Martedì, 29 Ottobre 2019 09:36

29 ottobre

L'università della salute | Sfregio all'arco | L'Emilia Romagna non è l'Umbria?

(Rimini) A 150 anni dalla stipula della convenzione tra l'Alma Mater e il Policlinico di Sant'Orsola a Bologna e a 30 anni dall'avvio dell'Università in Romagna, vede la luce un nuovo progetto di integrazione, questa volta tra Ateneo e AUSL Romagna. Una sinergia che abbraccia didattica, ricerca e assistenza e coinvolge la Regione, gli Enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multicampus dell'Università di Bologna: Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, ognuna con strutture e funzioni sanitarie che rappresentano le specifiche vocazioni dei territori romagnoli.
Facendo seguito al  documento strategico approvato nel febbraio dello scorso anno dal Comitato d'Indirizzo Regionale di concerto con la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, che portò all'accordo quadro tra Ateneo e AUSL Romagna e alla nascita delle prime tre Unità Operative Complesse a direzione universitaria (Sedi Ulteriori), oggi il Presidente della Regione, l'Assessore regionale alla Sanità, il Rettore dell'Università di Bologna e i quattro Sindaci di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini hanno condiviso un progetto molto ambizioso.
A Cesena verrà potenziata la formazione nell'ambito dell'ingegneria biomedica in sinergia tra elettronici ed informatici, con un corso magistrale internazionale di Biomedical Engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute. Già da più di un ventennio l'offerta formativa nel campo del biomedicale offre un percorso completo (laurea, laurea magistrale e dottorato) che consente all'ingegnere biomedico di acquisire un livello di preparazione specialistica e multidisciplinare. Il tutto in un ambiente all'avanguardia: alla recente inaugurazione della nuova sede del Campus cesenate seguirà infatti a breve l'apertura di ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio il Laboratorio "Salute 4.0", dotato di tecnologie avanzate per il tracciamento e la riabilitazione del movimento, la rilevazione multiparametrica di parametri fisiologici in ambienti reali o immersivi, l'analisi di bioimmagini e l'ingegneria biologica.
 
Rimini, invece, dove si è insediato il primo dipartimento universitario in Italia dedicato alla Qualità della Vita (Quvi) e dove già esistono corsi di Scienze motorie, Scienze infermieristiche, Wellness Culture e Pharmacy, vedrà la nascita di un innovativo Institute for Health, che ospiterà una innovativa Casa della salute e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere (sana alimentazione e stili di vita, prescrizione e somministrazione dell'esercizio fisico intenso come prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari), anche nell'ambito del più ampio progetto della Fabbrica Italiana del Benessere (FAIBENE); sarà inoltre sede dei nuovi master per le professioni sanitarie e di una nuova laurea magistrale internazionale in One Health, sviluppata all'interno dell'Alleanza UNA Europa, che vede coinvolta l'Università di Bologna insieme a Freie Universität Berlin (Germania), University of Edinburgh (Regno Unito), University of Helsinki (Finlandia), Uniwersytet Jagielloński (Polonia), KU Leuven (Belgio), Universidad Complutense de Madrid (Spagna) e Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (Francia). Queste iniziative andranno a rafforzare FAIBENE, che prevede tra l'altro Health/Wellness Urban Station (Stazioni urbane della salute e del benessere) grazie a cui sarà possibile praticare quotidianamente attività fisica e di prevenzione e al contempo accedere, attraverso tecnologia digitale e multitouch, all'insieme di informazioni personalizzate su salute, parametri vitali, esercizio fisico e sana alimentazione, integrate con altre funzioni.
Il progetto prevede poi l'istituzione di un nuovo corso in Medicina e Chirurgia su due sedi didattiche a Forlì e Ravenna, con una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che comprende anche Rimini e Cesena, e che a regime conterà più di mille studenti. L'obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra l'area medica dell'Alma Mater e le eccellenze della rete sanitaria romagnola: il futuro Policlinico della Romagna. In particolare il modello organizzativo virtuoso e peculiare che caratterizza l'AUSL Romagna, con una rete di strutture sanitarie di qualità ben integrate e distribuite a breve distanza tra loro, offre un contesto ideale per l'ampio spettro dei tirocini clinici specialistici nei reparti e nei laboratori, con disponibilità di spazi adeguati per studenti e specializzandi.
Oggi si è anche stabilito di procedere con la progressiva integrazione in ambito clinico, attraverso l'individuazione di unità operative complesse a vocazione universitaria che potranno diventare sedi ulteriori dell'Alma Mater, in coerenza con le vocazioni definite nel Piano di Riordino Ospedaliero e delle competenze professionali già presenti in Romagna.

