(Rimini) “Tituccio” e "Scureza", ma anche nuova illuminazione, ampliamento del verde e messa in sicurezza del tratto più urbano della provinciale “Marecchiese". Questi i principali temi che ieri (mercoledì 1 luglio) l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha presentato ai circa cinquanta residenti riunitisi a Corpolò.  Interventi per cui l'Amministrazione comunale ha previsto un investimento complessivo di circa 350 mila euro. Eccoli, nei dettagli, i singoli interventi previsti.

Nuova piazza del “Tituccio”. Si tratta di un intervento attesto da tempo da molti dei residenti, in quanto rappresenta una parte importante della loro storia e della socialità di tutta il quartiere. Il progetto cambierà la stessa fruibilità di questo luogo identitario. La piazza viene attualmente utilizzata come "parcheggio", fatta eccezione per una piccola parte pedonale, delimitata da paletti dissuasori, in cui è ubicata la Fontanina del Tituccio e alcune panchine. Sono presenti anche aiuole con alberi, ma di scarso valore paesaggistico. Anche la stessa Fontana del Tituccio, unico segno identificativo del luogo, è semplicemente costituita da una colonnina di mattoni, di nessun pregio architettonico.In ragione dell'utilizzo a parcheggio, nella piazza vi è una predominanza di asfalto e segnaletica stradale. L'obiettivo è costruire un luogo di incontro e socializzazione, di sosta e non solo di passaggio, pedonale e ciclistico, separandolo dal traffico e della sosta delle automobili.

Il progetto è basato su 4 punti principali: l'eliminazione dell'attuale asfalto e la riqualificazione delle pavimentazioni; l'incremento quantitativo e qualitativo delle aree a verde; la riqualificazione della fontana, degli arredi e della illuminazione; la pedonalizzazione della piazza, garantendo comunque gli attuali accessi carrabili. Senza entrare nei singoli dettagli, la piazza verrà leggermente ampliata verso la strada laterale, per permettere il transito dei pedoni verso il parcheggio e le abitazioni poste sul retro, dove sarà anche realizzato un corsello pedonale protetto con fittoni.

La nuova fontana del “Tituccio”. Aspetto centrale del progetto è la riqualificazione della fontanina del Tituccio, dalla quale scaturisce un getto continuo di acqua solfurea, presente da almeno cinquant’anni, prima ancora vi era un pozzo pubblico. I corpolesi chiamarono questa fontana "Tituccio", termine dialettale che rappresenta il bambino quando mette il dito in bocca e succhia. La nuova fontana manterrà l'attuale impianto di captazione, mentre sarà completamenteriprogettata la parte fuori terra che sarà realizzata con un monolite in pietra bianca di Travertino.

Il monumento a “Scureza”. La novità è  il monumento a "Scureza", il misterioso personaggio felliniano di"Amacord", che appare nel film a bordo di una motocicletta, dal tipico rombo da cui derivò poi il soprannome. Il monumento sarà realizzato in acciaio corten e plexiglass e troverà spazio nella rinnovata piazza.

Opere a verde. Sul lato della Via Marecchiese verrà eseguita un'ampia barriera a verde, costituita da 5 aiuole che avranno il compito di "proteggere" la piazza dal traffico della strada provinciale Marecchiese. Il nuovo verde, oltre ad assolvere ad una funzione estetica, dovrà anche migliorare la vivibilità dell'area. Di fronte agli edifici che si affacciano sulla piazza è inoltre prevista la realizzazione di 4 aiuole alberate, più una verso la strada laterale. Complessivamente saranno quindi realizzate 10 nuove aiuole, in parte alberate e in parte con cespugli. Verranno messi a dimora:3 tigli (Tilia Cordata Gree Spire); 4 peri da fiore (Pyrus Calleryana); 2 aceri (Acer Crimson Sentry); 3 lagestroemie (Lagestroemia "Red Imperial");1 ciliegio da fiore (Pruns Kanzan). Per quanto riguarda le siepi, verranno collocate diverse specie, fiorite e non, con foglia verde o Colorata. La riqualificazione della piazza la sostituzione di nove delle alberature esistenti, con l'ampliamento alle tredici nuove piantumazioni.

