Al Tiberio il Nabucco dell’Arena di Verona, prenotazioni online su Vivaticket
(Rimini) Il cinema Tiberio di Rimini ospita martedì 20 ottobre alle ore 20 (biglietti da 12 a 10 euro) il primo appuntamento con la nuova stagione lirica, in differita dai più prestigiosi teatri del mondo: l'appuntamento inaugurale della rassegna è con Nabucco di Verdi, nell'edizione andata in scena nella suggestiva Arena di Verona nel 2017 con la direzione di Daniel Oren, la regia di Arnaud Bernard e George Gagnidze, Susanna Branchini e Rubens Pelizzari nei ruoli principali.
Quest'opera in quattro atti, su libretto di Temistocle Solera, raffigura l'antica Babilonia al suo apice e racconta la storia degli schiavi ebrei che, sostenuti dal sacerdote Zaccaria, combattono per la loro libertà e fede religiosa. Creato alla Scala di Milano nel 1842, "Nabucco" fu il primo grande successo di Giuseppe Verdi. In un'Italia, allora nelle grinfie dei movimenti nazionalisti, il pubblico si identifica immediatamente con i prigionieri ebrei a Babilonia, nell'opera eseguita cinquantasette volte in tre mesi, invece delle otto rappresentazioni inizialmente previste. Il coro schiavo "Va, pensiero" diventa così una delle melodie più famose della storia dell'opera.
La capienza attuale della sala, secondo le norme vigenti di sicurezza, è di 58 posti con le sedute a distanza di un metro, ai sensi del protocollo Covid. Biglietteria on line disponibile su www.liveticket.it
Novafeltria: minacce ed estorsioni in famiglia, arrestato 31enne
(Rimini) I carabinieri della compagnia di Novafeltria hanno arrestato un 31enne di Rimini per i reati di “maltrattamenti contro familiari e conviventi, percosse, minacce ed estorsione”. Vittima una donna esasperata residente in Valmarecchia che vessata da continue aggressioni e minacce si è rivolta ai militari della Stazione Carabinieri di Villa Verucchio, attivando il “Codice Rosso” e liberandosi così da una situazione di forte disagio. I carabinieri della stazione di Villa Verucchio infatti hanno arrestato il 31enne in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in relazione alla commissione dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, percosse, minacce ed estorsione attuati nei confronti della donna.
Quello di oggi è l’epilogo di una storia sentimentale travagliata, terminata nel decorso mese di febbraio e simile a molte altre: i due compagni, specialmente per le intemperanze dell’uomo, si lasciano e da questo momento lui non si rassegna all’interruzione della storia d’amore. Da qui l’inizio delle minacce, dei pedinamenti, delle vessazioni e delle telefonate ripetute, ad ogni ora del giorno e della notte sino ai primi giorni del decorso mese di settembre quando la donna, esasperata dall’ennesima presenza davanti casa dell’ex convivente, decide di chiamare i carabinieri.
Ai militari intervenuti che hanno raccolto varie testimonianze, la vittima ha infatti raccontato delle continue aggressioni e delle minacce di morte subite, nonché come, in alcune occasioni, fosse stata costretta sotto minaccia a consegnargli delle somme di denaro. Atteggiamenti questi che l’avevano ridotta ad uno stato di assoluta debolezza e profonda costernazione. L’iniziale denuncia della donna presso la Stazione Carabinieri ha dato il via ad una serie di accurate indagini dei militari, che hanno cercato di trovare riscontri alle parole della vittima nelle varie testimonianze rese.
Le attività hanno indotto l’Arma locale, in un primo momento, a deferire in stato di libertà l’uomo per i succitati reati ma quando l’ex convivente ha ricominciato a tenere i “soliti” comportamenti si è proceduto a segnalare il perdurare della situazione di potenziale pericolo per la vittima all’Autorità Giudiziaria riminese. La preoccupazione degli inquirenti è stata condivisa sia dal pubblico ministero titolare delle indagini che dal giudice per le indagini preliminari, che ha emesso un’ordinanza restrittiva eseguita nei confronti del 31enne che al termine degli atti di rito è stato condotto alla Casa Circondariale di Rimini. Con l’arresto in riferimento, ancora una volta, è stata data un’importante risposta in termini di sicurezza e tutela a favore delle “vittime vulnerabili” da parte dell’Arma dei Carabinieri del Comando Compagnia di Novafeltria.
