Imprese e città, lo studio di Confcommercio: cresce solo l’e-commerce
(Rimini) Anche quest’anno Confcommercio punta l’obiettivo sulla demografia d’impresa nelle città, con la 5^ edizione dello studio “Imprese e Città” elaborato dall’Ufficio Studi Confcommercio. L’analisi sull’evoluzione commerciale delle città riguarda 120 città medio-grandi e 10 Comuni di media dimensione, tra cui Rimini e prende in esame il trend in tre diversi step temporali: 2008, 2016 e 2019.
“Per quanto riguarda il dato generale – spiega il direttore di Confcommercio della provincia di Rimini, Andrea Castiglioni - si evince che a Rimini nel 2019 sono attive 2.024 imprese del commercio al dettaglio, di cui 777 ubicate nel centro e 1.247 al di fuori. Rispetto al 2008, si è registrato un calo totale di 142 imprese, di cui 17 nel centro storico e 125 fuori. Il dato già allarmante, diventa critico nel confronto con il 2016: se nel periodo 2008/2016 il centro storico aveva tenuto incrementando le imprese di 3 unità, nell’intervallo 2016/2019 registra -20 imprese. La tendenza fuori dal centro storico è invece in costante diminuzione: -52 imprese nel periodo 2008/2016 e un ulteriore -73 negli ultimi tre anni.
Guardando i dati relativi alle diverse categorie, è interessante notare nel centro storico la crescita, rispetto alle precedenti rilevazioni, degli esercizi non specializzati che includono la vendita al dettaglio di diverse tipologie di prodotti (+5 unità dal 2008: 43-48, +13 dal 2016: 35-48) ma che sono in costante diminuzione al di fuori del centro (rispettivamente -23 e -11 unità). Crescono anche le imprese che si occupano di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni in esercizi specializzati (in centro + 6 rispetto al 2008 e +2 rispetto al 2016) con un aumento di 9 unità anche fuori dal centro sul 2008, ma -3 sul 2016.
Le uniche categorie merceologiche analizzate che crescono costantemente sia in centro, sia fuori, sono le farmacie (anche per effetto della parziale liberalizzazione delle licenze: +5 e +1 in centro +1 e +1 fuori, nei due diversi intervalli temporali) e soprattutto le attività di vendita al dettaglio tramite corrispondenza, via Internet, porta a porta e distributori automatici: se nel 2008 erano in totale 31 aziende, nel 2016 sono diventate 63 per diventare 78 nel 2019 (in centro +15 dal 2008 e + 4 dal 2016, fuori +32 e +11).
Da sottolineare il dato sul dettaglio alimentare, che tra il 2008 e il 2016 aveva mostrato una tenuta anche nel centro storico guadagnando un esercizio e che invece mostra una perdita significativa comparato al dato 2019 (-12 unità) con una “migrazione” del comparto verso l’esterno della città: 154 negozi rispetto ai 133 del 2008 (+21) e ai 145 del 2016 (+9).
La nota dolente riguarda gli esercizi che si occupano di articoli culturali e ricreativi (libri, giornali, video e registrazioni musicali, articoli sportivi, giocattoli): dal 2008 in centro ne sono state chiusi ben 12 di cui 4 hanno cessato in questi ultimi tre anni e oggi ne rimangono 50. Fuori dal centro, dopo un bel rialzo tra il 2008 e il 2016 (da 96 a 101 esercizi) nel 2019 se ne registravano solamente 78 (-23 negozi rispetto alla precedente rilevazione). Una categoria in costante diminuzione a prescindere dalla dislocazione dell’attività, esattamente come i distributori di carburante (dal 2008 -5 nel centro e -12 fuori, dal 2016 -1 in centro e -1 fuori), i negozi di articoli per la casa e ferramenta (in centro -13 e fuori -28 sul 2008, -11 e -14 sul 2016) e i negozi specializzati in prodotti non alimentari quali abbigliamento, calzature, cosmetici, piante e fiori, ottica, fotografia, articoli per animali, gioiellerie, che hanno chiuso in centro 36 aziende dal 2008, di cui solo una dal 2016 e che fuori dal centro conoscono una crisi ancora più pressante (-58 dal 2008 e -5 dal 2016). Hanno infine andamento altalenante sia temporalmente, sia in base alla dislocazione, i tabacchi e il commercio ambulante.
