Scoop del Ponte: scoperta la casa natale di Fellini
(Rimini) Scoperta la vera casa natale di Federico Fellini. È sempre in viale Dardanelli, a Marina centro di Rimini, ma non è lo stabile che si è supposto finora. Documenti d'archivio, ricerche negli archivi parrocchiali e confronti con catasto storico, hanno portato all'esatta identificazione. A darne la curiosa notizia è il settimanale riminese ilPonte: nel numero 43, in edicola da giovedì 28 novembre 2019, il periodico cita la lunga, accurata ricerca operata da uno studioso riminese, il prof. Davide Bagnaresi.
Classe 1977, assegnista di ricerca e docente a contratto in Storia dei consumi e delle imprese turistiche all'Università di Bologna, autore di alcuni saggi e libri di storia del territorio, Bagnaresi si occupa da tempo del Fellini bambino e ragazzo, del quale pubblicherà a breve un libro in merito, e lo farà in maniera approfondita in occasione del convegno "Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro", organizzato tra Rimini e Roma nel marzo 2020 (precisamente il 7 marzo a Rimini, il 21 marzo a Roma).
Sulla nascita del grande regista esistono diverse versioni, tutte più o meno romanzate. "È lo stesso Fellini a favorire questo florilegio di storie, che "pianterà" in maniera reiterata per tutta la vita regalando verosimiglianze sulle vicende che lo riguardano, disseminando - volutamente o meno - di episodi e sfumature false varie interviste e testimonianze". Conoscendo il legame che Fellini avrà per tutta la vita con le sue radici, l'infanzia e Rimini, Bagnaresi ha iniziato la sua indagine sul giovane Federico. A partire dalla sua abitazione. La casa natia non è quella che tutti finora hanno indicato. Sorge sempre a Rimini, sempre in viale Dardanelli ma è uno stabile diverso.
Il primo passo è il certificato dell'Anagrafe: viale Dardanelli, civico n. 10. Ma è esattamente quello odierno o le trasformazioni urbanistiche hanno modificato l'assetto di quella zona "marittima" di Rimini? Fellini viene battezzato pochi giorni dopo la nascita, com'è tradizione a quel tempo. Nella parrocchia di San Nicolò, da don Gaetano Pesaresi. Due i padrini: Cesare Canuti (di Gaetano) e Clara Canuti (di Gennaro)". Clara Canuti era l'intestataria del civico 10 di viale Dardanelli. Probabilmente Urbano Fellini e Ida Barbiani hanno affittato una stanza dalla Canuti sul finire del 1919, per motivi di lavoro.
Altra indicazione: il numero del catasto, 12751. Foglio 66, particella 416. L'abitazione fa parte di un gruppo di case popolari, realizzate dalla Società Anonima Case Popolari. Il civico n. 10 si componeva di 3 piani, 8 vani, sviluppatisi su 129 mtq e un giardinetto. Clara Canuti in Rondini, come si evince anche dalla tomba ospitata nel cimitero di Rimini, è nata nel 1907 ed è morta poco dopo Fellini, nel 1994. Clara, la madrina, all'epoca del battesimo avrebbe avuto 13 anni. Alla morte di Gennaro Canuti, il padre, diventa proprietaria dell'immobile, con lo zio Gaetano (padre di Cesare, il padrino di Fellini) a farle da tutore.
Oggi il Foglio 66 particella 416, ovvero la casa in cui è nato Federico Fellini, corrisponde al civico n. 60 di viale Dardanelli, bombardato nel 1944, e in parte ricostruito. Bagnaresi riproporrà con dovizia di particolari, fotografie e documenti, l'intera vicenda - e altri curiosi inediti sempre relativi all'infanzia di Fellini – in occasione del convegno "Ho bisogno di credere. Federico Fellini e il sacro", nel marzo 2020 (centenario della nascita del regista) che si svolgerà tra Rimini e Roma.
