12 agosto
Classic chiuso un mese | Tampone dopo la vacanza | La visita del principe Alberto
Demografia, i riminesi sono aumentati dello 0,6 per mille
(Rimini) Nella provincia di Rimini, al 31 dicembre 2019 la popolazione residente totale è pari a 339.796 persone, in aumento rispetto al 31 dicembre 2018 dello 0,6 per mille (+0,9 per mille Emilia-Romagna. -3,1 per mille Italia). La dinamica del 2019 mostra un saldo naturale (differenza tra nati e deceduti) negativo di 1.172 unità, conseguente ad un indice di natalità (6,6 nati vivi ogni 1.000 residenti) strutturalmente inferiore a quello di mortalità (10,0); il saldo migratorio totale risulta positivo (+1.379, differenza tra iscritti e cancellati, comprensivo anche dei movimenti anagrafici) e tale da recuperare il deficit naturale. Il tasso migratorio netto (saldo migratorio per 1.000 abitanti, comprende il movimento migratorio di stranieri e italiani, N.d.R.) appare positivo (pari a 6,9 immigrati netti per 1.000 abitanti).
La densità demografica provinciale è pari a 393 abitanti per chilometro quadrato, superiore al dato medio regionale (199) e nazionale (199). Strutturalmente, la popolazione residente si concentra per il 44,5% nel capoluogo di provincia e, in generale, per il 69,7% nei 5 comuni marittimi (Bellaria-Igea marina, Cattolica, Riccione, Rimini e Misano). Il Comune di Cattolica è quello con la maggior densità abitativa (2.760 abitanti per kmq).
Al 31/12/2019 gli stranieri residenti nel territorio riminese risultano 38.151 (+1,1% nei 12 mesi), pari all'11,2% della popolazione totale, incidenza inferiore a quella regionale (12,5%), ma superiore al dato nazionale (8,8%). Nel corso del 2019 si sono verificate 4.280 iscrizioni all'Anagrafe (per nascita, trasferimento da altri comuni, dall'estero e altri motivi) e 3.855 cancellazioni (di cui 727 per acquisizione della cittadinanza italiana). I principali Paesi di provenienza dei residenti non italiani sono: Albania (con il 18,6% dei residenti stranieri), Romania (16,2%), Ucraina (13,3%), Cina (6,3%) e Marocco (6,1%).
Incrociando i dati del bilancio demografico della popolazione residente con quelli della straniera residente emerge che, nel corso del 2019, 809 cittadini italiani residenti si sono cancellati dall'anagrafe per destinazioni estere, mentre 501 sono rientrati da Paesi esteri (iscrivendosi all'Anagrafe). Tali dati non tengono ovviamente in considerazione dei trasferimenti temporanei e di quei movimenti da e per l'estero senza cambio di residenza, tuttavia sono un efficace indicatore circa il movimento da e per altri Paesi da parte di cittadini non stranieri residenti in provincia.
I principali indicatori demografici evidenziano le caratteristiche strutturali della popolazione del territorio in esame al 31/12/2019 e ne completano l'analisi demografica. La componente femminile della popolazione residente in provincia è leggermente prevalente rispetto a quella maschile (tasso di mascolinità pari a 93,5%). La popolazione anziana (da 65 anni in poi) costituisce il 23,2% di quella totale e gli over 60 superano gli under 30 (rapporto 1,04); l'indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di 0-14 anni) è pari a 177,8 (in aumento), inferiore al dato regionale (186,4) e nazionale (178,4). L'età media è pari a 45,5 anni, compresa tra il dato nazionale (45,2) e quello regionale (45,9).