(Rimini) Un altro tassello si aggiunge all'opera con cui Rimini sta valorizzando il suo straordinario patrimonio storico e artistico con un insieme organico di interventi di riqualificazione delle sue eccellenze monumentali, dall'area del bacino del Ponte di Tiberio al Teatro Galli per passare da Porta Galliana e dal nuovo Museo d'arte Moderna e Contemporanea con la riqualificazione dei Palazzi dell'Arengo e del Podestà. Ma soprattutto è l'insieme degli interventi del progetto per la realizzazione del Museo Internazionale Federico Fellini capaci di legare la riqualificazione di Castel Sismondo, Palazzo Valloni col suo Cinema Fulgor e piazza Malatesta, pronta a diventare da parcheggio uno dei cuori pulsanti del comparto storico artistico del centro.
La Giunta comunale ha infatti approvato nell'ultima seduta la prima fase del IV stralcio del Museo Fellini denominato "Connessioni urbane" che prevede interventi strutturali e di riqualificazione delle vie Massimo D'Azeglio e Verdi, del vicolo Valloni e delle piazzette S. Martino e Sferisterio, con interventi di restauro sulle mura. Un intervento dal costo complessivo di circa un milione di euro che oltre alla realizzazione dei nuovi sottoservizi, prevede nell'area dell'intervento la realizzazione di una nuova e prestigiosa pavimentazione lapidea nonché la ricostruzione della sede stradale che verrà in parte asfaltata.
L'intervento, che preparerà e renderà possibile quello attualmente in fase di progettazione col secondo lotto di lavori su piazza Malatesta dal costo complessivo di 3 milioni finanziato dal Mibact, sarà realizzato in prima fase direttamente da Hera che si occuperà anche della predisposizione dei cavidotti - polifere necessari alle reti degli altri Enti oltre al rinnovo delle proprie. Più in particolare con la realizzazione dei questo intervento verranno rinnovati e potenziati i sottoservizi per la fognatura, l'acquedotto, la rete gas, la rete elettrica (comprensiva dello spostamento dell'armadio e distribuzione in piazzetta Sferisterio), la rete della pubblica illuminazione e fibra ottica, la rete TIM, nonché posato il cavidotto che consentirà il collegamento sonoro dal Cinema Fulgor fino a Piazza Malatesta. La seconda fase, di valorizzazione e ripavimentazione, sarà a cura del Comune di Rimini, con finanziamento ministeriale, con inizio lavori nella primavera 2020.

Un primo intervento dunque, quello approvato in linea tecnica dalla Giunta, che per essere realizzato renderà necessario il temporaneo divieto di transito sulle strade e piazze coinvolte dagli interventi sulle reti per tutta la durata dei lavori. Ed è per questo che l'Amministrazione comunale a predisposto un piano organico di riorganizzazione della viabilità che già domenica 20 ottobre è entrato in vigore nella sua prima fase. Una riorganizzazione complessiva della circolazione cittadina, in funzione della valorizzare del comparto storico artistico del centro, a partire dall'area intorno al Castello, cuore pulsante del futuro Museo Fellini, per arrivare in un secondo momento a raggiungere un obiettivo straordinario e perseguito da tempo come quello di togliere il traffico veicolare dal bimillenario Ponte di Tiberio.
La chiusura di via Verdi all'altezza di Corso d'Augusto per l'apertura del cantiere rende non più praticabile il collegamento mare – monte attraverso via Giovanni XXIII che sarà garantito, da lunedì 4 novembre quando entrerà in vigore l'ordinanza predisposta dagli uffici, dall'asse dei Bastioni settentrionali – circonvallazione occidentale grazie all'inversione del senso di marcia sui bastioni programmato e divenuto operativo nella giornata di domenica 20 ottobre. Una riorganizzazione della viabilità che sta dando ottimi risultati e che, anche in previsione dei lavori su piazza Malatesta ha previsto, almeno fino alla primavera, il mantenimento di un flusso della circolazione monte – mare lungo via Ducale che sta registrando un flusso della circolazione migliore delle previsioni progettuali.
 