Misano, Cacciari fuori programma al teatro Astra
(Rimini) Mercoledì 21 ottobre alle 21 un atteso fuori programma con il filosofo Massimo Cacciari che in dialogo con Gustavo Cecchini presenterà la sua ultima pubblicazione "Il lavoro dello spirito: saggio su Max Weber". Tra il 1917 e il 1919 Max Weber tenne due conferenze dal titolo Die geistige Arbeit als Beruf, traducibile come «Il lavoro dello spirito come professione». Formulazione pregnante, perché rappresentava l'idea regolativa che aveva animato il mondo della cultura borghese e avrebbe costituito il filo conduttore del successivo pensiero rivoluzionario. Il «lavoro dello spirito» è il lavoro creativo, autonomo, il lavoro umano considerato in tutta la sua attuosa potenza, la cui affermazione libera dalla condizione di lavoro comandato, dipendente, e cioè alienato. Ma il suo dissolversi nella forma capitalistica di produzione finisce col delegittimare la stessa autorità politica che nella «promessa di liberazione» trova il proprio fondamento. La «gabbia di acciaio» è destinata a imprigionare anche quel «lavoro dello spirito» che è la prassi politica? Lo spirito del capitalismo finirà col destrutturare completamente lo spazio del Politico, riducendolo alla forma del contratto? O tra Scienza e Politica sono ancora possibili relazioni che ci affranchino dal procedere senza mete né fini del sistema tecnico-economico? Cacciari si confronta con queste domande attualissime che, un secolo fa, Max Weber poneva con drammatica chiarezza. Tutto esaurito per le prenotazioni se il tempo lo permette saranno allestite delle casse acustiche in esterno - diretta you tube.
A scuola si va, locali chiusi a mezzanotte: ecco il nuovo decreto
(Rimini) “Il governo c'è ma ciascuno deve fare la sua parte". Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte presentando in serata le nuove disposizioni per il contenimento del contagio da coronavirus contenute nel decreto attivo da oggi al 13 novembre. “La situazione non è paragonabile a quella della scorsa primavera”, ha sottolineato Conte, ammettendo però “diverse criticità: facciamo 160 mila tamponi al giorno ma certo non possiamo tollerare le file di ore". Per la scuola, che continuerà in presenza, da mercoledì 21 ottobre saranno consentiti doppi turni con ingresso in classe dopo le 9. I locali dovranno chiudere dalle 24 alle 5, asporto vietato dalle 21. Saranno i sindaci a decidere se applicare o no il coprifuoco dalle 21.
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Aggiornamento coronavirus, domenica +37
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 40.859 casi di positività, 526 in più rispetto a ieri, su 9.189 tamponi eseguiti. Dei nuovi positivi, sono 220 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 148 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 232 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,5 anni. Sui 220 asintomatici, 108 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 58 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 per screening sierologici, 2 con i test pre-ricovero. Per 49 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. Questa la situazione nelle province: Bologna (115), Reggio Emilia (71), Ferrara (63), Modena (59), Piacenza (43), Rimini (37), Parma (22), Ravenna (16). A Imola 40, Forlì 32 e a Cesena 28. A Rimini sono 37 i nuovi casi, di cui 22 asintomatici. 12 pazienti, considerati sporadici, sono stati individuati per presenza di sintomi; 21 per contatto con casi certi, per la maggior parte famigliari; 2 per test professionali, 1 per test pre ricovero e 1 è di rientro dall’estero (Ucraina).
I tamponi effettuati sono stati 9.189, per un totale di 1.375.298. A questi si aggiungono anche 2.042 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 9.163 (514 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, si registrano 6 nuovi decessi: 1 a Modena (una donna di 98 anni); 4 a Parma e provincia (3 uomini di 89, 80 e 74 anni e una donna di 91) e 1 a Piacenza (uomo di 82 anni). Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 8.657 (+ 500 rispetto a ieri), circa il 95% dei casi attivi. Sono 67 i pazienti in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri) e 439 (+12 sempre da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.
