Colonia Bertazzoni all'asta, appello di Fondazione cetacea ai futuri proprietari
(Rimini) "Il 31 gennaio 2022 la colonia Bertazzoni verrà messa all’asta a partire da una base di 9 milioni di euro". Ne dànotizia la Fondazione cetacea, che alla colonia aveva la sua sede storica, dalla quale è stata sfrattata perché la struttura era stata definita inagibile dal comune. "Al di là di affermazioni, non supportate da fatti concreti, l’Amministrazione Tosi non ha trovato nel frattempo alcuna sistemazione alternativa per il Centro Recupero Tartarughe Marine di Fondazione Cetacea (l’ospedale delle tartarughe) che è presso la struttura da 13 anni".
L’Amministrazione comunale, "dopo aver dichiarato inagibile la struttura all’inizio dello scorso anno, ci aveva concesso di utilizzare la palazzina ex sede estiva della Polizia. Con grande dispendio di soldi ed energie nostre e dei nostri volontari, abbiamo trasferito strutture, arredi, materiale scientifico e animali in cura in quest’area. Trasferimento quasi ultimato. Abbiamo quindi richiesto all’Amministrazione di concederci in uso quest’area, almeno fino a quando non si trovasse una soluzione duratura. Ci è stato obiettato che l’Amministrazione non voleva scorporare l’area dalla vendita “perché il compratore non avrebbe interesse”, spiegano dalla Fondazione.
Quindi," ancora una volta, si prospetta un problema di “dove mettere” la Fondazione. Facciamo alcune ovvie considerazioni. Fondazione Cetacea non opera per lucro o per interesse speculativo per curare animali in via di estinzione che dovrebbero stare a cuore agli amministratori come a noi. Negli anni abbiamo dato lustro alla città di Riccione dandole visibilità in un ambito non scontato, quello che ha a cuore l’ambiente e cioè la stragrande maggioranza dei cittadini e dei turisti".
Fondazione Cetacea, "pur avendo vinto il bando per la concessione dell’ex delfinario di Rimini, come abbiamo sempre affermato, non vuole abbandonare Riccione. Già quando era stato decretato per la prima volta il nostro allontanamento dalla struttura l’Amministrazione aveva ricevuto, pare, più di tremila mail di protesta. Ma nemmeno questo pare sia servito".
A questo punto "ci corre l’obbligo di affermare che non possiamo e, soprattutto, non vogliamo, mettere a repentaglio la cura delle tartarughe marine, l’educazione ambientale, le nostre attività storiche in favore dell’ambiente qui a Riccione e quindi affermiamo di essere disponibili ad aprire una collaborazione con i privati che dovessero aggiudicarsi l’area vista la nostra impossibilità a lasciarla. In caso di mancata aggiudicazione però, anche in ragione dei prevedibili ritocchi al ribasso alle richieste da parte dell’Amministrazione, proporremo alla cittadinanza riccionese di esprimersi sul nostro progetto che, pur riducendo di meno del 10% l’area in vendita, consentirebbe alla città di mantenere il suo ospedale delle tartarughe".
Riccione, Tar boccia ricorso ristobar
(Rrimini) Il Tribunale amministrativo regionale dell'Emilia Romagna ha bocciato il ricorso di alcuni titolari di ristobar sulla spiaggia di Riccione che avevano chiesto un intervento dei giudici in merito alle nuove norme introdotte dall'amministrazione Tosi nel 2016, con la possibilità pergli stabilimenti balneari di chiedere la concessione per realizzare un chiosco per la somministrazione di alimenti e bevande. Nella sentenza, il Tar oltre a respingere con motivazioni di fatto e di diritto, l'impugnazione del regolamento, ha estromesso la stessa Associazione Bar e Ristoranti per "carenza di legittimazione attiva - si legge - perché non perseguirebbe un interesse omogeneo della categoria visto che, per fatto notorio, alcuni degli associati hanno da tempo avviato attività di chioschi ai sensi del regolamento comunale", spiega il comune.
