(Rimini) Continuano i controlli per far rispettare l'ordinanza contingibile e urgente,  efficace dal 25 maggio scorso, per prevenire e contrastare i pericoli cagionati da comportamenti connessi all'esercizio della prostituzione sulla pubblica via. Disposizioni sulla sicurezza che ricalcano l'impianto dei provvedimenti già adottati con ottimi risultati negli anni passati e che resterà  in vigore fino al 31 ottobre prossimo sulle aree dove il fenomeno si registra con una maggiore intensità.

Sono state 7 le sanzioni amministrative, relative alla prostituzione, che hanno fatto gli agenti della Polizia Locale di Rimini,  nel servizio notturno fra martedì 21 e mercoledì 22. I sei agenti in abiti civili, a bordo di macchine prive di contrassegni istituzionali, hanno operato nella zona di Rimini Sud, soprattutto all'altezza del Parco Murri. Un'azione di repressione, svolta in continuità all'attività di prevenzione e contrasto di un crimine quale lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di persone, che dall'inizio dell'anno ha fatto rilevare oltre 110 violazioni ed altrettante sanzioni, finalizzata ad arginare i fenomeni di degrado urbano ad esso collegati.

Ricordiamo che la violazione, a norma dell'ordinanza sindacale in vigore, si concretizza con un insieme di comportamenti come lo stazionamento, o l'appostamento della persona, o l'adescamento di clienti e l'intrattenersi con essi, o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l'abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che si stia esercitando la prostituzione.
Oltre alla richiesta di informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti equivoci o concordare con gli stessi l'acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento, l'ordinanza prevede che possano essere sanzionati anche a norma del Codice stradale quei conducenti che saranno sorpresi alla guida di veicoli a eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale. In questi casi la sanzione amministrativa di 41 euro prevista sarà elevata a 54,67 se accertata in orario notturno (dalle ore 22 alle 7 di mattina). Fino a 500 euro, invece, la sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione dei dispositivi dell'ordinanza (400 euro se pagati entro 60 giorni).


L'ordinanza prevede inoltre che qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali riscontrato dagli agenti nell'ambito dell'attività di controllo sarà portato a conoscenza dell'Agenzia delle Entrate e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini per eventuali valutazioni.

(Rimini) “Non oso immaginare cosa accadrà durante la Settimana Rosa, quando ragazzi da tutta Italia si saranno dati appuntamento a Riccione, non esattamente con l'intento di stare a debita distanza gli uni dagli altri". Lo scrive una mamma e medico ospedaliero di Perugia, al sindaco di Riccione, Renata Tosi, circa l'appuntamento programmato per la prima settimana di agosto lungo tutta la Riviera. "Mi chiamo Elena Sabatini, anestesista dell'ospedale di Perugia - si legge nella lettera - Le scrivo in merito alla Settimana Rosa. Le scrivo, Sindaco, in quanto Lei è responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, ma in questo caso, a mio modestissimo avviso, anche dei cittadini di tutta Italia, perché quei ragazzi che parteciperanno agli assembramenti della Settimana Rosa poi torneranno nelle loro città, nei loro paesi di origine, e loro, i ragazzi, quasi sempre asintomatici per loro fortuna, dopo un mese torneranno a scuola, dove il virus potrà diffondersi senza difficoltà. I ragazzi, per loro natura, si sentono immortali, sfidano la sorte, le regole. Noi adulti dovremmo intervenire con regole di buon senso e di prudenza. Permettere una manifestazione di questo genere è una grande, pesantissima responsabilità per chi deve tutelare ed è responsabile anche penalmente della salute pubblica. Spero che quello che sta accadendo in Spagna e in altre parti del mondo possa essere di monito, qualora non bastasse quello che abbiamo vissuto direttamente a marzo e aprile, e induca ad un ripensamento riguardo l'opportunità di svolgere in questa fase delicata una festa che farà convergere a Riccione ragazzi da tutta Italia". 

