Riccione, la Provincia fa il punto sul polo scolastico
(Rimini) “Il tema che si pone in questa, fase come per tutte le altre scuole italiane, è quello di assicurare gli spazi alla didattica in presenza garantendo il distanziamento e tenendo conto dei flussi delle iscrizioni”. Così il presidente della provincia Riziero Santi scende da fare chiarezza sulla questione del 'Polo scolastico' unico di Riccione, costituito dall'Istituto alberghiero Savioli, dal Liceo Artistico Fellini e dal Liceo Scientifico Volta. “Si dividono gli spazi dell'Alberghiero, dell'ex scuola media Pascoli che la Provincia ha acquistato dal Comune di Riccione, del Liceo Volta e del prefabbricato Baruzzi installato circa 10 anni fa per ospitare il Fellini proveniente dalla Mater Dei”, spiega Santi.
Di fatto, spiega Santi, “la problematica che ci si trova ad affrontare è solo parzialmente legata all'emergenza covid in quanto la risposta prioritaria da dare riguarda l'incremento di 4 classi di iscritti al Volta che si accompagna alla diminuzione di una classe al Fellini e di due classi al Savioli. In assenza di covid si parlerebbe di un'aula che dovrebbe transitare dal Savioli al Fellini. Questo è però complicato dal tema del distanziamento e dalla necessità di evitare promiscuità fra scuole, anche se nella fattispecie si parla o si dovrebbe parlare di polo scolastico unitario”.
Alla richiesta del Volta “di ottenere un'aula in più la prima proposta della Provincia è stata quella di trasformare un laboratorio del Savioli in aula per il Volta, dotando il Savioli di carrelli informatici nuovi, attrezzati per consentire di svolgere l'attività informatica in aula, come in casi analoghi un po' in tutto il Paese. Questa proposta non è stata accolta dal Savioli che chiede non solo di mantenere il laboratorio ma anche di riottenere tutti gli spazi ceduti in passato”, sottolinea Santi.
Questa mattina il presidente della Provincia ha incontrato nuovamente il dirigente uscente Ciampoli, i docenti, i rappresentanti dei genitori e, di seguito, anche una numerosa assemblea di genitori “ai quali ho spiegato la situazione e assicurato l'interessamento della Provincia. Ho quindi convocato d'urgenza, in giornata, una nuova Conferenza dei servizi chiamando intorno al tavolo, con la Provincia, le due dirigenze scolastiche per trovare una soluzione concordata, mettendo sul piatto non una ma tre proposte concrete alternative alla prima considerata inadeguata dal Savioli, e due impegni concreti con date e risorse”.
Le proposte alternative della Provincia sono: divisione ex aula magna via Piacenza per ricavare due aule; ampliamento del polo scolastico con l'acquisizione (già assicurata) di un'ala dello IAL di Riccione dove è possibile ricavare due aule e un laboratorio, garantendo anche il servizio di trasporto; l'installazione immediata di un prefabbricato per soddisfare le esigenze gestionali laboratoriali e didattiche del Polo.
Da parte sua Santi si è impegnato all’ “avvio immediato della progettazione e previsione di risorse certe per la realizzazione dell'ampliamento definitivo e qualificazione del Polo scolastico, con la realizzazione di nuove aule in sostituzione e implementazione di quelle del Baruzzi, che verrà dismesso, e la costruzione di una nuova palestra. Tutto ciò oltre all'intervento in fase di avvio della messa in sicurezza dell'a ex scuola media Pascoli” e alla “realizzazione di tutti gli interventi di manutenzione richiesta dalle Scuole”.
Con ciò “dovrebbe apparire evidente che i problemi sollevati non riguardano tanto la disponibilità di spazi ma gli aspetti gestionali nell'ambito del Polo riccionese che, come ho ripetuto in questi giorni, richiedono una forte collaborazione e sinergia fra tutti i soggetti in campo. Domani è previsto un nuovo sopralluogo presso il Polo scolastico di Riccione per ricercare le migliori soluzioni per tutti, verificando puntualmente il reale ed effettivo utilizzo di tutti gli spazi disponibili".