Discorso a parte meritano invece i settori alberghiero e dei pubblici esercizi. Se gli alberghi mostrano un recupero negli ultimi tre anni (+7 in centro e +11 fuori), il saldo guardando al 2008 resta negativo: -22 nelle zone centrali e -38 fuori dal centro. I pubblici esercizi, al contrario, continuano la loro crescita costante negli anni, che li hanno portati, in centro, dai 330 del 2008 ai 353 odierni (+23) e dai 652 fuori dal centro ai 703 (+51) dell’ultimo rilevamento e addirittura +16 in centro e +15 fuori dal centro negli ultimi tre anni”.
“Purtroppo siamo ancora qui a dovere dar conto del calo delle piccole imprese del commercio al dettaglio – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. Il disinnesco degli aumenti Iva non è bastato a mantenere i consumi interni. A farne maggiormente le spese gli esercizi di vicinato, già oberati da costi di gestione elevatissimi fatti di imposte opprimenti, affitti elevati che risentiranno quest’anno anche della mancata proroga della cedolare secca sui canoni commerciali e burocrazia pressante che porta via tempo e denaro. Non è un caso che all’apertura della finestra per la presentazione delle domande di contributo per il Bando regionale dedicato a commercio e pubblici esercizi, il sito sia andato in tilt per l’eccesso di domande convergenti nel sistema, a testimonianza della grande richiesta di strumenti di sostegno. I dati parlano chiaro: le uniche imprese che crescono in centro sono farmacie e attività specializzate in informatica e telecomunicazioni, mentre le uniche imprese che crescono costantemente su tutto il territorio sono quelle del commercio on-line. Servono misure economiche tangibili come l’abbassamento delle tasse nazionali e locali per gli esercizi in sede fissa e una equa web tax. Ma il rilancio dei nostri centri e dei nostri borghi può e deve passare da una rigenerazione degli spazi urbani, in grado di mutare nuovamente le abitudini di fruizione e di acquisto. Serve dire basta alla costruzione di nuovi capannoni commerciali come è appena accaduto a Misano e come dovranno fare altri nostri territori, pena la desertificazione dei centri urbani. Servono città come luoghi di persone, fruibili a tutti, destinati ad aumentare il benessere dei cittadini e dei turisti e di conseguenza delle attività economiche e della collettività”.
Cultura, il Giudizio universale trasloca
(Rimini) Il timpano del Giudizio universale di Giovanni da Rimini (di proprietà della Diocesi di Rimini) sarà trasferito per 18 mesi nella sala dell'Arengo del Comune di Rimini, in uno degli spazi più prestigiosi di quello che dal 14 marzo diverrà Part, il nuovo museo di arte moderna e contemporanea. Ora c'è anche il sì della Giunta comunale che, questa mattina, ha approvato lo schema di accordo con la Diocesi di Rimini per il prestito temporaneo e la movimentazione del "Giudizio universale" dalla sala del Giudizio del Museo di Rimini (dove è attualmente custodito) alla sala dell'Arengo. Il trasferimento, si legge, «dovrà avere una collocazione solo temporanea» per «un periodo di circa un anno e mezzo», trascorso il quale «il lavoro di Giovanni da Rimini potrà essere ricollocato nel Museo della Città, che, nel frattempo, in assenza dell'opera, potrà preparare il nuovo allestimento per ricollocarla in una posizione che ne esalti finalmente l'importanza, dentro una sezione interamente dedicata al Trecento Riminese»,
Il timpano del Giudizio Universale di Giovanni da Rimini verrà esposto in modo tale che nella corrispondente parete frontale della Sala dell'Arengo, nella cui parte bassa è stata opportunamente prevista una lunga seduta per i visitatori, non vi siano esposte opere d'arte contemporanee, con lo scopo di realizzare così uno "spazio compartimentato" in grado di garantire quell'isolamento necessario per una più mirata fruizione dell'opera in oggetto.
L'opera, che è già stata smontata dalla sua collocazione precendente, è attualmente in corso di ripristino nelle sale del museo di Rimini, dove resterà fino alla sua movimentazione in piazza Cavour, nella sala dell'Arengo.
Ai visitatori saranno offerti gli strumenti comunicativi più idonei per la comprensione cultuale/culturale (teologica, simbolica, liturgica e sapienziale) del timpano del Giudizio Universale di Giovanni da Rimini, sia, possibilmente, nella Sala dell’Arengo, sia presso l’atrio d’ingresso al piano terra. In particolare, sarà la Diocesi di Rimini a curare questo aspetto informativo.