Arredi. Il progetto prevede l'installazione di nuove panchine: una ampia seduta con schienale sagomato, con struttura in acciaio zincato verniciato e doghe in legno a ridosso della fontana  e due sedute senza schienale fra gli alberi verso gli edifici. Verranno anche collocati dei portabicilette, dei dissuasori per la delimitazione dell'accesso carrabile alla piazza e dei cestini gettarifiuti.

Opere di fognatura. La riqualificazione della piazza renderà necessaria anche una parziale riorganizzazione dell'esistente rete di fognatura per la regimentazione delle acque di pioggia. Pubblica illuminazione. Il progetto prevede anche il completo rifacimento dell'impianto di pubblica illuminazione, con l'installazione di 16 nuovi punti luce. Nella piazza verrà collocata anche una tubazione interrata per il passaggio dei cavi elettrici per potenziare l'utilizzo in caso di eventi e manifestazioni.

Riorganizzazione della circolazione e segnaletica stradale. Sarà istituito un senso unico nella strada laterale alla piazza, con direzione verso il retrostante parcheggio e il collegamento alla Via Caduti del Soccorso Aereo. In questo modo, attorno alla Piazza del Tituccio, verrà organizzata una circolazione circolare con ingresso sulla strada laterale e uscita dalla Via Baracchi. La nuova piazza verrà pedonalizzata, garantendo comunque l'accesso carrabile ai residenti e alle attività commerciali per il carico/scarico dei prodotti.

"Non solo dei lavori pubblici - spiega Jamil Sadegholvaad, assessore ai lavori pubblici del Comune di Rimini – ma una vera riqualificazione con al centro la qualità della vita, la valorizzazione dei simboli identitari, la sicurezza stradale. Sono interventi, come mi hanno detto i tanti residenti presenti, attesi da tempo. Alla richiesta di interventi di sicurezza e riqualificazione, l'Amministrazione comunale ha voluto rispondere con qualcosa in più, il riappropriarsi dei luoghi identitari, di incontro e di socializzazione. Con un occhio alla bellezza degli interventi, della qualità del verde urbano e di una circolazione attenta ai pedoni e ciclisti, da sempre i naturali fruitori di questa area. Gli interventi previsti sono anche il frutto dei suggerimenti, delle sollecitazioni e dei consigli dei residenti che, essendone i principali destinatari, era giusto incontrare e rendere parte attivo di questo nuovo progetto di riqualificazione urbana".

(Rimini) Oltre 68 milioni di euro. A tanto ammonta il valore delle quasi 50mila (49.829) donazioni - fatte in denaro (57 milioni),ma anche beni e servizi (11 milioni) - che gli emiliano-romagnoli hanno devoluto a favore della campagna “Insieme si può”, promossa dalla Regione, e direttamente alle Aziende sanitarie. Cittadini, famiglie, imprese, enti, associazioni, fondazioni e istituti bancari: tutti insieme per sostenere il sistema sanitario regionale e battere il Coronavirus.

Ora, la grande generosità dei donatori viene raccolta e ‘raccontata’ in un sito, “Donazioni” (https://salute.regione.emilia-romagna.it/donazioni-covid-19/), voluto e realizzato dalla Regione per dare a tutti i cittadini la possibilità di sapere, nella massima trasparenza, come sono stati donati, raccolti e utilizzati i soldi e i beni. Sul sito, infatti, è indicata la natura della donazione (denaro, beni, servizi), il tipo di donatore (cittadini, associazioni, fondazioni, imprese, enti pubblici), come sono state utilizzate le risorse, cosa è stato acquistato e donato. Una cospicua parte del denaro è servita per allestire posti aggiuntivi di terapia intensiva, ma sono state acquistate anche centinaia di migliaia di attrezzature sanitarie (ventilatori, ecografi, saturimetri) e milioni di dispositivi di protezione individuali. E non è ancora finita, perché è possibile, per chi vuole, continuare a donare, sia alle Aziende sia sul conto della Protezione civile regionale messo a disposizione dalla campagna “Insieme si può. L’Emilia-Romagna contro il Coronavirus”. 