Sul territorio, le 67 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 8 a Piacenza (uno in meno di ieri), 5 a Parma (stabili rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (stabili rispetto a ieri), 8 a Modena (+1 rispetto a ieri ), 30 a Bologna (2 in più di ieri); 1 a Imola (stabili rispetto a ieri), 2 a Ferrara (stabili rispetto a ieri); 2 a Ravenna (uno in meno di ieri), 2 a Forlì (stabili rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 5 a Rimini (1 in più di ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 27.181 (+6 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 27.174 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.642 a Piacenza (+43, di cui 25 sintomatici), 4.782 a Parma (+22, di cui 13 sintomatici), 6.457 a Reggio Emilia (+71, di cui 61 sintomatici), 5.672 a Modena (+59, di cui 23 sintomatici), 7.409 a Bologna (+115, di cui 90 sintomatici); 698 casi a Imola (+40, di cui 29 sintomatici), 1.869 a Ferrara (+63, di cui 2 sintomatici); 2.028 a Ravenna (+16, di cui 8 sintomatici), 1.780 a Forlì (+32, di cui 17 sintomatici), 1.363 a Cesena (+28, di cui 23 sintomatici) e 3.159 a Rimini (+37, di cui 15 sintomatici).
19 ottobre
Le nuove regole | Spaccabottiglie in centro | Morta in solitudine
17 ottobre
Concessioni "ingarbugliate" e rinnovate | Virus, una vittima | La Madonna Diotallevi
Aggiornamento coronavirus, +56 positivi
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 39.692 casi di positività, 544 in più rispetto a ieri, su 13.563 tamponi eseguiti. Dei nuovi positivi, sono 252 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 169 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 212 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni.
Sui 252 asintomatici, 131 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 70 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con screening sierologici, 13 con i test pre-ricovero. Per 35 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. Per quanto riguarda la situazione nelle province, i numeri più elevati si registrano in quelle di Bologna (110), Reggio Emilia (77), Piacenza (61), Modena (58), Parma (58), Rimini (56), Ferrara (45), a Forlì (34), Ravenna (23), a Cesena (11).
I nuovi casi in provincia di Rimini sono 56, di cui 25 asintomatici. Nel dettaglio: 23 sono pazienti sporadici individuati per sintomatologia; 27 sono contatti con casi certi, la maggior parte dei quali famigliari e già in isolamento al momento della diagnosi; 2 individuati con il test pre-ricovero per altra patologia, a cui si aggiungono 3 casi riferiti a persone rientrate dall’estero (Albania, Romania e Ucraina). Un ulteriore caso individuato attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione.
I tamponi effettuati sono stati 13.563, per un totale di 1.352.796. A questi si aggiungono anche 2.998 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 8.033 (512 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, si registra 1 nuovo decesso: si tratta di una donna di 95 anni, in provincia di Piacenza. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 7.568(+488 rispetto a ieri), oltre il 95% dei casi attivi. Sono 61 i pazienti in terapia intensiva (+12 rispetto a ieri) e404(+12 sempre da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.
Sul territorio, le 61 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 5 a Piacenza (stabili rispetto a ieri), 5 a Parma (stabili rispetto a ieri), 2 a Reggio Emilia (stabili rispetto a ieri), 6 a Modena (una in meno di ieri ), 27 a Bologna (+11 in più di ieri); 1 a Imola (stabile rispetto a ieri), 3 a Ferrara (+2); 3 a Ravenna (stabile rispetto a ieri), 3 a Forlì (stabile rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 4 a Rimini (invariato rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite salgono a 27.155 (+31 rispetto a ieri): 7 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 27.148 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.546 a Piacenza (+61, di cui 22 sintomatici), 4.718 a Parma (+58, di cui 20 sintomatici), 6.312 a Reggio Emilia (+77, di cui 64 sintomatici), 5.532 a Modena (+58, di cui 33 sintomatici), 7.141 a Bologna (+110, di cui 57 sintomatici); 646 casi a Imola (+11, di cui 7 sintomatici), 1.735 a Ferrara (+45 di cui 21 sintomatici); 1.985 a Ravenna (+23, di cui 8 sintomatici), 1.710 a Forlì (+34, di cui 22 sintomatici), 1.312 a Cesena (+11, di cui 7 sintomatici) e a 3.055 Rimini (+56, di cui 31 sintomatici).