Freddo in arrivo: 100 posti letto per prima accoglienza senzatetto
(Rimini) Sono circa un centinaio i posti letto per la prima accoglienza messi a disposizione dal sistema riminese pubblico e privato per il sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. Il piano per affrontare l'emergenza freddo è stato al centro del consueto incontro d'aggiornamento che ha visto il vicesindaco e assessore al sociale Gloria Lisi, che questa mattina ha riunito le diverse associazioni impegnate su questo fronte per il monitoraggio dei posti letto a disposizione in previsione dell'inverno. Un monitoraggio che sarà costantemente aggiornato nelle settimane a venire, soprattutto quando e se si verificheranno condizioni meteorologiche particolarmente critiche e tali da richiedere un'implementazione della dotazione di posti letto, così come di pasti.
Ad oggi sono attivi tre centri a bassa soglia a Rimini: Caritas, Papa Giovanni XXIII e il nuovo centro realizzato nelle strutture della ex stamperia ed anagrafe comunale di via De Warthema, aperto ufficialmente poco più di un mese fa. Complessivamente circa un centinaio di posti a disposizione delle persone senza fissa dimora presenti sul territorio, "persone che possono contare sul sostegno dei volontari delle associazioni e di Croce Rossa, che quotidianamente scendono in strada per portare bevande, cibo e coperte a chi vive per strada – sottolinea il vicesindaco Lisi – un impegno spesso sottovalutato o comunque scarsamente valorizzato e che invece è fondamentale per garantire una rete di sostegno adeguata a chi vive in condizioni di estrema povertà".
Ecco perché il vicesindaco lancia una call to action, rivolta a tutti coloro che "volessero dedicare un po' di tempo al prossimo ed entrare in contatto con persone che per circostanze diverse si trovano a vivere ai margini. Le associazioni hanno bisogno di nuovi volontari da coinvolgere nelle unità di strada: è un'esperienza che consente di aprire gli occhi e il cuore su una realtà da cui spesso volontariamente distogliamo lo sguardo". Un appello che si apre anche ai privati che hanno a disposizione strutture non utilizzate. "Sarebbe importante – rilancia il vicesindaco - che qualcuno in possesso di uno stabile in disuso possa aprire le porte ai senza fissa dimora in particolare nelle giornate in cui il freddo si fa più pungente, affinché possano avere un punto di ritrovo dove poter trascorrere qualche ora. Un modo per dare accoglienza e promuovere la condivisione e che dà corpo a quel progetto di comunità aperta e solidale che è nel dna della città di Rimini".
Santarcangelo, Salvini contestato alla fiera dei becchi: Lega e Bene in comune interrogano il sindaco
(Rimini) I gruppi della Lega e un Bene in Comune nell’ambito del consiglio comunale di Santarcangelo previsto per domani, porteranno all’attenzione della giunta Parma i fatti di contestazione verificatisi lo scorso 10 novembre in occasione della visita del segretario nazionale della Lega Matteo Salvini alla fiera di San Martino. “La visita di Salvini e della Senatrice Lucia Borgonzoni, per ragioni di ordine pubblico, era stata debitamente comunicata ai giornali e soprattutto alle forze dell’ordine per evitare spiacevoli strumentalizzazioni. Anche perché, è bene ribadirlo, si trattava più che altro di una visita del tutto informale, sulla falsa riga di quella di qualche giorno prima del Presidente Bonaccini”, spiegano i consiglieri comunali del Carroccio Fiori e Stanchini. “A causa delle urla, degli insulti, degli spintoni e del blocco effettuato da un gruppetto di facinorosi con l’aiuto dei centri sociali e di alcuni esponenti dell’ANPI, non solo è stato impedito l’arrivo di Salvini e della senatrice Borgonzoni, ma si è turbato lo svolgimento di una normale giornata di festa causando la dispersione di moltissimi cittadini che, legittimamente spaventati, si sono allontanati dalla piazza e dalla zona antistante l’arco Ganganelli. La Lega non è mai dalla parte di chi protesta in maniera antidemocratica e violenta. Noi siamo sempre contro la violenza, che sia verbale o fisica, di destra o di sinistra. Per questo motivo, d’intesa con i consiglieri del gruppo Un bene in Comune, chiediamo che la giunta e tutto il consiglio comunale, si dissocino pubblicamente da quanto accaduto, condannando non soltanto il comportamento incivile dei contestatori ma attivandosi per evitare il ripetersi di simili circostanze”.