“Non possiamo che essere orgogliosi di questa terra e della sua gente, che ancora una volta, con caparbietà e tenacia, ha saputo lottare e ripartire. E noi che siamo chiamati a rappresentarla dobbiamo fare tutto ciò che serve per esserne all’altezza, in ogni occasione- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Lo sapevamo, perché purtroppo in tante occasioni gli emiliano-romagnoli sono stati costretti a reagire a eventi drammatici: siamo gente tosta di una terra forte, e tutti insieme abbiamo non solo dato prova di un grande senso civico, ma di un grande cuore. Questo è il ‘grazie’ che i cittadini hanno voluto far arrivare alle donne e agli uomini della sanità e della protezione civile che ogni giorno in prima linea, mettendo anche a rischio la propria vita, hanno lavorato con competenza, spirito di sacrificio e grandissima umanità, e lo hanno fatto per tutti noi. E voglio ringraziare anche tutti coloro – artisti, sportivi, giornalisti, ricercatori – che hanno i sostenuto la campagna regionale ‘Insieme si può’, peraltro ancora aperta. Da parte nostra- ha aggiunto Bonaccini- come abbiamo fatto anche per il terremoto, l’impegno è stato subito quello di dare conto di questa generosità nella massima trasparenza, per dare a tutti la possibilità di vedere come sono stati donati, raccolti e spesi i soldi, fino all’ultimo euro”.

“Abbiamo solo una parola da dire: grazie- ha ribadito l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Agli uomini e alle donne, anche volontari, che ciascuno nel proprio ambito hanno lavorato giorno e notte per superare l’emergenza. E grazie a ogni singolo cittadino, impresa, ente, associazione che ha effettuato donazioni, piccole o grandi che siano state, per una corsa alla solidarietà che in Emilia-Romagna, come già successo in passato, si è rivelata straordinaria. Queste donazioni sono state determinanti anche per completare il Piano regionale che, triplicando i posti letto di terapia intensiva negli ospedali pubblici, ci ha permesso di dare una risposta pronta ed efficace ad un’emergenza sanitaria senza precedenti. Sappiamo che la lotta va avanti, che non possiamo abbassare la guardia, che l’impegno di tutti prosegue. Ma quello che fino ad oggi è stato fatto, grazie all’aiuto di questa grande comunità, è davvero straordinario”.

Tutti i numeri. Al 15 giugno, il valore complessivo delle 49.829 donazioni è di 68.232.012 euro. Tramite la campagna regionale “Insieme si può” sono state effettuate 11.856 donazioni, per un valore totale di 12.851.636 euro raccolti (di cui 12.007.192 euro in denaro e 844.444 euro in beni e servizi). Alle Aziende sanitarie sono andate 37.973 donazioni, dal valore complessivo di 55.380.376 euro (45.018.136 euro in denaro e 10.362.240 euro in beni e servizi). Sul totale, le donazioni in denaro ammontano a 57.025.329 euro; quelle di beni e i servizi valgono 11.206.683 euro. Il numero più alto di donazioni è stato effettuato da cittadini (44.873); il valore più alto è stato raggiunto dalle imprese (35.032.664,85 euro).

Finora sono state utilizzate risorse per 34.999.146euro; la parte più cospicua è stata impiegata per le attrezzature sanitarie (18.689.650 euro) e l’allestimento di posti letto di terapia intensiva (9.533.066 euro); 2.968.525 euro sono stati impiegati per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale. Grazie alle donazioni ricevute, sono state reperite 264.247 attrezzature sanitarie, come ad esempio saturimetri (2.170), ventilatori polmonari (312) ed ecografi (168).Sono stati inoltre reperiti 2.260.872 dispositivi di protezione individuale e 192.731 prodotti alimentari.

La campagna della Regione “Insieme si può, l’Emilia-Romagna contro il Coronavirus”. La campagna “Insieme si può, l’Emilia-Romagna contro il Coronavirus” è stata realizzata dalla Regione per dare risposta ai tanti cittadini, aziende, enti e associazioni che sin dalle prime fasi dell’epidemia volevano offrire il proprio contributo alla sanità dell’Emilia-Romagna, e che lo hanno fatto già da fine gennaio, versando e donando direttamente alle Aziende sanitarie oppure - dallo scorso 11 marzo - facendo versamenti sul conto corrente della Protezione civile regionale (Iban:IT69G0200802435000104428964, dall’estero codice Bic Swift: UNCRITM1BA2, Causale: Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus).

