(Rimini) Due mostre (le immagini in allegato), due convegni, una serata evento, una ricerca storiografica, un catalogo, un docufilm e un libro degli Atti. “Ho bisogno di credere” è il suggestivo e multiforme progetto che ha preso il via sabato 3 ottobre da Rimini con l’inaugurazione della mostra omonima al Museo della Città. Una seconda esposizione, dal titolo “Il divino amore di Fellini”, allestita sempre al Museo della Città (fino al 17 ottobre 2020), ha completato il programma odierno.
Tutta l’iniziativa intende indagare e analizzare il rapporto tra Fellini e il Sacro: simboli, immagini e parole. Un aspetto poco frequentato, finora, dalla critica; eppure tutta la poetica di FF è pervasa di religiosità. Ed è pure presente - con tratti più sarcastici - l’incontro con la realtà “romana” della gerarchia ecclesiastica.
“Ho bisogno di credere. – affermava il regista riminese 5 volte Premio Oscar all’amico e giornalista Sergio Zavoli – È un bisogno né vivo né maturo, per la verità, un bisogno infantile di sentirmi protetto, di essere giudicato benevolmente, capito e possibilmente perdonato”.

“Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro ”è promosso dalla Università Pontificia Salesiana - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale; dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e dal centro culturale Paolo VI di Rimini, in occasione del centenario della nascita del regista riminese.

“Si concretizza oggi un sogno che ha iniziato a popolare i nostri desideri nel lontano 1999, quando il centro culturale Paolo VI stava lavorando con padre Virgilio Fantuzzi attorno al tema del senso in Fellini. – ha detto Antonio Polselli, presidente del centro culturale riminese che ha dato il ‘là’ a tutta l’operazione – Purtroppo quell’idea a lungo cullata non riuscì a realizzarsi, ma ha gestato il progetto che oggi respira con due polmoni – uno a Rimini ed uno a Roma – rivisitando l’immaginario religioso nei film di Fellini con le sue contraddizioni e le sue provocazioni”.
“La nostra è una banca che ha radici ben salde nel territorio e che sostiene di frequente iniziative culturali capaci di incidere sulla cittadinanza, proprio come ‘Fellini e il sacro’, con le sue ricerche e gli studi sul profilo religioso di uno dei più grandi registi di tutti i tempi” le parole del dott. Francesco Meledandri, responsabile sede di Rimini di Crédite Agricole Italia, main sponsor dell’intero progetto.
“È la maledizione dei geni: essere avanti di anni rispetto al presente in cui vivono, e per questo motivo non essere capiti. – il contributo di don Gabriele Gozzi, vice direttore dell’Issr ‘Marvelli’ – Non ci può essere il genio senza la controversia. Per fortuna c’è il tempo che rivaluta. Federico Fellini è stato spesso considerato un autore lontano dalla Chiesa, e soprattutto da un approccio confessionale alla Trascendenza (dimensione quest’ultima in realtà molto presente nella sua filmografia). Al contrario, il cinema di FF interroga profondamente, ci colpisce nella carne per elevare lo spirito”.
Per Renato Butera, (coordinatore Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana - Roma), una delle ‘menti’ dell’operazione, il progetto vive di tante sfaccettature e di contributi dalle modalità espressive variegate. “Il libro degli Atti, ad esempio, raccoglie i contributi di 14 specialisti. Si è parlato tanto del Fellini onirico, metafisico, perfino esoterico: mai ci si è soffermati appieno sulla dimensione religiosa del regista, il quale in realtà in tutte le sue pellicole (eccettuate Satyricon e Agenzia matrimoniale) ha toccato in maniera considerevole il tema del sacro con elementi, oggetti, azioni e personaggi. Anche in maniera ironica e satirica, ma sempre rispettosa. E film come La strada e Le notti di Cabiria portano con sé un messaggio profondo sul sacro e il senso della vita”.
Il saggista e ricercatore universitario Davide Bagnaresi (Università di Bologna - Polo di Rimini, e Università Pontificia Salesiana – Roma) è autore di una ricerca storiografica sui primi 20 anni di vita di FF, “quelli meno ricchi di informazioni e spesso anche non corrette. La vera casa in cui è nato, l’asilo che ha frequentato, le suore ‘cappellone’ e la ‘suora nana’ sono alcuni degli ‘inediti’ frutti di questa ricerca che si conclude simbolicamente con il matrimonio, sul quale c’è una bellissima intervista di Giulietta Masina che racconta quella giornata.