Santarcangelo entra nella guida Lonely planet
(Rimini) “Ci sono luoghi che fanno scattare il colpo di fulmine: Santarcangelo di Romagna è uno di questi”: così l’edizione in uscita a dicembre della Lonely Planet dedicata all’Emilia-Romagna racconta la città di Santarcangelo. Per la prestigiosa casa editrice che diffonde guide turistiche in tutto il mondo, bastano due passi nelle contrade del centro storico per innamorarsi delle case colorate dove vivono e lavorano artisti e artigiani. Secondo la guida che descrive le bellezze dell’Emilia Romagna, Santarcangelo incarna l’essenza poetica della Romagna, mentre nei ristoranti che animano la parte antica della città si possono gustare ottimi piatti della cucina romagnola.
Per il sindaco Alice Parma e per l’assessore al Turismo Emanuele Zangoli si tratta di un importante riconoscimento rispetto al posizionamento turistico della nostra città che porta ancora di più Santarcangelo nel mondo. Un traguardo per il quale l’amministrazione comunale sta lavorando già da diversi anni assieme allo IAT gestito dalla Pro Loco, a Visit Romagna, alle associazioni e ai tanti imprenditori che hanno saputo investire sulla qualità e sulle eccellenze del nostro territorio. Altrettanto soddisfatto il presidente della Pro Loco Giorgio Pecci per il quale comparire in una guida della Lonely Planet è un fattore di grande prestigio, dal momento che parliamo della “bibbia” del viaggiatore itinerante, che senza dubbio favorirà il turismo a Santarcangelo.
Evolution day a San Patrignano con Castrogiovanni
(Rimini) Cosa ci aspettiamo dal 2020 e come possiamo affrontarlo? Sono le domande che Gianluca Spadoni, ideatore insieme a Massimiliano Alvisi di Evolution Forum Day, rivolgerà agli ospiti della ventiduesima edizione dell’Evolution forum day, il 30 novembre a San Patrignano, al fine di iniziare una riflessione comune per "Attivare la Mente, e non finire come la rana bollita". Il tema sarà approfondito da Letizia Moratti, Evelina Christillin, Maurizio Ghidelli, Martin Castrogiovanni, insieme a Emanuele Maria Sacchi, Max Damioli, Christian Pagliarani e i ragazzi di San Patrignano.
“Evolution Forum Day è una giornata pensata per orientare le scelte future, nel business e nelle relazioni personali, di manager, imprenditori, agenti, responsabili commerciali e di tutti coloro che vogliono migliorare e consolidare la loro professionalità e il loro talento. Sono 1.300 le persone che presenzieranno all'appuntamento”, spiegano gli organizzatori.
27 novembre
Metromare in tribunale | Sportdance, gare truccate | Raffaello a Rimini
Incidente aereo all’aeroporto, ma è un’esercitazione
(Rimini) Si è svolta ieri dalle 16 alle 19 all'Aeroporto Fellini di Rimini un'esercitazione ‘full scale’ con simulazione di incidente aereo. “Con l’obiettivo di verificare l’efficacia del Piano di emergenza aeroportuale e testare la tempestività di intervento e la capacità di coordinamento dei diversi soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso, Prefettura, Airiminum, Enac, Enav, Vigili del Fuoco, 118, Polizia, Guardia di Finanza, hanno dato vita ad una simulazione che ha coinvolto circa duecentopersone. Punto di forza dell’attività è infatti la partecipazione di tutti i protagonisti dell’emergenza presenti sul territorio”, sottolineano dal comando dei vigili del fuoco di Rimini.
Nel dettaglio, sono stati coinvolti circa 180 figuranti, “molti dei quali hanno finto di essere rimasti a terra feriti, altri solo spaventati, o familiari delle vittime come in caso di incidente reale. Nel frattempo in 150 tra operatori della sicurezza, soccorritori e staff dell'aeroporto prestavano i soccorsi. A coordinare l'operazione, dietro direttive Enac, è stata per Airiminum 2014 la safety manager Monica Passuello”, spiegano da Airiminum.
