(Rimini) Il primo ottobre (inaugurazione ore 10,30) ritorna nel cuore di Santarcangelo, sulla centralissima piazza Ganganelli, il Forno Ferramenta sulle vestigia dell'antico forno cittadino fondato nel 1870, da tempo chiuso come è accaduto a tante piccole attività artigianali, spesso schiacciate dalla concorrenza di ipermercati e centri commerciali. Santarcangelo dunque ricompone un preziosissimo patrimonio di cultura e lavoro rimettendo in valore l'attività dell'uomo al posto di quella delle macchine, il recupero della nostra storia più autentica al posto di una omologazione che svilisce il passato. E questo, come talvolta accade, è stato possibile grazie all'iniziativa privata di chi, contando unicamente sulle proprie forze, sta facendo rinascere storiche realtà locali purtroppo dismesse.

L'imprenditore riminese Rino Mini, innamoratosi del bellissimo paese che ha dato i natali a Tonino Guerra, sta dunque restituendo vita ad attività che un tempo erano un vanto per tutta la comunità locale. Fatale è stato comunque l'incontro tra questo personaggio, che a Santarcangelo ha già aperto il Ristorante Ferramenta e la Trattoria Dai Galletti, con il filosofico Mastro Fornaio di fama nazionale Ezio Rocchi: riaprire il forno storico riconferendogli nuovo splendore negli arredi e nelle proposte, e trovare in Ezio il protagonista di questa rinascita, è stato pertanto ineluttabile. Ora nella bella cittadina romagnola si potrà trovare "il pane vero", quello salubre fatto con i sistemi di una volta, sfornato insieme a focacce, spianate romagnole, pizze in teglia e dolci da forno, con salumi e formaggi in ideale abbinamento. E chi non potrà resistere a tanta incomparabile bontà potrà consumare tutto subito, comodamente seduto ai tavolini disposti davanti al Forno.

Qui i pani hanno nomi evocativi che non sono frutto di invenzioni di marketing, ma derivano da grani antichi dimenticati a causa della loro oggettiva difficoltà di coltivazione, ma ricchi di sostanze nutrienti e antiossidanti: ecco dunque il Pane del Miracolo, inimitabile per sapori, profumi e fragranze che permangono inalterate anche per giorni e giorni, accanto al Pane dell'Arcangelo, realizzato con il Grano dell'Abbondanza, ma anche la Ciabatta del Papa dedicata al Papa santarcangiolese Clemente XIV, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, oppure la Pagnotta di Tonino, realizzata con farina di segale integrale macinata a pietra, lievito madre, noci, uvetta e cannella in onore del celebre poeta Tonino Guerra.

"Fare il pane per noi significa essere al centro di una comunità – sostengono all'unisono Rino Mini ed Ezio Rocchi - e il Forno è ora pronto a procurare alla collettività (e al Ristorante Ferramenta di Piazza Ganganelli, che ne farà un uso quotidiano), quel patrimonio di valori identitari e quel buon odore che appartiene solo alle cose che hanno una storia, un'anima, una magia accessibile. Il Panificio, un'idea che viene da lontano...". Rino Mini, patron del rinato Panificio a Santarcangelo, ha girato il globo terracqueo in lungo e in largo con la curiosità e l'apertura mentale di chi vuole conoscerlo anche e soprattutto attraverso il cibo, espressione degli usi e costumi di ogni popolazione. Cittadino del mondo, la bussola del suo cuore è però sempre stata puntata sulla Romagna, dove è stato ed è tuttora imprenditore noto e dove vuole portare e condividere quanto di meglio ha trovato e imparato dai suoi viaggi.

