Prefettura e Confcommercio firmano per la legalità e la sicurezza
(Rimini) Il prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza e il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, hanno siglato questa mattina il nuovo “Protocollo Quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese”, declinazione territoriale del documento sottoscritto a livello nazionale dal Ministero dell’Interno insieme alla confederazione. Con la sottoscrizione del documento si intendono favorire risposte anche ad una esigenza ampiamente manifestata, ovvero quella di consentire alle imprese associate di poter incrementare il punteggio del rating di legalità, indicativo del rispetto degli standard di legalità e del protocollo. A questa attribuzione vengono collegati vantaggi, tra l’altro, in sede di accesso al credito bancario, di concessione di finanziamenti pubblici e delle procedure di affidamento dei contratti con la pubblica amministrazione.
“Sottoscrivere un protocollo con una associazione di categoria come Confcommercio”, riferisce il prefetto, “significa provare a delineare percorsi che incidono direttamente nel tessuto socio-economico della nostra quotidianità, immaginare strade e piazze ancora più sicure per gli operatori di settore ma anche per i cittadini che ad essi si rivolgono, utilizzare strumenti di condivisione per prevenire e contrastare fenomeni di criminalità a qualunque livello essi si manifestino, tanto che le stesse imprese si impegnano ad adottare misure organizzative al riguardo, anche garantendo la trasparenza nei rapporti con la pubblica amministrazione e facendo scelte responsabili dei propri partners commerciali”.
Punti nodali, l’osservanza delle normative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, la denuncia alle autorità competenti di eventuali richieste illecite di denaro e l’adozione di sistemi che garantiscano la tracciabilità dei flussi finanziari. “Abbiamo voluto trasferire anche a livello territoriale questo importante Protocollo – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - che si pone nell’ambito dell’ormai consolidato percorso di collaborazione tra la nostra Associazione, le istituzioni e le forze dell’ordine. Un passaggio importante, soprattutto in un momento di grave crisi per le imprese a causa di questa pandemia. Un problema, quello dell’illegalità, di cui il nostro territorio non è esente e per il quale vanno formati robusti anticorpi. Continuiamo dunque a porre le basi per iniziative congiunte con le istituzioni, con l’obiettivo di prevenire e contrastare qualsiasi tipo di infiltrazione della criminalità organizzata nel mercato e qualsiasi fenomeno criminale che limiti la libertà economica delle imprese, nonché per garantire un contesto sicuro per gli imprenditori, ai loro collaboratori, familiari, dipendenti, clienti e fornitori”.
Centrale di spaccio a Miramare: uomo in overdose, arrestati i pusher
(Rimini) Nella nottata tra il 27 ed il 28 ottobre la Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto 4 uomini ed 1 donna per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e lesioni come conseguenza di altro delitto. Alle 22,30 circa del 27 ottobre, alla sala operativa della Questura è arrivata la notizia che un uomo, un 58enne della provincia di Chieti, in via Pomezia, era stato soccorso per una overdose dal personale del 118.
2Il 58enne, grazie al tempestivo intervento dei medici, ha ripreso coscienza ed è stato trasferito all’ospedale Infermi. Una volta constatato il miglioramento dello stato di salute dell’uomo, i poliziotti delle volanti, con accertamenti più approfonditi, hanno appurato che le due donne presenti all’interno dell’appartamento con l’uomo, una 55enne foggiana ed una 32enne riminese, rispettivamente compagna ed amica dell’uomo, avevano consumato crack ed eroina insieme a lui, per festeggiare una “rimpatriata” con la 32enne, conosciuta qualche anno prima all’interno di una comunità di recupero".
"Serrate e immediate indagini dei poliziotti hanno portato al rintraccio dello spacciatore, un 21enne tunisino, che aveva consegnato alla 32enne riminese la sostanza stupefacente. L’attività investigativa, condotta durante tutta la notte dal personale delle volanti ha portato alla scoperta di un residence, sito a Rimini in viale Bergamo, in cui, con l’ausilio di altri tunisini, il 21enne aveva creato una centrale di spaccio".
"Nel cuore della notte i poliziotti, in divisa, si sono recati al residence di Miramare al fine di rintracciare lo spacciatore e, con uno stratagemma, sono riusciti ad individuare l’appartamento in cui risiedeva e ad accedere al suo interno. Prima di riuscire ad accedere tuttavia gli spacciatori riuscivano a disfarsi di una grande quantità di stupefacente gettandola nel water. Una volta entrati nell’appartamento i poliziotti si sono trovati innanzi tre individui, tutti di nazionalità tunisina, di cui uno il 21enne che aveva ceduto l’eroina all’amica della coppia ed un 43enne ed un 24enne sempre tunisini".
