Lotta al gioco illegale, firmato protocollo in prefettura
(Rimini) Con la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per una strategia integrata per la prevenzione ed il contrasto del gioco illegale e del DGA (disturbo da gioco d’azzardo)”, la Prefettura porta a compimento un ciclo di “patti” finalizzati ad offrire ulteriori strumenti sui fronti della sicurezza e della legalità. Una firma, quella odierna, che vede protagonisti insieme al Prefetto anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’Azienda Sanitaria della Romagna, l’Ufficio Scolastico provinciale, l’Associazione Confcommercio, la Federazione Italiana Tabaccai e i Comuni di Rimini, di Riccione, di Santarcangelo di Romagna, di Bellaria Igea Marina e di Cattolica.
La necessità di un apposito strumento pattizio muove dalla constatazione degli specifici profili patologici connessi all’espansione del gioco d’azzardo, registratasi anche in questa provincia. Infatti, la capillare diffusione dei giochi in denaro nelle sue varie forme (superenalotto, lotterie istantanee, slot machine, etc.) anche tra categorie particolarmente vulnerabili, adolescenti e anziani, determina un innalzamento della soglia di attenzione delle Istituzioni sia per gli eventuali, negativi risvolti sul piano familiare, economico e psicologico che per l’ esposizione al rischio di sfruttamento dello stato di bisogno delle vittime da parte delle organizzazioni criminali.
Da qui l’esigenza di un’azione più incisiva di contrasto, a partire dalla “Cabina di regia”, coordinata dalla Prefettura, per un’attività di monitoraggio e di prevenzione del fenomeno attraverso una intensificazione dei servizi di controllo degli esercizi pubblici e dei circoli privati ove sono installate apparecchiature da gioco, non solo al fine di reprimere il gioco illegale, ma anche per garantire la sicurezza stessa del gioco e la tutela dei minori. In tale quadro si rivela decisivo anche il coinvolgimento della scuola che potrà individuare per gli studenti adeguati percorsi di educazione alla legalità, di promozione della salute e di consapevolezza dei rischi del gioco d’azzardo.
Nel corso dell’odierno incontro, il Prefetto ha ringraziato i sottoscrittori rilevando che “solo attraverso un’azione condivisa e un percorso comune dei soggetti coinvolti a diverso titolo, si potranno conseguire risultati apprezzabili”, soprattutto in considerazione del fatto che “il giocatore d’azzardo ha un vero e proprio rapporto di dipendenza dal gioco in un campo che anche in questa provincia registra una recrudescenza del fenomeno accentuatosi durante il lockdown con il gioco on line”.
Federmoda: rischio d'impresa va diviso tra fornitore e venditore
(Rimini) “Per sostenere e rilanciare il commercio al dettaglio non si può prescindere da quel “patto di filiera” da noi fortemente auspicato, ma che nemmeno il periodo di pandemia ha saputo far sbocciare", spiega Giammaria Zanzini, presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio Rimini. "Il nostro settore è ancora in grande sofferenza per la chiusura forzata durata a lungo e sicuramente è anche il settore più colpito dalle rimanenze di magazzino accumulate come conseguenza della pandemia. La capacità lavorativa di un negozio di moda al dettaglio è diminuita del 35%, subendo in questo periodo come mai prima una notevole concorrenza dall’online e dai colossi del web, che hanno potuto beneficiare di un’importante rendita di posizione. Durante la pandemia il comparto ha visto chiudere in Italia circa 9.000 negozi di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori su 115mila, passando da 310.000 lavoratori addetti del 2019 ai 288.237 di oggi, nonostante tutti gli store avessero investito in presidi sanitari per la tutela dei clienti e dei dipendenti. Alla fine di questa disastrosa pandemia, si stima che le serrande abbassate saranno circa 20.000".
