(Rimini) Con la conclusione dei lavori si apre alla città la nuova piazza della Stazione, destinata ad accogliere le centinaia di migliaia di persone che da quel luogo giungono a Rimini per turismo, lavoro o studio. Un'area centrale, per la quale si è attivato un profondo processo di riqualificazione grazie ad una attenta pianificazione capace di integrare progetti diversi, volti a far convergere un insieme di servizi non solo legati al trasporto. E' di qualche settimana fa l'apertura al pubblico di 151 nuovi posti auto nel parcheggio del terminal ferroviario - realizzato da Rete Ferroviaria Italiana e gestito da Metropark (entrambe società del Gruppo FS Italiane) - che ha portato da 158 a 309 i posti disponibili, con la prospettiva di arrivare a 490; risale invece a novembre dello scorso anno l'inaugurazione di MetroMare, la nuova linea di trasporto pubblico che aggiunge un elemento strategico per ridisegnare il sistema della mobilità sul territorio e al successivo mese di dicembre l'apertura del servizio di noleggio e deposito biciclette presso il Bike Park. Oggi, al termine di un importante e radicale lavoro di riqualificazione, concordato con l'amministrazione comunale e realizzato da Rete Ferroviaria Italiana, la città si dota di una nuova piazza urbana antistante la Stazione, destinata ad essere il biglietto da visita della città per i tanti viaggiatori che giungono a Rimini col treno.

Lavori che sono stati presentati quest'oggi in un incontro con gli organi d'informazione – presenti oltre al Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il Vicesindaco Gloria Lisi, l'assessore alla mobilità Roberta Frisoni, al dirigente comunale Chiara Fravisini, Chiara Minoli, responsabile Emilia – Romagna di Rfi per le opere civili ed anche Giovanni Paolo Ramonda responsabile generale dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, presente per un'occasione del tutto speciale. "Non è casuale la scelta dell'apertura della nuova piazza della stazione nella giornata di oggi – ha infatti detto il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi -. Oggi è lunedì 7 settembre. Esattamente il 7 settembre del 1925 nasceva don Oreste Benzi, il nostro don a cui sarà intitolata questa parte di Rimini che prima di adesso non c'era, affogata nella quotidiana indifferenza di luoghi lasciati a loro stessi, di persone lasciate a loro stesse. E' un po' il simbolo della vita di questo piccolo don: avere saputo vedere il bene, il buono, là dove nessuno guardava anche, specchiandosi nell'anima di ogni persona che è portatrice di un patrimonio infinito di relazioni, esperienze, valore. Un po' come questa nuova piazza. La procedura per la vera e propria intitolazione a don Oreste Benzi è partita nelle scorse settimane e l'auspicio è che entro poco tempo ci possiamo ritrovare qui per la cerimonia di intitolazione vera e propria."

"95 anni portati bene – ha fatto seguito Paolo Ramonda – un po' come il vino vecchio, come don Benzi che amava questo luogo spesso rifugio di 'scarti' che sapeva leggere nel cuore tanto da farne oggi i riferimenti delle opere che la comunità porta col suo nome nel mondo. Grazie per questo riconoscimento in questo luogo estremamente significativo per la sua opera." La nuova piazza rappresenta la realizzazione della prima fase del protocollo di intesa per la riqualificazione e la trasformazione urbana dell'intera area sottoscritto tra Comune di Rimini, RFI, FS Sistemi Urbani e Regione Emilia Romagna. Una nuova porta di accesso alla città che ha avuto un costo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro a carico di RFI ed è stata realizzata con l'obiettivo di caratterizzare lo spazio pubblico antistante l'hub con la creazione di una serie di "isole ambientali" e di opere complementari di arredo urbano, su cui si andranno ad integrare i nuovi collegamenti ciclopedonali su viale Cesare Battisti e sulla via Roma. Per arricchire il nuovo spazio urbano riqualificato, poi, si è scelta una fontana a pavimento realizzata da Forme d'Acqua Venice Fountains, i cui getti d'acqua, con dodici ugelli dinamici, creano originali effetti scenografici, con altezze che raggiungono i tre metri e mezzo, che possono essere colorati dalle luci dinamiche degli spot led che variano a seconda della coreografia scelta.