A partire dalla data di emissione da lunedì 4 novembre saranno chiuse dunque al traffico via Verdi e Vicolo Valloni da Corso d'Augusto a Piazzetta San Martino.
Da Corso d'Augusto a via Tonini sarà operante l'inversione dell'attuale senso di marcia di Corso Giovanni XXIII che diverrà percorribile a senso unico solo in direzione monte – mare. Nel tratto di Corso Giovanni XXIII da Piazza Ferrari a via Tonini sarà invece istituito un doppio senso di circolazione per consentire la svolta in via Tonini dei veicoli autorizzati provenienti dal mare.

In sintesi, dunque, i veicoli autorizzati (si ricorda che sono in vigore le limitazioni della Ztl) potranno percorrere corso d'Augusto dal Ponte di Tiberio fino all'altezza del Fulgor per poi, anziché svoltare a destra in via Verdi, svoltare a sinistra in via Giovanni XXIII in direzione mare grazie all'inversione di marcia attuata, per poi o svoltare in via Tonini a sinistra, oppure proseguire su via Giovanni XXIII per una cinquantina di metri e svoltare obbligatoriamente davanti alla sede di Credit Agricole fino a via Gambalunga. I veicoli provenienti da mare lungo via Giovanni XXIII potranno invece arrivare come ora fino a piazza Ferrari dove potranno svoltare a sinistra, mentre solo quelli autorizzati (si ricorda che sono in vigore le limitazioni della Ztl) potranno percorrere un ulteriore tratto di via Giovanni XXIII (in questo tratto divenuta a doppio senso di circolazione) per poi svoltare via Tonini.
Tra le prescrizioni previste dall'ordinanza comunale anche la predisposizione delle indicazioni di percorsi alternativi da porsi in avvicinamento al cantiere di via Verdi.
 

(Rimini) In via Monte Poggio a Coriano è stata completata la tombinatura del fosso che ha permesso l'allargamento della carreggiata e, in via Il Colle, la realizzazione dell'incrocio. “Il 10 per cento dell'investimento da parte del Comune di Coriano che ha messo a disposizione 5.718 euro, ha permesso, grazie al contributo del Consorzio di Bonifica di effettuare lavori per 51.469 euro”, spiegano dal Comune.

(Rimini) Umberto Orsini aprirà la stagione di prosa del teatro Galli. Mercoledì, ore 21, turno D Altri percorsi, il maestro della scena italiana tornerà a Rimini) con ‘Il nipote di Wittgenstein, uno dei suoi spettacoli più riusciti che gli è valso il Premio Ubu come miglior attore nel 2001.
Protagonista assoluto sul palcoscenico, ne Il nipote di Wittgenstein Orsini è la proiezione letteraria di Bernhard intento a raffigurare se stesso mentre racconta a un'ascoltatrice silenziosa la storia di un'amicizia singolare, di un rapporto tra due pazzi. Il primo è lo stesso Bernhard, che ha saputo dominare la sua pazzia, il secondo è Paul Wittgenstein, dominato al contrario dalla sua follia e morto in manicomio; un personaggio metà reale e metà immaginario, nipote del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein. Considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, l’opera è una sorta di “concentrato” dei temi cari all’autore austriaco, il suo testo più intimo in cui affronta in modo diretto il tema dei sentimenti, avvicinandosi alla sua voce d’uomo, quella dell'autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.
“Il nipote di Wittgenstein è un testo che impone una recitazione "in solitario" – scrive Orsini - anche se la relazione con la muta presenza femminile che è in scena è fondamentale. È una difficile e impegnativa prova d'attore. Soprattutto devo fare molta attenzione mentre recito a non lasciarmi sopraffare dall'emozione. Io sono abituato a gestire le mie forze per cedere alle emozioni in funzione del testo, ma ci sono dei momenti, nel Nipote, in cui quest'economia tenta di sfuggirmi e spesso l'emozione mi stringe la gola. Occorre allora un gran controllo, perché se è noto che ci si commuove molto più per noi stessi che per gli altri, un testo come questo accende un'immensa autocommozione. Qui non cerco di interpretare un personaggio, non "faccio Bernhard", qui ho deciso di "essere Bernhard" e quindi più che fare un personaggio sono me stesso che parla con le parole di un autore grandissimo, che finirà comunque per prevaricarmi e quindi rappresentarsi".