"Nel 2016 abbiamo dato il via ad una piccola rivoluzione sulla spiaggia - ha detto il sindaco di Riccione, Renata Tosi – con l'introduzione di uno strumento più moderno e adatto alla nostra economia. Con il nuovo Regolamento per le attività economiche sulla spiaggia, Riccione si è adeguata al cambiamento delle esigenze del turismo balneare sempre più plasmato sulla specificità dei servizi offerti. Il rilancio della città e della nostra economia passa attraverso le nuove opportunità che si aprono per chi fa impresa. Sono quindi contenta che anche il Tar abbia riconosciuto oggi la bontà del nostro lavoro".
Con il nuovo Regolamento, "che l'amministrazione Tosi, ha fatto bene ad introdurre - ha detto il presidente della Coop. Bagnini Diego Gasperoni - in spiaggia si lavora meglio. Il turismo balneare per essere competitivo, oggi ancora di più, deve andare incontro alle esigenze dell'utenza, del turista europeo e italiano, che vuole vivere la spiaggia a 360 gradi, come un luogo dove trovare tutto quello che si può desiderare in una vacanza. Ecco allora che la possibilità di offrire più servizi, di diventare una spiaggia sempre più attrezzata per meglio accogliere i nostri turisti è stata una opportunità di crescita per tutta la città".
Aggiornamento coronavirus: 1.211 positivi, 3 decessi
(Rimini) Sono 1.211 i nuovi positivi tracciati oggi nella provicia di Rimini, si tratta di 618 pazienti di sesso maschile e 593 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 1000 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 3 decessi: una donna di 89 anni di Novafeltria, una donna di 91 anni di San Giovanni in Marignano e un uomo di 58 anni residente a Misano Adriatico e deceduto fuori Romagna. Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 961.666 casi di positività, 13.561 in più rispetto a ieri, su un totale di 91.443 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 26.755 molecolari e 64.688 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 14,8%.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.466.073 dosi; sul totale sono 3.682.277 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,6%. Le terze dosi fatte sono 2.174.143.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 150 (+2 rispetto a ieri, pari al +1,4%), l'età media è di 62,8 anni. Sul totale, 94 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,1 anni), il 62,7%; 56 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,8 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.594 (-31 rispetto a ieri, -1,2%), età media 70,2 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 18 a Parma (-2); 15 a Reggio Emilia (+1); 23 a Modena (+3); 34 a Bologna (-1); 13 a Imola (+1); 12 a Ferrara (+1); 8 a Ravenna (invariato); 4 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (-2); 12 a Rimini (invariato).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 34 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.105 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 195.330), seguita da Modena (2.522 su 152.748); poi Parma (1.488 su 76.575), Rimini (1.211 su 97.798) e Ravenna (1.208 su 88.018); quindi Reggio Emilia (811 su 105.144), Cesena (792 su 54.964), Ferrara (784 su 61.110) e Forlì (734 su 45.414). Infine, Piacenza (623 su 54.647) e il Circondario di Imola, con 283 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 29.918.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 383.976 (+7.294). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 381.232 (+7.323), il 99,3% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 6.229 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 562.841.
Purtroppo, si registrano 38 decessi: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 85 anni); 5 in provincia di Parma (due uomini di 64 e 76 anni, due donne di 82 e 92 anni e una terza donna di 71 anni il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Piacenza); 2 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 88 e una donna di 89 anni); 3 in provincia di Modena (due uomini di 55 e 72 anni e una donna di 65 anni); 6 in provincia di Bologna (quattro uomini di 58, 79, 81 e 93 anni e due donne di 64 e 93 anni); 2 nel Circondario Imolese (un uomo di 86 e una donna di 77 anni); 3 in provincia di Ferrara (un uomo di 62 anni e due donne di 85 e 95 anni)
8 in provincia di Ravenna (cinque uomini di 78, 79 (due), 92 e uno di 95 anni e tre donne di 84, 94 e 95 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (due uomini di 87 e 90 anni e una donna di 87 anni); 3 in provincia di Rimini (un uomo di 58 anni il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Modena e due donne di 89 e 91 anni); 2 residenti fuori dall'Emilia-Romagna i cui decessi sono stati registrati rispettivamente dalle Ausl di Modena e di Ferrara: un uomo di 63 e una donna di 83 anni). In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 14.849.