Nel territorio in esame, il totale della popolazione in età non attiva (quindi per definizione da 0 a 14 anni e da 65 anni in poi) costituisce il 56,7% di quella in età attiva (indice di dipendenza) e al suo interno è prevalente il carico sociale degli anziani; l'indicatore appare in linea con la media nazionale (56,6%) e migliore del dato regionale (58,8%). Ancora più evidente è lo squilibrio all'interno della popolazione in età attiva (indice di struttura e indice di ricambio): infatti, le persone da 40 a 64 anni sono circa il 52% in più rispetto ai residenti da 15 a 39 anni e quelle con età compresa fra i 60 e i 64 anni (potenzialmente in uscita dal mercato del lavoro) sono il 40% in più rispetto a quelle di età compresa tra i 15 e i 19 anni (potenzialmente in entrata nel mercato del lavoro).
La grande erre illumina il parco del mare
(Rimini) La "grande Erre" che echeggia il famoso segno grafico di Adolfo Busi accende il nuovo Parco del Mare, quale simbolo di una Rimini che si rinnova rimanendo fedele alla sua identità e che si proietta di slancio e flessuosa verso il futuro. Il nuovo lungomare di Rimini si illumina grazie al nuovo progetto illuminotecnico che andrà a caratterizzare tutto il Parco del Mare sud: pali di illuminazione alti dieci metri che disegnano la lettera R di Rimini, richiamando lo stile utilizzato dal celebre artista bolognese che nel 1929 firmò uno tra i più celebri manifesti balneari realizzati per la promozione turistica della città.
Da ieri è iniziata l'installazione dei pali di illuminazione sul lungomare Tintori, proseguendo così nel completamento dell'arredo del primo tratto del Parco del Mare aperto al pubblico. Un progetto sviluppato partendo dalle indicazioni dello studio Miralles Tagliabue, che ha definito le linee guida progettuali degli interventi pubblici e privati del Parco del Mare e che nasce dall'idea di caratterizzare in maniera unica e fortemente identitaria lo spazio pubblico del rigenerato waterfront riminese.
Il progetto grafico E per dare il senso di rinnovamento si è deciso di ripartire dalle origini, andando a guardare un periodo di grande lustro per la Riviera Romagnola e per Rimini, sintetizzato nell'illustrazione dell'artista bolognese. Un Busi "esasperatamente grafico che affida all'effetto, al movimento, all'ideazione di un concetto l'attualizzazione di un messaggio/richiamo che si andava ripetendo da oltre trent'anni – si legge nel volume "L'estate della grafica" curato dallo storico Ferruccio Farina e che raccoglie i manifesti e pubblicità della Riviera romagnola tra il 1893-1943 - Un messaggio che doveva essere rinnovato, adeguato alla modernità dei tempi e della nuova gioiosa identità della costa riminese. Un'identità che si era rinnovata nelle cose, doveva essere ora rinnovata anche nell'immagine. Non più sole o mare, ombrelloni o cabine, reginette o sirene; ma gioia e piacere. La grande R che la bagnante attraversa nel suo slancio prorompente è la sintesi, l'effetto, il simbolo, di questa gioia e di questo piacere. Un cartellone costruito per ricordare, per confermare. Non per convincere. Rimini, Riviera e Romagna sono un simbolo. Sono la sublimazione dell'idea di vacanza degli anni Venti".
Un'immagine ritenuta la creazione grafica pubblicitaria tra le più riuscite dell'artista bolognese ripresa ottant'anni dopo dal designer Marco Morosini attraverso quella che fu definita un'operazione di 'sogno/ricordo contemporaneo'. Chiamato a realizzare il manifesto balneare del 2008, Morosini non si dedicò ad un 'rifacimento' dell'immagine di Busi, ma realizzo un vero e proprio 'calco' fotografico d'autore, ricostruendo anche il 'set' nei minimi dettagli, alla stregua di quelle operazioni di remake cinematografici nei quali anche le inquadrature vengono riproposte come nell'originale.
