(Rimini) Va in archivio con circa 17mila passeggeri il primo appuntamento del territorio col Metromare. Al di là dei numeri, che rappresentano comunque un successo al di sopra delle attese, tanto che sabato pomeriggio è stato necessario raddoppiare i mezzi utilizzati, sono già partite le riflessioni sul grado di soddisfazione, sulle osservazioni e richieste da parte dei passeggeri. Il primo dato, ascoltando sui bus i commenti, grazie ad una rete di osservatori dislocati sulla linea e sui mezzi, è che “hanno usato il Metromare tantissimi cittadini non abituati all’uso del mezzo pubblico. Generalmente con commenti molto positivi e la speranza è che siano anche i primi a passare parola”, spiegano i gestori.
Continuerà anche in futuro questo monitoraggio sistematico della soddisfazione dell’utenza, con l’ascolto dei suggerimenti e l’elaborazione delle informazioni per adottare scelte conseguenti.
Da rilevare anche “le prime reazioni del sistema economico, con hotel e pubblici esercizi di Riccione e Rimini che immaginano vantaggi indiscutibili. Tanto da mettere in piedi anche le prime iniziative di comunicazione”.
 
Oggi, primo giorno con le corse a pagamento, afflussi secondo previsioni nelle ore mattutine, con forte incremento all’uscita delle scuole e dal lavoro, fra le 13 e le 14,30. Saranno raccolti settimanalmente i numeri relativi ai biglietti e all’utilizzo dei vari titoli di viaggio disponibili, altro elemento utile in questa fase di avvio per tarare i servizi.
“Si è quindi avviato nella direzione giusta l’approccio a Metromare, che cambia l’offerta di trasporto pubblico e induce a nuovi comportamenti che guardano a comodità, rapidità e sostenibilità, oltre a fornire informazioni ‘sul campo’ per tarare le prossime scelte in tema di ridisegno della mappa del trasporto. Ascoltando chi quotidianamente osserva gli utilizzatori del TPL, è stata riscontrata in queste prime due giornate di servizio del Metromare un grande rispetto per la struttura, la disciplina nell’utilizzo e la pressoché inutilità dei previsti servizi di pulizia”.
A breve sarà comunicata la data del Metromare Day, un’altra giornata con trasporto gratuito per accelerare sul fronte della confidenza con la nuova linea di trasporto e col passaparola. Si aggiungeranno promozioni per favorire i più piccoli e sarà organizzata un’animazione a bordo.
 

(Rimini) La Fondazione Don Oreste Benzi ha pubblicato il bando del Premio internazionale “Don Oreste Benzi. Dalla parte degli ultimi”. Il lancio del premio giunge all'indomani della chiusura della fase diocesana dell’Inchiesta sulla vita, virtù e fama di santità del prete dalla tonaca lisa, avvenuta sabato scorso presso il Duomo di Rimini. La causa di beatificazione continuerà a Roma. Il Premio, giunto alla seconda edizione, verrà assegnato a chi si sia particolarmente distinto in attività volte alla liberazione delle donne vittime dello sfruttamento ai fini della prostituzione. Per questa ragione il premio viene lanciato il 25 Novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne.

Don Benzi fu il primo in Italia a lottare contro il moderno sistema prostitutivo. Il sacerdote dalla tonaca lisa iniziò la sua battaglia per la liberazione delle prostitute nel 1989 dopo che incontrò una donna alla stazione di Rimini che gli svelò l'orrore che si celava dietro maliziosi sorrisi. A metà degli anni '90 don Benzi intuì per primo che bisognava portare l'attenzione non solo verso i trafficanti ma anche verso i consumatori, l'altra faccia di questo turpe mercato. Iniziò quindi a rivolgersi ai clienti, maschi italiani, spesso padri di famiglia. “Le ragazze sono schiave e i clienti sono complici” ripeteva.

Il termine ultimo per le presentazioni delle candidature è il 29 febbraio 2020. Chiunque potrà presentare le candidature. Una votazione on-line sarà aperta a tutti nel periodo dal 13 al 26 aprile 2020. Quest'anno la Giuria sarà composta dal Vescovo Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, Presidente di Giuria; Lucia Bellaspiga, scrittrice e giornalista del quotidiano Avvenire; Irene Ciambezi, scrittrice e giornalista, volontaria anti-tratta della Papa Giovanni. Il Premio verrà consegnato durante l’Assemblea Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII che si svolgerà nel mese di giugno 2020.