Pnrr, Riccione ha la sua task force
(Rimini) Riccione avrà la sua "Unità di gestione progetti Pnrr", un gruppo di lavoro trasversale a tutti i settori dell'Ente per la elaborazione integrata delle funzioni del piano nazionale per accedere ai contributi europei. Lo ha deciso la Giunta comunale di Riccione con l'intento di dotarsi di un organismo in grado di predisporre le schede da proporre a finanziamento. Come è noto le sei grandi aree di intervento sono la transizione verde, la trasformazione digitale, la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione sociale e territoriale, salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, le politiche per le nuove generazioni, l'infanzia e i giovani. "Lo sviluppo e la gestione dei progetti per il Pnrr richiedono competenze di staff diversificate - ha detto il sindaco di Riccione, Renata Tosi - si va dal Bilancio, alla digitalizzazione, all'urbanistica e Lavori Pubblici, e al sociale quindi la scelta è stata quella di coinvolgere tutti i settori del Comune, in primis le figure dirigenziali, in maniera da presentare un numero di progetti di alto profilo e fortemente specializzati. La maniera più idonea per sfruttare al massimo l'opportunità dei finanziamenti che arriveranno dall'Europa. La mancanza di progettazione può essere un limite invalicabile per le amministrazioni comunali. Riccione in questi anni ha invece messo già nero su bianco una serie importante di progetti che toccano tanti aspetti della vita dei cittadini, dalla viabilità al sociale, dalle infrastrutture all'integrazione generazionale. Oggi finalmente verrà compreso che la progettazione non è una raccolta di desideri che resta tale, ma un indispensabile strumento di lavoro e di avanzamento per i territori senza la quale non si starebbe al passo con i tempi che cambiano. Grazie al progetto che avevano fatto in tempi utili, ad esempio, dal PNRR arriveranno 5 milioni di euro per l'ex Mattatoio che trasformerà un luogo abbandonato in un centro d'eccellenza per il sostegno alle persone con disabilità".
Popolazione: saldo negativo, ma Rimini resta sopra i 150mila
(Rimini) Al 31 dicembre 2021 ammonta a 150.195 la popolazione riminese. Nonostante il lieve calo rispetto all’anno precedente (-0,3 per cento), si resta sopra la soglia dei 150mila abitanti, superata per la prima volta nel 2018. L’ex quartiere 5 si conferma come il più abitato con 33.238 residenti. L’età media della popolazione nel 2021 è di 46,23 anni, 2 in più rispetto al 2011. Attualmente, a Rimini, risiedono circa 197 persone con più di 65 anni ogni 100 riminesi under 14. Al 31 dicembre erano 57 gli ultracentenari, di cui 51 donne e 6 uomini. La più longeva una donna di 107 anni.
Mai così pochi nati dal 1935 ad oggi, ma diminuiscono significativamente i decessi, meno 237 rispetto al 2020.Ad influire sulla tendenza demografica negativa è il progressivo calo delle nascite, che fa registrare il valore più basso nella serie statistica dal 1935 ad oggi: nel 2021 nel Comune di Rimini sono nati 925 bambini (-97 rispetto al 2020, -9,50%), superando il record negativo segnato nel 1987 quando ci furono 963 nuovi nati, l’unico anno in cui si scese sotto quota mille. Dieci anni fa, nel 2011, le nascite furono 1.280. La curiosità: i nomi più diffusi tra i nuovi nati sono Sofia e Leonardo.
A controbilanciare il calo della natalità è l’inversione di tendenza rispetto al numero dei decessi, dopo un 2020 su cui si sono fatti sentire drammaticamente gli effetti della pandemia. Nel 2021 i decessi sono stati 1.714, il 12% in meno rispetto all’anno precedente quando i morti furono 1951. Un dato incoraggiante, che nel secondo anno di emergenza sanitaria indica una ripresa verso valori in linea con un andamento statistico “ordinario”. Nel 2021 infatti il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) resta negativo, ma in rialzo rispetto al 2020, facendo registrare un valore di –789 unità (era di -929 del 2020).
