Venerdì, 22 Gennaio 2021 10:37

22 gennaio

Bollettino | No tax area | Confusione nel Pd

Giovedì, 21 Gennaio 2021 16:55

Niente effetto covid sui centenari

(Rimini) Nonostante il Covid aumentano gli ultracentenari riminesi. Sono 48 nel 2020, 9 in più rispetto al 2019. La più longeva ha 108 anni. Sono loro, apparentemente, i più esposti alla pandemia. Eppure proprio dagli ultracentenari riminesi ci arriva un segnale di speranza e fiducia nel futuro. Non solo non diminuiscono ma anzi, nel corso del 2020 sono aumentati di 9 unità, passando dai 39 del 2019 ai 48 del 2020. Dai dati, frutto delle anticipazioni del report demografico 2020, in fase di pubblicazione, è possibile notare come si tratti del numero più alto registrato nel corso degli ultimi tre anni (erano 42 bel 2018).

Analizzando la serie storica, ciò che salta agli occhi è come nel 2020 torni a crescere, quasi paradossalmente, il numero di ultracentenari, dopo la parabola discendente intrapresa dal 2015 al 2019. Fino al 2015 si era assistito invece ad un progressivo aumento degli ultracentenari, più che raddoppiati dai 27 del 2008 ai 60 (di cui ben 54 donne), appunto, del 2015.
Un dato ancora più sorprendente, e dunque incoraggiante, se si pensa come, nel corso dell’ultimo anno, la mortalità della popolazione riminese sia aumentata del 25,9% rispetto il quinquennio precedente. Dei 48 ultracentenari riminesi, ben 44 sono femmine (+14 rispetto al 2019), mentre gli uomini si fermano a quota 4 (-5 sul 2019). La più longeva è una anziana di 108 anni.

Un rapporto, quello tra maschi e femmine, noto e consolidato, ovviamente, non solo a Rimini ma che segue il trend demografico italiano, Paese che secondo le stime appena pubblicate risulta essere il Paese europeo tra i più longevi e con il record di ultracentenari.
Ma il valore di questi dati si spinge aldilà dei freddi numeri. Proprio una di queste 44 ultracentenarie donne riminesi, Silvana Dondè (106 anni), è riuscita recentemente a superare il contagio da coronavirus, proprio come, a suo tempo, aveva già fatto con la terribile “spagnola”.

Giovedì, 21 Gennaio 2021 16:51

Superbonus, Croatti: crescono le imprese edili

(Rimini) “Al temine di un anno durissimo, quel 2020 che sarà ricordato per lo scoppio della pandemia da coronavirus, il settore delle costruzioni grazie alla misura del Superbonus 110% voluta dal Movimento 5 Stelle, mostra la sua resilienza con un saldo positivo tra le imprese cessate e le nuove nate sia livello nazionale che in provincia di Rimini. A livello provinciale sono 5.275 le aziende edili con un saldo positivo di 22 imprese rispetto al 2019. A livello nazionale 10.180 nuove realtà imprenditoriali nate lo scorso anno nell’edilizia, con un incremento dell’1,23% su base annua” lo dichiara in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.

“Questi dati, nonostante il contesto fortemente compromesso dal lockdown, confermano la bontà dell’intuizione che il Movimento 5 Stella ha avuto nel mettere a punto una norma dai tanti aspetti benefici in campo ambientale e sul piano del lavoro”.  “Il Superbonus 110% rappresenta la misura simbolo della nostra visione, un esempio di norma utile al tempo stesso per le famiglie, per le imprese e l’occupazione e per l’ambiente. Proprio oggi, il governo ha anche messo a disposizione dei cittadini un sito internet dedicato al quale poter inviare richieste di chiarimento sulla sua applicazione” spiega Croatti.

