Martedì, 29 Settembre 2020 17:16

Aggiornamento coronavirus: + 7 casi a Rimini

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 35.210 casi di positività, 97 in più rispetto a ieri, di cui 42 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 51 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 52 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. Sono 14 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 3. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni. Sui 42 asintomatici, 26 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 13 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con gli screening pre-ricovero. Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (21), Modena (14) e Reggio Emilia (12).

I tamponi effettuati sono 10.580, per un totale di 1.166.500. A questi si aggiungono anche 2.905test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.710 (+25 rispetto a ieri). Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.492 (+23 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (-1 rispetto a ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 204 (+3 rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 26.016 (+70 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite” (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.008 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Si registrano purtroppo due decessi nel territorio emiliano-romagnolo: un uomo di 65 anni della provincia di Bologna e una donna di 78 anni della provincia di Parma.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.039 a Piacenza (+5, di cui 3 sintomatici), 4.297 a Parma (+9, di cui 3 sintomatici), 5.795 a Reggio Emilia (+12, di cui 5 sintomatici), 4.904 a Modena (+14, di cui 9 sintomatici), 6.278 a Bologna (+21, di cui 17 sintomatici), 582 a Imola (invariato), 1.449 a Ferrara (+7, nessun sintomatico), 1.799 a Ravenna (+7, di cui 4 sintomatici), 1.361 a Forlì (+6, di cui 3 sintomatici), 1.123 a Cesena (+9, di cui 6 sintomatici), 2.583 a Rimini (+7, di cui 5 sintomatici). Nel dettaglio dei casi riminesi, si tratta di si tratta di 5 paziente di sesso maschile e 2 di sesso femminile, 5 con sintomi e 2 asintomatici, tutti in isolamento domiciliare; 4 sono stati diagnosticati per contact tracing; 2 per sintomi (uno dei due è da poco rientrato dalla Campania); 1 è stato diagnosticato a seguito di rientro dalla Repubblica Ceca. Vi è stata una guarigione.

(Rimini) Entrano in vigore giovedì 1° ottobre le disposizioni per la tutela della qualità dell'aria, così come definite dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) e dal Nuovo Accordo di Bacino Padano. Disposizioni che per questo autunno e inverno terranno inevitabilmente conto dell'attuale contesto e che si applicheranno in due passaggi diversi. Così come previsto dall'ordinanza regionale infatti, slitta all'11 gennaio 2021 il blocco dei veicoli Euro 4 diesel: una decisione condivisa da tutte le Regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e che tiene in considerazione le attuali restrizioni rispetto alle capacità di trasporto dei mezzi di trasporto pubblico locale e di treni legate alla prevenzione dal contagio da Covid-19.  

Nel dettaglio le limitazioni alla circolazione dal 1° ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, prevedono il blocco dei veicoli più inquinanti dal lunedì al venerdì e nelle domeniche ecologiche, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, per: autoveicoli e veicoli commerciali a benzina Euro 0 ed Euro 1; autoveicoli e veicoli commerciali diesel Euro 0, Euro 1,Euro 2 ed Euro 3; ciclomotori e motocicli Euro 0. Dal prossimo 11 gennaio e fino al 31 marzo 2021 le limitazioni (che saranno oggetto di una prossima ordinanza) riguarderanno anche i veicoli benzina fino a euro 2, diesel fino a euro 4 compreso e cicli e motocicli fino a euro 1, veicoli benzina-metano, benzina-gpl fino a euro 1.

Si stima che le auto commerciali e private coinvolte nelle limitazioni alla circolazione in questa prima fase saranno circa il 13% dei mezzi che compongono il parco veicoli del territorio comunale. Guardando le tipologie di mezzi a Rimini (dati Aci 2019) emerge la crescita delle auto ibride, cioè con doppia alimentazione sia a benzina sia elettrica: se ne contano 1.134, quasi il doppio del 2018 (quando erano 629).

