Tronco pericolante sulla Marianna
(Rimini) Questa mattina, a seguito di segnalazione ricevuta dai Vigili del Fuoco, il personale di Anthea è intervenuto per verificare la stabilità del pino all’interno del dehor del Ristorante La Marianna al Borgo San Giuliano. La pianta è da tempo sotto osservazione per via dell’inclinazione del fusto. Nei giorni scorsi, di concerto con l’Amministrazione e mettendo al corrente il gestore del ristorante, s’era deciso di procedere ad una prova speciale per verificarne la stabilità. Oggi la pianta ha manifestato ulteriore peggioramento dell’inclinazione con un ulteriore leggero movimento. Si è reso quindi necessario e urgente procedere ad una prima fase di alleggerimento della chioma, al fine di attenuare il peso ed eliminare il pericolo. Nei prossimi giorni, in accordo con il gestore del ristorante, sarà necessario procedere alla rimozione del tronco.
Decreto, stop a sagre e fiere. Confesercenti: un duro colpo
(Rimini) Sagre e fiere rappresentano uno straordinario volano di promozione del territorio e occasioni importanti per la commercializzazione dei prodotti tipici e questo è il periodo più intenso per queste attività. Il blocco rappresenta perciò, a giudizio dell'Associazione nazionale commercio su aree pubbliche (Anva) di Confesercenti, un duro colpo all'economia locale. "La chiusura di fiere e sagre prevista dal nuovo Dpcm ci coglie del tutto di sorpresa e colpisce un settore già in difficoltà come quello del commercio su area pubblica. Queste attività dal 18 maggio hanno seguito tutti i protocolli di sicurezza e, laddove non si potevano garantire, non sono state aperte. Inoltre, non ci sono informazioni di focolai causati in questi luoghi che si svolgono peraltro all'aperto e nel rispetto dei protocolli vigenti. Non ci sono stati, infatti, momenti di tensione nelle iniziative svolte né necessità d'intervento da parte delle forze dell'ordine per evitare assembramenti e disapplicazione delle normative. Non capiamo perciò il motivo per cui si è voluto colpire così duramente questo settore e chiediamo che la Regione si faccia interprete verso il Governo dell'assurdità di questa scelta", sottolonea il presidente Fabrizio Vagnini.
Decreto, Confcommercio: assurdo chiudere locali sicuri
(Rimini) “Se da una parte questo nuovo Dpcm scongiura quel coprifuoco notturno che per giorni ha aleggiato sulle teste degli italiani facendo perdere ulteriore fiducia, e abbattendo i consumi, e non possiamo essere soddisfatti per la ratio con cui è stato composto. Confermando la chiusura dei locali pubblici alle 24 non si fa altro che chiudere luoghi sicuri, in grado di ottemperare alle disposizioni e di controllare distanziamento e uso dei dispositivi di protezione dei propri avventori. Abbiamo dimostrato di riuscire a rispettare le norme e chi non lo ha fatto è giusto che paghi. Ma non possono pagare tutti”, spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino.
“Ci fanno chiudere tutti i locali a mezzanotte: dove andrà dopo la gente, i giovani in particolare? Ovviamente in giro, come facevano ieri, come fanno oggi e come faranno domani, magari con qualche bottiglia acquistata nei market. Insieme alle nostre difficoltà, capiamo quindi anche quelle palesate dai sindaci, che si troveranno a dover rincorrere le persone chiudendo prima una piazza, poi un parco, il giorno dopo una via cittadina dove giocoforza la gente si sarà spostata. Per questo da parte nostra c’è massima disponibilità nei confronti delle amministrazioni locali del territorio per ragionare insieme e cercare soluzioni opportune e condivise, come già sta avvenendo in queste ore”.
