(Rimini) “I saldi, seppur imbrigliati dalle restrizioni economiche e dalle mascherine, rappresentano sempre un rito che, anche in tempi di Covid-19, risponde alle attese dei consumatori – dice Giammaria Zanzini, referente provinciale e consigliere nazionale di Federmoda-Confcommercio - per trovare il piacere dell’affare sul prodotto di qualità o per gratificazione dopo un lungo periodo di rinunce. È un peccato però che la Conferenza delle Regioni, invece di confermare la data unica al 1° agosto, abbia lasciato alle Regioni la libertà di scegliere se anticipare di una settimana, creando di fatto inopportune concorrenze tra territori limitrofi. Quest’anno lo slittamento dei saldi estivi ad agosto è un esperimento e se avrà successo si potrebbe replicare anche per i saldi invernali 2021 spostandoli da inizio gennaio ai primi di febbraio”.

“Continuo però a ribadire la necessità, in caso di liberalizzazione delle promozioni antecedenti ai saldi come è accaduto quest’anno, di inserire un tetto massimo di sconto al 30% in modo da non inficiare l’appeal stesso dei saldi. Per i commercianti infatti quello che si apre oggi rappresenta un momento per tirare le somme di questa stagione anomala. Un po’ di liquidità aiuta, ma non servirà certo a compensare le perdite e le risicate marginalità della ripartenza. Rimane urgente e fondamentale un sostegno a fondo perduto alla categoria e la necessità di prorogare a fine anno la sospensione di mutui e leasing, di imposte e contributi e delle segnalazioni centrali rischi, altrimenti continueremo a contare le chiusure, soprattutto quelle dei negozi di prossimità. Anche le banche dovrebbero stare più vicine ai piccoli imprenditori. Per questo ancora una volta facciamo appello affinché si prediligano gli acquisti nei negozi di vicinato, anche per riconoscere concretamente il valore che le nostre attività danno al territorio in termini di offerta, qualità, servizio, professionalità, vivacità, illuminazione, sicurezza e decoro”.

Dalle prime e provvisorie rilevazioni di Federazione Moda Italia-Confcommercio, “l’inizio delle vendite di fine stagione vede un calo della spesa tra il 40% ed il 50% rispetto ai periodi di normalità economica: file ai negozi, anche se le città erano piene di persone, non se ne sono viste. Pesano il grande utilizzo dello smart working, la cassa integrazione, l’assenza del turismo internazionale e la limitata capacità di spesa degli italiani, nonché il ricorso al risparmio. Tutti fattori che, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, portano ad una previsione di spesa media di 135 euro da parte delle famiglie italiane, mentre ogni persona spenderà nei saldi 58 euro (per i saldi estivi 2019 si era stimata la spesa di 230 euro a famiglia, circa 100 euro pro capite)”.

Venerdì, 31 Luglio 2020 15:29

Economia, pil in caduta libera: -10,6

(Rimini) Nell'edizione di luglio degli scenari per le economie locali di Prometeia, analizzati dall'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, l'attesa per il 2020 è di una caduta del prodotto interno lordo a due cifre, (-10,6 per cento), decisamente superiore a quella del 2009. La ripresa sarà solo parziale nel 2021 (+6,8 per cento). La discesa del prodotto interno lordo italiano dovrebbe risultare del 10,1 per cento nel 2020, seguita da una ripresa del 5,9 per cento nel 2021. Nel 2020, la recessione, come il coronavirus, colpirà più duramente le regioni del nord Italia e l'andamento del Pil regionale si allontanerà da quello della Germania, nonostante la comune dipendenza dal commercio internazionale e i legami del sistema produttivo. Ma la ripresa attesa nel 2021 dovrebbe riportare l'Emilia-Romagna nelle posizioni di vertice, al secondo posto dietro il Veneto. Nel 2020 il prodotto mondiale dovrebbe ridursi del 5,2 per cento. In particolare, la flessione dovrebbe risultare risulterà del 5,7 per cento negli Stati Uniti, dell'8,1 per cento nell'area dell'euro e del 6,3 in Germania, mentre la crescita dovrebbe ridursi allo 0,6 per cento in Cina. Nel 2020 la recessione in regione sarà accentuata dal crollo degli investimenti (-19,6 per cento) e dalla caduta delle esportazioni (-16,3 per cento) e non contenuta da una maggiore resistenza dei consumi (-10,1 per cento).

