Mercoledì, 14 Ottobre 2020 18:54

Aggiornamento coronavirus:

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 38.695 casi di positività, 339 in più rispetto a ieri, su un numero record di tamponi eseguiti: 15.607. Dei nuovi positivi, sono 160 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 122 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 162 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,2 anni.

Sui 160 asintomatici, 83 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 19 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 18 con screening sierologici, 7 con i test pre-ricovero. Per 33 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. Per quanto riguarda la situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano in quelle di Bologna (69), Reggio Emilia (57), Rimini (50), Modena (49), Parma (30), Ferrara (30), Piacenza (17), a Cesena (12), Ravenna (10).

Dei 50 nuovi casi in provincia di Rimini, di cui 29 asintomatici. Nel dettaglio: 39 sono contatti con casi certi, la maggior parte dei quali famigliari e già in isolamento al momento della diagnosi; 8 sono pazienti sporadici individuati per sintomatologia; 2 individuati con il test pre ricovero, a cui si aggiunge una persona rientrata dall’estero (Moldavia). Dalla Asl segnalano anche una positività in una scuola materna per la quale è stata predisposta la quarantena per la classe coinvolta "nonchè, in due istituti di scuola superiore sempre della provincia di Rimini, a seguito del verificarsi di positività in studenti che frequentavano classi in cui già vi erano stati casi positivi, si è deciso di porre in isolamento le classi stesse".

I tamponi effettuati ieri sono 15.607, per un totale di 1.326.602. A questi si aggiungono anche 2.855 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 7.148 (272 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi: uno in provincia di Bologna (una donna di 91 anni), uno in quella di Ferrara (un uomo di 83 anni), uno a Imola (un uomo di 82 anni) e uno in provincia di Modena (un uomo di 66 anni). Il numero totale sale dunque a 4.502.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.730 (+208 rispetto a ieri), oltre il 95% dei casi attivi. Sono 35 i pazienti in terapia intensiva (+4 rispetto a ieri) e 383 (+60) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. Le persone complessivamente guarite salgono a 27.045 (+63 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 27.038 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.437 a Piacenza (+17, di cui 9 sintomatici), 4.625 a Parma (+30, di cui 20 sintomatici), 6.178 a Reggio Emilia (+57, di cui 46 sintomatici), 5.411 a Modena (+49, di cui 27 sintomatici), 6.962 a Bologna (+69, di cui 24 sintomatici); 626 casi a Imola (+6, di cui 4 sintomatici), 1.656 a Ferrara (+30, di cui 8 sintomatici); 1.944 a Ravenna (+10, di cui 6 sintomatici), 1.640 a Forlì (+9,  di cui 7 sintomatici), 1.271 a Cesena (+12, di cui 8 sintomatici) e 2.945 a Rimini (+50, di cui 20 sintomatici). /EC

 
Mercoledì, 14 Ottobre 2020 18:42

Giro d'Italia, Rimini in rosa ricorda Zavoli

(Rimini) Il francese Arnaud Demare ha vinto l'undicesima tappa del Giro d'Italia di ciclismo, edizione 103. La tappa da Porto Sant'Elpidio (Fermo) dopo 182 chilometri si è conclusa a Rimini. Per Demare, maglia ciclamino, è il quarto successo in questa edizione della corsa rosa. Il portoghese Joao Almeida ha conservato la maglia rosa. Sul podio delle premiazioni anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. "Anche nell'anno più difficile – commenta -  Rimini ha portato una ventata di rosa. Un messaggio di speranza in un momento non facile, sotto la cappa delle misure restrittive che incidono soprattutto sulla parte relazionale che è sport, turismo, vita sociale. Stamattina a Rimini è partita l'unica fiera internazionale del Turismo post covid con il TTG, il 17 ottobre inauguriamo la mostra dedicata alla Madonna di Raffaello e oggi abbiamo dato il benvenuto agli atleti, alle squadre e agli organizzatori della Carovana rosa. La passione per la bicicletta qualifica il territorio che lo propone: economia, salute, benessere, immagine positiva fra parco del mare e piste ciclabili, sempre più occasione di promozione e visibilità internazionale per il nostro territorio. Tutto questo fatto nella massima sicurezza possibile. Un'occasione per ricordare Sergio Zavoli che il Giro d'Italia lo ha raccontato creando «Processo alla tappa», il mitico programma che andava in onda ogni giorno, durante il Giro d'Italia, dopo l'arrivo dei corridori".