Non cambia l'area interessata dalle limitazioni, che comprende tutta la zona urbana a mare della statale 16. Sarà comunque garantito il transito nelle arterie di collegamento ai parcheggi di scambiamento (come piazzale Caduti di Cefalonia, Centro Ausa, Valturio, Italo Flori, via Fantoni e parco Don Tonino Bello), alle strutture ospedaliere, di ricovero e cura, compreso l'intero asse mediano (la direttrice 'Fila dritto') e ai parcheggi limitrofi. Sono inoltre state individuate deroghe specifiche per alcune tipologie di veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee inferiore a 14mila euro e i veicoli per l'accompagnamento degli alunni a scuola. Inoltre sono esclusi dai provvedimenti i mezzi che effettuano il car pooling.

Domeniche ecologiche. Le 'domeniche ecologiche' sono in calendario il 4 e il 25 ottobre, 15 e 22 novembre, con la consueta sospensione nel periodo dal 1° dicembre al 6 gennaio.

Riscaldamento. Dal 1° ottobre 2020 al 31 marzo 2021 inoltre è previsto il divieto, in tutto il territorio comunale, nelle unità immobiliari dotate di impianto di riscaldamento alternativo, di utilizzo di combustibili solidi per riscaldamento domestico (legna, pellet, cippato, ecc.) negli impianti con una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e nei focolari aperti (camini tradizionali) o che possono funzionare aperti, è inoltre previsto l'obbligo, nei generatori di calore funzionanti a pellet, di utilizzo di pellet certificato.

Misure emergenziali. Il Piano prevede inoltre l'adozione di misure emergenziali per far fronte alle situazioni più critiche che saranno accertate da Arpae, ente incaricato dei controlli. In caso di superamento del valore limite giornaliero per il PM10 rilevato da una stazione della rete provinciale, per più di 3 giorni consecutivi, scatteranno i provvedimenti emergenziali, quali: ampliamento delle limitazioni alla circolazione a tutti i veicoli Euro 4, riduzione di 1 °C della temperatura negli ambienti riscaldati, divieto di utilizzo di generatori di calore domestico alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle, divieto di combustione all'aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d'artificio, ecc.), divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli, divieto di spandimento di liquami zootecnici e potenziamento dei controlli sui veicoli.

Il testo integrale dell'ordinanza - che contiene nel dettaglio tutte le tipologie di veicoli ai quali si applicano le limitazioni alla circolazione, i veicoli e le categorie oggetto di deroga, nonché i tratti di strada esclusi dalle limitazioni, i provvedimenti emergenziali e la regolamentazione degli impianti a biomassa legnosa - sarà consultabile sui siti internet www.comune.rimini.it o www.liberiamolaria.it.

Martedì, 29 Settembre 2020 17:02

Agricoltura, crescono le aziende del bio

(Rimini) Le aziende agricole biologiche nel 2019 sono aumentate, sia in termini annui sia nel medio periodo, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Nel dettaglio, l'incidenza del settore bio sul totale delle imprese agricole risulta superiore al dato regionale. In aumento anche le superfici destinate alle coltivazioni biologiche e le imprese dedite all'allevamento con il metodo biologico, quest'ultime però solo nel medio periodo. Dati resi disponibili dal Servizio Agricoltura sostenibile della Regione Emilia-Romagna.

"La nostra agricoltura sta vivendo da anni, a causa di diversi fattori (climatici, strutturali, sanitari e congiunturali), annate produttive molto difficili, che si riflettono in maniera assai evidente sulla dinamica della Produzione Lorda Vendibile e, in modo particolare, su alcune produzioni (frutticoltura estiva, olivocoltura, cereali) – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Innovazione, ricerca e qualità delle produzioni appaiono dunque per l'agricoltura, elementi imprescindibili, in considerazione del mutato contesto competitivo, nazionale e internazionale, e in considerazione dei cambiamenti della domanda. Presa in esame l'evoluzione dell'agricoltura biologica locale, troviamo incoraggianti riscontri sul fatto che l'innovazione continua e la ricerca, coniugate alla qualità produttiva e al rispetto per l'ambiente, forniscano risultati oltremodo apprezzabili e significativi. E tutto ciò, sia in termini di sviluppo sostenibile, sia, indirettamente, in termini di crescita economica. L'agricoltura biologica costituisce, pertanto, una tappa fondamentale per il raggiungimento dell'economia sostenibile, e, di conseguenza, dello sviluppo sostenibile. Proprio lo sviluppo sostenibile, articolato lungo le direttrici dell'innovazione e della sostenibilità sociale, economica e ambientale, rappresenta una vera e propria dimensione della competitività, e quindi della crescita, pienamente in linea con le progettualità della Camera della Romagna."