(Rimini) Prende avvio mercoledì prossimo, condizioni meteo - marine permettendo, l'intervento di dragaggio dell'asta del porto canale di Rimini. Un intervento che si rende necessario a causa dell'apporto di materiali fangosi e sabbiosi nell'area dell'imboccatura e nello sbocco a mare. Un accumulo che comporta la riduzione della profondità dell'acqua creando così problemi di pescaggio per le imbarcazioni in transito che, da un confronto con gli operatori economici, risultano particolarmente rilevanti nell'area dello squero di accesso ai rimessaggi.
L'intervento prosegue l'opera già realizzata lo scorso anno che ha interessato il porto canale tra l'imboccatura ed il faro e prevede il dragaggio dell'area del porto canale compresa tra lo scalo di alaggio e la darsenetta del Club Nautico Rimini (circa 2000 metri quadri) al fine di riportare la quota dei fondali a circa -5 m. Il materiale asportato sarà conferito presso discarica autorizzata.
Conseguentemente il Comune di Rimini, in seguito alla pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse, ha proceduto all'affidamento dei lavori di dragaggio di una porzione dell'imboccatura del porto canale 
Il costo complessivo dell'intervento, affidato tramite gara alla Società La Dragaggi S.r.l. con sede in Marghera (VE), è di 171.000 euro con co-finanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna di 100.000 euro. I lavori inizieranno mercoledì 27 novembre con durata prevista di un mese, condizioni meteo-marine permettendo.

(Rimini) La Camera di commercio della Romagna, Unioncamere italiana e il sistema camerale, hanno aderito al progetto "Panchine rosse", promosso dagli Stati Generali delle Donne per dare voce alle azioni di contrasto intraprese contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità.
Due le principali azioni di sensibilizzazione della Camera della Romagna in occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Innanzi tutto, il posizionamento, negli ingressi delle sedi camerali di Forlì e di Rimini, di una panchina rossa, emblema universale del "posto occupato" da una donna vittima di femminicidio e simbolo delle azioni contro la violenza di genere, a favore della libertà delle donne e della parità fra uomo e donna.
La seconda iniziativa è la realizzazione e diffusione di un report che analizza il nostro territorio sulle principali dimensioni sociali ed economiche (demografia, lavoro, istruzione, imprese etc..) e con dati sul tema specifico della violenza di genere.

"Una panchina rossa non è certamente sufficiente per fermare il fenomeno, tragicamente diffuso, della violenza sulle donne – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –, ma vuole richiamare consapevolezza e attenzione su questo tema e sull'urgenza di realizzare una vera parità di genere. La violenza sulle donne non può essere ritenuta un fatto privato o solo conseguenza di circostanze e fattori specifici, ma è legata a motivi atavici di prevaricazione dell'uomo sulla donna. Sono, perciò, necessarie azioni di sensibilizzazione come queste, accompagnate da iniziative culturali articolate e di ampio respiro, che portino a quel cambiamento, individuale e collettivo, quale presupposto indispensabile per l'affermazione del ruolo delle donne in ogni contesto sociale. La nostra realtà territoriale, per esempio, è caratterizzata da una differenza di genere più contenuta, rispetto al livello medio nazionale, ma i dati del report dimostrano che anche in Romagna ci sono aree che necessitano di un forte miglioramento della condizione femminile, della partecipazione delle donne al mercato del lavoro – aspetti retributivi compresi – e della creazione d'impresa: tutte realtà per le quali è importante realizzare azioni mirate e di impegno totalmente condiviso."

