare su questa strada da parte del Vescovo di Rimini Monsignor Francesco Lambiasi. Prima delle proiezioni i ragazzi del centro diurno Arcobaleno hanno preparato un piccolo aperitivo di benvenuto, mentre 1000 barchette di carta, simbolo del film, sono state realizzate da un altro Centro Diurno, il Biancospino, e distribuite agli spettatori.
La serata degli attori era già iniziata in precedenza, alle 20 al Cinepalace di Riccione , anche questo sold out, dopo 2 giorni intensi a Roma per l’anteprima nazionale. Felici, commossi fino alle lacrime e profondamente toccati dall’accoglienza romagnola, tutti loro hanno messo in luce quanto questo film abbia mutato il loro sguardo sugli altri, su ciò che ci circonda, perché ‘dopo averlo visto le cose non possono più essere come prima’.

(Rimini) Il comune di Coriano ha firmato un’ingiunzione di demolizione per "non conformità edilizia” in relazione ad alcuni manufatti dell’impianto di stoccaggio Rovereta. “Veramente non sappiamo cosa demolire”, è la reazione dei vertici aziendali della capogruppo Petroltecnica, che parla addirittura di “follia”. “Vorremo che fosse a tutti chiaro di cosa parla l'ordinanza di demolizione”. Spiegano da Petroltecnica, infatti, che “le difformità contestate sono di modesta rilevanza e riguardano variazioni di destinazioni d'uso (laboratorio invece di officina, deposito invece di garage, uffici invece di archivi, uffici invece di civile abitazione ecc.), altezze supposte non regolari (che, rimisurate dai nostri tecnici risultano invece regolari), altezza del piano terra di 40 cm più alto, utilizzo di 58 mq in più di seminterrato e altre piccole cose del genere”.
Si parla anche si sicurezza. “Per la "incolumità pubblica" e sicurezza degli immobili è bene ribadire che disponiamo di tutti i collaudi statici e certificazione sismica, elettrica e termoidraulica, siamo certificati ISO 9000, ISO 14000, ed ISO 18000 (cioè Qualità, Sicurezza e Ambiente). L'Autorizzazione Integrata Ambientale a noi concessa, frutto di Conferenza di Servizi (quindi con presenza e parere favorevole anche del Comune di Coriano), come da consolidata giurisprudenza, supera e sostituisce l’agibilità. Queste difformità sono tutte incluse nella richiesta di condono che la nostra azienda ha presentato nel 2004, integrata nel 2007 e 2008 con i documenti richiesti dall'Ufficio Urbanistico del Comune (e regolarmente pagata)”.
In definitiva, “il Comune non rilascia il condono (dopo 11 anni) che automaticamente implicherebbe l'ottenimento della agibilità e, contemporaneamente, ci punisce per la mancanza dell'agibilità stessa (che lui ci blocca)”.

A tema anche i parcheggi, “previsti dal Piano Particolareggiato, dal 2008 sono oggetto di una proposta di permuta con 3 diversi nostri progetti. Nonostante che il Comune abbia unilateralmente utilizzato un ns terreno proposto in permuta, non abbiamo mai avuto riscontro”.
Gli impianti tecnologici sui piazzali indicati nell'ordinanza, poi, “sono stati approvati in Conferenza di Servizi al momento del rilascio dell'AIA e quindi alla presenza e con il parere favorevole del Comune di Coriano, oltre che della Provincia, della Regione e degli altri organi competenti. Perché questo accanimento?”.
Per Petroltecnica “è del tutto evidente l'intenzione di nuocere. Si vuole veramente far morire una delle realtà più innovative e avanzate del territorio riminese, con 320 persone occupate, di cui 140 laureati, oltre 12 milioni di euro di indotto locale attivato?”.