"I giovani con calci e pugni hanno cercato di impedire l’accesso ai due poliziotti che tentavano di recuperare quello che i tunisini avevano poco prima gettato nel water. Uno degli agenti è stato colpito alla mano riportando una lesione guaribile in 6 giorni. Nonostante la colluttazione gli operatori sono riusciti a recuperare un involucro trasparente che galleggiava ancora nell’acqua del water, confezione che poi è stata accertato contenere dell’hashish, successivamente posta in sequestro penale. Contestualmente il 43enne tunisino, pur di eludere il controllo di Polizia, ha aperto la porta di ingresso e si trovava difronte altri 2 poliziotti, che cercava di colpire con una testata poi con le braccia e con le gambe al fine di farsi largo per guadagnarsi la fuga".
"Durante la colluttazione il 43enne ha tentato di disfarsi di un involucro di colore blu contenente eroina recuperato e sequestrato dagli operatori, dello stesso colore e tipologia di quello rinvenuto all’interno dell’appartamento del 58enne finito in overdose".
"Dalla successiva perquisizione, estesa anche ad un altro appartamento del residence, i poliziotti si sono imbattuti anche in una cittadina moldava di 51 anni, la quale era distesa sul letto con un piatto in ceramica tra le mani intenta a consumare uno spinello, ed un altro cittadino italiano di 58 anni. Nel piatto di ceramica, intriso di sostanza stupefacente del tipo eroina, erano posizionati cinque frammenti di hashish, al di sopra del comodino è stato trovato un coltello a serramanico con evidenti residui di eroina, una tessera sanitaria plastificata notevolmente deteriorata poiché verosimilmente utilizzata per il taglio dello stupefacente, un involucro di cellophane termosaldato contenente eroina, due involucri con semi di canapa, un involucro contenente marijuana, uno smartphone e la somma di 570 euro, il tutto posto in sequestro penale. All’interno della cassaforte presente nella stessa stanza, veniva rinvenuta la somma di 1.950 euro".
"Alla fine degli accertamenti i 3 cittadini tunisini sorpresi all’interno del primo appartamento, ed il cittadino italiano con la signora moldava, reperiti nel secondo appartamento, sono stati tratti in arresto in concorso per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre solo per i tre tunisini resta in piedi anche l’accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Infine, solo per il 21enne tunisino che aveva ceduto la dose quasi letale, è stato ipotizzato il reato di lesioni come conseguenza di altro delitto. Gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Rimini, mentre la donna presso quella di Forlì, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria".
Aeroporto Forlì, inaugurato con Bonaccini
(Rimini) Una pista di duemila e cinquecento metri, oltre venti piazzole per i voli executive, otto gate, sette desk di check-in con le gigantografie di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Faenza e Bagno di Romagna. È la seconda vita dell’Aeroporto ‘Luigi Ridolfi’ di Forlì, che torna sui radar di tutto il mondo. Fermo da più di sette anni - l’ultimo volo era stato il 29 marzo 2013 - lo scalo romagnolo ha ora tutte le carte in regola per tornare alla piena operatività. L’inaugurazione del ‘nuovo’ aeroporto Ridolfi si è svolta questa mattina, con il taglio del nastro al terminal.
Presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, col il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, ilpresidente di Forlì Airport, Giuseppe Silvestrini, il vescovo della diocesi Forlì – Bertinoro, Monsignor Livio Corazza, e, collegati da remoto, la ministradelle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il direttore generale Enac, Alessio Quaranta. “Oggi è una giornata di speranza, in un clima molto complicato a causa della ripresa della pandemia- afferma il presidente Bonaccini-. Abbiamo ancora di più la necessità di marciare tutti nella stessa direzione perché sappiamo che se da un lato dobbiamo combattere finché non arriverà il vaccino, dall'altro è necessario lavorare oggi per farci trovare pronti quel giorno”. “Il turismo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia- prosegue il presidente-, è uno dei pilastri della nostra regione e la Riviera un punto di riferimento internazionale. In questo contesto il ‘Ridolfi’ rientra pienamente tra le priorità infrastrutturali, in un mondo che ha bisogno di opere sempre più moderne e funzionali”.