Castel Sismondo, Frisoni: troppo Fellini, meglio anche un po’ di storia
(Rimini) Si dichiara “pronto a chiedere di fermare immediatamente il cantiere dei sotto servizi per rivedere in toto il progetto di Piazza Malatesta”. E’ il presidente della commissione cultura del comune di Rimini, Davide Frisoni (Patto civico, gruppo di maggioranza), che non ha mai fatto mistero del suo scarso amore per “questo progetto così espansivo del Museo Internazionale Federico Fellini. Non mi sono mai opposto all'idea di dedicare a lui un museo e si stanno già realizzando le due sedi espositive e archivistiche. Adesso rivediamo questa parte che riguarda lo spazio pubblico”.
Scrive Frisoni, “come i fatti stanno dimostrando, sta emergendo quella che ho definito poco tempo fa "la Pompei riminese" è evidente a tutti che non sono andato tanto lontano dai fatti. Da ragazzo andai a parlare con l'allora presidente della Fondazione Carim, Massimo Pasquinelli, per raccontargli una visione che coinvolgeva il teatro Galli (ancora da restaurare), il Castel Sismondo e piazza Malatesta. Gli dissi..."Immagina un Teatro della Storia Riminese. Adesso pensa che bello sarebbe entrare al Teatro Galli, paghi il biglietto dello spettacolo, attraversi il foyer, sali i cinque gradini per accedere alla platea, si apre un sipario e... lo spettacolo di un gigantesco scavo archeologico fa correre l'occhio verso la quinta teatrale di Castel Sismondo!... Il gran spettacolo della nostra storia!!". Secondo Frisoni, dunque, “piazza Malatesta è un patrimonio immenso”.
Si rischia “di poter trovare il "tesoro" della nostra storia. Quello che tutti definiscono il "Petrolio dell'Italia" e sono d'accordo. Ma poi bisogna investirci davvero. Così come avvenne per la Domus del Chirurgo sempre a Rimini, anche qui il rischio di fare ritrovamenti importanti è alto... per fortuna. E' necessario finanziare e disseppellire tutti gli artefatti storici, tutta la controscarpa del fossato del castello (ne troveremo una parte anche dall'altro lato della piazza) che, stando alle fonti storiche, fu riempita delle macerie della Cattedrale di Santa Colomba e quindi con possibilità di trovare marmi decorativi e perché no statue. Poi ci sono le murature rinascimentali, medievali e alcune parti romane che stanno emergendo nonostante lo scavo non sia molto in profondità. Si vede la traccia di un’abside proprio a fianco di Santa Colomba e non indagare sarebbe un errore gravissimo. Così come il selciato romano che attraversa la piazza in verticale”.
Insomma, attorno al castello c’è “troppa storia per non rivedere il progetto di installazione delle fontane e di un selciato di pavimentazione grigia e triste. Poi c'è il tema dell'utilizzo di questo immenso piazzale. Non abbiamo bisogno di un'altra arena per spettacoli, ne abbiamo già a sufficienza. Li a fianco c'è l'arena Francesca da Rimini. Abbiamo appena dato voto favorevole al nuovo progetto del padiglione per eventi e spettacoli alla Ieg. Abbiamo già Rds Stadium dedicato. Piazzali distribuiti su tutta la costa e tanto altro. In questo luogo occupiamoci invece dello spettacolo della storia".
Per ultimo “ma non meno importante c'è la questione degli alberi malati (ma curabili) che il sindaco aveva promesso pubblicamente di non tagliare. Purtroppo i fatti stanno raccontando altro. Non importa che questo scavo non sia terminato per la fine del mandato di Gnassi (e il mio). La storia non inizia e non finisce con te caro Andrea. Ma insieme stiamo lasciando un segno del nostro momentaneo governo della città, positivo in molte sue parti. Ma questo intervento di Piazza Malatesta rischia di dividerci inesorabilmente. Se vuoi possiamo lavorarci sopra insieme. Io sono sempre stato disponibile... Vorrei che questa storia si potesse trasformare in un testamento trasmesso ai posteri che potrebbe citare più o meno così "Non abbiate paura di fare scelte coraggiose, perseguite il bene comune, costruite il futuro, abbiate rispetto e valorizzate tutta la nostra storia antica e contemporanea".