Un luogo funzionale ma anche di bellezza quindi, attorno a cui si sta sviluppando una vera e propria piattaforma logistica di trasporto integrato che dalla stazione ferroviaria, a raggiera, si sviluppa per l'intera città, un vero e proprio hub della mobilità cittadina con l'incremento dell'offerta dei servizi e della sosta estesa a differenti tipologie di mezzi, auto, bici, moto e veicoli elettrici. Un'opera che vedrà i prossimi sviluppi nella riorganizzazione di piazzale Cesare Battisti e nell'avvio dei lavori sui tre sottopassi previsti dal protocollo d'intesa tra Ferrovie dello Stato, Regione Emilia Romagna e Comune di Rimini. Si tratta del miglioramento dell'accessibilità lato monte e lato mare del sottopasso del Grattacielo posto sulla direttrice corso Giovanni XXIII – viale Principe Amedeo, del prolungamento del sottopasso centrale di stazione che consentirà di collegare due parti della città – quella a mare e quella centrale - storicamente separate dalla ferrovia e la realizzazione di un nuovo sottopasso ciclopedonale nel Parco Maria Callas, sull'anello verde, in luogo di quello esistente.

Anche l'intervento per la riorganizzazione di viale Cesare Battisti prenderà avvio già in settimana con la sistemazione infrastrutturale dell'area Stazione grazie alla riorganizzazione della circolazione e della sosta attraverso la separazione dei percorsi dedicati al Tpl e ai taxi dalla viabilità privata. Si andrà quindi a realizzare una piattaforma stradale che comprenderà una corsia dedicata alla sosta del Tpl, una corsia preferenziale di transito del Tpl e Taxi, due percorsi dedicati alla mobilità privata, parcheggi per motorini e sosta per auto per 15 minuti.

Lunedì, 07 Settembre 2020 14:46

Metromare, orario ridotto

(Rimini) Cambiano gli orari del Metromare. Fino al 13 settembre, le corse serali termineranno con due ore di anticipo per consentire l'attività propedeutica all'avvio definitivo nel format definitivo con i mezzi elettrificati. L’ultima corsa in partenza da Rimini sarà quella delle 23,44, da Riccione l’ultima sarà quella delle 23,50.

(Rimini) Le spiagge libere di Riccione non chiudono. La stagione balneare, meteo permettendo, andrà avanti fino al 30 ottobre, e i turisti che vorranno usufruire delle 17 spiagge libere che offre la "Perla Verde", troveranno almeno fino al 15 ottobre, gli allestimenti per i distanziamenti previsti dalle normative sanitarie nazionali. I protocolli sanitari sono diffusamente noti e restano in vigore fino alla fine dello stato emergenza al 15 ottobre. Fino a questa data quindi nelle 10 spiagge libere più grandi, resteranno la passerella larga 3 metri e i posti contrassegnati con paletti e corde, larghi 12 metri quadrati. L'attività balneare invece e quindi il servizio di salvataggio si concluderà il 13 settembre. Si è invece concluso a fine agosto il servizio di Croce Rossa Italiana, Comitato di Riccione e Croce Blu, comitato di Riccione sulle spiagge libere. "Siamo stati presenti da piazzale Roma, anche con la postazione fissa e la tenda della Croce Rossa, fino alle spiagge libere del confine sud di Riccione - racconta Roberto Silvestri, presidente del Cri Comitato di Riccione - Devo dire che la stagione è andata molto bene. Le persone accoglievano bene la nostra presenza forse perché abbiamo una divisa rassicurante". "Abbiamo prestato servizio su piazzale Azzarita e in zona 122 con tre volontari al giorno, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 - spiega Giorgio Mignani, presidente Croce Blu Riccione -. Ci sono stati giornate davvero affollate nelle spiagge libere di Riccione ma devo dire che il bilancio è positivo perché i turisti sono stati educati e i distanziamenti sempre rispettati".

Bilancio positivo anche per il servizio di trenino messo a disposizione dal Comune di Riccione per i turisti che soggiornano nelle strutture della Perla Verde. Raccogliendo le richieste degli operatori turistici, bagnini e albergatori, per una più omogenea distribuzione dei bagnanti lungo tutto il litorale riccionese, il Comune di Riccione ha messo a disposizione fino al 23 agosto, il trenino gratuito con due vagoni che ha viaggiato sulla tratta viale Torino, viale Milano e viale D'annunzio e vice versa, dalle 8 del mattino fino alle 20.

