Truffe agli anziani, il progetto del comune di Rimini
(Rimini) E' stato approvato ieri dalla Giunta Comunale il progetto denominato "Prevenzione e Contrasto delle Truffe agli Anziani", un'azione che mette in campo misure di prossimità adeguate a fornire alle persone anziane consiglio, supporto ed aiuto nell'ipotesi o comunque nell'immediatezza del rischio di truffa. Un rischio - a danno di persone anziane - che viene intentato o compiuto con l'utilizzo di diversi accorgimenti come anche telefonate di presunte fughe di gas, di acqua o cedimenti strutturali - soprattutto verso chi vive una condizione isolamento relazionale e sociale.
Diverse sono le azioni previste dal progetto, che contemporaneamente agiscono su più fronti: dalla promozione di una campagna comunicativa che punta a informare sul rischio delle truffe sulle modalità più appropriate per scongiurarle; all'adozione di misure di prossimità adeguate a fornire alle persone anziane consiglio ed aiuto nella immediatezza del rischio di truffa; fino agli interventi di supporto legale e psicologico forniti successivamente al verificarsi della truffa che sia andata a compimento oppure solo tentata. Il progetto, che verrà realizzato con il coinvolgimento attivo di soggetti del terzo settore, avrà un costo di 32 mila euro, interamente finanziato con un contributo del Ministro dell'Interno, attraverso il "Fondo per la prevenzione ed il contrasto delle truffe agli anziani.
"E' un progetto davvero importante - sottolinea Gloria Lisi Vicesindaco del Comune di Rimini - per il quale sarà possibile prevenire truffe e aiutare gli anziani soli, che già vivono condizioni difficili e spesso sono vittime di raggiri. Un progetto che punta a proteggere proprio chi vive in una condizione di progressivo isolamento relazionale e sociale verso i quali è più facile il concepimento e l'esecuzione di tali reati. Parliamo di stratagemmi sempre più raffinati, che ricorrono fino anche a travisamenti di difficile smascheramento, sulle emergenze domestiche, sfruttando la naturale preoccupazione degli anziani che sono, in questo senso, la fascia più debole della popolazione. Le azioni messe in campo andranno, dal percorso di prevenzione informativo, fino ad una consulenza per il supporto legale e psicologico. Un progetto che realizzeremo grazie alla Prefettura, che ci da la possibilità di accedere al contributo."
Evasione fiscale, sequestro da 1,6 milioni a cooperativa logistica
(Rimini) La guardia di finanza di Rimini ha dato esecuzione nel periodo compreso tra il 16 ottobre e 2 novembre scorso ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca per un importo complessivo pari a oltre 1,6 milioni di euro emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, nei confronti di un soggetto rappresentante di una società cooperativa, cessata alla fine del 2019, con sede operativa nel riminese, operante nel settore del trasporto merci e magazzinaggio, con 166 dipendenti e circa 4 milioni di euro di volume d’affari.
La misura cautelare reale è stata disposta a seguito degli accertamenti svolti dai finanzieri riminesi sulla base degli atti di una denuncia dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Rimini scaturita dal controllo automatizzato delle dichiarazioni che aveva evidenziato, per gli anni d’imposta 2016 e 2017, l’omesso versamento di iva. per oltre 1.600.000 euro. Il citato provvedimento è stato eseguito dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Rimini che hanno apposto i sigilli su beni mobili, quote societarie e disponibilità finanziarie intestati e/o riconducibili all’indagato rappresentante legale, A.G. di anni 42, residente a Rimini, in modo da porre concreto argine al danno erariale accertato a tutela del bilancio pubblico.
Gli esiti dell’attività costituiscono un’ulteriore concreta testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Rimini in stretta sinergia con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini e l’Agenzia delle Entrate, per la repressione del grave fenomeno dell’evasione fiscale con particolare riferimento all’evasione da riscossione.
Terzo settore, sostegno regionale per le spese affrontate durante l'emergenza
(Rimini) Coprire i costi dei progetti realizzati nei mesi di maggiore criticità per la diffusione del Coronavirus e fronteggiare le spese legate all’emergenza sanitaria: dai canoni di affitto e utenze, ai costi per la sanificazione dei locali e acquisto dei dispositivi di protezione individuali per gli operatori, a quelli per il personale, ai rimborsi spese ai volontari.Serviranno a soddisfare queste esigenze i contributi per gli Enti del Terzo settore, oltre 3 milioni di euro, resi disponibili dalla Regione Emilia-Romagna, che andranno a finanziare le 675 richieste presentate nel bando indetto lo scorso luglio e ritenute ammissibili. Il contributo medio riconosciuto è di 4.709 euro.