Questo provvedimento “ci sembra una nuova assurdità, che fa il paio con la novità dei 6 posti a sedere per ogni tavolata e il cartello obbligatorio con il numero massimo degli avventori dentro al locale. Misure che abbassano ancora una volta la capacità di reddito di molte imprese e allo stesso tempo aggiungono burocrazia. Qual è il numero esatto dei posti disponibili? Difficile dirlo: difficile dare seguito a misure cavillose al limite dell’inapplicabilità. Come difficile sarà quantificare il danno di un nuovo ricorso massiccio allo smart working che per i pubblici esercizi, ora costretti a chiudere in orario notturno, significa la perdita del fatturato che deriva delle pause pranzo che i più faranno in casa propria. Il nuovo blocco delle attività congressuali poi, può affossare definitivamente anche quel comparto che faticosamente stava ripartendo con tutti i protocolli del caso”.
La situazione che stiamo vivendo “impone serie riflessioni. Vale la pena accanirsi sulle attività, soprattutto quando si lascia tutto invariato per il settore del trasporto pubblico, su bus e treni che vedono assieparsi sopra gli stessi ragazzi che a mezzanotte però non si possono sedere a bere una birra al tavolo di un pub, seppur distanziati? I pubblici esercizi non possono ancora una volta accollarsi tutto il peso della pandemia ottenendo in cambio dallo Stato poco o niente. L’ultimo Dpcm avrà un effetto devastante su bar, catering e soprattutto su pub e sulle imprese dell’intrattenimento. Parliamo di una mazzata sui fatturati dei pubblici esercizi da 470 milioni ogni mese a livello nazionale. Se questo governo fosse in grado di stanziare adeguati ristori alle attività economiche a copertura dei mancati incassi per consentire loro di rimanere in vita sino alla reale ripartenza, si potrebbe ragionare anche su misure più rigide per lassi di tempo contenuti. Ma così non è: è già stato ampiamente dimostrato nei mesi scorsi. Così, ogni restrizione alle attività diventa un colpo mortale per le imprese e per tutto il Paese”.
Coprifuoco, Tosi: i sindaci hanno il dovere di decidere
(Rimini) "I sindaci hanno il dovere di prendere le decisioni per la città che amministrano". Così il sindaco di Riccione, Renata Tosi, in reazione alle considerazioni del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. "Siamo noi ad avere in mano il termometro della comunità e spetta a noi sindaci, con responsabilità e senso del dovere, decidere di intervenire dove c'è l'urgenza. Il premier l'ha detto pubblicamente ieri sera, questo è un ruolo che abbiamo rivendicato e ci siamo conquistati. E' la democrazia, quella più diretta che c'è, ed è rappresentata da noi sindaci. E' giusto così e non capisco i miei colleghi che si ribellano al loro stesso ruolo". Commenta così, il sindaco di Riccione, Renata Tosi la disposizione contenuta nell'ultimo decreto del Governo che pur non direttamente, ma sentito il prefetto, ribadisce il potere dei sindaci di emettere ordinanze a tutela della salute pubblica e quindi nel caso di intervenire con chiusure mirate di luoghi pubblici o parti al pubblico. "Credo che i sindaci che stanno criticando questo aspetto hanno paura di passare per cattivi, di perdere consenso. Hanno paura di insomma di governare e di prendere decisioni anche impopolari se serve. Credo invece che questo sia il corretto ruolo che dobbiamo avere perché siamo autorità sanitarie e conosciamo palmo a palmo le nostre città".
"Il nostro compito - sottolinea il sindaco di Riccione - è anche quello di aiutare i cittadini al rispetto delle regole e delle norme. Lo dico da sempre, da quando è scoppiata l'emergenza sanitaria. Prima di tutto i cittadini, le comunità vanno aiutate nel rispetto delle norme e dei protocolli. Vanno aiutati ad applicarli. Poi se vi sono delle criticità si interviene anche perché la chiusura è l'ultima istanza, prima il sindaco deve prendere per mano le attività e far si che possano lavorare magari con modalità differenti. Per questo motivo abbiamo già in calendario domani di incontrare i ristoratori che devono da oggi affiggere sulla vetrina il numero della capienza massima del locale. Poi vedremo tutte le altre categorie. Vorrei gettare anche una luce di ottimismo in questo momento in cui si fa dell'emergenza uno stile di vita: se rispettiamo insieme le regole come distanziamento, mascherine e igiene delle mani, lavoreremo bene a Natale come abbiamo fatto in estate. A Riccione è tutto confermato il Mare d'Inverno e gli stabilimenti aperti per l'elioterapia, Riccione Winter e le sedute esterne dei pubblici esercizi, il Villaggio di Natale con le casine dello shopping con le sue immancabili luminarie. Tutto nel rispetto dei protocolli sanitari. Un Natale sobrio ma pur sempre Natale".