Lo scenario. Alle 16 circa un aeromobile in arrivo con a bordo 129 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio ha effettuato un atterraggio in emergenza a seguito di un principio di incendio in cabina. Nell’impatto con il suolo l’aeromobile si è spezzato in più parti, ovviamente nella finzione. La torre di controllo ha fatto partire la macchina dei soccorsi con l’attivazione del Piano di emergenza aeroportuale. “In meno di tre minuti i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale sono giunti sullo scenario incidentale”. Gli automezzi, in grado di erogare in soli due minuti 30mila litri di sostanze estinguenti a 90 metri di distanza, hanno consentito di estinguere le fiamme simulate e immediatamente dopo il personale è entrato all’interno dei tronconi di aereo, simulati da bus, prestando soccorso ai passeggeri, feriti e incolumi, presenti all’interno. “In considerazione dell’ampio scenario ed elevato numero di passeggerei coinvolti”, sono intervenuti altri tre automezzi di soccorso provenienti dalle sedi più prossime del Comando provinciale dei vigili del fuoco per completare la messa in sicurezza dell’aeromobile e il rapido allontanamento e salvataggio delle persone coinvolte.
Il piano d’emergenza, in esercitazione, ha funzionato e quindi “Airiminum 2014 ringrazia tutti coloro che hanno collaborato in maniera professionale alla simulazione contribuendo alla messa in atto di tutte le pratiche necessarie per agire in maniera tempestiva ed efficiente in caso di incidente aereo”.
Rimini celebra Raffaello, sarà esposta al museo Tonini
(Rimini) Le suggestioni, i sogni, le visioni di un genio del cinema che si intrecciano alla maestria di uno dei massimi esponenti dell'arte pittorica di tutti i tempi: per Rimini sarà un 2020 all'insegna della cultura grazie a due importanti ricorrenze che si intrecceranno, regalando molteplici occasioni per scoprire il volto di Rimini quale città d’arte. Il centenario della nascita di Federico Fellini - che si aprirà a metà dicembre con l'inaugurazione della mostra a lui dedicata e legato ad un altro centenario, quello di Tonino Guerra - incrocia infatti le celebrazioni per i 500 anni della morte di Raffaello Sanzio, grazie al ritorno 'a casa' della Madonna Diotallevi di Raffaello Sanzio, appartenuta fino all'Ottocento alla collezione del riminese Audiface Diotallevi da cui prende il nome.
L'opera arriverà in prestito dai musei statali di Berlino, dove è in corso un'esposizione dedicata al maestro urbinate e sarà al centro di una esposizione temporanea al Museo della città prevista per l'autunno del 2020, nel pieno delle celebrazioni raffaelliane. Le date ipotizzate per la mostra, ancora da ufficializzare, prevedono l'inaugurazione per sabato 17 ottobre 2020 nell'ambito della 22esima edizione del Festival del Mondo Antico, per proseguire fino al 10 gennaio 2021, quale appuntamento culturale di punta delle molteplici iniziative in calendario nel periodo delle festività natalizie.
Considerato uno dei più importanti dipinti giovanili del pittore urbinate, l'opera è appartenuta fino all'Ottocento alla collezione del riminese Audiface Diotallevi da cui prende il nome. Alla collezione e al celebre dipinto atteso a Rimini dopo ben 178 anni, sarà dedicato un volume a cura dello storico dell'arte Giulio Zavatta, consulente scientifico del progetto espositivo. Il libro, arricchito da importante materiale fotografico, sarà presentato nel mese di dicembre e comprenderà approfondimenti che poi confluiranno nel catalogo della mostra riminese. Un'occasione per scoprire i tesori della collezione Diotallevi, una raccolta prestigiosa, ammirata e ricordata da illustri viaggiatori e che annoverava, tra gli altri, dipinti del Trecento riminese quali il Crocifisso di Giovanni da Rimini e il polittico con l'Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini, oggi al Museo della Città, oltre ad opere attribuite a Leonardo da Vinci, a Benvenuto Tisi detto il Garofalo e tante altre approdate con nuove attribuzioni in grandi musei internazionali. La mostra offrirà inoltre l'opportunità di approfondire il profilo di Audiface Diotallevi, che fu anche Gonfaloniere della città, committente dell'architetto Luigi Poletti per il teatro (e per la propria dimora di campagna, l'attuale Villa Mattioli) e di Francesco Coghetti, col quale tenne rapporti per la realizzazione del sipario.
