(Rimini) Discoteche chiuse e obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 del mattino. Ieri in prefettura a Rimini, forze dell’ordine e amministrazioni locali hanno deciso con il prefetto di Giuseppe Forlenza di far scattare una serie di controlli affinché tutte le nuove norme previste dal ministro della salute Roberto Speranza, oggi a Rimini in occasione del Meeting per l’amicizia fra popoli, siano rispettate. I controlli saranno “mirati e serrati”, con il concorso delle polizie locali e con il contributo delle “specialità” della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza.

“Per ciò che concerne i locali da ballo e di intrattenimento, i gestori saranno ulteriormente e opportunamente sensibilizzati ai fini di una adeguata rispondenza alle prescrizioni e alla ratio dell’Ordinanza ministeriale in argomento”, precisa il comunicato stampa della prefettura.

Mercoledì, 12 Agosto 2020 18:48

Aggiornamento coronavirus: +3 a Rimini

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 30.220 casi di positività, 41 in più rispetto a ieri, di cui 23 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Dei 41 nuovi casi, più del 60% (25) era già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone. I 23 asintomatici sono stati individuati grazie ai test voluti dalla Regione sulle categorie più rischio (12), tramite il contact tracing (7 casi) o attraverso l’attività di screening regionale (4 casi). Complessivamente, più di un terzo dei nuovi contagi (14 persone) sono collegati a vacanze rientri dall’estero: la Regione ha previsto già da luglio due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen, e con una nuova ordinanza la cui firma è attesa oggi saranno introdotti i tamponi anche per i viaggiatori di rientro da paesi con criticità specifiche come Croazia, Spagna, Malta e Grecia. Quasi la metà dei contagi si concentrano in due province, Bologna (12 casi) e Ravenna (8).

tamponi effettuati ieri sono 7.740, per un totale di 745.489. A questi si aggiungono anche 1.424 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.807 (17 in più di quelli registrati ieri). Non si registra nessun decesso in tutto il territorio regionale: il numero totale resta quindi invariato a 4.298. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.725 (+15 rispetto a ieri), circa il 95% dei casi attivi. Restano 4 i pazienti in terapia intensiva, sale invece il numero di quelli ricoverati negli altri reparti Covid: 78 (+2). Le persone complessivamente guarite salgono a 24.115 (+24 rispetto a ieri): 92 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.023 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.680 a Piacenza (+3, nessun sintomatico), 3.814 a Parma (+5, nessun sintomatico), 5.181 a Reggio Emilia (+3, di cui 1 sintomatico), 4.204 a Modena (+4, tutti sintomatici), 5.399 a Bologna (+12, di cui 6 sintomatici); 438 casi a Imola (+1, nessun sintomatico), 1.104  a Ferrara (+1, nessun sintomatico); 1.197 a Ravenna (+8, di cui 5 sintomatici), 999 a Forlì (invariato), 851 a Cesena (+1, sintomatico) e 2.353 a Rimini (+3, di cui 1 sintomatico). 

Mercoledì, 12 Agosto 2020 15:29

Bonus vacanze: Sgr lo sconta sulle bollette

(Rimini) Un aiuto concreto al territorio e ad un settore, quello turistico, che ha particolarmente risentito degli effetti dell’emergenza sanitaria. SGR conferma ancora una volta la propria attenzione al cliente con un’iniziativa molto vantaggiosa rivolta alle strutture ricettive. Tutti gli operatori turistici che accettano il Bonus Vacanze potranno cedere “alla pari”, senza alcun costo aggiuntivo, il credito a SGR per il pagamento delle bollette luce e gas. L’iniziativa è valida su entrambe le utenze (oltre al gas SGR serve più di 50.000 utenze luce) e potranno beneficiarne sia gli attuali clienti, sia quelli potenzialmente interessati a diventarlo.