(Rimini) “L'esperienza delle spiagge libere di Rimini a "distanziamento naturale" si avvia verso la conclusione, con un bilancio che fa di Rimini un esempio nazionale di come sia possibile coniugare le buone pratiche per la prevenzione sanitaria con la possibilità di vivere il mare in libertà”. Così il comune di Rimini a quasi stagione balneare ultimata. “Il mese di agosto ha confermato la tendenza già emersa nella prima parte dell'estate, che ha visto crescere il numero di bagnanti che hanno scelto questa tipologia di offerta. Solo alla spiaggia libera di piazzale Boscovich, la più ampia del litorale riminese la cui gestione è stata affidata dal Comune alla Cooperativa Ondanomala, si è registrata una presenza oraria media di un migliaio di persone, con un aumento nel fine settimana del 30%. Nonostante questa notevole affluenza, sulle spiagge libere – da quella del porto canale alle porzioni di arenile vicino all'ex Colonia Bolognese e al Talassoterapico – non si sono registrare condizioni tali da creare assembramenti e quindi non rispettare il principio fondamentale del distanziamento personale che rappresenta una delle principali strategie di prevenzione dal Covid-19”.

Un risultato “reso possibile dall'eccezionale impegno profuso dal personale del Comune di Rimini e della Cooperativa Ondanomala, che per tutta l'estate ha garantito una fruizione in sicurezza della spiaggia. Le spiagge libere di Rimini infatti sono state tra le poche in Italia a "distanziamento naturale", a non aver cioè previsto restrizioni nell'accesso o limitazioni, ma regolate e gestite sulla base dei criteri contenuti nel Protocollo regionale grazie alla presenza e al supporto di steward e grazie ad un'accurata campagna informativa. Personale che ha garantito il rispetto della distanza minima tra i sistemi di ombreggio e i lettini e che ha fornito un servizio di accoglienza e informazione ai bagnanti. Per l'Amministrazione comunale si è tradotto in un investimento di oltre 130 mila euro, a copertura della pulizia quotidiana, del servizio di salvamento in mare e della campagna informativa che si è sviluppata attraverso una cartellonistica presente in tutte le spiagge. Inoltre è stata posizionata la nuova passerella al porto di Rimini, che ha consentito un più agevole accesso alla battigia anche per le persone con difficoltà motorie. Frequenti anche i controlli della polizia locale e delle forze dell'ordine, in particolare per prevenire e contrastare la permanenza sulla spiaggia nelle ore notturne, vietata dall'ordinanza”.

"Un'esperienza che ha funzionato, grazie allo sforzo del personale impegnato sulle spiagge e alla campagna informativa messa in campo – commenta l'assessore al Demanio Roberta Frisoni – così come va sottolineato il grande spirito collaborativo della quasi totalità dei bagnanti, che complessivamente hanno colto la necessità di fare ognuno la propria parte nella gestione di un bene collettivo come la spiaggia. E' un messaggio incoraggiante, anche in considerazione dell'assimilazione di certe pratiche che fanno sempre più parte della vita quotidiana. A stagione conclusa tracceremo un bilancio definitivo di questa estate così particolare, confrontandoci anche con gli operatori che hanno svolto il servizio, in modo da poter affrontare al meglio la prossima stagione, apportando eventuali aggiustamenti e migliorie sulla base anche dei riscontri avuti da chi ha fruito delle nostre spiagge libere''.

(Rimini) "Non ho fatto niente e non era necessario che mi seguivate", sono state queste le parole del 78 enne, residente in un Comune dell'Emilia Romagna, alla guida di un Mercedes cabriolet quando gli agenti della Polizia Locale di Rimini lo hanno raggiunto, dopo un inseguimento di alcuni chilometri, per le vie del certo urbano.

Tutto nasce da una un divieto di sosta in piazzale Boscovich, dove gli agenti in divisa venerdì pomeriggio, stavano operando. L'uomo li aveva interrotti, mentre stavano scrivendo la sanzione per divieto di sosta alla sua auto, dichiarando che l'avrebbe spostato subito. Quando gli agenti gli hanno chiesto i documenti, lui è salito in auto, ha messo in moto, e nonostante l'alt intimato, è scappato via. Da li l'inseguimento della pattuglia, breve, ma sufficiente a verificare anche altre violazioni al codice della strada, tra cui un passaggio col semaforo rosso, 2 mancate precedenze, velocità non commisurata alle condizioni della strada ecc.. Violazioni accertate durante l'inseguimento nel quale l'uomo procedeva incurante dei lampeggianti dell'auto della Polizia Locale.  Dal controllo documentale, avvenuto una volta fermato il veicolo, gli agenti hanno accertato anche la mancata copertura assicurativa dell'autovettura. Oltre al ritiro della patente di guida, anche la decurtazione di 49 punti sulla patente e il sequestro dell'autovettura.

