(Rimini) Sandra Sabattini beata: dopo la data, ora sono ufficiali anche il luogo e l’ora. Domenica 14 giugno 2020, con inizio alle ore 17, avrà luogo la celebrazione eucaristica nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo, nel corso della quale si procederà alla beatificazione della Venerabile Sandra Sabattini, dell’Associazione Papa Giovanni XXIII.
La celebrazione eucaristica si svolgerà presso la Fiera di Rimini. La scelta di tale luogo è dettata da due motivi: accogliere le migliaia di fedeli che sono attesi, e dare la più ampia possibilità ai “fratellini” e alle “sorelline” (come le chiamava don Oreste) della APG23 in carrozzina o con handicap e disabilità fisiche di poter partecipare nella maniera migliore possibile a questa festa.

Sandra sarà la prima fidanzata santa ammessa all’onore degli altari. Vi arriva dopo una causa durata 13 anni.
La fase diocesana del processo, avviata nel 2006, si è chiusa il 6 dicembre 2008.

Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto riguardante la beatificazione di “Alessandra (Sandra) Sabattini, Laica”.

In occasione della ufficialità del luogo e ora della beatificazione della Venerabile Sandra, il Vescovo di Rimini ha inviato una Lettera alla Comunità Diocesana. In essa traccia in maniera sintetica alcuni tratti del carisma della prossima Beata, e invita la Comunità a orientare questi quattro mesi che separano dalla beatificazione come un cammino di avvicinamento utile e prezioso. “Ritengo che la figura di Sandra possa essere segnalata come icona credibile e attraente della santità della porta accanto, compresa da Papa Francesco come «la santità di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio»”.
Per una santità del genere, ricorda il Vescovo Francesco Lambiasi in un altro passo della Lettera, “non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica. Alla nostra cara Sandra è bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa. Una vita spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo «povero e servo», in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesù personalmente, lei non ha più potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa”.
Il Vescovo di Rimini nell’esprimere gioia piena per l’evento della beatificazione che segnerà in modo marcato e indelebile il cammino della Chiesa riminese, ringrazia la Parte Attrice della causa di beatificazione – l’APG23 – che si è pienamente coinvolta nella preparazione dell’evento, ed esprime cordiale riconoscenza al Clero, alle Comunità parrocchiali, alle Comunità di vita consacrata, alle varie Associazioni e Movimenti, al Gruppo promotore, alle Istituzioni pubbliche e ai tanti Volontari che si stanno dedicando a far conoscere la figura e il messaggio di Sandra, attraverso mostre, testimonianze e pubblicazioni. Lo stesso mons. Lambiasi ha scritto un volume dedicato alla figura di Sandra, Scelgo te e basta. Vivere a braccia spalancate (edizioni ilPonte), un’opera che è più di una biografia e meglio di un romanzo, utile a comprendere l’avventura di questa “povera cristiana”.

Mercoledì, 19 Febbraio 2020 12:54

Verande abusive, quattro rimozioni a Torre Pedrera

(Rimini) I balconi trasformati in vere e proprie verande completamente chiuse con pannelli coibentati, infissi in vetro e alluminio e utilizzati poi come ripostigli, come terrazze ‘invernali’, come ingressi e in alcuni casi anche come sala da pranzo. Opere non conformi alle norme realizzate da diversi condomini di uno stabile della zona di Rimini nord e che l’Amministrazione, dopo ripetuti solleciti, interverrà per rimuovere. Nella seduta di ieri la Giunta comunale ha infatti approvato i provvedimenti di demolizione di opere abusive per quattro appartamenti di una palazzina a Torre Pedrera, a pochi passi dal mare: si tratta soprattutto di balconi e spazi aperti che sono stati “adattati” a nuove funzioni aggiungendo pannelli scorrevoli in plexiglas o in vetro, in modo tale da creare un ambiente del tutto coperto.
Gli abusi sono stati rilevati per la prima volta dall’ufficio controllo edilizi del Comune già nell’estate del 2014: a seguito delle verifiche diversi privati si sono regolarizzati, ripristinando lo stato di fatto. In sei invece hanno ignorato l’ordinanza di demolizione emessa a suo tempo dal Comune: due hanno presentato ricorso e la loro situazione resta ancora in sospeso, mentre per gli altri quattro scatterà l’intervento dell’Amministrazione. La mancata esecuzione volontaria dell’ordinanza di demolizione comporta infatti che sia il Comune a intervenire coattivamente con la rimozione delle opere abusive, anche nell’ottica di equità nei confronti di coloro che sono già intervenuti in autonomia. Il Comune poi recupererà le spese necessarie per l’intervento coattivo dai privati che si sono resi responsabili dell’abuso.