Il saldo migratorio è positivo (+302 unità), ma in evidente calo rispetto al 2020, quando era di 774 unità (-61%). Sono in diminuzione, infatti, le persone che hanno spostato la propria residenza nel Comune di Rimini, dai 3.924 del 2020 ai 3.709 del 2021 (-5,47%) e allo stesso tempo sono in aumento le persone che lasciano Rimini, da 3.150 a 3.407 (+8,15%). La maggioranza di coloro che hanno preso la residenza a Rimini è rappresentata da cittadini italiani (2.412): in pratica 13 su 20 immigrati, di cui 102 che rientrano dall’estero per ristabilirsi a Rimini. Sono 31 i cittadini provenienti dalla Repubblica di San Marino.
Gli immigrati con cittadinanza straniera sono 1.294, il 35% degli ingressi totali. Solo un quinto dell’immigrazione arriva dall’estero: 4 nuovi residenti su 5 provengono quindi da altri comuni italiani, in particolare dalla nostra stessa provincia con 989 arrivi (26,66%) e 546 dalla nostra Regione. I principali comuni di provenienza all’interno della Provincia sono Santarcangelo (212), Riccione (167), Coriano (149).
Le emigrazioni totali sono 3.150: la destinazione prevalente (71,5%) rimane l’Italia con 2.437 uscite (+46), in calo le emigrazioni verso l’Unione Europea (174, -41) e verso destinazioni extra UE (268, -72). Si rileva un aumento delle emigrazioni verso San Marino con 80 unità (+29) mentre sono più che dimezzate quelle verso il Regno Unito, 59 (-69), così come sono in netto calo quelle verso la Francia con 14 (- 29 rispetto al 2020). Sul totale delle emigrazioni, i cittadini italiani in uscita sono 2.324, di cui 1.970 si spostano principalmente verso mete italiane e 71 verso San Marino.
In calo la popolazione straniera, che al 31 dicembre 2021 contava 19.985 residenti (-295 unità rispetto al 2020) e che rappresenta il 13,26% della popolazione totale di Rimini. La percentuale di minori stranieri è del 14,51% sul totale della fascia d’età (3.233), mentre le donne sono la maggioranza (11.221 contro 8.764 uomini). Gli stranieri contribuiscono per un 17,4% alla natalità del nostro comune. Il rapporto è di circa 2 stranieri residenti ogni 15 residenti totali e di circa 2 nascite di stranieri per ogni 11 nascite complessive. Sono invece 2.704 gli stranieri residenti nati in Italia, di cui 226 maggiorenni e 2.478 minorenni.
I cambi di indirizzo avvenuti all’interno del territorio comunale, che registrano il livello di mobilità cittadina, sono pari a 5.460 mentre sono 59.157 (quasi il 40%) i cittadini che risiedono a Rimini costantemente sin dalla nascita.
Ancora in aumento il numero delle famiglie: sono 68.009, con un incremento di 418 nuclei rispetto al 2020 e di 5.068 nuclei rispetto a dieci anni fa. Segno più per tutti gli indicatori: crescono le famiglie italiane (57.568 nuclei +266), le famiglie di cittadini stranieri (6.948, +73), le famiglie con cittadinanza mista italiana e straniera (3.493, +79). Da segnalare la presenza di numerose coabitazioni tra famiglie, con 10.321 nuclei (il 15% del totale) coinvolti in residenze multiple nello stesso alloggio.
La maggioranza delle famiglie (38%) è composta da una singola persona, in aumento di 522 unità rispetto al 2020, con prevalenza della componente femminile (14.646 unità contro le 11.214 maschili), legato alla maggiore longevità delle donne rispetto agli uomini. La circoscrizione che vede una maggior presenza di famiglie unipersonali over 65 è il quartiere 5, ma, in termini relativi, la concentrazione percentuale maggiore si trova nel quartiere 1.