I settori. Nel 2020, sono l'industria (15,1 per cento) e le costruzioni (14,1 per cento) ad accusare il colpo più duro, ma anche nei servizi la recessione sarà pesante (-8,7 per cento). Nel 2021 la ripresa sarà solo parziale in tutti i settori, ma più pronta nell'industria (+13,4 per cento).

Il mercato del lavoro. Nel 2020 gli effetti della pandemia condurranno a una sensibile riduzione delle forze lavoro (-2,4 per cento) e dell'occupazione (-2,7 per cento), per la fuoriuscita dal mercato di molti lavoratori non tutelati, con un contenuto aumento della disoccupazione. Nel 2021 l'occupazione si ridurrà ancora e aumenterà decisamente il tasso di disoccupazione (7,8 per cento), ai massimi dal 2014.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 29.634 casi di positività, 35 in più rispetto a ieri, di cui 20 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Oltre 10mila i tamponi effettuati da ieri. Un’azione di prevenzione e controlli che ha portato all’individuazione degli asintomatici attraverso tracciamento (8 casi); controlli a seguito di rientri dall’estero (3), che in Emilia-Romagna prevedono l’effettuazione di due tamponi naso-faringei nei 14 giorni di isolamento fiduciario; screening nel comparto della logistica e della lavorazione carni (1); tamponi pre-ricovero (6); screening con test sierologico (2 casi). Va sottolineato che a 12 persone il tampone è stato fatto quando erano già in isolamento.

Nei territori, nella provincia di Modena, degli 8 nuovi positivi, 4 sono legati al focolaio originato dalla giovane turista rientrata da Riccione e gli altri sono contatti stretti di casi noti. In quella di Piacenza, dove pure si sono registrati 8 casi, 5 riguardano controlli su persone rientrate o in procinto di andare all’estero, 2 tamponi pre-ricovero (uno al momento dell’ingresso in ospedale e uno in RSA), e un caso estemporaneo di persona con sintomi. Infine, in provincia di Rimini, su 6 nuovi casi, 5 sono contatti di un caso noto in ambito famigliare, l’altro un caso estemporaneo di persona sintomatica.

I tamponi effettuati ieri sono 10.070, per un totale di 644.350. A questi si aggiungono anche 1.335 test sierologici. I guariti salgono a 23874 (+9): circa l’81% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.471 (20 in più rispetto a ieri). Si registrano purtroppo due decessi: si tratta di una donna della provincia di Bologna e di un uomo in quella di Ferrara.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.402 (+20). Sono 4 i pazienti in terapia intensiva, calano a 65 (-1 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono dunque a 23.874 (+9 rispetto a ieri): 176 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.698 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.605 a Piacenza (+8 di cui 2 sintomatici), 3.765 a Parma (+3), 5.092 a Reggio Emilia (+2), 4.126 a Modena (+8, di cui 7 sintomatici), 5.260 a Bologna (+4, di cui 2 sintomatici); 427 a Imola, 1.083 a Ferrara (invariato); 1.155 a Ravenna (+3 di cui 2 sintomatici), 992 a Forlì (invariato), 830 a Cesena (+1) e 2.299 a Rimini (+6, di cui 2 sintomatici). Nel dettaglio, per il riminese: cinque di queste positività fanno riferimento a contatti con un caso familiare già isolato che a sua volta è stato originato da un focolaio fuori regione; l'altro caso estemporaneo. Sono residenti a Rimini (2), Riccione (2), Novafeltria e Verucchio.

(Rimini) Anche in questo anno, decisamente segnato dalle conseguenze della pandemia Covid-19, l’ormai avviata stagione estiva “evidenzia problematiche che coinvolgono particolarmente i Comuni rivieraschi della provincia”. Così la nita stampa della Prefettura a conclusione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi nel corso della mattinata odierna. Nel corso dell’incontro si è proceduto “pertanto, ad una analisi della situazione globale, con la partecipazione – oltre che dei vertici delle delle Forze dell’Ordine - del Presidente della Provincia e dei Sindaci di Rimini, Riccione, Bellaria-Igea Marina, Misano Adriatico e Cattolica, per una ricognizione di eventuali criticità e per dare corso alla migliore pianificazione possibile dei servizi correlati alla “safety e alla security” del territorio”.

“Pur nelle diverse posizioni emerse al tavolo e già peraltro note, nella analisi degli Amministratori intervenuti, la vasta gamma di iniziative programmate in tutto il territorio provinciale e sulla riviera in particolare, si colloca in una prospettiva di rilancio socio-economico dell’intera comunità provinciale, richiamando anche l’attenzione dei Sindaci al grande momento di sintesi costituito dal Patto sulla sicurezza avanzata sottoscritto circa tre anni or sono da tutte le Amministrazioni locali, a prescindere dai gravi eventi sanitari evidenziatisi in questo 2020”.