Il lungo periodo di chiusura "è andato poi ad impattare notevolmente sulle politiche di pricing dei negozi, che hanno dovuto fare i conti su un prodotto stagionale e sul rischio di invenduto, tutto a carico delle attività commerciali al dettaglio. Ciò impone non solo una riflessione economica, ma anche etica, che deve portare a rivedere i rapporti di filiera al momento del tutto squilibrati. Non ritengo più possibile che tra fornitore e venditore si debba rinunciare completamente alla divisone dei rischi d’impresa. Da questo punto di vista siamo stati lasciati completamente soli. I contratti che firmiamo con i brand per avere la merce sono del tutto anacronistici. Condizioni oltremodo stringenti, per non dire vessatorie, tutelano esclusivamente la parte industriale senza tenere conto delle oggettive dinamiche di crisi innescate dalla pandemia che vanno ad impattare fortemente sul rivenditore finale. L’industria della moda non può essere arrogante a monte con i produttori e prepotente a valle con i negozi al dettaglio con contratti che sono solamente pro domo sua. Così non possiamo andare avanti. Siamo micro e piccole imprese e non possiamo permetterci di avere su di noi tutto il peso della crisi: l’impossibilità di rivedere gli ordini effettuati senza essere colpiti da penali pesantissime nonostante le chiusure non siano imputabili all’esercente, ma avvengano per decreto, non solo deve fare capire al cliente finale in che situazione ci troviamo, ma deve anche innescare una risposta concreta a livello legislativo. Si deve agire in fretta. Ben vengano dunque il Tavolo della moda ministeriale e il suo omologo appena attivato in Regione Emilia Romagna, dove poter discutere con tutte le parti in causa insieme alle istituzioni, per arrivare ad una soluzione condivisa che tuteli tutte le anime della filiera, imprescindibili l’una dall’altra".
A questi "grandi problemi" si aggiunge "poi il dietrofront nel Decreto Sostegni Bis, che ha escluso il settore della distribuzione, dunque i negozi al dettaglio, dal credito d’imposta sulle rimanenze di magazzino, premiando ancora una volta solo l’industria. Se vogliamo contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda, della calzatura e degli accessori, non possiamo prescindere da questo credito d’imposta. Oltre a questo, come Federmoda-Confcommercio, abbiamo portato al Tavolo della Moda istituito presso il ministero dello Sviluppo economico la richiesta di un impulso per la domanda interna di prodotti di moda, proponendo l’introduzione di una aliquota agevolata temporanea del 10% e detrazioni fiscali dedicate al consumo, sulla scia di quanto messo in campo nei settori edile e automobilistico con gli ecobonus e del mobile d’arredo con il bonus mobili. Inoltre, per non perdere ancora forza lavoro, chiediamo che vengano messi in atto sgravi fiscali sulla scorta della Decontribuzione Sud, a chi mantiene occupazione lungo tutta la filiera della moda, dalla produzione fino alla distribuzione al dettaglio. Seppur molti brand facciano concorrenza diretta ai negozi tramite i loro canali on-line, va ricordato che la filiera della moda ha bisogno dei negozi al dettaglio. Se vengono a meno i negozi di vicinato, saltano tutte le filiere del tessile, del calzaturiero, della pelletteria. Dai produttori di filati e tessuti a quelli di macchine per cucire, dalle case di moda alle fabbriche di bottoni, dai grossisti agli agenti di commercio, fino ad arrivare ai corrieri. Siamo l’anello portante della catena: le istituzioni ma anche un’industria troppo spesso sorda ai nostri appelli, devono capirlo prima che si spezzi”.
Agricoltura ER, +8% produzione nel 2020
(Rimini) Un 2020 in decisa ripresa per l'agricoltura dell'Emilia-Romagna, nonostante il Covid. Nell'anno che ha visto l'esplosione in tutto il mondo della pandemia, il comparto agricolo si è mosso in controtendenza rispetto al resto dell'economia e, in base alle stime dell'assessorato regionale, ha raggiunto un valore della produzione (Plv) di campi e allevamenti di oltre 4,5 milioni di euro, con un balzo in avanti dell'8% rispetto all'annata precedente.
Una performance di tutto rispetto da attribuire in egual misura al buon risultato complessivo sia delle produzioni vegetali (+7,6%), sia degli allevamenti (+8,5%) e che ha consentito di recuperare gran parte delle perdite dell'anno precedente, che si era chiuso con una flessione della Plv sopra il 10%.
Bene l'anno scorso anche l'export delle eccellenze regionali,Parmigiano Reggiano in primis, attestato sui 6,9 miliardi di euro (-0,9%), con la bilancia commerciale che ha fatto registrare un attivo record di 850 milioni di euro per il contestuale calo dell'import (-8,6%).
In consistente aumento l'occupazione nei campi, con 82 mila addetti (+13% sul 2019), una crescita che ha interessato in modo pressoché uguale sia il lavoro dipendente, sia quello autonomo. Anche in questo caso l'agricoltura è andata in controtendenza rispetto agli altri comparti.
