Venerdì, 16 Ottobre 2020 12:03

Trasporti, da lunedì autobus potenziati

(Rimini) A partire da lunedì 19 ottobre saranno potenziate le corse del Tpl a servizio del trasporto scolastico su Rimini, Riccione e Novafeltria. In particolare, per Riccione si tratta di un potenziamento della linea 43 con l'attivazione di una coppia di corse aggiuntive per servire entrambi i turni di ingresso/uscita della Scuola secondaria di primo grado Geo Cenci, mentre per Novafeltria si attua una riorganizzazione complessiva delle corse delle linee 100, 160, 162 e 165.  Inoltre, il martedì e il giovedì per servire le uscite delle ore 14 degli studenti del Marco Polo di Rimini sono state potenziate le linee 4, 134 e 172. Le ultime due linee (134 e 172) serviranno anche le uscite delle ore 14 degli studenti dell'istituto Savioli di Riccione. Si tratta del frutto di quanto concordato tra Provincia di Rimini e Agenzia mobilità romagnola, in collaborazione con Start Romagna, sentite e valutate le esigenze delle Scuole del territorio provinciale.

(Rimini) La pandemia in atto determina "dati negativi per il movimento turistico nei primi otto mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, complice una prima parte (gennaio e febbraio esclusi) segnata dai decreti restrittivi sui movimenti delle persone e una seconda fase caratterizzata da variabili più soggettive che hanno condizionato negativamente il fenomeno (in primis, la riduzione della capacità di spesa degli italiani e la diminuzione degli spostamenti per timore del contagio). In forte calo, soprattutto, il turismo proveniente dall'estero. I tre mesi della stagione estiva vedono perdite più contenute del trimestre marzo-maggio; ciò vale soprattutto per agosto, che chiude con un calo che, tutto sommato, può considerarsi accettabile. In ultimo, tiene la permanenza media nell'intero periodo ma diminuisce decisamente nei mesi estivi".

Questo raccontano, nell'analisi della Camera di commercio, i dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-agosto 2020 per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, resi disponibili dalla Regione Emilia-Romagna, che registrano una forte diminuzione annua degli arrivi del 44,8% (2.217.206 unità) e delle presenze del 45,2% (10.074.246 unità): la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -68,3% negli arrivi e un -69,8% nelle presenze, mentre risulta più contenuto il calo del turismo nazionale (-39,1% di arrivi, -38,5% di presenze). Sono negativi i risultati dei tre mesi estivi (giugno-luglio-agosto), periodo nel quale si concentra il maggior flusso turistico, con un -31,3% degli arrivi e un -39,7% delle presenze, migliori, comunque, di quelli registrati nel trimestre marzo-maggio (-96,2% di arrivi, -89,7% di presenze). Sono contenute le perdite nel mese di agosto, che chiude con un -5,9% di arrivi e -16,0% di presenze.

La permanenza media (rapporto presenze/arrivi) dei primi otto mesi dell'anno dei turisti che soggiornano nel territorio Romagna è pari a 4,5 giorni (4,5 gg. per i turisti italiani e 4,9 gg. per gli stranieri), sostanzialmente stabile rispetto a gennaio-agosto 2019 (4,6 gg.); diminuisce decisamente, invece, la permanenza media "estiva", che da 5,4 giorni del 2019 passa a 4,7 giorni del 2020.