“Abbiamo consegnato 12 milioni di euro a Parma per l’allungamento della pista- spiega Bonaccini- e vogliamo confermare anche per Forlì la stessa cifra. Si tratta di un investimento necessario per uno scalo che si prende oggi una bella quota di rischio, in un momento che suggerirebbe il contrario. Ma questa è l'Emilia-Romagna, la forza della nostra terra, altrimenti non potremmo competere con altri territori e garantire un’alta qualità di vita. Ringrazio quindi chi fa un investimento così straordinario in momento così difficile- chiude il presidente-, gli imprenditori che ci mettono la faccia. Vi siamo grati, se l’aeroporto Ridolfi avrà una prospettiva sarà infatti un bene per tutta l'Emilia-Romagna”.
La piena operatività dell’aeroporto è stata ufficializzata lo scorso 28 ottobre con la consegna da parte di Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile- dell’ordinanza che contiene il regolamento per la gestione dello scalo da parte della società romagnola Forlì Airport srl. Dopo sette anni e mezzo di stop il Ridolfi si prepara così al suo primo volo di linea in programma per martedì 1^ dicembre, quando il velivolo di Air Dolomiti decollerà da Monaco di Baviera alle 17.50 per poi atterrare a Forlì alle 19 e poi ripartire verso la città tedesca alle 19.40.
Oltre ad Air Dolomiti – società italiana controllata dalla tedesca Lufthansa –, il cui volo inaugurale Forlì-Monaco di Baviera sarà poi in calendario cinque giorni la settimana, sono altre tre le compagnie impegnate ad assicurare i voli: Ego Airways, società italiana sorta nel 2019 - in attesa della certificazione operativa - che intende collegare la Romagna con Sardegna, Sicilia e altre località del Sud Italia, Lumiwings, compagnia greca, base per collegamenti con l’Europa orientale e nel periodo estivo con i centri turistici del mar Egeo, e la maltese Air Horizont che sposterà da Saragozza a Forlì il suo hub
Metromare, la sindaca Tosi scrive ai colleghi di Misano e Cattolica
(Rimini) "Facciamo tesoro dell'esperienza passata e fallimentare del Trc per evitare un simile scempio anche per il prolungamento nella zona Sud". Questo in breve il messaggio che sindaco di Riccione, Renata Tosi, ha inviato ieri sera, una lettera indirizzata ai sindaci di Misano Adriatico e di Cattolica oltre che al presidente della Provincia di Rimini. "Aver fatto la linea del Trc a ridosso della linea ferroviaria, con un muro deturpante, inutile è stato un tragico errore - sostiene il sindaco Tosi - tornando a proporre "di partecipare all'avviso del M.I.T. per l'accesso alle risorse destinate al Trasporto Rapido di massa. Crediamo che la strada maestra sia la progettazione di un aggiornamento strutturale del servizio Tpl come già sostenuto formalmente dal Comune di Misano Adriatico". Riccione torna a ribadire che il tragitto per il prolungamento del Trc deve essere "(come indicato e richiesto dai Comuni di Misano e Cattolica di cui rispettiamo l'autonomia nella scelta del tracciato al netto del rispetto dei parametri trasportistici necessari) può partire dalle 'Navi' di Cattolica (collegamento alla Stazione con una circolare interna), attraversare la città di Misano Adriatico sulla linea litoranea per connettersi sulla stessa linea a Riccione Sud (Campeggi, Terme da cui connettersi alla Stazione con una circolare interna come a Cattolica) e da qui proseguire in linea retta verso piazzale Curiel per poi servire tutto il bacino a mare sino al confine con Rimini ove potrà deviare verso l'importante hub strategico dell'Aeroporto e raggiungere, utilizzando l'infrastruttura già realizzata, l'altro grande nodo della mobilità pubblica nazionale ed internazionale che è la rinnovata Stazione di Rimini con diramazione verso la Fiera o verso Ravenna".
Imprese in Romagna: terzo trimestre, saldo positivo tra cancellati e iscritti
(Rimini) Al 30 settembre 2020 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.314 imprese registrate (sedi), di cui 70.665 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.597, di cui 88.328 quelle attive (-0,4% rispetto al medesimo periodo del 2019). L'imprenditorialità si conferma diffusa: 96 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel corso del terzo trimestre del 2020 nell'aggregato Romagna si sono verificate 812 iscrizioni e 727 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), per un saldo positivo di 85 unità (nel medesimo trimestre del 2019 il saldo fu pari a +25); il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,10%, inferiore al dato regionale (+0,21%) e nazionale (+0,39%). Nel confronto tendenziale con il 30/09/2019 si riscontra una diminuzione delle imprese attive pari allo 0,6%, analogamente alla dinamica della regione Emilia-Romagna (-0,7%), mentre a livello nazionale si apprezza ancora una situazione di stabilità.