Madonna Diotallevi, Gnassi: cultura e identità nella traiettoria di Rimini
(Rimini) Da oggi è esposta a Rimini la Madonna Diotallevi, di Raffaello Sanzio. Dopo 178 anni l'opera giovanile dell'Urbinate che porta il nome del suo ultimo proprietario privato, il marchese riminese Audiface Diotallevi, torna a Rimini, in prestito dai Musei Statali di Berlino fino al 10 gennaio 2021.
“Finalmente ci siamo”. Ha commentato questa mattina commosso l’assessore Giampiero Piscaglia, al museo Toni, dove si è tenuta un’anteprima per la stampa (l’esposizione sarà aperta ufficialmente al pubblico questo pomeriggio. “E’ stata un’impresa: l’opera doveva arrivare lo scorso anno, ma ci sono state varie vicissitudini. Ora, finalmente è qua grazie a un lavoro molto impegnativo. La presenza della Madonna Diotallevi ci riporta alla Rimini dell’Ottocento, un periodo molto importante per la città, che ha visto nascere i primi stabilimenti balneari e la costruzione del teatro Galli, quello di Rimini ostenda d’Italia”.
Spiega il curatore della mostra e del catalogo, Giulio Zavatta, che si tratta di “un prestito molto particolare”, forse anche un po’ inusuale. “Nel 2020, anno delle celebrazioni, chi ha un Raffaello se lo è tenuto, oppure lo ha dato per iniziative ufficiali e istituzionali. Questo è l’unico Raffaello che una grande istituzione internazionale ha prestato a un museo, seppur bellissimo, comunale”. Alla base della relazione tra Rimini e Berlino c’è un precedente, vale a dire il prestito della Pietà di Giovanni Bellini, uno dei pezzi forti del museo Tonini. “Ma non è bastato, i presti delle opere d’arte non sono come scambi di figurine”, ha spiegato Zavatta. “Nella trattativa ha avuto peso il fatto che l’esposizione qui a Rimini avrebbe portato ad una valorizzazione anche in termini di studi sull’opera”.
L’arrivo della Madonna Diotallevi a Rimini “è frutto di fatica e volontà”, ha sottolineato il sindaco Andrea Gnassi. L’esito di un lavoro che arriva in “un anno straordinario da tutti i punti di vista. Il volto imperfetto della Madonna non è solo un canone di bellezza ma un segno d’affetto nell’anno del covid”. Gnassi approfitta dell’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Ho iniziato come sindaco di Rimini nel 2011 con la crisi economica, un decennio che finisce con una crisi sanitaria. Rimini come arriva al 3030? Con una traiettoria (giusta o sbagliata) che ha messo al centro l’ambiente e al posto dei motori immobiliari i motori culturali. Una città che è cambiata seguendo un equilibrio tra tradizione e innovazione e con un’esigenza identitaria e un bisogno di appartenenza reso più forte dalla pandemia. Nella cultura recuperiamo le nostre radici”. A chi definisce le sue politiche “eventismo”, Gnassi risponde: “Non vanno nella profondità di quello che stiamo facendo e in ogni caso, se anche fosse, gli eventi in Italia muovono miliardi. In fondo grazie al museo Fellini, noi riceviamo fondi per riqualificare una piazza o un parcheggio. A suo tempo, anche la realizzazione dei primi stabilimenti balneari fu molto contestata: ciò che oggi è tradizione è stata innovazione. Quello che è importante è scegliere di essere eredi e non discendenti”.