E la chiamano Rimini, a conclusione il calendario degli eventi estivi
(Rimini) Saranno il Quartetto Eos e Kelly Joyce e i due rapper Word e Fadamat, rispettivamente martedì e mercoledì sera alla Corte degli Agostiniani, a scrivere la colonna sonora finale della rassegna "E la chiamano Rimini", il palinsesto di eventi di spettacolo e cultura che dal 9 luglio scorso ha accesso molteplici palcoscenici diffusi della città. Oltre 130 appuntamenti distribuiti in conosciute o inedite arene, in contesti di per sé spettacolari: l'Arena lido sul mare, la piazza sull'Acqua su cui si affaccia il Ponte di Tiberio, gli spazi dell'ex Colonia Bolognese, e ancora la Corte degli Agostiniani, il Cortile della Biblioteca, il Lapidario del Museo, il Podere dell'Angelo. Una proposta nata con il doppio obiettivo di rompere il digiuno da spettacolo dal vivo imposto dal lockdown e valorizzare i protagonisti, le maestranze, le associazioni attive sul territorio.
Nell'anno del Centenario di Federico Fellini, Rimini non poteva che ripartire dal cinema. Schermo principale dell'estate è stato l'Arena Lido alla Darsena di Rimini, frutto di un progetto che ha coinvolto per la prima volta tutti gli esercenti cinema della città, coordinati da Notorius Rimini Cineclub e che ha consentito di riscoprire il fascino delle arene all'aperto degli anni Sessanta. Oltre 50 le serate di programmazione (42 serate di cinema e otto concerti) che hanno raccolto in totale oltre 10mila spettatori, che si è conclusa ieri sera con l'anteprima del nuovo documentario di Anselma Dall'Olio "Fellini degli spiriti", chiudendo un cerchio che lega l'estate riminese all'omaggio al Maestro. Fellini è stato il cuore della programmazione cinematografica della Corte degli Agostiniani, a capienza ridotta per rispettare il distanziamento: sold out i 140 posti a disposizione per le proiezioni dei capolavori del regista riminese come La dolce vita e Amarcord, per un totale di un migliaio di presenze per i dieci appuntamenti in calendario, che comprendevano anche l'omaggio ad Alberto Sordi con la visione di alcuni suoi film più celebri come Il medico della muta e Polvere di Stelle.
La musica è stata l'altra grande protagonista dell'estate riminese. Oltre agli appuntamenti con il jazz internazionale all'Arena Lido (con Paolo Fresu, Jazz in quartet, Fabrizio Bosso e Rava, Bollani e Petrella) e l'applauditissimo omaggio a Ivan Graziani, nei due mesi appena conclusi turisti e riminesi hanno dato l'opportunità di scoprire i talenti del territorio, gli oltre trenta musicisti e interpreti che hanno partecipato al progetto "E la chiamano Rimini", il doppio cd che contiene la cover corale di "Rimini" di Fabrizio De Andrè, lanciato dall'emozionante video realizzato da Chico De Luigi. Le loro note hanno risuonato dalla piazza sull'Acqua, un'arena naturale con una scenografia straordinaria che ha ospitato oltre 200 persone a sera, con punte superiori per alcuni concerti. Il pubblico è stato supportato anche dai volontari della protezione civile, impegnati a garantire la sicurezza degli utenti. Grande successo anche per gli eventi alla Colonia Bolognese, realizzati con l'associazione Il Palloncino Rosso, con oltre seicento spettatori complessivamente nei sette appuntamenti tra musica e teatro.
Tanta affluenza anche per gli appuntamenti con l'arte e la cultura organizzati da Biblioteca e Museo. Circa novecento le presenze al Museo della Città, tra le rassegne Opere allo scoperto, la natura della Danza e le visite guidate, oltre 350 invece le presenze al cortile della Biblioteca, tra appuntamenti per adulti e ragazzi.
"Al di là dei numeri, questi due mesi ci hanno riconsegnato un clima in fermento – sottolinea l'assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia – Una città che è ripartita dalla sua arte e della sua storia, portando spettacoli e cultura nei luoghi della sua identità, sia in quegli spazi tradizionali come la Corte degli Agostiniani, sia in nuove arene come la Piazza sull'acqua o l'ex Colonia Bolognese. All'Arena Lido alla Darsena inoltre siamo riusciti a dare vita ad un progetto unico, convogliando le energie degli operatori di un settore, quello cinematografico, tra i più compromessi dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria. Un progetto di rete, che ha coinvolto tante realtà della città, che rappresenta la strada da percorrere anche in futuro. L'intero settore della cultura è atteso da mesi difficili e pieni di incognite, Rimini ha dimostrato di poter reagire mettendo insieme le forze".