Sono i dati principali che emergono dal Rapporto 2020 sul sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna, frutto della collaborazione tra Regione e Unioncamere regionale, presentato questa mattina nel corso di un evento in streaming, con oltre 500 iscritti collegati. Alla presentazione dello studio, giunto alla 28^ edizione, hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, e il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Stefano Bellei.
"Dopo la flessione nel 2019- ha sottolineato Mammi- il recupero della Plv nell'ultima annata agraria sta a testimoniare la resilienza dell'agricoltura dell'Emilia-Romagna, che nell'anno del Covid ha dimostrato la sua centralità strategica per il Paese. Al recupero del terreno perduto ha contribuito la domanda interna ma anche estera alimentata dai consumi domestici a discapito del fuori casa. Per questo, oltre alle misure varate dal Governo abbiamo attivato misure aggiuntive per aiutare i settori più in difficoltà per la crisi da Covid, a partire dai tre milioni di euro a sostegno degli agriturismi. Abbiamo poi scorso la graduatoria dei progetti di filiera nel comparto lattiero-caseario, con 17,8 milioni del bilancio regionale, e rifinanziato con 1,5 milioni un intervento a beneficio della barbabietola da zucchero. Nel 2020 gli uffici della Direzione agricoltura e di Agrea hanno effettuato pagamenti alle imprese in applicazione della Pac (Politica agricola comune) pari a 609 milioni di euro".
"In attesa del nuovo Psr 2023-2027- prosegue l'assessore- con i quasi 410 milioni di euro a disposizione nel prossimo biennio di transizione, il 35% in più rispetto alla precedente programmazione, continueremo ad investire su giovani, innovazione e sostenibilità, tenendo sempre insieme ambiente, lavoro e redditività per le imprese agricole. Un'attenzione particolare al settore dell'ortofrutta, reduce da anni molto difficili a causa delle gelate primaverili e dell'attacco di fitopatie e di parassiti come la famigerata cimice asiatica, con misure ad hoc per aumentare tutti gli strumenti disponibili a protezione delle colture. Infine, abbiamo prolungato di un anno gli impegni che scadono quest'anno per l'agricoltura biologica e la produzione integrata. Continueremo a lavorare per tenere al centro la sostenibilità, in tutte le sue accezioni: sostenibilità ambientale per la salvaguardia del nostro Pianeta e della biodiversità, e sostenibilità economica per le imprese agricole, senza la quale non c'è reddito e quindi non si generano le possibilità di sviluppo e tutela dei territori e delle comunità."
"Il 2020- ha commentato Bellei- è stato l'anno della pandemia, del lockdown e delle difficoltà, eppure il valore della produzione agricola ha segnato una netta ripresa, mentre l'industria alimentare ha accusato una flessione della produzione, ma ben più contenuta rispetto al complesso dell'economia regionale. Il saldo commerciale agroalimentare è rimasto positivo e nel primo trimestre 2021 si registra una crescita importante dell'export, che supera i 2,2 miliardi. Il settore può svolgere un ruolo di traino nella ripresa e l'export, in questo senso, è davvero un punto di forza. Su questa strada è consolidata la partnership tra sistema camerale e Regione Emilia-Romagna, che si è fortemente sviluppata attraverso strumenti e azioni integrate per supportare l'internazionalizzazione delle imprese e valorizzare le eccellenze dell'intera filiera".
Green pass: in ER si scarica anche da fascicolo sanitario elettronico
(Rimini) Per i cittadini dell’Emilia-Romagna ottenere il Green pass (Certificazione verde COVID-19 - EU digital COVID) da oggi diventa ancora più facile. Sarà infatti sufficiente collegarsi al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico per trovare, tra gli altri documenti sanitari personali, anche questo lasciapassare in formato digitale o stampabile, che sarà obbligatorio dal prossimo 6 agosto per svolgere molteplici attività, tra le quali partecipare a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, visitare mostre e musei, frequentare bar e ristoranti al chiuso.