L'assessore allo sport Gianluca Brasini conferma l'impegno di Rimini per lo sport. "Il nostro impegno per lo sport e i grandi eventi–– prosegue e in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e in una strategia di rete lavoreremo per candidare Rimini ad ospitare una tappa di arrivo o di partenza anche nel 2021 e nei prossimi anni. Con Italian Bike Festival, Moto Gp e cicloturismo siamo al vertice dell'offerta regionale e abbiamo dimostrato come lo sport e i grandi eventi sportivi siano elementi fondamentali di un modo innovativo di fare marketing territoriale".

Mercoledì, 14 Ottobre 2020 18:22

Ttg, "il turismo riparte da Rimini"

(Rimini) "A Rimini l'unica grande fiera del turismo internazionale". Così Simona Ventura ha dato il via alla 57esima edizione del Ttg Travel, da oggi in fiera a Rimini. Un'edizione "dinamica nella proposta, con tutte le Regioni pronte a raccontare città, territori ed esperienze come mai prima. Popolata, con una calorosa risposta di presenze professionali in Fiera. In sicurezza, nel pieno rispetto delle norme governative per la prevenzione dalla pandemia e ridisegnata dal protocollo firmato Ieg #safebusiness", sottolineano da Ieg. Al via oggi in fiera anche "Regeneration! by Sia", Sun e  Ibe International Bus Expo. «Il sistema fieristico – ha dichiarato in apertura il presidente Ieg Lorenzo Cagnoni – vive quando agisce a sostegno delle imprese, collegato al mercato. E il sistema dell'accoglienza alberghiera e dei tour operator ha creduto in noi. Il Ttg è la vera piattaforma d'affari per il turismo nel nostro Paese. Qui possiamo capire cos'abbia significato fermare un'industria che fa del movimento delle persone la sua ragion d'essere. Qui capiremo in questi giorni cosa significhi partire verso nuove mete». 

Per il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, «è tempo di seminare e innovare. Siamo a un bivio della storia che ci impone di cambiare il nostro modello di sviluppo. Il turismo è stato colpito al cuore: non esporta merci ma persone, alle quali è stato proibito di incontrarsi. Ora serve una politica industriale in un settore, come il turismo, che da sempre viene presentato come strategico. Rimini è già una case history per come ha ridisegnato i percorsi per le biciclette, l'esperienza del suo paesaggio frontemare. Mi auguro di stare qui come in un incubatore dove si accelerano le innovazioni di prodotto». Per la regione, ha portato i saluti l'assessore al turismo, Andrea Corsini. «Dal Ttg – ha aggiunto – può partire un messaggio di speranza e di fiducia per il settore del turismo, ma anche e soprattutto una nuova progettualità grazie alla quale intercettare la nuova domanda dei turisti immettendo nel sistema una buona dose di innovazione.  In questi mesi abbiamo tutti capito il valore dello stare in Europa, ma ora a quell'Europa stessa chiediamo un impegno per sostenere questa grande industria».

Dopo i saluti istituzionali, Simona Ventura ha dato il là al talk show nel quale il sottosegretario al Ministero per le attività culturali e il turismo Lorenza Bonaccorsi, il presidente dell'Ente nazionale per il turismo Giorgio Palmucci, il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò e il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca hanno messo sul tavolo il segnale che arriva da operatori e istituzioni: "il mondo vuol viaggiare per tornare in Italia, il sistema perciò deve essere sostenuto con politiche economiche efficaci", hanno sottolineato un po' tutti. «Nel mondo dello sport – ha osservatoMalagò – la pandemia ha prodotto grandi cambiamenti. Pensiamo allo spostamento delle Olimpiadi e ai tanti avvenimenti saltati o rimandati. Ma in questo scenario si aprono anche grandi opportunità: le nuove generazioni sono attratte da sport nuovi come il surf, l'arrampicata, lo skate. Discipline che non a caso sono state inserite tra gli sport olimpici. Intercettare questi nuovi sportivi e offrire loro spazi per cimentarsi e allenarsi significa anche cogliere per le nostre città grandi occasioni di ripensarsi. Come sta ben facendo l'Emilia-Romagna, ad esempio».