Una nuova sezione sul Trecento Riminese al museo L'obiettivo è quello di una rinnovata progettualità espositiva dell'attuale Museo della Città di Rimini con l'intento di «dare un nuovo risalto a quel periodo luminoso per la storia dell'arte che è il Trecento Riminese» anche attraverso una mappa ragionata con possibilità di focus mirati, con un approccio interattivo e multimediale sulle eccellenze esistenti a Rimini e nel territorio riminese. «una valorizzazione – si legge nell'accordo - e una diversa collocazione delle opere presenti del Museo della Città», con la creazione di una sezione sul Trecento Riminese «scientificamente accurata e pregiata negli allestimenti».
"La Diocesi di Rimini - si legge nell'accordo - parteciperà attivamente, e in termini condivisi, alla fase progettuale di riorganizzazione/rigenerazione del Museo della Città (secondo quanto anticipato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini), con particolare riferimento alla nuova articolazione della sezione dedicata al Trecento Riminese e, più in generale, a tutte quelle opere, in deposito attualmente presso il Museo della Città (circa sessanta) e di proprietà della Diocesi di Rimini, soggette ad eventuale dislocazione rispetto all’attuale sistemazione".
Rimini nord, edifici abbandonati sgombrati dai senzatetto
(Rimini) Ancora in azione le unità cinofile della Polizia Locale che nella mattinata di ieri sono intervenute per controllare alcuni edifici abbandonati nella zona artigianale a nord di Rimini. Un servizio di controllo che nasce dall'attività di pattugliamento degli agenti che, monitorando le zone attigue ad alcuni edifici abbandonati a Viserba, Viserbella e Torre Pedrera, dove erano stati registrati spostamenti anomali, anche su segnalazione dei residenti, hanno deciso di estendere il controllo all'interno della strutture, facendo intervenite anche le unità cinofile.
La squadra, composta da 6 agenti in divisa e 2 unità cinofile, è intervenuta dalle 6, 30 fino alle 13 su un perimetro esteso di territorio, comprendente diverse strutture dove sono stati trovati materassi, immondizia e oggetti usati per il bivacco. Al momento del controllo è stato trovato solo un cittadino di origini bulgare che è stato identificato.
L'attività di prevenzione poi, con la proficua collaborazione dei poliziotti a quattro zampe, Thor e Bruce, si è estesa anche nella vicina zona artigianale a nord di Rimini, dove in un capannone adibito a magazzino e uffici, sono state trovate 24 persone di origini pakistane che dormivano e si organizzavano nel loro lavoro di volantinaggio e distribuzione dei giornali pubblicitari. Il magazzino, già conosciuto alle forze dell'ordine, infatti viene usato come base di stoccaggio e partenza dei furgoni che trasportano le bici e il materiale pubblicitario da distribuire.
Durante l'ispezione è intervenuto anche un funzionario dell'ufficio tecnico del Comune che ha verificato la destinazione d'uso dell'immobile. Dal controllo sono scaturite le comunicazioni d'obbligo previste sia per informare l'ufficio stranieri della Questura che gli uffici tecnici competenti. Sono stati attivati anche tutti gli accertamenti del caso finalizzati al rispetto delle norme sul lavoro, informato l'Ispettorato per le sue specifiche competenze.
Tutte le persone trovate sono state identificate e risultavano in regola con i documenti di soggiorno, contattato anche il proprietario dell'immobile per gli accertamenti sulla destinazione dei locali e sulla regolarità del contratto d'affitto.