"Il settore relativo a Viaggi e Turismo, è uno dei più colpiti dagli effetti della pandemia – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. In forte crescita negli ultimi anni, il settore si trova ora in una crisi profonda, sia per l'affievolita capacità di spesa delle famiglie italiane, sia per le restrizioni agli spostamenti che riducono i flussi dall'estero. Va poi osservato che la pandemia ci sta imponendo un ripensamento degli stili di vita e che, di conseguenza, saranno inevitabili profondi cambiamenti anche nel modo di spostarsi e di fare vacanza. Per favorire la ripresa, perciò, è necessario puntare su leve diverse. Mantenendo sempre l'attenzione al rafforzamento della sicurezza, occorre, da un lato agire sui processi mentali che stimolano il desiderio di viaggiare e di fare vacanza, dall'altro bisogna puntare su offerte sempre più diversificate e articolate, tali da coprire il maggior numero possibile di aree di interesse (cultura, sport, enogastronomia, religione, caccia, pesca, fino ai viaggi di affari e agli incontri di lavoro). L'offerta, quindi, deve tenere conto delle nuove esigenze lavorative e abitative del cliente, con una particolare attenzione all'identità locale dei territori e al turismo di prossimità. La capacità di innovare l'offerta in un'ottica di sostenibilità sarà cruciale. A fronte dello sviluppo articolato e dell'ampliarsi delle filiere, la Camera, già da anni, considera il turismo un settore a se stante a cui dedica attenzione e risorse e partecipa a protocolli, accordi e convenzioni, a livello locale, regionale e nazionale, per interventi e progetti mirati alla qualificazione del comparto e all'erogazione di contributi per la promozione del territorio e del turismo".

Movimento turistico: focus provinciale Rimini. I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-agosto 2020, per la provincia di Rimini, registrano una forte diminuzione annua degli arrivi del 45,6% (1.684.244 unità) e delle presenze del 45,9% (7.450.750 unità): la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -67,4% negli arrivi e un -68,8% nelle presenze, mentre risulta più contenuto il calo del turismo nazionale (-40,0% di arrivi, -39,1% di presenze).

Le principali regioni di provenienza risultano, nell'ordine: la Lombardia, l'Emilia-Romagna, il Piemonte, il Veneto e la Toscana; la somma di queste costituisce il 79,2% degli arrivi italiani e l'82,6% delle presenze italiane. I principali Paesi di provenienza sono la Svizzera, la Germania, la Francia, la Romania e la Russia; il totale rappresenta il 56,3% degli arrivi esteri e il 59,5% delle presenze estere.

Sono negativi i risultati dei tre mesi estivi (giugno-luglio-agosto), periodo nel quale si concentra il maggior flusso turistico, con un -31,9% degli arrivi e un -40,7% delle presenze, migliori, comunque, di quelli fatti segnare dal trimestre marzo-maggio (-97,2% di arrivi, -90,2% di presenze). Il mese di agosto riesce a contenere le perdite, chiudendo con un -6,4% di arrivi e -16,6% di presenze.

Nel periodo gennaio-agosto 2020 si evidenzia la diminuzione dei flussi turistici nei due ambiti territoriali di riferimento: -45,8% di arrivi e -46,0% di presenze nei comuni marittimi, dove si concentra la quasi totalità degli arrivi e delle presenze (rispettivamente, 98,2% e 99,0%) e -42,0% di arrivi e -40,2% di presenze nei comuni dell'entroterra. Riguardo alle località balneari, a Rimini (il principale comune in termini di attrattività turistica) si assiste a un calo delle presenze del 48,8%, a Riccione del 38,8%, a Bellaria Igea-Marina del 48,0%, a Cattolica del 47,5% e a Misano Adriatico del 43,2%.

In ultimo, la permanenza media (rapporto presenze/arrivi) dei primi otto mesi dell'anno dei turisti che soggiornano in provincia è pari a 4,4 giorni (4,4 gg. per i turisti italiani e 4,8 gg. per gli stranieri), stabile rispetto a gennaio-agosto 2019; diminuisce decisamente, invece, la permanenza media "estiva", che da 5,2 giorni del 2019 passa a 4,6 giorni del 2020.

Venerdì, 16 Ottobre 2020 11:55

Coriano rinuncia alla fiera dell’oliva

(Rimini) Pro Loco Coriano e Comune di Coriano, “con dispiacere” comunicano che la prevista e pluriennale Fiera dell'Oliva e dei prodotti autunnali per quest'anno non si svolgerà. “Le attuali condizioni delle diffusione della pandemia da coronavirus e le conseguenti misure di attenzione, precauzione e  distanziamento hanno portato alla decisione della sospensione della Fiera per il 2020, spiegano in una nota.