Dei quasi 13 milioni di euro raccolti, ne sono già stati utilizzati 8.100.264, di cui: 5.950.000 euro per posti letto di terapia intensiva, 1 milione donato da una casa editrice per l’acquisto di strumenti informatici per la scuola, ventilatori polmonari donati da un istituto bancario per un valore di 714.000 euro, 245.820 euro per il funzionamento delle colonne mobili regionali, telefonini e tablet per 119.990 euro (donati da un’importante catena di articoli elettronici ed elettrodomestici), 70.454 euro per dispositivi di protezione individuale. 

 I testimonial. All’iniziativa voluta dalla Regione hanno prestato il proprio nome e volto anche uomini e donne dello sport, del giornalismo, dello spettacolo, della musica, della ricerca - e non solo - che sono comparsi nel video con cui la Regione ha promosso la campagna di donazione, pubblicato sui profili social istituzionali dell’Ente, da numerose tv regionali e diffuso sui profili personali dei protagonisti (in ordine di comparsa: Milena Gabanelli, Fabio De Luigi, Martina Colombari, Gregorio Paltrinieri, Alberto Tomba, Luca Carboni, Arrigo Sacchi, Ivan Zaytsev, Gessica Notaro, Paolo Cevoli, Chiara Boschetti, Julio Velasco, Stefano Accorsi, Gaetano Curreri, Luciano Ligabue e Fiorella Belpoggi).

(Rimini) “A nostro avviso è già un grande risultato che si torni animatamente a discutere di fonti rinnovabili”. Così l’amministrazione della Provincia di Rimini sul dibatto nato dalla proposta di Energia Wind di realizzare un parco eolico al largo della costa riminese. “L’assunto da cui partire è che non possiamo continuare a consumare energia e non fare nulla rispetto al tema dell’energia pulita e rinnovabile”.

Come Provincia “abbiamo provato e proviamo a dare il nostro contributo. Ciò che non ci piace sono gli attacchi strumentali e faziosi. Nel comunicato di ieri di Basta plastica in mare si dice che si è lavorato “nella stanze chiuse del potere”.  Strano: la Provincia tra il 2011 e il 2012 ha approvato il Piano delle azioni per l’energia sostenibile (PAES), redatto in collaborazione con Arpae Emilia-Romagna, e il Piano Clima 2007/2020, con l’assistenza tecnica di Ambiente Italia”.

Il primo Piano “è stato approvato all’unanimità. Il secondo senza voti contrari. Ciò che però più conta è il metodo, Abbiamo svolto in poco meno di due anni almeno 16 incontri pubblici, con le associazioni di categoria, con i portatori di interessi, con i Comuni, con gli ordini professionali e così via. Tutto documentato e riportato nel testo delle delibere approvate, che magari bisognerebbe fare la fatica di leggere. Un lavoro importante, a cui abbiamo chiamato ad intervenire vari esperti, proprio alla ricerca del confronto e della partecipazione”.

In quel periodo, peraltro, “abbiamo gestito un progetto europeo denominato 4Power sul tema dell’eolico in mare, i cui partner erano altri Comuni e Province dell’Europa, dalla Scozia all’Olanda, alla Germania e al Portogallo. Nell’ambito di quel progetto abbiamo organizzato ad Ecomondo diversi seminari sul tema dell’eolico e dei suoi impatti, economici, sociali e ambientali. Fino ad arrivare all’ultimo convegno del dicembre 2019, svoltosi con il patrocinio non oneroso della Provincia”.

Fin dai primi studi, “addirittura del 2006, ci sono sempre stati incontri, convegni, pubblicazioni. Un percorso amministrativo, a nostro avviso, esemplare, anche dal punto di vista del metodo. Si studia, si approfondisce, si mettono a disposizione della comunità gli studi; i soggetti pubblici e privati valutano, per conto proprio, se e come usarli”.

Infine, “nel recente studio, a cura del Cnr e della Regione Emilia-Romagna (anche questo pubblicato e scaricabile dal sito della Regione) si citano gli studi della Provincia di Rimini e la fattibilità degli impianti eolici lungo la costa romagnola. Non un impianto, anzi non una wind farm, come viene chiamata, ma tre. Il tutto nel rispetto delle direttive europee sull’uso dello spazio marittimo: dalla pesca, al turismo, dall’energia alla protezione ambientale. Insomma, abbiamo lavorato con metodo e competenza, per porre il tema della transizione energetica, tema che oggi, dopo il Covid 19, è ancora più urgente e non rinviabile, se si vuole cambiare per davvero”.