Il progetto tecnico Un segno che ritorna oggi, quale elemento identificativo del Parco del Mare, attraverso un progetto di illuminazione customizzato, creato cioè appositamente per la città. Il progetto è stato studiato in modo tale da garantire una vasta copertura di illuminazione sia della spiaggia sia della fascia degli alberghi e delle attività. Le lame di luce cadranno perpendicolarmente e longitudinalmente verso la spiaggia e il lungomare per garantire un cono di luce molto più ampio e potente, il tutto a fronte di un ridotto numero di pali.
I "Pali Rimini" sono stati creati dalla ditta Neri di Longiano, con i corpi illuminanti forniti dall'azienda IGuzzini. I lampioni si compongono di due elementi metallici lineari e sono ad illuminazione "diremizzata", tecnologia che consente di gestire l'accensione dei corpi illuminanti (accendendone tutti o solo in parte), in modo da modulare il grado di illuminazione sulla base della necessità. Il progetto sarà riprodotto in maniera speculare sul tratto 8 del Parco del Mare, sul lungomare Spadazzi in corso di realizzazione.
Nikka, il comune di Riccione lo vuole all'asta
(Rimini) Il Comune di Riccione chiede la vendita all'asta dell'immobile, ubicato in piazzale Azzarita, in qualità di principale creditore fiscale della procedura fallimentare della società Calderone srl tra i cui beni risulta lo stabile sede della discoteca Nikka. Come è noto il fallimento della società Calderone srl è stato dichiarato dal Tribunale di Rimini, il 30 gennaio del 2012. Dopo 8 anni, la procedura in cui il Comune di Riccione si è insinuato e risulta creditore fiscale per circa 300 mila euro, è ancora aperta e l'immobile di piazzale Azzarita non è stato mai messo all'asta. Sono note anche le varie vicende giudiziarie che si sono susseguite sul locale affidato al curatore giudiziario e poi preso in affitto dalla società della discoteca Nikka a cui il Comune di Riccione ha disposto il divieto di prosecuzione dell'attività visti gli esiti dei controlli effettuati dai quali risulta che l'immobile in questione, risulta privo del necessario nulla osta all'allaccio alla rete fognaria così come non risulta certificazione di conformità edilizia ed agibilità. Inoltre, la polizia locale del Comune di Riccione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per l'ipotesi di reato di inquinamento ambientale. Per il Comune di Riccione la messa all'asta dell'immobile sarebbe un'occasione per riqualificare un'area importante della città.
11 agosto
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Aggiornamento coronavirus, un nuovo positivo a Rimini
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 30.160 casi di positività, 39 in più rispetto a ieri, di cui 22 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Nello specifico, dei 22 nuovi casi asintomatici, 12 sono stati individuati grazie all’attività regionale di tracciamento, 9 grazie ai test introdotti dalla Regione sulle categorie professionali più a rischio come gli addetti della logistica e della lavorazione carni, mentre un caso è stato individuato grazie ai test pre-ricovero.
Complessivamente dei 39 nuovi casi più della metà (20) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone. Sono in totale 10 i casi positivi di persone di rientro dall’estero: per tutti i viaggiatori di ritorno dai paesi extra Schengen la Regione ha già previsto da luglio il doppio tampone naso-faringeo durante l’isolamento fiduciario, mentre è in fase di approvazione un nuovo protocollo per la gestione di tutti i casi di rientro dall’estero, dai viaggiatori agli assistenti familiari e i lavoratori stranieri.
Per quanto riguarda il dettaglio della situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano a Bologna (14 casi) e a Modena (10). A Bologna 5 sono casi di rientro dall’estero (di cui 2 riconducibili al focolaio già noto dei ragazzi in vacanza a Malta, mentre 3 casi sono di una famiglia che aveva viaggiato a Parigi), 4 casi sono legati all’attività di tracciamento collegata a casi già noti, 3 sono lavoratori della logistica rientranti nello screening regionale di categoria, mentre 2 sono i casi sporadici.
