Bellaria dice no al parco eolico
(Rimini) “Seguiamo con attenzione l’evolversi del dibattito attorno al Parco Eolico. Abbiamo sempre mantenuto una posizione rispettosa, anche nei tavoli a cui abbiamo preso parte, della voce in capitolo che spetta a quelle realtà costiere più direttamente coinvolte, per prossimità geografica, dal progetto. Ciò premesso, non ci sottraiamo al confronto in atto sul tema ed esprimiamo parere non favorevole nei confronti di un’opera in cui riteniamo le incognite e i possibili svantaggi maggiori dei benefici”, così oggi interviene il Sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti.
“Non una risposta alla posizione espressa ad esempio oggi da Confindustria, le cui argomentazioni riteniamo anzi apprezzabili laddove rendono merito all’importanza degli investimenti privati, portando inoltre all’attenzione il tema annoso delle importazioni di petrolio e gas. Tuttavia, riteniamo che l’impatto del Parco Eolico sul fronte ambientale, paesaggistico e nei confronti del comparto economico, pensiamo alla pesca e a tutta la marineria, possa essere troppo pesante. Anche la vicinanza a una costa già così antropizzata e dalla così forte vocazione turistica, non depone a favore del progetto. Deve essere una priorità la tutela patrimonio più importante, sotto tanti punti di vista, di cui disponiamo: il nostro mare, la vita che lo abita e la veduta che offre a chi ci sceglie per le proprie vacanze”, sottolinea il primo cittadino.
Danni alle auto dei sanitari, indagini in corso. Carradori ringrazia i carrozzieri
(Rimini) In merito alle notizie relative ai danneggiamenti delle auto di operatori dell'ospedale Infermi di Rimini, la direzione aziendale "si è messa a disposizione degli organi inquirenti, che stanno effettuando le relative indagini, per fornire ogni elemento possa essere utile a tal fine, e attende con fiducia i relativi esiti". La direzione "esprime la propria vicinanza e solidarietà ai dipendenti, una decina a quanto risulta, che hanno subito i danneggiamenti e rimarca il proprio continuo impegno in favore della loro sicurezza, intesa a tutto tondo, comprese le possibili misure sui parcheggi. E' intendimento della direzione ampliare tale impegno anche attraverso una progettazione su modalità di videocontrollo, che dovrà ovviamente tener conto dei vincoli normativi, in particolare sulla privacy, e che sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. La direzione, infine, esprime il proprio autentico ringraziamento nei confronti dei carrozzieri che si sono offerti di riparare gratuitamente le auto dei dipendenti coinvolti".
27 ottobre
Scuole chiuse | Ristoranti in bolletta | Confindustria è per il parco eolico
Esercito, un riccionese addestra gli aviatori
(Rimini) Un cittadino riccionese al comando del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito (CAAE), il Colonnello Andrea Cercolani. A darne notizia il 15 ottobre scorso in un comunicato stampa l'Esercito Italiano. Al colonnello Andrea Cercolani, amico d'infanzia del presidente del Consiglio comunale di Riccione, Gabriele Galassi, vanno i sentiti complimenti dell'amministrazione, della Giunta e di tutta l'assemblea comunale e ovviamente del sindaco, Renata Tosi. "E' con soddisfazione che abbiamo saputo della nomina del nostro concittadino ad un carica così importante e unica, una specialità dell'Esercito Italiano. Al colonnello Cercolani i nostri complimenti e un augurio di buon lavoro".
Covid, San Marino: no lockdown, ma stop agli eventi
(Rimini) Presentate questa mattina in conferenza stampa dai Segretari di Stato Teodoro Lonfernini, Roberto Ciavatta, Federico Pedini Amati, Fabio Righi e Andrea Belluzzi, le linee guida che verranno seguite nella stesura del prossimo decreto legge contenente le misure di contenimento per contrastare la diffusione del virus Covid-19.
