Scuole sicure, unità cinofile nei centri studi
(Rimini) Nel quadro degli obiettivi del progetto Scuole sicure, proseguono i controlli della Polizia locale riminese che, specie con l'Unità cinofila, a rotazione staziona davanti agli istituti scolastici riminesi. Una presenza di controllo e per dissuadere qualsiasi malintenzionato anche grazie alla presenza di Iago e Bruce, i due pastori tedeschi addestrati specificatamente a questo scopo, capaci di rilevare attraverso il sensibilissimo olfatto e l'addestramento ricevuto l'eventuale presenza di sostanze stupefacenti negli zaini o anche addosso ai ragazzi.
Fortunatamente dalla riapertura dell'anno scolastico non si sono verificati rinvenimenti che avrebbero messo nei guai seri gli eventuali detentori, ma anche per questo, per mantenere alta la forza della dissuasione, l'attività proseguirà con cadenze plurisettimanali, e se ieri mattina il controllo si è sviluppato davanti al centro studi di Viserba solo qualche giorno prima è stato condotto davanti al liceo scientifico Einstein. Come si ricorderà questi maggiori controlli davanti agli istituti scolastici sono solo una delle gambe del protocollo d'intesa "Scuole Sicure" siglato questa nel luglio scorso tra la Prefettura e il Comune di Rimini con lo scopo di prevenire e contrastare attraverso una serie sinergica d'azioni lo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici nel corso dell'anno scolastico. Tre sono infatti le coordinate del progetto presentato dal Comune di Rimini promosso e finanziato per 55.642 col "fondo per la sicurezza urbana" dalla Direzione Centrale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Accanto ai maggiori controlli infatti la realizzazione di una campagna informativa e la messa a regime di un sistema di videosorveglianza a tutela dei ragazzi con l'acquisto di nove telecamere posizionate all'esterno dei plessi scolastici di scuole secondarie di I° e II° grado.
Santarcangelo, Confesercenti critica sul registro delle botteghe storiche
(Rimini) “Leggere sulla stampa locale che sono in arrivo sconti sulle tasse per negozi, anche se solo per locali storici, magari potrebbe anche fare piacere, ma è inevitabile il confronto con il testo del comunicato dell’amministrazione, per fare un po' di chiarezza sul tema ed evitare di innescare inutili aspettative”. Lo sostiene Massimo Berlini, coordinatore sindacale di Confesercenti a Santarcangelo.
“Il Comunicato dice che solo che, per il momento si istituisce il registro delle attività storiche, si avvia il relativo bando per l’adesione e solo in futuro si valuterà la possibilità di mettere in campo misure di tutela e valorizzazione di tali attività attraverso interventi sulla fiscalità locale. La nostra Associazione è senz’altro favorevole al recepimento, anche da parte del nostro Comune, di questa datata Legge regionale (1998), al fine di valorizzare, promuovere e sostenere chi da tanti anni porta avanti, magari con tanti sacrifici, un' attività commerciale”.
Confesercenti “però pensa sia arrivata l’ultima chiamata in tempo utile per mettere le mani ad interventi che vadano nella direzione di aiutare tutto il comparto commerciale della città che vede, giorno dopo giorno, segnali preoccupanti di tenuta ed assiste a quella che è da definirsi una significativa “moria” di negozi come nelle realtà vicine alla nostra. Interventi a favore della rete commerciale ed artigianale sono stati messi in cantiere da diversi Comuni, ma ancora non da Santarcangelo. Servirebbero a dare piccoli aiuti al sostegno delle attività per far fronte alle tante spese sostenute da commercianti che fanno salti mortali per rimanere ancora a galla, ma sopratutto ad instillare in loro la consapevolezza di non essere lasciati soli”.
Si era parlato “di incentivi inerenti la fiscalità locale, incentivi alle giovani imprese che si insediano sul territorio, alle imprese che riqualificano, sgravi sull’Imu per i proprietari per combattere il caro affitti, ma anche interventi volti a migliorare la fruizione del nostro commercio, sia nel centro che nelle frazioni, ed iniziative riguardo viabilità e parcheggi. Stiamo ancora aspettando tutto questo, oltre al tavolo di lavoro sul commercio, impostato su dialogo e collaborazione, come annunciato in maggio in occasione della precedente tornata elettorale”.