“Superato lo scoglio di questa crisi di governo insensata lavoreremo per estendere ancora di più la portata e la durata di questa norma centrale per il rilancio dell'economia e per improntare su questo approccio anche il lavoro di messa a punto ulteriore delle misure contenute nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza” prosegue Croatti. “Sempre a livello provinciale si segnala la crescita di nuove aziende nel settore ‘Attività immobiliari’ (+51), ‘Attività professionali, scientifiche e tecniche’ (+51) con un saldo positivo in termini percentuali rispettivamente del 1,37% e del 3,84%“ conclude Croatti.

Giovedì, 21 Gennaio 2021 16:47

L'effetto covid abbatte l'inquinamento

(Rimini) Cala in maniera significativa uno dei principali inquinanti dell'atmosfera, il biossido di azoto (NO2), in flessione, seppur meno marcata, i valori del pm10. È la fotografia che emerge analizzando l'andamento dei valori dei due inquinanti rilevati dalle due centraline presenti sul territorio, Flaminia e Marecchia nel corso del 2020. L'"effetto Covid", cioè l'impatto delle misure introdotte per l'emergenza Coronavirus che hanno fortemente limitato gli spostamenti, è evidente rispetto alla concentrazione nell'aria del biossido d'azoto, elemento che più rapidamente risponde alle variazioni delle emissioni derivanti dal traffico veicolare. A partire dal marzo scorso, con l'inizio del lockdown, si sono registrati valori molto al di sotto della media prevista, in particolare per la centralina Flaminia. Un divario che si è andato sottigliando dall'estate in poi, ma che risulta comunque evidente anche negli ultimi mesi dell'anno.   

Diversa invece la situazione per quanto riguarda il Pm10: anche in questo caso l'andamento dei valori registrati delle due centraline appaiono inferiori alla media prevista, ma in misura molto inferiore rispetto al biossido d'azoto. "Se infatti il biossido d'azoto è più 'sensibile' al traffico e alle emissioni dei veicoli, sul Pm10 influiscono anche le emissioni legate al riscaldamento degli edifici – spiega l'assessore all'ambiente Anna Montini - Non a caso, come risulta dalle elaborazioni realizzate da uno studente neolaureato con una tesi su questo tema, Paolo Francesco Duminuco, soprattutto nei mesi invernali il cosiddetto 'effetto Covid'. Questo è dovuto anche ad un crescente utilizzo da parte delle famiglie di sistemi riscaldamento domestico a biomassa, come le stufe a pellet di vecchia generazione o a legna". Il calo meno marcato del Pm 10 dipende anche dalle condizioni climatiche. "Il 2020 è stato un anno poco piovoso – aggiunge Montini - e sappiamo bene quanto la pioggia abbia un effetto benefico sulla qualità dell'aria. Ecco perché le nuove disposizioni della Regione Emilia Romagna hanno introdotto il 'meccanismo predittivo' ARPAE per l'attivazione delle misure emergenziali ex ante, che non saranno più attuate dopo 3 giorni consecutivi di superamento dei limiti ma quando le condizioni meteo climatiche previste innalzano le probabilità di superamento dei limiti del Pm10 nei tre giorni successivi".   

