(Rimini) La sindaca di San Clemente, Mirna Cecchini, interviene in merito al caso del ristorante trattoria ‘La Romagnola’, il cui gestore è risultato positivo all'esame del coronavirus e già ricoverato al reparto infettivi dell'ospedale Infermi di Rimini. 

"La situazione è in continua evoluzione. S'informa che si stanno ricostruendo tutti gli spostamenti e verificando le persone con le quali la persona ha avuto contatti diretti. Dalle informazioni in possesso apprendiamo che la persona positiva al tampone ha presentato i sintomi al ritorno da un viaggio all'estero. Si ribadisce come sia importante in questo preciso momento seguire le procedure precauzionali indicate e divulgate dal Ministero della Salute. Le misure preventive messe in campo già da giorni sono tali da poter affrontare la circostanza intervenuta”, spiega il sindaco.

A tal proposito, l'Amministrazione comunale dispone la chiusura del ristorante trattoria ‘La Romagnola’ e ricorda a chiunque presenti i sintomi, che la prima regola da seguire è quella di “non recarsi al pronto soccorso, dal medico di famiglia o in altre strutture sanitarie per non moltiplicare le possibilità di contagio e il numero dei casi”, invita il sindaco. “Pertanto, in caso di problemi respiratori è necessario contattare telefonicamente il proprio medico curante oppure chiamare il numero di emergenza 118 (H24) o il cellulare dedicato 339.7720079”.

L'Emilia Romagna ha attivato il numero verde 800.033.033 a disposizione delle persone che vogliono ricevere indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti (da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 18 e il sabato dalle 8,30 alle 13,30).
Il Ministero della Salute ha istituito il numero gratuito 1500 per informazioni generali sul Coronavirus, attivo 7 giorni su 7 e dalle 8 alle 20.

(Rimini) I vigili del Fuoco di Rimini sono intervenuti a Santarcangelo di Romagna ieri alle 18,37, per incendio abitazione. I Vigili del fuoco sono riusciti nello spegnimento l’incendio impedendo la propagazione delle fiamme. E’ in corso la bonifica e la messa in sicurezza dell’abitazione coinvolta dall’incendio. Il comando dei Vigili del fuoco di Rimini è intervenuto con due mezzi e sette uomini.

(Rimini) La Caritas Diocesana di Rimini, in accordo con tutte le Caritas dell'Emilia Romagna, in tutte le attività di sua specifica competenza, in contatto con gli uffici preposti della Regione e della Prefettura, adotta alcune disposizioni per ridurre l'impatto del coronavirus, responsabile della covid19. “Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che richiede vigilanza e senso del bene comune”, sottolinea il direttore della Caritas, Mario Galasso.

Le disposizioni della Caritas:

Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo.

Tutti i centri di ascolto diocesani e territoriali rimarranno chiusi al pubblico, per i casi urgenti e indifferibili invitiamo a procedere su appuntamento prestando le opportune attenzioni igienico sanitarie.

Le mense effettueranno solamente la consegna di pasti caldi da asporto, mentre il giro nonni sarà effettuato normalmente.

Il servizio docce e distribuzione vestiti è sospeso.

L'ambulatorio "Nessuno Escluso" non ha effettuato il suo servizio fino a oggi, mercoledì 26 febbraio, giorno in cui è previsto il coordinamento con i volontari medici, infermieri e farmacisti.

La prima accoglienza è momentaneamente sospesa in attesa di indicazioni specifiche. Approfitteremo di queste giornate per una pulizia straordinaria degli ambienti.

Il Centro educativo sarà chiuso.

Tutti gli altri servizi non esplicitati in questo elenco continueranno regolarmente il loro lavoro quotidiano.



(Rimini) “Occorrono subito telecamere a presidio di tutti i principali monumenti della città”, lo chiede il capogruppo di forza Italia in consiglio comunale Carlo rufo Spina che tira in ballo finanche “l'incapacità colpevole dell’amministrazione”, colpevole, per Spina, di aver lasciato inascoltata per quattro anni la sua richiesta di video sorveglianza sull’arco d’Augusto, monumento sul quale la scorsa notte ignoti hanno scritto con spray rosso.

“Se l'Amministrazione non agisce e rimane nel lassismo più totale vuol dire che è insensibile al problema o, peggio, che è correa dei vandali (che d'altra parte è cosa nota che appartengano all'area politica di sinistra, sia che inneggino come in questo caso alla rivoluzione socialista, sia che inneggino all'anarchia ovvero augurino la morte alle Forze dell'Ordine e in generale allo stato, per non parlare dei continui sfregi perpetrati ai danni delle vittime delle Foibe, è sempre la stessa feccia)”.