La Giunta regionale ha infatti approvato la graduatoria, decidendo di aggiungere ulteriori 716mila euro alla cifra iniziale di 2,5 milioni, portando così le risorse complessive a 3.178.934 euro. Una scelta fatta per far fronte all’alto numero di richieste pervenute e in considerazione del fatto che il Terzo Settore è particolarmente colpito dalle nuove misure restrittive disposte per contenere la seconda ondata di contagi da Covid-19. Le risorse provengono dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali, in base all'accordo di programma sottoscritto anche con l’Emilia-Romagna per favorire la realizzazione di interventi particolarmente innovativi da parte del Terzo settore; una realtà che in Emilia-Romagna comprende 3.086 organizzazioni di volontariato e 4.283 associazioni di promozione sociale.
"Siamo molto soddisfatti dell’esito del bando, che vede una risposta superiore alle aspettative- dichiara la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein-. Con questo intervento, rafforzato ulteriormente dal punto di vista delle risorse, possiamo far fronte all’alto numero di richieste di enti e associazioni del Terzo settore, sostenendoli in questo momento difficile e consentendo loro di proseguire le attività in forma diversa, anche per salvaguardare il lavoro di tante persone che operano in questi enti. A maggior ragione dopo le nuove restrizioni nazionali che hanno previsto la chiusura dei centri sociali e culturali, hanno bisogno di sostegno e la Regione Emilia-Romagna è stata e sarà al loro fianco, per questo abbiamo stanziato ulteriori risorse per coprire tutte le richieste”.
“Il mondo dell'associazionismo di promozione sociale e di volontariato- conclude la vicepresidente- rappresenta un tessuto fondamentale della nostra società, che ha contribuito e contribuisce fattivamente alla gestione dell’emergenza sanitaria e al sostegno di chi ha più bisogno e su cui sarà imprescindibile contare anche in questa seconda ondata della pandemia, ma anche nella successiva ricostruzione”.
Il bando prevedeva per gli Enti del Terzo settore la possibilità di ottenere contributi per coprire le spese sostenute dall’8 marzo al 31 agosto 2020 relativamente alla realizzazione di specifici interventi di risposta ai bisogni fondamentali e alle esigenze straordinarie della popolazione durante in lockdown; alla gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività); costi di igienizzazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori e per l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19; acquisto di beni e attrezzature entro il valore unitario massimo di 516 euro; acquisizione di beni di consumo e servizi; costi di personale e rimborsi spese ai volontari, esclusivamente riferite alle attività legate all’emergenza sanitaria. I contributi concessi per ciascun progetto andavano da un minimo di 3mila euro a un massimo di 5mila per le spese più consistenti.
Esito del bando. Delle 675 richieste di contributo finanziate, 351 sono state presentate da associazioni di promozione sociale iscritte nello specifico registro regionale; 234 da organizzazioni di volontariato, anch’esse iscritte nel registro regionale e 90 provengono da associazioni di promozione sociale con sede in Emilia-Romagna, non iscritte nel registro regionale ma iscritte da almeno un anno nel registro nazionale in qualità di enti affiliati.
Le risorse concesse, per provincia. L’intero pacchetto di risorse (3.178.934)saranno così distribuite a livello territoriale:aBologna andranno 758.442 euro; Modena 533.969 euro; Ferrara 379.192 euro; Parma 364.935 euro; Reggio-Emilia 350.546 euro; Ravenna 296.294 euro; Forlì-Cesena 229.601euro; Piacenza 135.135 euroe a Rimini 130.815 euro.
Lotta al covid, regione ER parteciperà a sperimentazione vaccino italo-inglese
(Rimini) Anche l’Emilia-Romagna parteciperà alla sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca contro il Coronavirus. Lo farà con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, uno dei sette centri italiani scelti per testare il vaccino sviluppato dall’Università inglese in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica. Sarà, nello specifico, la Struttura complessa di Malattie Infettive ad occuparsi della sperimentazione, “arruolando” e seguendo 300 pazienti volontari provenienti da tutta la regione. L’annuncio, con la presentazione del programma, è stato dato oggi in video conferenza stampa, a Modena.