Dopo aver aperto a Santarcangelo il Ristorante Ferramenta e la Trattoria e Piadineria Dai Galletti, in entrambi i quali realizza una cucina di altissima qualità, la sua nuova sfida è incentrata sul recupero e lo sviluppo di un antico forno, da lui rilevato dopo una prolungata chiusura. Strategico per la sua posizione sotto i portici della centrale piazza Ganganelli dove da sempre trova spazio il mercato ambulante cittadino, il Panificio venne fondato nel 1870 e la sua ottima produzione fu persino premiata con diploma d'onore a Parigi nel 1903, con certificato regio a Roma nello stesso anno e a Ravenna nel 1904. Poi la sua storia si arrestò, come spesso succede per tante imprese commerciali, a causa dei cambiamenti socio-economici tipici di ogni epoca. L'incontro tra questa storica struttura e Rino Mini era tuttavia scritto nel destino: la farina era di casa nella sua famiglia tanto che la nonna era chiamata Nonna Pan, sua madre era nata in un forno, unica femmina di 6 fratelli, in seguito tutti titolari di forni in Veneto. Rino da piccolo amava impastare, e lo fa ancora... con idee, progetti e attività in continuo divenire. Il Panificio rappresenta dunque una tappa doverosa, un punto di produzione qualificato per i suoi ristoranti ma, soprattutto, un arricchimento sostanziale per Santarcangelo che si riappropria di un passato ora denso di nuove prospettive.

Ezio Rocchi, il Mastro Fornaio che scolpisce il pane. Genovese Doc, Ezio Rocchi è un vero e proprio Artista del pane, nel quale addirittura si identifica: "Il pane è per me qualcosa di magico; -  conferma – provo sempre una forte emozione nel toccare quell'impasto morbido e liscio che cresce sotto le dita, nel vederlo uscire dal forno come profumata materia viva che parla con lo scricchiolio della sua crosta dorata e seduce con la soffice consistenza della sua mollica. Penso che il pane, nella sua evoluzione dal chicco di grano alla compiutezza della pagnotta, sia la metafora della vita.  Quando ho iniziato a fare il pane -  asserisce - mi sentivo come un chicco di grano. Sono stato farina, e adesso sto lievitando. Entrerò in quel forno e diventerò una pagnotta di pane fragrante, soffice, alveolato: perché solo una pagnotta così continua nel tempo a emanare il suo profumo di buono". Ezio è giunto ai risultati attuali preparandosi con puntigliosa determinazione per oltre 25 anni allo scopo di migliorare mediante una ricerca costante così da trasmettere il suo amore per il pane agli altri. Oggi, anche come docente ad Alma, insegna che si può arrivare all'essenza della materia lavorando per sottrazione, ossia senza aggiungere, ma piuttosto togliendo ogni elemento superfluo, così come fanno gli scultori con il marmo. Se ne ricaverà un pane davvero naturale con i sapori irripetibili e ancestrali di quei chicchi ritrovati, diventati  eccezionali farine.

Martedì, 29 Settembre 2020 09:54

29 settembre

Vaccino, "dosi insufficienti" | "Briatore, ma che dici?" | Riapre la piscina

Lunedì, 28 Settembre 2020 18:09

Sanità, in calo le interruzioni di gravidanza

(Rimini) Continuano a diminuire, in Emilia-Romagna, le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2019, come evidenzia il Report messo a punto dall’assessorato regionale alla Sanità, sono state 6.501, il numero più basso di interventi annuali dall’inizio della rilevazione, nel 1980. Il dato, in calo rispetto al 2018 (-5,4%), conferma dunque il trend in riduzione che ha caratterizzato più di un decennio, in particolare dal 2004 - quando le Igv furono quasi 12mila (11.839) - in avanti.