La ricerca è ancora in divenire, ed è ricca anche di fotografie inedite. Finirà per diventare due libri, in collaborazione con Butera, che indagheranno anche il rapporto di FF con gli intellettuali cattolici: entrambi vedranno la luce sul finire del 2021”.
Il logo simbolo della mostra “Ho bisogno di credere” e del progetto “Fellini e il sacro” è la luna (de La voce della luna, uno dei film simbolo della religiosità di Fellini) che ha il volto di Gelsomina. Nasce, come tutta la cura grafica e gli allestimenti, dallo studio Kaleidon di Rimini. “La mostra Ho bisogno di credere si sviluppa in 20 grandi pannelli (e alcune installazioni), ciascuno segnato da un tema, quasi fosse una via crucis” racconta il creativo Francesco Ramberti.
A chiudere la conferenza stampa è intervenuto l’assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Giampiero Piscaglia. “L’anno del centenario felliniano, per il quale il Comune di Rimini ha ideato il logo Fellini 100 e il coordinamento a livello nazionale, ha abbracciato tante iniziative, e non tutte di qualità. ‘Fellini e il sacro’ lo è: volge lo sguardo – e lo fa bene – su una dimensione poco affrontata del regista. Il rapporto tra Fellini e il sacro è contraddittorio: a volte il regista è ironico, a volte sarcastico, solo in un’occasione critico (a proposito dell’educazione sessuale dei giovani, ma va tutto contestualizzato) ma comunque venato di ammirazione non solo per il sacro ma anche per la religione e la religione cattolica”.

 Il sassolino del matto (La strada); il pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore (Le notti di Cabiria); la statua di Cristo in volo su Roma (La dolce vita); il collegio religioso e l’incontro con il cardinale (8 e 1/2); la recita del martirio della Santa (Giulietta degli spiriti); il Rex (Amarcord); la sfilata di abiti ecclesiastici (Roma) e ancora sequenze tratte da Lo sceicco bianco, Il Bidone, I Clown, Casanova, La città delle Donne, La voce della Luna. Attraverso venti grandi e suggestivi pannelli e una serie di fascinose scenografie si ripercorre una parte sostanziosa della filmografia del cinque volte Premio Oscar attraverso un originale grandangolo. Dopo il Museo della Città (3-17 ottobre 2020):, la mostra sarà allestita a Roma, presso la Pontificia Università Salesiana (24-31 ottobre 2020), per ritornare a Rimini (8 novembre-8 dicembre) presso il centro commerciale Le Befane.
La mostra è accompagnata da un catalogo omaggio di 24 pagine a colori (formato 44 x 29 cm), realizzato in collaborazione con il settimanale ilPonte - Rimini, grazie ai partner Pigini Group-Rotopress, centro commerciale Le Befane – Rimini, Trend Hotels – Hotel Biancamano.
Fellini che si definiva “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”, ha lasciato opere ricche di satira e velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. Le notti di Cabiria diventano così “Il divino amore di Fellini”, la seconda mostra ospitata al Museo della Città (fino al 17 ottobre 2020). L’esposizione è dedicata alle emozionanti fotografie ritrovate da Jonathan Giustini del pellegrinaggio di Federico Fellini al Santuario romano del Divino Amore. L’editore riminese Interno4 ha dedicato un interessante volume, Fellini inedito, proprio sulle sessantacinque fotografie “ritrovate” dalla lavorazione de Le notti di Cabiria. Chiudono il libro due interviste ritrovate a Manuel Vázquez Montalbán e Manoel de Oliveira.
Il Museo della Città ospita trenta pannelli con le fotografie che ritraggono il regista e gli attori, il set, il sopralluogo, il Santuario, e testi relativi agli scatti in cui “praticamente non esiste distanza.