L'agricoltura biologica in provincia di Rimini. Al 31/12/2019 in provincia di Rimini sono presenti 252 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, pari al 4,9% del totale regionale, con una crescita annua del 2,9% e quinquennale del 50,9%. Superiore alla media regionale l'incidenza percentuale delle imprese biologiche sul totale delle imprese agricole: 10,2% (Emilia-Romagna: 9,3%), in progressivo aumento nel corso degli ultimi anni (6,3% nel 2014 e 9,8% nel 2018). La superficie agricola utilizzata (SAU) ammonta a 7.963 Ha (4,8% del totale Emilia-Romagna), in aumento del 5,5%, rispetto al 2018, e del 33,9%, rispetto al 2015 (2014 non disponibile a livello provinciale). Come per le imprese, anche qui sono positivi i risultati in termini di incidenza percentuale delle superfici biologiche: 21,9% sulla SAU complessiva, superiore a quella regionale (15,3%), anch'essa costantemente in aumento (16,4% nel 2015 e 20,8% nel 2018). Con riferimento alle principali tipologie colturali, il 76,6% della SAU biologica è adibita a superficie seminabile, il 13,6% al pascolo magro, il 4,1% a prati e pascoli e il 3,0% alla coltivazione di vite da vino.

Le imprese agricole biologiche dedite anche all'allevamento di almeno una specie animale con il metodo biologico rappresentano il 15,9% dei produttori bio totali (40 unità su 252), con una variazione negativa, sia annua (-20,0% rispetto al 2018), sia di medio periodo (-13,0% sul 2014). Nel corso degli ultimi cinque anni si riduce notevolmente la quota degli operatori della zootecnia biologica, sul totale dei produttori biologici territoriali (27,5% nel 2014 e 20,4% nel 2018). Considerando che un'impresa può avere più allevamenti bio, nello specifico troviamo la seguente situazione in ordine a quelli maggiormente diffusi in provincia: 17 allevamenti di bovini da carne, 11 di ovini, 9 di api e 5 di specie promiscue miste.

È il primo pub in Italia, un angolo old-british nel cuore di Marina Centro, imprescindibile per il divertimento made in Rimini fin dal 1964. Non poteva che essere il pub Rose&Crown, il pub fondato e gestito da Richard Di Angelo, da alcuni anni insieme al figlio Roberto, la prima Bottega Storica iscritta nel Comune di Rimini nel “nuovo corso” voluto dall’amministrazione comunale per dare nuova linfa a questo importante riconoscimento. 

“È un grande riconoscimento, un premio per la nostra attività che prosegue fin dagli Anni Sessanta – spiega Richard Di Angelo - e un bel messaggio per chi porta avanti un mestiere per tanti anni nel segno della continuità. Insomma, lo ritengo un premio alla carriera, che sta insieme a quello che ci fanno i nostri clienti scegliendoci ogni giorno, ancora, dopo tanti anni. Qual è il nostro segreto? Testa e cuore, cuore e testa. Altrimenti non si raggiungono certi traguardi. Alcuni clienti tornando ci dicono che abbiamo speso poco in ristrutturazioni – sorride Di Angelo – ma in realtà gli arredi sono stati rimodernati, solo mantenendo esattamente lo stile dell’epoca. Per noi questo è un gran complimento: significa che siamo riusciti a non snaturare mai l’idea originale del nostro pub”.

Il Rose&Crown ora può sfoggiare davanti alla vetrina anche la speciale targa del progetto “Itinerari Botteghe Storiche - Custodi di Identità e Tradizioni”, ideato da Confcommercio della provincia di Rimini, che tramite un QRcode e un sito dedicato (www.botteghestoricherimini.it) mette in rete le attività che rientrano nell’Albo ufficiale, le fa conoscere tramite schede e immagini e ne propone itinerari per conoscerle in giro per la città. La targa è stata consegnata al Rose&Crown dal presidente provinciale di Confcommercio, Gianni Indino.