Quest'anno sarebbe stata la 34^ edizione e, meteo permettendo, “l'affluenza numerosa avrebbe determinato condizioni difficilmente controllabili”, vista anche la dislocazione logistica della manifestazione. Pro Loco e Comune di Coriano si augurano di “poter riprendere la Fiera per il 2021”.

"Con grande senso di responsabilità rinunciamo alla Fiera ma ricordo che Coriano rimane sempre una delle zone della provincia riminese più vocate alla produzione di olio extravergine di oliva. In base ai dati Istat la superficie ad oliveto in Emilia Romagna è di circa 3900 ettari di cui il 42% sono coltivati in provincia di Rimini.  L'olivo ha da sempre un legame antico e profondo con il territorio corianese e l'olio prodotto nei nostri frantoi è assolutamente un protagonista tra i prodotti ambasciatori del territorio. Invito tutti a visitare i frantoi  e le aziende agricole olivicole  dove si potrà acquistare direttamente il profumato olio extra vergine di oliva”, spiega Anna Pazzaglia, assessore al Turismo e agli Eventi.

"É veramente un peccato perdere  questa occasione annuale per il nostro territorio, ma non possiamo sottovalutare le difficoltà organizzative e soprattutto le responsabilità che gli organizzatori si sarebbero dovuti assumere per realizzare un evento che sarebbe stato necessariamente troppo sottodimensionato rispetto al solito. Con Terre di Coriano stiamo pensando comunque a qualche azione promozionale di cui al momento non vi anticipiamo nulla”, sottolinea il sindaco Domenica Spinelli. 

"Siamo veramente rattristati, ma ci siamo trovati nella condizione di prendere una decisione sofferta come la cancellazione della 34° edizione della Fiera dell'Oliva. In una manifestazione di tale rilevanza non saremmo riusciti ad evitare assembramenti, abbiamo preferito salvaguardare la salute di tutte le persone coinvolte: volontari, espositori, ospiti. Ci vediamo nel 2021”, conclude Fabio Cavola, presidente Pro Loco Coriano. 

(Rimini) Scuola e trasporti sono il nodo da risolvere ora nella lotta al contagio. “Se le strade, come afferma Stefano Bonaccini, sono due, didattica a distanza o orari sdoppiati, ovvero a scuola mattino e pomeriggio a rotazione, è senz’altro opinabile la seconda soluzione. Non concordiamo invece con Bonaccini quando sostiene che non si può fare di più e meglio per il trasporto pubblico o che non ci sono altre possibilità per allargare l’offerta”. A sostenerlo il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.

“Una strada percorribile da subito, a nostro avviso, è quella di coinvolgere a supporto del Tpl le aziende private di autobus turistici e a noleggio con conducente (NCC), che in questo momento sono fermi (sembra 40mila in tutto il Paese). Di certo si tratterebbe di un’operazione intelligente e lungimirante, anche da parte del Governo, visto che potrebbe essere affrontata con costi contenuti, ottenendo un triplice effetto positivo: rassicurare sul piano della tutela della salute e del distanziamento, dare sostegno a un comparto che l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio e consentire a tutti gli utenti di poter usufruire del trasporto pubblico senza ulteriori allarmi. Credo anche che compito delle amministrazioni, a tutti i livelli, sia rassicurare la popolazione e trovare soluzioni anche innovative ai problemi prima che esplodano. Sui trasporti si discute da mesi, come sulla scuola, eppure il Governo si è gingillato sprecando enormi risorse che avrebbero potuto essere utilizzate altrimenti. La richiesta che rivolgiamo a Bonaccini è quella di attivarsi per verificare quanti autobus turistici e NCC potrebbero essere coinvolti in servizi di TPL. Di certo il problema dell’insufficienza cronica del trasporto pubblico, soprattutto quello scolastico, era sotto gli occhi di tutti anche in periodo pre-Covid, non era quindi una novità che si sarebbe ulteriormente aggravato con l’attuale emergenza”.