“L’Emilia-Romagna, attraverso una delle nostre eccellenze, che è l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, fa la sua parte in una sperimentazione che tutti noi attendevamo con grande trepidazione: non possiamo che essere orgogliosi- sottolinea Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Ancora una volta viene riconosciuto il valore della sanità pubblica della nostra regione e la qualità professionale di chi ci lavora, mettendo ogni giorno le proprie competenze e le proprie energie al servizio dei cittadini. Desidero ringraziare- conclude Donini- tutti coloro che parteciperanno a questo percorso, dai clinici ai volontari, con l’augurio che possa concludersi in modo rapido e positivo”.
“Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di come l’impegno serio e costante di professionisti della sanità venga premiato, e di come l’integrazione forte tra assistenza e Università sia sempre e comunque un valore inestimabile per un’Azienda di elevato livello come la nostra-commenta il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Claudio Vagnini-. La nostra struttura complessa di Infettivologia è stata selezionata non a caso, ma in seguito a una serie di pubblicazioni fatte nei mesi precedenti da cui è emerso il livello elevatissimo di qualità scientifica. L’agenzia che si occupa degli arruolamenti (Contract Research Organization, Cro) ha svolto diverse visite nei mesi scorsi, rilevando come qui sussistano tutte le condizioni per poter condurre uno studio così importante”.
L’auspicio è che le prime dosi del vaccino possano essere somministrate quanto prima ai volontari, non appena verrà espletata tutta la parte burocratica necessaria. Sarà necessario infatti “arruolare”, a partire da tutta la popolazione dell’Emilia-Romagna, 300 persone, che sceglieranno volontariamente di far parte del trial (e cioè della sperimentazione clinica del vaccino). Gli aspiranti volontari potranno candidarsi contattando un apposito numero verde, che verrà comunicato non appena sarà disponibile. Se l’iter procederà come previsto, fase dopo fase, la speranza è che il vaccino possa essere disponibile per la popolazione a partire da aprile 2021.
Come spiega Cristina Mussini, direttore della Struttura complessa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, “questo studio rappresenta una straordinaria opportunità di avere accesso al vaccino che è stato acquistato dal nostro Paese. I partecipanti, 30mila in tutto il mondo, con età maggiore di 18 anni e senza patologie scompensate o precedente infezione da Sars-CoV-2 verranno ‘randomizzati’ 2:1. Vale a dire che 2 riceveranno il vaccino e 1 il placebo, e faranno due somministrazioni, ma saranno seguiti per due anni. A coloro che non avranno ricevuto il vaccino, sarà offerto gratuitamente una volta concluso lo studio”. La Struttura complessa di Malattie Infettive porterà avanti lo studio in collaborazione con la Patologia Generale dell’Università di Modena e Reggio, avvalendosi della parte assistenziale infermieristica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.
“Come immunologo e ricercatore impegnato fin dal primo giorno nella lotta contro il Covid- precisa Andrea Cossarizza, professore ordinario di Patologia Generale e Immunologia (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche materno infantili e dell’adulto di UniMoRe)-credo che il vaccino sia lo strumento con la più alta possibilità di sconfiggere questo virus, e possa avere grande efficacia e fattibilità. In questo particolare momento storico, questa strada è di primaria importanza e va intrapresa mettendo insieme tutte le nostre competenze scientifiche e le nostre forze organizzative, per arrivare al risultato che tutti attendiamo”.
Solidarietà alimentare, in distribuzione 3.400 pacchi viveri
(Rimini) "Favorire l'inclusione sociale e contrastare lo scivolamento verso la povertà attraverso il diritto al cibo. Questo – spiega l'assessore alla protezione sociale, Gloria Lisi – è l'obbiettivo di fondo per cui l'Amministrazione comunale sta stanziando risorse e attivando le reti di sostegno territoriale, attraverso la composizione, l'acquisto e la consegna di più di 1.400 pacchi viveri. Nelle emergenze il primo bisogno che viene in mente – prosegue la Lisi – e anche il più immediato, il più drammatico, è quello del cibo". In comune la questione è stata evidente sin dal lockdown della passata primavera, "quando i nostri servizi, insieme all'associazionismo, si erano attivati per portare spese a casa, pasti caldi e prodotti di prima necessità non solo agli anziani, ma anche alle famiglie più in difficoltà. Da questa esperienza nasce la consapevolezza di attivare progetti territoriali con i quali prevenire le emergenze. La consapevolezza, come già detto la settimana scorsa, è che la pandemia abbia aumentato i bisogni sociali, rendendoli più trasversali. Abbiamo il dovere di essere pronti per affrontare queste nuove esigenze e farci trovare pronti per il difficile periodo che stiamo vivendo e per quelli che potrebbero arrivare".