(Rimini) Tutela della balneazione, preservazione ambientale e mitigazione del rischio idraulico: risponde a questo triplice obiettivo l'aggiornamento e l'integrazione funzionale del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato votato ieri sera dal consiglio comunale con 19 voti favorevoli, 7 astenuti e 2 contrari (i consiglieri  Camporesi - Obiettivo Civico e Renzi - Fratelli di Italia). Il progetto, presentato in Consiglio dall'assessore all'Ambiente Anna Montini, dal direttore generale operations del gruppo Hera Roberto Barilli e dall'ingegnere di Hera Luca Migliori rappresenta un upgrade del Piano avviato nel 2011 e si concentra nello specifico su interventi integrativi mirati alla mitigazione del rischio idraulico, anche alla luce dell'evoluzione meteo climatica, certificata da rilevazioni e analisi, con una maggiore frequenza e intensità di fenomeni di precipitazioni piovose. Il Psbo quindi amplia il suo raggio di azione: attraverso le opere in via di realizzazione su tutto il territorio comunale si andranno a garantire benefici non sono in termini ambientali e della balneazione, ma ulteriormente sotto il profilo della sicurezza idraulica.
"L'amministrazione grazie al lavoro dei suoi ingegneri ha sempre avuto ben chiara la necessità di agire attraverso interventi di mitigazione del rischio idraulico e ha agito in questo senso attraverso una serie di opere, alcune già realizzate, altre pronte a partire –spiega l'assessore all'Ambiente Anna Montini – Mi riferisco all'impianto idrovoro di via Carlo Zavagli, completato e in funzione dal 2016; ai lavori appena terminati allo scolmatore del Mavone, opera recentemente realizzata e completata che consente di ridurre i deflussi verso i bacini di valle e di conseguenza contribuirà ad alleggerire il bacino dell'Ausa. A breve invece inizieranno i lavori per l'impianto di sollevamento di via Santa Chiara, in centro storico. A questi si affiancano altri interventi di minori entità ma importanti come la vasca di laminazione appena terminata tra via Osteria Pettini e via Marecchiese. Il piano di salvaguardia della balneazione è per sua natura un piano in continua e costante evoluzione – conclude – e questa proposta rappresenta l'ulteriore innovazione di un progetto di risanamento ambientale unico in Italia".
La proposta approvata dal Consiglio Comunale è il frutto di un lungo lavoro di approfondimento e di studio che si poggia sulle analisi e le rilevazioni effettuate nei sei anni di cantieri. L'elemento di integrazione è costituito dall'aggiunta del dodicesimo intervento agli originali 11 del Piano, l'intervento Dorsale Ausa che consentirà di eliminare i contributi di acque bianche e di ridurre in maniera considerevole i contributi di acque miste indicati che ad oggi, in tempo di pioggia, confluiscono nelle rete urbana di drenaggio.

Si tratta di una condotta dal diametro di 1,6 metri, correndo parallela alla SS16 a monte della Statale da Via Montescudo al deviatore Ausa raccoglie fino a 2.500 l/s di acque meteoriche evitando che queste arrivino allo scarico Ausa di piazzale Kennedy, alleggerendo quindi il sistema fognario dell'abitato centrale e a mare. Un intervento questo che è rientrato nelle opere finanziate con i fondi CIPE per oltre 8 milioni di euro e che quindi non avrà oneri né per il Comune né per il sistema tariffario. Per quanto invece riguarda l'elemento di Aggiornamento è costituito dalla diversa organizzazione dei volumi di accumulo (vasche) di acque reflue urbane della zona SUD per i bacini Rodella e Colonnella 1 e 2 e di implementazione dei sistemi di salvaguardia idraulica, nei casi in cui le portate indotte da specifici eventi meteorici rendano complessa la gestione dell'intero sistema. Con l'aggiornamento proposto, i reflui dei bacini Colonnella e Rodella, che nel progetto originario erano connessi con l'impianto idrovoro di piazzale Kennedy, avranno sezioni di scarico autonome e con impianto idrovoro di allontanamento in caso di necessità.
Questo dodicesimo intervento non andrà ad interferire con i tempi di completamento del Psbo, che sta procedendo come da cronoprogramma. La maggior parte dei progetti contenuti nella delibera approvata nel 2013 sono conclusi o in avanzato stato di cantiere. Quanto sino a qui realizzato ha portato al raddoppio dell'impianto di depurazione nel 2015, alla separazione delle reti per i bacini corrispondenti a 5 scarichi a mare (Spina/Sacramora, Sortie, Rivabella/Matrice, Turchetta e Pedrera) dei 7 presenti nella parte nord (11 quelli presenti lungo tutta la costa) con conseguente eliminazione del divieto di balneazione nelle acque corrispondenti (la media era di una decina di aperture a stagione). Procede anche la realizzazione di uno dei progetti simbolo del piano, quello di piazzale Kennedy, il cui completamento è previsto nei prossimi mesi: tra la fine di giugno e l'inizio di luglio è prevista l'apertura del Belvedere, mentre entro il 24 maggio con l'apertura della stagione balneare e del servizio di salvamento, saranno liberati i primi 300 metri di acque in corrispondenza del cantiere di posa della condotta Ausa.
Prima del dibattito sul Psbo, il consiglio ha votato la delibera relativa alle varianti al RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) e al ZAC (Zonizzazione Acustica Comunale) volte a consentire la permuta, alla pari e senza conguagli di denaro, tra un'area privata sita in via Fada con una adiacente di proprietà comunale (17 favorevoli, 6 astenuti e 5 contrari).  Grazie a questo accordo con la conclusione del progetto privato, l'Amministrazione entrerà nella disponibilità complessiva di un'area di 7.000 metri quadrati che, senza la variante al Rue, sarebbe stata 'tagliata' letteralmente in due dall'intervento privato, con conseguenti problemi di sicurezza e riorganizzazione funzionale e logistica. L'accordo permetterà all'Amministrazione di avere aree contigue su cui redigere un progetto di opera pubblica per migliorare gli standard di sicurezza e fruibilità del comparto dove insiste il centro studi e strategico per il trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, creando un 'hub' della mobilità conservando le medesime capacità insediative per il privato. 