Mercoledì, 19 Febbraio 2020 12:49

19 febbraio

Operai sabotatori | Happiness fallita | Sammarinese in quarantena

(Rimini) “Forza Italia non può che guardare con apprezzamento alle celebrazioni del Giorno del Ricordo che quest'anno, come anche negli ultimi, soprattutto da quando c'è la Biblioteca di Pietra, hanno visto la sinergia di idee e azioni tra ente Comune e associazioni degli esuli, le quali ancora dieci anni fa incontravano inspiegabili resistenze rispetto al fatto che la loro città organizzasse cerimonie civili e religiose coerenti non solo con i loro intendimenti, ma anche con la ratio prima della legge istitutiva della solennità civile”. Lo sottolinea Carlo Rufo Spina, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale di Forza Italia. “Gli incontri educativi e i discorsi alla cerimonia pubblica al porto hanno messo in luce finalmente la chiara condanna dei massacri delle foibe e delle deportazioni, subite dagli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia - e non solo loro - ad opera dell'esercito jugoslavo, pur offrendo una diversità di approcci, dalla storiografia alla memoria. Proprio in questo contesto, di generalizzata partecipazione consapevole ed emotiva, come si è visto anche al Teatro Galli, con lo spettacolo Esodo di Simone Cristicchi, risulta incomprensibile l'evento abietto che si sarebbe consumato nella notte del 13 febbraio, quando dei vandali - non voglio associarli ad una qualsiasi militanza politica, perché li eleverebbe -, auguriamoci per insipienza e volgare ignoranza dei fatti accaduti 70 anni fa, ha deciso di rimuovere il palo del Giardino "Vittime delle Foibe", gettare a terra le corone d'alloro e i fiocchi tricolori agli alberi. Sappiamo benissimo che non erano conseguenza della cerimonia ufficiale organizzata da Comune e associazioni degli esuli, ma erano pur segno di vicinanza e umana pietà per dei defunti morti in modo così atroce, sulla pelle dei quali è indegno fare una protesta o uno scontro politico, per cui ci deve essere una unanime condanna dell'oltraggio. Purtroppo atti vandalici si erano avuti anche alla Biblioteca di Pietra negli anni passati. Non possiamo che auspicare che prosegua ordinatamente la collaborazione istituzionale tra i soggetti preposti, dalle scuole al Comune alle associazioni, e che la cittadinanza affluisca sempre più alle cerimonie che sono ufficiali e di tutti! Questo è, come diciamo da quando approva mo la l. 92/2004 sotto il Governo Berlusconi, l'approccio auspicato dai promotori.
"Non si può pertanto che rimanere sconcertati di fronte a preoccupanti fenomeni di ignorante negazionismo o, peggio, di incomprensibile rivendicazione o giustificazione dello sterminio. Sarebbe infatti come compiere attività di negazionismo, giustificazionismo o rivendicazione dei fatti tragici collegati alla Shoa”. La circostanza “non è accettabile e noto con dispiacere che non risulta condannata altrettanto fermamente dalle amministrazioni pubbliche della nostra città.
"La preservazione della memoria del genocidio delle foibe è infatti un dovere di tutti e costituisce un'attività educativa che gli enti pubblici devono intensificare nelle scuole di ogni ordine e grado, perché il negazionismo infoiba la memoria e uccide una seconda volta".

 