Dopo la battuta d’arresto causa pandemia, sono riprese le celebrazioni dei matrimoni: nel 2021 i riti sono stati 391 (+128), di cui 246 (+56) quelli civili e 145 (+72) quelli religiosi. Sessanta i matrimoni celebrati a Rimini con sposi non residenti. Si abbassa l’età media di chi decide di convolare a nozze: 37,92 anni (-1,58) per la sposa, 41,34 (-2,23) per lo sposo, mentre è di 29,97 la durata media in anni dei matrimoni in corso.
“Più matrimoni e meno morti. Anche nella nostra città – è il commento dell’assessora alla Statistica Anna Montini - i dati sui decessi del 2021 mostrano un netto miglioramento rispetto alla situazione del 2020, anno tristemente caratterizzato dalla prima e dalla seconda ondata pandemica da Covid-19. Diminuiscono nettamente, infatti, le persone decedute nelle fasce di età più colpite dal virus – 60-69, 70-79, 80-89 e 90-99 anni – rispetto all’anno precedente, e tornano quasi in linea con l’andamento pre-pandemico rilevato dalla media 2015-2019. Un chiaro segnale che i vaccini e le modalità di cura hanno portato risultati più che efficaci nella comunità. La pandemia lascia però qualche altro effetto nella contabilità demografica: mai così basso è stato il numero dei nuovi nati dal dopoguerra ad oggi, chiaro segnale della preoccupazione delle nostre coppie ma, al contempo, rifiorisce, crescendo notevolmente rispetto all’anno precedente, il numero dei matrimoni celebrati nel 2021 accompagnato positivamente dalle riprese possibilità di festeggiare gli eventi con famiglia ed amici. Finalmente si riparte.”
25 gennaio
Turismo | Scuola: crescono gli abbandoni | Sette morti
Riccione, colonia San Giuseppe: udienza il 7 luglio
(Rimini) "Abbiamo ricevuto un'ottima notizia dall'ufficio legale del Comune di Riccione circa la fissazione dell'udienza davanti al Consiglio di Stato per la definizione ultima della causa sull'ex colonia San Giuseppe - spiega il sindaco di Riccione, Renata Tosi -. Si porrà quindi finalmente la parola fine ad una questione che la mia amministrazione ha sempre considerato una ferita aperta per la città di Riccione. Un'ingiustizia urbanistica, oltre che ad un illecito e un abuso, che avevano creato privilegio per alcuni a discapito di tutta la comunità. Con la fissazione al 7 luglio prossimo dell'udienza davanti alla massimo tribunale amministrativo, dopodiché non vi saranno altri gradi di giudizio, si arriva ad una definizione. Credo che il Comune di Riccione abbia fatto la sua parte fino in fondo per ristabilire la correttezza e la giustizia in una vicenda brutta dal punto di vista legale e dal punto di vista politico. L'ex colonia San Giuseppe, doveva essere una casa protetta e invece è diventato un condominio fronte mare. Un danno per la città, un'ingiustizia e un abuso della politica di quei tempi. Noi invece con lavoro e determinazione abbiamo affrontato la situazione e dopo la decisione del Consiglio di Stato si potrà finalmente ristabilire la correttezza".
Come è noto l'annosa questione dei 45 appartamenti dell'ex colonia San Giuseppe che sarebbe dovuta diventare una struttura per anziani, è dunque arrivata ad una nuova svolta dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna aveva respinto sia l'istanza di sospensione che i ricorsi proposti dalla ditta proprietaria, la Michelangelo Società Cooperativa, per l'annullamento del provvedimento dirigenziale di diniego di sanatoria e del provvedimento dirigenziale di accertamento dell'inottemperanza. Di fatto dopo la sentenza di primo grado del Tar gli appartamenti sono confluiti nel patrimonio comunale. Alcuni residenti hanno scelto di liberare gli immobili per non pagare un canone al Comune altri invece no. Come si ricorderà il Tar, nell'ottobre del 2018, aveva motivato il rigetto in quanto "palesemente infondato" nella parte in cui si sosteneva la sostanziale illegittimità delle sanatorie presentate per modificare la destinazione d'uso dell'immobile. Il Comune aveva infatti rilasciato una concessione edilizia per la realizzazione di immobili ad uso socio- assistenziale e non di civile abitazione. Nel corso degli anni il Comune di Riccione ha notificato l'ordinanza di demolizione con ripristino ad uso originario, la società non ha adempito nell'arco di tempo prefissato dei 90 giorni, quindi il Comune ha ri-notificato il provvedimento di acquisizione al patrimonio dell'Ente, atto che lo legittima alla richiesta di un pagamento di canone in attesa della sentenza di ultimo grado del Consiglio di Stato che arriverà a seguito dell'udienza fissata il prossimo 7 luglio.