"Sono stata a Riccione la scorsa settimana - ha raccontato al telefono la dottoressa Sabatini, immediatamente contattata dall'Amministrazione comunale - e devo dire che nei negozi, negli hotel, nei ristoranti e in spiaggia le regole vengono rispettate, ma immagino che spesso con la clientela più giovane questo lavoro diventa molto difficile. Ho scritto pensando di non ricevere risposta, oppure, di leggere solo parole formali, ma sono contenta di essere stata contattata. Sono una madre di un figlio adolescente e immagino quanta responsabilità abbiate voi come amministratori. Ho anche scritto su forum dedicati alla Settimana Rosa, ma le risposte che ho ricevuto sono state estremamente generiche. Mi chiedo ma visto il periodo che abbiamo vissuto non si poteva aspettare e rimandare la manifestazione all'estate del prossimo anno'?"

(Rimini) C’è chi lo usa perché ne ha scoperto la comodità, chi perché è un modo divertente di spostarsi: in questa stagione estiva i monopattini elettrici in sharing stanno facendo registrare grandi numeri, che posizionano Rimini come una delle realtà dove la sperimentazione di questa forma di mobilità sta ottenendo il maggior successo. A confermarlo sono gli stessi numeri forniti dai due gestori del servizio sul territorio riminese, Lime e Bird, che hanno fatto registrare aumenti rispetto allo scorso anno che ha raggiunto anche picchi di +300%.

Per dare un'idea: solo il gestore Lime, che divide con Bird i mille mezzi elettrici che compongono la flotta complessiva disponibile per il territorio di Rimini, ha calcolato oltre dal 1° gennaio ad oggi 115.000 corse, per complessivi 220.000 km. Un viaggio medio si sviluppa sulla distanza di 1,6km e ha una durata media di 8 minuti, in linea con l'utilizzo da 'ultimo miglio' per cui è pensato questo tipo di servizio. Dato altrettanto importante riguarda l'impatto sull'ambiente: si stima infatti un risparmio di 60.000 kg di CO2, con un beneficio per tutta la collettività. Numeri che si sommano a quelli del gestore Bird, con dati che in questo caso coprono il periodo dal 10 agosto del 2019 ad oggi: in meno di un anno sono stati oltre 185mila i chilometri percorsi, per una distanza media della corsa di 2.33 km e una durata media di 16 minuti. Ben 51mila i chilogrammi di Co2 risparmiati.

"Gli operatori ci stanno dando feedback entusiasti – spiega l'assessore alla mobilità Roberta Frisoni – raccontandoci di come sul nostro territorio stiano ottenendo risultati oltre le aspettative, migliori rispetto ad altre realtà dove forniscono lo stesso servizio. Una performance dunque che conferma la bontà della scelta di scommettere su questa sperimentazione, che si adatta ad un territorio che ha avviato una profonda trasformazione urbana che mette al centro la mobilità sostenibile e green. Un territorio sempre più connesso e collegato da infrastrutture ciclopedonali, che consente di muoversi dal mare verso il centro storico, dalla zona nord a sud, e che vede nei monopattini elettrici in free floating un ulteriore strumento che andremo sempre più a mettere a sistema con le altre forme di mobilità di ultimo miglio".

 Le regole Sulla base del "decreto milleproroghe" - che ha equiparato i monopattini elettrici ai velocipedi – la Giunta ha stabilito in via cautelativa una velocità di circolazione per i monopattini in sharing pari a 20km orari sulle piste ciclabili e sulle strade urbane, inferiore ai 25 km/h previsti per questi veicoli dalle norme nazionali e a 6km orari nelle aree pedonali. Non servono titolo abilitativi per condurre un monopattino, ma è necessario aver più di 14 anni. I monopattini devono rispettare le stesse disposizioni che già  disciplinano la circolazione dei velocipedi: possono circolare sulle strade urbane dove il limite di velocità non supera i 50km. Sulle strade extraurbane, i monopattini possono circolare solo all'interno della pista ciclabile. Ai conducenti dei monopattini non è consentito il trasporto del passeggero e, solo per i minori è obbligatorio l'uso del casco.

Dove si può usare L'area per la libera circolazione dei monopattini in free floating è stata ampliata rispetto allo scorso anno. Per Rimini sud, è prevista la circolazione in tutta l'area a mare dell'asse della statale SS16, che rimane esclusa; per Rimini nord a partire da Rivabella in tutta l'area a mare dell'asse della ferrovia; nell'area di Viserba-Rivabella compresa tra Via Marconi, Via Sacramora, Via Beltramini, Via John Lennon, Via Fabio Tombari, Via Walter Ceccaroni, Via Luigi Zangheri, Via Maestri del Lavoro, Via XXV Marzo 1831; nelle vie Iolanda Capelli, Via Galla Placida, Via Costantino il Grande per il collegamento con l'ingresso EST della fiera; nel quartiere celle, delimitato dall'asse ferroviario direzione Bologna, SS16 e da Via Tonale-Via Antonio Labriola; e in fine nella Via Emilia, per permettere il collegamento con l'ingresso sud della fiera.