Martedì, 18 Febbraio 2020 12:26

Un monopattino sulla pigna di piazza Cavour

(Rimini) Una bravata, uno scherzo forse fatto a tarda ora, che si tradurrà in una denuncia. Chi oggi, nelle prime ore della mattina, ha attraversato piazza Cavour non avrà potuto fare a meno di notare il monopattino che faceva bella mostra di sé in cima alla fontana della pigna, uno dei simboli del centro storico cittadino. Ieri notte infatti, approfittando della tranquillità del lunedì, ignoti hanno deciso di lasciare il segno trasportando uno dei monopattini utilizzati per il servizio di sharing attivo sul territorio comunale di Rimini, all'interno della fontana, posizionandolo sul ripiano in alto, proprio accanto alla 'pigna'. Una bravata che però ha comportato una fonte di rischio per uno dei patrimoni artistici e culturali della città e che sulla base del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ha comportato un avvio di indagini da parte della Polizia Locale. Il personale della Polizia Locale, in collaborazione con il gestore del servizio di sharing, sta infatti cercando di risalire all'autore, sia visionando i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza attive in piazza, sia risalendo attraverso il qr code ai dati dell'ultimo utente che ha noleggiato quel mezzo. Ad un primo controllo da parte dei vigili non risulterebbero danneggiamenti alla fontana, ma ogni condotta che in qualche modo rischia di pregiudicare la conservazione di un monumento storico costituisce un illecito penale. La Polizia Locale sta quindi proseguendo con le indagini e presenterà denuncia contro ignoti.
Vale la pena di ricordare che la fontana della pigna ha una lunga storia alle spalle. Eretta originariamente in epoca romana, fu ricostruita nel 1543 da Giovanni da Carrara nel rispetto dell'impianto originario. La bellezza e la forma dei giochi d'acqua incantò anche Leonardo da Vinci come lui stesso scrive: "Fassi un'armonia con le diverse cadute d'acqua, come vedesti alla fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d'agosto 1502". Sulla sommità della fontana si trovava una piccola statua di San Paolo, sostituita nell'Ottocento dalla Pigna che dà il nome al monumento e che è divenuto un simbolo della piazza. 

(Rimini) Sarà giovedì 20 febbraio alle ore 21 in piazza Tre Martiri il prossimo appuntamento dell'Appello all'umano, la preghiera del rosario per ricordare le violenze e le persecuzioni dei cristiani in tutto il mondo. Prosegue dunque la tradizione della preghiera in piazza, come ogni 20 del mese avviene a Rimini e in altre città italiane e straniere (sul sito www.nazarat.org si potrà trovare il programma dettagliato di ogni singola iniziativa). La nostra attenzione resta puntata in particolare sulla drammatica situazione della Siria. Una decina di giorni fa papa Francesco ha rilanciato un appello dopo l'offensiva che ha coinvolto la città di Idlib nel nord ovest del Paese. In particolare la popolazione civile sta patendo le conseguenze del conflitto che ha coinvolto ora le forze del regime, quelle russe e quelle turche. Il nunzio apostolico in Siria Mario Zennari ha parlato di "catastrofe umanitaria". Profughi e popolazione civile subiscono le peggiori conseguenze di questo conflitto su cui, fra l'altro, è calato il silenzio dei media e delle tv. Molto critica è anche la situazione in Nigeria dove la persecuzione dei cristiani è particolarmente intensa da anni e anche qui nel quasi totale silenzio dei mass media. Per questo il nostro impegno di preghiera e solidarietà coi fratelli che soffrono resta intatto. A proposito di preghiera abbiamo realizzato il manifesto ispirati da una frase del servo di Dio don Oreste Benzi: "La preghiera in pubblico è manifestazione della nostra certezza che la preghiera vincerà le resistenze umane e che la fede va oltre, molto oltre gli intendimenti umani".

(Rimini) La Comunità di Comunione e Liberazione di Rimini si unisce alle celebrazioni proposte in tutto il mondo per i 15 anni dalla morte di don Luigi Giussani, servo di Dio, e per il 38esimo anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione, avvenuto l'11 febbraio 1982.
La Santa Messa cittadina si terrà sabato 22 febbraio 2020 alle ore 19 nella Basilica Cattedrale a Rimini e sarà presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini.
Comunione e Liberazione Rimini ha il piacere di invitare alla celebrazione tutta la cittadinanza riminese, a partire dai rappresentanti delle associazioni ecclesiali, nel contesto di un sempre più intenso clima di comunione tra le realtà della Diocesi, che, sottolinea il responsabile diocesano della Fraternità di CL Cristian Lami, "nasce dall'essere insieme sull'essenziale, una esperienza in cui possiamo condividere l'intenzione con cui sarà celebrata la Messa": «Affinché, fedeli al carisma di don Giussani nell'appartenenza alla vita della Santa Chiesa, possiamo assecondare l'invito di papa Francesco "a seguire Gesù, ascoltare ogni giorno la Sua chiamata" che ci raggiunge attraverso i Suoi testimoni. Offrendo la nostra esistenza per il Papa e i nostri fratelli uomini, domandiamo allo Spirito che l'incontro con Cristo diventi l'orizzonte totale della nostra vita e la forma vera di ogni rapporto».