Italian challenge, Rimini capitale del tiro con l’arco da venerdì
(Rimini) Un esercito di un migliaio di atleti, armati sì di arco e frecce ma del tutto pacifico, sta per invadere Rimini. Sono i partecipanti alla 47esima edizione dei Campionati Italiani indoor e al 6° "Italian Challenge" internazionale per le divisioni arco olimpico, nudo e compound, l'ormai tradizionale gara a coppie che fa da preludio alla grande rassegna tricolore. L'appuntamento è fissato da venerdì 21 a domenica 23 febbraio, nei padiglioni B5-D5 di RiminiFiera, location ideale per manifestazioni sportive che per dimensioni e numeri di adesioni non possono essere ospitate in un palazzetto dello sport. Tutto è pronto dunque – a cominciare da una linea di tiro da Guinness, con 130 paglioni per i bersagli - per il grande spettacolo, ad ingresso gratuito per chi volesse godersi dal vivo le emozionanti sfide, che in ogni caso tutti potranno vivere anche da lontano grazie alle dirette di YouArco, canale ufficiale Youtube della Federazione Italiana Tiro con l'Arco. Sono infatti previste lunghe dirette per seguire lo svolgimento delle gare venerdì, sabato e domenica. Inoltre, nel fine settimana, saranno presenti anche le telecamere della Rai perché la televisione pubblica trasmetterà nei giorni seguenti un'ampia sintesi dedicata alle finali dei Tricolori Indoor.
Nuova vita per il delfinario: comune annuncia il bando
(Rimini) Sarà pubblicato nel giro di qualche giorno l'avviso pubblico per la concessione e la riqualificazione dell'ex delfinario, la struttura nel cuore di Marina Centro e che potrà diventare un importante luogo centrale dedicato ad attività legate all'ambiente. L’annuncio arriva dal comune di Rimini. Tra gli interessati, già da diversi mesi, si sono fatti avanti anche dalla Fondazione Cetacea, che deve lasciare la sua storica sede di Riccione, che il comune della Perla verde indende destinare ad altro.
La struttura, di proprietà del Demanio marittimo dello Stato, è tornato nella disponibilità dell'Amministrazione Comunale lo scorso anno, dopo la decadenza a seguito del fallimento dichiarato dal Tribunale di Rimini nel gennaio 2018. Con l'avviso pubblico in fase di definizione, spiegano dal comune, ci si rivolgerà a diverse tipologie di soggetti tra cui associazioni di volontariato e di promozione sociale, associazioni sportive dilettantistiche e altri privati impegnati in attività non a scopo di lucro, a cui sarà chiesto di presentare un progetto per dare nuova vita alla struttura, attraverso attività e funzioni ambientali, culturali, sportive, educative e del tempo libero (senza fini di lucro). L'utilizzo dell'immobile potrà avvenire solo dopo la rimozione delle opere abusive che sono state accertate nell'edificio e quindi a seguito dell'ottenimento degli appositi titoli e permessi edilizi.
"Gli uffici stanno definendo gli ultimi dettagli dell'avviso pubblico che contiamo di pubblicare entro qualche giorno - spiega l'assessore all'Ambiente Anna Montini – Con questa operazione vogliamo raccogliere le proposte per trasformare un luogo ora in disuso in un nuovo polo educativo e ricreativo, riqualificandolo coerentemente alle vocazioni, allo spirito e alle nuove funzioni che sono alla base dell'intera rigenerazione urbana e ambientale che la città sta promuovendo anche attraverso il Parco del Mare".
20 febbraio
Parcheggi chiusi | Verande smontate | I bagnini vedono positivo
Toponomastica: Sferisterio, Arpesella e Ustica sono ora nomi di parchi e giardini a Rimini
(Rimini) “Piazzetta Sferisterio", "Giardino Pietro e Marco Arpesella" e "Parco della Memoria di Ustica - 27 Giugno 1980 - Giuliana Superchi, Marco Volanti, Pierpaolo Ugolini". Sono queste le indicazioni emerse dalla riunione di questa mattina della 1^ Commissione consiliare permanente del Comune di Rimini per l'intitolazione di tre aree urbane di Rimini.
Piazzetta Sferisterio, questo il nome indicato dalla Commissione consiliare per il largo a percorrenza ciclo-pedonale, in prossimità della scalinata di collegamento tra Via Massimo D'Azeglio e la Circonvallazione Occidentale. Percorrendo nel centro storico via D'Azeglio, superato l'Istituto Maccolini e svoltando a sinistra per scendere le scalette che portano verso la circonvallazione non si può non notare il vecchio portale dello Sferisterio di Rimini, antica struttura sportiva della città, dove intere generazioni di giovani e meno giovani a partire dai primi decenni dell'800 andavano ad assistere alle partite e divertirsi, e che ancora resiste nel ricordo di molti riminesi. Fonti autorevoli narrano che la realizzazione dello Sferisterio di Rimini, iniziata il 16 ottobre del 1815, terminò nel giugno 1816 (inaugurazione il giorno 24), riscuotendo ovunque un grande interesse da parte della cittadinanza. Fino ad allora a Rimini, questo ed altri tipi di intrattenimenti, si erano svolti nella piazza della Fontana del centro storico con conseguente impegno dell'amministrazione comunale che doveva, di volta in volta, anche far fronte alle spese di pulizia dei luoghi e a qualche danno. Divenne quindi necessario individuare un'area adeguata dove poter effettuare tale attività: la scelta ricadde su di un luogo limitrofo alla Rocca malatestiana dietro l'ex Cattedrale di Santa Colomba e quindi facilmente accessibile a tutti.