Giovedì, 02 Luglio 2020 10:27

2 luglio

Quasi tutti aperti | Riminiwellness e Frecce saltano | Andrea Guerra nell'Academy

Giovedì, 02 Luglio 2020 07:19

Fiera: Riminiwellness rinviata al 20121

(Rimini) Di concerto con tutti gli stakeholder,  Italian exhibition group ha assunto oggi la decisione di riprogrammare al 2021 la grande kermesse Riminiwellness, la manifestazione che, in quindici anni, è diventata leader indiscussa nel settore del fitness, benessere, sana alimentazione, sport e movimento.

Il quadro della situazione internazionale causato dalla pandemia non garantisce a operatori e pubblico quella che è sempre stata la vera forza della kermesse: essere la più grande e importante vetrina al mondo per le novità del settore, grazie anche alle performance dei maggiori presenter globali e alla presenza delle migliori opportunità di business, con la possibilità di testare in prima persona ogni genere di attività. Ed è proprio l'incertezza della regolarità dei collegamenti aerei da diversi paesi che sta generando difficoltà per le star mondiali dell'allenamento, i trainer e tutti i visitatori internazionali, che allo stato attuale non riescono a programmare la propria presenza a Rimini.

Per Italian Exhibition Group si è trattato di un atto di responsabilità nei confronti del proprio pubblico e di tutti i partner coinvolti nell'evento: territorio, espositori, associazioni di categoria dei professionisti e dell'industria. Ma nel rinviare definitivamente la quindicesima edizione di Riminiwellness all'anno venturo IEG - che in questi mesi ha mantenuto costante contatto e confronto con tutti i protagonisti della filiera - è già al lavoro per definire un evento nell'autunno 2020 pensato esclusivamente per i professionisti del comparto. L'obiettivo è quello di creare un momento di dialogo prospettico per il business, per le proiezioni dell'immediato presente e il prossimo futuro e la condivisione di nuove soluzioni di impresa e di innovativi modelli al servizio della comunità professionale degli operatori nel suo complesso e di tutta la filiera produttiva.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.508 casi di positività, 16 in più rispetto a ieri, di cui 9 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale. I nuovi tamponi effettuati sono 3.882, che raggiungono così complessivamente quota 499.426, a cui si aggiungono altri 1.397 test sierologici, fatti sempre da ieri. Le nuove guarigioni sono 20 per un totale di 23.242, l'81,5% dei contagiati da inizio crisi. Scendono i casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 1.002 (8 in meno rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 888, 2  in meno rispetto a ieri, l’88,6% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono  scesi a 10 (-2), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 104 (-4). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.242 (+20): 241 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.001 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi: un uomo e tre donne. In particolare si tratta di 3 decessi nella provincia di Bologna e 1 in quella di Rimini.  Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a quota 4.264.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.953 a Modena (+3, di cui 2 asintomatici),  4.913 a Bologna (+8, quasi tutti riconducibili a focolai sotto controllo. Di questi 2 sono asintomatici); 1.029 a Ferrara (+4, tutti asintomatici); 2.196 a Rimini (+1, asintomatico). Invariati i casi di positività a Piacenza: 4.546; Parma: 3.656; Reggio Emilia: 5.003; Imola: 404; Ravenna: 1.050; Forlì: 959; Cesena: 799.

Rispetto alla nuova positività nel riminese, si tratta di una paziente di sesso femminile in isolamento domiciliare e deriva da screening. La persona deceduta è di sesso femminile e aveva 83 anni. Ad oggi si aggiungono due guarigioni complete per cui il numero di pazienti attivi risulta 28

(Rimini) "Pensando al rendiconto di gestione, votato ieri dal consiglio comunale, come alla fotografia dell'anno appena trascorso ci troviamo di fronte all'ennesima immagine sbiadita, scattata di fretta e senza una reale pianificazione”. Così i consiglieri Insieme per Coriano, Roberta Talacci e Cristian Paolucci, commentano il consuntivo 2019, e parlano di “promesse non mantenute e di una propaganda salatissima, che ogni anno costa circa 30mila euro. Per cominciare, volendo seguire un ordine temporale, consideriamo la sciagurata decisione di internalizzare la gestione degli impianti sportivi: più di 50mila euro per una gestione finora fallimentare, se contiamo anche il dispiegamento di risorse umane e la riorganizzazione degli uffici. Una decisione che ha comportato uno sperpero notevole di risorse pubbliche, oltre alla compromissione di quello che era un ottimo servizio alle famiglie. Del famoso project financing, tanto sbandierato sulla stampa, naturalmente nemmeno l'ombra”.