“È una bella iniziativa – conclude Di Angelo - che permette anche a chi non è della città di conoscere una Rimini diversa da quella usuale. Una Rimini fatta di tradizioni, di luoghi dell’anima per molti riminesi e tante curiosità. Il tessuto imprenditoriale, i piccoli imprenditori, dai commercianti ai gestori dei locali pubblici, sono parte integrante della storia della nostra città e in un periodo storico dove si tende all’omologazione generale, credo che unire le Botteghe Storiche di Rimini in itinerari fruibili a tutti, possa essere un valore aggiunto. È importante farne parte”.

“Il primo pub in Italia non poteva che fare parte dell’Albo delle Botteghe Storiche – dice il presidente Indino -. Conosco Richard da tantissimo tempo e la sua passione per questo lavoro, da sola, varrebbe ogni giorno una targa. Per Rimini il Rose&Crown è un autentico valore aggiunto: è uno di quei rari locali che da soli sanno fare destinazione per il nostro territorio. Dici Rose&Crown e sai già che passerai una bella serata perché oltre a rispettare la tradizione si ricerca la qualità, sia che si parli di cibo, birra o musica live”.

(Rimini) Il primo ottobre (inaugurazione ore 10,30) ritorna nel cuore di Santarcangelo, sulla centralissima piazza Ganganelli, il Forno Ferramenta sulle vestigia dell'antico forno cittadino fondato nel 1870, da tempo chiuso come è accaduto a tante piccole attività artigianali, spesso schiacciate dalla concorrenza di ipermercati e centri commerciali. Santarcangelo dunque ricompone un preziosissimo patrimonio di cultura e lavoro rimettendo in valore l'attività dell'uomo al posto di quella delle macchine, il recupero della nostra storia più autentica al posto di una omologazione che svilisce il passato. E questo, come talvolta accade, è stato possibile grazie all'iniziativa privata di chi, contando unicamente sulle proprie forze, sta facendo rinascere storiche realtà locali purtroppo dismesse.

L'imprenditore riminese Rino Mini, innamoratosi del bellissimo paese che ha dato i natali a Tonino Guerra, sta dunque restituendo vita ad attività che un tempo erano un vanto per tutta la comunità locale. Fatale è stato comunque l'incontro tra questo personaggio, che a Santarcangelo ha già aperto il Ristorante Ferramenta e la Trattoria Dai Galletti, con il filosofico Mastro Fornaio di fama nazionale Ezio Rocchi: riaprire il forno storico riconferendogli nuovo splendore negli arredi e nelle proposte, e trovare in Ezio il protagonista di questa rinascita, è stato pertanto ineluttabile. Ora nella bella cittadina romagnola si potrà trovare "il pane vero", quello salubre fatto con i sistemi di una volta, sfornato insieme a focacce, spianate romagnole, pizze in teglia e dolci da forno, con salumi e formaggi in ideale abbinamento. E chi non potrà resistere a tanta incomparabile bontà potrà consumare tutto subito, comodamente seduto ai tavolini disposti davanti al Forno.

Qui i pani hanno nomi evocativi che non sono frutto di invenzioni di marketing, ma derivano da grani antichi dimenticati a causa della loro oggettiva difficoltà di coltivazione, ma ricchi di sostanze nutrienti e antiossidanti: ecco dunque il Pane del Miracolo, inimitabile per sapori, profumi e fragranze che permangono inalterate anche per giorni e giorni, accanto al Pane dell'Arcangelo, realizzato con il Grano dell'Abbondanza, ma anche la Ciabatta del Papa dedicata al Papa santarcangiolese Clemente XIV, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, oppure la Pagnotta di Tonino, realizzata con farina di segale integrale macinata a pietra, lievito madre, noci, uvetta e cannella in onore del celebre poeta Tonino Guerra.