Smog oltre i valori, limitazioni al traffico e al riscaldamento fino al 26 gennaio
(Rimini) A seguito del bollettino Arpa Emilia Romagna di oggi, si è evidenziata una previsione di superamento per i prossimi giorni del valore limite giornaliero di polveri sottili PM10. Per questo motivo, come previsto dalle normative regionali, sul territorio provinciale proseguono anche per i prossimi giorni e fino al successivo giorno di controllo (previsto per mercoledì 26 gennaio 2022), delle misure emergenziali definite dalle norme. Nel dettaglio si prevede, innanzitutto l'ampliamento delle limitazioni alla circolazione dalle ore 8,30 alle ore 18,30 a tutti i veicoli diesel Euro 4. Per le auto è anche in vigore il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli.
Per quanto riguarda le abitazioni c'è obbligo di riduzione della temperatura di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati (fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali; fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali). Sono esclusi da queste indicazioni gli ospedali e le case di cura, le scuole ed i luoghi che ospitano attività sportive. C'è anche il divieto di utilizzo di generatori di calore domestico alimentati a biomassa legnosa (legna, pellet, cippato, ecc), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo, con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle (così come definite dal Decreto del Ministero dell'Ambiente n.186 del 7 novembre 2017).
Per la campagna: divieto assoluto per qualsiasi combustione all'aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d'artificio, ecc.); divieto di spandimento dei liquami zootecnici; potenziamento controlli sulla circolazione dei veicoli, combustioni all'aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.
Aggiornamento coronavirus: 1.147 positivi, 7 decessi
(Rimini) Sono 1.147 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini, si tratta di 552 pazienti di sesso maschile e 595 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 510 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 7 decessi: 3 donne di Rimini 74, 74 e 84 anni, un uomo di 68 anni di San Clemente, un uomo di 77 anni di Cattolica, un uomo di 84 anni di Novafeltria e un uomo di 91 anni di Coriano.
Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 948.126 casi di positività, 14.719 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.301 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 13.790 molecolari e 21.511 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 41,7%, un valore non indicativo dell'andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.422.692 dosi; sul totale sono 3.678.942 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 91,5%. Le terze dosi fatte sono 2.140.070.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 148 (-4 rispetto a ieri, pari al -2,6%), l'età media è di 63 anni. Sul totale, 92 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,3 anni), il 62,2%; 56 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,2 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.625 (+83 rispetto a ieri, +3,3%), età media 69,7 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (+2 rispetto a ieri), 20 a Parma (-2); 14 a Reggio Emilia (invariato); 20 a Modena (-2); 35 a Bologna (+1); 12 a Imola (invariato); 11 a Ferrara (invariato); 8 a Ravenna (-1); 4 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (-2); 12 a Rimini (invariato).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 33,9 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 3.786 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 192.242); a seguire Modena (2.264 su 150.226), Ravenna (1.873 su 86.810) e Reggio Emilia (1.595 su 104.333); quindi Rimini (1.147 su 96.587) e Ferrara (1.072 su 60.326); poi Cesena (718 su 54.172), Forlì (662 su 44.680) e Piacenza (608 su 54.024 ); infine Parma (505 su 75.091) e il Circondario di Imola con 489 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 29.635.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 376.703 (+8.175). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 373.930 (+8.096), il 99,3% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 6.504 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 556.612.