Smog: troppi sforamenti, scattano le misure d’emergenza
(Rimini) Entreranno in vigore domani, venerdì 17 gennaio 2020, le misure previste per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento atmosferico. Misure necessarie a seguito della verifica odierna effettuata da Arpa, che ha confermato il superamento continuativo, negli ultimi tre giorni, del valore limite giornaliero di polveri sottili PM10, nel territorio provinciale. Le misure, previste dalll'Ordinanza sindacale - e che entrano in vigore automaticamente da domani venerdì 17 gennaio 2020 e fino al successivo giorno di controllo (il bollettino esce il lunedì e il giovedì) - sono: ampliamento delle limitazioni alla circolazione dalle ore 8,30 alle ore 18,30 a tutti i veicoli diesel Euro 4; obbligo di riduzione della temperatura di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati (fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive.
Scatta anche il divieto di utilizzo di generatori di calore domestico alimentati a biomassa legnosa (legna, pellet, cippato, ecc), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo, con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle (così come definite dal Decreto del Ministero dell'Ambiente n.186 del 7 novembre 2017). Non si potrà sostare con motore acceso per tutti i veicoli, non si potrà bruciare nulla all’aperto, né spandere liquami zootecnici. Saranno potenziati i controlli sui veicoli circolanti. Con il prossimo bollettino, la cui emissione è prevista per lunedì 20 gennaio, Arpa comunicherà l'eventuale rientro a una situazione di normalità o il mantenimento dell'allerta.
Elezioni, Bonaccini sui beni confiscati
(Rimini) "Non avendo proposte parlano d'altro, non conoscendo l'Emilia-Romagna inventano. Con l'abituale linciaggio via web dei soliti picchiatori da tastiera, fasulli anche loro e che non abitano in questa Regione". Lo scrive Stefano Bonaccini oggi in un post sulla sua pagina Facebook, e spiega: "L'ultima bufala, in ordine di tempo, è quella dei beni confiscati alle mafie che qui regaleremmo ai migranti. Da giorni, in rete e nei social, i nostri avversari stanno facendo girare due articoli del Giornale e di Libero che riportano queste "notizie" palesemente false e inventate”.
Bonaccini vuole fare chiarezza. “La Regione concede assistenza tecnica e contributi economici agli enti locali per riqualificare i beni confiscati alle mafie ma nessuno di questi luoghi è stato utilizzato per ospitare migranti. Al contrario, ospitano caserme o comandi di Forze dell'ordine, donne vittime di violenza, biblioteche, spazi per anziani o giovani, attività di associazioni impegnate contro la criminalità organizzata e le mafie. Loro hanno raccontato un'altra bugia, io ho riportato fatti. Come sempre, li sfido a smentirmi se possono produrre atti o fatti. Altrimenti chiedano scusa. Non a me, ma agli emiliano-romagnoli, che stanno prendendo in giro da settimane".
Elezioni, Gianfreda: ecco il mio programma
(Rimini) Tutela e sostegno alla famiglia e alla maternità, ai disabili e agli anziani, ai malati, alle esigenze economiche e fiscali dei cittadini. Facilitare l'acquisto di una casa, nella sanità, introdurre la figura dell'infermiere di quartiere. Il programma del candidato alle elezioni regionali per la lista “Bonaccini Presidente” Kristian Gianfreda mette al centro le persone a partire dalle categorie più deboli.
“Al di là della paura, della rabbia, della violenza che stiamo vivendo in questi anni – dichiara Gianfreda - permane il desiderio di giustizia e intraprendenza che ha portato la regione Emilia-Romagna ad essere una delle regioni motore di questo Paese. La famiglia è il fulcro centrale della società, compatta le comunità e rappresenta la speranza e il futuro e va protetta attraverso leggi ad hoc. Per avviare politiche pubbliche efficaci si deve partire dal sostegno alla maternità attraverso incentivi economici, agevolando la flessibilità lavorativa della madre e mettendole a disposizione operatori sanitari e sociali, sgravando fiscalmente le imprese che offrono alla donna contratti a tempo indeterminato.