(Rimini) Ricorre oggi il 95esimo anniversario della nascita di don Oreste Benzi, il sacerdote riminese fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Il suo viaggio terreno si è interrotto nel 2007, nella notte tra la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti. Tuttavia la sua presenza spirituale è ancora viva in tante persone che leggono i suoi libri, pregano con il messalino con le sue meditazioni, il Pane Quotidiano, si affidano alla sua intercessione per la richiesta di Grazie. La causa di Beatificazione è in corso: chiusa la fase diocesana, ora il processo è passato a Roma.

Giovanni Paolo Ramonda, successore di don Benzi alla guida della Giovanni XXIII, ricorda così il sacerdote riminese: «Don Oreste era un prete che ascoltava i bambini, faceva sognare gli adolescenti, dava responsabilità ai giovani, faceva aprire il cuore e la casa alle famiglie, sconvolgeva i portafogli dei ricchi. Veramente un incontro simpatico con Cristo e con la vita. Oggi don Benzi, con i suoi scritti, continua a richiamarci che ai poveri bisogna dare da mangiare, ai giovani risposte al bisogno di Assoluto, alla Chiesa di essere povera e di andare nelle periferie di tutto il mondo, ai sacerdoti di essere innamorati di Gesù e immersi nella vita del popolo. Da lassù ci insegna a vivere meglio quaggiù».

Nato il 7 settembre 1925 a San Clemente, un paesino sulle colline dell’entroterra di Rimini, sesto di nove figli, già in seconda elementare il piccolo Oreste decide di farsi prete. È stato direttore spirituale in seminario, assistente diocesano della gioventù di Azione Cattolica e insegnante di religione alle scuole superiori. Nel 1968 ha dato vita alla Comunità Papa Giovanni XXIII, presente attualmente in 42 Paesi del mondo. Per far conoscere la vita di don Benzi è stato di recente pubblicato il libro “Il viaggio di don Oreste”, la prima biografia illustrata per bambini e ragazzi, e anche per i grandi.

(Rimini) Un incontro ricco di emozioni quello di ieri, domenica 6 settembre, a San Leo, nell’ambito della giornata di studi e ricerca sulle opere di arte sacra. Sarebbe, infatti, attribuibile a Sandro Botticelli la pala di San Leo. “La sensazionale scoperta relativa all’opera conservata al museo di arte sacra della città è sostenuta ed è stata rivelata ieri dalla studiosa d’arte Annalisa Di Maria, nella conferenza focalizzata sull’attribuzione dell’opera. La studiosa e ricercatrice da anni si occupa di studi sul movimento artistico e culturale legato al neoplatonismo fiorentino e ai suoi massimi esponenti in ambito artistico”, spiegano dal comune.

“Moltissimi i commenti positivi” alla ricerca da lei condotta, in collaborazione con Andrea da Montefeltro e il comune di San Leo. Alla conferenza sono intervenuti le autorità, studiosi da tutta Italia e rappresentanti del centro per l’Unesco di Firenze, di cui la Di Maria è membro nel comitato di esperti di arte e letteratura. Durante il convegno sono stati illustrati i passi che l’hanno condotta a confermare l’attribuzione della tavola al grande maestro toscano Sandro Botticelli a cui seguirà una pubblicazione nella quale saranno messi in chiaro tutti gli studi di ricerca condotti.

“Un mistero, dunque, svelato” che attendeva da tempo di essere rivelato. E dalle parole della studiosa: “E’ giusto che quest’opera riacquisti il suo naturale splendore e che si prenda l’importanza che merita”. L’evento di ieri rientra all’interno nel progetto artistico e culturale nazionale Arcana e “gode del patrocinio di molte istituzioni territoriali e nazionali”.