"La sfida adesso è quella di tenere nella giusta considerazione questi numeri e queste analisi, scaturite da una situazione di emergenza straordinaria – prosegue l'assessore Montini –. La pandemia, a detta di tutti gli studiosi, segna un nuovo corso della storia, uno di quegli scarti bruschi e improvvisi che mutano in via permanente comportamenti, abitudini, stili di vita. C'è sicuramente un aspetto per così dire romantico, effetto della pandemia, nel senso che tutti noi abbiamo riscoperto ciò che si tendeva a dare quasi per scomparso naturalmente nelle città: le botteghe di vicinato, la tecnologia finalmente amica, l'aria pulita, la riscoperta di un tessuto di relazioni umane anche là dove non arriva l'intervento pubblico. Questo è positivo ma non basta perché poi c'è la necessità di progettare e realizzare quei servizi che possono strutturalmente dare risposte essenziali alle esigenze della società post Covid. Il tema della salute, prima di ogni altro. Il tema della salute al centro della comunità sarà fondamentale per le città nei prossimi 20 anni. Davanti a una svolta storica, il tema di fondo è quello della responsabilità, la responsabilità di fare scelte radicali. E questo vuol dire pianificazione strategica. Dobbiamo considerare il 2020 come l'anno zero su cui misurare le nostre azioni per contribuire ad un progressivo miglioramento strutturale della qualità dell'aria che respiriamo, che ha molto a che fare con la salute individuale e collettiva. L'obiettivo per il futuro, ad esempio, deve essere quello di tenere bassa la curva di concentrazione di biossido d'azoto riequilibrando la percentuale dei mezzi di trasporto, rendendola meno dipendente dal solo mezzo privato e dunque promuovendo la mobilità sostenibile, investendo così come stiamo facendo in infrastrutture per pedoni e ciclisti, servizi di trasporto elettrico in sharing, potenziamento del trasporto pubblico 'green' a partire dal Metromare. Azioni che consentono non solo di 'liberare' l'aria dagli inquinanti, ma contribuiscono sostanzialmente ad una migliore qualità della vita. A questo si deve affiancare una sensibilizzazione rispetto alle abitudini 'ambientalmente sostenibili', che riguardano anche la riduzione dell'utilizzo delle biomasse per il riscaldamento domestico. Sappiamo bene dunque che la situazione sull'intero bacino padano resta critica e l'Europa guarda al nostro Paese con attenzione. Per questo serve il massimo sforzo da parte di tutti, mettendo a sistema ogni azione possibile".  

(Rimini) Alla chiusura del 2020 - il secondo dei tre anni previsti dal progetto No Tax Area, per i quali era stata stanziata una somma complessiva di 600 mila euro (200 mila per ciascun anno) - tutti gli aventi diritto si vedranno riconosciuto un contributo equivalente al 100% delle spese che hanno sostenuto per pagare la Tari. Il valore complessivo dei contributi per gli sconti tariffari che il Comune ha concesso nel corso del 2020, equivale a circa 170 mila euro e non supera il budget annuale messo a disposizione. Questo è il quadro che emerge dal report di fine anno fornito dagli uffici del Settore Sistema e sviluppo economico, che all'inizio dell'ultimo anno del triennio legato al progetto, ha fatto un riepilogo generale sull'importante pacchetto di misure messe in campo dal Comune di Rimini a sostegno del settore commerciale e produttivo. 


Le domande presentate nel 2020 hanno avuto in totale - rispetto all'anno precedente - un aumento del 85%. Sono infatti 78 le istanze complessivamente (42 erano quelle al 31 dicembre 2019), in grande maggioranza per accedere alle agevolazioni della finalità 3, cioè in favore degli iscritti nell'Albo delle Botteghe Storiche, che sono passati nel 2020 da 16 a 51 e hanno tutti presentato la domanda di contributo. Le altre finalità invece si sono sostanzialmente mantenute sui livelli dell'anno scorso, anche se con una lieve diminuzione delle start-up (da 14 a 12) e un lieve incremento degli "affitti rinegoziati" (da 10 a 13). Si confermano sempre 2, invece, le domande legate alla "riattivazione locali in disuso",  riconducibili, come nel 2019, alle iniziative di solidarietà della Caritas e dell'Associazione Pacha Mama.
 
"Il riscontro del progetto No Tax Area è una conferma della strategia virtuosa - sottolinea l'assessore alle Attività Economiche Jamil Sadegholvaad - che abbiamo voluto attuare e che anche per il futuro può essere riproposta e potenziata, per supportare le attività commerciali del nostro territorio. E' indispensabile, soprattutto ora trovare delle soluzioni che ci consentano di ripartire nel rispetto delle regole e della tutela della salute. Queste misure concrete a sostegno del commercio e delle attività produttive servono a valorizzare le imprese in diversi ambiti, dalle start up alle botteghe storiche, fino la riattivazione temporanea di spazi sfitti. Così come la riduzione degli affitti con rimborsi IMU ai proprietari che accettano di rivedere al ribasso i canoni di locazione. Misure rivolte in particolare all'imprenditoria giovanile e alla valorizzazione di centro storico e borghi. Investimenti indispensabili per il sostegno dei privati, che possono dare un riscontro sia a livello sociale che occupazionale".