A Modena 3 casi sono legati a un focolaio in famiglia, 3 riguardano i rientri dall’estero, 2 sono stati individuati grazie allo screening regionale sulle categorie più a rischio (nello specifico, i lavoratori del comparto carni) e un caso è legato a un contatto stretto con un positivo già noto di un’altra provincia. Un ultimo caso, infine, è stato ricondotto a uno dei focolai relativi ai rientri di giovani dalle vacanze in Grecia.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. I tamponi effettuati ieri sono 4.156, per un totale di 731.849. A questi si aggiungono anche 1.050 test sierologici per un totale di 209.192. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.791 (31 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo si registra un nuovo decesso in provincia di Piacenza. Il numero totale sale dunque a 4.296.
Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.708 (+33 rispetto a ieri), circa il 95% dei casi attivi. Restano 4 i pazienti in terapia intensiva, cala invece il numero di quelli ricoverati negli altri reparti Covid: 79.
Le persone complessivamente guarite salgono a 24.073 (+7 rispetto a ieri): 93 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.980 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.677 a Piacenza (+3, nessun sintomatico), 3.808 a Parma (invariato), 5.175 a Reggio Emilia (+3, di cui 2 sintomatici), 4.198 a Modena (+10, di cui 4 sintomatici), 5.376 a Bologna (+14, di cui 7 sintomatici); 437 casi a Imola (invariato), 1.103 a Ferrara (+3, di cui un sintomatico); 1.189 a Ravenna (+4, di cui un sintomatico), 999 a Forlì (invariato), 849 a Cesena (+1, sintomatico) e 2.349 a Rimini (+1, sintomatico)
Notte rosa il bilancio della prefettura
(Rimini)Sono state circa 6mila le persone controllate e 2.000 i mezzi verificati dalle Forze dell’Ordine nella “Settimana Rosa”, con 20 persone arrestate e circa 80 denunciate in stato di libertà. “Sono questi solo alcuni numeri che danno il segno di una organizzazione imponente e di una attività impegnativa che ha caratterizzato l’intera settimana trascorsa, costellata di eventi su tutto il territorio provinciale”, spiegano dalla prefettura.
Numerosi sono stati gli ambiti di intervento sul duplice versante sia dei profili di ordine e sicurezza pubblica che in relazione alle misure di contrasto e contenimento del Covid-19. “Per questi ultimi, naturalmente, particolare risalto mediatico è stato attribuito alla chiusura, a distanza di appena cinque giorni tra i rispettivi provvedimenti, di due discoteche del territorio, per le quali è stato constatato il mancato rispetto delle regole di distanziamento interpersonale e di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale contro il coronavirus”. Tali provvedimenti “sono, comunque, la punta dell’iceberg di un’azione costante di prevenzione e di verifica che ha condotto anche all’elevazione di altre sanzioni amministrative in ambito provinciale e, soprattutto, ad una attenta attività tendente a prevenire comportamenti poco responsabili”.
Per quel che concerne, invece, “il fronte più squisitamente correlato all’ordine e alla sicurezza pubblica, gli ambiti di intervento hanno spaziato dal sequestro di sostanze stupefacenti (con numerose segnalazioni alla Prefettura ai sensi dell’art.75 DPR 309/90) ai reati di danneggiamento, dalle minacce e lesioni alle truffe, con una presenza coordinata, anche attraverso impulsi e indicazioni scaturenti dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha consentito di corrispondere adeguatamente alle molteplici esigenze del territorio.
Necessità che sono non solo quantitativamente rilevanti, ma che si prospettano come variegate, tanto che l’impiego di uomini e mezzi ha riguardato anche profili marittimi ed aerei, con l’apporto della Polizia di Frontiera Aerea e Marittima, della Capitaneria di Porto e del Roan, che hanno ulteriormente integrato quanto in atto sul fronte della viabilità e del trasporto ferroviario da parte della Polizia Stradale (che ha rilevato 5 incidenti ed elevato più di 250 contravvenzioni al codice della strada) e di quella Ferroviaria (che ha controllato oltre 700 persone)”. Un dispositivo di sicurezza “a 360°, per il quale le Forze dell’Ordine, ivi comprese le specialità e le unità cinofile, con l’indispensabile apporto delle Polizie Locali, hanno – ancora una volta – attuato un virtuoso circuito capace di affrontare con competenza e professionalità le contingenti situazioni”.