“In un periodo di grande difficoltà per il settore – spiega Bruno Tani, AD del Gruppo SGR – SGR vuole dare una dimostrazione tangibile della sua vicinanza al territorio e del proprio impegno per essere sempre al servizio dei clienti. Gli operatori turistici potranno immediatamente monetizzare il Bonus che ricevono dai clienti utilizzandolo per il pagamento delle fatture luce e gas SGR. Accettare il Bonus Vacanze sarà dunque ancor più vantaggioso.  L'obiettivo -conclude - è quello di favorire finanziariamente gli operatori e creare valore per il settore turistico territoriale”.

Unico requisito per la cessione del credito è essere cliente SGR e avere sede nei territori serviti. La procedura è semplice e veloce, è sufficiente contattare il servizio clienti SGR al numero 800.900.147. Oltre al servizio clienti, sempre pronto a fornire risposte e consigli utili, e agli sportelli, gli albergatori potranno rivolgersi ad un consulente dedicato SGR per ogni eventuale delucidazione. 

(Rimini) Viaggiava a 179 km all'ora sulla Superstrada di San Marino il conducente di una vettura di grossa cilindrata che è stato immortalato nella telecamera del tele laser in dotazione alla Polizia Locale di Rimini.  Uno dei casi più clamorosi di alta velocità, verificatosi negli ultimi mesi, che nelle prossime settimane verrà verbalizzato per le sanzioni amministrative e accessorie previste dal Codice della Strada. Si tratta di una delle velocità più alte, mai registrate sulla Superstrada di San Marino, in una zona dove è previsto un limite di velocità di 70 km orari. Al proprietario dell'auto verrà notificato quanto previsto dal "comma 9 bis" dell'articolo 142 del Codice della strada, che dispone le sanzioni amministrative e accessorie per chi supera di oltre  60 km orari il limite di velocità: una multa di  847 euro e l'obbligo di comunicare i dati del  conducente,  per il quale è prevista, oltre alla decurtazione di 10 punti, anche la sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi. Un periodo che dovrà stabilire successivamente la Prefettura. Si ricorda che la violazione dei limiti di velocità non solo è tra le maggiori cause di incidenti stradali ma è anche quella che ne determina i peggiori effetti.

(Rimini) Ha iniziato a bere alcol troppo e presto il quarantenne emiliano fermato questa mattina da una pattuglia della Polizia Locale di Rimini impegnata nel quotidiano servizio di presidio delle strade del territorio. Erano circa le 8.30 di questa mattina quando il personale del Reparto Mobile ha bloccato sulla Statale 16, all'altezza del parco di divertimenti Fiabilandia, un uomo che guidava un motociclo senza targa, sostituita da un semplice pezzo di cartone. Al momento del controllo gli agenti si sono subito accorti che il conducente, quarantenne di Carpi domiciliato a Rimini, non era del tutto lucido. L'uomo è stato quindi sottoposto all'alcol test che ha sgombrato il campo da ogni dubbio: alla seconda rilevazione il tasso alcolemico registrato era di 1,74 g/l, oltre tre volte quanto tollerato dal Codice della Strada. In questi casi, per i quali scatta la denuncia e quindi il procedimento penale, è prevista una sanzione pesante (da un minimo di 1.500 ad un massimo di 6 mila euro), la sospensione della patente fino a due anni e la confisca del mezzo, a cui si aggiunge nel caso specifico il fermo per avere guidato un veicolo senza targa. Nel corso dei controlli della mattinata è stata fermata anche una ragazza, alla guida di un ciclomotore senza assicurazione, a cui è stata ritirata la patente. 

(Rimini) Nei primi sei mesi del 2020 tre imprese su quattro hanno mantenuto stabile il numero dei propri occupati (1.035 mila pari al 76,1% delle imprese dell'industria e dei servizi con dipendenti) in base alla rilevazione Excelsior di Unioncamere/Anpal. Circa 290mila invece (21,3% delle aziende italiane), hanno dovuto ridurre i livelli occupazionali mentre altre36mila (il 2,6%) li hanno aumentati, con un saldo negativo tra imprese che hanno ridotto e imprese che hanno aumentato il numero dei propri dipendenti pari a -18,7 punti.