“Per quanto riguarda le mie competenze, sicuramente avremo la necessità, domani mattina durante i lavori del Congresso di Stato, di valutare l’applicazione della legge sullo smart working, che permette ai lavoratori di proseguire la propria attività in sicurezza e, contemporaneamente, in maniera efficiente e in regola con le leggi. L’approvazione di questo progetto di legge è all’ordine del giorno della seduta del Consiglio Grande e Generale che si è aperta questa mattina ma riteniamo che, per via della Commissione d’Inchiesta e dell’assestamento di Bilancio, non saremo in grado di completare l’ordine del giorno; questo significherebbe non avere il provvedimento legislativo e non essere in grado di rispondere alle esigenze che stanno emergendo sul fronte sanitario da parte dell’ISS, quindi stiamo valutando di intervenire con una delibera domani in Congresso di Stato per costruire un decreto legge che riprenda testualmente ciò che è stato concordato con categorie, sindacati, forze di maggioranza e avere la sua applicazione immediata. Valuteremo anche gli aspetti dei congedi parentali, un tema sul quale siamo costretti a lavorare a seguito della chiusura di alcune scuole e di messa in isolamento di alcune classi per rispondere alle esigenze delle famiglie che hanno la necessità di gestire i propri figli costretti a casa. Per quanto attiene l’attività sportiva, dovremo sicuramente intervenire in maniera precauzionale già dalle prossime ore, anche di concerto con il Comitato Olimpico. Metteremo in protezione la parte oggi più coinvolta che è quella che vede la commistione tra la realtà scolastica e le attività sportive, prevedendo un’attenzione particolare ai giovanissimi. Le indicazioni di carattere sanitario dell’ISS di contenere il più possibile la circolazione del virus, ci costringono a limitare e sospendere per un periodo di tempo ancora da definire, gli sport da contatto e quelli che si svolgono al chiuso dentro le palestre. Dovremo lavorare su molte misure che riteniamo in questo momento importanti ed essenziali perché siano compatibili con la ripresa nel nostro Paese del contagio da Covid-19, il cui andamento è sicuramente più tranquillo che nella vicina Italia ma che va regolato. Chiediamo come sempre la massima collaborazione da parte di tutti per gestire al meglio l’attività di carattere virale senza dover intervenire in maniera eccessivamente vessatoria nelle restrizioni e nelle prescrizioni”, ha sspiegato Teodoro Lonfernini (Segretario di Stato per il Lavoro).
Roberto Ciavatta (Segretario di Stato alla Sanità) ha aggiunto che: “La volontà del Governo è quella di mantenere un controllo più puntuale sulle singole attività piuttosto che chiusure generalizzate come avviene in realtà, anche vicine a noi, in cui è più complesso attuare questo tipo di politiche. Non è quindi nostra intenzione introdurre coprifuochi alle 18 per bar e attività di ristorazione ma richiedere una serie di misure che possano garantire lo svolgimento delle stesse in sicurezza. All’interno dell’Istituto Sicurezza Sociale si sta lavorando in queste ore per rafforzare i protocolli in modo da contrastare l’aumento dei contagi, tenendo come orizzonte di analisi quello che potrà avvenire nelle prossime settimane e non solo quelli che sono i dati disponibili a oggi. I tanti positivi di questi ultimi giorni hanno un’età media molto più bassa rispetto a quanto non fosse a marzo dello scorso anno. Questo ci fa temere che fra qualche settimana possano arrivare all’Ospedale di Stato i genitori o i nonni di questi positivi, fasce di età che maggiormente rischiano il ricovero e che possono portare a conseguenze molto più alte per il nostro sistema ospedaliero, così come sta avvenendo in tante strutture italiane. Siamo pronti a riaprire il reparto dedicato al Covid-19 qualora ce ne fosse la necessità, tenendo presente che in questa fase attuare scelte drastiche come quelle effettuate a marzo e aprile - chiudere tutti i reparti dell’Ospedale di Stato per dedicarsi solo al contrasto all’epidemia, n.d.r. – è tra le ultime opzioni prese in esame. Quindi: l’impostazione che stiamo seguendo è quella di non prevedere chiusure generalizzate, ma aumentare in maniera considerevole i controlli, al fine di verificare che ci sia il rispetto delle misure indicate. La volontà è colpire chi non rispetta queste misure di sicurezza, per garantire a tutti gli altri di poter mantenere aperte le loro attività. Questa direzione è condivisa anche con molti operatori economici e associazioni di categoria, chiedendoci che i controlli siano forti e puntuali. Questo incide su tutto: palestre, ristoranti, bar, attività sportive. Chi non rispetta le regole, vedrà sospesa la sua licenza, a tutela di tutti gli altri. Ad oggi, per chiarire tutti i dubbi, non esistono cure per il Covid-19. Non abbiamo strumenti per combattere la malattia in maniera certa e definitiva su coloro che si contagiano. C’è un solo farmaco, chiamato Remdesivir, indicato come utile al contrasto del Coronavirus, ma che può essere utilizzato solo in casi di grave affezione e che fornisce risultati di lievissimo rallentamento dell’infezione. L’unica misura preventiva rimane quindi quella del rispetto delle misure di sicurezza”.