“Se il prode, ruralissimo, Enrico Santini solo qualche giorno fa si chiedeva, via social, quale fosse il ruolo dell'opposizione a Coriano, rispondiamo che il nostro ruolo è proprio questo. Esserci, sorvegliare, monitorare, fare proposte, pungolare, stimolare. Ma anche, per onore di mandato, accendere i riflettori sul nulla cosmico dell'amministrazione, la stessa che qualche anno fa ritagliò per lui la carica di prosindaco. Perché è fondamentale che in una società ognuno eserciti il proprio ruolo. Se quello degli imprenditori è fare impresa, migliorando la qualità dell'offerta, quello della politica è di creare le infrastrutture necessarie allo sviluppo e alla crescita di un territorio, riducendo la burocrazia senza mai usarla per esercitare un potere vessatorio”, spiegano.

Coriano “negli ultimi anni ha rafforzato la sua vocazione legata al mondo agricolo e all'enogastronomia, purtroppo senza creare le giuste condizioni affinché il turismo enogastronomico rappresenti un vero volano per l'economia del territorio. Per esempio, come può mancare totalmente la pianificazione e la programmazione degli obiettivi per supportare e valorizzare le opportunità territoriali? Come può mancare l'attuazione di un PUG, il piano urbanistico generale, per realizzare una strategia di nuovo sviluppo urbano per le famiglie e le imprese?  Il nostro territorio, infatti, vanta campagne, che sembrano disegnate a pastello, e una meravigliosa vicinanza dalla costa, con tutte le carte in regola per fare concorrenza a territori più blasonati come quello veneto o toscano. Si richiede una pianificazione seria, con strade in sicurezza che conducano i visitatori alle cantine, percorsi ciclopedonali da inserire nelle mappe della Romagna, creazione di percorsi vita per le passeggiate in vigna, coniugando sport e natura. Rafforziamo la cultura ambientalista del cicloturismo, sensibilità distintiva del territorio corianese”.

Per l’opposizione “siamo alle solite: tanti spot elettorali, promozione di un brand vuoto "terre di Coriano" utile solo a nascondere le mancanze di un esecutivo che, se non fosse per l'intraprendenza e il coraggio dei singoli cittadini, avrebbe già ucciso le poche attività commerciali rimaste, lasciate al buio nell'ultimo freddo Natale. Non che le luminarie siano la cartina di tornasole del lavoro di un'Amministrazione, ma il parallelo serve a far capire come spesso in questi anni si siano spese cifre folli per iniziative di pura propaganda e, allo stesso tempo, si siano perse le buone occasioni d'investimento cercando di risparmiare su interventi fondamentali per la comunità corianese".

(Rimini) "In una Riviera della Romagna che, tra le poche in Italia, sta reagendo e ha rimesso in moto a pieni giri la sua grande macchina da 'capitale delle vacanze', da Comacchio a Rimini, da Cesenatico a Riccione e a Cattolica, le notizie che giungono riguardo al 2020 del turismo italiano continuano a dipingere un quadro 2020 davvero da anno più duro dal dopoguerra a oggi”. Parola del sindaco di Rimini Andrea Gnassi che chiede interventi concreti a sostegno del settore.

"La persistenza dell'esclusione di alcuni mercati turistici esteri primari per le grandi città d'arte e per le località balneari, primi tra tutti Stati Uniti e Russia, danneggia notevolmente il comparto dell'ospitalità del Paese. Si pensi solo all'impatto del mercato ex sovietico in termini di arrivi e presenze turistiche sulla Romagna”, sottolinea Gnassi.