Per Gianfreda "Va facilitata la ricerca e la proprietà della casa (l’Italia è il paese europeo che destina meno fondi all’housing sociale), l'accesso agli asili, ai trasporti, agli impegni delle imprese rispetto ai genitori lavoratori. Il sistema fiscale regionale deve tenere conto non solo del reddito familiare, ma della composizione e i bisogni reali della famiglia". Un elemento" imprescindibile per la mia storia e la mia sensibilità è l’aiuto alle famiglie che hanno un anziano, un malato cronico, un disabile grave. E’ sulla capacità di risposta a queste situazioni che si misura la vera evoluzione di una società”.
La sanità emiliano romagnola "è un'eccellenze in Italia, la seconda di tutto il Paese. Bisogna allora migliorare ancora di più creando servizi specifici sul territorio. In particolare per gli anziani e per quelle persone che la malattia costringe in casa la maggior parte del tempo propongo l'infermiere di quartiere che li segua da vicino dove vivono, senza costringerli a recarsi negli ambulatori o in ospedale, che li conosca personalmente e insaturi una relazione vera di presa in carico con i pazienti".
Chi è Kristian Gianfreda? Kristian Gianfreda 49 anni di Rimini, ha conosciuto Don Oreste Benzi nel 1997 quando studiava giurisprudenza. Diventa educatore professionale e va a vivere nella casa di accoglienza per senza fissa dimora “Capanna di Betlemme”ora insieme alla moglie e ai 4 figli. Per vent’anni è stato il responsabile della struttura. Nel 2016 è stato eletto consigliere comunale di Rimini nella lista civica “Rimini Attiva”. È regista di documentari e cortometraggi e responsabile del settore audiovisivi della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ha una casa di produzione, la coffetimefilm. Il suo primo film “Solo cose belle” che racconta la realtà delle case famiglia della Comunità ha ricevuto premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.
Perché votare Gianfreda? “Votare me significa votare la mia storia, le idee e i valori che porto avanti con la mia vita e con il mio lavoro, significa dare un’opportunità a questa visione del mondo, è un germoglio che può diventare qualcosa di importante per tutti”.
Bosso prova al Galli venerdì e sabato, in vendita i biglietti
(Rimini) Con le prove aperte della sua Europe Philarmonic, Ezio Bosso darà il via al lungo fine settimana di musica previsto dal programma di Fellini 100. Domani, venerdì 17, e sabato 18, sarà infatti possibile assistere (con ingresso a pagamento) alle prove aperte del Maestro e della sua orchestra al Teatro Galli, in preparazione del concerto in omaggio a Federico Fellini in programma domenica 19 gennaio; le prove aperte sono un'occasione unica per conoscere da vicino il progetto della Europe Philharmonic e per offrire un'ulteriore opportunità al pubblico di assistere ad un appuntamento che si annuncia indimenticabile. Le prove aperte si terranno venerdì 17 e sabato 18 gennaio 2020 dalle ore 14 alle ore 20 - Teatro Galli (con pausa dalle 17 alle 18 circa). Biglietti: Poltrona Platea Palchi centrali I°-II°-III° ordine, I° fila intero € 15,00; Palchi centrali e laterali € 10,00. La biglietteria del Teatro Galli è aperta con i seguenti orari: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30; tel 0541 793811; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
16 gennaio
Diocesi contro i preti pedofili | Lolli e suoi complici | Riccione ‘enjoy'
Neonatologia, ostetricia e pediatria, Infermi al top
(Rimini) Il 16 maggio 2006 è stata collocata la prima pietra. Il 2 maggio 2011 ne è stata inaugurata la prima parte. Oggi si pone un altro, fondamentale tassello di quello che di fatto si configura come il "nuovo ospedale di Rimini". Sono stati infatti inaugurati stamane i locali che ospiteranno i servizi di "Ostetricia e Sale parto", "Terapia Intensiva Neonatale – Neonatologia" e Pediatria.
All'evento hanno partecipato il Direttore generale dell'Ausl Romagna Marcello Tonini, il Direttore sanitario Stefano Busetti, il Direttore dell'Ufficio tecnico aziendale Enrico Sabatini, il Direttore tecnico infermieristico di Rimini Andrea Galeotti, i primari dei tre reparti, rispettivamente Federico Spelzini, Gina Ancora e Gianluca Vergine, nonché rappresentanti delle associazioni e dei donatori che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera e alla umanizzazione dei locali.