(Rimini) "Il governo della città non può prescindere da una stretta collaborazione tra i partiti del centrosinistra e le forze più autentiche del civismo". Lo sostiene il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Enrico Piccari rilevando difatto esistere già una "collaborazione che in questi anni si è dimostrata vincente per definire e concretizzare il processo strategico di cambiamento della nostra città. Le ultime sfide elettorali - va avanti Piccari citando ad esempio l'ultimo mandato amministrativo e le regionali vinte da Stefano Bonaccini - infatti ci hanno insegnato che è importantissimo avere una coalizione di centro sinistra larga e coesa, con componenti, aree culturali, economiche, sociali della società civile che si vogliono impegnare nel bene comune della "cosa pubblica", condividendo i valori dell'uguaglianza, della giustizia civile, dell'innovazione che è leva di sviluppo e benessere diffusi. Questo è quanto presentiamo oggi con orgoglio".

Per Piccari, "sulla base di questa esperienza, si deve proseguire con un percorso condiviso per portare avanti le grandi sfide del futuro che in un momento così delicato, segnato da una crisi che non è più soltanto sanitaria, si stanno aprendo nelle città italiane. In questi mesi il Partito Democratico della città di Rimini ha svolto un importante lavoro di confronto; un patrimonio di proposte, idee e progetti che metterà a breve a disposizione del dibattito con tutte le forze politiche e civiche, in vista della definizione di un impianto programmatico ancora connesso con la realtà, e per questo innervato da coraggio, innovazione, visione al futuro. Un lavoro che trae ispirazione e linfa dall'operato dell'amministrazione comunale uscente di Andrea Gnassi e si apre con uguale decisione agli orizzonti post pandemia".

Si tratta "di portare a completamento tutti gli interventi di rigenerazione urbana, di risanamento ambientale, di rilancio della rete culturale, di infrastrutturazione di una mobilità sostenibile, di realizzazione di nuove scuole, incardinati su una credibile tutela del valore del territorio, non più 'risorsa infinita'; e rilanciando sulla grande sfida che ci lancia la pandemia di ripensare ai servizi, a partire da quelli sanitari, in chiave territoriale, invertendo una direzione trentennale impostata su una centralizzazione delle opportunità, delle esigenze, dei luoghi di relazione. Una direzione evidentemente non più efficace, da oltrepassare utilizzando appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia. Solo un Pd coraggioso, innovativo e dialogante che guarda con orgoglio al lavoro fatto insieme in questi anni e che accoglie le nuove sfide del futuro, può tornare a essere attrattivo anche per i più giovani. Il nostro appello è rivolto alle forze politiche del centrosinistra, alle liste civiche presenti in consiglio comunale e a chiunque voglia prendere parte a questo grande progetto unitario di rinnovamento nella continuità". 

 

(Rimini) L'assessore all'Ambiente del Comune di Riccione, Lea Ermeti ha scritto una lettera alla collega del Comune di Rimini, l'assessore all'Ambiente, Anna Montini, a proposito della Fondazione Cetacea. "Considerato che la Fondazione Cetacea di Riccione e il Club Nautico di Rimini  - scrive l'assessore Ermeti - hanno proposto un progetto per il bando di gestione dell'ex Delfinario di Rimini", nel 2019, "nell'ottica di una serena transizione della sede, così come auspicata dalla tua Amministrazione e dalle associazioni coinvolte, ti formulo la richiesta di potermi fornire una valutazione realistica sulla tempistica dei processi amministrativi posti in atto". La lettera è stata inoltrata per conoscenza anche alla fondazione Cetacea, che come è noto attualmente sul territorio di Riccione, occupa alcuni spazi all'interno dell'ex colonia Bertazzoni, dichiarata inagibile dagli uffici tecnici comunali e oggetti di un'ordinanza di sgombero da parte del Comune di Riccione. 