Gli ultimi dati Istat (2019) riportano che che il 31,5% delle donne 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro e il tentato stupro.
La violenza sulle donne non solo è un crimine da condannare senza riserve, ma ha anche un costo sociale elevato, legato alla perdita di produzione economica, che, in Italia, è pari a 26,5 miliardi di euro l'anno, pari a circa l'1,5% del PIL, secondo la stima dell'Eige – Istituto europeo per l'Uguaglianza di Genere.
In base alle risultanze dell'indice di uguaglianza di genere (EIGE 2019), con un punteggio di 63,0 su 100, l'Italia si colloca al 14° posto della classifica dei Paesi europei decrescente, preceduta dall'Austria (con 65,3) e seguita da Malta (62,5). Il punteggio italiano è di 4,4 punti inferiore alla media europea. Va osservato, però, che tra il 2005 e il 2019, il punteggio dell'Italia è aumentato di 13,8 punti. Il nostro Paese sta progredendo verso l'uguaglianza di genere a un ritmo molto più rapido rispetto agli altri Stati membri dell'UE ed il suo posizionamento nella classifica europea è migliorato di 12 posizioni dal 2005. Nonostante ciò, i punteggi dell'Italia sono inferiori a quelli dell'UE in tutti i settori, tranne la dimensione della salute (con 88,7 punti).

Per quanto riguarda l'inquadramento dell'area Romagna, con dettaglio sulle province di Forlì-Cesena e Rimini, gli ultimi dati del Ministero dell'Interno (2018) riportano per il territorio Romagna 78 denunce di violenza sessuale, 10,67 ogni 100 mila abitanti, dato superiore alla media regionale (8,87) e nazionale (7,65). Il dato impiegato è relativo all'intero fenomeno della violenza di genere che, tuttavia, resta oltremodo ampio e variegato, comprendendo anche reati violenti quali omicidi volontari, percosse, stalking, molestie e ricatti sessuali, nonché una componente valoriale, sociale e culturale che difficilmente riesce ad essere delineata nelle statistiche. Inoltre, la lettura del dato e la sua interpretazione devono considerare l'aspetto sociale della denuncia e la presenza di un sistema di tutela del denunciante. Nel fenomeno complesso della violenza di genere (e a maggior ragione nella violenza sessuale), infatti, la denuncia è fortemente influenzata dal contesto socio-culturale e istituzionale in cui la vittima si trova.
In merito alle dimensioni economiche e al gender gap, i dati demografici ISTAT della popolazione residente nel territorio Romagna riportano, al 31/12/2018, 733.644 abitanti di cui il 51,5% sono donne (377.836 unità); l'incidenza risulta sostanzialmente in linea con quella regionale (51,4%) e nazionale (51,3%).
I principali indicatori demografici del territorio Romagna, riferiti al 31/12/2018, rilevano un'età media delle donne residenti superiore a quella degli uomini (46,9 anni contro 44,1), ma anche una minore natalità delle femmine (6,5, mentre quella maschile è 7,7). Gli indici di vecchiaia (il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di 0-14 anni, per 100) sono sensibilmente superiori a quelli degli uomini (207,2 e 152,0). Il rapporto di mascolinità (numero dei maschi ogni 100 femmine) si attesta al 94,2%.

Le statistiche sui livelli di istruzione, da 15 anni in poi, aggiornate per il 2018, in Emilia-Romagna (dettaglio minimo regionale per genere), evidenziano una maggiore incidenza della popolazione femminile rispetto a quella maschile in possesso di laurea e titolo post laurea (18,1% le femmine e 15,2% i maschi), ma anche una superiore incidenza di donne non scolarizzate (femmine 18,5%, maschi 12,9%) o con la sola licenza elementare (femmine 26,3%, maschi 32,3%).
Secondo i dati ISTAT 2018, dall'Indagine sulle Forze di Lavoro, il tasso di occupazione (15-64 anni) del territorio Romagna (68,3%) risulta inferiore al dato medio regionale (69,6%), ma superiore a quello nazionale (58,5%); il tasso di occupazione femminile, pari a 61,3%, è inferiore al dato regionale (62,7%) e ampiamente superiore rispetto a quello nazionale (49,5%). I livelli occupazionali della componente femminile rimangono però nettamente inferiori, come accade negli altri territori di riferimento, a quelli maschili (75,4%).
Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) del territorio Romagna, pari al 6,4%, è superiore a quello regionale (5,9%) e decisamente migliore del dato nazionale (10,6%); il tasso di disoccupazione femminile del territorio Romagna, pari all'8,0%, risulta superiore al corrispondente dato regionale (7,3%) e nettamente inferiore a quello nazionale (11,8%). I livelli della disoccupazione femminile sono però maggiori, come accade negli altri territori di riferimento, a quelli maschili (5,1%).