Vanno meglio le imprese esportatrici (-15,2 punti di differenza tra imprese in flessione e imprese in crescita rispetto al -19,1 delle non esportatrici). Segnali positivi emergono anche per le imprese già dotate di piani integrati di digitalizzazione, che mostrano una maggiore resistenza occupazionale, con un saldo negativo (-17,4) tra chi aumenta e chi diminuisce l'occupazione meno accentuato rispetto alle imprese non ancora digitalizzate (-19,3), grazie alle innovazioni precedentemente introdotte. Gli investimenti che pagano sono quelli intensi ed integrati sulle nuove tecnologie e sui moderni modelli organizzativi e di business, che impattano su progettazione, produzione, marketing, reti di distribuzione, logistica ma anche sull'organizzazione delle risorse umane negli spazi e per la formazione non solo sui temi della sicurezza (reskilling del personale). L'emergenza non è ancora finita ma le imprese già guardano al domani, in particolare quelle proattive. Anche se permane un clima di incertezza sono 600mila le impre  se che contano di recuperare risultati operativi accettabili entro fine anno. Per ulteriori 580mila bisognerà aspettare il 2021 per superare il difficile passaggio.

Avendo ripreso le attività immediatamente dopo la fase di più stretto lockdown, le imprese delle costruzioni mostrano la migliore aspettativa di recupero tra tutti i principali macro-settori. Per quasi un sesto degli operatori il superamento delle difficoltà era atteso entro fine luglio e per un ulteriore 9% entro la fine di ottobre, sebbene la quota di quelli che non hanno subito perdite nel periodo di sospensione obbligata sia piuttosto contenuta (intorno al 7%). 

Situazione più critica invece per le imprese del settore turistico. Ben il 63,1% di queste ritiene di poter tornare a livelli di attività adeguati solo in tempi lunghi – non prima del primo semestre del 2021. E soltanto il 6,2% (la quota più contenuta tra tutti i macro-settori) degli operatori del comparto prevede il ritorno a condizioni accettabili entro il mese di ottobre. A pesare in particolare sono gli effetti della perdita del volume di affari per la chiusura delle attività, con tempistiche più lunghe rispetto ad altri settori, e l'inevitabile protrarsi delle limitazioni nei flussi turistici dall'estero, oltre agli effetti depressivi legati al generalizzato calo dei redditi sia sul fronte interno che internazionale.

Una situazione analoga, anche se a tinte meno fosche, è quella prospettata dalle imprese del commercio. Una su due teme infatti che gli effetti dell'emergenza Covid-19 della primavera 2020 possano durare per oltre un anno. A fare la differenza anche in questo caso sono soprattutto l'aumento delle difficoltà economiche per molti nuclei familiari, che ne riducono la capacità di spesa, oltre alle modifiche delle abitudini di spesa dei consumatori a seguito delle misure di contenimento. Migliori capacità di reazione si evidenziano, invece, per le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi assistenziali privati (con il 63,5% degli operatori che già nel 2020 conta di raggiungere un pieno recupero), dell'istruzione e dei servizi formativi privati (con il 17,4% delle strutture che traguarda alla fine di ottobre i tempi del recupero).

Nel manifatturiero sono invece i settori della meccanicaelettricoelettronico e della chimica-farmaceutica a contare di poter contenere entro la fine del 2020 gli effetti più pesanti delle restrizioni indotte dalla pandemia. Sul versante dell'Industria il quadro è complessivamente meno critico rispetto ai Servizi. La ristorazione, i servizi legati alla filiera del turismo, la moda, i servizi legati alla cura della persona e al tempo libero e i servizi formativi privati, rappresentano i settori maggiormente esposti alla contrazione dell'occupazione. Meno critica la situazione occupazionale per i servizi ICT, le industrie chimiche-farmaceutiche, i servizi finanziari/assicurativi e i servizi avanzati di supporto alle imprese.