Non solo bar Ilde, tra le botteghe storiche ci sono anche Cappelli e Lucchi
(Rimini) Gli ultimi arrivi in ordine di tempo sono quelli del Bar Ilde di via Covignano, di Cappelli autoveicoli industriali di via Emilia e le Elettroforniture Lucchi di via Giordano Bruno. Grazie a questi nuovi ingressi salgono a nove le botteghe storiche ufficialmente riconosciute dal Comune di Rimini. Un elenco dinamico e già in corso di aggiornamento, viste le numerose richieste arrivate e di prossima ufficializzazione.
L'Albo delle Botteghe Storiche. Quello dell'Albo delle Botteghe Storiche a Rimini, non è solo un prestigioso riconoscimento ma anche un'ottima convenienza, perché con questa iscrizione si attivano tutte le disposizioni previste dalla no-tax area. Queste attività storiche infatti, che esercitano da anni sul territorio comunale, possono sfruttare le agevolazioni previste ottenendo un contributo calcolato sulla base della TARI. Un'importante agevolazione economica a cui si aggiunge anche la soppressione del diritto di segreteria previsto per l'iscrizione, che ammontava a 150,00 €, disposizione, approvata da una delibera di Giunta lo scorso aprile, che riconduce l'iscrizione nell'Albo delle Botteghe Storiche, all'unico costo dell'imposta di bollo nella misura di 16,00 €.
L'Albo Comunale delle Botteghe Storiche e dei Mercati Storici è stato istituito nel Comune di Rimini dall'agosto 2009 in seguito all'approvazione della legge sulla "Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche", che è stata emanata del marzo del 2008. Per ottenere l'iscrizione è necessario soddisfare tre condizioni principali:
1. Svolgimento da almeno 50 anni continuativi della stessa attività, nello stesso locale (o area pubblica) e con le stesse caratteristiche originarie.
2. Radicamento nel tempo dell'attività, evidenziato da un "collegamento funzionale e strutturale degli arredi con l'attività svolta".
3. Caratteristiche esteriori proprie della "Bottega Storica": nei locali o nell'area devono essere presenti "elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale", oppure "elementi particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo".
"Negozi aperti, vetrine illuminate". Novità in arrivo anche per l'iniziativa che riguarda il contenimento dei canoni di affitto di locali a destinazione commerciale o produttiva, introdotta nell'ambito dell'iniziativa "Negozi aperti, vetrine illuminate". In particolare per quanto riguarda una delle azioni previste dal progetto, che intende favorire l'utilizzo temporaneo dei locali sfitti (tramite benefici sull'Imu), a favore di organizzazione del terzo settore. Ad interessarsi sono state Caritas, Campo lavoro diocesano e Associazione Pacha Mama. L'azione prevede che sarà corrisposto un contributo sull'Imu versata a quei proprietari che concederanno il proprio immobile commerciale a titolo gratuito a una o più organizzazioni del terzo settore stabilmente operanti nel territorio del Comune di Rimini, per un periodo minimo annuo di 10 giorni. L'ammontare del contributo è pari all'intero importo dell'IMU se l'utilizzo dell'immobile da parte di organizzazioni del terzo settore ha una durata annuale di almeno 90 giorni; è pari al 50% dell'importo dell'IMU, se l'utilizzo dell'immobile ha una durata annuale compresa tra 30 e 89 giorni; è pari al 30% dell'importo dell'IMU, se l'utilizzo dell'immobile ha una durata annuale di almeno 10 giorni.