Federico Pedini Amati (Segretario di Stato al Turismo) precisa che “questo non è un lockdown, stiamo monitorando giorno per giorno l’aumento dei numeri dei contagi legati al Covid e agiremo di conseguenza. Non voglio innescare alcuna polemica, ma chiedo attenzione alla cittadinanza anche sulle dichiarazioni che vengono riportate sui social media. Noi non stiamo giocando, siamo persone serie e responsabili che, anche nella valutazione dello svolgimento dei vari eventi in Centro Storico e in territorio, mettono sempre al primo posto la salute delle persone. Ecco perché eventi che erano confermati poi sono stati annullati o rinviati. Oggi l’età media dei contagiati è molto più bassa rispetto a quella di marzo e per non arrivare ai ricoveri di genitori e nonni, valutando il target che i due eventi previsti per Halloween prevedevano, abbiamo scelto di annullare gli eventi già programmati, in collaborazione con gli organizzatori stessi. Questo non significa bloccare un Paese, significa solamente bloccare quelle manifestazioni per le quali non abbiamo la garanzia del distanziamento sociale e dell’utilizzo dei dispositivi di prevenzione. Perché i convegni e i congressi non vanno incontro allo stesso destino delle due manifestazioni sopra citate? Perché in quei contesti è possibile, seguendo alcuni protocolli, garantire il distanziamento e il rispetto delle regole. Stesso discorso per ristoranti e bar, che per ora restano aperti ma che dovranno dimostrare di saper rispettare le regole. Diventerà indispensabile indicare il numero massimo dei posti a sedere, tenere distanziati i tavoli e garantire l’utilizzo dei DPI al suo interno. Saremo severissimi d’ora in avanti contro chi non farà rispettare le regole previste dal nuovo decreto. Sugli eventi futuri, fra i quali il “Natale delle Meraviglie” stiamo lavorando quotidianamente per permetterne lo svolgimento. Valuteremo tempi e opportunità e ovviamente lo faremo di concerto con le autorità sanitarie. Purtroppo non si inventa una manifestazione in pochi giorni ma dobbiamo prenderci tutto il tempo necessario per valutare ogni rischio per giungere alle scelte più giuste”.
Secondo Fabio Righi (Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio), “è chiaro a tutti che le emergenze sono due, quella sanitaria e quella economica. Quello che mi preme dire però è che la tutela della salute è, e deve essere, prioritaria, in quanto attiene ai diritti fondamentali della persona. La nostra grande fortuna è che, in un territorio così ristretto, le politiche, anche economiche, possono essere molto precise e non generalizzate, ecco perché possiamo, provare a gestire anche l’emergenza economica dando la possibilità alle attività di proseguire nella loro operatività. Non siamo in lockdown. Siamo in una situazione di gestione dell’emergenza, di tutela delle situazioni più deboli e contemporaneamente delle attività economiche. Non neghiamo il problema ma diciamo chiaramente che le nostre aziende e le nostre imprese hanno dato prova di grande volontà nell’adeguarsi alle regole e questo ci fa pensare che si possa continuare ancora a tenerle aperte. Molto dipenderà dai numeri che ci comunicheranno le autorità sanitarie che a loro volta dipenderanno dalla capacità di cittadini e imprenditori di rispettare le regole. Non introduciamo nuove misure, semplicemente chiediamo che vengano rispettate quelle che già ci sono. La parte dei controlli sarà fondamentale, soprattutto su bar e ristoranti che per loro stessa natura possono determinare assembramenti, ma se verranno attese le regole e le normative non avremo motivi per colpirli né con sanzioni né con provvedimenti di chiusura anticipata. Ritengo sia molto meritocratico lasciar lavorare in pace chi rispetta le regole e colpire coloro che invece mettono in difficoltà il settore non rispettandole”.