La colonia Bertazzoni è un edificio che alcuni studi datano risalente agli Trenta, di proprietà del Comune di Riccione e che presenta oggi diverse problematiche inerenti alla sicurezza e all'incolumità delle persone. In seguito ad una segnalazione alla Polizia Locale di Riccione, da parte di alcuni cittadini, allarmati dalla caduta di calcinacci mentre attraversavano l'area dell'ex colonia insieme a dei bambini, l'amministrazione ha eseguito una serie di accertamenti e di sopralluoghi tecnici per verificare lo stato dello stabile. Le conclusioni degli accertamenti sono state poi ricomprese in una relazione di servizio, a firma di un ingegnere e un architetto oltre che di dirigenti del Comune di Riccione, con corredo fotografico, in cui si definiscono i motivi dell'inagibilità della colonia Bertazzoni. Tra questi lo stato di deterioramento dei pilastri di irrigidimento e alle architravi alle numerose finestre presenti, dove la pesante ossidazione da ferri d'armatura ha distaccato le porzioni di copriferro, che dove non ancora precipitate al suolo sono in uno stato di precario equilibrio. In fase sismisca a causa del degrado dei pilastri - dice la relazione - non vi sarebbe una adeguata risposta dello stabile "con concrete possibilità di collasso". 

"E' evidente che l'interesse dell'amministrazione comunale di Riccione è quello di tutelare le persone e di trovare una soluzione praticabile per trasferire la Fondazione Cetacea in una casa idonea, non pericolante e non pericolosa per i volontari e i cittadini - ha detto l'assessore Ermeti -. Abbiamo attivato tutte le vie amministrative sia con la Regione che con il Comune di Rimini dove la Fondazione ha proposto un progetto. Per cui vorremmo poter procedere con la Cetacea come abbiamo fatto con le altre associazioni che avevano sede alla Bertazzoni e per le quali abbiamo trovato soluzioni e nuove sedi senza problemi né polemiche". 

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 206.578 casi di positività, 1.320 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.949 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6%. 