Parco della Memoria di Ustica - 27 Giugno 1980 - Giuliana Superchi, Marco Volanti, Pierpaolo Ugolini. Alle vittime di Ustica, con particolare indicazione a quelle "riminesi", è stato proposto di intitolare l'area verde situata tra Via Balilla, Via Masaniello e Via Sartoni, nelle vicinanze della scuola XX settembre. Le vittime "riminesi" della strage di Ustica furono la piccola Giuliana Superchi e i giovani Marco Volanti e Pierpaolo Ugolini.
"Giardino Pietro e Marco Arpesella – imprenditori del turismo", questa la proposta di intitolazione all' area verde situata sul lungomare Claudio Tintori di fronte bagni 14 -15-16
Lotta alle infiltrazioni mafiose, i sindacati: siamo all’inizio di un percorso
(Rimini) “Questo è solo l’inizio di un percorso, come ha affermato la prefetta Alessandra Camporota nei suoi saluti conclusivi”. Cgil, Cisl e uil intervengono sugli esiti del congegno di venerdì scorso promosso dalla prefettura di Rimini. A tema le infiltrazioni della criminalità in riviera. “Il convegno, promosso ed organizzato dalla Prefettura di Rimini, cui va il nostro ringraziamento, ha anche avuto il merito di focalizzare lo stato di fatto nel nostro territorio rispetto a prevenzione e repressione della criminalità organizzata. Si tratta dunque di un buon punto di partenza per riprendere e sviluppare percorsi che in provincia di Rimini hanno una loro storia ma, al netto della straordinaria attività repressiva delle Forze dell’ordine e della Procura della Repubblica, non sono riusciti ad incidere adeguatamente sul piano culturale e della prevenzione”.
I sindacati si appellano ai corpi intermedi, alle pubbliche amministrazioni ed alla politica. “Chi non vuol rimettere la polvere sotto al tappeto, perciò, non può restare con le mani in mano. Nel riaffermare per l’ennesima volta che il nostro territorio è interessato massicciamente da plurimi fenomeni spia di un possibile interesse malavitoso, spetta ora alle Pubbliche Amministrazioni, alla politica ed al tessuto associativo e sindacale fare argine e sradicare insieme la criminalità organizzata. Come evidenziato lo scorso 14 febbraio da Stafania Pellegrini, è necessario un tessuto economico, sociale e culturale che renda complesso il mimetizzarsi delle mafie nel mare magnum dell’economia illegale. Le “responsabilità omissive”, che fanno sponda alla zona grigia fondamentale al radicamento criminale, vanno stroncate culturalmente ovunque si manifestino”.
Per essere conseguenti, perciò, “è urgente arrivare alla definizione di tutti quei protocolli e quelle azioni che assieme possano porsi ad argine del lavoro nero, di quello gravemente sfruttato, dell’evasione contributiva ed in generale di tutte quelle irregolarità nel mondo del lavoro che creano un humus ideale per le mafie. Stiamo parlando, per essere chiari, di alcuni settori economici particolarmente appetibili nel nostro territorio per gli interessi mafiosi: appalti pubblici, logistica, turismo e terziario in generale”.
E’ “urgente, tra le azioni da mettere in campo, la definizione di una strategia per la promozione della cittadinanza attiva e la condivisione delle buone prassi in materia di antimafia. In questo senso riteniamo urgente che la Provincia ed i Comuni aderiscano ad “Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le Mafie”. In tutte le scuole del territorio vanno agevolate quelle esperienze e quei momenti formativi che strutturino nei giovani gli anticorpi contro i comportamenti mafiosi”.