La possibilità di attivare ammortizzatori sociali (come indicato da circa 451mila imprese), l'operare in un settore non interessato dal lockdown (252mila imprese) o fare parte delle filiere considerate essenziali (250mila imprese), nonché il lavoro agile (166mila imprese), sono stati tra i principali fattori indicati dalle imprese come determinanti il mantenimento (+/-2%) e, in alcuni casi, l'aumento dell'occupazione (>2%) nel 1° semestre dell'anno in corso rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Cresce l'interesse delle imprese all'adozione di soluzioni digitali per una innovativa organizzazione del lavoro e delle relazioni con clienti e fornitori; all'implementazione di reti digitali integrate favorite anche da una maggiore diffusione del cloud, alla diffusione di internet ad alta velocità e all'introduzione di tecnologie IoT. Le imprese investiranno molto di più nell'utilizzo dei Big Data, del Digital marketing e più avanzata personalizzazione di prodotti/servizi.

I risultati dell'indagine per la provincia di Rimini. Passando al livello locale e in particolare alla provincia di Rimini nel sentiment delle imprese continua a prevalere l'incertezza, anche per le più dinamiche e resilienti. Le imprese in attività dopo il lockdown sono il 96,5% e prevalgono le aziende con attività a regime ridotto (58%), seguite da quelle con attività a regimi simili a quelli pre-emergenza (38,5% evidenziati). Il restante 3,5% ha l'attività sospesa e/o valuta la chiusura. Suddividendo le imprese in 6 macro settori, i settori che 'tengono' (cioè con attività a regimi simili a quelli pre-emergenza) sono, nell'ordine: Costruzioni 53,1%, Commercio 50,7%, Servizi alle imprese 49,6%, Industrie e public utilities 43,2%, Servizi alle persone 32% e Turismo 20,3%. Da notare la maggior resilienza delle imprese medio-grandi che registrano 45,5 e 48 punti percentuali, mentre le micro e le piccole 37,4% e 41,5%.

Tra le imprese in fase di recupero, il 9,9% prevedeva una ripresa entro luglio, l'8,5% entro fine ottobre, il 29,8% entro il 2020 e il 52% nel primo semestre 2020 (Graph n. 2 parte più evidente) in linea con Emilia-Romagna e Italia. La parte più rapida dei recuperi interessa le Costruzioni (16,5% delle imprese), il Turismo e il Commercio (per ognuno dei settori per il 10,3%), i Servizi alle persone (9,1%), i Servizi alle imprese (7,6%) e l'Industria con le public utilities (5,9%). I settori che vedono la ripresa più lontana a partire dal 2021 sono invece: per il 60,4% l'Industria con le public utilities, 55,1% Turismo, 50,4% Commercio, 49,3% Servizi alle persone, 49,2% Servizi alle imprese, 37,6% Costruzioni. 

Mercoledì, 12 Agosto 2020 15:11

Riccione, fenicottero approda in spiaggia

(Rimini) Questa mattina ha fatto la sua comparsa un fenicottero sulla spiaggia di Riccione. L'esemplare si aggirava tranquillo e per nulla impaurito tra i bagnanti questa mattina alle prime luci del giorno, in zona porto. Quello che l'anno scorso era sembrata una sorpresa, quest'anno è invece una riconferma. Lo scorso anno sempre ad agosto, una coppia di fenicotteri aveva fatto tappa sulla spiaggia di Riccione nel periodo della migrazione. Fenomeno che si è riconfermato quest'anno con la presenza di questa mattina. L'uccello acquatico è stato immortalato da molti turisti e cittadini e sta spopolando di like sui social. Secondo l'ufficio ambiente del Comune di Riccione la ricomparsa del fenicottero, che solitamente sceglie le saline di Cervia, e la presenza quest'anno di un numero crescente di fratini sulla spiaggia del Marano, è un ottimo indicatore dell'equilibrio naturale di mare e sabbia a Riccione.