Purtroppo, si registrano 40 decessi: 2 in provincia di Piacenza (due donne di 78 e 90 anni); 7 in provincia di Parma (tre uomini di 79, 82 e 83 anni, 2 donne di 82 anni e altre due di 91 e 92 anni); 3 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 80 anni e due donne di 76 e 78 anni); 7 in provincia di Modena (quattro uomini di 74, 83, 88 e 106 anni e tre donne di 78, 81 e 95 anni); 3 in provincia di Bologna (tre uomini di 75, 82 e 85 anni); 3 in provincia di Ferrara (due uomini entrambi di 90 anni e una donna di 93 anni); 4 in provincia di Ravenna (tre uomini di 56, 88 e 95 anni e una donna di 89 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 78, 85 e 97 anni e una donna di 93 anni); 7 in provincia di Rimini (quattro uomini di 68, 77, 84, 91 anni e tre donne di cui due di 74 anni e una di 84). In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 14.811.
Pandemia, raddoppiano gli abbandoni scolastici
(Rimini) Ansia crescente, nervosismo, paura di non farcela, ma anche ritorni in patria di famiglie immigrate o famiglie che scelgono l’educazione parentale. È questa l’altra faccia della pandemia sanitaria che ha portato, in un anno, a raddoppiare gli abbandoni scolastici anche nel territorio riminese.
Sono infatti poco meno di ottanta le segnalazioni pervenute dalle scuole (un aumento di poco meno del 40% rispetto l’anno scorso), di queste 26 fanno riferimento all’educazione parentale (o homeschooling), che sostanzialmente vede triplicare la richiesta rispetto gli anni precedenti (dove si assestava sotto le dieci domande all’anno) . Numeri che, in realtà, nascondono storie e motivazioni diverse. Da una parte ci sono giovani in difficoltà che lasciano gli studi, dall’altra genitori che scelgono di ritirare i propri figli ed educarli in casa, oppure quelle famiglie immigrate che, complice le difficoltà economiche, decidono di ritornare nel proprio paese d’origine.
“Sono diverse facce di uno stesso fenomeno – spiega Chiara Bellini, Vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – che, aldilà dei numeri, comunque in linea con la tendenza a livello nazionale, pone interrogativi e riflessioni più ampie. La prima riflessione è quella relativa alla grande importanza del piano affettivo relazionale dell’educazione scolastica, che rischiamo a volte di sottovalutare, nel dibattito in corso, rispetto alla componente più strettamente didattica. Mantenere la scuola in presenza, non significa solo garantire una didattica più efficace, ma offrire ai nostri giovani un ambito di confronto privilegiato con il mondo reale, attraverso le relazioni con i coetanei e con gli insegnanti. È su questo insieme di funzioni - didattica e culturale, ma anche sociale e relazionale - che le nostre scuole hanno fondato la loro autorevolezza e il ruolo nella società. La seconda riflessione è più di tipo psicologico. Stress, nervosismo, calo della concentrazione, irritabilità e calo di interesse dello studio sono alcune delle principali conseguenze, evidenziate anche da indagini nazionali, della scuola non in presenza. I ragazzi percepiscono una sorta di distacco dalla realtà proprio quando sentirebbero più forte l’esigenza di confrontarsi con i coetanei e con gli insegnanti. Con la pandemia tutto questo è stato messo fortemente in dubbio, ma proprio per questo non possiamo arretrare sull’apertura in sicurezza delle nostre scuole. L’ultima riflessione è più sociale, visto che con la pandemia e la relativa entrata in crisi di alcuni ambiti economici, alcune famiglie hanno preferito tornare nei propri paesi di origine interrompendo il percorso educativo dei propri figli. Dati dunque che, pur nella loro complessità, indicano come sia necessario continuare a lavorare per una scuola in presenza, in grado di limitare al massimo gli effetti psicologici, didattici e sociali della pandemia sanitaria. Un impegno che questa Amministrazione sta portando avanti in tutti i modi e in tutte le sedi in cui è chiamata a dare il proprio contributo. Mai come oggi dobbiamo difendere l’autorevolezza della scuola, dalle direzioni ai docenti e al personale, nella consapevolezza che dalla loro apertura e piena funzionalità passa la ripresa della nostra comunità e, i numeri lo dimostrano, anche la salute e la preparazione dei nostri ragazzi”.