“L’offerta delle manifestazioni estive sul territorio sarà dunque ampia e variegata, così come da consolidata tradizione della Romagna, ma sarà attuata nel rigoroso rispetto di tutte le norme di contrasto al diffondersi del coronavirus e sarà attentamente monitorata da tutte le Forze di polizia, ivi comprese quelle di specialità e quelle locali che non mancheranno di dare un sostanzioso apporto”.

“Su tale versante, ancora una volta, è emerso un deciso richiamo, in particolare da parte dei vertici provinciali delle forze dell’ordine, ad un comportamento responsabile da parte dei gestori delle attività commerciali e di intrattenimento, oltre che degli avventori, affinché l’azione di prevenzione e di vigilanza per la quale sono dispiegate risorse di uomini e di mezzi, non venga vanificata”.

“Sì, dunque, al divertimento e alle relazioni, ma un deciso no a tutto quello che si porrà in contrasto con le disposizioni e le raccomandazioni di profilo sanitario tutt’ora vigenti, la cui inosservanza risulterebbe essere un oggettivo pericolo per l’intera collettività. Saranno, pertanto, stringenti e rigorosi i controlli in merito e, a breve, il Prefetto convocherà, sempre con il coinvolgimento del Presidente della Provincia e dei Sindaci, anche il settore dei trasporti e l’Azienda Sanitaria. Al tavolo è, altresì, fortemente emersa, ancora una volta, la doglianza – condivisa da tutti i Sindaci – del mancato arrivo dei “rinforzi estivi”.

Giovedì, 30 Luglio 2020 18:17

Mobilità, Trenitalia punta sulla riviera

(Rimini) Da sabato 1 agosto nuove corse Regionali per agevolare la mobilità delle persone che scelgono il treno e la Riviera Romagnola per le proprie vacanze. Trenitalia Tper e Regione Emilia Romagna incrementano il numero dei posti a sedere sui treni per il mare, per garantire viaggi confortevoli e nel rispetto delle norme anti-Covid anche nelle giornate da bollino rosso in arrivo. Inoltre, grazie alla nuova funzione dell'App Trenitalia, è possibile conoscere in tempo reale il numero dei posti disponibili a bordo dei treni più frequentati. L'acquisto del biglietto è consentito fino a esaurimento posti. La sala operativa di Trenitalia Tper monitoria i treni in viaggio in tempo reale, con particolare attenzione al numero delle persone presenti a bordo o in attesa di salire nelle stazioni, pronta ad intervenire puntualmente con mezzi a supporto in caso di maggiore affluenza.

Novità dal 1 agosto. I Regionali 1759 Milano – Rimini delle 7.20 e 11535 Piacenza – Ancona delle 9.49 raddoppiano. Il sabato i due treni saranno supportati da convogli gemelli, con identiche fermate, partenza a pochi minuti di distanza e 1200 posti a sedere complessivi. Ancora il sabato mattina - a Milano, Piacenza e Bologna - saranno complessivamente cinque i convogli e otto i pullman pronti a supportare l'offerta di treni verso il capoluogo emiliano e la Riviera. Un convoglio e 10 pullman saranno invece dislocati nelle stazioni di Piacenza, Rimini, Ravenna e Cervia, per supportare i rientri della domenica pomeriggio. Passeranno poi da 269 a 460, la domenica, i posti a sedere su 4 importanti collegamenti fra il capoluogo emiliano e quello lombardo, grazie all'utilizzo di treni doppio piano. Potenziata anche l'assistenza clienti nelle stazioni di Cattolica, Cervia e Ravenna, che si aggiungono a quelle di Milano, Piacenza, Bologna, Rimini e Riccione con personale dedicato nelle giornate e negli orari caratterizzati dal maggior numero di partenze.

Con l'entrata in vigore dell'orario estivo, lo scorso 14 giugno, sono 26 il sabato e 24 la domenica i treni straordinari da e per il mare che si sono progressivamente aggiunti all'offerta ordinaria, per un totale di 30 mila posti aggiuntivi. Il potenziamento dell'offerta riguarda in particolare i collegamenti per la riviera della fascia mattutina – da Bologna, fra le 6.30 e le 10.30 in media un treno ogni 15 minuti – e i rientri pomeridiani – da Rimini, fra le 12.00 e le 21.00, in media un treno ogni 20 minuti.