(Rimini) Sono stati oltre 3000 partecipanti a ‘Hospitality Day 2020’ (foto Giorgio Salvatori), l'evento organizzato da Teamwork e dedicato al mondo dell’ospitalità. Un’edizione speciale, la settima, nell’anno dell’emergenza sanitaria: “la meno scontata di tutte, è stata memorabile sia in termini di numeri sia di partecipazione, con presenza di guru internazionali e delle più importanti aziende del settore”, spiegano gli organizzatori.

La convention (nelle foto di Giorgio Salvatori) si è svolta il 13 ottobre al palacongressi di Rimini, come anteprima del Ttg, in fiera a Rimini dal 14 ottobre 8oggi chiuderà i battenti). Quello dei 3mila partecipanti è “urecord assoluto che ha riconfermato l’unicità di Hospitality Day come la più importante giornata dedicata all’ospitalità. L’evento che ogni albergatore dovrebbe vivere, soprattutto in questo momento, per trovare nuove idee, aggiornarsi e incontrare le migliori aziende del settore. Il 13 ottobre al Palacongressi di Rimini l’esperienza e la condivisione hanno trasportato i tantissimi partecipanti in un programma senza precedenti: più di 160 seminari di relatori nazionali e internazionali in 15 sale formative e 5 arene tematiche”, sottolineano gli organizzatori. 

La grande novità del 2020 sono state le aree tematiche. Cinque luoghi legati ai servizi dell’ospitalità: Breakfast, Housekeeping, Revenue Management, Risorse umane e Design. “Cinque arene in cui si sono susseguiti interventi, talk, interviste e dibattiti con esperti, testimonial e consulenti da ogni parte d’Italia”.

I seminari. “Grande affluenza, sempre in sicurezza, nelle sale per ascoltare i consigli dei più importanti guru del settore hospitality: dai grandi nomi internazionali come Alain Najar Senior Lecturer Ecole hôtelière de Lausanne e Filip Boyen CEO di Forbes Travel Guide, alle eccellenze italiane come Veronica Gentili Facebook Marketing Expert, Leonardo Milani Mental Trainer della Pattuglia Acrobatica Italiana Frecce Tricolori, Luca Boccato CEO di N.N.H. Hotels and Resorts, Roberta Possenti Managing Director di Preferred Hotels & Resorts e Sara Abdel General Manager di Hotel Cavalieri Milano e Hotel The Square Duomo Milano”. E ancora: “Roberto Rinaldini Fondatore di Rinaldini Pastry s.p.a., Paolo Teverini Chef Patron di Ristorante Paolo Teverini - Hotel Tosco Romagnolo, Bagno di Romagna (FC), Damiano De Crescenzo Managing Director di Planeteria Hotels e Michil Costa albergatore ed ambientalista ladino, direttore dell'Hotel La Perla e del Berghotel Ladinia a Corvara e dell’Albergo Posta Marcucci a Bagno Vignoni, André Wiringa Founder Start Reverse, Gianna Illari Condé Nast Johansens Hotel Inspector & Local Expert e Peter e Corinna Joehnkdi Joi Design. Il futuro, l’innovazione e l’esperienza sono stati tra i temi più scottanti e d’interesse”.

Gli eventi. “Hospitality Day è stata molto più che una semplice giornata formazione: oltre al programma dei seminari hanno contribuito al successo della settima edizione, l’Area Family dedicata al mercato dei family hotel con interventi e aziende del settore e la partecipazione di Welevel Academy, la prima piattaforma di video corsi completamente dedicata al mondo del turismo, dell'ospitalità e della ristorazione, ideata e progettata da Teamwork. Boom di post, repost, selfie e stories su tutti i canali social, soprattutto su Instagram, dove i partecipanti hanno vissuto e condiviso questa giornata all’insegna della formazione, immergendosi totalmente nello spirito di Hospitality Day.

La festa. “L’evento si è concluso con la consueta festa dedicata ai premi di Hospitality Day: gli attesissimi Hospitality Social Awards, i premi per eccellenze del social media marketing nell’ospitalità. Tanta commozione ed euforia per i vincitori e quest’anno più che mai, le premiazioni hanno rappresentato un momento di allegria e condivisione senza precedenti, in conclusione della più importante giornata di formazione per il mondo hospitality”.