(Rimini) Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio su dati Infocamere, la dinamica anagrafica delle imprese artigiane nel secondo trimestre del 2020 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) riporta 240 iscrizioni al Registro imprese e 174 cessazioni (al netto delle cancellazioni d'ufficio), pertanto con un saldo positivo di +66 unità (il margine nel secondo trimestre del 2019 fu pari a +83 imprese). In termini relativi, il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane registrate è pari al +0,31%, migliore del dato regionale (+0,27%) e inferiore al corrispettivo nazionale (+0,50%).

Al 30 giugno 2020 le imprese artigiane attive sono 21.312, in diminuzione dell'1,2% rispetto al medesimo periodo del 2019; il dato è complessivamente allineato con la flessione regionale (-1,1%) ma peggiore della dinamica nazionale (-0,6%). Le imprese artigiane attive sono circa un terzo (il 30,2%) del totale delle imprese attive totali, a fronte del 31,3% dell'Emilia-Romagna e al 25,0% dell'Italia.

Con riferimento ai settori di attività, le imprese artigiane del settore Costruzioni rappresentano il 39,3% del totale delle imprese artigiane attive, sostanzialmente stabili (-0,1%); il 20,5% operano in quello Manifatturiero (-2,9%), il 13,0% nelle "Altre attività di servizi" (-0,9%), che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l'elevata intensità artigiana (l'84,4% delle imprese del settore è artigiana).

In flessione (-4,4%), inoltre, il comparto del Trasporto e magazzinaggio (pari al 7,9% delle imprese artigiane) e le imprese nelle attività di Alloggio e ristorazione (-1,5% la dinamica, 5,1% l'incidenza sul totale artigianato). Sostanzialmente stabili, infine, le imprese artigiane del Commercio (-0,2% la dinamica, 5,4% l'incidenza).

Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 72,5%), sono in flessione dell'1,0%. Le società di capitale sono in aumento del 4,5% e costituiscono il 7,2% delle imprese artigiane del territorio.

"Esaminati i numeri dell'anagrafe delle imprese artigiane, numeri che testimoniano una sostanziale capacità di tenuta, mi complimento, ancora una volta, con i nostri imprenditori artigiani e le loro Associazioni, perché dimostrano quotidianamente di saper affrontare, tanto le enormi difficoltà generate dal Covid-19, quanto gli effetti di una congiuntura declinante – commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Ovviamente anche questi dati andranno monitorati con grande attenzione nel corso dei prossimi mesi, che permetteranno una valutazione precisa degli effetti del lockdown e della ripartenza. Il compito delle Istituzioni, ora più che mai, è quello di agevolare la ripartenza e lo sviluppo. In particolare, di questo settore che, per diffusione e rilevanza, è di grande peso anche sul nostro territorio. La Camera di commercio è fortemente impegnata in una serie di iniziative che, da un lato, sono mirate a sviluppare conoscenze e competenze, dall'altro, sono direttamente collegate alle provvidenze che, a livello centrale e a livello territoriale, vengono messe in campo per sostenere l'accesso al credito e gli investimenti, in termini di trasformazione digitale, sviluppo dell'internazionalizzazione e innovazione di prodotto e di processo".

Sistema imprenditoriale: focus provincia di Rimini. Al 30/06/2020 in provincia di Rimini sono presenti 9.502 imprese artigiane attive, in flessione dello 0,9% rispetto al 30 giugno 2019 (-1,1% in Emilia-Romagna, -0,6% a livello nazionale). L'artigianato rappresenta in provincia il 27,9% delle imprese attive totali, a fronte del 31,3% dell'Emilia-Romagna e al 25,0% nazionale.

Con riferimento ai settori di attività economica, le imprese artigiane delle Costruzioni rappresentano il 40,4% del totale, sostanzialmente stabili (-0,2%) rispetto ai 12 mesi precedenti; il 19,5% operano in quello Manifatturiero (-2,4% la dinamica), il 12,9% nelle "Altre attività di servizi" (-0,6%) che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l'elevata intensità artigiana (l'82,3% delle imprese del settore è artigiana).