La ridotta partecipazione al mercato del lavoro e, al tempo stesso, i maggiori carichi domestici e familiari, si riflettono sul livello delle retribuzioni tra uomo e donna. In base ai dati INPS sulle retribuzioni nel settore privato, infatti, il differenziale di genere nel territorio Romagna per il totale delle qualifiche si attesta a circa -7.200 euro annui (pari a 25 euro per giornata lavorativa). Nel settore privato una donna percepisce,mediamente, una retribuzione lorda inferiore del 30% rispetto a quella di un uomo; le differenze maggiori di retribuzione (in termini relativi) si ritrovano nelle qualifiche dei quadri degli impiegati.
Per quanto riguarda l'imprenditoria femminile, nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono presenti 15.125 imprese femminili attive, che costituiscono il 21,2% del totale delle imprese attive (21,1% in regione e 22,6% a livello nazionale); nel confronto con il 31/12/2017, si riscontra una sostanziale stabilità (-0,2%), come si rileva anche in Emilia-Romagna (-0,1%) e Italia (+0,2%). Il 45,5% delle imprese femminili attive al 31/12/2018 nel territorio Romagna, si sono iscritte al Registro Imprese negli ultimi otto anni.
I principali settori economici dove operano le imprese femminili risultano, al 31/12/2018, nell'ordine: Commercio (4.358 imprese femminili, 28,8% sul totale delle relative imprese), Alberghi e ristoranti (14,9%), Agricoltura (12,6%), Altre attività di servizi (prevalentemente Servizi alla persona (12,1%), Industria Manifatturiera (7,3%) e Attività immobiliari (6,8%). Il settore con la maggior intensità di imprese femminili (imprese femminili sul totale delle imprese attive) è quello delle Altre attività di servizi, dove una impresa su due (il 55,5%) è femminile; segue il comparto turistico (30,2%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (26,2%), Commercio (25,6%) e Agricoltura (21,1%).

Al 31/12/2018, le donne che detengono cariche sociali (titolari, soci o amministratori) nelle imprese del territorio Romagna sono 33.375, pari al 28,8% del totale, valore di poco superiore alla media regionale (28,0%) e nazionale (2

(Rimini) “E’ il primo previsionale 'family oriented' quello che, dopo l'approvazione della nota di aggiornamento del documento unico di programmazione (Dup) e dello schema di bilancio di previsione finanziario 2020 - 2022 da parte della Giunta comunale, comincia questa settimana il suo cammino amministrativo e di confronto con le forze politiche e sociali di Rimini, per arrivare alla discussione in Consiglio comunale entro il mese di dicembre”, spiegano dal comune.

“La novità individuata dall'amministrazione comunale di Rimini per la sua 'Finanziaria 2020' è infatti una serie di misure contenute in una misura specifica chiamata 'Futuro Rimini'. Si tratta di risorse per un importo complessivo di 7,2 milioni di euro, specificatamente dedicate al sostegno dell'educazione scolastica e dei giovani nuclei con prole che consentiranno, ad esempio, alla famiglia con un bimbo che frequenta le scuole d'infanzia a Rimini di risparmiare oltre 1.200 euro all'anno tra abbattimento retta, sconto sulla mensa e trasporto pubblico gratuito. A questo taglio orizzontale dei costi scolastici a intero beneficio della famiglia riminese si aggiungono altre agevolazioni sul trasporto scolastico, i voucher per i nidi estivi, i contributi per le famiglie numerose, gli investimenti sulle attività del doposcuola e sul centro per le famiglie e, soprattutto, l'investimento sull'intero fronte dell'handicap scolastico (circa 5 milioni di euro in tutto), pietra angolare di ogni politica virtuosa sull'educazione che integra e non esclude. La misura del 'Futuro Rimini' tocca potenzialmente 5 mila famiglie della città che avranno un effetto positivo e immediato sulle tasche e sui conti di casa, pur non rinunciando a servizi come la scuola e l'educazione che rappresentano il migliore degli investimenti strategici per una comunità che vuole guardare al domani con fiducia. Questa novità si interseca alla proposta di piano triennale degli investimenti che di qui a fine mandato vedrà la realizzazione di quattro moderni complessi scolastici ('Montessori', 'Ferrari', Boschetti-Alberti e 'Fai bene' a Rimini Nord) per una spesa complessiva di 16,3 milioni di euro, portando il totale dal 2011 a 10 nuove scuole. La novità del 'Futuro Rimini' è una delle quattro sulle quali poggia la proposta di bilancio previsionale 2020. Le altre tre sono: tasse e tariffe ferme, riduzione ulteriore del debito che dal 2011 si dimezza (dai 141 milioni di euro di 8 anni fa ai 75 milioni di oggi) e ancora più recupero dell’evasione”, spiega la nota dle comune.