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (23,5% sul totale delle imprese attive), in calo dell'1,2%, Costruzioni (14,8%), stabile, Agricoltura (12,5%), in flessione dell'1,8%. Alloggio e ristorazione (10,6%) in calo dell'1,3%; Industria manifatturiera (8,5%) in flessione del 2,1%, mentre le Attività immobiliari (8,0%) sono in aumento (+1,4%).
Si segnala la flessione per le "Altre attività di servizio" (4,7% l'incidenza, -0,4% la dinamica) e per "Trasporto e magazzinaggio" (3,2% l'incidenza, -3,6% la dinamica), mentre nel comparto delle "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,6%) le imprese attive sono in aumento in termini tendenziali (+3,7%).
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,8%) risulta costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (22,9%) e le società di capitale (20,0%), unica forma giuridica in aumento (+2,8%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).
Le imprese artigiane attive sono pari al 30,1% del totale e in flessione dell'1,0% in termini tendenziali.
Santarcangelo, Rino Mini rilancia la sua offerta ristorativa
(Rimini) Malgrado il difficile momento Rino Mini non lascia ma rimodula tutta la sua "offerta del cibo" a Santarcangelo alla luce delle normative sugli orari di apertura delle attività ristorative. "La nostra – spiega l’imprenditore riminese – è sia un'attività economica con posti di lavoro che devono essere tutelati, sia un servizio che diamo alla comunità. Vogliamo dare un segnale di ottimismo e di fiducia per il futuro, e così anziché chiudere e fare polemica, abbiamo deciso di adattare la nostra offerta gastronomica alla luce delle novità in atto".
La prima delle quali riguarda Ferramenta, nella centrale piazza Ganganelli. Il locale che ha adottato una cucina contemporanea e aveva investito nel sistema di sicurezza con il sanitunnel, a partire da oggi (giovedì 29 ottobre) sarà aperto tutti i giorni dalle 7 alle 15. In sostanza, offrirà servizio di colazione e pranzo con la possibilità di degustare il nuovo menù autunnale.
Cambiamenti in vista anche Dai Galletti – Osteria con cucina da cortile a Santarcangelo Alta. Per la prima volta sarà aperto tutti i giorni nell'orario di pranzo. La ripartenza è prevista da sabato 31 ottobre dalle 12 alle 15. A coordinare le diverse proposte dei due locali, Ferramenta e Galletti, sarà sempre l'executive chef Vincenzo Quacquarelli.
Ultimo, ma non meno importante, il Panificio Ferramenta, il nuovo arrivato del network di Rino Mini a Santarcangelo. Qui è confermato l'orario dalle 7 alle 21, con le proposte di pani realizzati con grani antichi del Mastro fornaio di fama nazionale, Ezio Rocchi. “Le limitazioni degli orari previste dall'ultimo Dpcm non dovranno comunque scoraggiare: nessuno a Santarcangelo e dintorni dovrà preoccuparsi di cosa dover preparare per cena. Da lunedì 2 novembre infatti tutti e tre gli esercizi effettueranno vendite "take away" e con "delivery" dalle 18:00 alle 22:00”.
Pullè: Trc? Una voragine di passeggeri e fondi
(Rimini) “Nel 2011, l’amministrazione Pironi (Pd) annunciava trionfante che il numero di passeggeri previsti, sui quali il Cipe aveva concesso il finanziamento del Trc, era di 20mila al giorno. Oggi, 2020, scopriamo, dai dati ufficiali, che i passeggeri del Trc (che nel frattempo ha cambiato nome in MEtromare, ndr) stati “tra i 1.000 e i 1.500 al giorno”: un tredicesimo di quanto prospettati nel 2011”. Lo sottolinea Fabrizio Pullè, capogruppo in consiglio comunale a Riccione del gruppo Noi riccionesi.
“Per giustificare l’opera, il suo finanziamento e l’enorme spesa, avevano ipotizzato che il Trc avrebbe avuto 20mila passeggeri di media al giorno; dato che però, come noi andiamo sostenendo da anni, oggi, si è rivelato completamente fantasioso, irreale e inventato. In pratica, dei 20mila passeggeri annunciati e previsti al giorno, tolti i poco più di mile reali, sul Trc avrebbero circolato ben 18.500.... fantasmi”, continua.