I pacchi viveri. "Per questo, dalla scorsa primavera, non abbiamo mai cessato di lavorare sui bisogno alimentari, acquistando e continuando ad acquistare beni di prima necessità da far confluire in pacchi viveri. I destinatari sono diversi e trasversali e non solo, come nel passato, i più poveri. Una parte rimane destinata a chi già conosciamo da tempo, ma un'altra, molto consistente, è destinata oggi, tramite l'intermediazione dello sportello sociale, a famiglie anche nuove, un tempo non conosciute o che non si rivolgevano comunque ai servizi sociali. Di questi pacchi viveri, una parte, circa trecento, sono già stati distribuiti, circa un migliaio sono in consegna, e altri ne distribuiremo in futuro. Si tratta di numeri che cambiano continuamente, a seconda dei bisogni".
L'obiettivo "non è "solo" quello attivare altre iniziative di sostegno, ma anche quello conoscere e capire le reali esigenze dei cittadini. prestando loro una prima assistenza, informando il cittadino sui servizi pubblici e privati che esistono sul territorio. Questo perché spesso si tratta di famiglie che si sono trovate in difficoltà per la prima volta e non conoscono i servizi offerti". Come Istituzione "facciamo la nostra parte, ma senza il contributo dell'associazionismo come, in questo caso, la Papa Giovanni XXIII e l'Auser, e del volontariato locale non riusciremmo ad arrivare a coprire il territorio. Volontariato, come nel caso dell'Auser -ma non solo - in larga parte composto proprio da quegli anziani che qualcuno vorrebbe derubricare a "non produttivi". In questi giorni il nostro ringraziamento va, come è giusto che sia, a tutti gli operatori della sanità; ma non dobbiamo dimenticare chi, come questi volontari, in modo più silente e meno visibile, è impegnato ogni giorno a garantire la tenuta della comunità, sostenendo i più deboli, prevenendo il rischio di un'emergenza sociale che la pandemia potrebbe acuire e ampliare".
Festa delle forze armate, celebrazioni "sobrie"
(Rimini) Alla presenza del Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e del Vicesindaco Gloria Lisi, si è svolte questa mattina, la celebrazione della festa del 4 Novembre: 'Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate'. Una celebrazione sobria nella quale si è reso omaggio ai caduti della guerra con la deposizione di due corone ai monumenti, nella Cappella Votiva all'interno del Tempio Malatestiano e al Monumento ai Caduti di piazza Ferrari.
"680.000 caduti, 270.000 mutilati, oltre un milione di feriti, 600.000 prigionieri, 64.000 dei quali morti per stenti. Eppure, anche attraverso queste sofferenze condivise quotidianamente, nacque un nuovo sentimento di affratellamento e di condivisione, che andava al di là dello spirito di corpo. In quegli anni ed in quella guerra l'unificazione italiana passò dal piano meramente istituzionale a quello della condivisione di un destino.
Ecco perché il 4 novembre, nato come "Festa della Vittoria" è con il tempo divenuta il "Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate".
Ai tempi odierni le nostre Forze Armate hanno avuto un ruolo importante in varie missioni di pace all'estero e concorrono alla salvaguardia delle libere istituzioni svolgendo un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Sistema Paese e del mantenimento della coesione sociale", recita il messaggio congiunto del Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e del Sindaco Andrea Gnassi .
"Quest'anno, oltretutto, la condivisione di un comune destino degli italiani, passata per i tanti corpi non più identificati, non può non essere ricordata anche per una particolare ricorrenza. sattamente un secolo fa, il 10 agosto 1920, il Gen. Giulio Douhet (Caserta, 1869 – Roma, 1930) annunciava l'idea di voler onorare tutti i Caduti attraverso la salma di un soldato ignoto. Nasceva così il ricordo del Milite Ignoto che nel nostro Paese viene onorato a partire dalla Celebrazione del 4 novembre 1921. Con il "Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate" ha compimento l'annuale calendario delle celebrazioni nazionali, quest'anno attraversato da una emergenza sanitaria che ne ha condizionato le manifestazioni pubbliche, ma che certamente non ne ha scalfito il valore e la memoria.