Intanto la Regione si adegua alle disposizioni nazionali, introducendo - con una determina della direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute - la possibilità di utilizzare, d’ora in poi, la pillola RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, ovvero fino al 63esimo giorno di amenorrea (assenza del ciclo mestruale). In Emilia-Romagna, infattiera già possibile ricorrere a questo farmaco per eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza, in regime di day hospital, sino alla settima settimana compiuta di gravidanza; adesso, coerentemente con le disposizioni nazionali, la determina ne estende l’impiego alla nona, quindi dal 49° al 63° giorno di amenorrea. La Regione, inoltre, è al lavoro per individuare i criteri per consentire l’uso del farmaco non solo in day hospital, ma anche in regime ambulatoriale. “Parliamo di un ambito estremamente delicato e complesso- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Come Regione lavoriamo su due fronti: da un lato recepire sul territorio ciò che prevedono le disposizioni nazionali per garantire gli stessi diritti alle donne, dall’altro continuare a offrire loro aiuto e assistenza lungo l’intero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificato”.

I dati: Ivg in calo, sia tra italiane che straniere. Prosegue il decremento delle Interruzioni volontarie di gravidanza tra da donne residenti in regione (5.762): rispetto all’anno precedente diminuiscono sia gli interventi a carico delle residenti con cittadinanza italiana (3.479; 107 casi in meno del 2018), sia quelli a carico delle residenti con cittadinanza straniera (2.283; 225 casi in meno del 2018). In calo anche il numero delle Ivg fatte da donne non residenti in Emilia-Romagna (739 in totale; 41 casi in meno rispetto all’anno precedente). Negli ultimi tredici anni, con il calo degli interventi e, in parte, fino al 2010, con la crescita in parallelo della popolazione femminile in età feconda, il tasso di abortività regionale (Ivg di residenti per 1.000 donne residenti in età 15-49) è passato dal 10,4% nel 2004 al 6,4% nel 2019. Inoltre, anche il tasso di abortività della popolazione straniera, sebbene sempre più elevato di quello della popolazione italiana (13,6 rispetto al 4,8), risulta in netto calo nel corso degli anni analizzati (era 40,4 nel 2003).

Il ruolo centrale svolto dai consultori familiari. Continua ad essere centrale il ruolo del consultorio familiare nell’assistenza al percorso dell’Ivg e come luogo della certificazione (71,5% tra le residenti), in crescita rispetto al 2018; la scelta del consultorio prevale nettamente fra le cittadine straniere (79,3%) e, negli ultimi anni, è diventato sempre più un punto di riferimento anche per le donne italiane: nel 2019 le certificazioni effettuate in consultorio riguardano il 66,4% delle Interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da italiane, in crescita rispetto al 2018; erano il 47,4% nel 2005.

Il profilo socio-demografico delle donne. Analizzando le caratteristiche delle donne residenti che hanno fatto ricorso all’Ivg nel 2019, emerge come la distribuzione per classi di età rimanga abbastanza stabile, anche se tende a spostarsi verso quelle più alte; la maggioranza dei casi sono concentrati nelle classi 30-34 anni (23,2%), 35-39 anni (22,5%) e 25-29 anni (19,7%). Il 55,2% delle donne risulta nubile, il 38,9% coniugata o unita civilmente, il 5,8% è separata, divorziata o vedova; il 63,2% delle donne risulta avere almeno un figlio. Il 38,9% delle donne ha una scolarità bassa (4,6% licenza elementare o nessun titolo e 34,3% diploma di scuola media inferiore), il 45,7% ha un diploma di scuola media superiore e le laureate sono il 15,4%. Il 55,5% delle donne risulta occupata, il 14,9% casalinga, il 21,6% disoccupata o in cerca di prima occupazione (dato decisamente più elevato rispetto al 9,2% di non occupate tra le residenti che hanno partorito nello stesso anno - dato CedAP 2019).