Scuola Montessori, consegnata oggi al comune dopo i lavori
(Rimini) E' stata consegnata ufficialmente oggi all'Amministrazione Comunale la nuova primaria Montessori di via Cuneo, prima scuola 'post Covid' in Italia. Completati i lavori a carico del gruppo di imprese guidate dalla ditta Subissati, nei prossimi giorni si procederà con la posa degli arredi e con il trasferimento dei materiali, nei tempi utili per farsi trovare pronta il 14 settembre, al suono della prima campanella dell'anno scolastico. Progettata con criteri all'avanguardia dal punto di vista energetico, ambientale e di modularità nell'utilizzo degli spazi interni ed esterni – con ulteriori accorgimenti in fase di esecuzione per potenziare l'igiene degli spazi, come l'utilizzo di pavimentazioni continue in pvc omogeneo e l'implementazione delle superfici aeranti all'interno delle aule – la scuola è stata inoltre arricchita da una nuova serie di arredi scolastici in grado di conciliare le nuove esigenze di distanziamento e sicurezza con quelle dei diversi modelli didattici, da quelli tradizionali a quelli più innovativi, a partire dal "senza zaino". La nuova "Montessori" – investimento da 2.700.000 euro, cofinanziato al 50% dal MIUR - sarà a consumo energetico quasi zero (nearly zero Energy building) e ospiterà dieci aule, laboratori, locali polifunzionali e relativi servizi, uniti da un atrio comune e con affaccio su un'ampia area verde.
I prossimi step che porteranno all'apertura della scuola Montessori sono stati tra gli argomenti della riunione operativa di questa mattina, che è stata l'occasione per fare il punto sull'imminente avvio dell'anno scolastico. "Grazie ad un lavoro che abbiamo avviato già prima dell'estate oggi siamo pronti ad accogliere in sicurezza tutti gli tutti gli studenti degli oltre settanta plessi tra infanzia, primarie e secondarie – commenta l'assessore Mattia Morolli - Abbiamo completato sia gli interventi di manutenzione ordinaria sia quelli di riorganizzazione degli spazi, alla luce delle linee guida ministeriali che in parte avevamo già anticipato, quindi siamo pienamente operativi. In questi giorni sarà anche attivata una campagna di informazione rivolta alle famiglie, in modo da comunicare in maniera capillare la ripartenza delle attività in piena sicurezza, così come stiamo lavorando per la dotazione di dispositivi di protezione per il personale scolastico. Il Comune ha messo in campo il massimo dello sforzo possibile, potendo contare anche sulla collaborazione dei dirigenti scolastici, per garantire quella che deve essere la priorità di una comunità: l'accesso all'educazione. In questo quadro però restano le troppe incertezze rispetto ad un aspetto cruciale, quello del trasporto scolastico, su cui ci auguriamo Governo e Regioni entro poche ore facciano chiarezza, provando a mettere punti fermi in quadro ancora molto confuso".
Taglio platani malati in piazza Malatesta, la protesta di Italia nostra
(Rimini) “Nuovamente, uno dopo l’altro le squadre incaricate da Hera hanno iniziato ad abbattere quattro platani di piazza Malatesta, un abbattimento ed un impoverimento del verde cittadino che fa seguito a quello avvenuto sui cantieri di Porta Galliana, al parco Marecchia, al parco Cervi e su via Bastioni Settentrionali”. A rendere noto il fatto è il gruppo Italia nostra di Rimini. “In pochi attimi si è cancellata la vita di alberi antichi della città che hanno accompagnato la crescita non solo umana di tanti come noi e ancora una volta l’abbattimento sembra sia stato giustificato dalle malattie degli alberi certificate da relazioni di agronomi incaricati dalle stesse ditte che eseguono i lavori lasciando in tutte le persone ragionevoli più’ di un dubbio. Potevano essere salvati? Questo con il taglio di oggi non lo sapremo mai”. Per Italia nostra, “quello che è certo è che Rimini da oggi è più’ povera. Le promesse fatte dal Sindaco e sottoscritte in una lettera di vietare gli abbattimenti avevano aperto una speranza, speranza che oggi è stata radicalmente disattesa”.