Viva l'Italia Unita, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica, Viva la Pace!", conclude il messaggio.
Parco eolico, Sacchetti a Santi: il tema non è eolico sì, eolico no
(Rimini) "Il tema non è Eolico sì-Eolico no, perché questo si esaurisce in un secondo: Eolico sì, ma non così. Il tema vero è partire da un Piano Energetico locale su scala provinciale che incroci i lavori di quello regionale per il lavoro e per il clima e per cui si rende necessaria la costituzione di un Tavolo per un Green New Deal territoriale". All'indomani dell'intervento del presidente della Provincia Riziero Santi in Commissione Regionale, il segretario provinciale del Partito Democratico Filippo Sacchetti interviene sul progetto del Parco Eolico ribadendo come la posizione di Santi "sia figlia di una discussione politica istituzionale che prosegue dall'estate e che è stata responsabilmente affrontata nelle sedi istituzionali all'insegna della ricerca della condivisione in un momento in cui posizioni ideologiche della cattiva politica istigavano a dividerci prendendo le mosse da un'iniziativa presentata da soggetti privati che potrebbe cambiare in modo determinante il paesaggio della nostra costa".
E' la concertazione il punto focale dell'analisi di Sacchetti, quella in essere e quella che deve tradursi nel detto tavolo istituzionale. "Arrivare a questa posizione condivisa uniti tra enti e Comuni, per il PD è un risultato importante da cui trarre ulteriore forza per andare avanti in una visione di futuro in cui green e sostenibilità ambientale sono architravi di un ragionamento di ulteriore sviluppo complessivo. E' in questo ragionamento ampio che va inserito il tema del Parco Eolico, che la destra populista vuole invece strumentalizzare per farne un focus da campagna elettorale. Campagna che noi continueremo ad affrontare ponendo come sempre al centro programmi di consolidamento del buon governo e di sviluppo a 360 gradi. L'argomento della transizione energetica ha per noi un valore alto e di comunità e vogliamo arrivare a un progetto serio e revisionato insieme alla città e ai cittadini, che hanno diritto di essere ascoltati nelle loro legittime preoccupazioni" prosegue il segretario.
In chiusura, Sacchetti ribadisce e sintetizza la posizione portata in Commissione dalla Provincia sulla scorta degli input dei sindaci e delle voci più importanti di riferimento tra portatori di interesse e categorie che si sono espresse: "E' stato più volte dichiarato che il problema ambientale e climatico esiste e il nostro giudizio sulle fonti fossili è netto e non può essere equivocato e che la strategia della transizione energetica è una priorità assoluta del Paese e del nostro territorio e a perseguita senza indugi. Concordiamo che la risposta giusta va ricercata nell'innovazione e in una risposta complessa e plurale (eolico, fotovoltaico, idroelettrico, geotermica e tutte le altre fonti rinnovabili), ma il Progetto Wind 2020 così come presentato è insostenibile perché presenta forti controindicazioni nell'integrazione con la vocazione turistica del territorio e con il paesaggio. La stessa normativa nazionale non consente una ricaduta diretta dei benefici sul territorio, e questo andrebbe modificato a fronte di un progetto che potrebbe diventare patrimonio romagnolo, allargando l'area di azione".
Infine, "è molto positivo che sia stata lanciata sul territorio la proposta di procedere - in tempi certi - alla redazione di un Piano energetico locale, con un profilo minimo di scala provinciale, attraverso la costituzione di un Tavolo per il Green new deal locale che incroci anche i lavori del tavolo regionale per il lavoro e per il clima. Su questa proposta deve convergere tutta la comunità locale riminese. Sarebbe opportuno che gli esiti di questo piano territoriale per l'energia fossero fatti propri dai singoli strumenti urbanistici dei comuni. Ed è su questa proposta che concentreremo i nostri sforzi, così come portato avanti dal nostro partito in tutte le amministrazioni, a partire da quella europea".