Il taglio del nastro della mostra dal titolo "Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi", è previsto nel pomeriggio di oggi venerdì 16 ottobre nell'ambito della XXII edizione del Festival del Mondo Antico, a conclusione degli interventi del curatore, Giulio Zavatta e dello storico dell'arte Costantino D'Orazio sulla figura del grande artista. (Museo della Città dalle ore 16).
La splendida tavola del giovane Raffaello, infatti, oltre a consentire di ammirare un frutto ancora acerbo ma già carico di promesse della sua arte, si rivela un mezzo straordinario tramite il quale raccontare la Rimini dell'Ottocento, i suoi più eminenti personaggi, le collezioni che svelano una ricchezza artistica finora insospettata che apre idealmente all'Europa e poi al mondo. La storia del prezioso quadro, infatti, porta a Berlino a seguito dell'acquisto di Gustav Friedrich Waagen nel 1842, che lo ha proclamato come opera raffaellesca. Da allora dinnanzi alla Madonna Diotallevi si sono avvicendati i più grandi critici, da Passavant a Bode, da Cavalcaselle a Morelli, da Fischel a Venturi, da Berenson a Longhi, restituendo una serie di suggestioni e affascinanti letture. Altri dipinti della collezione, ammirata e ricordata da illustri viaggiatori, già attribuiti a Leonardo da Vinci, a Bellini, al Correggio, a Benvenuto Tisi da Garofalo, detto il Garofalo, sono oggi in prestigiosi musei internazionali.
A questi si aggiungono il Crocifisso di Giovanni da Rimini, donato da Adauto Diotallevi al museo cittadino nel 1936, e l'Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini (meglio nota come polittico del duca di Norfolk) appartenuta allo stesso Audiface, che è stata restituita alla città nel 1998 grazie all'intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Tavole che, oggi al Museo della Città, rifletteranno i loro bagliori d'oro accanto alla Madonna di Raffaello nel percorso espositivo.
L’allestimento è stato determinato dalla “contingenza covid”, ha spiegato l’architetto Alessandro Mori. “Permette la fruizione opera in sicurezza a piccoli gruppi accompagnati da una guida. Abbiamo garantito sicurezza e rispettato le regole, senza subirle”. La mostra ospitata al Museo della Città "Luigi Tonini" (Rimini, via L. Tonini, 1) sarà aperta al pubblico dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 e osserverà gli orari di apertura del Museo (da martedì a sabato 9.30-13.00 / 16.00-19.00; sabato domenica e festivi 10.00-19.00; lunedì non festivi chiuso).
La visita può avvenire esclusivamente previa prenotazione, collegandosi al sito del Festival del Mondo Antico http://antico.comune.rimini.it/ oppure al sito http://www.museicomunalirimini.it/. E' richiesto il pagamento di un biglietto (intero euro 8; ridotto euro 6; biglietto speciale famiglia euro 20; gratuito fino a 6 anni) che dà diritto all'ingresso e alla visita, della durata di ca 30 minuti, con l'accompagnamento di un operatore museale. È possibile concordare visite riservate, condotte da una guida, telefonando allo 0541.704421-26 al costo di euro 50 per l'intero gruppo + biglietto di ingresso ridotto per ogni partecipante. L'ingresso è consentito a gruppi di massimo 14 persone.
Concessioni balneari, Gnassi: al via la procedura di estensione
(Rimini) (Rimini) Con l'entrata in vigore della Legge 145 del 2018 sono state introdotte nuove disposizioni sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico- ricreativa, ma secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, si tratta di “disposizioni la cui applicazione si rivela difficile e problematica”. Tra le novità introdotte dalle disposizioni richiamate, “riveste particolare importanza l'approvazione di un decreto che deve stabilire i termini e le modalità per la revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime. Decreto che, tuttavia, non è stato ancora approvato e il cui ritardo genera situazioni di incertezza nei Comuni, negli operatori economici e più in generale rallenta i processi e i progetti nonché gli investimenti sulla riqualificazione di questa parte pregiata del territorio e dell'offerta turistica. L'applicazione del disposto normativo che stabilisce "una durata, con decorrenza dalla data di entrata in vigore della presente legge, di quindici anni" (sino al 31 dicembre 2033) delle concessioni demaniali marittime sta determinando grosse problematiche derivanti dall'orientamento giurisprudenziale che ritiene illegittime, in quanto in contrasto con i principi comunitari, le norme statali di proroga od estensione della durata delle concessioni demaniali medesime.”