"E' una valutazione oggettiva, non una lamentela né una rivendicazione strumentale. La salute dei cittadini e la tutela della stessa stanno al primo e indiscutibile posto, quindi le precauzioni proposte dal Ministero della Salute e assunte ieri dal governo sono per me indiscutibili. Ma le conseguenze negative del blocco sui territori ad altissima valenza turistica verso alcuni Paesi ad altissima frequenza turistica sono altrettanto innegabili. Pensiamo ad esempio all'impatto del mercato russo sulla Riviera di Rimini: nel 2019 con i suoi 544mila pernottamenti è stato secondo solo a quello tedesco (786mila presenze). E quello ex sovietico, come del resto quello tedesco, è anche un turismo con buona/alta capacità di spesa. Il problema  post lockdown per l'Italia, e per il territorio riminese che è tra i primi tre nel Paese per PIL turistico prodotto,  è appunto quello dei fatturati. Se nella stagione più difficile, come Riviera della Romagna stiamo reagendo con forza, aprendo le strutture ricettive per un luglio e agosto che dalle prenotazioni siamo fiduciosi possa essere incoraggiante; riallestendo eventi di sistema, a partire dalla Notte Rosa; investendo su una campagna di comunicazione orientata al turismo interno, che presenta la nostra Riviera come sorridente e sicura, e che spero dia risultati concreti; la criticità dei mercati esteri, e dei fatturati collegati, e con essi la relativa ricaduta occupazionale, resta tutta. Questo è un dato di fatto, questo dovrebbe convincere le Istituzioni, il Governo a mettere mano e a dare la precedenza a misure strutturali di sostegno e rilancio del settore che già ora soffre più degli altri, e, proprio perché si nutre di percezione, rischia di soffrire con la stessa intensità anche dopo la fine dell'emergenza Covid”.

Rimini "tra qualche giorno presenterà i nuovi tratti del parco del Mare, il waterfront pedonalizzato e rinaturalizzato. Nei prossimi mesi aprirà due nuovi Musei, quello dedicato a Federico Fellini e il PART. Entro l'anno si completerà nella sostanza il grande piano di risanamento ambientale chiamato PSBO. Natura, benessere, spazi, cultura, benessere: Rimini è già strutturalmente sulla traiettoria delle nuove esigenze e dei nuovi desideri per chi vuole fare vacanza dopo l'allarme pandemia. Ma non possiamo tralasciare l'oggi, come non possiamo pensare che la crisi del turismo italiano derivata dal Covid si risolva da sé. Il cambiamento è epocale e tocca tutti. Si pensi solo a quanto sta accadendo anche in questo ore in tutto il mondo e in Italia e in Romagna nel settore degli eventi e degli spettacoli, con manifestazioni congressuali e fieristiche, concerti,  iniziative, campionati cancellati da un giorno all'altro, per evidenti problemi legati alle precauzioni sanitarie, logistiche, di mobilità tra Paese e Paese”. Adesso "bisogna guardare e agire. Le risorse del Recovery Fund devono essere investite prioritariamente sul turismo".

Mercoledì, 01 Luglio 2020 15:45

Frecce tricolori, cancellato show a Rimini

(Rimini) L’Aero Club “E. Fogola” di Ancona ha annunciato oggi al Comune di Rimini la cancellazione della manifestazione aerea delle Frecce Tricolore a Rimini.

“In considerazione del perdurare delle norme di sicurezza legate al Covid 19 – scrive il presidente dell’Aero Club di Ancora, Massimo Bugianesi, in una nota indirizzata al Sindaco di Rimini -  e tenendo conto della Direttiva dell’Aeroclub d’Italia del 07/04/2020 che concede agli organizzatori dell’evento 60 giorni prima dello svolgimento dell’evento per confermare, qualora ci fossero le condizioni, o di annullare qualora, come in questo caso, le condizioni per la realizzazione della manifestazione medesima non ci fossero, l’Aero Club di Ancona si è visto obbligato, con molto rammarico, a prendere la sgradevole decisione di procedere all’annullamento della manifestazione programmata sul litorale di Rimini per la data del 23 agosto 2020”.

“Si tratta di un arrivederci condiviso – commenta il Sindaco Andrea Gnassi - ad un evento di portata mondiale che Rimini tornerà ad ospitare appena le condizioni lo renderanno possibile. Voglio ringraziare le forze armate e tutti coloro i quali si sono adoperati fino alla fine per cercare di organizzare questo straordinario evento”.

(Rimini) "Sarà ora compito di tutti noi – ha detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi nel corso di un sopralluogo effettuato questa mattina nel cantiere del Psbo di piazzale Kennedy a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori riminesi, sia del Consiglio generale di Confindustria Romagna, sia in rappresentanza delle tante associazioni cittadine, dagli albergatori, ai bagnini, all'artigianato e al commercio – fare sì che questo immane sforzo che la Città ha compiuto in questi anni sul fronte del rinnovamento ambientale e della propria offerta turistica divenga patrimonio dell'intero Paese.