“Un esercito di passeggeri mai esistiti, che nessuno ha mai visto, che non paga il biglietto, che non dà alcun utile economico all’opera. Una media giornaliera di passeggeri effettivi che porta a circa 550mila passeggeri all’anno, contro i 6.750.000 previsti. Un buco di passeggeri di circa 6,2 milioni all’anno. Una voragine, più che un buco”, fa i conti Pullè.
A tema la prossima approvazione del bilancio Pmr, la società proprietaria dell’opera. “E quindi, cari riccionesi, preparate a mettere le mani al vostro portafoglio, perché il Trc continuerà ad accumulare debiti che dovrete pagare proprio voi cittadini. Dalla previsione di 20mila, alla realtà, ben più amara, di 1.500. Chi pagherà, ora, per le “fantasiose previsioni” su cui si era progettata questa opera inutile?”.
29 ottobre
Muore a nove anni | San Marino risponde | "Sussidio no, lavoro sì"
Discoteche e locali protestano a Bologna, Callà: vogliamo lavorare
(Rimini) Tovaglie apparecchiate stese in mezzo alla piazza, ma vuote. Con questa immagine, il sottofondo dell’inno nazionale e del silenzio e l’hastag #siamoaterra la FIPE-Confcommercio, Federazione Nazionale Pubblici Esercizi, ha manifestato in 24 piazze d’Italia con oltre 10mila persone collegate idealmente, accendendo ancora una volta un faro sulle gravi difficoltà in cui si trova il settore dei pubblici esercizi, dai ristoranti ai bar, fino ai pub, al catering e a tutto il momento dell’intrattenimento notturno, già provato dal duro lockdown primaverile e ora, nonostante gli investimenti in sicurezza per ottemperare ai protocolli, nuovamente penalizzata da orari incompatibili con la propria attività. Fipe della provincia di Rimini si è unita nella protesta ai colleghi di tutta Emilia Romagna che si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Maggiore, portando a Bologna rappresentanti di categoria e gestori dei locali di tutta la provincia. Tra gli altri presenti a Bologna. Da Cattolica: Staccoli, da Riccione: Pascià e Chiringuito 151, da Verucchio: La Fratta e Casa Zanni, da Misano: Osteria Vecia, da Rimini: Barafonda, Lo Zodiaco, Frontemare, Darsena Sunset, Hasta Luego, Ingrata, Circus, Amerigo, Sbionta, Giusti, TerraeMaris, Red Devil e Mr Jones.
“Eravamo migliaia e abbiamo manifestato con il massimo rispetto delle norme. Una forma di protesta – sottolinea il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini e del SILB-Fipe regionale – composta ed educata, ma ferma e decisa. Siamo a terra, come le tovaglie apparecchiate sul selciato, e i ristori promessi dovevano arrivare ben prima di queste nuove misure restrittive, come avevamo chiesto a gran voce anche direttamente al premier Conte qualche settimana fa. Ristori che ora possono essere solo il primo passo, a patto che davvero arrivino in fretta e non rimangano solo promesse come i rimborsi per le spese di sanificazione, sbandierati al 60% e poi di fatto ridotti a poco più del 9% a fronte degli ingenti costi sostenuti dalle imprese. Se siamo riusciti a trascorrere un’estate serena nei locali, senza picchi di contagio, è perché la stragrande maggioranza degli imprenditori è stata alle regole. Regole che ora sembra non valgano più, o che valgano solo fino a una cert’ora: non è tollerabile, né economicamente sostenibile. Chiediamo solo di poter lavorare con tutte le precauzioni del caso, di ospitare le persone in sicurezza, distanziate e serene.
Per quanto riguarda le discoteche, siamo seriamente preoccupati guardando al nuovo DL Ristori: si parla del 400% in più per i gestori dei locali che hanno avuto un sostegno ad aprile, peccato che siano solo una parte dei locali italiani, soprattutto di quelli stagionali che ad aprile non erano aperti. Serve assolutamente un tavolo condiviso in cui parlare della specificità di questo settore che, evidentemente, non è ancora chiara al legislatore. Le discoteche sono state sbattute in prima pagina come mostri, come capri espiatori, ma dati alla mano non era così. La rinnovata spinta del virus dopo 8 mesi di chiusura delle sale da ballo dimostra che non era colpa delle discoteche e a distanza di mesi mi piacerebbe sentire voci che si alzano a nostra difesa”.