Venerdì, 02 Ottobre 2020 15:02

Urbanistica, si punta alla riqualificazione

(Rimini) Più opportunità per intervenire sulla riqualificazione delle strutture ricettive, più attenzione alla desigillazione dei suoli, ai tetti verdi e al recupero acque e soprattutto la semplificazione di alcuni procedimenti per rendere più snelli gli interventi. Sono alcune delle novità introdotte nella variante al Regolamento Urbanistico Edilizio, lo strumento di pianificazione urbanistica adottato l'ottobre scorso dal consiglio comunale e oggetto in questi mesi di consultazione con cittadini e ordini professionali. Dopo l'adozione in Consiglio, si è aperta infatti la fase di presentazione delle osservazioni da parte dei soggetti interessati, fase che si è completata in questi giorni, con l'approvazione ieri della proposta di controdeduzioni da parte della Giunta da sottoporre al Consiglio Comunale, dopo aver raccolto i necessari pareri della Provincia.

I principali elementi di novità sono coerenti con l'obiettivo generale del Rue, che mira a promuovere una riqualificazione sostenibile del territorio, attraverso il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Il Rue pone particolare rilievo alla rigenerazione e la riqualificazione del comparto ricettivo, necessario per un'elevazione del sistema di accoglienza e quindi dell'economia del territorio. Su questo fronte, oltre a introdurre incentivi e premialità per chi investe nel recupero e nella riqualificazione energetica delle strutture, si favorirà la conversione di alberghi dismessi in servizi e dotazioni per il turismo. Sarà ad esempio possibile trasferire le superfici demolite degli alberghi dismessi per l'ampliamento di altri alberghi esistenti, consentendo di destinare le aree degli hotel dismessi e demoliti anche all'implementazione di servizi come spa, piscine, parcheggi. E' stata quindi rivista la norma precedente, che prevedeva l'obbligo di cessione al comune dell'area dell'albergo dismesso, vincolandone però la destinazione a servizi per ampliare l'offerta turistica e le dotazioni di sosta.

Sarà dedicata maggiore attenzione al cosiddetto 'deceiling', cioè alla desigillazione dei suoli, alla realizzazione dei tetti verdi e al recupero delle acque, attraverso ad esempio la costruzione di parcheggi 'permeabili', con soluzioni autobloccanti o simili per aumentare la permeabilità dei suoli.  Sono state inoltre ampliate le premialità per chi interviene sugli "scheletri", cioè gli edifici incompleti ("scheletri") prevedendo gli incentivi del 7ter anche su questi edifici al fine di stimolarne il recupero e rigenerazione. Tra le novità, anche una maggior flessibilità alle destinazioni d'uso e di intervento anche sugli edifici storici per favorirne la valorizzazione, la semplificazione di alcuni interventi edilizi quali ad esempio l'ammissibilità alla realizzazione di soppalchi in centro storico e specifiche per la realizzazione dei 'glamping'.

"Durante i mesi scorsi, anche in periodo di lockdown, abbiamo proseguito il confronto con tutti gli ordini professionali per una rilettura del testo del Rue per semplificarne la comprensione e renderne univoca l'interpretazione e applicazione – spiega l'assessore alla pianificazione e gestione del territorio Roberta Frisoni – Oggi si è definito il percorso di raccolta e analisi delle osservazioni, frutto di un lavoro che ha raccolto suggerimenti e riflessioni arrivate sia dai professionisti sia dai consiglieri, e che soprattutto ha tenuto conto delle importanti novità legislative, una su tutte il dl Semplificazioni, oggi convertito in legge. Non dimentichiamo infatti che il Rue è nato in epoca 'pre-Covid' e troverà applicazione in un contesto profondamente modificato. Abbiamo quindi lavorato affinché il Rue possa essere ancora più utile ed efficace per questa fase di ripartenza. Raccolto il parere della provincia, la proposta deliberata dalla giunta potrà essere sottoposta al Consiglio per l'esame e l'approvazione".