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covidAlle 15.30 sono state somministrate complessivamente 123.265 dosi. Si ricorda che, a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite questa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 597 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 388 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 628 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45 anni. Sui 597 asintomatici362 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing91 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening sierologici28 tramite i test pre-ricovero. Per 111 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 260 nuovi casi; a seguire Modena (216), Reggio Emilia (144), Rimini (127), Ravenna (109), Forlì (94), Ferrara (90). Poi la provincia di Parma (85), quindi le province di Piacenza e Cesena (77) e infine Imola (41). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.049 tamponi molecolari, per un totale di 2.851.937. A questi si aggiungono anche 576 test sierologici e 5.900 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.787 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 145.533. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 52.037 (-540 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 49.363 (-494), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 73 nuovi decessi: 8 a Piacenza (3 donne – di 84, 96 e 98 anni– e 5 uomini, di 78, 80, 81, 94 e 95 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 84 e due uomini, rispettivamente di 68 e 84 anni); 5 a Reggio Emilia (due donne – di 83 e 85 anni – e tre  uomini di 67, 77 e 96 anni,);11 nella provincia di Modena (8 donne – due di 71 anni, una di 82, una di 85, due di 88, una di 89 e una 90enne – e tre uomini, rispettivamente di 69, 85 e 86 anni); 20 in provincia di Bologna (13 donne: una di 51, una di 77 anni, una di 78, una di 84, una di 88, una di 89, 2 di 90, poi una di 91, due di 92, una di 99 e una di 106 anni; e 7 uomini: 71, 72, 85, 88, 90, 95 e 98 anni); 6 nel ferrarese (tre donne – rispettivamente di 83, 84, 85 anni– e tre uomini di 73, 80 e 95 anni); 8 in provincia di Ravenna (4 donne – di 69, 74, 89, 92 anni – e 4 uomini, rispettivamente di 64, 66, 81 e 94 anni);  nella provincia di .a Forlì-Cesena (due donne di 78 e 96 anni; tre uomini di 71, 86, e 96 anni); 6 nel riminese (tre donne, di 80, 89 e 91 anni, e tre uomini, di 81, 83 e 94 anni). Infine, si segnala il decesso di una donna di 91 anni diagnosticata dall’Ausl di Piacenza ma residente in provincia di Lodi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.008.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 218 (-12 rispetto a ieri), 2.456 quelli negli altri reparti Covid (-34). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:17 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (-1), 19 a Reggio Emilia (+1), 43 a Modena (-3), 41 a Bologna (-3), 14 a Imola (-1), 26 a Ferrara (-3), 11 a Ravenna (-3), nessun ricoverato a Forlì (come ieri),5 a Cesena (invariato) e 28 a Rimini (+2).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 17.731 a Piacenza (+77 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 14.649  a Parma (+85, di cui 52  sintomatici), 27.573 a Reggio Emilia (+144, di cui 61 sintomatici), 36.716 Modena (+216, di cui 120 sintomatici), 40.878 a Bologna (+260, di cui 135 sintomatici), 6.506 casi a Imola (+41, di cui 27 sintomatici), 11.696 a Ferrara (+90, di cui 31 sintomatici), 15.755 a Ravenna (+109, di cui 66 sintomatici), 7.591 a Forlì (+94, di cui 72 sintomatici), 8.572 a Cesena (+77, di cui 52 sintomatici) e 18.911 a Rimini (+127, di cui 62 sintomatici

Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:18

Economia, nel 2020 poche nuove imprese

(Rimini) Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dalla Camera di commercio della Romagna, al 31 dicembre 2020 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.070 imprese registrate (sedi), di cui 70.431 attive. L'imprenditorialità si conferma diffusa: 96 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 86 a livello nazionale). Nel corso dell'intero 2020, nelle due province, si sono verificate 3.876 iscrizioni e 4.287 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), per un saldo negativo di 411 unità (nel 2019 fu pari a -330 unità); il tasso di crescita annuale delle imprese registrate risulta pertanto pari a -0,50%, in linea con quello regionale (-0,49%) e inferiore a quello nazionale (+0,32%). Nel confronto tendenziale con il 31/12/2019 si riscontra una moderata diminuzione delle imprese attive pari allo 0,3%, compresa tra il dato regionale (-0,5%) e nazionale (+0,2%).

Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (23,5% sul totale delle imprese attive), in calo dello 0,5%, Costruzioni (14,8%), in aumento dello 0,3% Agricoltura (12,4%), in flessione dell'1,6%. Alloggio e ristorazione (10,5%) in diminuzione dell'1,1%; l'industria manifatturiera (8,5% la sua incidenza) è in flessione (-1,9%), mentre le Attività immobiliari (8,0%) si confermano in aumento (+1,6%).

Si segnala la dinamica positiva dei settori "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,6%, con una crescita del 3,5%) e del comparto dei servizi di supporto alle imprese (tra cui noli e agenzie di viaggio), con incidenza del 3,0% e dinamica dell'1,7%. In flessione del 3,5%, invece, le imprese del settore "Trasporto e magazzinaggio" che incidono per il 3,1% del totale provinciale e quelle del comparto "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,6%, -0,9% la dinamica tendenziale).

Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,8%) risulta costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (22,8%) e le società di capitale (20,1%), unica forma giuridica in aumento (+3,2%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia). Le imprese artigiane attive al 31/12/2020 sono 21.240 (il 30,2% del totale), in diminuzione dello 0,9% nell'anno (-0,9% Emilia-Romagna, -0,3% Italia). Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.285, di cui 88.008 quelle attive (-0,2% rispetto al medesimo periodo del 2019).