Per Bocca, «abbiamo bisogno di vaccini e soldi. Solo il vaccino ci porterà fuori da questa situazione. Fino ad allora chiediamo di pensare alle tante imprese in difficoltà. Non chiediamo finanziamenti a pioggia, ma dialoghiamo quotidianamente con il Sottosegretario Bonaccorsi. Cambierà qualcosa sul turismo business e le riunioni, grazie alla tecnologia. Quel che è certo è che chi vorrà andare al mare ci vuol andare fisicamente. La gente ha voglia di viaggiare e venire in Italia. Sono ottimista, già dalla seconda metà del 2021 vedremo la ripresa. Ma senza la collaborazione tra pubblico e privato, nessuno ce la può fare da solo».

Anche secondo Palmucci, «finché non sarà disponibile il vaccino, la variabile nella scelta della destinazione è la sicurezza. L'85 per cento di chi ha viaggiato nel 2020 ha ritenuto sicure le misure prese da imprenditori e territori. Dobbiamo raccontare con più ottimismo il turismo in condizione di sicurezza. Nessuno può dire di essere covid-free, ma dai 28 uffici che Enit ha nel mondo percepiamo il sentiment sull'Italia. È scomparsa l'immagine negativa, perché abbiamo detto la verità sul virus. Il covid non ha distrutto il nostro hardware: la bellezza dei nostri luoghi, dobbiamo continuare a raccontarla in Usa, Giappone, Cina e anche agli italiani che ancora non l'hanno riscoperta. Eventi come il Ttg mostrano che possiamo rispettare le regole, senza spaventarci».

Le istituzioni sono al lavoro. «L'impegno del Governo a fianco del settore del turismo – ha concluso il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi – continuerà anche nei prossimi mesi facendo seguito agli impegni presi ad inizio anno. Quest'estate siamo riusciti a garantire che si potesse vivere in sicurezza la bellezza del mare, della montagna, dei borghi e delle città del nostro Paese. È necessario riuscire, adesso a convivere in questa fase di ritorno del contagio, nella consapevolezza che in questo momento si debba intervenire e lavorare per sciogliere quei nodi accumulati negli anni e costruire un nuovo modello italiano di turismo. Lo dobbiamo fare con lo stesso metodo fin qui realizzato: mettendo in fila le cose che servono e collaborando con le associazioni di categoria e con tutti soggetti coinvolti in questo settore. Consapevoli che già oggi siamo un esempio per il mondo e con l'obiettivo di tornare presto ad essere il Paese accogliente che tutti sognano di visitare».

Mercoledì, 14 Ottobre 2020 10:41

14 ottobre

Il Giro blinda Rimini | Riccione, locale chiuso | Il prefetto: individuare i focolai

(Rimini) Nello scorso weekend i carabinieri della Compagnia di Riccione hanno avviato una serie di controlli tesi a verificare il rispetto delle nuove disposizioni anti-contagio da “Covid-19”, sensibilizzando la popolazione ad attenersi alle nuove indicazioni del Governo. Nell’ambito dei controlli ed a seguito delle numerose segnalazioni pervenute, nella notte tra sabato e domenica, è stato riscontrato un folto assembramento di giovani all’esterno di un noto Pub di Riccione. I carabinieri, giunti sul posto, hanno quindi accertato che la stessa situazione era presente tra i tavoli del locale, sovraffollati nonostante gli sforzi dei gestori di garantire un minimo di distanziamento. Contestata la violazione, nella giornata di ieri è stato notificato il consueto verbale di 400,00€ con applicazione della sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio per 5 giorni.

(Rimini) Contrasto al lavoro nero, la Guardia di Finanza ha individuato due soggetti che, da tempo, percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, per un valore complessivo di 11.500 euro.

Il primo caso, di indebita percezione del reddito di cittadinanza, “riguarda un sessantenne, residente a Riccione, il quale ometteva di dichiarare ai fini Isee un patrimonio mobiliare di 99mila euro costituito da quote di partecipazione al capitale sociale di una società con sede in Riccione (RN), operante nel settore della ristorazione, attualmente non operativa. Lo stesso, dal mese di maggio 2019, percepiva un Reddito di Cittadinanza mensile pari ad 780 euro.