Covid, Tosi scrive agli operatori: non mollare sui protocolli
(Rimini) “Abbiamo tenuto duro fino ad oggi, ma ora vi dico non molliamo, perché ci attendono due settimane di lavoro importante. Non abbassiamo la guardia sui protocolli di sicurezza. Le regole vanno rispettate". Esordisce così una lettera aperta che il sindaco di Riccione, Renata Tosi ha voluto indirizzare oggi a tutti gli operatori turistici ed economici della Perla Verde in vista delle due settimane centrali di agosto. "Riccione sta facendo numeri importanti in fatto di presenze turistiche. Abbiamo il sorriso sulla bocca - scrive il sindaco - ma noi tutti non dobbiamo mollare. Non dovete abbassare la guardia né voi che lavorate con impegno e dedizione, creando prodotti di qualità per un mercato sempre molto delicato come quello turistico, né noi come amministratori che lavoriamo per il bene della città, comunità e di voi operatori. Sono sicura che ricordate quanta è stata lunga la strada per arrivare fino ad oggi, per avere un'estate sicura e tranquilla in cui far riprendere alla città i suoi ritmi. Non era scontato. Ci siamo regalati e guadagnati quest'estate con la serietà, con il rispetto delle regole, dando ai nostri ospiti la certezza di saper garantire e gestire la situazione in una stagione in cui si devono fare i conti non solo con il mercato turistico ma anche con le conseguenze di una crisi economica dovuta ai mesi di lockdown. Quindi ribadisco non molliamo sui protocolli proprio ora; sapete di poter contare sull'amministrazione per un gioco di squadra che si fonda sulla serietà e sulla qualità per Riccione".
Economia in provincia, a Rimini la maggiore concentrazione di imprese straniere
(Rimini) Al 30 giugno 2020 in provincia di Rimini si contano 4.341 imprese straniere attive, che costituiscono il 12,7% delle imprese attive provinciali (12,5% in Emilia-Romagna e 10,8% in Italia); nel confronto con il 30 giugno 2019, si riscontra un aumento delle imprese straniere dell'1,8%, inferiore all'incremento regionale (+2,3%) e in linea con la variazione nazionale (+1,9%). I principali settori economici risultano il Commercio (34,3% delle imprese straniere), le Costruzioni (30,4%), l'Alloggio e ristorazione (10,4%), l'Industria Manifatturiera (5,2%), le Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (4,3%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,9%).
Rispetto al 30/06/19 crescono le imprese straniere di tutti i principali settori: Commercio (+1,4%), Costruzioni (+1,9%), Alloggio e ristorazione (+1,6%), Manifatturiero (+0,9%), Altre attività di servizi (+6,2%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (+1,8%). I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono i seguenti: Costruzioni (27,3%), Commercio (17,2%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (15,0%), Trasporti (13,9%), Altre attività di servizi (12,6%) e Alloggio e ristorazione (9,7%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere prevalgono nettamente le imprese individuali (77,9% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (13,7%) e società di persone (7,6%); in termini di variazione annua crescono sia le imprese individuali (+0,8%), sia, soprattutto, le società di capitale (+10,6%) mentre calano le società di persone (-1,2%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (56,1%), classificato come "Grande centro urbano"; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (9,9%), Bellaria Igea Marina (6,4%), Santarcangelo di Romagna (3,8%) e Coriano (1,5%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 21,6%), e di Cattolica (5,0%), Misano Adriatico (3,4%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) ("area del Basso Conca", totale 10,2%). A questi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,0%), Montescudo-Monte Colombo (1,4%) e San Clemente (1,3%) (tutti e tre della Valconca), Verucchio (2,1%) e Novafeltria (1,3%) (entrambi della Valmarecchia). I comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono Rimini (16,3%), Montescudo-Monte Colombo (13,2%), Morciano di Romagna (12,6%), San Clemente (12,5%), Bellaria Igea Marina (12,4%) e Verucchio (12,2%).