Chi potrà ottenerlo? Lo potranno ottenere i cittadini che sono stati vaccinati contro il coronavirus, oppure hanno effettuato un test molecolare o antigenico recente con esito negativo (con validità 48 ore) o chi è guarito dall'infezione. La disponibilità del documento sarà graduale, perché dalla piattaforma nazionale del ministero della Salute è iniziato proprio oggi il processo di indicizzazione, cioè il trasferimento delle certificazioni digitali, che in modo progressivo si estenderà nei prossimi giorni a tutti gli assistiti del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna.
“E' lo strumento più efficace per il ritorno alla normalità ed evitare altre chiusure"- sottolinea l’assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini-. La facilità con cui i cittadini potranno scaricare il green pass, utilizzando uno strumento come il Fascicolo sanitario, a cui sono già abituati, potrà essere di grande aiuto per dotarsi di questa certificazione. E’ un strumento utile, direi necessario, se vogliamo guardare con serenità ai prossimi mesi, evitando di dover gettare a mare i sacrifici che abbiamo fatto in questo anno e mezzo di pandemia”.
Come ottenere il Green pass. Il Green pass è un documento digitale e stampabile, che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato. In Italia, viene emesso soltanto attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute.
Per scaricarlo dal Fascicolo Sanitario Elettronico basta collegarsi al sitosito Internet www.fascicolo-sanitario.it utilizzando le proprie credenziali personali. Il sito è raggiungibile anche dall’home di ER Salute, il sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna: http://salute.regione.emilia-romagna.it
Aggiornamento coronavirus: 56 positivi
(Rimini) Sono 56 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini. Si tratta di 30 pazienti di sesso maschile e 26 pazienti di sesso femminile; 17 asintomatici e 39 sintomatici. Sono stati tracciati: 29 per contact tracing; 20 per sintomi; 4 test per categoria; per 3 casi la pratica non è ancora stata completata. Si possono stimare in circa 7 le guarigioni. Oggi non è stato comunicato nessun decesso.Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 391.891 casi di positività, 469 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.463 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’4,1%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 12 sono state somministrate complessivamente 4.835.713 dosi; sul totale sono 2.167.587 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 148 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 99 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 104 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 30,6 anni. Sui 148 asintomatici, 75 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 13 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 10 con gli screening sierologici, 3 tramite i test pre-ricovero. Per 47 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 93 nuovi casi, seguita da Parma (73) e Reggio Emilia (61); poi Rimini (56), Ferrara (50), Modena (46), Ravenna (26). Quindi Cesena (25), Piacenza (23), il Circondario Imolese (13) e Forlì (3), Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 7.163 tamponi molecolari, per un totale di 5.183.204. A questi si aggiungono anche 4.300 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 61 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 373.377. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 5.237 (+404 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.068 (+394), il 96,8% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 4 decessi: uno a Piacenza (un uomo di 50 anni) e tre a Bologna (3 uomini, rispettivamente di 61, 68 e 71 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.277. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 8 (-1 rispetto a ieri), 161 quelli negli altri reparti Covid (+11). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato rispetto a ieri), 3 a Modena (invariato). 3 a Bologna (-1), 1 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Piacenza, Reggio Emilia, Imola, Ferrara, Ravenna, Forlì e Cesena.
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 24.136 a Piacenza (+23 rispetto a ieri, di cui 14 sintomatici), 29.165 a Parma (+73, di cui 39 sintomatici), 47.706 a Reggio Emilia (+61, di cui 53 sintomatici), 66.356 a Modena (+46, di cui 26 sintomatici), 83.206 a Bologna (+93, di cui 73 sintomatici), 12.778 casi a Imola (+13, di cui 10 sintomatici), 23.434 a Ferrara (+50, di cui 31 sintomatici), 30.825 a Ravenna (+26, di cui 13 sintomatici), 17.244 a Forlì (+3, tutti sintomatici), 19.937 a Cesena (+25, di cui 20 sintomatici) e 37.104 a Rimini (+56, di cui 39 sintomatici)
Riccione, sindaco Tosi: "no a strumentalizzazione politica vaccini"
(Rimini) "Sono prenotata per fare il vaccino, anche se il Covid l'ho avuto. Credo anche che la libertà di scelta sia sempre importante e vada rispettata ancora di più quando quella scelta mette in gioco la salute". Così il cinsaco di Riccione Renata Tosi. "Strumentalizzare politicamente la scelta vaccinale, dividere ed esasperare gli animi, dividere i cittadini tra buoni e cattivi, è dannoso. E' sbagliato. Usare e strumentalizzare i vaccini, al di là delle convinzioni personali, è segno di debolezza politica profonda. E' sintomo di incapacità di guidare le comunità, le quali devono essere libere di scegliere. Io dico non abbiate paura delle libertà, nostra e degli altri, se alla base c'è il rispetto reciproco delle diverse opinioni su cui invito a riflettere. Per dirla con Voltaire Non sono d'accordo con quello che dici ma combatterò fino alla morte affinché tu possa dirlo".