Misano, in novembre la finalissima Mondiali Ferrari
(Rimini) Sarà Misano World Circuit, dal 5 all'8 novembre ad ospitare le Finali Mondiali Ferrari 2020, attesissimo epilogo dei vari campionati promossi dal 'Cavallino Rampante' e che in giro per il mondo si stanno svolgendo in questi mesi. La decisione è ufficiale da ieri, a seguito della scelta di non recarsi al circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi. Si tratta di un evento internazionale di altissimo profilo, seguito dagli appassionati di tutto il mondo e con una grande copertura televisiva.
L'appuntamento clou della stagione di Ferrari Attività Sportive GT si chiuderà quindi a MWC con le sfide conclusive dei campionati internazionali del Ferrari Challenge (la serie Europe, quella North America e quella Asia Pacific) e le Finali Mondiali che laureeranno i campioni del Trofeo Pirelli e della Coppa Shell. Oltre alle gare che vedranno coinvolte le 488 Challenge Evo, scenderanno in pista anche le splendide monoposto di F1 Clienti, gli straordinari esemplari dei Programmi XX e le più belle GT da corsa del Club Competizioni GT. Prima delle Finali Mondiali Misano World Circuit ospiterà dal 25 al 27 settembre il sesto round del Ferrari Challenge Europe.
"Ospitare un evento Ferrari sul nostro territorio, la casa del Cavallino, è un'emozione speciale – il commento di Stefano Bonaccini, Presidente della regione Emilia-Romagna - Siamo felicissimi di questa scelta. Nonostante la pandemia, il 2020 sarà un anno storico per gli appassionati di motori in Emilia-Romagna: le finali Mondiali Ferrari 2020 si aggiungono, infatti, al doppio appuntamento del MotoGp, sempre a Misano, e al ritorno della Formula Uno a Imola, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza a conferma che l'Emilia-Romagna è la vera Motor Valley mondiale".
"E' una notizia fantastica – il commento di Fabrizio Piccioni, sindaco di Misano Adriatico – che certifica una volta di più l'affidabilità organizzativa che tutto il territorio, con il fiore all'occhiello del Misano World Circuit, trasmette al motorsport. Ci faremo trovare pronti ad accogliere, anche in questo caso in piena sicurezza, un evento che proietterà l'immagine di Misano in tutto il mondo".
"Misano World Circuit – commenta Luca Colaiacovo, Presidente della Santa Monica SpA – è nel pieno di un piano industriale di ulteriore sviluppo e le Finali Mondiali delle competizioni di Ferrari sono anche un premio al nostro percorso di crescita. MWC è ormai nell'elite mondiale degli impianti del motorsport, nel cuore di un territorio appassionato e pronto a salutare un altro evento memorabile".
Ci faremo trovare pronti – dice Andrea Albani, managing director di MWC – e metteremo in campo la nostra esperienza per supportare al meglio una manifestazione di straordinario prestigio. Condividiamo l'orgoglio di essere stati scelti da Ferrari per l'epilogo delle competizioni mondiali con tutta la Motor Valley, sempre più brand di riferimento internazionale di tutte le passioni per i motori e testimone di una cultura profondamente radicata in Emilia-Romagna".
Nomine e commemorazioni in diocesi
(Rimini) A seguito di rinunzia dell’attuale parroco don Biagio Della Pasqua per motivi di salute, il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha nominato don Andrea Scognamiglio amministratore parrocchiale della parrocchia San Pio V di Cattolica. Don Biagio (nominato parroco di San Biagio nel 1993) continuerà, comunque, la sua presenza nella parrocchia quale “moderatore” della comunità sacerdotale. “Si tratta di un “passaggio di consegne” nella più totale continuità. Don Andrea (riminese, 34 anni, insegnante di religione e docente di Teologia Trinitaria all’Issr Marvelli di Rimini, ordinato sacerdote il 29 settembre 2015) presta servizio nella Parrocchia San Pio V di Cattolica dal 2014, prima come accolito e diacono, poi da cinque anni come vice parroco, proprio al fianco di don Biagio”, spiegano dalla diocesi.