In flessione (-4,3%), inoltre, le imprese artigiane nel settore "Trasporto e magazzinaggio" (pari al 7,3% del totale) e le attività artigiane collegate al turismo (Alloggio e ristorazione: incidenza 5,9%, -0,7% la dinamica tendenziale).

A livello sub provinciale e di aggregazioni territoriali, i dati seguenti relativi alla dinamica delle imprese artigiane riportano: stabilità (-0,1%) nel Comune di Rimini, che comprende il 38,3% delle imprese artigiane della provincia; flessione nel territorio della Valmarecchia (-1,2%) e della Valconca (-0,5%) che insieme comprendono il 22,8% dell'artigianato provinciale.

Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 73,0%), sono in flessione dello 0,8%. Le società di capitale artigiane sono in aumento del 4,5%, con una dinamica sovrapponibile a quella degli agli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia) e costituiscono il 7,3% delle imprese artigiane provinciali.

(Rimini) “Come residenti del Rione Clodio via Ducale vogliamo segnalare lo stato di estremo disagio che stiamo vivendo causa il traffico sula nostra via”. Così quanti vivono quotidianamente la situazione di quel pezzetto di centro storico interessato ultimamente da una rivoluzione della viabilità. “Via Ducale dallo scorso ottobre viene utilizzata come una sorta di Circonvallazione che attraversa il centro storico di Rimini. Come noto a tutti, via Ducale è una via di impostazione medievale, stretta senza marciapiedi e con case tutte intorno che formano una sorta di canyon dove i gas di scarico permangono a lungo e  il rumore viene accentuato, senza considerare il rischio di essere investiti uscendo di casa. Nello scorso ottobre quando il Comune ha comunicato alla città “Rimini cambia volto”, l’utilizzo di via Ducale veniva definita come “temporanea” e comunque fino alla primavera. Dopo aver pazientemente atteso molti mesi riteniamo nostro diritto informare la città di questa situazione ormai insostenibile”.

I residenti segnalano “l’incoerenza della viabilità sui Bastioni Settentrionali e in via Ducale con gli apprezzabili propositi dell’Amministrazione Comunale di eliminare la cesura tra il centro storico e i borghi. Strategia all’insegna del “Green new deal” che il Comune ha deciso di abbracciare per rendere Rimini una città con qualità della vita assimilabile alle città del nord Europa più virtuose, che invece noi condividiamo pienamente. Perciò chiediamo che l’intero centro storico di Rimini e quindi anche il nostro rione siano effettivamente salvaguardati dal traffico carrabile dei non residenti, siano accessibili alle biciclette ed ai pedoni - con particolare attenzione ai portatori di handicap ed a chi ha difficoltà deambulatorie – siano sicuri per i bambini e gli anziani residenti, siano parti della città storica dove non sia pericoloso abitare. Abbiamo letto sui giornali del 20 luglio che l’AC si pone “l’obiettivo di allargare il centro storico oltre le mura e stimolare la fruizione, di una parte antica e significativa della nostra città…. L’allargamento del centro verso i borghi è un’idea che da tempo sta mettendo in atto quest’amministrazione una visione in cui si destina più spazio alle persone per ritrovarsi, fare shopping, passeggiare e muoversi a piedi e in bicicletta in sicurezza nella nostra città”. Ci risulta incomprensibile, alla luce di queste ottime intenzioni, l’utilizzo dei bastioni storici, di impianto medievale come circonvallazione del centro, e, di fatto l’utilizzo della via Ducale, ancora più interna al tessuto storico, come asse non secondario per il traffico monte mare. Lo sperato ‘allargamento del centro verso i borghi’ è del tutto vanificato da un flusso ininterrotto di traffico. Il pedone che arriva, attraverso il ponte di Tiberio pedonalizzato, sulle soglie del centro storico, si trova a dovere interrompere la passeggiata per vincere il flusso di traffico mare-monte sui Bastioni settentrionali e quello monte mare di chi intraprende la chicane Corso d’Augusto – via Ducale. Non ci sembra che sia un bel biglietto da visita per una municipalità che vuole essere all’altezza delle città europee più virtuose. Se questa amministrazione è indubbiamente intervenuta per migliorare alcuni servizi alla città (sistema delle fognature e vasche di prima pioggia, sistemazione di alcune porzioni importanti del patrimonio storico del centro), nel caso delle zone interessate dal sistema dei Bastioni medievali, nel Rione Clodio, in via via Ducale e nella prima parte del Corso d’Augusto, con gli interventi alla viabilità in progetto ed in parte realizzati, ha peggiorato nettamente la qualità ambientale aumentando l’inquinamento da rumore, da polveri e da sostanze chimiche contenute nei gas di scarico, e, ancora, mettendo a rischio l’incolumità di abitanti e visitatori costretti a muoversi senza marciapiedi su tracciati stradali assediati da ogni tipo di mezzo motorizzato. Abbiamo monitorato il numero di mezzi che transitano mediamente in un’ora sulla via: sono fra 550/600, con traffico giornaliero di mezzi fra 10.000 e 15.000 (il dato è sottostimato poiché siamo in estate con scuole chiuse, persone che lavorano da casa in smart working e traffico turistico per ovvie ragioni molto ridotto). Chiediamo a tutti i cittadini riminesi di sostenere questa piccola grande battaglia che è di tutti: teniamo le auto più lontane dal centro in comodi parcheggi scambiatori, miglioriamo i mezzi pubblici di penetrazione nel centro, usiamo il Metromare, lasciamo ininterrotte le piste ciclabili, misuriamoci da pari con le città europee più virtuose”. 