Andrea Belluzzi (Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura) sottolinea che “la scuola ha una popolazione di persone interessate al suo mondo di 4 mila concittadini, tra studenti, personale docente non docente. In questo contesto oggi abbiamo due classi, una di una scuola media di Serravalle e una di una scuola elementare di Dogana, in quarantena, come previsto da protocollo che abbiamo studiato insieme all’ISS prima della riapertura e che prevedono misure di prevenzione più stringenti di quelle previste nella vicina Italia. Voglio quindi ringraziare l’enorme sforzo compiuto settimana scorsa dal servizio di pediatria e da tutto il personale del nostro Ospedale di Stato, nello svolgere circa 200 tamponi nell’ambito della popolazione scolastica e tracciamenti e ricostruzioni in maniera celere. L’impegno che stiamo portando avanti con la Segreteria Sanità per garantire il diritto all’istruzione per tutti i nostri giovani proseguirà anche nelle prossime settimane. Stiamo infatti valutando nuovi provvedimenti, che saranno inseriti nel nuovo PdL ovvero in alcune Delibere. Ringrazio il personale scolastico per il copioso sforzo che sta portando avanti nell’attuare quel percorso che abbiamo deciso di intraprendere insieme, quasi due mesi fa. La sfida che ci attende nei prossimi mesi è garantire tutti insieme che la scuola non chiuda. Per riuscirci, abbiamo bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti, studenti, docenti, non docenti e famiglie”.
Covid, in ER "nessun passo indietro sulla tracciabilità"
(Rimini) Nessun passo indietro della Regione Emilia-Romagna nell’azione di contact tracing, condotta fino ad ora con buoni risultati e che continuerà su tutto il territorio grazie all’impegno, poderoso, del Servizio sanitario regionale.Lo ribadisce l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, in risposta alla consigliera Silvia Piccinini che ha sollevato dubbi sulla proposta inviata dalle Regioni al Governo e chiesto l’intervento della Giunta di viale Aldo Moro. “Non arretriamo di un millimetro, né alziamo bandiera bianca, tutt’altro. L’Emilia-Romagna è tra le Regioni che ancora, pur tra le tante difficoltà dovute al picco epidemico e grazie al prezioso e gravoso lavoro dei nostri Dipartimenti di Sanità pubblica, riesce a svolgere le indagini epidemiologiche, e continueremo a farlo”.
Non ci sarà alcuno stop ai tamponi, quindi, a cui saranno sottoposti - come è avvenuto finora - tutti i contatti stretti dei nuovi positivi, anche gli asintomatici. Perché l’obiettivo della sanità regionale, e le azioni messe in campo per raggiungerlo, è il medesimo, dall’inizio dell’epidemia: individuare in maniera sempre più efficace i positivi che non presentano sintomi e spegnere ogni nuovo potenziale focolaio. “Come ho avuto modo di chiarire anche ieri- ribadisce Donini- una volta identificati e isolati i contatti stretti asintomatici, il tampone molecolare sarà eseguito di norma entro il decimo giorno, affinchè le persone possano terminare, se il risultato sarà negativo, il proprio isolamento. Ma è del tutto ovvio che, in caso di comparsa dei sintomi, il tampone sarà svolto tempestivamente”.