Sono 74 i collegamenti giornalieri fra Bologna e Rimini via Faenza, di cui circa la metà con origine/destinazione le stazioni di Parma/Piacenza/Milano e con fermate in tutte le principali stazioni della via Emilia, per consentire una migliore distribuzione dei passeggeri in relazione all'origine o alla destinazione del proprio viaggio. 40 le relazioni dirette per/da Riccione e Cattolica.  Complessivamente sono oltre 40 mila i posti offerti ogni giorno, grazie anche all'utilizzo quasi esclusivo dei nuovi treni Rock a doppio piano.

Ventisei, inoltre, i collegamenti nel fine settimana (24 da lunedì a venerdì) fra il capoluogo emiliano e Ravenna via Rimini, per raggiungere senza cambi le spiagge di Rimini Viserba, Rimini Torre Pedrera, Igea Marina, Bellaria, Gatteo a mare, Cesenatico, Cervia Milano Marittima e Lido di Classe/Lido di Savio. Oltre 12 mila posti ogni giorno, treni – Rock e Pop – di ultima generazione e stazioni ferroviarie a pochi passi dal mare e dalle spiagge.

(Rimini) "Se siamo riusciti ad affrontare l'emergenza sanitaria, stando vicino alle famiglie e alla comunità di Riccione, nel momento più difficile del lockdown diventato per molti un'emergenza economica, lo dobbiamo alla salute ottima dei nostri conti economici. E ora che abbiamo approvato la variazione di Bilancio, mettendo nero su bianco gli sforzi sostenuti, è ancora più evidente che Riccione è tra i pochi Comuni virtuosi d'Italia". Lo sostiene l'assessore al Bilancio, Luigi Santi, a commento della  variazione urgente al Bilancio di Previsione 2020-2022, approvato dalla Giunta Comunale. "Vorrei specificare meglio che la variazione si è resa necessaria per annullare le rette delle scuole che a causa il Covid sono state chiuse per quasi tutto l'anno scolastico. Annullare le rette ha significato per il Comune di Riccione, un mancato incasso pari a 570 mila euro. Poi c'è stata la riduzione dei parcheggi per tutti gli hotel, con un minor incasso di 911.00 euro. Oltre 300 mila euro segna il mancato pagamento da parte delle attività della Cosap, al netto dell'estensione concessa per il progetto "Riccione Square". Il conteggio totale è quindi di 1 milione e 770 mila euro di mancati incassi per il Comune di Riccione che rappresentano aiuti e agevolazioni messi in campo dalla nostra amministrazione per i cittadini e senza avere sostegno da altri Enti". "Ma non abbiamo comunque penalizzato gli investimento per la città - continua Santi - perché abbiamo aperto una voce di spesa per quanto riguarda il porto, inserita già al 2020. Ci auguriamo di procedere alla progettazione dell'intervento entro l'anno".  "Solo grazie ad un Bilancio sano che negli anni ha accantonato fondi - conclude l'assessore -, siamo riusciti ad affrontare subito l'emergenza da un punto si vista economico.  E' però vero che serviranno nuove risorse da parte del Governo. Vorrei anche fare una riflessione su quanto sta accadendo a livello nazionale, il Recovery Fund non è uno strumento immediato, mentre le risorse dallo Stato servono subito. Per i soldi del Recovery Fund bisognerà attendere la seconda metà del 2021, ma l'esigenza è adesso quindi servivano degli anticipi. Dall'altra parte il Mes è impensabile perché porta con sé delle condizionalità, come riforme annose o un'attenzione compulsiva nei confronti dell'Italia, che non mi piace. In un momento di difficoltà è importante che i Comuni possano spendere compiutamente tutte le proprie risorse, a partire dai fondi accantonati per i crediti di dubbia esigibilità, che per il Comune di Riccione valgono oltre 11 milioni di euro, oppure fare in modo che all'Ente restino tutte le risorse derivanti dalle imposte locali, senza la trattenuta che si gira a favore dello Stato". 