Elezioni, Ceccarelli (Lega): "Conosco Rimini"
(Rimini) “Da anni intrattengo scambi di idee con operatori e professionisti di Rimini, conosco i problemi della città e le aspettative di chi ci vive e vi lavora. Da oggi incomincerò un percorso più sistematico e analitico, entrando negli esercizi commerciali, nei bar, nei ristoranti, ascoltando la gente, quella che usa i mezzi pubblici, che si deve confrontare con i disservizi, che teme e vive nel degrado e nell’insicurezza. Intendo capire fino in fondo, confrontandomi con ogni fascia di popolazione, quali siano nel concreto le questioni più urgenti da risolvere. E’ questo l’unico modo per elaborare le priorità da affrontare nei primi 100 giorni di amministrazione”. Così in una nota Enzo Ceccarelli, la cui candidatura alla carica di sindaco è appoggiata dai vertici locali della Lega e dal segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, oltre che dalle liste civiche guidate da Lucio Paesani (Noi amiamo Rimini) e da Davide Frisoni (Con Rimini-Rinascimento-Rete Civica).
Ceccarelli, nella visita ai punti nevralgici della città, sarà accompagnato dalla parlamentare Elena Raffaelli, responsabile della Lega della Provincia di Rimini, e dagli stessi Paesani e Frisoni. “La stella polare nella scelta del candidato sindaco di una città complessa e problematica come Rimini - commenta Raffaelli - è l’esperienza maturata in anni di attività amministrativa e istituzionale. Credo che su questo piano siamo tutti concordi. Enzo vuole da subito tastare il polso dei riminesi. Di qui la decisione di girare in lungo e in largo per la città per entrare immediatamente nel cuore dei problemi. Partiamo con una passeggiata nella zona sud, a Bellariva nel parco Murri, dove la microcriminalità e la prostituzione imperversano grazie al nulla di fatto dell’amministrazione Gnassi. Abbiamo già elaborato un piano di contrasto al degrado e all’insicurezza, ma è indispensabile incontrare e confrontarsi con le Associazioni di volontariato, i Comitati e i residenti. Mai più devono esserci riminesi di serie A, quelli che risiedo in zone più sicure, e di serie B, abbandonati al degrado. Conosciamo bene i metodi del PD e della sinistra: grandi promesse in periodo pre-elettorale dimenticate il giorno dopo, fino alla successiva tornata elettorale. Il nostro modo di amministrare è completamente differente: alle parole seguono sempre i fatti. Non promettiamo l’impossibile, ma quello che può essere portato a termine con certezza. Sostengo la candidatura di Ceccarelli proprio perché, scorrendo la sua storia di amministratore, emerge il suo atteggiamento pragmatico, serio e concreto”.
Criticità ambientali, Rimini ha un nuovo piano di protezione civile
(Rimini) La III commissione ha dato parere favorevole al nuovo piano di protezione civile comunale, lo strumento che ha lo scopo di prevedere, prevenire e contrastare gli eventi calamitosi e che contiene gli elementi di organizzazione operativa delle strutture comunali in caso di emergenza. Il nuovo strumento aggiorna e integra il precedente Piano, sulla base delle più recenti normative nazionali e regionali e in particolare è stato sviluppato seguendo le indicazioni contenute nel nuovo codice nazionale della protezione civile del gennaio 2018 e la base prevista nel piano provinciale, approvato dalla Prefettura nel dicembre 2017.