(Rimini) Con delibera di Giunta approvata nella seduta di martedì 29 settembre, il Comune di Rimini ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale avanti al Tribunale di Rimini relativo alla realizzazione dell'impianto natatorio “Acquarena”, nella quale è evidente la propria qualità di persona offesa dal reato. In relazione alla vicenda Tecnopolo, non emergendo alcun profilo di danno, l’Amministrazione comunale non ha ritenuto di costitursi parte civile nei confronti di alcuna delle persone rinviate a giudizio. Come atto dovuto, è stato avviato nei confronti dei propri dipendenti il procedimento disciplinare che è tuttora sospeso in attesa dell’esito del giudizio penale, così come prevedono le leggi in materia.

Venerdì, 02 Ottobre 2020 10:03

2 ottobre

Sigilli a Bigno | Sicurezza nelle rsa | Sentenza Rivabella

(Rimini) Giovedì 8 ottobre alle 19 si terrà il consiglio comunale tematico sulla destinazione di Piazza Malatesta in cui si voterà l’ordine del giorno proposto da Carlo Rufo Spina con cui si chiede di "sospendere il progetto di fellinizzazione della piazza (si ricorda che la Giunta intenderebbe destinare la piazza in via permanente quale parte integrante del museo fellini costruendo opere non amovibili che rimandano a tre film del maestro e precisamente: un bosco dedicato ad Amarcord, allestimenti circensi dedicati a 8 e mezzo e una grande fontana con uno specchio d'acqua di mille mq dedicato a E la nave va)".
Dall’opposizione, Spina chiede "che la piazza rimanga semplicemente piazza Malatesta, piazza pubblica per l'aggregazione, la socialità, la cultura, e quale naturale sfondo di castel Sismondo, opera del Brunelleschi". L'ordine del giorno "è stato scritto in collaborazione con parti della maggioranza, per cui non ha un coloro politico e intende costituire l'ultimo appello per evitare l'ennesima  e non necessaria fellinizzazione della città, a scapito della nostra storia e del nostro patrimonio. Invitiamo tutti coloro che amano Rimini e il suo patrimonio culturale a convincere i propri rappresentanti in consiglio comunale, specie se di maggioranza, a sostenerlo ed a mobilitarsi partecipando fisicamente al consiglio comunale di giovedì 8 ottobre".
Giovedì, 01 Ottobre 2020 16:41

Santarcangelo, apre il forno Ferramenta

(Rimini) Pieno di pubblico questa mattina (giovedì 1 ottobre) all'inaugurazione di Forno Ferramenta in pieno centro storico a Santarcangelo di Romagna. Antico panificio cittadino con 150 anni di storia alle spalle, è stato riportato in attività dal vulcanico imprenditore Rino Mini, con intervento dell'architetto Marcello Dellarosa dello studio Archinow.

A tagliare il nastro del panificio la sindaca di Santarcangelo Alice Parma. "Riapre un forno storico di Santarcangelo in pieno centro storico è questa un'ottima notizia – ha detto la sindaca - Non ci nascondiamo che aprire una attività economica in tempi come questi è un atto di coraggio e un momento bello per tutta la comunità. Oggi è un giorno importante per i santarcangiolesi e per il nostro tessuto economico".