In questo contesto i Comuni, titolari delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo, “da un lato vengono diffidati dai concessionari a convalidare l'estensione della durata delle concessioni demaniali marittime prevista dalla legge; dall'altro, qualora i giudici amministrativi o penali stabilissero l'illegittimità di tali estensioni disapplicando la norma statale, potrebbero essere chiamati a rispondere, sia in sede penale sia in sede civile e/o amministrativa per la rifusione di risarcimenti di eventuali danni subiti per la violazione del cosiddetto principio del legittimo affidamento”. Gnassi segnala, inoltre, che “a differenza del passato allorché il Ministero dei Trasporti emanò una circolare contenente le modalità operative per procedere alle proroghe dei provvedimenti concessori, a tutt'oggi non è stata emanata alcuna direttiva dai Ministeri competenti per l'estensione della durata delle concessioni, circostanza che determinerà inevitabilmente comportamenti e procedure diverse da parte dei vari Comuni costieri”.
Da ultimo l'art 182 del Decreto legge n. 34 del 19/05/2020 (cosiddetto decreto Rilancio) convertito con Legge n. 77 del 17/07/2020, il legislatore stabilisce che le amministrazioni competenti “non possono avviare o proseguire l'attività di devoluzione delle opere non amovibili sul demanio marittimo né le procedure di evidenza pubblica per il rilascio delle concessioni. Inoltre l'art. 100 del Decreto legge 14 agosto n. 104 (Decreto Agosto) convertito con la Legge 13 ottobre n. 126 estende la proroga al 31 dicembre 2033 anche alle concessioni lacuali e fluviali, alle strutture dedicate alla nautica da diporto e a quelle gestite dalle società sportive”.
"Una situazione- è il commento dell'Amministrazione comunale di Rimini- ingarbugliata, confusa, che danneggia il Paese, i territori, le comunità, gli operatori. Gli orientamenti giurisprudenziali mettono bene in evidenza una situazione di oggettivo conflitto tra la norma comunitaria e perfino quella nazionale sulla concorrenza rispetto ai più recenti provvedimenti governativi. Proprio ieri la sottosegretaria Bonaccorsi, in un confronto con il sindaco Andrea Gnassi, ha manifestato la volontà da parte del Governo Italiano di pianificare strutturalmente attraverso un vero e proprio Progetto Mare il presente e il futuro delle coste italiane. Uno sguardo complessivo su tutti gli aspetti riguardanti questo patrimonio strategico del Paese in ordine a riqualificazione e rigenerazione, anche utilizzando case history innovative come quella di Rimini. Se questa è la prospettiva, l'attuale quadro conflittuale tra normative nazionali e europee non garantisce nulla. Il rischio, segnalato dagli stessi operatori, è che a breve si debba ricominciare tutto da capo. Rimini ribadisce come sia urgente affrontare questo tema in maniera strutturale perché strategico per il Paese".
In questo confuso contesto normativo nazionale, allo stato attuale il Comune di Rimini non può che dare attuazione alla procedura di estensione delle concessioni, come indicato dalla legge richiamata sopra.
Pertanto per attuare la procedura di estensione l'ufficio Demanio Marittimo del Comune di Rimini comunicherà nei prossimi giorni a ciascun concessionario i requisiti e le condizioni, nonchè la documentazione da produrre.
Le comunicazioni dell'Ufficio Demanio Marittimo giungeranno via Pec a ciascun concessionario, in tempi diversi in base alle fasi della gestione amministrativa, che è complessa interessando oltre 500 concessioni.
Il Comune di Rimini inoltre attuerà l'estensione mediante un atto ricognitivo e non attraverso l'apposizione di un timbro posto che il Ministero Economia e Finanze, in seguito ad approfondimenti tecnici, ha formulato un rilievo secondo il quale le proroghe e/o le estensioni debbono essere adottate mediante un atto espresso.