“Innanzitutto vorrei ringraziare i tanti colleghi di tutta la provincia di Rimini che hanno voluto essere insieme a FIPE oggi a Bologna – dice il presidente di FIPE della provincia di Rimini, Gaetano Callà - per fare sentire la nostra voce univoca. Non siamo scesi in piazza perché vogliamo elemosine dallo Stato, ma vogliamo tornare a lavorare! Ci siamo attrezzati per questo, abbiamo investito in sicurezza e ora ci ritroviamo punto e a capo, con una crisi che morde e che rischia di far chiudere più di 50mila imprese lasciando a casa 300mila lavoratori. Le nostre imprese sono piccole, ma alle spalle di ognuna di esse ci sono dipendenti e famiglie. Senza poter lavorare siamo alle prese con costi vivi che vanno avanti ogni giorno e senza aiuti concreti e veloci rischiamo di non poterli saldare. Ciò significherebbe alzare bandiera bianca e non riaprire mai più. Né noi, né il Paese, ce lo possiamo permettere perché i pubblici esercizi e l’enogastronomia sono l’anima dell’Italia, del suo turismo. Per il nostro territorio sarebbe un disastro difficile da rimettere a posto”.
Ristori alle attività, anche in salsa riminese
(Rimini) "Mettiamo in campo una risposta immediata ma che guardi al domani, per dare una prospettiva. Un pacchetto di misure che vada ad affiancare le misure del Governo attraverso il decreto ristoro e il contributo straordinario della Regione, che annunciato fondi per 10 milioni per le attività più penalizzate dalle ultime chiusure: quanto più le azioni saranno sostanziali e rapide e meglio saremo attrezzati per affrontare la ripartenza". In videoconferenza con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, nel primo di una serie di confronti con le realtà cittadine, il sindaco Andrea Gnassi insieme agli assessori Jamil Sadegholvaad e Gian Luca Brasini ha presentato le proposte a cui il Comune di Rimini sta lavorando per sostenere le imprese e per consentire di avere una base di ripartenza per il 2021.
"Siamo tutti sulla stessa barca ed è solo insieme che potremo affrontare questa difficile momento, con consapevolezza, senso di responsabilità e lucidità - ha sottolineato il sindaco Gnassi – Per questo serve un patto tra istituzioni, sanità, categorie, per uscire insieme dall'emergenza e costruire una prospettiva. Il Comune prova a fare la sua parte con questo 'pacchetto d'urto', che s'incardina nelle azioni di ristoro previste dal Governo, ma che ha l'obiettivo di guardare oltre all'emergenza e di mettere le imprese nelle condizioni di farsi trovare pronti quando ci saremo lasciati alle spalle il periodo più critico". Diverse sono le leve su cui si sta agendo a partire dal prolungamento per tutto il 2021 del progetto Rimini Open Space, che nella sua prima fase di sperimentazione ha coinvolto oltre 400 attività, che hanno potuto lavorare garantendo distanziamento e sicurezza. Sempre per i pubblici esercizi la proposta è di esenzione della Cosap, il canone per il suolo pubblico, per tutto il primo semestre del 2021.
Agevolazioni allo studio anche per quanto riguarda la Tari, con un contributo straordinario che possa consentire di ristorare la tassa rifiuti pagata per l'ultimo bimestre 2020. Misura già introdotta nel periodo di lockdown per quelle attività chiuse del tutto o parzialmente sulla base delle misure governative, con riduzioni fino al 40%. Un'ulteriore proposta riguarda le prossime festività natalizie, che inevitabilmente dovrà tener conto dell'evoluzione sanitaria: se le condizioni lo permetteranno, l'intenzione è di favorire la fruibilità dei parcheggi dell'anello del centro storico, valutando l'introduzione di gratuità (ad esempio per la prima ora di sosta), per tutto il mese di dicembre e anche a gennaio. Tra le misure al vaglio anche la possibilità di riproporre e integrare la 'no tax-area', che tra i vari interventi consente il rimborso dell'Imu per i proprietari di immobili che rinegoziano l'affitto e contributi alle start up d'impresa. "Oggi siamo chiamati tutti a stringere i denti – conclude il sindaco Gnassi – per poter essere liberi domani di ricominciare a correre. Le proposte del Comune vanno in questa direzione: vogliamo e dobbiamo farci trovare pronti".