Come illustrato dall'architetto Sabatini, l'edificio Dea è letteralmente cresciuto di anno in anno. Dopo l'inaugurazione del Pronto Soccorso Generale (dotato di Ortopedia d'urgenza, Radiologia d'urgenza e Ambulatorio urgenze pediatriche) e della Medicina d'Urgenza (piani seminterrato, terra e parte del piano smistamento), nel 2012 è stato completato il reparto di Rianimazione che ha occupato la parte residua del piano di smistamento generale. Al secondo e terzo piano, con relativi collegamenti con la parte già esistente dell'ospedale, è stato attivato, nel 2015, il nuovo reparto di Cardiologia (degenza, Laboratorio di Emodinamica, Terapia intensiva cardiologica). L'anno successivo è stata la volta del Blocco operatorio (con 8 sale) e della Recovery room, con 5 posti letto, al primo piano.
Si è proceduto in parallelo per il quinto e sesto piano, che ospitano i servizi che si inaugurano oggi.Nel dettaglio, al quinto piano è stata collocata l'Area Ostetrica che ospita un punto nascita di terzo livello con 6 sale travaglio/parto, 2 sale operatorie ostetriche, il reparto di degenza pre e post-parto, il Nido ed un'area ambulatoriale di accettazione, urgenze/emergenze ostetrico-ginecologiche e monitoraggio. Per quanto riguarda i relativi lavori, è stato effettuato il completamento interno di tipo edilizio ed impiantistico, nonché la parte tecnico-impiantistica a servizio anche degli altri piani. Al sesto piano è invece collocata l'Area Pediatrica. Si tratta di una struttura di pediatria di terzo livello con reparto di degenze pediatriche, Day Hospital Oncoematologico (realizzato grazie alla generosa donazione della Signora Serafina Giuliani in Mazzocchi) e reparti di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.
I lavori hanno riguardato superfici di circa 2.800 metri quadrati per ogni piano più ulteriori 1.770 metri di "volumi tecnici". Costo, quasi 11 milioni di euro finanziati con il progetto regionale "AP 69".
Infine, è in corso la progettazione ed il completamento interno del quarto ed ultimo piano rimasto al grezzo nell'edificio Dea dove sono previsti i servizi di Chirurgia generale, Chirurgia pediatrica e Ginecologia. E' ovviamente di alto livello anche la dotazione di apparecchiature elettromedicali, acquisite grazie, principalmente, al Progetto Regionale "APB 24" che ha previsto un finanziamento di 3.500.000 euro su un valore complessivo di circa 3.700.000 euro. Nel nuovo reparto di Ostetricia, nell'ambito delle due sale operatorie, oltre a pensili e lampade scialitiche, sono presenti tavoli operatori, apparecchio per anestesia, monitoraggio dei parametri e sistema di integrazione delle immagini. Le sei sale parto, di cui due complete di vasca per parto in acqua, sono dotate di letti per il travaglio-parto, isole neonatali, ecografo, lampade scialitiche, monitoraggio centralizzato cardiotocografico e monitoraggio dei parametri vitali della madre.
Nell'area dedicata alla Terapia Intensiva Neonatale, sono stati allestiti 9 posti di terapia intensiva, di cui 1 con postazione chirurgica, 9 posti di assistenza intermedia e 8 posti di assistenza minima. L'allestimento tecnologico ha previsto l'installazione di pensili e lampade scialitiche nella terapia intensiva neonatale per ogni posto letto. Ogni postazione di terapia intensiva neonatale è stata dotata di incubatrice ibrida (che permette di trasformarsi da incubatrice a lettino da terapia intensiva mantenendo il controllo della temperatura del neonato), di ventilatore neonatale ad alta frequenza per la terapia intensiva e di ventilatori pressometrici per l'assistenza intermedia e di sistema di monitoraggio centralizzato dei parametri vitali per tutte le 18 postazioni.
E' presente infine il monitoraggio dei parametri vitali e della saturimetria nelle stanze della degenza pediatrica e della oncoematologia, per i 16 posti di pediatria e gli 8 di oncoematologia pediatrica. Completano l'allestimento di entrambi i piani ulteriori dotazioni, quali aspiratori, monitoraggio di anidride carbonica e delle funzioni celebrali, defibrillatori, elettrocardiografi, incubatrici da trasporto, frigoriferi, lampade da fototerapia. La valorizzazione di questi Servizi risponde all'esigenza di ulteriore sviluppo del dipartimento, in cui l'ambito territoriale di Rimini riveste per numeri e competenze un ruolo di Hub aziendale, come da Linee d'Indirizzo per il Riordino ospedaliero in Ausl Romagna.