In un secondo caso, invece, un cinquantacinquenne, residente a Rimini, nel periodo in cui già beneficiava della prestazione sociale agevolata, intraprendeva un rapporto di lavoro dipendente omettendone la prevista comunicazione all’INPS che, indotto in errore poiché all’oscuro di tale variazione, continuava a corrispondere il reddito di cittadinanza nella misura di circa € 500,00 mensili.

A conclusione delle indagini, i Finanzieri hanno deferito all’Autorità Giudiziaria i due soggetti per il reato previsto e punito dall’art. 7 del decreto legge n. 4/2019. A carico di entrambi i percettori del reddito di cittadinanza è stata, altresì, inoltrata, al competente ufficio I.N.P.S., apposita segnalazione per l’avvio della procedura di revoca del citato beneficio economico ed il recupero delle somme indebitamente erogate.

Martedì, 13 Ottobre 2020 17:05

Positivi nelle scuole

(Rimini) Sul fronte scuola si segnalano nuove positività: si tratta di due alunni di due scuole elementari della provincia, per le quali non sono state previste quarantene. Si confermano invece le misure di quarantena, oltre ai tamponi, per una materna e per un nido sempre della provincia di Rimini.

Martedì, 13 Ottobre 2020 16:58

Aggiornamento coronavirus: 26 nuovi contagi

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 38.356 casi di positività, 341 in più rispetto a ieri, di cui 158 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 341 nuovi casi, 86 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 194 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. Sono 11 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Due invece i casi positivi di rientro da altre regioni.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 48,9 anni. Sui 158 asintomatici, 102 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 30 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con i test pre-ricovero. Per 18 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. Per quanto riguarda la situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano in quelle di Bologna (69), Modena (61), Parma (58), Reggio Emilia (34), Ferrara (30), a Forlì (27), Rimini (26), Ravenna (14) e Piacenza (14). Dei 26 nuovi casi nel riminese, 8 sono casi sporadici, in seguito a manifestazione dei sintomi; 16 per contatto con casi certi, per la maggior parte in ambito familiare; 2, infine, sono emersi da screening professionali.

I tamponi effettuati ieri sono 13.344, per un totale di 1.310.995. A questi si aggiungono anche 2.959 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 6.876 (203 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, si registrano due nuovi decessi, uno in provincia di Bologna (un uomo di 82 anni) e uno in quella di Ferrara (un uomo di 79 anni). Il numero totale sale dunque a 4.498.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.522 (+158 rispetto a ieri), oltre il 95% dei casi attivi. Sono 31 i pazienti in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri) e 323 (+39) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. Le persone complessivamente guarite salgono a 26.982 (+133 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 26.975 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.420 a Piacenza (+14, di cui 10 sintomatici), 4.595 a Parma (+58, di cui 33 sintomatici), 6.121 a Reggio Emilia (+34, di cui 26 sintomatici), 5.362 a Modena (+61, di cui 13 sintomatici), 6.893 a Bologna (+69, di cui 44 sintomatici); 620 casi a Imola (+2, sintomatici), 1.626 a Ferrara (+30, di cui 14 sintomatici); 1.934 a Ravenna (+14, di cui 8 sintomatici), 1.631 a Forlì (+27,  di cui 17 sintomatici), 1.259 a Cesena (+6, di cui 2 sintomatici) e 2.895 a Rimini (+26, di cui 14 sintomatici).

(Rimini) “Con il nuovo Dpcm si punisce ancora una volta il settore dei pubblici esercizi”. Così Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini che parla di “un provvedimento incomprensibile, che va contro a chi in questi mesi ha fatto di tutto per adeguare l’attività ai protocolli. Per i locali serali sarà un vero colpo di grazia. Un provvedimento scritto male, che impone ai pubblici esercizi la chiusura a mezzanotte, ma non impedisce loro di riaprire a mezzanotte e un minuto: una provocazione, certo, che non escludiamo di mettere in atto”.