Verucchio assolve il 'Pataca'
(Rimini) Non c’è due senza tre e la giuria popolare della ‘Festa della Storia’ assolve anche il Pataca romagnolo. La giornata dedicata al centenario della nascita di Federico Fellini dalla sesta edizione di Più vivo la storia, più amo Verucchio tornava infatti a riproporre il format del ‘Processo’ che fra il 2017 e il 2018 aveva visto finire alla sbarra Sigismondo Pandolfo e Gianciotto Malatesta e così come per i due esponenti della casata che ha scritto la storia del paese anche in questa occasione l’appuntamento si è chiuso con un verdetto schiacciante di non colpevolezza.
E’ stato il presidente di giuria Gianfranco Miro Gori a introdurre il dibattimento con un incipit fra il filologico e l’istrionico sulla figura che il maestro del cinema di cui ricorre il centenario della nascita ha reso universale in ‘Amarcord’. Quindi ha dato spazio alla pubblica accusa rappresentata dalla giornalista Federica Bianchi (protagonista di un accorato confronto fra ‘pataca’ e ‘sburoun’ che ha toccato la vita di tutti i giorni e quella di personaggi noti e della politica) e la difesa appassionata e divertente dell’esperto in comunicazione Lodovico Vico Zanetti, abile nel destreggiarsi fra la storia e l’attualità a suon di battute e colpi da maestro come il ricordare che “pataca è anche la moneta di Macao”. Un bello scambio dialettico davanti a un pubblico di oltre 50 persone e chiuso alle 19 dal verdetto per alzata di mano: 30 quelli che si sono pronunciati per l’assoluzione, 5 per la condanna e 2 gli astenuti ufficiali. “Chi di questi che si sono pronunciati in un modo o nell’altro saranno i veri pataca?” la battuta conclusiva dello stesso Gori.
Saggista, fondatore e a lungo direttore della Cineteca di Rimini nonché autore di numerosi libri su Fellini di cui è uno dei massimi esperti che in mattinata al Teatro Eugenio Pazzini aveva raccontato ‘Le donne del cinema di Fellini. Da Gelsomina alla Rosina di Verucchio’”. Un excursus che ha preso spunto dall’intervento di riqualificazione del torrioncino di via Sant’Agostino in cui visse appunto la Rosina, fra i personaggi della ‘Città delle Donne’ girato dal regista nel 1979 e uscito nelle sale nel marzo 1980. Ed è proprio durante la visita guidata dall’architetto Giovanna Giuccioli che coordina il recupero chedavanti al torrioncino si sono incrociate sensibilità che si concretizzeranno in un progetto di fruizione turistico culturale nel nome del cinema e di Federico Fellini.
Santarcangelo: la fiera di San Martino vittima de nuovo decreto
(Rimini) In seguito al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 18 ottobre, la sindaca di Santarcangelo Alice Parma ha firmato l’ordinanza di annullamento della Fiera di San Martino 2020. "Già da diverse settimane la Giunta comunale e gli organizzatori della Fiera di San Martino erano al lavoro per valutare ipotesi alternative alla tradizionale Fiera di San Martino, in grado di salvare almeno parzialmente una manifestazione che ha tradizioni antichissime per la città di Santarcangelo. Il progetto su cui si stava lavorando prendeva in considerazione il fine settimana del 6, 7 e 8 novembre oltre all’11 giorno di San Martino, con un mercato con un numero di banchi ovviamente inferiore e spazi ristoro controllati e organizzati nel minimo dettaglio per assicurare il distanziamento", spiegano dal comune.