La modalità: prevale ancora l’intervento chirurgico, in aumento il ricorso all’RU486. Per quanto riguarda il tipo di intervento, si conferma come prevalente l’utilizzo dell’isterosuzione (50,5%),anche se in calo a favore di un ulteriore aumento di 4 punti percentuali del ricorso al trattamento farmacologico (RU486), che riguarda 2.498 casi (38,4% del totale). Tra le donne che usufruiscono della metodica farmacologica si riscontra una maggior prevalenza di cittadine italiane (65,2%),sebbene nel corso degli anni il dato indichi un accesso sempre maggiore anche da parte della popolazione straniera (34,8% nel 2019; erano il 21,7% nel 2008). Obiezione di coscienza in calo. E si riducono i tempi d’attesa. L’obiezione di coscienza tra i medici ostetrici-ginecologi sta calando: è passata dal 53,7% del 2018 al 49,5% dello scorso anno (il dato nazionale è del 69%). Si riducono i tempi di attesa: sono sempre più le Ivg effettuate entro 15 giorni dal rilascio del certificato (88,1% nel 2019, rispetto all’83,4% del 2018).

Educare all’affettività e alla sessualità, a partire dai banchi di scuola. Proseguono gli interventi di educazione all’affettività e sessualità da parte degli Spazi Giovani consultoriali negli istituti scolastici e in realtà extrascuola (centri di aggregazione giovanile, e così via). Nell’anno scolastico 2018/2019, i progetti hanno coinvolto 43.963 adolescenti, pari al 18,4% della popolazione target. Nell’anno 2019 è stata effettuata una formazione dedicata alle figure professionali (psicologi, ostetriche e ginecologhe) coinvolte nei progetti di educazione affettiva e sessuale rivolti agli adolescenti e agli adulti di riferimento.

Dal 1 gennaio 2018 contraccezione gratuita in regione per determinate fasce d’età. Dal 1 gennaio 2018, tutte le donne e gli uomini di età inferiore ai 26 anni residenti ed assistiti possono ricevere gratuitamente il metodo contraccettivo (compresa la contraccezione di emergenza) e una consulenza da parte del medico o dell’ostetrica rivolgendosi ai consultori familiari delle Aziende Usl o agli Spazi giovani. La contraccezione gratuita è riconosciuta anche a tutte le donne con età compresa tra 26 e 45 anni che abbiano una esenzione per disoccupazione o per lavoratrici colpite dalla crisi, nei 12 mesi successivi a un parto o nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza. Una misura, questa, introdotta da un’apposita delibera della Giunta regionale, per rafforzare gli obiettivi della preservazione della fertilità femminile e maschile e del benessere sessuale, relazionale e riproduttivo di adolescenti e giovani adulti. Dall’analisi dei dati ricavati dal flusso informativo dei consultori familiari (SICO), nel 2019 si osserva un aumento degli utenti che accedono al servizio per contraccezione: +27,3% rispetto al 2018.

(Rimini) Azioni formative dedicate all’Alta Valmarecchia, nell’ambito della Strategia nazionale per le Aree interne (Snai). La Regione ha approvato 5 percorsi di formazione per un importo complessivo di oltre 380 mila euro del Fondo sociale europeo che consentiranno a 60 persone di acquisire una qualifica professionale per la gestione del verde e della valorizzazione del territorio, nella progettazione alimentare cerealicola e zootecnica innovativa, ma anche come operatori di panificio e pastificio specializzati nella lavorazione dei grani antichi locali, come addetti allo sviluppo delle filiere delle produzioni vegetali locali o ancora come operatore alla promozione e accoglienza turistica dell’Alta Valmarecchia.

“Intendiamo dedicare una particolare attenzione ai giovani che vivono nelle aree più svantaggiate della nostra regione- spiega l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Colla-. Con questi corsi vengono forniti ai ragazzi le competenze per accedere al mondo del lavoro attraverso impieghi che seguano la vocazione del territorio e diano prospettive per il futuro. Creare buona occupazione in Alta Valmarecchia- aggiunge- vuol dire non solo rispondere alle giuste aspirazioni dei giovani, ma anche evitare lo spopolamento e garantire un futuro alle comunità più periferiche della nostra regione”. Queste azioni formative si aggiungono a quelle approvate prima dell’estate, finanziate con 220 mila euro del Fondo sociale europeo, per tre percorsi: uno per tecnici delle vendite, uno per progettisti multimediali, con specializzazione nello sviluppo di applicazioni, progettisti di prodotti multimediali per la promozione del territorio, che coinvolgono 36 persone. Uno stanziamento che porta a 600 mila euro il finanziamento complessivo per la Valmarecchia.