"In questa nostra proposta di bilancio, che comincia il suo cammino ed è aperta a ogni contributo migliorativo- spiega l'assessore Gian Luca Brasini- abbiamo focalizzato l'attenzione sulla condizione quotidiana di vita dei riminesi. Sostenere la quotidianità come leva per progettare il futuro. Crediamo che, in questo modo, di porre in essere le basi più solide per tenere assieme diritti e doveri delle persone, sostenendo reddito e futuro delle famiglie".

Più nel dettaglio, la proposta:
-  Nessun incremento di tasse, tributi e tariffe. Confermata l'esenzione dall'addizionale Irpef per i redditi fino a 15.000 euro lordi per un totale di quasi 56 mila riminesi che non pagheranno un euro (oltre la metà dei contribuenti). Rimangono invariate le aliquote Imu sugli immobili e, nonostante la previsione dell'unificazione Imu-Tasi contenuta nella Legge di Bilancio 2020, sono anche confermate tutte le agevolazioni tributarie Imu, Tari, Imposta di soggiorno, Icp, nonché la disapplicazione dell' ISCOP su alcuna categoria. 
-  Il debito cala. Il bilancio guarda al futuro per alleggerire il peso del debito sulle nuove generazioni: il debito del Comune infatti continua a scendere e passa 141,352 milioni del 2011 ai 73,1 milioni previsti entro la fine del 2020, confermando di fatto un dimezzamento del debito residuo. Significa che il debito pro capite nel 2020 sarà di 485,42 euro contro i 977,85 euro del 2011.
- Meno evasione e più risorse per le priorità del mandato.  L'ampia azione di contrasto all'evasione negli ultimi anni ha consentito la ripresa di 26 milioni di euro di Tari non corrisposta e oltre 43 milioni di IMU. Questo è il frutto di una serie di interventi che hanno mixato le procedure di tax compliance per chi vuole regolarizzarsi, alla tolleranza zero verso i recidivi e le situazioni più gravi.  Si pensi solo all'impulso dato dal Comune di Rimini sul fronte del recupero dell'evasione Tari, Imu, Imposta di soggiorno che lo ha visto, nel 2019, vincitore del Premio Innovazione SMAU e principale promotore del Regolamento per la sospensione/revoca delle licenze in caso d'irregolarità tributaria (art. 15 ter Decreto Crescita), nonché, da ultimo, dell'approvazione nel Decreto Fiscale, dell'art. 38 che sancisce l'imponibilità delle piattaforme marine all'imposta immobiliare. A lato delle azioni di recupero ordinarie, continueranno ad affiancarsi l'attivazione di processi per incrementare il recupero evasione, attraverso le compensazioni, il diniego dell'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico e la revoca delle agevolazioni tariffarie per chi non è in regola col pagamento dei tributi, l'implementazione delle banche dati e le attività congiunte con Guardia di Finanza, AUSL ed Ispettorato provinciale del Lavoro.  Tutto ciò sta favorendo anche il significativo miglioramento del pagamento dei tributi alle scadenze (capacità di riscossione del 92,33% per l'Imu e dell'88,46% per la Tari). Si intende quindi proseguire anche nel 2020 in questa direzione, concentrandosi, in particolare, sull'accelerazione dei tempi delle procedure ingiuntive, sull'ulteriore ampliamento dello strumento delle rateizzazioni, sulla proposta di alcune modifiche regolamentari a favore delle categorie più deboli e sull'incentivazione allo scambio dei dati.
- Gli investimenti. Oltre al consistente investimento sull'edilizia scolastica (tra 2019 e 2021 oltre 16 milioni di euro), sono da rimarcare interventi sulle aree comprese nel programma 'Città diffusa': la manutenzione delle strade cha partirà dal 1 gennaio con una dotazione di 2 milioni di euro (più del doppio rispetto alla somma iniziale del 2019), l'avvio del nuovo canile comunale per complessivi 1,2 milioni di euro, la manutenzione dei cimiteri del forese, compreso il cimitero di San Lorenzo in Correggiano e del cimitero monumentale civico di Rimini per 700 mila euro, la manutenzione degli impianti sportivi per 500 mila euro (+ 300 mila rispetto il 2019), gli investimenti sulla pubblica illuminazione per 400 mila euro a carico del bilancio comunale (+ 200 mila rispetto al 2019). Si confermano gli investimenti sulla maggiori opere avviate come il Parco del Mare che risulta inserito nell'annualità 2020 per 18 milioni di euro e i lavori sul sistema fognario Dorsale Ausa per 8,6 milioni di euro.
- Le tappe dell'approvazione del bilancio. Anche quest'anno il Comune di Rimini approverà il bilancio di previsione entro il 31 dicembre. Da questa settimana in poi l'assessore al bilancio, Gian Luca Brasini, illustrerà le linee essenziali del documento economico alle forze di maggioranza e alle organizzazioni sindacali. Poi la proposta approderà in commissione consigliare. 