 

(Rimini) La guardia di finanza di Rimini ha dato esecuzione nei giorni scorsi al provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari a 200mila euro emesso dalla Corte D’appello di Bologna, nei confronti degli eredi di un uomo, ormai defunto, precedentemente residente a Savignano, gravato da precedenti penali e sottoposto ad indagini dalla procura della Repubblica di Rimini, per i reati di usura ed abusiva attività finanziaria.

“Le investigazioni – spiega la guardia di finanza - erano scattate nell’anno 2012 a seguito della denuncia presentata presso gli uffici del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini da un cittadino di origini campane che chiedeva aiuto ai finanzieri affermando di essere vittima del reato di usura, manifestando la possibilità di tentare il suicidio, qualora non fosse riuscito ad uscire dalla morsa dell’usuraio”.
Le fiamme gialle informarono del fatto la procura che diede il via alle indagini, coordinate dal pubblico ministero Paolo Gengarelli. Scattarono intercettazioni telefoniche, perquisizioni, l’escussione delle parti offese, l’esecuzione di mirati accertamenti bancari. Si scoprì che “a fronte di un prestito dell’importo totale di 200mila euro”, l’uomo “si era fatto consegnare da due persone che si trovavano in stato di bisogno, svolgevano un’attività imprenditoriale e che erano in condizioni di difficoltà economiche, altro vantaggio usurario consistente nel trasferimento della proprietà di un ristorante ubicato in Rimini”.
L’uomo, inoltre, “aveva erogato prestiti di denaro a tassi usurari a numerose parti offese (tassi che variavano dal 85% al 958%)” e, “pur non essendo iscritto nell’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia, aveva svolto attività di concessione finanziamenti attraverso risorse proprie ad una pluralità di soggetti”.

Nel frattempo l’indagato è morto, “ma la richiesta di misure personali e reali era già pendente”. Considerati “i gravi indizi di reato” emersi, i finanzieri hanno proposto alla procura, “di valutare comunque l’applicazione nei confronti dei suoi eredi della misura della confisca dei beni, dei quali G.B. era risultato proprietario in maniera sproporzionata rispetto al reddito prodotto ed all’attività economica svolta”.
La proposta è stata condivisa dal pubblico ministero Davide Ercolani, che richiesto il relativo provvedimento alla Corte d’appello di Bologna. Il tribunale “ha di recente emesso il decreto di confisca del fabbricato ad uso ristorante ubicato in Rimini, ritenuto provento del delitto di usura, nei limiti di un valore pari a euro 200mila, delegando per l’esecuzione le fiamme gialle riminesi”.
Tuttavia, accertamenti più recenti hanno portato alla luce il fatto che “il ristorante era stato ceduto dagli eredi ad un terzo in buona fede, pertanto veniva proposto alla procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Bologna, di applicare il sequestro e la confisca per equivalente ad altro bene immobile, una villa ubicata a San Mauro Pascoli (FC) pervenuta agli eredi, nei limiti di un valore pari a 200mila euro”.

 

Lunedì, 28 Ottobre 2019 09:13

28 ottobre

L'indotto degli alpini | La protesta delle verandine | Pd e 5Stelle: prove tecniche sul campo del Calbi

(Rimini) Domenica a Rimini sarà una giornata di gran festa, a un anno dall’inaugurazione del teatro Galli, il 28 ottobre 2018 con Cecilia Bartoli interprete della rossiniana Cenerentola. Il tempio della cultura in un nuovo abbraccio alla sua città resterà aperto gratuitamente tutto il giorno per mostrarsi ai curiosi, pure con visite guidate alle quali sarà però necessario prenotarsi (anche direttamente in biglietteria al teatro). Nel pomeriggio, musica dal vivo (dalle 18) con l’orchestra dell’istituto Lettimi e la Mondaino young orchestra, con video documentari dedicati al teatro a cura del gruppo Icaro, con il brindisi atteso per le 19. Le porte del Galli chiuderanno i battenti alle 23.