La mostra Fellini e il sacro va alle Befane
(Rimini) "Ho bisogno di credere"– ha affermato Federico Fellini all'amico e giornalista Sergio Zavoli. "È un bisogno né vivo né maturo, per la verità, un bisogno infantile di sentirmi protetto, di essere giudicato benevolmente, capito e possibilmente perdonato". Dal 3 novembre uno dei maestri mondiali del cinema, tra i pochissimi ad essere diventato anche un aggettivo - felliniano - si presenta al pubblico de Le Befane Shopping Centre di Rimini con un ritratto inedito, intimo, particolare: "Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro", la mostra-progetto promossa dalla Università Pontificia Salesiana - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale, dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Alberto Marvelli" delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e dal centro culturale Paolo VI di Rimini, in occasione del centenario della nascita del regista riminese e di cui il Centro commerciale riminese è sostenitrice, che resterà aperta fino al 15 novembre 2020, seconda tappa di un tour espositivo che ha già toccato il Museo della Città di Rimini e prossimamente approderà presso la Pontificia Università Salesiana di Roma.
"È con grande piacere che abbiamo deciso di sostenere la mostra evento dedicata a Fellini e il sacro - racconta Massimo Bobbo, Direttore de Le Befane Shopping Centre - un'esposizione che racconta un aspetto poco noto della vita del regista. Questo nostro intervento, dedicato nello specifico al sostegno di una iniziativa culturale di grande rilievo, non è un unicum per il Centro commerciale, ma si inserisce all'interno di un'attenzione che, in questi quindici anni, Le Befane ha sempre avuto nei confronti del territorio di Rimini. Un dialogo con i cittadini, con gli Enti, con i corpi intermedi, che è stato mantenuto sempre vivo, aperto, propositivo e che si è sostanziato in iniziative di sostegno ad attività culturali e sportive, come il 3-2-1 sport; ma anche, da un lato, aprendo le proprie porte a realtà e associazioni senza fine di lucro del territorio e, dall'altro, promuovendo direttamente iniziative a scopo solidale, come Vi vogliamo bene".
La mostra in diciotto grandi e suggestivi pannelli rivisita l'immaginario religioso nei film di Fellini con le sue contraddizioni e le sue provocazioni: il sassolino del matto (La strada); il pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore (Le notti di Cabiria); la statua di Cristo in volo su Roma (La dolce vita); il collegio religioso e l'incontro con il cardinale (8 e 1/2); la recita del martirio della Santa (Giulietta degli spiriti); il Rex (Amarcord); la sfilata di abiti ecclesiastici (Roma) e ancora sequenze tratte da Lo sceicco bianco, Il Bidone, I Clown, Casanova, La città delle Donne, La voce della Luna, forse la pellicola che più di altre di Fellini contiene in maniera esplicita l'inestirpabilità e nella profondità delle domande dell'uomo sul senso della realtà. Il protagonista Ivo Salvini è infatti un uomo stupito dalla realtà e che si pone sempre domande di senso e che per questo prova un'irresistibile attrazione per la luna. La luna è anche il logo simbolo della mostra (curata graficamente dallo studio Kaleidon di Rimini), con il volto di Gelsomina, l'indimenticata Giulietta Masina de La strada.
Completano l'esposizione alcune fascinose installazioni (le sedie da regista 'griffate' Federico, la sciarpa del premio Oscar, il caratteristico cappello, ecc), utili per ripercorrere una parte sostanziosa della filmografia del cinque volte Premio Oscar attraverso un originale grandangolo.
Credit agricole, effetto covid: -15% di utile netto al 30 settembre
(Rimini) Sono stati resi noti oggi i risultati al 30 settembre 2020 dell’insieme delle Entità di Crédit Agricole in Italia, che ha fatto registrare un utile netto pari a 551 milioni di euro (-15% a/a) con un risultato di competenza del Gruppo CA di 423 milioni di euro. “L’andamento è influenzato da accantonamenti prudenziali a fronte della crisi Covid-19. L’attività commerciale si conferma dinamica, con una crescita del Totale dei Finanziamenti all’economia che sale a 78 miliardi di euro e una Raccolta Totale1 che si assesta a 259 miliardi di euro”. Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con 14 mila collaboratori e più di 4,5 milioni di clienti grazie ad un Gruppo composto, oltre che dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (CACIB), Servizi Finanziari Specializzati (Agos, FCA Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez Wealth Italy e CA Indosuez Fiduciaria). “La stretta collaborazione tra le società operanti nelle diverse aree di business, garantisce al Crédit Agricole di operare nella penisola con un’offerta ampia ed integrata, a beneficio dei propri clienti e di tutti gli attori economici”.
In allegato i risultati nel dettaglio.
4 novembre
Chiusa una scuola | Il virus nella casa di riposo | Il funerale di don Giorgio