Venerdì, 16 Ottobre 2020 09:35

16 ottobre

Virus, le case di riposo | Test rapidi per gli studenti | Fiere alla pari

(Rimini) Italian Exhibition Group e Bologna fiere hanno fissato in un term sheet le basi per un futuro accordo finale relativo alla fusione tra le due società fieristiche, “sulla base di un rapporto di concambio pari ad 1:1 e secondo modalità ancora da definirsi tra le parti”, aggiungono da Ieg. “L’operazione è volta a dare vita al principale operatore italiano del settore, in grado di competere, anche grazie alla propria capacità organizzativa in Italia e all'estero, con i più importanti player internazionali, facendosi portavoce del Made in Italy e, al contempo, mantenendo un forte legame con i territori. L’operazione consentirebbe, inoltre, di accrescere la visibilità della combined entity sui mercati di riferimento nonché di incrementare il flottante al fine di agevolare un successivo accesso al segmento Star di Borsa Italiana”. La realizzazione dell’operazione “è soggetta, tra l’altro, all’esito positivo delle attività di due diligence che saranno condotte nonché alla realizzazione delle eventuali operazioni societarie che si dovessero rendere necessarie ai fini del raggiungimento del suddetto rapporto di concambio”.

Il term sheet, un documento in genere a punti elenco che delinea i termini e le condizioni materiali di un accordo commerciale preventivo per un accordo finale, “delinea, inoltre, un’ipotesi di struttura della nuova governance della combined entity volta a riflettere il suddetto rapporto di concambio paritario, assicurare la prosecuzione del programma di investimenti nei quartieri fieristici di proprietà compatibilmente con la situazione finanziaria della combined entity e in coerenza con gli impegni contrattuali già definiti ferme restando le eventuali diverse intese che saranno raggiunte tra i soci di riferimento di Ieg e Bf”. L’accordo “prevede il perfezionamento dell’integrazione indicativamente entro il mese di maggio 2021”.

“Il progetto di integrazione ci proietta in una dimensione saldamente internazionale. Il nostro Paese potrà contare su di un player in grado di affrontare con ancora maggiore incisività tutte le nuove sfide che avremo di fronte una volta che il mondo avrà superato l’emergenza pandemia”, spiega Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere. “Stiamo facendo passi concreti e decisivi verso la conclusione dell’operazione di integrazione tra le due società. Le difficoltà derivanti dalla pandemia non riducono la nostra convinzione nella valenza industriale del progetto, ma ci spingono a procedere con maggiore determinazione” è il commento di Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg.

Giovedì, 15 Ottobre 2020 17:21

Aggiornamento coronavirus: + 54 a Rimini

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 39.148 casi di positività, 453 in più rispetto a ieri, su 12.631 tamponi eseguiti. Dei nuovi positivi, sono 211 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 155 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 183 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,7 anni.

Sui 211 asintomatici, 135 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 35 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con screening sierologici, 6 con i test pre-ricovero. Per 32 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. Per quanto riguarda la situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano in quelle di Bologna (69), Modena (63), Reggio Emilia (57), Rimini (54), Piacenza (48), a Forlì (36), Parma (35), Ferrara (34), a Cesena (30), Ravenna (18).

Dei 54 nuovi casi in provincia di Rimini, 29 sono asintomatici. Nel dettaglio: 17 sono pazienti sporadici individuati per sintomatologia; 32 sono contatti con casi certi, la maggior parte dei quali famigliari e già in isolamento al momento della diagnosi; 1 individuato con il test pre-ricovero, a cui si aggiungono 2 casi riferiti a persone rientrate dall’estero (Bielorussia e Moldavia). Altri 2 casi sono stati rilevati attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione. Sul fronte delle scuole, “è stata registrata una positività in una scuola materna del territorio provinciale, per la quale la classe, oltre all'effettuazione dei tamponi, è stata collocata in quarantena, e si sono registrate due positività in altrettante scuole medie della provincia, sempre di allievi, per le quali non sono state attivate quarantene ma ai membri delle classi e al relativo personale scolastico sono stati offerti tamponi”.