Come “rappresentante degli imprenditori”, Gianni Indino si dichiara “offeso e umiliato. Con il nuovo Dpcm partorito questa notte dal governo si puniscono ancora una volta i pubblici esercizi, praticamente unici capri espiatori sacrificabili sull’altare della pandemia. Nonostante i protocolli, le sanificazioni, l’uso dei dispositivi di protezione personale e i distanziamenti dei tavoli a cui si sono adeguati in questi mesi, il nuovo Dpcm tratta i pubblici esercizi ancora una volta come untori. L’obbligo di chiusura alle 24 per ristoranti, bar e pub non è comprensibile ed è totalmente ingiusto. Per i locali serali sarà un vero colpo di grazia. Vorrei inoltre ricordare al governo che queste sono imprese, piccole o grandi che siano, e come tutte le imprese hanno bisogno di tempo per riorganizzare l’attività e il personale, mentre le si obbliga ad adeguarsi nel giro di qualche ora. I ristoranti non potranno più nemmeno sfruttare il secondo turno che in parte mitigava i minori posti a sedere, pena dover cacciare i clienti dal proprio locale allo scoccare della mezzanotte.

Se la motivazione che ha spinto il governo ad inasprire le regole per i pubblici esercizi è quella di evitare assembramenti, mi si spieghi perché dopo le ore 24 una tavolata al ristorante non può sorseggiare l’ultimo bicchiere e chiacchierare comodamente seduta, distanziata e in regola. E vorrei sapere qual è il motivo per il quale dopo mezzanotte in un bar o in un pub non si può ascoltare musica, bere una birra o un cocktail seduti e distanziati, conversando con i propri amici dopo una giornata o una settimana di lavoro. E poi, alle 24 saremo obbligati a fare uscire tutti dal locale, faremo suonare la campanella? Ci sarà un po’ di tolleranza dando il tempo di finire il pasto all’ultimo tavolo? Contiamo nel buonsenso di chi farà i controlli. Ma poi fuori le persone non possono sostare: saremo sempre noi a dover liberare velocemente il marciapiede davanti al locale? E se non riusciamo a farlo, di chi sarà la responsabilità? Siamo così sicuri che gli assembramenti siano davvero colpa dei nostri locali e che i ragazzi fatti uscire dal pub o dal ristorante fileranno sotto le coperte? Ai locali senza posti a sedere viene ordinato di chiudere alle ore 21. Le centinaia di negozietti che vendono alcol in tutto il territorio provinciale chiuderanno anche loro alle 21 o continueranno come hanno sempre fatto a vendere alcol da asporto rifornendo chi riempie piazze, vie e parchi in barba a regole e protocolli? Domande che al momento non trovano risposta e non la troveranno mai, perché questo provvedimento sembra scritto da gente che non vive la realtà e non conosce le imprese del settore. Un provvedimento scritto male, che impone ai pubblici esercizi la chiusura a mezzanotte, ma non impedisce loro di riaprire a mezzanotte e un minuto: una provocazione, certo, che non escludiamo di mettere in atto”.

Per Indino, “non si è intervenuto ad esempio sulle capienze del trasporto pubblico, settore da dove arrivano foto e video di assembramenti fuori da ogni logica e soprattutto da ogni regola. Fanno più paura due birre al pub tra amici dopo mezzanotte di pensiline stracolme di gente. Ancora una volta dunque si è preferito puntare l’indice sul settore dei pubblici esercizi. Evidentemente chi ha lo stipendio assicurato a fine mese è più interessato a spostare i problemi piuttosto che affrontarli. Ma se ne assumano le responsabilità: ne dovranno rispondere quando una fetta del comparto morirà e si accorgeranno di quanto beneficio portava al nostro Paese. A questo punto la situazione non è più tollerabile. Gli imprenditori che per legge si trovano penalizzati nella propria attività e che rischiano di dover lasciare a casa anche il personale, devono poter avere un ristoro economico congruo. Eppure da questo lato il governo continua a fare orecchie da mercante e alle imprese non arriva nulla. Una situazione incomprensibile e vergognosa che ci costringe a continuare a batterci sempre con maggior forza a tutela delle imprese”.