Venerdì, 10 Maggio 2019 15:52

Dado colora il cemento di Covignano

(Rimini) Ancora qualche giorno e sarà completata, tempo permettendo, l'opera del writer bolognese Alessandro Ferri in arte Dado, impegnato a dar nuova vita con le proprie opere ai muri di sostegno della vecchia sede autostradale presenti in via Covignano.
Un progetto a più mani, nato dalla decisione della giunta comunale di accettare la proposta di donazione di due opere d'arte parte della società Growup di Rimini che, insieme ad altri soggetti privati come il Gruppo Vempa 3, MP vernici e Galvanina, ha proposto il progetto denominato FULLCOLOR con il quale vengono dipinti i muri di sostegno della vecchia sede autostradale riqualificando quella che è una vera e propria porta d'ingresso a uno dei luoghi, per bellezza naturale e storico – artistica, più belli della città.
L'opera che Dado sta completando  si compone di figure e colori che richiamano gli aspetti naturalistici e le preesistenze della collina ed è stata pensata specificatamente per creare una sorta di benvenuto per chi transita verso la collina di Covignano.
Un'opportunità di riqualificazione che ha trovato concretezza grazie all'applicazione del regolamento comunale che prevede diverse forme di collaborazionetra Amministrazione Comunale e privati cittadini per la realizzazione di interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria delle opere pubbliche comunali.
Sia le opere che vengono donate che la realizzazione da parte di Dado sono a totale carico dell'azienda Growup e delle aziende collaboratrici.

Venerdì, 10 Maggio 2019 10:29

10 maggio

Trc non parte | Guerra del gas, Sgr denuncia | I numeri delle Europee

(Rimini) “Ho sempre sostenuto che l’ubicazione di una piccola piscina in un quinto di un’area che doveva contenere palazzine ed un doppione di un centro di distribuzione alimentare era sbagliato sin dall’inizio. Ma la logica della salvaguardia dei conti di una partecipata comunale fece prevalere l’idea di questa maggioranza di voler realizzare il comparto in oggetto. Il resto legato anche alla cronaca giudiziaria a cui voi non ancora fornite risposte certe, è noto a tutti”. Così il consigliere comunale di Forza Italia Nicola Marcello interroga l’assessore allo sport Gian Luca Brasini sullo stato di realizzazione dell’impianto comunale in via della Fiera, Acqua Arena.
“Il fallimento della capogruppo del consorzio di imprese che doveva realizzare la struttura e gestirla per quasi un quarto di secolo sembra addirittura che non vi appartenga. Anzi vi dite parte lesa, ma mai entrate nel cuore del problema, che molti in città e purtroppo negli uffici giudiziari conoscono”, ricorda Marcello. “Era prevista una struttura da circa 3.550 metri quadrati, tre vasche per attività natatoria, spazi collaterali per il fitness ed il benessere, tanto decantato da questa Giunta, ma ancora nulla”.
Il costo totale dell’opera era preventivato in circa 8,5 milioni di euro, di cui 5 milioni “a carico dei cittadini riminesi” ed il resto messo dal soggetto realizzatore e poi gestore.
“A distanza di quasi un anno dal vostro definitivo fallimento progettuale, ancora nulla, senza mai riferire, come al solito niente a noi consiglieri”.
Sorgono quindi per Marcello molte domande al riguarde. “Dove sarà realizzata la tanto attesa Piscina Comunale in Zona IV PEEP, Area Garden, Area Colonie, altro? Dove ed in che modo verranno trovate le risorse per realizzarla, non certo tassando ancora i cittadini spero? Avete previsto una adeguata dotazione di parcheggi per i soggetti fruitori, cosa che mancava del tutto nella zona del Palas? Non ritenete che il Consiglio Comunale tutto venga coinvolto in una simile scelta o pensate, come sempre, di portarci il tutto confezionato e da votare solo?”.

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