"Questa importante variazione al Bilancio ha avuto lo scopo di riequilibrare i conti dopo l'emergenza Covid - spiega anche la dirigente del settore Finanziario del Comune di Riccione, Cinzia Farinelli -. Sono rilevanti le minori entrate previste su varie voci, per un ammontare complessivo che supera i 9 milioni di euro. Tali minori entrate sono state compensate da contributi statali di ristoro per complessivi 4.659.671,63 euro e da riduzioni di spesa collegate ad economie di bilancio e all'operazione di rinegoziazione e moratoria delle quote capitale dei mutui per complessivi 3.182.529,12 euro". "Quindi si è rilevato, almeno per il momento, - sostiene la dirigente - del tutto insufficiente il trasferimento di risorse dallo Stato, in attesa del secondo decreto già annunciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che dovrebbe stanziare ulteriori 5 miliardi di euro per gli Enti locali. Al momento il Comune di Riccione garantisce gli equilibri con risorse proprie ed economie di spesa per oltre un milione e settecentomila euro. Importante la variazione, già esaminata dal Collegio dei Revisori dei Conti, ha ottenuto il via libera senza riserve. 

(Rimini) “La coerenza non è virtù da sbandierare, ma da applicare. Con quale coerenza la sindaca di Riccione e la sua maggioranza continuano a chiedere la cancellazione della Notte Rosa trasformata quest’anno in Pink Week e programmata in tutta la Romagna dal 3 al 9 agosto?”. Se lo chiede il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino. "Con quale coerenza chiedono di annullare le iniziative spalmate su 100 km di costa ed entroterra e gestite da un piano di sicurezza concordato con le autorità preposte, ma organizzano eventi e concerti nel cuore di Riccione con Radio Dj? È questo un comportamento coerente o pretestuosa propaganda politica?”. 

A Riccione "un giorno si vuole aprire tutto, tanto da annunciare l’apertura anticipata delle spiagge in pieno lockdown, mentre il giorno dopo si vuole chiudere tutto. Che poi tutto non è, perché secondo l’amministrazione riccionese una Notte Rosa spalmata su una settimana porta il rischio di contagio, mentre gli eventi pagati a Radio Dj evidentemente sono asettici. Britti, Allevi e Gabbani non vanno bene, Irama e Calcutta invece sì. Ma perché? Forse il problema sta nelle date della Notte Rosa, che quest’anno sono slittate e coincidono con la programmazione di eventi made in Riccione? Dove sta la coerenza, dove sta la serietà in tutto questo?" 

La Notte Rosa "magari sarà da rivitalizzare o da ripensare dopo 15 anni dalla sua nascita, non lo escludo. Sicuramente quest’anno sarà da gestire più che mai con grande responsabilità da parte di tutti, ma con convinzione dico che rimane un evento di sistema molto attrattivo per il turismo di tutta la Riviera romagnola, che su questa iniziativa ha saputo rilanciare il suo appeal di meta del divertimento per tutte le età. Un format che ancora fa parlare di noi in tutta Italia e di esempi ne potrei fare tanti, anche negli ultimi giorni in cui mi è capitato di ricevere complimenti dalla Versilia alla Puglia, al Trentino. L’annuncio della Pink Week ha fatto aumentare le prenotazioni e permette anche, in prospettiva, di dividere e regolamentare meglio i flussi ferragostani anticipando la presenza di migliaia di persone nella settimana precedente al Ferragosto".

Conclude Indino, “se non mi meraviglio più delle boutade della politica, mi dispiaccio invece che una piccola parte degli operatori turistici, quelli che sfruttano altri target per i loro business, prestino il fianco ai detrattori senza pensare alla prosperità dell’intero territorio. Dispiace davvero che Riccione ancora una volta non riesca e non voglia più fare squadra, proprio ora che solamente tutti insieme possiamo rendere più forte e sicuro il nostro territorio e il nostro turismo. Non è il momento di dividersi, ma il momento di fare fronte comune. Abbiamo un problema enorme più grande di noi, e dobbiamo affrontarlo insieme. Non mi riferisco solo al covid-19, ma all'economia dei nostri territori che sta per essere spazzata via a causa del coronavirus. Dobbiamo stare insieme e dobbiamo avere più coraggio nel fare scelte anche difficili, ma necessarie a ritrovare entusiasmo, capacità imprenditoriali, volontà di ripresa ed investimenti”. 

(Rimini) In vista dell’avvio dei saldi estivi, il 1 agosto, appuntamento collocato solitamente a inizio luglio ma, nel 2020, posticipato in Emilia Romagna al primo sabato di agosto a causa del Covid 19, Confesercenti lancia un allarme. "Il Coronavirus ha cambiato tutto e i commercianti quest'anno, ancor prima dell'avvio dei saldi, hanno iniziato a effettuare le vendite promozionali, vietate invece negli anni scorsi".
 