Un anno di teatro Galli restituito a Rimini dopo 75 di quasi vuoto vuol dire non solo festa, ma anche tempo di bilanci. “Tutti siamo testimoni di cosa abbia rappresentato la rinascita del teatro Galli”, esordisce l’assessore alla cultura del Comune di Rimini, Giampiero Piscaglia. Tutti, riminesi, turisti e non solo, voglio vedere il Galli, entrarci almeno una volta, parlarne con orgoglio, ammirarlo commossi. Tanto che Piscaglia parla addirittura di “teatro carismatico”, ricordando il calore e l’interesse dopo un anno ancora più che vivo, il successo che il Galli riscuote anche tra gli addetti ai lavori. Si potrebbe ricordare la prova acustica che fece il maestro Gergiev prima dell’inaugurazione, la visita a sorpresa in giugno di Vittorio Sgarbi e ancora “solo l’altro giorno ha bussato agli uffici Isabella Ferrari chiedendo di poterlo vedere”, racconta Laura Fontana, responsabile della stagione di prosa. Sono già sold out, spiega Fontana, la gran parte degli appuntamenti programmati per i prossimi mesi. Il teatro Galli è location ambita anche da privati, come dimostrano lo spot girato a Rimini da un noto liquore in tv da mesi e un’ancora più nota casa automobilistica che lo ha scelto per presentare i suoi ultimi costosi modelli. Il Times lo ha inserito tra i 100 luoghi al mondo che meritano di essere visti. Importanti manifestazioni come l’Ulisse fest, A voce alta e il Concorso internazionale di danza Noureev, il Meeting lo hanno voluto come sede dei propri eventi. Come dimenticare le lunghe file, sin dalle primissime ore del mattino, quando un anno fa o poco più vennero messi in vendita i primi biglietti.

In un anno sono stati duecento circa gli appuntamenti programmati, tra stagione di prosa, opera e Sagra malatestiana, 50mila gli spettatori, 13mila le persone iscritte alle visite guidate, tantissimi i momenti da ricordare, con Roberto Bolle e il maestro Valery Gergiev, fino al 3 agosto quando il maestro Riccardo Muti ha diretto la sua Orchestra Cherubini davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un po’ una sorta di nuova giornata inaugurale, se si vuole. Il Galli guarda avanti ora anche con due produzioni operistiche: l’Aroldo di Verdi (lo spettacolo che inaugurò il teatro polettiano nel 1857) e una versione dell’Elisir d’amore pensata per il pubblico dei più piccoli.
“Aspiriamo a diventare un teatro di tradizione”, rivela Piscaglia, cosa che oltre ad incrementarne il prestigio porterà al Galli ulteriori finanziamenti. A chiusura del primo anno, sarà per il comune “tempo di riflessione” sulla sostenibilità anche economica del teatro che dovrà, come tutti i suoi “simili”, contare molto su finanziamenti pubblici e sponsor o clienti privati, dal momento che i biglietti in genere nelle più rosee delle ipotesi (applicabili al Galli dei ripetuti sold out) “arrivano a coprire al massimo il 30 per cento delle spese”, ricorda Piscaglia, che ha tra i prossimi obiettivi anche quello di "facilitare lo sbigliettamento" studiando e proponendo "specifiche azioni o pacchetti".