Soddisfatto della giornata Rino Mini: "È stata un'opera di restauro molto complicata in un edificio storico molto vecchio, abbiamo lavorato sodo per un anno, il risultato ci vede molto soddisfatti, grazie anche al grande lavoro del nostro mastro fornaio Ezio Rocchi. Per adesso a Santarcangelo siamo a tre, dopo Ferramenta e i Galletti, a conferma di un amore totale per la cittadina. Non escludo, infine, un'altra novità per i mesi a venire".

(Rimini) “Solo alcuni comuni della nostra provincia hanno approvato i regolamenti e attivato i “Progetti di Utilità Collettiva” che permetterebbero di utilizzare gran parte dei percettori del reddito di cittadinanza, che in provincia di Rimini risultano attualmente 2790”. Lo dichiara in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.

“In Italia, secondo gli ultimi dati aggiornati al 25 settembre, su 8.000 Comuni sono solo 735 quelli che hanno completato l’attivazione dei PUC previsti dalla legge. In Emilia-Romagna sono solo 22. Nella provincia riminese alcuni comuni hanno approvato questo regolamento e fatto partire diversi progetti. Tra questi (sempre al 25 settembre) Rimini, Bellaria, Cattolica, Montescudo, Pennabilli, Casteldelci, Verucchio, Gemmano, Poggio Torriana, San Giovanni Marignano, Sant’Agata, Santarcangelo. È motivo di soddisfazione il fatto che la provincia di Rimini abbia il maggior numero di comuni coinvolti rispetto alle altre province emiliano-romagnole, ma i numeri sono ancora piccoli rispetto alla possibilità e all’opportunità di impiegare queste quasi 3.000 persone in progetti utili alle nostre comunità. Chi oggi critica il Reddito di cittadinanza dovrebbe in primo luogo chiedere alle amministrazioni comunali il perché di questa mancanza. Serve un’accelerazione”, continua l’esponente pentastellato.

Il reddito di cittadinanza è una misura nuova per il nostro Paese e dopo iniziali difficoltà si registrano risultati molto positivi. Ad oggi, nonostante il periodo di “lockdown” di diversi mesi e la crisi conseguita, sono 200mila su 1.2 milioni di percettori del reddito tenuti a sottoscrivere il “Patto per il lavoro”. Un dato che migliorerà anche grazie ad un'app, che verrà presto introdotta, in grado di incrociare i dati tra percettori del reddito e offerte di lavoro, aumentando in maniera esponenziale il loro reinserimento nel mondo lavorativo”, conclude Croatti.

Giovedì, 01 Ottobre 2020 16:35

Via Rodriguez, arrivano i giochi inclusivi

(Rimini) Un grande parco pubblico inclusivo, di circa 4.700 metri quadrati, senza barriere e fruibile per tutti. E' il progetto che si realizzerà grazie all'accordo raggiunto dall'Amministrazione Comunale con il privato nell'ambito delle opere di urbanizzazione in corso di realizzazione legate al piano particolareggiato di via Rodriguez, nella zona a ridosso dell'ospedale Infermi. Un progetto importante che andrà ad arricchire la dotazione di servizi di un'area sulla quale insistono, oltre alla struttura ospedaliera, anche una scuola e diversi complessi residenziali. "Grazie all'accordo sottoscritto col soggetto attuatore del piano doteremo un'area importante e centrale della città di un parco inclusivo che sarà realizzato sull'esempio di quello inaugurato nel 2016 in piazzale Fellini – spiega l'assessore alla gestione e pianificazione del territorio Roberta Frisoni - e sarà dotato di attrezzature in grado di consentire a tutti i bambini e ragazzi di divertirsi in piena sicurezza, senza barriere e senza ostacoli anche per chi ha disabilità fisiche o sensoriali". Oltre al parco giochi, nell'area verde sarà realizzato anche un campetto da calcio, mentre una parte andrà ad integrare la corte esterna della scuola elementare e materna di via Macanno, diventando così un nuovo punto di incontro per i più piccoli e per le loro famiglie. Il nuovo parco inclusivo è in fase di progettazione e i lavori per la sua realizzazione rientrano nelle opere di urbanizzazione del piano che saranno cantierate a breve per concludersi il prossimo anno.