"Fare il pane per noi significa essere al centro di una comunità – sostengono all'unisono Rino Mini ed Ezio Rocchi - e il Forno è ora pronto a procurare alla collettività (e al Ristorante Ferramenta di Piazza Ganganelli, che ne farà un uso quotidiano), quel patrimonio di valori identitari e quel buon odore che appartiene solo alle cose che hanno una storia, un'anima, una magia accessibile. Il Panificio, un'idea che viene da lontano...". Rino Mini, patron del rinato Panificio a Santarcangelo, ha girato il globo terracqueo in lungo e in largo con la curiosità e l'apertura mentale di chi vuole conoscerlo anche e soprattutto attraverso il cibo, espressione degli usi e costumi di ogni popolazione. Cittadino del mondo, la bussola del suo cuore è però sempre stata puntata sulla Romagna, dove è stato ed è tuttora imprenditore noto e dove vuole portare e condividere quanto di meglio ha trovato e imparato dai suoi viaggi.

Dopo aver aperto a Santarcangelo il Ristorante Ferramenta e la Trattoria e Piadineria Dai Galletti, in entrambi i quali realizza una cucina di altissima qualità, la sua nuova sfida è incentrata sul recupero e lo sviluppo di un antico forno, da lui rilevato dopo una prolungata chiusura. Strategico per la sua posizione sotto i portici della centrale piazza Ganganelli dove da sempre trova spazio il mercato ambulante cittadino, il Panificio venne fondato nel 1870 e la sua ottima produzione fu persino premiata con diploma d'onore a Parigi nel 1903, con certificato regio a Roma nello stesso anno e a Ravenna nel 1904. Poi la sua storia si arrestò, come spesso succede per tante imprese commerciali, a causa dei cambiamenti socio-economici tipici di ogni epoca. L'incontro tra questa storica struttura e Rino Mini era tuttavia scritto nel destino: la farina era di casa nella sua famiglia tanto che la nonna era chiamata Nonna Pan, sua madre era nata in un forno, unica femmina di 6 fratelli, in seguito tutti titolari di forni in Veneto. Rino da piccolo amava impastare, e lo fa ancora... con idee, progetti e attività in continuo divenire. Il Panificio rappresenta dunque una tappa doverosa, un punto di produzione qualificato per i suoi ristoranti ma, soprattutto, un arricchimento sostanziale per Santarcangelo che si riappropria di un passato ora denso di nuove prospettive.

Ezio Rocchi, il Mastro Fornaio che scolpisce il pane. Genovese Doc, Ezio Rocchi è un vero e proprio Artista del pane, nel quale addirittura si identifica: "Il pane è per me qualcosa di magico; -  conferma – provo sempre una forte emozione nel toccare quell'impasto morbido e liscio che cresce sotto le dita, nel vederlo uscire dal forno come profumata materia viva che parla con lo scricchiolio della sua crosta dorata e seduce con la soffice consistenza della sua mollica. Penso che il pane, nella sua evoluzione dal chicco di grano alla compiutezza della pagnotta, sia la metafora della vita.  Quando ho iniziato a fare il pane -  asserisce - mi sentivo come un chicco di grano. Sono stato farina, e adesso sto lievitando. Entrerò in quel forno e diventerò una pagnotta di pane fragrante, soffice, alveolato: perché solo una pagnotta così continua nel tempo a emanare il suo profumo di buono". Ezio è giunto ai risultati attuali preparandosi con puntigliosa determinazione per oltre 25 anni allo scopo di migliorare mediante una ricerca costante così da trasmettere il suo amore per il pane agli altri. Oggi, anche come docente ad Alma, insegna che si può arrivare all'essenza della materia lavorando per sottrazione, ossia senza aggiungere, ma piuttosto togliendo ogni elemento superfluo, così come fanno gli scultori con il marmo. Se ne ricaverà un pane davvero naturale con i sapori irripetibili e ancestrali di quei chicchi ritrovati, diventati  eccezionali farine.

Martedì, 29 Settembre 2020 09:54

29 settembre

Vaccino, "dosi insufficienti" | "Briatore, ma che dici?" | Riapre la piscina

Lunedì, 28 Settembre 2020 18:09

Sanità, in calo le interruzioni di gravidanza

(Rimini) Continuano a diminuire, in Emilia-Romagna, le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2019, come evidenzia il Report messo a punto dall’assessorato regionale alla Sanità, sono state 6.501, il numero più basso di interventi annuali dall’inizio della rilevazione, nel 1980. Il dato, in calo rispetto al 2018 (-5,4%), conferma dunque il trend in riduzione che ha caratterizzato più di un decennio, in particolare dal 2004 - quando le Igv furono quasi 12mila (11.839) - in avanti.