Il nuovo Piano Comunale di Protezione Civile prevede le diverse tipologie calamitose che possono verificarsi nel territorio, con un’attenzione particolare al rischio idrogeologico ed idraulico e a fenomeni ad esso connessi. Per ogni scenario di rischio viene previsto un modello di intervento che definisce quindi i protocolli operativi da attivare in situazioni di crisi e stabilisce composizione, responsabilità e compiti dei vari organismi da attivare nella catena di coordinamento. “Il nuovo Piano è fortemente declinato sulle criticità che si sono registrate nel passato nel nostro territorio, in particolare sul fronte delle crisi idrogeologiche a seguito di fenomeni atmosferici di elevata intensità – spiega l’assessore alla Protezione Civile Anna Montini – E’ stato condotto un lavoro di analisi e di controllo scrupoloso su tutta la rete e su tutto il territorio per arrivare ad avere un quadro dettagliato e fedele delle situazioni più vulnerabili e quindi da monitorare con maggiore attenzione. A partire dalle schede/scenari di rischio identificate dalla regione ci si è avvalsi, inoltre sia del piano delle reti fognarie del 2006, sia della frequenza di episodi che si sono verificati nelle diverse zone della città, per arrivare ad una mappatura che rappresenta uno strumento fondamentale per prevede e tarare le tipologie di intervento, oltre che le azioni comunicative e di allertamento per la popolazione. Il Piano inoltre tiene conto anche delle recenti emergenze a cui abbiamo dovuto far fronte come conseguenza della pandemia, a partire dalla solidarietà alimentare. Un’esperienza che ha dimostrato quanto possa essere prezioso l’apporto dei nostri volontari, sia dal punto di vista concreto sia come supporto morale alla popolazione”. Il Piano arriverà al voto del Consiglio comunale, insieme ai regolamenti per la disciplina dei servizi di protezione civile e dei volontari del gruppo comunale, che saranno discussi nella prossima seduta della prima commissione.
Un nuovo playground in via Rosmini
La III commissione ha inoltre dato parere favorevole alla convenzione tra Comune di Rimini e Fondazione San Giuseppe per l’aiuto materno per la realizzazione di un nuovo fabbricato ad uso residenziale in via Rosmini, zona Marebello. L’accordo prevede che all’Amministrazione Comunale venga ceduta gratuitamente dal soggetto attuatore un'area pari ad almeno il 55% della superficie. L’area sarà destinata a verde pubblico ed è prevista sempre a carico della proprietà la realizzazione di un playground per il basket, dotato di impianto di illuminazione.
Misano, sindaco Piccioni ringrazia salvataggi
(Rimini) Il recente fatto di cronaca del salvataggio di una turista straniera che ha rischiato l’annegamento e di altre due persone che stavano tentando di aiutarla, nel tratto di mare antistante il bagno 36 di Misano Adriatico, riaccende i riflettori sul tema della sicurezza in spiaggia. Se l’episodio ha avuto un epilogo positivo lo si deve alla preparazione e al sangue freddo dell’addetto al salvataggio che opera su quel tratto di spiaggia. “A nome dell’amministrazione comunale rivolgo un plauso per il tempestivo intervento che ha evitato che l’episodio potesse finire in tragedia – dice il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni -. I nostri salvataggi svolgono un’attività fondamentale per la sicurezza dei bagnanti. Se i nostri cittadini e i tanti turisti che ogni anno scelgono Misano come meta delle proprie vacanze possono godersi un bagno in mare in piena tranquillità, è grazie a loro, verso i quali non deve mai venire meno il nostro ringraziamento”.
Alcol a minori, chiusi locali a Rimini sud
(Rimini) Chiusura per 5 giorni e diversi verbali per il mancato rispetto della normativa di contrasto al Covid. Questo l’esito dei controlli che la Polizia Locale di Rimini ha effettuato, tra il sabato sera e la domenica mattina, in diverse attività commerciali e esercizi di vicinato in centro e nella zona di Rimini sud. Insospettiti dall’intenso movimento in entrata e uscita di giovani apparentemente minorenni, gli agenti della Polizia Locale si sono appostati per diverse ore fuori da un locale di Rivazzurra. I sospetti sono aumentati quando, fuori dal locale, è uscito un adulto (risultato poi tra i titolari dell’attività) con l’evidente scopo di sentinella. Approfittando di un attimo di pausa dell’adulto gli agenti sono riusciti ad entrare nel locale, trovando assembramenti e minorenni che consumavano alcolici. Quattro di loro, minorenni ma sopra i sedici anni, sono stati identificati direttamente al tavolo da loro occupato. Gli agenti hanno inoltre notificato ai titolari del locale diversi verbali per il mancato rispetto delle norme a contrasto del Covid-19, tra cui assembramento e mancato rispetto del distanziamento tra persone.