Questo accordo fa parte di un lavoro svolto quotidianamente dagli uffici dell'urbanistica sulla pianificazione attuativa, che in diversi casi ha visto in questi anni – almeno una ventina negli ultimi anni – anche la necessità da parte dell'Amministrazione Comunale - di affiancare o talvolta sostituire i privati per sbloccare, completare o implementare opere di urbanizzazione o opere pubbliche legate a piani particolareggiati. Per metà dei casi il Comune è intervenuto attraverso l'escussione della polizza fideiussoria prevista nelle convenzioni che l'Ente stipula col privato proprio a garanzia di copertura di tutte quelle opere necessarie ad aumentare la fruibilità e la vivibilità dell'area da parte dei residenti (parcheggi, opere fognarie, viabilità). E' il caso del parcheggio e del verde pubblico previsti nel Piano Particolareggiato di via Amati a Viserba, per le opere di urbanizzazione del piano particolareggiato di via dei Mulini (zona Spadarolo), di via Tristano e Isotta (zona Padulli, parcheggi, sottoservizi, illuminazione e opere di viabilità in fase di conclusione), per via Macanno (opere in corso di collaudo) e non da ultimo la realizzazione della "Casa del Volley" in via Bidente a Villaggio Primo Maggio, realizzata dal Comune in sostituzione del soggetto attuatore del piano particolareggiato "Porta Sud". Attualmente sono inoltre in corso due azioni sostitutive a Spadarolo, per la realizzazione in vece dei privati inadempienti di un centro sportivo e di altre opere di urbanizzazione, mentre è già stata escussa la polizza e si prevede di far partire a inizio 2021 i lavori per le opere di urbanizzazione previste dal piano particolareggiato di Tombanuova.

Sono però molteplici i casi in cui il blocco dei privati, dovuto a molteplici cause, comporti anche uno stallo di opere pubbliche importanti per l'intera collettività. Un caso su tutti il protrarsi nel tempo del piano particolareggiato legato al sottopasso di via Portofino: in questo caso l'Amministrazione, non potendo intervenire direttamente sulle aree del piano legato alla riqualificazione della Colonia Murri, ha scelto di procedere realizzando la parte a mare dell'opera e integrandola con la rifunzionalizzazione della sede stradale e la riorganizzazione dei flussi veicolari. I lavori si finalizzeranno per l'inizio del 2021, andando quindi a completare le opere viabilistiche a monte della ferrovia previste dal piano particolareggiato e attuate ad opera del privato.

Giovedì, 01 Ottobre 2020 16:32

Verucchio, caccia vietata lungo il Marecchia

(Rimini) Con una nuova ordinanza emanata venerdì 1 ottobre, il Comune di Verucchio vieta la caccia lungo il percorso ciclo-pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia e nelle sue adiacenze. Fra le prescrizioni, fucile scarico per chi lo attraversa e percorre e divieto di sparare in sua direzione. Il provvedimento “necessario e urgente a tutela della pubblica incolumità” dopo gli incidenti del passato e i vari alterchi con i fruitori della pista. Divieto di caccia per l’intero calendario venatorio regionale nelle arie adiacenti il percorso ciclo-pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia che attraversano il territorio di Verucchio. Lo ha stabilito il Comune con l’ordinanza numero 60 “a tutela della pubblica incolumità” pubblicata venerdì 1 ottobre in albo pretorio.

Il documento specifica le varie modalità in cui si articola il divieto e dispone una serie di prescrizioni da rispettare fino alla conclusione della stagione fissata per il 31 gennaio 2021. Nella fattispecie, “è vietato l’esercizio venatorio sia in forma vagante sia con appostamenti temporanei, fatti salvi gli appostamenti fissi regolarmente autorizzati dalla Regione, lungo il percorso naturalistico del fiume Marecchia in una fascia di larghezza di cinquanta metri a destra e a sinistra dello stesso e in tale fascia è inoltre fatto obbligo di tenere il fucile scarico”. E’ vietato inoltre “nelle zone adiacenti sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi il percorso stesso”. E’ infine proibito “attraversare il percorso e/o camminare sullo stesso con fucile carico”.