(Rimini) Con la formale consegna delle aree hanno preso ufficiale avvio questa mattina i due cantieri per la realizzazione, nell'ambito del progetto complessivo del Parco del Mare, del primo stralcio dei primi due tratti, quello sul lungomare Tintori a Marina Centro e sul lungomare Spadazzi a Miramare.
Alla consegna formale delle aree seguirà il posizionamento dei cartelli di segnaletica stradale ottemperando alla direttiva delle ordinanze predisposte dal Comune di Rimini che entreranno in vigore dopo 48 ore dal loro posizionamento, consentendo così nella giornata di giovedì l'inizio dei lavori di accantieramento e la necessaria modifica della viabilità per tutta la durata dei lavori.

In particolare da giovedì 28 sarà chiuso al traffico veicolare e divieto parcheggio il tratto 1 del Parco del Mare , da piazzale Kennedy a via Beccadelli, mentre sarà con chiusura parziale quella prevista sul tratto 8 lungomare Spadazzi, dove l'organizzazione del cantiere, con l'istituzione del divieto di parcheggio sulla via, consente il mantenimento del flusso veicolare da Riccione verso Rimini.
Come noto, la realizzazione dell'infrastruttura verde urbana per il Parco del mare seguirà le linee di indirizzo progettuali elaborate per il Comune dallo studio Miralles Tagliabue che ha definito la cornice architettonica e paesaggistica dei nove lotti del lungomare sud, sia per la progettazione dell'opera pubblica, sia per gli interventi dei privati. L'obiettivo è quello di rigenerare il waterfront riminese per un lungomare senza auto e con nuove funzioni. Saranno così ridefiniti i percorsi ciclabili e pedonali, saranno realizzate passeggiate in doghe di legno, si interverrà con nuove scelte di vegetazione e nuovi materiali. Il progetto esecutivo di questo primo stralcio è stato realizzato dallo studio Dodi Moss di Genova.
L'intervento si concluderà nella sua prima fase, su entrambi i tratti, entro sei mesi a cui farà seguito una seconda che darà completamento al progetto anche nella fascia verso monte, grazie ai finanziamenti intercettati sui bandi della Regione Emilia Romagna per la rigenerazione urbana e la riqualificazione dei prodotti turistici.

Sabato, 23 Novembre 2019 12:27

23 novembre

Aggredita in pieno giorno | "Rimini viva" | Maggioli imprenditore dell'anno

Lunedì, 25 Novembre 2019 12:17

25 novembre

“Diecimila sardine” | Malato di slot | Metromare in servizio

(Rimini) Domani alle 17 nella galleria Rimini common space di via Quintino Sella a Rimini sarà inaugurata la mostra ‘Matericamente’ dell’artista riminese Luciano Filippi. La mostra resterà aperta fino al 15 dicembre 2019, dal martedì a domenica, dalle 16 alle 19,30.