Diocesi, nasce il Servizio difesa minori
(Rimini) Il tema dell'abuso sessuale, e in particolare dell'abuso sessuale sui minori e le persone vulnerabili perpetrato da sacerdoti o personale educativo, è un tema delicato. Coinvolge le vittime, le loro famiglie, i colpevoli e la comunità intera. "È un peccato gravissimo – ha scritto la Conferenza Episcopale Italiana – ancor più se coinvolge coloro ai quali è affidato in modo particolare la cura dei più piccoli". "Un crimine che genera profonde ferite di dolore e di impotenza – ha scritto Papa Francesco nella Lettera al Popolo di Dio – anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nell'intera comunità, siano credenti o non credenti". Un tema delicatissimo, dunque, sul quale però non si può né si deve chiudere gli occhi. Anzi, proprio per affrontarlo con coscienza la Chiesa Italiana intende contrastare e prevenire il fenomeno con assoluta determinazione. E la Chiesa di Rimini, in linea con le Diocesi italiane, ha così deciso di affrontare il triste fenomeno, a partire da un rinnovamento comunitario, passo necessario per mettere al centro la cura dei più piccoli e dei più vulnerabili come valori supremi da tutelare. Venerdì 17 gennaio, alle ore 20.30, presso il Cinema Teatro Tiberio di San Giuliano Borgo (Rimini), viene presentato il Servizio Diocesano Tutela Minori e Persone Vulnerabili (SDTM). La serata si aprirà con tre brevi interventi di: don Maurizio Fabbri, Vicario generale Diocesi di Rimini Paolo Guiducci, Ufficio Stampa Diocesi di Rimini Cinzia Bertuccioli, psicoterapeuta, referente diocesano del SDTM A seguire, visione del film Grazie a Dio di Francois Ozon.
Il Servizio Diocesano Tutela Minori è un servizio diocesano che ha il compito di collaborare strettamente con il Vescovo nell'adempimento delle sue responsabilità pastorali nel campo di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il Servizio ha la facoltà di interfacciarsi con altri uffici pastorali e con le singole realtà ecclesiali. È una struttura stabile, con lo scopo primario di rendere effettiva ed operativa la prevenzione, attraverso la formazione e l'informazione, svolgere attività di consulenza a singoli casi sottoposti alla sua attenzione dal Vescovo o suoi collaboratori, e di occuparsi della recezione e trattazione di eventuali segnalazioni. Il Servizio si occupa principalmente di tre ambiti: prevenzione (informazione e formazione) ricezione di eventuali segnalazioni e trattazione dei casi stesura di protocolli e indicazione di buone prassi. Se richiesto dal Vescovo, accogliere e trattare le segnalazioni di abusi in ambito ecclesiale.
Il servizio può ricevere telefonate, attraverso un numero telefonico privato (0541.1835113), al quale risponde un operatore che filtrerà le varie richieste e metterà in contatto parrocchie, associazioni, movimenti, privati cittadini con il Referente del Servizio e i collaboratori di tale Servizio, tutti professionisti e con riconosciuta esperienza nei loro ambiti di riferimento e di provata disponibilità al servizio ecclesiale. Il Servizio, inoltre, offre la possibilità di contatti via mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sarà aperto anche uno Sportello di Ascolto, per incontri personali, nel quale garantire la massima discrezione. L'impegno del SDTM - ribadiscono gli operatori coinvolti - non è quello del discernimento attento di operatori pastorali. "A noi non compete la scelta degli operatori pastorali, ma spetta il compito della responsabilizzazione della comunità (clero, uffici pastorali e singoli operatori)".
Fellini e la suora nana, la verità sul Ponte
(Rimini) L'asilo delle suore "cappellone" non era una fantasia del genio artistico di Federico Fellini. E anche la suora "nana" non era appena un personaggio inventato per Amarcord. A darne la curiosa notizia è il settimanale riminese ilPonte: nel numero 3, in edicola da giovedì 16 gennaio 2020, il periodico propone la lunga, accurata ricerca operata da uno studioso riminese, il prof. Davide Bagnaresi. In edicola, quindi, tutta la verità sulle famose suore "cappellone" e le prime scuole frequentate da Federico Fellini. L'asilo in questione era l'Istituto San Giuseppe, sito in via Bonsi. Lo gestivano le suore di San Vincenzo de' Paoli, le suore della carità che indossavano i famosi copricapi con le due enormi falde, ammirati nella grande sfilata ecclesiastica del film Roma.