Scioperi: vertenza Start ancora “calda”
(Rimini) “La vertenza sindacale in Start procede senza sosta a fronte di una direzione aziendale che fin dal suo insediamento ha azzerato ogni relazione sindacale e di un’amministrazione comunale, quella di Rimini, che, pur essendo proprietaria, al momento non ha mostrato alcun interesse rispetto alle richieste avanzate dai lavoratori”. Così i sindacati Filt, Fit, uilt, Faisa, Ugl, Usb. “E sì che il tema del trasporto pubblico, della sua sicurezza ed efficienza è un tema che dovrebbe essere tra le priorità di un buon governo. Lo è innanzitutto per rendere più sicura ed economica la mobilità delle persone, meno inquinata l’aria e più in generale per una questione di sostenibilità ambientale”.
Questa è, “per sommi capi, la cornice in cui si inserisce la vertenza Start Rimini che non riguarda solo gli autisti ma la complessiva carenza di organico comprendendo anche il personale dell’Officina, il fatto che ai lavoratori vengano attribuite responsabilità superiori rispetto al loro inquadramento, i turni stressanti anche a causa delle condizioni del traffico e delle strade, i temi delle indennità, del venduto a bordo, delle ferie non godute. Sono queste, e altre più specifiche richieste, che le Organizzazioni sindacali vorrebbero discutere al tavolo al momento ancora non concesso”.
Intanto, “dopo un ulteriore presidio mercoledì 19 febbraio davanti alla sede di Sgr dove Start presenta il Piano industriale 2020-2023, giovedì 20 febbraio, con l’Azienda, si terrà l’incontro che rientra nel percorso delle procedure di raffreddamento vista la proclamazione di uno sciopero da tenersi prossimamente”.
Cattolica, il sindaco chiama al lavoro chi riceve i reddito di cittadinanza
(Rimini) Il Comune di Cattolica primo in provincia di Rimini e tra i primi in tutta Italia ad aver individuato i PUC (i Progetti utili alla Collettività) per rendere “attivo” chi percepisce il Reddito di Cittadinanza. Per raccontalo, stamani a Palazzo Mancini sono arrivate anche le telecamere del TgR Emilia-Romagna. Durante la recente seduta, la Giunta Comunale di Cattolica ha approvato un atto di indirizzo per individuare i primi 12 progetti nei quali sarà possibile prestare la propria opera per la comunità. Si tratta della nuova fase attraverso la quale chi riceve il sussidio è chiamato a prestare la propria opera per la comunità in accordo con Palazzo Mancini. “Un contributo fattivo, in ausilio degli uffici comunali, mettendo in atto azioni positive per Cattolica che incideranno sulla qualità del vivere quotidiano. La realizzazione di questi progetti – ha commentato il Sindaco Mariano Gennari - può produrre, già da subito, benefici e vantaggi per la collettività. D'altra parte mi pare la migliore maniera per dare la possibilità di sentirsi integrati ed utili, protagonisti, all'interno dei processi della nostra comunità. Infatti, con l’impiego di quanti percepiscono questo sussidio si andrebbero ad attuare cambiamenti visibili alla qualità del decoro urbano e un maggiore controllo nell’utilizzo dei beni comuni”. “L'Assistente sociale del Comune – aggiunge l'Assessore Patrizia Pesci – profilerà le varie figure indirizzando e concordando le attività che meglio si sposano con le singole professionalità”.
Nel dettaglio i progetti prevedono azioni a sostegno delle attività del Centro Culturale Polivalente, del Museo della Regina e del Settore Urbanistica; la vigilanza e la sensibilizzazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti e del servizio di igiene urbana; il monitoraggio sull'utilizzo di varie aree cittadine come il Parco della Pace, il Parco Robinson e Giardini Primavera. Prevista inoltre la manutenzione o la ristrutturazione di giochi ed arredi; la pulizia ambientale ed il mantenimento del decoro al Fiume Ventena nel tratto compreso tra la via Del Turismo e la foce; servizi a sostegno del centro di aggregazione Monte Vici, della domiciliarità in favore di cittadini anziani, della gestione amministrativa dei Servizi sociali e del Laboratorio di educazione all'immagine. Prevista, inoltre, la riattivazione del servizio "Piedibus" per il prossimo anno scolastico. Tali azioni avranno una diversa durata temporale, prenderanno avvio durante il corso del 2020 e potranno essere implementati in futuro. A breve i progetti saranno inseriti nel catalogo della piattaforma GEPI, l'applicazione per la gestione dei Patti per l’Inclusione sociale.