Lunedì, 07 Settembre 2020 10:45

7 settembre

Già in aula | Disco a San Marino | I negazionisti romagnoli

(Rimini) Venerdì 4 settembre 2020, presso la sede della Capitaneria di porto di Rimini, alla presenza del Direttore Marittimo dell’Emilia-Romagna, Capitano di Vascello Giuseppe Sciarrone, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento al Comando del Compartimento Marittimo di Rimini. Dopo due anni di Comando il Capitano di Fregata Pietro Micheli, in trasferimento a Civitavecchia presso la Direzione Marittima del Lazio, ha ceduto l’incarico al Capitano di Fregata Marcello Monaco, proveniente dalla Direzione Marittima delle Marche. 

La cerimonia si è svolta in forma ridotta e senza invitati e Autorità Civili/Militari, a causa delle restrizioni in materia di sicurezza sanitaria in essere. Nel porgere i saluti e il proprio sentito ringraziamento al personale dipendente del Compartimento marittimo di Rimini, il Comandante Pietro Micheli ha ricordato il suo periodo di permanenza a Rimini, sottolineando la sinergia d’intenti e gli ottimi rapporti con le Istituzioni ed Autorità locali, nonché il costante impegno del personale, rivolto al servizio dell’utenza e della sicurezza del mare e che non si è fermato durante i difficili momenti della prima fase dell’emergenza epidemiologica. Il Comandante Micheli ha anche ricordato le vittime che la popolazione locale ha pianto. 

Il Comandante entrante, ha sottolineato di essere onorato ed entusiasta dell’incarico conferitogli che svolgerà in continuità con il suo predecessore. Il Compartimento marittimo di Rimini, sede di una giurisdizione antica e con tradizioni strettamente legate al mare e alla pesca, comprende un vasto territorio che abbraccia due province e rappresenta una realtà che vive per molte attività produttive strettamente connesse alle competenze del Corpo delle Capitanerie di Porto. Continueremo ad operare a tutela dell’ambiente marino e della sicurezza in mare, a favore della collettività tutta e di chi, dal mare e dalle spiagge, trae il proprio sostentamento. Il Direttore Marittimo dell’Emilia Romagna ha ringraziato il Capo del Compartimento uscente per l’eccellente lavoro svolto, rivolgendo un sentito augurio al Capitano di Fregata Marcello Monaco per il prestigioso Comando appena assunto.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 32.371 casi di positività, 126 in più rispetto a ieri, di cui 54 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Il numero di tamponi effettuati supera i 10mila. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 126 nuovi casi, 72 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 53 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 29 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 21. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42 anni. Su 54 nuovi asintomatici, 21 sono stati individuati attraverso gli screening e i test introdotti dalla Regione, 26 grazie all’attività di contact tracing, 4 casi sono emersi dai test pre-ricovero e di 3 casi non è ancora nota l’indagine epidemiologica.

Per quanto riguarda la situazione sul territorio, il maggior numero di casi si registrano nelle province di Bologna (21), Reggio Emilia (18), Modena (16), Ravenna (14), Piacenza (10) e a Forlì (19). I tamponi effettuati ieri sono 10.010, per un totale di 943.445. A questi si aggiungono anche 2.054 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 3.189 (4 in più di quelli registrati ieri). Non si registra nessun decesso in tutta l’Emilia-Romagna.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.062 (-4 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 13 (+2 rispetto a ieri) mentre i ricoverati negli altri reparti Covid sono 114 (6 in più rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite sono 24.719 (+122 rispetto a ieri): 14 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.705 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.845 a Piacenza (+10, di cui 3 sintomatici), 3.996 a Parma (+7, di cui 3 sintomatici), 5.421 a Reggio Emilia (+18, di cui 15 sintomatici), 4.487 a Modena (+16, di cui 9 sintomatici), 5.756 a Bologna (+21, di cui 14 sintomatici), 514 casi a Imola (+6, di cui 5 sintomatici), 1.250 a Ferrara (+4, di cui 1 sintomatico), 1.487 a Ravenna (+14, di cui 7 sintomatici), 1.179 a Forlì (+19, di cui 10 sintomatici), 991 a Cesena (+5, di cui 2 sintomatici) e 2.445 a Rimini (+6, di cui 3 sintomatici). Si tratta di 3 pazienti di sesso maschile e 3 di sesso femminile; si trovano tutti in isolamento domiciliare. Due sono stati individuati a seguito di sintomi, 2 per contatto stretto con caso già accertato e 2 per rientro dall’estero (Tunisia e Albania).

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