Mercoledì, 12 Agosto 2020 15:09

12 agosto

Classic chiuso un mese | Tampone dopo la vacanza | La visita del principe Alberto

(Rimini) Nella provincia di Rimini, al 31 dicembre 2019 la popolazione residente totale è pari a 339.796 persone, in aumento rispetto al 31 dicembre 2018 dello 0,6 per mille (+0,9 per mille Emilia-Romagna. -3,1 per mille Italia). La dinamica del 2019 mostra un saldo naturale (differenza tra nati e deceduti) negativo di 1.172 unità, conseguente ad un indice di natalità (6,6 nati vivi ogni 1.000 residenti) strutturalmente inferiore a quello di mortalità (10,0); il saldo migratorio totale risulta positivo (+1.379, differenza tra iscritti e cancellati, comprensivo anche dei movimenti anagrafici) e tale da recuperare il deficit naturale. Il tasso migratorio netto (saldo migratorio per 1.000 abitanti, comprende il movimento migratorio di stranieri e italiani, N.d.R.) appare positivo (pari a 6,9 immigrati netti per 1.000 abitanti).

La densità demografica provinciale è pari a 393 abitanti per chilometro quadrato, superiore al dato medio regionale (199) e nazionale (199). Strutturalmente, la popolazione residente si concentra per il 44,5% nel capoluogo di provincia e, in generale, per il 69,7% nei 5 comuni marittimi (Bellaria-Igea marina, Cattolica, Riccione, Rimini e Misano). Il Comune di Cattolica è quello con la maggior densità abitativa (2.760 abitanti per kmq).

Al 31/12/2019 gli stranieri residenti nel territorio riminese risultano 38.151 (+1,1% nei 12 mesi), pari all'11,2% della popolazione totale, incidenza inferiore a quella regionale (12,5%), ma superiore al dato nazionale (8,8%). Nel corso del 2019 si sono verificate 4.280 iscrizioni all'Anagrafe (per nascita, trasferimento da altri comuni, dall'estero e altri motivi) e 3.855 cancellazioni (di cui 727 per acquisizione della cittadinanza italiana). I principali Paesi di provenienza dei residenti non italiani sono: Albania (con il 18,6% dei residenti stranieri), Romania (16,2%), Ucraina (13,3%), Cina (6,3%) e Marocco (6,1%).

Incrociando i dati del bilancio demografico della popolazione residente con quelli della straniera residente emerge che, nel corso del 2019, 809 cittadini italiani residenti si sono cancellati dall'anagrafe per destinazioni estere, mentre 501 sono rientrati da Paesi esteri (iscrivendosi all'Anagrafe). Tali dati non tengono ovviamente in considerazione dei trasferimenti temporanei e di quei movimenti da e per l'estero senza cambio di residenza, tuttavia sono un efficace indicatore circa il movimento da e per altri Paesi da parte di cittadini non stranieri residenti in provincia.

I principali indicatori demografici evidenziano le caratteristiche strutturali della popolazione del territorio in esame al 31/12/2019 e ne completano l'analisi demografica. La componente femminile della popolazione residente in provincia è leggermente prevalente rispetto a quella maschile (tasso di mascolinità pari a 93,5%). La popolazione anziana (da 65 anni in poi) costituisce il 23,2% di quella totale e gli over 60 superano gli under 30 (rapporto 1,04); l'indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di 0-14 anni) è pari a 177,8 (in aumento), inferiore al dato regionale (186,4) e nazionale (178,4). L'età media è pari a 45,5 anni, compresa tra il dato nazionale (45,2) e quello regionale (45,9).

Nel territorio in esame, il totale della popolazione in età non attiva (quindi per definizione da 0 a 14 anni e da 65 anni in poi) costituisce il 56,7% di quella in età attiva (indice di dipendenza) e al suo interno è prevalente il carico sociale degli anziani; l'indicatore appare in linea con la media nazionale (56,6%) e migliore del dato regionale (58,8%). Ancora più evidente è lo squilibrio all'interno della popolazione in età attiva (indice di struttura e indice di ricambio): infatti, le persone da 40 a 64 anni sono circa il 52% in più rispetto ai residenti da 15 a 39 anni e quelle con età compresa fra i 60 e i 64 anni (potenzialmente in uscita dal mercato del lavoro) sono il 40% in più rispetto a quelle di età compresa tra i 15 e i 19 anni (potenzialmente in entrata nel mercato del lavoro).