Intanto la Regione si adegua alle disposizioni nazionali, introducendo - con una determina della direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute - la possibilità di utilizzare, d’ora in poi, la pillola RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, ovvero fino al 63esimo giorno di amenorrea (assenza del ciclo mestruale). In Emilia-Romagna, infattiera già possibile ricorrere a questo farmaco per eseguire l’interruzione volontaria di gravidanza, in regime di day hospital, sino alla settima settimana compiuta di gravidanza; adesso, coerentemente con le disposizioni nazionali, la determina ne estende l’impiego alla nona, quindi dal 49° al 63° giorno di amenorrea. La Regione, inoltre, è al lavoro per individuare i criteri per consentire l’uso del farmaco non solo in day hospital, ma anche in regime ambulatoriale. “Parliamo di un ambito estremamente delicato e complesso- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Come Regione lavoriamo su due fronti: da un lato recepire sul territorio ciò che prevedono le disposizioni nazionali per garantire gli stessi diritti alle donne, dall’altro continuare a offrire loro aiuto e assistenza lungo l’intero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificato”.

I dati: Ivg in calo, sia tra italiane che straniere. Prosegue il decremento delle Interruzioni volontarie di gravidanza tra da donne residenti in regione (5.762): rispetto all’anno precedente diminuiscono sia gli interventi a carico delle residenti con cittadinanza italiana (3.479; 107 casi in meno del 2018), sia quelli a carico delle residenti con cittadinanza straniera (2.283; 225 casi in meno del 2018). In calo anche il numero delle Ivg fatte da donne non residenti in Emilia-Romagna (739 in totale; 41 casi in meno rispetto all’anno precedente). Negli ultimi tredici anni, con il calo degli interventi e, in parte, fino al 2010, con la crescita in parallelo della popolazione femminile in età feconda, il tasso di abortività regionale (Ivg di residenti per 1.000 donne residenti in età 15-49) è passato dal 10,4% nel 2004 al 6,4% nel 2019. Inoltre, anche il tasso di abortività della popolazione straniera, sebbene sempre più elevato di quello della popolazione italiana (13,6 rispetto al 4,8), risulta in netto calo nel corso degli anni analizzati (era 40,4 nel 2003).

Il ruolo centrale svolto dai consultori familiari. Continua ad essere centrale il ruolo del consultorio familiare nell’assistenza al percorso dell’Ivg e come luogo della certificazione (71,5% tra le residenti), in crescita rispetto al 2018; la scelta del consultorio prevale nettamente fra le cittadine straniere (79,3%) e, negli ultimi anni, è diventato sempre più un punto di riferimento anche per le donne italiane: nel 2019 le certificazioni effettuate in consultorio riguardano il 66,4% delle Interruzioni volontarie di gravidanza effettuate da italiane, in crescita rispetto al 2018; erano il 47,4% nel 2005.

Il profilo socio-demografico delle donne. Analizzando le caratteristiche delle donne residenti che hanno fatto ricorso all’Ivg nel 2019, emerge come la distribuzione per classi di età rimanga abbastanza stabile, anche se tende a spostarsi verso quelle più alte; la maggioranza dei casi sono concentrati nelle classi 30-34 anni (23,2%), 35-39 anni (22,5%) e 25-29 anni (19,7%). Il 55,2% delle donne risulta nubile, il 38,9% coniugata o unita civilmente, il 5,8% è separata, divorziata o vedova; il 63,2% delle donne risulta avere almeno un figlio. Il 38,9% delle donne ha una scolarità bassa (4,6% licenza elementare o nessun titolo e 34,3% diploma di scuola media inferiore), il 45,7% ha un diploma di scuola media superiore e le laureate sono il 15,4%. Il 55,5% delle donne risulta occupata, il 14,9% casalinga, il 21,6% disoccupata o in cerca di prima occupazione (dato decisamente più elevato rispetto al 9,2% di non occupate tra le residenti che hanno partorito nello stesso anno - dato CedAP 2019).