Scadenze
Per accedere a questo tipo di agevolazioni ci sarà tempo fino al 10 gennaio 2020, stessa scadenza dell'altra azione prevista,, dedicata al contenimento dei canoni di affitto. Il contributo sarà concesso a coloro che accorderanno alle imprese conduttrici (commercio al dettaglio – rivendite - esercizi di vicinato e di artigianato di servizio aperto al pubblico) una riduzione del canone di affitto non inferiore al 20%.
Stessa finalità e stessa scadenza per la terza azione prevista dal progetto, quella che intende favorire l'utilizzo temporaneo dei locali sfitti. Sarà corrisposto un contributo sull'Imu versata a quei proprietari che concederanno il proprio immobile commerciale a titolo gratuito, per un periodo minimo annuo di 10 giorni, a una o più organizzazioni del terzo settore operanti nel territorio del Comune di Rimini.
Spina verde, il parco sarà presto tutto del Comune
(Rimini) Con l'acquisizione a titolo definitivo della proprietà della cosiddetta "Spina Verde" di Miramare, si avvia a conclusione l'annosa vicenda del più grande parco pubblico di Rimini Sud, la porzione di terreno della superficie di circa 17.500 mq. che dalla fine degli anni Settanta viene utilizzata dalla collettività locale come grande area verde, luogo di svago e socialità dei miramaresi. Il tema è stato affrontato e discusso nella seduta odierna della V Commissione consiliare Bilancio, Finanze, Economia e Servizi al cittadino, che ha dato a maggioranza il proprio parere favorevole all'iter avviato dall'Amministrazione comunale per la definizione del contenzioso giurisdizionale che vede il Comune di Rimini contrapposto ad alcune parti private da circa quarant'anni.
Un contenzioso ultradecennale, che aveva ad oggetto l'annosa richiesta di restituzione dell'area da parte dei proprietari ed il risarcimento del danno derivante dal mancato godimento dell'area stessa, che ha registrato alterne vicende, di segno talora favorevole al Comune altre volte ai privati, giunto a contare ben sei gradi di giudizio, di cui l'ultimo, in ordine cronologico, a favore dei privati.
Ulteriore elemento di complessità della vicenda contenziosa è dato dal succedersi nel tempo di riforme e di pronunce giurisdizionali, anche dei più alti organismi, come la Corte Europea dei diritti dell'Uomo, in materia espropriativa, che hanno nel tempo modificato radicalmente il quadro normativo e giurisprudenziale della materia.
Oggi, a oltre vent'anni dall'avvio del contenzioso, il Comune e le parti private hanno raggiunto un accordo che prevede l'acquisto dell'area da parte del Comune entro il mese di maggio 2020 per l'importo di 2.890.000 euro e la corresponsione alle parti private del risarcimento del danno per il mancato godimento pluriennale dell'area stessa 1.400.000 euro, somma questa fortemente ridimensionata rispetto alle pretese fatte valere dai privati proprietari nel corso del sei giudizi che si sono fin qui succeduti.
"Ora – è il commento dell'Assessore alle Politiche finanziarie Gian Luca Brasini che ha seguito in prima persona la trattativa - attraverso l'adesione alla proposta di definizione transattiva della vicenda potremo mettere la parola fine a questa annosa vicenda e la collettività riminese, con l'acquisto dell'intera area, si arricchirà in via definitiva di un grande parco pubblico a servizio e beneficio di tutti i cittadini. Un accordo che, al termine di estenuanti trattative durate oltre un anno, riteniamo accettabile e conveniente per il Comune, oltre che per le ragioni di interesse pubblico sopraddette, anche perché consente al Comune di assorbire la spesa con le proprie disponibilità di Bilancio."
L'atto di transazione per la definizione del contenzioso pendente avanti la Corte di Appello di Bologna e per l'acquisizione in proprietà dell'area denominata Spina verde ubicata in località Miramare di Rimini sarà portato alla discussione e votazione già nella prossima seduta del Consiglio comunale di giovedì 28 novembre.