Giovedì, 23 Luglio 2020 13:01

23 luglio

Dalla Colombia a Viserba per sintetizzare la coca rosa | Contagio tra colleghi | Prenotazioni in aumento

(Rimini) L’ufficio Ambiente del Comune di Riccione ha inviato una richiesta di rettifica immediata a Legambiente, circa i campionamenti effettuati da Goletta Verde alla foce del Marano "perché - si legge nella nota inviata a Legambiente - è palesemente contraddetta dalle analisi ufficiali effettuate per conto del Dipartimento di Sanità Pubblica dall'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente-Arpae con l'ultimo campione effettuato il 20 luglio 2020”.

"Atteso che i bollettini ufficiali pubblicati dagli organi deputati allo scopo, hanno evidenziato, per tutti e tre i campioni di 8 e 22 giugno e 20 luglio, prelevati nelle acque di balneazione della foce del Torrente Marano, valori eccellenti addirittura al di sotto del limiti consentiti dalla legge. Considerato che tale comunicato, non rappresentando la reale qualità delle nostre acque, costituisce un grave danno per il turismo e l'economia in generale del nostro territorio". 

(Rimini) Avevano fatto arrivare direttamente dalla Colombia un chimico specializzato per la creazione di una nuova droga sintetica una “cocaina rosada”, sostanza psicoattiva ancora poco diffusa in Europa. Prima che potessero immetterla sul mercato, il gruppo di narcotrafficanti albanesi è stato arrestato dal ROS dei Carabinieri, con il supporto dell’Arma territoriale in Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Abruzzo e Marche, a conclusione di un’indagine sul traffico di droga coordinata dalla Procura Distrettuale di Bologna.

Venti le persone in manette, il boss del gruppo un cittadino albanese che a dire degli inquirenti conduceva una vita normale da padre di famiglia, risulta residente a Rimini da dove gestiva un’attività di facciata come la vendita on line di automobili. Azienda e 6 vetture sono state sequestrate nell’ambito dell’inchiesta. Lui il boss in questi due anni era cresciuto molto e in un appartamento di Rimini, in tra Viserba e Torre

Pedrera, aveva impianta la raffineria dove “cucinavano” le droghe classiche e quelle nuove tutte sintetiche. L’obiettivo dell’organizzazione era di conquistare a partire da Rimini il mercato europeo non importando più cocaina dalla Colombia, ma creandone una nuova “la cocaina rosada”. Il chimico antagonista dei Narcos, che ora si trova in carcere a Bogotà, nel 2018 era stato ospitato diverse volte a Rimini per una consulenza sulla formula della nuova sostanza la 2C-B che stando agli specialisti del Ros oltre a dare allucinazioni dona anche una grande forza fisica. Il minore coinvolto era il nipote del boss albanese che si occupava di tenere la cassa anche lui da oggi è in carcere (ANSA).