L’Area interna dell’Alta Valmarecchia interessa i territori dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello (area progetto) insieme ai comuni di Santarcangelo di Romagna, Verucchio e Poggio Torriana (area strategia), tutti in provincia di Rimini. Le Aree interne rappresentano una parte ampia del Paese (circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione) distante da grandi centri abitati e con traiettorie di sviluppo instabili, con problemi demografici ma anche con potenziali di attrazione. Il Piano nazionale, negli anni scorsi, ha adottato la Strategia di sviluppo per contrastare la caduta demografica e rilanciare la crescita e i servizi di queste zone, mettendo a disposizione fondi ordinari della legge di stabilità e fondi comunitari. L'Agenzia nazionale per la coesione territoriale è il soggetto responsabile dell’attuazione.

L’Emilia-Romagna, nell’ambito della Strategia nazionale, oltre all’Alta Valmarecchia ha individuato altre tre aree interne: l’Appennino emiliano, il Basso ferrarese, l’Appennino piacentino parmense. Nel quadro di questo progetto nazionale, la Regione Emilia-Romagna contribuisce all’attuazione di molteplici interventi di sviluppo locale. La Strategia d’Area dell’Alta Valmarecchia, “Paesaggi da Vivere”, è stata approvata dalla Regione a fine 2019. Questi 5 corsi di formazione fanno parte della strategia e hanno l’obiettivo di potenziare e qualificare le persone del territorio attraverso corsi di formazione e certificazione negli ambiti delle filiere locali dell’agroalimentare, del commercio, del turismo e dei servizi.

Lunedì, 28 Settembre 2020 17:35

Parco del mare, gli errori secondo Melucci

(Rimini) “Di errori ne sono stati fatti, sicché voglio augurarmi che i progettisti riescano a trovare soluzioni alternative e risolutive. Ma voglio altresì sperare che almeno non vengano ripetuti nella parte di progetto che resta ancora da completare”. E’ il commento dell’ex assessore e vicesindaco di Rimini Maurizio Melucci al Sole 24 ore, o meglio al blog di Nicola Basile. Oggi sulla versione online del quotidiano di Confindustria è uscito un articolo sul nuovo tratto di lungomare tra i piazzali Kennedy e Fellini, uno spaccato tra luci e soprattutto ombre. E anche Melucci non le manda a dire. Qui l’articolo completo.

(Rimini) Questa mattina, il Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza, si è recato in visita presso la Capitaneria di porto di Rimini ove, dopo essere stato accolto dal Comandante, Capitano di Fregata (CP) Marcello Monaco, ha voluto incontrare il personale in servizio. In questa occasione, il Capo del Compartimento marittimo ha illustrato al Prefetto i compiti istituzionali del Corpo delle Capitanerie di Porto, calati nella realtà di Rimini, nonché le principali attività amministrativa e di vigilanza svolte nel territorio di giurisdizione che comprende anche i Comuni di Cesenatico, Bellaria, Riccione e Cattolica. È stato illustrato anche un resoconto complessivo sulle molteplici attività svolte durante il periodo estivo appena trascorso a salvaguardia della vita umana in mare e della sicurezza della navigazione. Il Prefetto ha visitato la Sala Operativa della Capitaneria di Porto ed ha avuto modo di visionare i sistemi operativi in dotazione per il monitoraggio del traffico marittimo. Nel ringraziare le donne e gli uomini della Capitaneria di Porto per la professionalità e l’abnegazione che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dei compiti Istituzionali con spirito di umanità, il Prefetto "ha tributato un particolare e commosso pensiero di sentita vicinanza al Corpo per la tragedia avvenuta a Milazzo dove un sottufficiale della locale Capitaneria ha perso la vita nel tentativo di soccorrere due bagnanti in difficoltà".