Le telecamere “servono perché ogni vandalo o imbrattatore possa essere identificato e adeguatamente sanzionato. Bisogna finirla con l'immagine di Rimini come "città in cui tutto si può fare, perché tanto si rimane impuniti”. Bisogna inculcare nella testa di questi delinquenti che sfregiare l'Arco è un comportamento criminale. Ma pure criminale è deturpare la città con scritte inneggianti alla morte di polizia e organi dello stato; tali scritte aumentano ovunque e, nonostante le mie segnalazioni, rimangono da anni indisturbate ad esprimere il loro messaggio di odio: poi non stupiamoci di questi risultati. Non stupiamoci poi se ci sono persone che trovano "buffo" posizionare un monopattino sulla fontana della pigna oppure salirvici sopra per ogni evento pubblico in piazza come se fosse un comodo podio oppure urinare la sera su muri e monumenti, se trovano normale far urinare il proprio cane mentre passano sul Ponte di Tiberio o sotto l’Arco”.

L’Amministrazione, per Spina, “è una barzelletta, totalmente incapace di prevenire, governare e risolvere questi fenomeni che pure dovrebbero essere la base della reciproca convivenza. Come gruppo consiliare pretendiamo che le scritte siano rimosse entro stasera e che entro fine mese siano avviati i lavori di istallazione delle telecamere di sicurezza a presidio di tutti i monumenti cittadini”.

(Rimini) Sono già state predisposte e inizieranno nel corso della giornata le operazioni di pulizia delle scritte vandaliche realizzate questa notte sulle pietre antiche dell'Arco d'Augusto, uno dei monumenti da sempre simbolo della città. Frasi offensive e che inneggiano alla violenza realizzate con vernice spray rossa che hanno deturpato in maniera evidente le colonne dell'Arco romano, eretto nel 27 a.C.
Sul posto nelle prime ore di questa mattina sono intervenuti una pattuglia della Polizia Locale e personale della Digos, che hanno avviato subito gli accertamenti per risalire ai responsabili del gesto e hanno presentato la notizia di reato per imbrattamento di beni culturali. L'Amministrazione Comunale nel frattempo ha avvisato la competente Soprintendenza e in accordo con quest'ultima ha dato mandato ad una ditta specializzata di rimuovere i graffiti.
"Ancora una volta ci troviamo di fronte all'ennesima grave offesa al nostro patrimonio storico, un gesto criminale che danneggia uno dei monumenti più antichi della città – è la condanna dell'assessore ai Lavori Pubblici e alla Polizia Locale Jamil Sadegholvaad – e che oltretutto costringe l'Amministrazione, la Polizia Locale, gli uomini della Questura a investire tempo e risorse che potrebbero essere rivolte ad altro. Non si tratta di una bravata, si tratta di uno sfregio, grave e irresponsabile, da parte di qualcuno che lasciando queste scritte dalle intenzioni 'rivoluzionarie' dimostra semplicemente di essere del tutto privo di materia grigia. Deturpare un bene pubblico, oltretutto di valore storico così importante, è un reato e come Amministrazione insieme agli organi competenti cercheremo in tutti i modi di risalire all'autore affinché questo scempio non resti impunito".
In queste ore proseguono le attività da parte della Polizia Locale per risalire a colui che, poco più di una settimana fa, ha abbandonato un monopattino in cima alla fontana della pigna in Piazza Cavour: è stato accertato che si tratta di un uomo non di Rimini, in città per un appuntamento fieristico.

Mercoledì, 26 Febbraio 2020 11:36

26 febbraio

Contagiato in Romania? | Rimini reagisce | A Riccione riprende il cantiere sul lungomare

(Rimini) In queste ultime ore uno dei problemi causati dall'emergenza del nuovo Coronavirus riguarda le ricadute sul mondo del lavoro.
A tal proposito, Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna hanno scritto oggi alla Regione Emilia-Romagna affinché solleciti il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze) ad autorizzare e a impiegare alcune risorse residue che negli anni scorsi sono state assegnate per gli ammortizzatori sociali in deroga ma che non sono state mai utilizzate. 
“Stiamo parlando, per quanto riguarda la nostra regione (e non solo), di un pacchetto di risorse sostanzioso che può rappresentare in tempi rapidi un primo ed efficace strumento a copertura dei lavoratori dipendenti (e non) temporaneamente sospesi dall'attività lavorativa”, spiegano i sindacati. 

(Rimini) “Le farmacie della Regione sono e rimarranno aperte”. E’ il contenuto di una lettera che gli ordini dei farmacisti delle province emiliano Romagnole hanno indirizzato a tutti i loro iscritti in occasione dell’epidemia di coronavirus.
“In queste giornate certamente complesse gli Ordini dei Farmacisti dell'Emilia Romagna, unitamente a Federfarma, Assofarm, Ascomfarma, Gruppo Sfera e Alliance Farmacie confermano che la Farmacie della Regione sono e rimarranno aperte”, attacca la missiva. “Non abbiamo ricevuto infatti richieste o autorizzazioni ad operare a battenti chiusi o ad effettuare chiusure straordinarie”.