Matericamente, perché questo titolo? “Perché nei miei quadri la materia è sempre molto presente; mi dà la possibilità di esprimermi in maniera più efficace. I miei soggetti: paesaggi, marine e soprattutto cattedrali, e gli ultimi informali, dove la materia mista col colore diventa protagonista”, spiega Filippi. “In questa mostra voglio raccontare, attraverso i miei soggetti, un percorso materico fatto di poesia, luce e raffinatezza”, aggiunge.
Tanta la varietà di materie prime usate dall’artista, dai pigmenti agli ossidi, dal gesso alla ceramica, e c’è chi guardando alla tua produzione fa paragoni con l’arte antica degli alchimisti. “Col tempo, dopo aver esperimentato diversi materiali edili, ho trovato la mia personale materia per la pittura. Analogamente, anche nella ceramica, mi esprimo nella medesima maniera pittorica utilizzando del materiale già preparato, in particolare smalti materici, ottenendo un risultato di “spessore”. Se tutto ciò è sentirsi alchimista, ebbene si!”, spiega Filippi. Le immagini che dipinge nascono “quando vedo qualcosa che mi affascina e mi emoziona: un muro di una parete rovinata, un manifesto strappato, cattedrali, paesaggi e marine; tutto questo può suggerirmi la nascita di un’opera. In quel momento nasce il quadro nella mia mente, poi viene trasmesso sulla tela”.

Nel corso degli anni di attività, Filippi ha creato una serie di cattedrali, piccole grandi e anche in ceramica. “Ho creato tante cattedrali perché ho viaggiato molto. Oltre che pittore dalla nascita, sono stato, nel percorso della mia vita, “Agente di viaggio”. Visitando le grandi città d’Europa, come Praga, Vienna, Budapest , Londra, Parigi, Madrid, Barcellona e Santiago di Compostela, attraversando il suo percorso, ho avuto la possibilità di vedere e conoscere tante cattedrali. In particolare mi attrae molto l’arte Gotica, ma tutte le cattedrali mi affascinano in quanto espressione della grandezza umana e sono quindi motivo di ispirazione per un’opera pittorica. La cattedrale è grande e misteriosa”.
Ma in Filippi tutto è sacro, non solo i soggetti per cui è più riconoscibile. “Io credo in quello che dipingo! C’è del sacro in ciò che faccio! Sono sentimentale e sensibile, l’amore per me è la base della vita! La mia pittura e fatta con tutta l’anima, non solo di materia. Potevo infatti intitolare la mostra “anima e corpo”, ma mi sembrava troppo scontato. Ecco perché è nato Matericamente”.

 

(Rimini) Ieri mattina si è riunito nella sede del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Rimini, l’Osservatorio sulle modalità operative per l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi da parte delle strutture alberghiere. “L’Osservatorio, che ha raccolto i consensi di tutti i partecipanti, ha già conseguito, per la provincia di Rimini, la più alta percentuale, sul territorio nazionale, di attività ricettive adeguate e consentirà di avere una lente d’ingrandimento puntata sul territorio per garantire il rispetto delle prossime scadenze, contrastando nel frattempo la concorrenza sleale”, spiega una nota dei vigili del fuoco.
Nel corso della riunione, sono state trattate le problematiche correlate allo stato di adeguamento alle norme di prevenzione incendi delle strutture ricettive presenti nella Provincia di Rimini con riferimento alla scadenza del 30 giugno 2019, termine utile per la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) parziale, in conformità all’attuale regime di proroga. Nella discussione, aggiunge la nota, “si è parlato di possibili cause che hanno portato a non rispettare il termine di scadenza del 30 giugno 2019, dell’attività di segnalazione ai Sportello unico attività produttive del comune e di ciò che ne ha conseguito, ossia dei controlli a campione effettuati dal Comando dei vigili del fuoco di Rimini e dalle Polizie Locali sulle attività risultanti non in regola, nonché dell’esito di tali controlli e della conseguente attività di polizia giudiziaria. Con il contributo di tutti i partecipanti sono state quindi definite le linee d’indirizzo per l’attività dell’Osservatorio nel prossimo futuro”.
Fra tali linee sono state individuate “l’attivazione di un sistema di comunicazione più immediata e informale tra i referenti dell’Osservatorio, l’allineamento dei dati fra i vari enti, l’informazione diffusa ai gestori/proprietari di termini e modalità per l’adeguamento, il controllo del territorio a cura degli enti deputati. L’Osservatorio, che ha raccolto i consensi di tutti i partecipanti, ha già conseguito, per la provincia di Rimini, la più alta percentuale, sul territorio nazionale, di attività ricettive adeguate e consentirà di avere una lente d’ingrandimento puntata sul territorio per garantire il rispetto delle prossime scadenze, contrastando nel frattempo la concorrenza sleale”.

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