La modalità: prevale ancora l’intervento chirurgico, in aumento il ricorso all’RU486. Per quanto riguarda il tipo di intervento, si conferma come prevalente l’utilizzo dell’isterosuzione (50,5%),anche se in calo a favore di un ulteriore aumento di 4 punti percentuali del ricorso al trattamento farmacologico (RU486), che riguarda 2.498 casi (38,4% del totale). Tra le donne che usufruiscono della metodica farmacologica si riscontra una maggior prevalenza di cittadine italiane (65,2%),sebbene nel corso degli anni il dato indichi un accesso sempre maggiore anche da parte della popolazione straniera (34,8% nel 2019; erano il 21,7% nel 2008). Obiezione di coscienza in calo. E si riducono i tempi d’attesa. L’obiezione di coscienza tra i medici ostetrici-ginecologi sta calando: è passata dal 53,7% del 2018 al 49,5% dello scorso anno (il dato nazionale è del 69%). Si riducono i tempi di attesa: sono sempre più le Ivg effettuate entro 15 giorni dal rilascio del certificato (88,1% nel 2019, rispetto all’83,4% del 2018).

Educare all’affettività e alla sessualità, a partire dai banchi di scuola. Proseguono gli interventi di educazione all’affettività e sessualità da parte degli Spazi Giovani consultoriali negli istituti scolastici e in realtà extrascuola (centri di aggregazione giovanile, e così via). Nell’anno scolastico 2018/2019, i progetti hanno coinvolto 43.963 adolescenti, pari al 18,4% della popolazione target. Nell’anno 2019 è stata effettuata una formazione dedicata alle figure professionali (psicologi, ostetriche e ginecologhe) coinvolte nei progetti di educazione affettiva e sessuale rivolti agli adolescenti e agli adulti di riferimento.

Dal 1 gennaio 2018 contraccezione gratuita in regione per determinate fasce d’età. Dal 1 gennaio 2018, tutte le donne e gli uomini di età inferiore ai 26 anni residenti ed assistiti possono ricevere gratuitamente il metodo contraccettivo (compresa la contraccezione di emergenza) e una consulenza da parte del medico o dell’ostetrica rivolgendosi ai consultori familiari delle Aziende Usl o agli Spazi giovani. La contraccezione gratuita è riconosciuta anche a tutte le donne con età compresa tra 26 e 45 anni che abbiano una esenzione per disoccupazione o per lavoratrici colpite dalla crisi, nei 12 mesi successivi a un parto o nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza. Una misura, questa, introdotta da un’apposita delibera della Giunta regionale, per rafforzare gli obiettivi della preservazione della fertilità femminile e maschile e del benessere sessuale, relazionale e riproduttivo di adolescenti e giovani adulti. Dall’analisi dei dati ricavati dal flusso informativo dei consultori familiari (SICO), nel 2019 si osserva un aumento degli utenti che accedono al servizio per contraccezione: +27,3% rispetto al 2018.

(Rimini) Azioni formative dedicate all’Alta Valmarecchia, nell’ambito della Strategia nazionale per le Aree interne (Snai). La Regione ha approvato 5 percorsi di formazione per un importo complessivo di oltre 380 mila euro del Fondo sociale europeo che consentiranno a 60 persone di acquisire una qualifica professionale per la gestione del verde e della valorizzazione del territorio, nella progettazione alimentare cerealicola e zootecnica innovativa, ma anche come operatori di panificio e pastificio specializzati nella lavorazione dei grani antichi locali, come addetti allo sviluppo delle filiere delle produzioni vegetali locali o ancora come operatore alla promozione e accoglienza turistica dell’Alta Valmarecchia.

“Intendiamo dedicare una particolare attenzione ai giovani che vivono nelle aree più svantaggiate della nostra regione- spiega l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Colla-. Con questi corsi vengono forniti ai ragazzi le competenze per accedere al mondo del lavoro attraverso impieghi che seguano la vocazione del territorio e diano prospettive per il futuro. Creare buona occupazione in Alta Valmarecchia- aggiunge- vuol dire non solo rispondere alle giuste aspirazioni dei giovani, ma anche evitare lo spopolamento e garantire un futuro alle comunità più periferiche della nostra regione”. Queste azioni formative si aggiungono a quelle approvate prima dell’estate, finanziate con 220 mila euro del Fondo sociale europeo, per tre percorsi: uno per tecnici delle vendite, uno per progettisti multimediali, con specializzazione nello sviluppo di applicazioni, progettisti di prodotti multimediali per la promozione del territorio, che coinvolgono 36 persone. Uno stanziamento che porta a 600 mila euro il finanziamento complessivo per la Valmarecchia.