(Rimini) Questa mattina in Provincia si è svolto un incontro finalizzato alla realizzazione di un accordo per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle grotte presenti nel territorio provinciale.
Presenti Riziero Santi, nella sua doppia veste di presidente della Provincia e di sindaco di Gemmano, Emanuele Zangoli, assessore al Turismo del Comune di Santarcangelo, Valeria Boschetti, presidente Pro Loco Santarcangelo, Riccardo Cecchini, presidente Pro Loco Gemmano, Emilia Palmese dell’Associazione La Nottola, e in video conferenza Marcello Di Martino, direttore dell’Associazione Nazionale Città delle Grotte e Piero Gualandi, presidente dell’Associazione speleologia la Nottola.
Tra le eccellenze del nostro territorio rientrano a buon diritto le grotte di Onferno e quelle di Santarcangelo di Romagna, un patrimonio di interesse ambientale, naturalistico e storico che l’accordo in via di definizione mira a valorizzare in un’ottica di promozione turistica declinata nei suoi aspetti di tipicità territoriale e di esperienza. L’accordo fra i soggetti in campo, e che vede la Provincia nel ruolo di coordinamento, prevede un patto di collaborazione per la tutela, la valorizzazione e la promozione delle grotte e si propone di intraprendere progetti ad hoc che, mettendole in rete con il sistema nazionale delle città delle grotte, conduca ad una piena valorizzazione delle risorse naturali ed economiche delle aree interessate.
“Si è deciso di unire le forze – afferma Riziero Santi - aderendo insieme al network nazionale ‘Città delle Grotte’ per valorizzare il segmento Grotte che si colloca all’interno del turismo esperienziale storico e naturalistico in Visit Romagna. Sarà definito un programma di iniziative congiunte con la collaborazione tra gestori, Pro Loco e Comuni, quali per fare qualche esempio: Grotte day, Notte in grotta, Agenda di Città delle Grotte, Vino in grotta.”

(Rimini) Dalle 7 di sabato 22 febbraio alle 18 di domenica 23 febbraio scatta il divieto di transito totale per tutti i veicoli sul ponte Verucchio, divieto che si estende anche al traffico ciclabile e pedonale. La chiusura del ponte, come anticipato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia Riziero Santi, risponde alla necessità di eseguire lavori di sollevamento degli impalcati del ponte sulla pila 2 (lato Torriana), operazione che come da cronoprogramma rientra nell'ambito degli interventi di messa in sicurezza del ponte stesso.
I lavori vengono eseguiti nel fine settimana per limitare al minimo i disagi connessi alla chiusura. Terminata l'operazione, che consentirà di ottenere un'accurata misurazione delle sollecitazioni, il ponte sarà riaperto al traffico delle auto  secondo le stesse modalità precedenti la chiusura (con divieto di transito per i veicoli di massa superiore a 3,5 t e senso unico alternato regolato da impianto semaforico).
Dopo la riapertura al transito (con limitazioni di peso e senso unico alternato) dello scorso 19 gennaio, resasi possibile grazie agli interventi di consolidamento della base  della pila n° 2 scalzata dal fiume, sono iniziati i lavori preparatori per il sollevamento dell'impalcato (sempre in corrispondenza della pila n° 2). Tali lavori sono ancora in corso e culmineranno nei giorni di sabato 22 e domenica 23 febbraio quando, a traffico chiuso, si provvederà a sollevare le travi costituenti le due campate che appoggiano sulla pila n° 2. Tale operazione, che permetterà di verificare e annullare le forze agenti sulla interfaccia pila-impalcato (in corrispondenza della pila n° 2) per effetto del movimento reciproco dei due versanti, verrà condotta in maniera controllata e prolungata nel tempo per annullare provvisoriamente gli effetti di tale azione. Durante questo intervento gli appoggi dell'impalcato verranno riposizionati e il ponte sarà riaperto (salvo imprevisti) alle stesse condizioni attuali. Successivamente, sulla base delle risultanze emerse, sarà possibile redigere un piano d'azioni avente lo scopo di riaprire completamente al traffico il ponte.

Martedì, 18 Febbraio 2020 11:51

18 febbraio

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