I tamponi effettuati ieri sono stati 12.631, per un totale di 1.339.233. A questi si aggiungono anche 2.186 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 7.521 (373 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, si registra 1 nuovo decesso: si tratta di un uomo di 90 anni, in provincia di Modena. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 7.080 (+350 rispetto a ieri), oltre il 95% dei casi attivi.

Sono 49 i pazienti in terapia intensiva (+14 rispetto a ieri) e 392 (+9, sempre da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. Sul territorio, le 49 persone ricoverate in terapia intensiva, sono così distribuite: 5 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 5 a Parma (+1 rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (+2 rispetto a ieri che erano 0), 7 a Modena (+2), 16 a Bologna (+5);  1 a Imola (+1 rispetto a ieri che erano 0), 1 a Ferrara (+1 rispetto a ieri che erano 0); 3 a Ravenna (+1), 3 a Forlì (numero stabile rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 4 a Rimini (invariato rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono a 27.124 (+79 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 27.117 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.485 a Piacenza (+48, di cui 16 sintomatici), 4.660 a Parma (+35, di cui 22 sintomatici), 6.235 a Reggio Emilia (+57, di 43 cui  sintomatici), 5.474 a Modena (+63, di cui 30 sintomatici), 7.031 a Bologna (+69, di cui 36 sintomatici);  635 casi a Imola (+9, di cui 8 sintomatici), 1.690 a Ferrara (+34, di cui 12 sintomatici); 1.962 a Ravenna (+18, di cui 4 sintomatici), 1.676 a Forlì (+36, di cui 25 sintomatici), 1.301 a Cesena (+30, di cui 22 sintomatici) e 2.999 a Rimini (+54, di cui 24 sintomatici).

Giovedì, 15 Ottobre 2020 15:55

Riccione, Tosi sulle perfomance del turismo

(Rimini) "Riccione ha reagito bene nell'estate del Covid. Ma ora si deve guardare avanti, perché non siamo nell'età dell'oro del settore turistico in Italia, questo è certo. La differenza la fa il prodotto, il brand di una città, che deve potersi integrare con l'offerta degli altri Comuni e territori ma ad un livello sempre più alto". Questa la riflessione condivisa dall'amministrazione del Comune di Riccione e dal sindaco Renata Tosi, oggi presente al TTG in Fiera a Rimini. 

"Riccione stando ai dati Istat diffusi dalla Regione Emilia Romagna, nei primi 8 mesi del 2020, fino ad agosto, ha avuto in totale 1 milione e 885 mila turisti. Un risultato che vista la partenza tardiva della stagione, dopo un lockdown devastante può anche andare bene - dice il sindaco -. Abbiamo 142 mila arrivi a luglio, 172 mila ad agosto, mese che fa registrare addirittura un aumento dello 0,4 % rispetto al 2019. Insomma agosto 2020, come avevamo già intuito, è andato meglio di quello del 2019. Ci sono stati più italiani e i proprietari delle seconde case (oltre 6000 seconde case a Riccione) hanno comunque deciso di trascorrere tutto il periodo delle ferie da noi, evitando gli spostamenti all'estero. E' decisamente antiquato leggere i dati del turismo basandosi solo sulle variazioni percentuali. Un più 4 o un meno 4 non significano nulla. La differenza la fa la qualità delle presenze e la capacità di spesa dei visitatori. La riflessioni a cui invito oggi tutta la Riviera è proprio sul livello dell'offerta che da nord a sud della nostra costa deve essere alto. E' evidente che eravamo nel giusto quando a maggio e giugno, guardavamo avanti con ottimismo per dare fiducia al settore ed esortare gli operatori ad aprire stabilimenti, negozi, pubblici esercizi ed alberghi. Dobbiamo guardare avanti anche ora, alla sfida di Natale e Capodanno. La Romagna deve fare squadra se vuole lavorare durante queste festività. E' evidente che il settore turistico è quello che soffre di più, e se il Governo non esclude un nuovo lockdown che almeno si rispetti le dovute differenze tra i territori, altrimenti il confronto nella conferenza Stato - Regioni è inutile? La Riviera ha già dato prova di poter affrontare con serietà i protocolli, le va data fiducia. Un lockdown a Natale, quando le scuole sono già chiuse e l'industria pesante è ridotta, salva solo alcuni penalizzando sempre gli stessi".