Classe 1977, assegnista di ricerca e docente a contratto in Storia dei consumi e delle imprese turistiche all'Università di Bologna, autore di alcuni saggi e libri di storia del territorio, Bagnaresi si occupa da tempo del Fellini bambino e ragazzo, del quale pubblicherà a breve un saggio, e lo farà in maniera approfondita in occasione del convegno "Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro", organizzato insieme all'Università Pontificia Salesiana, tra Rimini e Roma nel marzo 2020 (il 7 marzo a Rimini, il 21 marzo a Roma). Sulla frequentazione delle scuole del grande regista esistono diverse versioni, tutte più o meno romanzate, basate su notizie sommarie o su frasi riportate.
Conoscendo il legame che Fellini avrà per tutta la vita con le sue radici, l'infanzia e Rimini, Bagnaresi ha iniziato la sua indagine sul giovane Federico. A partire dalla sua abitazione. Da qui lo scoop che ha prodotto nel novembre scorso, quando ha individuato – documenti alla mano – la casa natia di FF, non quella che tutti finora avevano indicato, bensì sempre a Rimini, sempre in viale Dardanelli ma uno stabile diverso, corrispondente al civico n. 60.
Ora lo studio di Bagnaresi, pubblicato dal settimanale ilPonte ha preso in esame il Fellini a scuola. Da qui la scoperta che esisteva veramente un asilo delle suore "cappellone", la cui proprietà era del Pio Istituto San Giuseppe, sito in via Bonsi, a due passi dalla casa della famiglia Fellini in Palazzo Ripa ("la prima casa che ricordo veramente" dirà Federico).
Le suore "cappellone" gestivano quell'asilo, al n. 11 di via Bonsi. E secondo la madre nello stesso istituto Federico frequentò anche i primi due anni di scuola elementare, prima di trasferirsi alle "Tonini", e non alle "Teatini", dove invece ha studiato il fratello Riccardo (come attestano alcune fotografie, tra l'altro).
Le suore "cappellone", oltre alla sfilata ecclesiastica romana, compaiono in cameo anche ne Lo sceicco bianco, Le notti di Cabiria, La Dolce Vita, I clown, per non parlare della suora nana di Amarcord. È la figura che - unica - riesce a convincere lo zio matto di Titta a scendere dall'albero dopo aver urlato a pieni polmoni la famosissima: "Voglio una donna".
Proprio la suora nana, anch'essa relegata nella sfera delle "verosimiglianze" fellliniane, anch'essa era una religiosa in carne ed ossa. Don Fausto Lanfranchi, biografo di Alberto Marvelli, postulatore della causa dell'ingegnere di Dio (di cui FF pare avesse un santino nel portafogli), è noto per la sua memoria di ferro. "Suor Pia (mi pare si chiamasse proprio così) era una religiosa molto bassa ed esile. Non aveva le fattezze da nana, ma era decisamente di bassa statura. Operava come infermiera e in sala operatoria all'Infermi, in via Tonini. Indossava il tipico cappellone delle suore della San Vincenzo". Ed era conosciuta in tutta la città.
Perché questa ricerca nell'infanzia del regista? "Indagare l'infanzia e la giovinezza di Federico Fellini nella sua Rimini non è un'opera morbosa, o di curiosità malata. - avverte Bagnaresi - Piuttosto, squadernare la vita di FF sin dai primi anni, e i rapporti in essa contenuti e sviluppati, consente di arricchire la conoscenza non solo del regista ma soprattutto dei suoi film in tante sfumature. Si possono così comprendere dettagli altrimenti incomprensibili. Rimini, l'infanzia, la famiglia, l'esperienza religiosa è presente a pieni frame nella maggioranza delle pellicole del regista".
Bagnaresi riproporrà con dovizia di particolari, fotografie e documenti, l'intera vicenda - e altri curiosi inediti sempre relativi all'infanzia di Fellini – in occasione del convegno "Ho bisogno di credere. Federico Fellini e il sacro", nel marzo 2020 (centenario della nascita del regista) che si svolgerà tra Rimini e Roma.