Al momento “la situazione è certamente seria, specialmente per quanto riguarda le località sottoposte a misure di contenimento, ma non è necessario estenderle ai Comuni dove per ora non si registrano casi. La chiusura delle scuole della nostra Regione è da intendersi come una precauzione volta a limitare il circolare del virus, non come segno di imminente pericolo”.
La chiusura, “totale o parziale, delle Farmacie creerebbe seri problemi ad un servizio pubblico essenziale oltre a contribuire ad aggravare una percezione di pericolo già elevata. Le Farmacie sono state invitate dalla Regione a promuovere l’adozione delle misure igieniche già note per ridurre la diffusione di malattie respiratorie e a promuovere il decalogo ministeriale di informazione, ma questo rientra nella nostra attività quotidiana di consiglio e promozione della cultura scientifica e farmacologica”.

Al momento “i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, vista la loro scarsità sono destinate solo al personale sanitario in contatto con casi sospetti o confermati di Covid – 19, non c’è ragione di utilizzarle come protezione in casi diversi da questo, come evidenziato dall’OMS. Nei documenti ufficiali citati e allegati non sono previste raccomandazioni di svolgimento delle attività nelle farmacie a battenti chiusi in orario di apertura, segno che possiamo operare in sicurezza”.
“Siamo un servizio di prossimità a cui i Cittadini e i Pazienti si affidano ed è nostro compito rassicurarli con razionalità, professionalità e competenza scientifica, e oggi siamo chiamati ad esserlo ancora di più”.

(Rimini) Alcuni nuovi casi di Coronavirus in Emilia-Romagna, che portano a quota 23 il numero dei contagiati sul territorio regionale. Tra questi c'è una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all'estero. "Su quest'ultimo caso sono in corso approfondimenti sul piano epidemiologico", spiega la Regione. Altri due casi, entrambi riconducibili al focolaio lombardo, riguardano cittadini di Parma. Il terzo, un'operatrice sanitaria dell'ospedale di Piacenza (Ansa).

Il caso del riminese è stato confermato in conferenza stampa dall’assessore regionale Sergio Venturi. L’uomo è ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini. In queste ore si sta cercando di ricostruire i suoi movimenti. 

Ha 71 anni, è residente a Cattolica ed è nel pronto soccorso del Cervesi che il suo medico curante lo ha mandato ai primi malori e dove con una tac gli è stata diagnosticata una polmonite virale. Da lunedì è in cura all’ospedale Infermi di Rimini, lì gli hanno fatto il tampone che ha confermato la presenza del coronavirus.  Racconta al Carlino di stare bene e non avere più la febbre. L’uomo, un ristoratore, è rientrato sabato da un viaggio in Romania. E’ sbarcato all’aeroporto di Bologna e non aveva nulla. Domenica sono arrivate tosse e febbre. Per ora sono una decina le persone poste in quarantena cautelativa dopo essere state in contatto con lui.

(Rimini) Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna e di Unioncamere Emilia-Romagna - assieme a Claudio Pasini, Segretario Generale dell'Unione stessa - ha partecipato, nel pomeriggio di lunedì 24 febbraio, a un incontro in Regione con il Presidente Bonaccini e le categorie economiche per affrontare la situazione venutasi a creare con la diffusione del coronavirus. All'incontro, hanno partecipato anche alcuni Assessori, sia della Giunta regionale uscente, sia di quella entrante.
Tale incontro, richiesto anche dallo stesso Zambianchi, è servito per fare il punto sulla difficile situazione nella quale si stanno venendo a trovare le imprese nei diversi settori - già colpiti, a fine 2019, da un diffuso rallentamento della congiuntura economica - e i lavoratori, che in varie situazioni si trovano a dover fronteggiare la sospensione delle attività o a dovere conciliare la propria vita lavorativa con la vita privata e con la chiusura delle scuole e dei centri di formazione professionale.
In particolare, è stato chiesto alla Regione di approntare interventi di sostegno alle attività economiche, avvalendosi dello schema del Decreto sisma del 2012: attivare, da subito, una "Cabina di regia" regionale, con i rappresentanti delle categorie economiche, per trasmettere messaggi tempestivi e corretti a imprese e lavoratori e ai mass media su come affrontare la situazione, e fare pervenire richieste di intervento chiare e condivise al Governo nazionale. Il presidente Zambianchi ha chiesto di ricercare e garantire uno stretto e continuo raccordo tra i provvedimenti nazionali e le iniziative regionali, queste ultime pensate e strutturate sulla base delle peculiarità sociali ed economiche dei territori interessati.
La Regione, nelle persone del Presidente e degli Assessori presenti, ha preso atto delle proposte e delle richieste pervenute, ha anticipato i chiarimenti applicativi all'Ordinanza del 23 febbraio, ha attivato la "Cabina di Regia" e il Tavolo unico Emilia-Romagna con la partecipazione delle categorie, per la gestione della crisi, confermando il metodo di lavoro partecipato per decidere velocemente e abbattere paure, incertezze e disinformazione.
Analogamente la Regione si è dichiarata fortemente impegnata a mettere in rete le istituzioni pubbliche sul territorio e a coordinarsi con Ministeri e Governo, al quale avanzerà la richiesta di un apposito Decreto per imprese e lavoro.

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