L’ordinanza ricorda in premessa “gravi incidenti direttamente collegati all’attività venatoria occorsi negli anni passati a cittadini che utilizzano il percorso ciclo-pedonale”,  constata come “gli episodi verificatosi in passato hanno generato un forte allarme sociale per il concreto pericolo per l’ordine pubblico (alterchi e liti fra cacciatori e utenti della pista ciclo-pedonale) e per l’incolumità pubblica perché il percorso è molto frequentato sia per attività ludico-didattiche che per le peculiarità storico-naturalistiche del sito, oltre a essere molto apprezzato e utilizzato dai cicloturisti anche stranieri per la bellezze del paesaggio attraverso il quale si snoda il tracciato”.

(Rimini) Si è tenuta ieri, mercoledì 30 settembre, la riunione con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a cui ha partecipato unitamente alle altre associazioni di categoria anche il Silb. A tema il ristoro alle aziende del settore intrattenimento per la perdurante sospensione dell’attività di pubblico spettacolo. “Il Governo, nella persona del ministro, ha riaperto le trattative e si è reso fattivamente disponibile ad accogliere le nostre legittime istanze. Tuttavia le previsioni in ordine al quantum dei finanziamenti originariamente richiesti dalle tre associazioni di categoria rappresentanti l’intero settore con documento a firma congiunta, sono risultate di gran lunga ridimensionati e, purtroppo, assolutamente inadeguati”. Si è tuttavia “ottenuta la promessa” di una immediata ricerca di ulteriore disponibilità economica, unitamente alla segnalazione per cui alcune Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, si sono rese disponibili ad affiancare il Governo negli sforzi necessari ad idoneamente indennizzare il settore. La strada è impervia, ma l’Associazione è al fianco degli imprenditori di settore e pronta a tenere aggiornati sui prossimi sviluppi.

“Oltre a ringraziare il ministro Patuanelli per la disponibilità – commenta il presidente del SILB dell’Emilia Romagna, Gianni Indino - devo ringraziare oltremodo il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, presente al tavolo nel ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni e l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini. Ancora una volta il Governatore ha dimostrato grande sensibilità e attenzione verso il mondo dell’intrattenimento, che sul nostro territorio è componente strutturale dell’offerta turistica, promettendo un’ulteriore ricerca di risorse anche facendosi portavoce con gli altri presidenti di Regione. Nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro per stabilire le cifre e le modalità con le quali si sosterrà il comparto, che verte in un profondo stato di crisi.
Smentite dunque nei fatti le dichiarazioni di Assointrattenimento che ci imputava di avere bloccato le trattative con il Ministro a causa del ricorso al Tar del Lazio e che ha parlato di una cifra di sostegno già fissata in 420 milioni di Euro con un ristoro di 120mila Euro ad azienda. In realtà il ministro ha portato al tavolo una proposta tra i 50 e i 70 milioni di Euro, che è un inizio, ma non può essere sufficiente a coprire le esigenze del settore, a maggior ragione nell’ipotesi di un prolungamento dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 che senza ulteriori novità non ci permetterebbe di aprire per una serie di grandi appuntamenti, in primis il Capodanno. Non dico questo per innescare ulteriori polemiche, ma solamente per restituire la verità dopo le uscite pubbliche effettuate nelle scorse settimane, anche con spazi a pagamento sulla stampa locale, con l’intenzione di gettare discredito sul Silb, Associazione che, ricordo, rappresenta la quasi totalità delle imprese del settore sul territorio nazionale e locale e che ha sempre operato nella massima trasparenza”.

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