Tuttavia sulla base dell’evolversi della situazione epidemiologica – che continua ad aggravarsi continuamente – e alla luce delle misure assunte dal Presidente del Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri che prevedono espressamente il divieto di svolgimento di fiere e sagre, in accordo con la Società Blu Nautilus (la società che organizza le fiere d’autunno su incarico del Comune), la Giunta comunale non poteva che decidere per l’annullamento. “Abbiamo assunto questo provvedimento con grande rammarico, ma con un forte senso di responsabilità – afferma la sindaca Alice Parma – nella consapevolezza che sospendiamo una Fiera la cui storia si perde nei secoli oltre che una tradizione particolarmente sentita dai santarcangiolesi e dai tantissimi visitatori che arrivano da fuori. Una decisione che comporta pesanti conseguenze di carattere economico per centinaia di attività ed è per questo che come Giunta comunale auspichiamo che a livello nazionale siano previste adeguate misure a sostegno di questo settore sia che si tratti degli organizzatori delle manifestazioni che per le attività economiche fortemente penalizzati dall’emergenza sanitaria”.
Assunzioni, ultimo trimestre -30% rispetto al 2019
(Rimini) Previsioni occupazionali in Romagna: nel periodo ottobre-dicembre 2020 le imprese hanno programmato complessivamente 9.320 nuovi ingressi nelle province di Forlì-Cesena e Rimini (-30% rispetto all'ultimo trimestre del 2019), di cui 3.480 nel solo mese di ottobre. Gli ingressi previsti, nel solo mese di ottobre, su base nazionale, sono 282.000, di cui 23.200 in Emilia-Romagna e il 15% di queste nelle province di Forlì-Cesena e Rimini (3.480).
Le entrate previste in provincia di Rimini, per l'ultimo trimestre del 2020, sono 4.540, contro le 6.480 previste nello stesso periodo del 2019. Per il solo mese di ottobre, le assunzioni previste sono 1.700, con una diminuzione di 830 unità sulle analoghe previsioni 2019. In 34 casi su 100 le imprese continuano a incontrare difficoltà di reperimento delle figure richieste, nonostante il minore fabbisogno in termini numerici.I giovani under 30 sono d'interesse per le imprese per una quota del 30%; i laureati nel 14% dei casi.
I settori con il maggior numero di entrate in termini assoluti sono: Alloggio, ristorazione, turismo (420 unità), Servizi alle persone (310) e Commercio (230). Le tre professioni più difficili da reperire (percentuali comprese tra il 54 e il 44% delle richieste) sono: Operai specializzati nell'edilizia e nella manutenzione degli edifici, Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, Conduttori di mezzi di trasporto.
Buon samaritano trova e riconsegna zaino con 7mila euro
(Rimini) Venerdì sera un imprenditore 49enne riminese, uscito dal suo locale in via Ortigara ,ha lasciato il proprio zaino su una sedia dimenticandosi di riprenderlo. All’interno dello zaino vi erano 7mila euro in contanti, un blocchetto di assegni in bianco ed alcuni effetti personali. Alle 2,10 di sabato si è presentato in questura un 31enne tunisino dicendo di aver rinvenuto lo zainetto di cui sopra in zona San Giuliano, fuori da un locale, poggiato su di una sedia.
"Questo giovane samaritano, che ha da poco perso il lavoro in quanto lavoratore stagionale, si è contraddistinto non solo per il suo estremo gesto di onestà ma anche per la sua umiltà", sottolineano dalla questura. Il proprietario dello zainetto, subito rintracciato dai poliziotti, ha detto che avrebbe avuto piacere ad incontrare il ragazzo che aveva trovato quando da lui perduto di così prezioso. I poliziotti hanno quindi dato appuntamento al giovane tunisino questa mattina presso i locali della Questura di Rimini. Ad attenderlo, per ringraziarlo, c’era anche il 49enne riminese, che ha voluto regalargli 700 euro colpito dal suo gesto, che palesa un grande senso civico.