E' un segno di attaccamento al territorio e alle prospettive del proprio futuro quello che anche da voi ci aspettiamo – ha proseguito il Sindaco Gnassi – ed è per questo che – non potrebbe essere altrimenti – ho invitato a questo momento il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini, che ringrazio della sua presenza, ad essere tra noi perché in questo percorso non potremmo far a meno del rapporto compartecipativo dei luoghi di formazione alta proprio come l'Università di Bologna."

Dal Belvedere minore della struttura del Psbo di piazzale Kennedy, in attesa che tra poche settimane si completi l'intero intervento, il Sindaco di Rimini ha ricordato come proprio da qui sia nato il progetto complessivo che ha rivoluzionato l'intero sistema cittadino della raccolta e gestione delle acque, da quei primi giorni di giugno del 2011 quando una paratia del sistema di scarico a mare si bloccò allagando Marina centro non solo di acqua.

"E oggi siamo qui – ha proseguito il Sindaco - alla vigilia del completamento di un sistema complesso e articolato come il Piano di salvaguardia della balneazione, al centro della riconversione di un modello sostenibile di una città che da sul mare è oggi divenuta "città di mare". Un intervento grazie al quale, a qualche settimana dalle fasi più cruente del lockdown, ci possiamo presentare al mondo con un'opera complessiva che ha messo al centro e risolto i temi dell'ambiente, del benessere, della salute come l'ondata mondiale della pandemia sta richiedendo. Un'innovazione del nostro prodotto e della nostra offerta turistica che ci permetterà di giocarci credibilità e appeal sugli scenari del turismo mondiale perché questa è la nostra sfida che deve diventare la sfida dell'intera nostra collettività. Una Rimini sostenibile, una Rimini vicino alla natura, più bella e amante dell'arte. Sta a tutti noi far sì che ciò avvenga e che sia conosciuto."

Guidati dal direttore lavori Massimo Vienna di Hera, ha poi preso avvio la visita al cantiere del Psbo in pieno fermento in questo rush finale, scendendo nel cuore dell'immensa vasca di laminazione di ben 25.000 metri cubi di volume prima che, con la conclusione dei lavori, l'entrata in funzione dell'impianto la renda per sempre impossibile.

L'intervento del Psbo di piazzale Kennedy rappresenta il cuore del Piano di Salvaguardia della Balneazione realizzato da Hera e Comune di Rimini insieme a Romagna Acque e Amir, che come tutte le opere pubbliche in Italia ha risentito delle limitazioni e difficoltà dovute alla pandemia in corso a causa del Covid-19. Uno dei cantieri più importanti del PSBO, sia per impatto, sia per complessità, che prese avvio nel 2016, e oggi, dopo la parziale riapertura della piazza e l'avvio della funzionalità della vasca di prima pioggia dell'estate scorsa, si avvia verso la conclusione, sia nella parte sotto e sopra la piazza che in quella a mare, dove, grazie alle particolari condizioni del cantiere, non si sono mai interrotti i lavori di posa delle condotte sottomarine.

La programmazione prevede l'ultimazione dei lavori già nelle prossime settimane con l'entrata in esercizio della vasca di laminazione e il completamento della riqualificazione della piazza, la più visibile e spettacolare, con l'apertura del belvedere al di sopra del nuovo presidio idraulico, il cosiddetto 'torrino'.

"Quello di Piazzale Kennedy – ha ricordato il Sindaco Gnassi accompagnando gli ospiti a una "prima" del Parco del Mare che sta per essere ultimato sul tratto del lungomare Di Vittorio - è un progetto di grande rilevanza, non solo dal punto di vista impiantistico, ma anche per essere il punto di convergenza tra opera idraulica e gli indirizzi di pianificazione urbanistica e di riqualificazione della città, proprio come il Parco del Mare che qui, prima di allungarsi per tutto il litorale della città, da nord a suda, da Torre Pedrera a Miramare, sta completando le sue prime fase per restituire a turisti e riminesi una città profondamente rinnovata e bellissima che dell'ambiente, sostenibilità, bellezza fa il suo biglietto da visita."

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