“Oggi- spiega l’assessore- abbiamo la capacità di effettuare una media di 15mila tamponi al giorno e circa 3mila test sierologici, e continueremo a farli, puntando ad incrementarli giornalmente sempre di più. Non solo, nel mese di novembre metteremo in campo anche più di 2 milioni di tamponi rapidi destinati al mondo della scuola, alle strutture residenziali per anziani e disabili, ai comparti produttivi e agli ospedali. Inoltre, continuano gli screening mediante esami sierologici, quelli mirati a precise categorie lavorative, le attività delle Usca sul territorio e i test sierologici presso le farmacie, che abbiamo voluto introdurre, primi in Italia, proprio per rafforzare l’azione di prevenzione”.
E proprio su questo fronte l’assessore Donini evidenzia il fatto che, nella proposta inviata al Governo, è stato chiesto di allargare la platea dei contesti in cui poter effettuare il test, ad esempio - oltre alle farmacie - anche ai centri di raccolta sangue e, nel caso di tamponi rapidi, alle strutture ospedaliere e ambulatoriali private accreditate.“La volontà della nostra Regione e di tutte le Regioni- conclude Donini- è certamente una sola: contrastare la diffusione del virus con tutti i mezzi disponibili, senza nessuna marcia indietro. Su questo è assurdo anche solo pensare che possano esserci inversioni di rotta”.
Decreto, Confcommercio: aspettiamo i “ristori”
(Rimini) “Il governo ha fatto la sua scelta. Ha scelto di chiuderci ancora una volta, perché decidere di fermare l’attività dei pubblici esercizi alle ore 18 – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - equivale a tutti gli effetti ad una nuova chiusura per la maggior parte di essi. Avevamo già chiesto con forza i ristori durante l’incontro dei giorni scorsi con il premier Conte. Li avevamo chiesti perché le piccole imprese del settore, che hanno dietro persone e famiglie, già non avevano più la forza di sostenersi senza aiuti. Ora che a maggior ragione rischiano di non sopravvivere a questa ennesima mazzata, aspettiamo al varco lo Stato con i ristori promessi questa volta anche in diretta tv. Dovranno esserci indennizzi a fondo perduto proporzionati alle perdite subite, crediti d'imposta per le locazioni commerciali e gli affitti d’azienda, ma anche nuove moratorie fiscali e creditizie, il prolungamento degli ammortizzatori sociali e altri provvedimenti di sostegno sulla tassazione locale. E tutto deve essere erogato in fretta, già ora. E questa volta deve essere congruo alle gravi perdite delle imprese del settore”.
Per Confcommercio, “siamo arrivati a questo punto, purtroppo. Ma non erano sgravi e sussidi che volevamo. Volevamo continuare a rimboccarci le maniche e a lavorare. Non comprendiamo davvero la ratio di questo provvedimento, con locali che a un determinato orario sono in regola e poi non più. Con questo Dpcm si va a colpire nuovamente il settore dei pubblici esercizi che nella stragrande maggioranza dei casi stava dimostrando molta responsabilità nel rispettare rigorosamente i protocolli sanitari imposti e che per farlo ha investito tanto denaro, oltre a rivoluzionare il proprio modo di lavorare. Una situazione che suona come una condanna a morte per migliaia di imprese. Ora basta! Non si possono far ricadere le responsabilità del ritorno dell’epidemia sul nostro comparto e se ci sono state imprese che non hanno rispettato gli obblighi, andavano controllate, sanzionate ed eventualmente chiuse”.
Prevede Indino, “così si manda in malora un settore intero su cui, sarebbe bene ricordarlo, si poggia una parte importante del nostro Paese. Sono altri i fattori che hanno purtroppo causato una nuova emergenza, basta guardare la situazione in cui verte il trasporto pubblico, ma si è fatto finta di non vedere. Ancora una volta i soli responsabili sembriamo noi e pochi altri. Per mandare avanti alcuni comparti da sempre sostenuti si sacrificano sull’altare della pandemia le micro e piccole imprese: non è questo che serve al Paese e anzi, così si apre una pericolosa crepa nel tessuto sociale. I lavori hanno pari dignità, così come i lavoratori: va tenuto bene in mente quando si parla di cassa integrazione, perché troppi ancora hanno visto solo una parte di ciò di cui avevano diritto”.
Se poi ai provvedimenti di legge “aggiungiamo una campagna mediatica terrorizzante e sensazionalistica che impatta sull’opinione pubblica svuotando le strade e facendo contrarre fiducia e consumi, si capisce come insieme alle imprese colpite direttamente come quelle dei servizi, stiano affondando anche altri comparti, in primis il commercio. Non ci possiamo permettere di andare avanti ancora così. La misura è colma. E’ ora che la politica si riappropri della guida della nazione e che torni a dettare l’agenda del Paese. Non è più tollerabile che vengano demandate ad un gruppo di scienziati, seppur autorevolissimo, decisioni politiche i cui riflessi impattano sul futuro del Paese non solo da un punto di vista sanitario. Ai virologi si lasci fare il proprio lavoro che è già incredibilmente difficile: cercare una soluzione scientifica, una cura, un vaccino per questo virus. I medici possono aiutare ad avere un quadro della situazione, certo, ma competenze, sensibilità e soprattutto responsabilità sono e rimangono della politica. La pandemia va gestita con attenzione sicuramente alla salute, ma anche riscontrando le aspettative e le esigenze del settore che il governo conosce perfettamente perché Fipe le ha trasferite nelle varie occasioni di confronto istituzionale”.
Parco eolico: gli industriali lo vogliono
(Rimini) Confindustria Romagna ritiene che la realizzazione del parco eolico in Romagna rappresenti una possibilità di sviluppo per portare, soprattutto in questo momento di grande crisi, ossigeno a numerose aziende in difficoltà, generando e salvando, tra forma diretta ed indiretta, molti posti di lavoro. "Questa infrastruttura/opera di interesse pubblico, prevede investimenti tra gli 800 e 1000 milioni di euro completamente privati – spiega Giovanni Giannini Vicepresidente Confindustria Romagna con delega all'energia – Risorse importanti che non ci possiamo permettere di non prendere in considerazione".
Ma non si parla solo di vantaggi economici, "ma ovviamente anche ambientali. Basti pensare che per produrre l'equivalente dell'energia rinnovabile generata da questo impianto servirebbero 373 mila tetti di abitazioni familiari. In ogni caso, per alimentare treni, ospedali, scuole, università, fabbriche, centri commerciali, auto elettriche, illuminazione pubblica e altro, servirà un mix elettrico basato su grandi e piccoli impianti, che consentiranno anche la produzione di idrogeno verde. Inoltre, si tratta di sistemi energetici che ci renderebbero indipendenti anche dall'importazione di petrolio e gas. Il progetto avrebbe anche caratteristiche rigenerative del sistema poiché prevede multifunzionalità (Economia Blu) ad alta resilienza con un approccio sistemico al problema". Confindustria ricorda che questi sistemi diventeranno uno dei segni e punti di riferimento della nuova Europa sostenibile del futuro, in un sistema in cui i cittadini sono sempre più sensibili verso queste tematiche.
"Da tempo siamo impegnati nella ricerca di un modello di sviluppo diverso e più sostenibile, una ricerca che oggi diventa ancora più necessaria – continua Giovanni Giannini - Rimanendo fermi non avremo mai la possibilità di raggiungere l'obiettivo che l'UE si è posta e di ridurre del 55% l'emissione di CO2 in atmosfera entro il 2030 (obiettivo che il Parlamento Europeo ha chiesto di recente di innalzare al 60%) e quello posto dalla Regione Emilia-Romagna. In questo momento particolarmente difficile dovuto alla pandemia di Covid 19, ci sono questioni che impongono ancora di più la ricerca di un modello strategico condiviso, caratterizzato da scelte studiate pensando alla crescita e allo sviluppo della Romagna nel suo complesso. Riteniamo che il progetto del parco eolico, in particolare in questa situazione di crisi economica ed economico-sociale che stiamo vivendo, possa favorire questo percorso e che rappresenti un'occasione di crescita e sviluppo per tutto il territorio. La realizzazione del parco impone un confronto diretto che coinvolga tutte le parti in causa, private e pubbliche e che tenga conto di tutti gli aspetti in campo, ambientale, economico e turistico".
Confindustria Romagna da tempo sostiene il fatto che la transizione energetica, per definizione, debba basarsi su un mix di competenze riconosciute a livello internazionale, come quelle consolidate in decenni di estrazione del gas naturale, e progetti innovativi, come quelli sviluppati nell'are ravennate sullo stoccaggio della CO2 e sull'hub offshore con progetti anche sull'eolico, solare e idrogeno e nel riminese con la realizzazione del nuovo sistema di depurazione delle acque. Partendo dal presupposto che non esiste una sola forma di energia e che il fabbisogno è sempre più ampio, riteniamo che la realizzazione del parco eolico possa essere una delle soluzioni per l'energia del futuro, di cui Romagna può essere fulcro di sviluppo.
Aggiornamento coronavirus, +106 positivi
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 47.877 casi di positività, 1.146 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.083 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, che giungono così a quota 1.488.534. Dei nuovi positivi, sono 668 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 222 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 302 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,2 anni.
Sui 668 asintomatici, 318 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 40 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 9 per screening sierologico, 12 con i test pre-ricovero. Per 289 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La provincia con più contagi è quella di Bologna (267), a seguire Reggio Emilia e Modena (entrambe con 151 nuovi casi), Piacenza (121), Parma (105), Rimini (106) e Ravenna (87). Poi la provincia di Ferrara (58), quindi Forlì (43), Cesena (38) e il circondario imolese (19).
I tamponi effettuati sono stati 12.083, per un totale di 1.488.534. A questi si aggiungono anche 2.198 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 15.769 (944 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.860 (+880 rispetto a ieri), il 94,2% dei casi attivi. Purtroppo, si registrano 3 nuovi decessi: 1 in provincia di Parma (una donna di 95 anni), 2 in provincia di Modena (due uomini, di 78 e 84 anni). Dall’inizio della pandemia, in Emilia-Romagna i decessi sono stati complessivamente 4.564.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 93 (+5 rispetto a ieri), quelli in altri reparti Covid816 (+59). Sul territorio, le 93 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 13 a Parma (+1), 5 a Reggio Emilia (+1), 6 a Modena (-1), 39 a Bologna (+3), 2 a Imola (invariato rispetto a ieri), 5 a Ferrara (invariato), 4 a Ravenna (invariato), 3 a Forlì (+1), 2 a Cesena (invariato) e 7 a Rimini (-1). Le persone complessivamente guarite salgono a 27.544 (+199 rispetto a ieri).
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 6.374 a Piacenza (+121, di cui 22 sintomatici), 5.239 a Parma (+105, di cui 57 sintomatici), 7.445 a Reggio Emilia (+151, di cui 98 sintomatici), 6.520 a Modena (+151, di cui 21 sintomatici), 9.115 a Bologna (+267, di cui 76 sintomatici), 874 casi a Imola (+19, di cui 13 sintomatici), 2.245 a Ferrara (+58, di cui 26 sintomatici); 2.461 a Ravenna (+87, di cui 53 sintomatici), 2.092 a Forlì (+43, di cui 29 sintomatici), 1.587 a Cesena (+38, di cui 28 sintomatici) e 3.925 a Rimini (+106, di cui 55 sintomatici).
Liceo Giulio Cesare, chiuso fino al 5 novembre
(Rimini) Su proposta dell'Ausl Romagna, e in accordo con la dirigente scolastica, prof.ssa Sandra Villa, il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha disposto per ragioni di sanità pubblica, la sospensione delle attività didattiche in presenza di tutte le classi del Liceo Classico Giulio Cesare di Rimini - collocate in via Brighenti e in vicolo Montirone , con decorrenza dal 26/10/2020 a tutto il 5 novembre. Sul fronte scolastico, inoltre, risultano positività in una scuola media di Rimini, una di Misano, una di San Giovanni in Marignano, una di Riccione, nonchè in un istituto superiore di Morciano. In ogni istituto risulta un allievo contagiato.