"I dati raccolti alla fine del 2020 confermano le note e grandissime difficoltà e parimenti confermano tutto lo sforzo del nostro sistema imprenditoriale nel "resistere". Le imprese stanno affrontando quotidianamente grandi difficoltà su tutti i fronti e l'insieme di queste difficoltà, purtroppo, in parecchi casi, mette in discussione la prosecuzione dell'attività imprenditoriale - commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna -. Confermo quindi, ancora una volta, l'impegno della nostra Camera e di tutto il Sistema Camerale italiano, nell'affiancare e supportare le imprese. Di cruciale rilevanza sarà l'efficacia delle misure di sostegno alle imprese e dei progetti di ripresa, risorse che saranno disponibili e che potrebbero anche cambiare il futuro dei nostri Territori, innalzandone le potenzialità competitive. Desidero, nuovamente, inviare un messaggio di ringraziamento e incoraggiamento alle Associazioni di Categoria ed alle nostre imprenditrici ed ai nostri imprenditori che, seppure colpiti duramente, non si arrendono e continuano a lavorare, cercando soluzioni e strategie per superare anche queste avversità. La Camera è al loro fianco. Un ringraziamento, infine, altrettanto sentito meritano anche gli operatori della Sanità, le Istituzioni Territoriali e tutte le Forze impegnate nel superare questa emergenza".

Sistema imprenditoriale: focus provinciale Rimini. Al 31 dicembre 2020, in provincia di Rimini si contano 39.366 imprese registrate, delle quali 34.090 attive L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 101 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 86 a livello nazionale). Nel corso del 2020 si sono verificate 2.035 iscrizioni e 2.156 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), con un saldo negativo di 121 unità (nel 2019 il saldo fu negativo per 43 unità); -0,31% è il tasso di crescita annuale delle imprese registrate, migliore del dato regionale (-0,49%) ma inferiore a quello nazionale (+0,32%).

Nel confronto con il medesimo periodo del 2019 si riscontra una stabilità delle imprese attive (-0,1%), valore compreso tra il dato regionale (-0,5%) e nazionale (+0,2%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello sub provinciale e nelle principali aggregazioni territoriali: Comune di Rimini (+0,2%, dove si concentra il 43,7% delle imprese attive in provincia), comuni marittimi (+0,2%, che coprono il 73,3% delle imprese provinciali), area del Basso Conca (-0,1%, pari al 13,4% delle imprese attive totali della provincia).

Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell'ordine, il Commercio (25,3% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione dello 0,6%, le Costruzioni (14,3%) in aumento dello 0,6%; Alloggio e ristorazione (13,7%) in flessione dell'1,1% e le Attività immobiliari (9,7%) in crescita dell'1,7%. Le imprese attive nel settore manifatturiero (7,4% del totale) sono in diminuzione dello 0,9%, quelle agricole (7,1% del totale) si sono ridotte dell'1,9%.

Si segnala stabilità nel settore "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,4% sul totale, -0,2% la dinamica annua), in crescita invece "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,7%, +4,1% la variazione) e "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza 3,3%, +1,0% la dinamica). In flessione, infine, le imprese del comparto "Trasporto e magazzinaggio" (-3,1%), che costituiscono il 2,8% del totale.

Con riferimento alla natura giuridica, le imprese individuali sono maggioritarie (52,2% sul totale), seguite dalle società di persone (24,5%); le società di capitale (21,5%) risultano l'unica forma giuridica in aumento (+3,6%), con una tendenza che si riscontra anche negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia). Le imprese artigiane attive al 31/12/2020 sono 9.492 (il 27,8% del totale) e sono diminuite dello 0,5% (-0,9% Emilia-Romagna, -0,3% Italia). Al 31/12/2020 le localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 48.746 delle quali 43.135 attive (stabili rispetto al medesimo periodo del 2019).

Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:15

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