L’Area interna dell’Alta Valmarecchia interessa i territori dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello (area progetto) insieme ai comuni di Santarcangelo di Romagna, Verucchio e Poggio Torriana (area strategia), tutti in provincia di Rimini. Le Aree interne rappresentano una parte ampia del Paese (circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione) distante da grandi centri abitati e con traiettorie di sviluppo instabili, con problemi demografici ma anche con potenziali di attrazione. Il Piano nazionale, negli anni scorsi, ha adottato la Strategia di sviluppo per contrastare la caduta demografica e rilanciare la crescita e i servizi di queste zone, mettendo a disposizione fondi ordinari della legge di stabilità e fondi comunitari. L'Agenzia nazionale per la coesione territoriale è il soggetto responsabile dell’attuazione.

L’Emilia-Romagna, nell’ambito della Strategia nazionale, oltre all’Alta Valmarecchia ha individuato altre tre aree interne: l’Appennino emiliano, il Basso ferrarese, l’Appennino piacentino parmense. Nel quadro di questo progetto nazionale, la Regione Emilia-Romagna contribuisce all’attuazione di molteplici interventi di sviluppo locale. La Strategia d’Area dell’Alta Valmarecchia, “Paesaggi da Vivere”, è stata approvata dalla Regione a fine 2019. Questi 5 corsi di formazione fanno parte della strategia e hanno l’obiettivo di potenziare e qualificare le persone del territorio attraverso corsi di formazione e certificazione negli ambiti delle filiere locali dell’agroalimentare, del commercio, del turismo e dei servizi.

Lunedì, 28 Settembre 2020 17:35

Parco del mare, gli errori secondo Melucci

(Rimini) “Di errori ne sono stati fatti, sicché voglio augurarmi che i progettisti riescano a trovare soluzioni alternative e risolutive. Ma voglio altresì sperare che almeno non vengano ripetuti nella parte di progetto che resta ancora da completare”. E’ il commento dell’ex assessore e vicesindaco di Rimini Maurizio Melucci al Sole 24 ore, o meglio al blog di Nicola Basile. Oggi sulla versione online del quotidiano di Confindustria è uscito un articolo sul nuovo tratto di lungomare tra i piazzali Kennedy e Fellini, uno spaccato tra luci e soprattutto ombre. E anche Melucci non le manda a dire. Qui l’articolo completo.

(Rimini) Questa mattina, il Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza, si è recato in visita presso la Capitaneria di porto di Rimini ove, dopo essere stato accolto dal Comandante, Capitano di Fregata (CP) Marcello Monaco, ha voluto incontrare il personale in servizio. In questa occasione, il Capo del Compartimento marittimo ha illustrato al Prefetto i compiti istituzionali del Corpo delle Capitanerie di Porto, calati nella realtà di Rimini, nonché le principali attività amministrativa e di vigilanza svolte nel territorio di giurisdizione che comprende anche i Comuni di Cesenatico, Bellaria, Riccione e Cattolica. È stato illustrato anche un resoconto complessivo sulle molteplici attività svolte durante il periodo estivo appena trascorso a salvaguardia della vita umana in mare e della sicurezza della navigazione. Il Prefetto ha visitato la Sala Operativa della Capitaneria di Porto ed ha avuto modo di visionare i sistemi operativi in dotazione per il monitoraggio del traffico marittimo. Nel ringraziare le donne e gli uomini della Capitaneria di Porto per la professionalità e l’abnegazione che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dei compiti Istituzionali con spirito di umanità, il Prefetto "ha tributato un particolare e commosso pensiero di sentita vicinanza al Corpo per la tragedia avvenuta a Milazzo dove un sottufficiale della locale Capitaneria ha perso la vita nel tentativo di soccorrere due bagnanti in difficoltà".

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