(Rimini) “L'annunciato abbandono dello scellerato progetto delle microaree (da tempo nell'aria, ma ancora mai ufficializzato) rappresenta una grande vittoria dell'opposizione, in particolare del collega Marcello e del sottoscritto, che per 4 anni si sono strenuamente battuti in consiglio comunale e nei pubblici dibattiti per spiegare l'assurdità e la nocività del primo progetto del Gnassi II, in quanto primo atto politico di inizio del secondo mandato, reso possibile da una criminale legge regionale, la legge 16 luglio 2015, n. 11, tuttora vigente”. Così il consigliere conumale dell’opposizione Carlo Rufo Spina.

“Mi ricordo bene come in questi 4 anni il Sindaco sia sempre venuto in consiglio per difendere il progetto e come, in tali circostanze, il consigliere Muratori sia sempre stato primo e più assiduo difensore dell'amministrazione. Appare quindi risibile ora lo sbandieramento come successo personale da parte del capogruppo di Patto Civico di questa marcia indietro, per ora solo annunciata, dato che come sempre il consiglio comunale non viene coinvolto se non quando è il momento di ratificare i cospicui debiti fuori bilancio dell'amministrazione. E dato che la maggioranza ha per ora sempre bocciato i nostri ordini del giorno che chiedevano esattamente quanto ora viene annunciato da Muratori, non potremo far altro che riproporne il contenuto in un immediato consiglio tematico per vedere se finalmente oltre alle parole seguiranno i fatti”.

“Anche perché vogliamo capire che fine faranno tutte le spese per sottoservizi che erano state iniziate e quindi a quanto ammontano le spese inutili finanziate dall'amministrazione con i soldi di tutti. E su un altro aspetto vogliamo avere garanzie: bene la chiusura del campo nomadi di Via Islanda (situazione di degrado creata dagli occupanti, non certo dai riminesi), ma deve essere chiuso tutto, perchè gli occupanti sono tutti uguali: sinti e non sinti, tutti devono sgomberare il campo e le sistemazioni in strutture pubbliche devono essere compatibili con le graduatorie, senza preferenze, salvo ovviamente il possibile ricorso alle case per l'emergenza abitativa, che come sappiamo è un istituto emergenziale, non strutturale e definitivo”.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.113 casi di positività, 85 in più rispetto a ieri, di cui 36 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 37 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 52 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. Sono 14 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 2. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,6 anni. Sui 36 asintomatici, 23 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 9 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening pre-ricovero. Nessun nuovo decesso. Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (20), Parma (15), Ravenna (13) e a Forlì (13).

I tamponi effettuati sono 5.095, per un totale di 1.155.920. A questi si aggiungono anche 2.096   test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.685 (+3 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.469 (+3 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. Stabile il numero dei pazienti in terapia intensiva: 15. Invariato anche quello dei pazienti ricoverati negli altri reparti Covid: 201. Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 25.946 (+82 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 25.938 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.034 a Piacenza (+4, di cui 3 sintomatici), 4.288 a Parma (+15, di cui 12 sintomatici), 5.783 a Reggio Emilia (+9, di cui 6 sintomatici), 4.890 a Modena (+8, di cui 4 sintomatici), 6.257 a Bologna (+20, di cui 10 sintomatici), 582 a Imola (invariato), 1.442 a Ferrara (invariato), 1.792 a Ravenna (+13, di cui 7 sintomatici), 1.355 a Forlì (+13, di cui 5 sintomatici), 1.114 a Cesena (+1 sintomatico), 2.576 a Rimini (+2, di cui 1 sintomatico). Nel dettaglio, dei due casi riminesi: uno è stato diagnosticato appunto a seguito dei sintomi, l'altro per contact tracing. Si registrano inoltre 7 guarigioni.