Altre nomine: don Gianluca Agostini è stato nominato cappellano ospedaliero dell’Ospedale civile “Cervesi” di Cattolica, mentre don Gabriele Gozzi sostituirà don Davide Arcangeli, quale responsabile dell’Ufficio dell’Apostolato biblico. Il vescovo ringrazia “di cuore questi fratelli e amici per la disponibilità e la cordiale fiducia che hanno espresso nell’assumere responsabilità non facili da assolvere, nella fondata certezza che troveranno Comunità che sapranno accoglierli e sostenerli nel loro prezioso e delicato servizio”. “Noi crediamo che quanto dà serenità nel servizio pastorale è la certezza di rispondere ad una chiamata di Gesù e di offrire il proprio umile contributo per il rinnovamento missionario delle nostre comunità” dice il Vicario generale, don Maurizio Fabbri.
Mercoledì 23 Settembre alle ore 19 in Basilica Cattedrale, si. Mariano De Nicolò, deceduto il Sabato Santo 11 aprile scorso. In precedenza non era stato possibile celebrarla a causa delle restrizioni sulle celebrazioni liturgiche imposte per fronteggiare la pandemia. La data del 23 settembre coincide con il giorno dell’ordinazione episcopale di mons. Mariano e il suo ingresso ufficiale in diocesi nel 23 settembre 1989. “Un segno di unità della nostra Chiesa diocesana per dire grazie al Signore per la presenza e il servizio di mons. Mariano in mezzo a noi” assicura don Maurizio Fabbri. I sacerdoti, i diaconi, i religiosi e quanti lo hanno conosciuto sono invitati a partecipare.
Giovedì 10 Settembre alle ore 20,30 presso la chiesa parrocchiale della Resurrezione, nel contesto della Festa parrocchiale, verrà celebrata la S. Messa in ricordo di don Elio Piccari. Amico e stretto collaboratore di don Oreste Benzi, aveva fondato la parrocchia della Grotta Rossa a Rimini ed era stato tra i primi animatori della Associazione Papa Giovanni XXIII. Don Elio è morto il 24 marzo scorso, durante il periodo della pandemia.
31 agosto
Maltempo e danni | Musica "abusiva" | Controesodo
28 agosto
Contagi in crescita | Ieg chiude in utile | Riapre il Cinepalace
Botteghe storiche, Bar Romani tra le 5 new entry
(Rimini) Con l'iscrizione di altre 5 attività, salgono a 36 in tutto le botteghe storiche iscritte ufficialmente nell'Albo Comunale delle botteghe e dei mercati storici di Rimini. A impreziosire l'Albo che raccoglie i negozi e i pubblici esercizi che svolgono da almeno 50 anni continuativi la stessa attività sono: la "Tabaccheria De' Borg", nel Borgo San Giuliano, in viale Tiberio; il "Bar Romani", via Popilia ; la "Tipografia Commerciale", in via Circonvallazione Meridionale 65; il "Fruttivendolo Da Pirillo", in piazza Mazzini ed in fine la pizzeria "Da Biagio", di via Circonvallazione Meridionale.
Queste cinque botteghe storiche si aggiungono all'elenco delle 31 attività già iscritte all'Albo e potranno usufruire delle agevolazioni previste dalla no-tax area, il pacchetto di misure messe in campo dal Comune di Rimini a sostegno del settore commerciale e produttivo. Oltre a rappresentare un prestigioso riconoscimento, la registrazione nell'Albo delle Botteghe storiche consentirà alle attività di ottenere un contributo calcolato sulla base della TARI. Un'importante agevolazione economica a cui si aggiunge anche la soppressione del diritto di segreteria previsto per l'iscrizione, che ammontava a 150,00 €, disposizione, approvata da una delibera di Giunta lo scorso aprile, che riconduce l'iscrizione nell'Albo delle Botteghe Storiche, all'unico costo dell'imposta di bollo nella misura di 16,00 euro.
L'Albo Comunale delle Botteghe Storiche e dei Mercati Storici è stato istituito nel Comune di Rimini dall'agosto 2009 in seguito all'approvazione della legge sulla "Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche". Per ottenere l'iscrizione è necessario soddisfare tre condizioni principali, 1. Svolgimento da almeno 50 anni continuativi della stessa attività, nello stesso locale (o area pubblica) e con le stesse caratteristiche originarie. 2. Radicamento nel tempo dell'attività, evidenziato da un "collegamento funzionale e strutturale degli arredi con l'attività svolta". 3. Caratteristiche esteriori proprie della "Bottega Storica": nei locali o nell'area devono essere presenti "elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale", oppure "elementi particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo".