Sabato, 24 Ottobre 2020 18:25

24 ottobre

Covid, il punto con Carradori | Piazza blindata | Un teatro per Riccione

(Rimini) Questa mattina il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha dialogato in videoconferenza con il dottor Giacomo Gorini, il ricercatore dello Jenner Institute dell'università di Oxford che fa parte del team attualmente al lavoro per lo sviluppo del vaccino contro il Covid 19. Nel video un estratto della conversazione.

“E’ stato un anno difficile. Sono riuscito a tornare a Rimini per una settimana, ho visto la famiglia. Ci voleva perché qui la situazione è stata gestita in modo diverso, l’hanno presa più blandamente e quindi durante l’estate si sono trascinate le misure di prevenzione che in Italia siamo riusciti ad ammorbidire”, racconta Giacomo. “Dobbiamo renderci conto che non è il virus che controlla noi, siamo noi con i nostri comportamenti che controlliamo il virus. Quest’estate la situazione è migliorata perché abbiamo avuto dei comportamenti adeguati. In estate è più facile perché si sta molto all’aperto. Con il virus in circolo si può vivere non normalmente ma quasi”.

I casi “sono aumentati ma possiamo controllarli con i nostri comportamenti. Facciamolo perché questo vuol dire che potremo avere scuole, luoghi di culto, palestre e negozi aperti: se stiamo attenti non ci sarà bisogno di introdurre norme più severe”, invita Gorini.

“Queste parole devono penetrare dentro un’abitudine. Diciamolo forte: né i medici né i sindaci vogliono chiudere, nessuno vuole delle misure drastiche. Per evitarle dobbiamo provare a controllare noi il virus. Se riusciamo a farlo per questi mesi, poi ci aiuterà la scienza…cosa puoi dirci a questo proposito?”, chiede il sindaco Gnassi.

“Stiamo lavorando adesso dipende tutto da come ci comportiamo. Ancora non sapremo quando avremo il vaccino. Con l’aumento della diffusione del virus, come sta accadendo in Inghilterra, la sperimentazione sul vaccino va più veloce e allora forse avremo delle risposte utili anche entro due mesi. Altrimenti ci potrebbe volere di più”, spiega Gorini.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 44.365 casi di positività, 888 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.978 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (dato fissato alle 12 di oggi). Dei nuovi positivi, sono 472 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 182 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 278 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,8 anni.
Sui 472 asintomatici, 134 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 46 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1per screening sierologico, 4 con i test pre-ricovero. Per 287 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La provincia con più contagi è quella di Bologna (164), a seguire Reggio Emilia (130), Piacenza (118), Rimini (116), Modena (89), Ravenna (62), Parma (54), Ferrara (55), il territorio di Forlì (43), quello di Imola (35) e l’area di Cesena (22). 

I tamponi effettuati sono stati 15.978, per un totale di 1.449.195. A questi si aggiungono anche 2.855 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 12.514 (851 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 11.771 (+830 rispetto a ieri), il 94,1% dei casi attivi). Purtroppo, si registrano 10 nuovi decessi: 6 a Modena (tre uomini rispettivamente di 98, 87 e 76 anni e tre donne, di cui due di 81 anni e una di 85 anni), 2 a Ferrara (entrambe donne di 96 e 87 anni), 1 a Piacenza (una donna di 100 anni) e 1 a Bologna (un uomo di 90 anni). 

Per il secondo giorno consecutivo, non crescono i pazienti in terapia intensiva, che rimangono 86 in tutto il territorio regionale, mentre sono 657 (+21 da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid. Sul territorio, le 86 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (invariato rispetto ieri), 8 a Parma (invariato rispetto a ieri), 3 a Reggio Emilia (invariato rispetto a ieri), 8 a Modena (invariato rispetto a ieri ), 40 a Bologna (1 in più di ieri), 2 a Imola (invariato rispetto a ieri), 5 a Ferrara (1 in meno rispetto a ieri), 2 a Ravenna (invariato rispetto a ieri), 4 a Forlì (invariato rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 6 a Rimini (invariato  rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 27.304 (+27 rispetto a ieri). 

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 5.960 a Piacenza (+118, di cui 22 sintomatici), 5041 a Parma (+54, di cui 41 sintomatici), 6.899  a Reggio Emilia (+130, di cui 40 sintomatici), 6108 a Modena (+89, di cui 38 sintomatici), 8.244 a Bologna (+164, di cui 77 sintomatici), 796 casi a Imola (+35, di cui 25 sintomatici), 2.076 a Ferrara (+55, di cui 17 sintomatici); 2.259 a Ravenna (+62, di cui 31 sintomatici), 1.948 a Forlì (+43, di cui 34 sintomatici), 1.474 a Cesena (+22, di cui 20 sintomatici) e 3.560 a Rimini (+116, di cui 71 sintomatici). 

(Rimini)  Venerdì 30 ottobre il latinista Ivano Dionigi si interrogherà sulla parola Demone. I contemporanei non ci sono attuali: guardano il cielo stellato ma non si meravigliano, sono angosciati dall'esistenza ma non sono tragici, elaborano ricette ma non redigono nuove tavole della legge, parlano di tutto ma non di noi. Sono i classici i competenti in umanità e i maestri di saggezza: con i loro precetti – obbedire al tempo, seguire il demone, conoscere se stessi, non eccedere in nulla, conoscere la natura – ci soccorrono nel rispondere alla domanda di Agostino: "Tu chi sei?". Sono i classici che, liberandoci dalla saturazione e dalle spire del presente, ci ricollegano alla memoria dei trapassati e ci interpellano sulla responsabilità verso i nascituri, rendendoci partecipi di quella grande comunità – res publica maior la chiamava Seneca – che ci precede e ci eccede. Torna attuale l'invito che Max Weber, echeggiando la saggezza classica, rivolse ai giovani che, nei giorni segnati dalle macerie della prima guerra mondiale, chiedevano cosa dovevano fare. Rispose semplicemente: "Ognuno segua il demone che tiene i fili della sua vita". La partecipazione alle conferenze sarà gratuita e avverrà tramite prenotazione online attraverso la piattaforma Eventbrite. I biglietti per Ivano Dionigi saranno disponibili solamente dalle ore 12.00 di Lunedì 26 Ottobre.

(Rimini) Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha detto no al parco eolico proposto al largo della costa riminese, nella zona sud della provincia. Il capogruppo della Lega in consiglio comunale definisce “buono l'intervento” del primo cittadino, oggi sulla stampa locale. Per questa nostra battaglia a tutela del paesaggio è molto importante”, commenta Marzio Pecci, che solo pochi giorni fa aveva chiesto proprio al sindaco di prendere una posizione decisa sul tema. “Ora dobbiamo avere anche il sì del presidente della provincia Riziero Santi alla nostra battaglia e poi dei sindaci e associazioni”, fa un passo avanti Pecci.

“Sul Parco eolico la Lega è pronta a formare il Comitato per promuovere Referendum”, ricorda Pecci. “La politica del Pd, questi mesi va a fasi alterne, ma apprezziamo la decisione del sindaco riminese. La Lega non ha avuto bisogno del rendering per capire la mostruosità del parco; purtroppo siamo stati i soli a manifestare da subito, la contrarietà al parco e siamo rimasti delusi dal silenzio delle associazioni di categoria sempre pronte a cavalcare l'onda del consenso del momento. Rimini ha bisogno di cultura e di coraggio anche per difendere l'ambiente”, spiega Pecci.

“Noi crediamo che se tutto il territorio della provincia di Rimini sarà compatto vinceremo questa battaglia, già adesso, dato che il progetto è nella fase iniziale dell'iter amministrativo per il rilascio dell'aurizzazione. È dunque necessario che, da subito, tutte le associazioni di categoria, insieme ai sindaci della provincia, facciano squadra con la Lega, come ha fatto Gnassi, per vincere questa battaglia contro il mostro. Entro la prossima settimana sarebbe utile far pervenire al Ministero per l'ambiente la bocciatura dell'ecomostro da parte del territorio con l'avvertimento che se la procedura non si arresterà insisteremo nella richiesta di referendum e nelle manifestazioni di piazza. I "furbetti dell'eolico" vanno stoppati subito. L'ambiente non può essere deturpato in nome dell'ambiente stesso”, conclude il capogruppo della Lega.

Venerdì, 23 Ottobre 2020 12:03

Il pub Red Devil tra le botteghe storiche

(Rimini) Il pub Red Devil, fondato nel 1987 dai fratelli Paolini che continuano a gestirlo tutt’ora, è diventato Bottega Storica del Comune di Rimini. Nato come punto di ritrovo dei bikers, mantiene il suo stile che richiama la Street & Urban Art e si è evoluto negli anni implementando l’offerta gastronomica con il forno a legna e la costante organizzazione di serate e cene a tema anche con musica dal vivo. Ora, con la speciale targa di Confcommercio della provincia di Rimini, il Red Devil è entrato in rete insieme alle altre Botteghe Storiche, inserito nell’itinerario “Intrattenimento” del progetto di valorizzazione “Itinerari Botteghe Storiche – Custodi di Identità e Tradizioni” che tramite un QRcode permette di visitare il locale visualizzando la scheda dell’attività e le foto storiche, ma anche trovare le altre Botteghe Storiche del territorio seguendo sulla mappa gli itinerari tematici.

“Il Red Devil – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini – è una pietra miliare dei pub che hanno contribuito e contribuiscono tuttora a fare di Rimini la meta del divertimento per intere generazioni. È un piacere che arrivi per Marco e Paolo Paolini un riconoscimento per il lavoro che portano avanti fin dagli Anni Ottanta. Ma quei “bei tempi” al Red Devil non sono ancora passati: basta fermarsi una sera per capire quanto in questo locale si divertono i ragazzi di tutte le età”.

“Oggi il Red Devil è una sorta di ambasciata riminese dell’Alto Adige – racconta Marco Paolini – e la leggenda vuole che i ragazzi altoatesini dicano che “non sei uomo finché non passi per il Red Devil”. E questo non solo d’estate, perché con la nostra attività abbiamo sposato quel processo di destagionalizzazione della Riviera da tanti auspicato, mantenendo il locale aperto tutto l’anno con grande successo. Teniamo molto al riconoscimento di Bottega Storica, che dimostra come anche il nostro Red Devil sia parte integrante della storia del divertimento riminese. Ne siamo orgogliosi, in particolare in un momento difficile come questo, sperando che sia di buon auspicio per il futuro. Passato, presente e futuro stanno insieme nel nostro locale come nel progetto di Confcommercio: basta il cellulare per scoprire le attività storiche di Rimini legandole attraverso itinerari tematici tutti da provare”.

Venerdì, 23 Ottobre 2020 12:01

23 ottobre

Caserma chiusa | Pattuglie antimovida | Ex Ghigi, bando deserto

(Rimini) Non abbassare la guardia sulla sicurezza ma coniugare questa necessità a quella, altrettanto importante, di stare vicino ai propri cari. Con questo obiettivo la Regione Emilia-Romagna è al lavoro per dotare i gestori delle strutture residenziali per anziani e disabili di tamponi rapidi per favorire una modalità di screening immediato rivolto a familiari e parenti. In questo modo si potrebbero riprendere visite programmate e contingentate.

Entro la prima decade di novembre, in concomitanza con l’arrivo dei tamponi rapidi, i parenti potrebbero avere la possibilità di effettuare il tampone direttamente nella struttura e, se l’esito sarà negativo, di vedersi autorizzare dai gestori la possibilità di incontrare i propri cari lì ospitati. La direzione generale dell’assessorato al Welfare e alle Politiche per la salute definirà già nei prossimi giorni le modalità operative della distribuzione dei tamponi rapidi, dopo un confronto diretto con i gestori delle strutture che li richiederanno: Case-residenza per anziani non autosufficienti (Cra), Case di riposo e comunità alloggio per anziani, Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili e Case famiglia e gruppi appartamento per anziani e disabili (Csrr).

“E’ indispensabile- sottolineano la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- trovare una soluzione a quello che giustamente viene vissuto come un dramma nel dramma: l’impossibilità di stare vicino ai propri affetti in un momento così delicato e doloroso come quello che stiamo vivendo, con il rischio da parte di persone che già si trovano in condizioni di fragilità di sentirsi isolate e quasi dimenticate. Naturalmente la sicurezza va garantita e rimane la priorità assoluta, ma accanto all’esigenza sanitaria ne esiste una, altrettanto importante, che è quella affettiva, umana. Non bisogna arretrare di un millimetro sulle norme di sicurezza, ma non possiamo ignorare il dolore dei familiari dei degenti che non vogliono lasciarli soli.

(Rimini) La Sanità di San Marino è entrata ufficialmente nella fase 2 di gestione dell’Emergenza sanitaria causata dal virus Sars-CoV-2. Si tratta di un livello di maggiore attenzione e sorveglianza sull’andamento dei contagi da Covid-19, che prevede nuove misure per contrastarne la diffusione. Il tutto nell’ottica di convivenza con il virus, mantenendo il più possibile l’apertura dei servizi Iss, ma con le dovute precauzioni di sicurezza a tutela degli assistiti e degli operatori. A illustrare i vari aspetti sono intervenuti questa mattina in conferenza stampa il Direttore Generale ISS Alessandra Bruschi, il Direttore ff delle Attività Sanitarie e Socio-Sanitarie Antonella Sorcinelli, il Direttore del Dipartimento Ospedaliero Ivonne Zoffoli, il Direttore del Dipartimento Prevenzione Francesca Masi e la Responsabile della Comunicazione-URP Stefania Stefanelli.

Per la comunicazione e informazione, presentato il nuovo “cruscotto, accessibile dalla home page del sito www.iss.sm, consultando la sezione“Covid-19, che sarà aggiornato quotidianamente entro le ore 13 (fine settimana esclusi) con i dati totali dei casi rilevati a San Marino. Tale cruscotto è frutto della collaborazione tra l’Ufficio Controllo di Gestione ISS, Authority Sanitaria e Ufficio di Statistica. In merito alle nuove misure anticontagio, a livello di Gruppo di Coordinamento per le Emergenze Sanitarie (di cui fanno parte, oltre all’ISS anche l’Authority Sanitaria e la Protezione Civile) è stato decretata la fase 2 delle 3 contenute nel documento Emergenze sanitarie epidemiche e sono stati attivati i piani organizzativi dei servizi, negli incontri settimanali avviati fin dai primi di settembre e coordinati dal Direttore Generale.

Tutti gli sforzi in campo sono mirati alla riduzione al minimo dei contagi per evitare di dover riaprire il reparto Covid, procedura che richiederebbe il ricorso a risorse, soprattutto umane e a percorsi interni all’Ospedale, che potrebbero nel tempo a dover ridurre alcuni servizi e rinviare alcune prestazioni. Eventualità che in questa fase vuole essere assolutamente scongiurata. Per tali motivi verrà attivato ufficialmente dalla prossima settimana, il “drive-in” per i prelievi e i test molecolari per la diagnosi di infezione da Covid-19. Il punto tamponi in “drive-in” sarà ubicato nei locali allestiti e predisposti al livello - 4 del parcheggio multipiano dell’ ISS (zona ex casa di riposo).

In ragione del lento ma costante aumento dei casi, è stata prevista la riattivazione del Servizio di Supporto Psicologico telefonico per i cittadini e gestito dagli psicologi della Salute Mentale. Il servizio sarà attivo dal prossimo 26 ottobre, tutti i lunedì dalle ore 14:30 alle 16:30 e il mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12, contattando il numero 0549 994593. Sempre da lunedì 26 ottobre prenderà il via anche la nuova organizzazione dei Centri per la Salute, secondo le modalitàà già comunicate e che prevede che tutti gli accessi, anche in urgenza, avvengano dietro prenotazione o contatto telefonico con gli stessi centri. Inoltre l’attività dei Centri è diversificata in base alle diverse fasce orarie per evitare che si verifichino assembramenti tra le persone che necessitano di recarvisi.

A livello ospedaliero sono stati riprogrammati gli orari di reparti e servizi cercando di recuperare ancora più velocemente l’arretrato formatosi nelle liste d’attesa e dovuto al blocco dell’attività dei mesi di marzo, aprile e maggio. In alcuni servizi è stato riprogrammato tutto l’arretrato, ma in altri servizi deve essere ancora smaltito. L’intenzione, ribadita in conferenza stampa oggi, è quella di non dover arrivare a sospendere le prestazioni. Come nelle settimane precedenti, si rammenta la necessità che tutti rispettino le raccomandazioni igienico-sanitarie finalizzate a contrastare la diffusione del virus, quali in particolare il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e un costante igiene delle mani con sapone o gel igienizzanti. Si ricorda inoltre ai cittadini che in caso di febbre o sintomi respiratori, non ci si deve recare direttamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale, ma bisogna prima contattare il proprio medico curante o la guardia medica.

 

(Rimini) Gli ultimi provvedimenti presi da governo e da alcune Regioni per il contenimento della seconda ondata di Covid-19 stanno mettendo definitivamente in ginocchio tutto il settore dei pubblici esercizi. Un’emergenza nell’emergenza sulla quale le associazioni di categoria con in testa la Fipe  accenderanno un riflettore mercoledì 28 ottobre alle 11.30, quando i gestori dei locali occuperanno contemporaneamente le piazze di 10 città italiane capoluoghi di regione - Firenze, Milano, Roma, Verona, Trento, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari, Catanzaro. Sarà una manifestazione dal valore simbolico ma comunque di grande impatto visivo, nel pieno e assoluto rispetto di ogni normativa, soprattutto sanitaria. Anche Rimini sarà presente con una delegazione di rappresentanti e operatori di pubblici esercizi che partirà alla volta di Bologna. Obiettivo: ricordare i valori economici e sociali della categoria, che occupa oltre un milione e 200mila addetti e chiedere alla politica di intervenire in maniera decisa e concreta per salvaguardare un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid19, nel nostro Paese generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno.

“Comprendiamo l’emergenza sanitaria e la gravità del momento – spiega il presidente di FIPE della provincia di Rimini e vicepresidente regionale, Gaetano Callà - ma coniugare sicurezza e lavoro è possibile e deve essere l’obiettivo principale del governo e di tutta la politica. In questi mesi abbiamo investito tanto in sanificazioni, dispositivi di protezione per lavoratori e clienti e misure di sicurezza all’avanguardia. Sono stati fatti sacrifici importanti, con senso di responsabilità e attenzione al bene comune, siglando protocolli e rispettando le regole. La categoria sta pagando un conto economico salatissimo e le conseguenze rischiano di essere drammatiche. Chiediamo dunque alle istituzioni di tener conto dei sacrifici degli operatori prevedendo strumenti concreti e adeguati incentivi per risollevare il comparto. E’ necessario tutelare un settore che rappresenta un’autentica ed indiscussa eccellenza. Scendiamo in piazza per evidenziare pubblicamente, una volta di più, questa situazione senza precedenti. Misure che servono immediatamente per evitare si concretizzino le stime dei nostri Uffici studi, che per la fine dell’anno nel nostro settore ipotizzano la chiusura sul territorio nazionale di 50mila aziende e la perdita di 350mila posti di lavoro. Se dovesse accadere sarebbe una pesante sconfitta per tutti, politica, economia e società”.

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