(Rimini) “Dopo quattro anni e mezzo di battaglie finalmente cala il sipario su uno degli scorci più bui della politica riminese”. A intervenire sull'annosa vicenda dello smantellamento del campo rom di via Islanda, è il consigliere comunale della Lega Matteo Zoccarato.

“Adesso è ufficiale, le microaree nomadi distribuite su tutto il territorio comunale non si faranno. La Giunta Gnassi ha dovuto prendere atto dell’impraticabilità del progetto e delle sue pericolose ripercussioni sul fronte degli equilibri interni di maggioranza, facendo un decisivo passo indietro sulla ricollocazione dei nuclei rom e sinti. Questo” – continua Zoccarato – “non è solo un successo della Lega, che ha sempre osteggiato la natura e la collocazione di queste microaree, ma è soprattutto una vittoria dei riminesi. Migliaia di cittadini, di ogni estrazione sociale e politica, che nel corso degli ultimi due anni hanno sposato la medesima battaglia in virtù di principi giusti e responsabili. Ora ovviamente attendiamo che alle parole seguano i fatti; ad oggi infatti rimane in essere la famigerata delibera di giunta che istituisce le microaree. Poi ci sarà da valutare ogni singolo dettaglio del nuovo progetto: dalle condizioni con cui queste persone entreranno negli alloggi Acer, alla luce anche del fatto che molti riminesi attendono da anni l’assegnazione del proprio appartamento, a come si deciderà di affrontare il problema legato a tutte le altre persone attualmente presenti in via Islanda, che non sono né Sinti né tanto meno italiani. Ma lo affronteremo come sempre con la massima serietà, equilibrio e massimo spirito di collaborazione.”

(Rimini) "Ottenere lo status di città balneare è basilare per garantire sicurezza, servizi e stabilità economica, tre "S" essenziali per Riccione, per la provincia di Rimini e di riflesso per tutta la Romagna". Così il sindaco di Riccione Renata Tosi che parteciperà con gli assessori al Bilancio, Luigi Santi e al Demanio, Andrea Dionigi Palazzi ai lavori della terza edizione del G20s, il summit delle località balneari italiane con maggior afflusso turistico in collaborazione con ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo da mercoledì 30 settembre a Vieste (FG). "Alla fine di un'estate particolare, difficile nel suo esordio, ma che abbiamo fortemente voluto - dice il sindaco Tosi - è stato ancora più evidente come le località balneari siano una risorsa preziosa per l'economia dell'intero Paese. Riccione ha aperto per prima la stagione estiva, abbiamo voluto fortemente dare un segnale positivo dopo mesi duri in cui tutte le comunità cittadine hanno dovuto affrontare il blocco totale delle attività. Quando all'inizio di maggio c'era solo incertezza su un'estate che si prospettava quasi impossibile, come sindaco di Riccione, consapevole dell'importanza di dare la possibilità di aprire e lavorare agli operatori turistici e a tutta la comunità, ho spinto per ottenere una data di apertura, consapevole che puntare sul balneare sarebbe stata un'iniezione di ottimismo e di speranza non solo per il comparto turistico strettamente inteso ma anche tutte le realtà ed economie connesse. Non solo per Riccione, capofila del distretto Sud della provincia di Rimini, ma per la Romagna che dal balneare trae buona fetta della ricchezza prodotta. Il distretto Sud al summit del G20 spiagge ci sarà consapevole che noi sindaci delle località balneari abbiamo una responsabilità connessa a problematiche peculiari come i nostri territori. Lo status di città balneare serve per garantire maggiori e migliori servizi, per garantire la sicurezza dei milioni di turisti con i rinforzi estivi, che devono essere inviati automaticamente, e stabilità economica con una programmazione certa e puntuale. Il summit sarà fondamentale per la messa a terra di una proposta normativa da presentare al Governo e che preveda temi fondamentali per le città balneari come la sicurezza, decoro urbano, fiscalità, rifiuti, ma anche erosione coste, qualità delle acque, fondamentale e troppo trascurata, come l'ambiente e il paesaggio". 

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