Martedì, 11 Agosto 2020 14:59

La grande erre illumina il parco del mare

(Rimini) La "grande Erre" che echeggia il famoso segno grafico di Adolfo Busi accende il nuovo Parco del Mare, quale simbolo di una Rimini che si rinnova rimanendo fedele alla sua identità e che si proietta di slancio e flessuosa verso il futuro. Il nuovo lungomare di Rimini si illumina grazie al nuovo progetto illuminotecnico che andrà a caratterizzare tutto il Parco del Mare sud: pali di illuminazione alti dieci metri che disegnano la lettera R di Rimini, richiamando lo stile utilizzato dal celebre artista bolognese che nel 1929 firmò uno tra i più celebri manifesti balneari realizzati per la promozione turistica della città.

Da ieri è iniziata l'installazione dei pali di illuminazione sul lungomare Tintori, proseguendo così nel completamento dell'arredo del primo tratto del Parco del Mare aperto al pubblico. Un progetto sviluppato partendo dalle indicazioni dello studio Miralles Tagliabue, che ha definito le linee guida progettuali degli interventi pubblici e privati del Parco del Mare e che nasce dall'idea di caratterizzare in maniera unica e fortemente identitaria lo spazio pubblico del rigenerato waterfront riminese.

Il progetto grafico E per dare il senso di rinnovamento si è deciso di ripartire dalle origini, andando a guardare un periodo di grande lustro per la Riviera Romagnola e per Rimini, sintetizzato nell'illustrazione dell'artista bolognese. Un Busi "esasperatamente grafico che affida all'effetto, al movimento, all'ideazione di un concetto l'attualizzazione di un messaggio/richiamo che si andava ripetendo da oltre trent'anni – si legge nel volume "L'estate della grafica" curato dallo storico Ferruccio Farina e che raccoglie i manifesti e pubblicità della Riviera romagnola tra il 1893-1943  - Un messaggio che doveva essere rinnovato, adeguato alla modernità dei tempi e della nuova gioiosa identità della costa riminese. Un'identità che si era rinnovata nelle cose, doveva essere ora rinnovata anche nell'immagine. Non più sole o mare, ombrelloni o cabine, reginette o sirene; ma gioia e piacere. La grande R che la bagnante attraversa nel suo slancio prorompente è la sintesi, l'effetto, il simbolo, di questa gioia e di questo piacere. Un cartellone costruito per ricordare, per confermare. Non per convincere. Rimini, Riviera e Romagna sono un simbolo. Sono la sublimazione dell'idea di vacanza degli anni Venti".

Un'immagine ritenuta la creazione grafica pubblicitaria tra le più riuscite dell'artista bolognese ripresa ottant'anni dopo dal designer Marco Morosini attraverso quella che fu definita un'operazione di 'sogno/ricordo contemporaneo'. Chiamato a realizzare il manifesto balneare del 2008, Morosini non si dedicò ad un 'rifacimento' dell'immagine di Busi, ma realizzo un vero e proprio 'calco' fotografico d'autore, ricostruendo anche il 'set' nei minimi dettagli, alla stregua di quelle operazioni di remake cinematografici nei quali anche le inquadrature vengono riproposte come nell'originale.

Il progetto tecnico Un segno che ritorna oggi, quale elemento identificativo del Parco del Mare, attraverso un progetto di illuminazione customizzato, creato cioè appositamente per la città. Il progetto è stato studiato in modo tale da garantire una vasta copertura di illuminazione sia della spiaggia sia della fascia degli alberghi e delle attività. Le lame di luce cadranno perpendicolarmente e longitudinalmente verso la spiaggia e il lungomare per garantire un cono di luce molto più ampio e potente, il tutto a fronte di un ridotto numero di pali. 

I "Pali Rimini" sono stati creati dalla ditta Neri di Longiano, con i corpi illuminanti forniti dall'azienda IGuzzini. I lampioni si compongono di due elementi metallici lineari e sono ad illuminazione "diremizzata", tecnologia che consente di gestire l'accensione dei corpi illuminanti (accendendone tutti o solo in parte), in modo da modulare il grado di illuminazione sulla base della necessità. Il progetto sarà riprodotto in maniera speculare sul tratto 8 del Parco del Mare, sul lungomare Spadazzi in corso di realizzazione.

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