In merito, infine, alle nazionalità, Albania (653 imprese), Bangladesh (364), Romania (356), Cina (308) e Marocco (154) rappresentano i principali Paesi di provenienza degli imprenditori esteri, raggiungendo il 54,3% del totale straniero. Da evidenziare come più della metà delle imprese albanesi e rumene appartengano al settore edile (rispettivamente, 68,1% e 64,6%) e delle imprese bengalesi e marocchine al commercio (nell'ordine, 91,2% e 51,9%). Maggiore equidistribuzione, invece, per le imprese cinesi, dove non vi è un settore che assorbe la metà delle stesse; nel dettaglio, il 44,2% sono attive nel commercio, il 26,0% nel manifatturiero, il 15,9% nei servizi alle persone e il 12,0% nella ristorazione.
Controlli in strada: due patenti ritirate nella Notte rosa
(Rimini) C’erano anche le unità cinofile, a garantire l'ordine pubblico e la sicurezza, a fianco degli Agenti di Polizia Locale, nel lungo ed impegnativo servizio organizzato durante la notte rosa. Sono state oltre 30, le persone identificate e controllate durante il servizio svoltosi dall'una alle sette di sabato 8 agosto, che ha coinvolto 3 pattuglie della Polizia Locale per un totale di 7 agenti di cui 2 in abiti civile e 2 dell'unità cinofila del comando. Una pattuglia mista, con ruoli differenti dove anche la presenza dei cani ha consentito un'operatività piena e trasversale, migliorando, come avviene già da qualche anno, i metodi di alcune tipologie di servizi svolti dalla Polizia Locale, sia in riferimento alla ricerca delle sostanze stupefacenti che all'ordine pubblico e la sicurezza degli agenti.
E' stato così anche durante la notte rosa, quando le pattuglie sono intervenute in diverse zone della città compiendo un azione sia preventiva, in riferiamo a possibili situazioni di degrado, che repressiva per quanto riguarda la circolazione e l'uso dell'alcol durante la guida. Sono state 7 in tutto le sanzioni riscontrate durante il posto di blocco fatto sulla via Ugo Bassi all'incrocio con via Pascoli, tra le quali 2 patenti ritirate per guida in stato di ebrezza. La prima è stata quella di un un conducente di un veicolo con un tasso alcolemico di 1,44 , rimasto coinvolto in un sinistro stradale con un motoveicolo. La pattuglia, intervenuta per assistere i colleghi durante la rilevazione del sinistro, ha sanzionato il conducente e si è trattenuta in quella zona dov'è stato organizzato un posto di blocco per il controllo della circolazione. La seconda patente ritirata è di una ragazza minorenne che, alla guida di un ciclomotore è stata sorpresa con un tasso alcolemico di 0,80. Alla giovane, oltre alla sanziona amministrativa prevista dal Codice della Strada, è stata ritirata la patente di guida "AM", la categoria che consente di guidare i ciclomotori.
Dopo aver elevato le altre violazioni, in riferimento ad altre norme di comportamento della guida, gli agenti si sono spostati a Marina Centro dove hanno svolto un servizio di prevenzione e controllo, spostandosi a piedi nella zona pedonale dalla rotonda del Grand Hotel fino a piazzale Boscovich. Durate questo servizio, svolto con i cani poliziotto, sono state identificate ed allontanate alcune persone che, in evidente stato d'ebrezza, disturbavano il passeggio ed il regolare svolgimento dei festeggiamenti della notte rosa.