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 29.295 casi di positività, 57 in più rispetto a ieri, di cui 41 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e molti da persone rientrate dall’estero. Numerosi da Paesi extra Schengen, sui quali la Regione ha deciso controlli più stringenti, a partire dal doppio tampone nel periodo dell’isolamento obbligatorio. Un’azione di prevenzione che sta portando a individuare positivi asintomatici, intervenendo subito su situazioni potenzialmente a rischio.

In particolare, rispetto ai dati di oggi, a Imola, dei 10 nuovi casi 9 sono relativi a cittadini stranieri, la gran parte dei quali rientrati dall’estero, anche da Paesi extra Shengen, e sottoposti appunto a verifiche e isolamento. Nel modenese, sui 12 nuovi casi, 6 sono contatti anche in questo caso di un cittadino rientrato da un Paese extra Schengen e 4 sono riconducibili al focolaio individuato nei giorni scorsi in un prosciuttificio della provincia. Nella provincia di Rimini, dei 10 nuovi positivi 9 sono cittadini stranieri che vivono in un residence del capoluogo nel quale la Ausl ha individuato e isolato un focolaio subito gestito, avviando i controlli necessari.

I tamponi effettuati da ieri sono 7.736, per un totale di 591.704. A questi si aggiungono anche 1.448 test sierologici. I guariti salgono a 23.689(+27): l’81% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.325 (28 in più di ieri). Purtroppo, si registrano due nuovi decessi: 1 in provincia di Bologna, 1 in quella di Rimini. Riguardano 1 uomo e 1 donna. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.237(+31). Sono complessivamente 7 i pazienti in terapia intensiva (+1 da ieri), scendono a 81 (- 4 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. Le persone complessivamente guarite salgono a 23.689 (+ 27 rispetto a ieri): 193 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.496 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:  4.578  a Piacenza (+1),  3.751 a Parma (+4 ), 5.061 a Reggio Emilia (+3, di cui 3 sintomatici), 4.064 a Modena (+12 di cui 3 sintomatici), 5.168 a Bologna (+ 9, di cui 4 sintomatici);  416 a Imola (+10, di cui 4 sintomatici),1.076  a Ferrara (+6, di cui 1 sintomatico);  1.134 a Ravenna (+ 1, di cui 1 sintomatico),  976  a Forlì (+1 ), 823 a Cesena (invariato) e 2.248 a Rimini (+10). 

(Rimini) In merito alla notizia dell'individuazione di alcuni casi di positività a Covid 19 in un residence di Rimini, in via Sacramora a Viserba, per la precisione, la Asl “nell'evidenziare che la situazione è all'attenzione del Dipartimento di Sanità pubblica, puntualmente monitorata e sotto controllo”, precisa che “nei giorni scorsi l'igiene pubblica di Rimini ha individuato la positività di un paziente che abita nel residence, cui aveva effettuato il tampone perché contatto (collega di lavoro) di un altro paziente positivo (quest'ultimo individuato a seguito di screening)”. Nel residence abitano persone di origini senegalesi.

“Il servizio ha collocato il paziente, asintomatico, in isolamento domiciliare ed ha tempestivamente messo in campo un'attività di contact tracing che, come consuetudine in questo periodo, coinvolge non solo i contatti stretti dei pazienti, ma si allarga anche a coloro che hanno contatti più occasionali. Un protocollo finalizzato a circoscrivere e contenere il più possibile la diffusione del virus”, spiegano dalla Asl. “A questo fine personale del servizio si è recato anche presso il residence in cui vive il soggetto ed in cui abitano persone di origine straniera, regolarmente residenti sul territorio. Nell'ambito dell'intervento sono stati effettuati tamponi a tappeto, per un numero complessivo di 51. Al momento 9 di tali tamponi hanno avuto esito positivo mentre si attendono i risultati degli altri. I soggetti, che sono anch'essi tutti asintomatici, sono stati collocati in isolamento domiciliare in covid hotel”.

Sempre nell'ottica di monitorare e circoscrivere la situazione, “l'indagine epidemiologica continua, come da protocolli, allargandosi ai soggetti che hanno avuto contatti con coloro che sono risultati positivi, e che saranno a loro volta sottoposti a tampone e collocati in isolamento domiciliare.  

Si ribadisce la massima attenzione da parte dell'Igiene pubblica nell'intervenire con tempestività in ogni situazione applicando in maniera estremamente puntuale i protocolli improntati alla massima precauzione, a tutela della salute della cittadinanza”.

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