(Rimini) Giammaria Zanzini, consigliere nazionale e vicepresidente regionale di Federmoda-Confcommercio, chiede “un serio dibattito sul futuro del commercio in viale Ceccarini”, momento “non più rinviabile. Decine di negozi sfitti, un arredo urbano che mostra tutti i suoi limiti e progetti di nuovi insediamenti commerciali che non aggiungono nulla ad un’area ovunque riconosciuta come meta dello shopping di qualità impongono una riflessione che deve coinvolgere tutte le parti in causa. Associazioni di categoria, singoli imprenditori, proprietari degli immobili e pubblica amministrazione devono potersi sedere insieme allo stesso tavolo per porre rimedio prima che i buoi scappino irrimediabilmente dal recinto”.

Se nel breve periodo “non può più essere rimandata una maggiore attenzione alla manutenzione del viale, di certo il discorso dovrà essere di più ampio respiro e prevedere anche deroghe agli strumenti urbanistici in atto che, di fatto, non stanno ottenendo i risultati sperati nella riqualificazione del commercio a cui il viale è da sempre vocato. Ogni vetrina sfitta ed ogni negozio con merce di bassa qualità, aumentano il rischio di degrado, che porta con sé un deficit di sicurezza e allontana operatori, turisti e investitori. Per salvaguardare il commercio di qualità, è auspicabile l’adozione di regolamenti che poggino su alcune Leggi sulle quali insistere per intervenire sulla salvaguardia della qualità del commercio, dal Decreto Minniti sulla sicurezza urbana, al Decreto Franceschini sull’esercizio del commercio in aree di valore culturale, fino al cosiddetto DL Salva Italia”.

Il commercio, “soprattutto quello del settore moda e calzature è in grave crisi, ma alcune soluzioni si possono trovare. A cominciare dagli affitti rinegoziati, che da tempo suggeriamo alle amministrazioni comunali dopo i buoni segnali dati su alcuni territori. Non si può pensare di avere rendite di fabbricato come negli anni del boom economico, ma i proprietari vanno messi anche nelle condizioni di accettare una rinegoziazione del canone con la reintroduzione della cedolare secca, a cui va affiancato un abbassamento delle aliquote d’imposta per rendere questa operazione appetibile per tutti”.

Andrebbe in questa direzione di valorizzazione del patrimonio commerciale esistente anche “l’istituzione dell’Albo comunale delle Botteghe Storiche a Riccione. In altri Comuni del nostro territorio sta funzionando bene ed è un’iniziativa che va nella direzione dell’innalzamento della qualità del commercio, aggiungendo una premialità sulla Tari per chi da anni sta resistendo sul mercato nonostante le difficoltà. Si potrebbe poi intercettare l’iniziativa del sindaco di Arona che ha inserito agevolazioni fiscali per le nuove attività che vengono aperte all’interno di negozi sfitti da oltre sei mesi”.

“Non siamo contro un negozio di alimentari nel viale, ma farebbe davvero male vedere sorgere un discount in piena area pedonale di pregio. Anche chi commercia l’alimentare può portare qualità all’area grazie ai prodotti del territorio e alle eccellenze enogastronomiche che non richiamano chi cerca solo di acquistare alcol a basso costo e una panchina per consumarlo. Questo non sarebbe accettabile. Insomma, di idee ce ne sono tante. Per questo chiediamo subito un tavolo comune tra i vari attori interessati affinché viale Ceccarini possa tornare a godere del suo storico appeal che ancora fa breccia nell’immaginario collettivo, con l’auspicio che torni quel motore attrattore per il turismo a cui Riccione non può e non deve rinunciare”.

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