Coprifuoco, per Gnassi si sceglie in prefettura
(Rimini) "Sono in corso fitti colloqui e incontri, proprio in queste ore, tra Anci, Governo e Regioni sulle modalità con cui attuare il nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri, formalizzato nella notte. La Regione Emilia Romagna ha convocato per questa sera un incontro con i Comuni capoluogo e le Province per definire l'operatività delle nuove indicazioni governative. Ci sarà da fare chiarezza perché su alcuni articoli l'impressione è che ci si eserciti su uno scaricabarile, peraltro di completa inapplicabilità fattuale”. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi interviene per chiarire la messa in opera delle nuove disposizioni anticovid, attive da oggi e fino al 13 novembre. I sindaci sono chiamati a decidere, vista le singole situazioni locali, se attuare il coprifuoco dalle 21.
“In questo senso ricade il tema della chiusura di vie e piazze a rischio assembramento. Una questione complessa che va affrontata organicamente se non vuole si vuole far diventare solo un vuoto slogan o peggio una palla da lanciare senza rete nel campo dei sindaci italiani. Chi controlla le piazze? Chi dispone le obbligatorie verifiche dal punto di vista sanitario? Rientriamo in una fase in cui senza una assunzione di responsabilità collettiva, anziché provvedimenti condivisi e possibilmente omogenei a livello nazionale o quantomeno sovra comunale, si rischiano caos e inapplicabilità. Se la ratio di questo provvedimento è intervenire sulle aree affollate, gli interventi geolocalizzati devono scaturire da confronti operativi articolati per affrontare tutti gli aspetti della questione (lavoro, scuola, tempo libero). I Cosp sono strumento già esistente e idoneo. Noi sindaci siamo abituati a prenderci le responsabilità su mille fronti e ogni giorno; non ci sottrarremo anche a quest'ultima ma è evidente come l'analisi debba essere ampia per essere efficace, altrimenti significa solo spostare un po' più in là il problema e soprattutto lasciare clamorosamente scoperta l'intera area del presidio, dei controlli e delle evidenze scientifiche a sostegno. E non è finita qui: abbiamo capito in questi mesi che per essere applicati con efficacia i provvedimenti e le misure (figuriamoci poi quelli di cosiddetto 'coprifuoco') devono essere presi almeno a livello sovracomunale, perché l'efficacia degli stessi è direttamente proporzionale all'omogeneità territoriale. Oppure ci attendiamo cali di contagi se una piazza viene chiusa a Rimini alle 21 e poi si verificano episodi di nomadismo della 'movida' nei Comuni limitrofi o a San Marino o attraverso viaggi e mobilità ancora aperta?”
E' chiaro “dunque che le decisioni debbano essere assunte in sede collegiale, sulla base di analisi di tutte le componenti che conducano a scelte di responsabilità cui nessun sindaco, io per primo, si è sottratto e si sottrarrà. Il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza è una sede collegiale e territoriale già operativa. Ma i chiarimenti chiesti da Anci in queste ore sono volti quindi ad avere chiarimenti per definire provvedimenti efficaci e applicabili, in grado cioè di contrastare la diffusione del Covid agendo sui potenziali rischi di assembramento”. L'altra questione che, sulla scorta di questo discorso, “desidero rapidamente affrontare in sede di Cosp (analogamente ad altri territori) è la proposta di sospensione della manifestazione di sabato 24 a Rimini, organizzata da gruppi vari. Nel momento stesso in cui il DPCM proibisce fiere, congressi, convegni, sagre, nella logica di evitare manifestazioni pubbliche a rischio assembramento, mi pare una questione del tutto logica e auspicabile non far svolgere l'iniziativa del prossimo sabato. Chiederò questo a Prefetto e Questore".