(Rimini) In occasione della solennità di San Gaudenzo, Santo Vescovo e Martire, patrono della città e della diocesi, nel quale si ritrovano le radici della storia cristiana di questa terra, il Vescovo Francesco ha incontrato - come di consueto - le autorità civili e militari. A nome di tutta la Chiesa riminese ha omaggiato a ciascuno dei presenti in Sala San Gaudenzo la nuova enciclica di Papa Francesco, Fratelli tutti. Proprio a partire dal testo del pontefice, che tanta eco ha suscitato nei giorni successi alla sua pubblicazione, il Vescovo ha intessuto il suo discorso dal titolo: Osare la fraternità, ardire la speranza (in allegato).

Il testo del Vescovo Francesco si snoda in dieci paragrafi, tutti dedicati alla fraternità: "Una dichiarazione disarmante"; "Fraternité è parola laica o cristiana?", "Non c'è fraternità senza prossimità"; "Basta essere consanguinei o vicini per essere fratelli?"; "Ma cosa c'è oltre?"; "Non c'è fraternità senza solidarietà"; "Non c'è fraternità senza corresponsabilità"; "Non c'è fraternità senza gratuità"; "Non c'è fraternità senza misericordia"; "La politica di c'è bisogno"."Fraternità: parola alta e altra, purtroppo esiliata dal sentire comune e dal parlare corrente. Osarla, si deve. Ma si può? Secondo Papa Francesco, sì, si deve e si può". Lo testimonia anche la recente enciclica del Santo Padre, dedicata alla fraternità e all'amicizia sociale, dal titolo squillante e coinvolgente: Fratelli tutti, titolo preso in prestito da san Francesco d'Assisi.L'intenzione del Vescovo di Rimini non è certo quella di sconfinare in un ambito che non gli è proprio, parlando alla Città con tanto di enciclica papale alla mano, e neppure di 'propinare' un discorso strettamente confessionale ad una Città e ad un territorio laico e multireligioso, come tutto il nostro Paese. Lo stesso Papa Francesco sgombera il terreno da ogni rischio equivoco: "Pur avendo scritto questa enciclica a partire dalle mie convinzioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, ho cercato di farlo, in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà" (nr. 5).

Il dialogo con tutte le persone di buona volontà anima l'intervento di Mons. Lambiasi, proprio a partire dal tema del discorso, la parola "Fraternità", parola laica e rivoluzionaria, che la Chiesa condivide in modo appropriato. Non solo. Per il Vescovo di Rimini, le parole che compongono il trinomio della Rivoluzione francese, Liberté – Égalité – Fraternité, sono tutt'e tre, insieme, cristiane, laiche e rivoluzionarie. Cristiane, perché vengono dal linguaggio del Nuovo Testamento. Laiche, perché sono parole del comune linguaggio dell'umano. Rivoluzionarie, perché provengono dal linguaggio sovversivo e contestatore della guerra, della disumanità, di una cattiva economia e di una politica boriosa, tracotante e disastrosa. "Purtroppo però – si rammarica il Vescovo – il trinomio è stato usato male".

A questo punto, mons. Lambiasi 'sviluppa' la sua idea sulla parola fraternità. La declina. Perché non è vera fraternità se non è accompagnata dalla prossimità, che non è appena vicinanza: ce lo insegna la parabola evangelica del Buon Samaritano. Non è vera fraternità se non porta con sé la solidarietà, se non esprime corresponsabilità, se non vive la dimensione della gratuità, se non è accompagnata dalla misericordia. Perdonare non è dimenticare ma, come ricordava don Oreste Benzi: "L'uomo non è il suo errore".

Il Vescovo di Rimini conclude il suo intervento offrendo un decalogo di buona politica. Quella che coltiva un amore preferenziale per i poveri, che è sensibile all'urgenza di trovare soluzione a tutto ciò che attenta ai diritti umani fondamentali. Una politica che non si sottomette alla 'dittatura' dell'economia né si assoggetta al paradigma efficientista della tecnocrazia, ma efficace nei processi e tenace negli obiettivi si impegna ad integrare le persone, alla luce dei principi di solidarietà e di sussidiarietà, che mira ad una vita sociale sana e aperta, e al bene comune senza 'sé' e senza 'ma'.Alle autorità presenti in Sala San Gaudenzo è stata anche consegnata copia della Lettera Pastorale 2020-21 Sperare si può. Per un cammino di fede con gli adulti, pubblicata dalle edizioni ilPonte proprio nei giorni scorsi.

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