Il Covid "ha infatti cambiato sia il calendario che le aspettative degli imprenditori, già provati dal lungo periodo di lockdown, da una ripresa che non c'è stata dopo la riapertura e dalla concorrenza dell'e-commerce. Vista la straordinaria situazione generale le vendite promozionali sono state consentite nei 30 giorni precedenti i saldi. Nella Regione Emilia Romagna e, a livello nazionale, si registra una situazione a macchia di leopardo: la data iniziale dei saldi era stata stabilita dalla Conferenza delle Regioni l'1 agosto, poi alcune Regioni hanno deciso di muoversi in autonomia anticipando tale data".
 
In un'indagine effettuata da Confesercenti Emilia Romagna su un campione di propri associati dell'intera regione, "la maggior parte di loro (circa il 70%) ha comunque manifestato perplessità sulla scelta di avviare i saldi ad agosto, mese in cui molte città si svuotano. Per la maggior parte degli operatori il fatto che molti clienti abbiano a loro volta subito le conseguenze economiche del Covid accanto al calo delle vendite promozionali di luglio e alla concorrenza sleale delle piattaforme e-commerce, farà sì che il fatturato proveniente dai saldi, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, risulterà del 30/50% inferiore. Il restante 30% degli intervistati spera invece che i saldi diano un po' di "brio" agli acquisti che rimangono nonostante tutto una buona occasione per comprare prodotti di qualità a prezzi interessanti”, sottolinea il presidente Fabrizio Vagnini.
 
"Non ci nascondiamo la difficoltà della situazione di questo periodo, ma la crisi del commercio, in particolare quello dell'abbigliamento, si protrae da tempo, e l'emergenza Covid ha contribuito a peggiorare le cose. Inoltre, la scelta della Conferenza Stato Regioni di rendere 'libera' la scelta della data di avvio dei saldi, ha creato un'inutile concorrenza tra territori limitrofi. La mancanza di turisti, lo smartworking e la concorrenza sleale delle grandi aziende, soprattutto straniere, che vendono online, speriamo non rendano vano il periodo dei saldi. Da anni spieghiamo come il piccolo commercio non sia solo una voce importante per l'economia generale del Paese, ma soprattutto una garanzia per la sicurezza sociale dei centri storici e un patrimonio urbano di grande valore. Nella ricerca di Nomisma, presentata nella nostra assemblea regionale lunedì scorso, fra l'altro, è emerso come durante il lockdown ci sia stata una vera e propria riscoperta dei negozi di vicinato con una percentuale di frequentatori che è salita di ben 14 punti percentuali. Il negozio 'tradizionale' come riferimento di fiducia è ancor più importante nel periodo dei saldi e sono in grado di dare tutte le garanzie necessarie ai clienti negli acquisti in sicurezza". 
Giovedì, 30 Luglio 2020 09:20

30 luglio

Agosto al lavoro | Parco eolico e turismo | Asl e liste d'attesa

Giovedì, 30 Luglio 2020 08:11

Cattolica, l’assessore Pesci si dimette

(Rimini) “Abbiamo ricevuto ieri la lettera di dimissioni da parte dell'Assessore Patrizia Pesci con la quale confido di avere al più presto un chiarimento. Ovviamente non le ho ancora accettate in attesa di approfondirne le motivazioni”. Con queste prime parole il Sindaco di Cattolica, Mariano Gennari, commenta la lettera protocollata dalla dottoressa Pesci nella quale si comunicava l'intenzione di rimettere nella mani del Primo Cittadino le deleghe di propria competenza.

“Con tutta franchezza ed onestà, posso affermare – continua il Sindaco – che il periodo molto particolare che stiamo attraversando deve rappresentare lo stimolo per andare a fondo sui temi dell'azione amministrativa e non lasciare spazio alle incertezze. Per questo, quanto prima, auspico un approfondimento con l'Assessore per comprendere e valutare la possibilità di proseguire nel percorso politico comune”.

 La dottoressa Patrizia Pesci è assessore in carica della Giunta Gennari dall'insediamento del giugno 2016. Nel dettaglio, al momento, le deleghe di sua competenza riguardano i servizi sociali, servizi socio sanitari, servizi alla persona, pari opportunità, politiche della famiglia, partecipazione cittadini e trasparenza, polizia locale e sicurezza, politiche per l'integrazione, lotta all'usura, volontariato e associazionismo, politiche per la casa, politiche per la terza età, politiche per la disabilità, servizi demografici.

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