SanPa, il WeFree day quest'anno è online
(Rimini) Domani 20 ottobre torna il WeFree Day, evento di prevenzione ideato dalla comunità, ma causa covid sarà in versione interamente digitale. Gli studenti non saliranno a San Patrignano come negli anni passati, ma si collegheranno dalle loro scuole per seguire e interagire durante l'evento. Online, ma con le stesse emozioni e la stessa capacità di coinvolgere il pubblico. A distanza, ma vicini come sempre ai giovani, al loro vissuto e al loro bisogno di farsi ascoltare. Torna anche quest'anno WeFree Day, l'evento che rappresenta l'apertura dell'ampia attività di prevenzione peer-to-peer WeFree condotta da oltre un decennio da San Patrignano fra migliaia di studenti in tutta Italia.
Lo slogan di WeFree è sempre stato "Il mondo che vorrei dipende da noi". Ancora di più in questo periodo, dopo il lockdown e con l'emergenza Coronavirus ancora alta nel mondo, la comunità crede nell'importanza dell'impegno collettivo e nella diffusione di messaggi positivi. Per questo ha deciso di dare continuità a WeFree Day e, grazie al supporto di Despar Italia ed Eni, ha colto la sfida di realizzare la 13a edizione per la prima volta in modalità virtuale, il prossimo 20 ottobre, e di aprirla al pubblico online accanto alla tradizionale partecipazione di studenti e insegnanti.
Tante le novità anche nei contenuti, a cominciare dal documentario di prevenzione "#Chiaroscuro, un reportage sulla fatica di crescere", ideato da San Patrignano in collaborazione con OTB Foundation, e realizzato da 3D Produzioni la cui proiezione in anteprima aprirà la giornata. Un vero e proprio prodotto cinematografico in cui tre ragazzi che hanno svolto il percorso di recupero in comunità e oggi si sono reinseriti (Carolina, Melita e Federico) racconteranno la loro storia, i loro errori, la fatica di rialzarsi e la gioia per una vita ritrovata. Uno strumento di prevenzione delle dipendenze che ha l'aspirazione di essere trasversale, con l'obiettivo di raggiungere non solo gli adolescenti, ma anche docenti, genitori ed educatori.
Come sempre, il dibattito e l'interazione rappresenteranno una parte importante di WeFree Day, lasciando spazio alle domande, ai dubbi e alle curiosità degli studenti in collegamento. La mattinata proseguirà poi con un altro momento molto atteso: le interviste online a personalità dello sport, della cultura, della musica, dello spettacolo, dell'arte che rappresentano modelli positivi e stili di vita sani che possano ispirare i giovani e il pubblico aiutandoli a valorizzare i propri talenti. Tra gli ospiti dell'edizione 2020 il campione del mondo di calcio Marco Materazzi, l'attrice e modella Martina Colombari, la giornalista d'inchiesta Micaela Palmieri, il comico e scrittore Guido Marangoni, il campione di pugilato Matteo Signani, lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, atleti e campioni paralimpici come Andrea Devicenzi e Daniele Cassioli, il campione mondiale di giochi elettronici e coach Massimiliano Sechi, insieme a rappresentanti di associazioni artistiche e culturali.
La giornata di WeFree Day online si svolgerà su una piattaforma digitale e verrà condotta live dall'auditorium di San Patrignano dalla giornalista Angela Iantosca, che accompagnerà studenti, insegnanti e tutti coloro che seguiranno l'evento a partecipare alle diverse iniziative. Dalle 21 si potrà inoltre rivedere ogni contenuto sul sito del progetto di prevenzione WeFree, www.wefree.it su cui si trovano già programma e form di iscrizione. La partecipazione sarà fruibile per tutti in maniera semplice tramite PC, tablet, smartphone, con una donazione minima di 10 € a iscritto che permetterà a San Patrignano di portare avanti le attività di prevenzione nell'arco dell'anno.