(Rimini) “Siamo esterrefatti da un atteggiamento che blocca e danneggia le attività che hanno già programmato investimenti”, commenta Mirco Pari, direttore Confesercenti Rimini. “Un atteggiamento, quello della Soprintendenza, che crea un solco sempre più profondo tra Istituzioni e imprese”. Confesercenti Rimini interviene sulla decisione dell'ente di modificare il regolamento per la gestione dei dehor approvato 3 anni fa, trasformando tutte le concessioni annuali in stagionali. “È incredibile - continua Pari - come a seguito di incontri con il Comune per stabilire delle regole, materiali e dimensioni, in modo totalmente discrezionale e non comprensibile, si decide di fare diversamente. Un atteggiamento tipicamente italiano, che non si registra in altre parti del mondo. Si fanno accordi, poi cambia funzionario, e cambia tutto. Gli imprenditori hanno bisogno di certezze. I dehor sono strutture che costano tantissimo, fino a 40-50mila euro, in quanto sono stati realizzati appositamente per migliorare l'estetica della città. Da una parte c'è tutto un progetto straordinario per animare la città di Rimini e per renderla più affascinante, vivibile, aperta, tra l'altro recuperando alcune aree che erano critiche, e dall'altro questa decisione incomprensibile, che preoccupa gli imprenditori, qualcuno ha anche deciso di non abbandonare l'idea".
Secondo Pari, ”si sta rompendo un patto tra Istituzioni e imprese, viene a meno la fiducia, una volta è la Soprintendenza, un'altra volta un altro ente. Studi dimostrano che un imprenditore dedicata tra il 10 e il 15% del suo tempo alla burocrazia. Altri dati dicono che in Italia si ricaverebbe l'1.5 del Pil con una gestione più aperta e moderna del patrimonio. La burocrazia costa 7.4 del fatturato delle medie e piccole imprese, 11 miliardi totali all'anno (fonte Il Sole 24 ore). Altri studi evidenziano come 3 euro su 100 le piccole e micro imprese li perdono in burocrazia". 
Per questo la Confesercenti si affianca “all'amministrazione e alle associazioni nel trovare il modo per avare delle certezze. Rimini è una città turistica, ha bisogno di spazi esterni. L'impressione che si ha, è che nulla sia riformabile, non vi è la minima sensibilità ai tempi e costumi che cambiano, non si va incontro alle esigenze dei cittadini. Purtroppo le Soprintendenze sono un potere monocratico che non risponde a nessuno, troppo spesso diventato fattori di conservazione e protezionismo in senso stretto, cioè di freno e ostacolo allo sviluppo e alla crescita del turismo e dell'economia. La penisola è piena purtroppo di sfregi alla sua bellezza, al suo patrimonio e paesaggio, ma anche di opere bloccate o incompiute a causa di lungaggini burocratiche". 

(Rimini) Oggi la giunta comunale di Rimini ha approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Rimini e i gestori di nidi privati per lo svolgimento delle attività conseguenti all'adesione al progetto 'Al nido con la Regione'. Con questo atto, il Comune di Rimini sceglie di mantenere una quota delle risorse ricevute nell'ambito del programma regionale, 50 mila euro, anche per promuovere il taglio delle rette negli istituti privati.

"Sottolineo ancora una volta - è la dichiarazione dell'assessore ai Servizi educativi, Mattia Morolli - la questione riguardante l'utilizzo dell'Isee come riferimento per la concessione delle agevolazioni. Queste, sia nel pubblico come nel privato che deciderà di sottoscrivere la convenzione, saranno concesse a chi consegna un Isee inferiore ai 26 mila euro. E' una misura di equità, che favorisce le famiglie con redditi più bassi, all'interno di uno schema fondato sui pilastri  del rispetto delle regole e dell'uguaglianza. Naturalmente, anche i beneficiari privati saranno soggetti ai medesimi controlli sull'ISEE che abbiamo già messo in campo per gli utenti delle strutture comunali".

Nella convezione, oltre agli strumenti operativi per l'abbattimento delle rette, sono stati inseriti alcuni articoli relativamente al rispetto delle regole e ai relativi controlli che i privati devono sottoscrivere per poter accedere alle risorse. Nel dettaglio il gestore del Nido d'Infanzia Privato dovrà impegnarsi a: mantenere il possesso dei requisiti di qualità previsti dalla Legge regionale, la validità dell'autorizzazione al funzionamento e rispettare la disciplina di accesso e contribuzione ai costi definita dalla predetta Legge; organizzare le proprie attività secondo un Progetto pedagogico congruente con lo schema di riferimento regionale; collaborare, impegnando in tal senso i propri servizi, alle iniziative formative, di confronto, di ricerca e di sperimentazione definite, a livello provinciale, dal C.P.T.; impiegare personale assunto con regolare contratto di lavoro in relazione alla normativa e ai contratti di settore; essere in regola con i versamenti dei contributi INPS ed INAIL; accettare le iscrizioni di tutti i bambini senza discriminazioni di sesso, razza, etnia, cultura, religione; favorire l'inserimento di bambini in condizioni di svantaggio socio-culturale o con disabilità nel quadro delle intese, in ottemperanza a quanto stabilito dalla L. 104/92, in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità; garantire la partecipazione delle famiglie alle scelte educative; collaborare con il Comune per la definizione di modalità condivise per la gestione di progetti volti all'erogazione di benefici economici alle famiglie; dichiarare l'importo delle rette applicate, compresi gli eventuali sconti, alle famiglie differenziandole in base agli orari di uscita previsti nel proprio servizio; designare un Responsabile referente del gestore nei rapporti con il Settore Educazione del Comune di Rimini; far rispettare la normativa vigente sugli obblighi vaccinali.
 

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