E' morto l'attore Paolo Graziosi, l'omaggio dell'amministrazione comunale
(Rimini) "Con Paolo Graziosi non se ne va solo una parte della nostra città, un pezzo del miglior teatro italiano e un protagonista del cinema d'autore". Così l'amministrazione comunale di Rimini aòòa notizia della scomparsa dell'attore Paolo Graziosi. "Se ne va un attore. Sembra banale ma la vita di Paolo si è snodata tutta lungo la strada impervia dell'interpretazione, di quello che con felice sintesi qualcuno ha definito 'il mestiere dell'attore'. In una sua intervista di qualche anno fa, alla domanda 'Cosa direbbe a un giovane che vuole intraprendere la carriera dell'attore?', lui rispondeva così: 'Lo sconsiglierei vivamente, sta diventando sempre più difficile in una situazione come sappiamo talmente disastrosa di questo Paese in questo momento. È chiaro che ci vuole una determinazione, una passione e una capacità di sopportare qualsiasi cosa'".
"Risposta senza mezzi termini che però si scontrava con il suo gigantesco, enorme esempio di uomo appassionato del palcoscenico, nato a Rimini nel 1940, al debutto attoriale appena compiuta l'età adulta. Di lì 60 anni alternati tra teatro, televisione, cinema. Ruoli da protagonista e da caratterista ma tutti legati a un unico filo rosso: l'attore è un soggetto 'sociale' e dunque l'impegno civile deve essere la molla e il propellente di qualunque ruolo interpretato o vestito indossato, sia che si salga sul palco in una pièce classica oppure nei panni di Aldo Moro nel capolavoro di Sorrentino 'Il divo'. C'è una coerenza profonda nella vita di Graziosi, legata a doppio filo alla coerenza dell'attore, pur attraversando mezzi e generi, apparentemente diversi e di differente grado di 'nobiltà'".
"L'esempio personale è la risposta più vera e coerente a quella domanda. Perché se è vero che quello dell'attore è un mestiere difficile, spesso impossibile, è altrettanto vero che nulla come esso è sfidante, affascinante, ammaliante. Sui palcoscenici riminesi è stato varie volte protagonista, lo ricordiamo in particolare nel 2016 al Teatro degli Atti con la moglie Elisabetta Arioso in Edipo in compagnia di Alberto Bassetti, nel 2015 al Novelli ne Il ritorno a casa di Harold Pinter nella produzione del Teatro Metastasio della Toscana e Spoleto Festival dei 2Mondi, e ancora al Teatro Novelli, sempre con la moglie, nel 2005 con La lezione di Ionesco".
"Leggiamo che la sua famiglia ha voluto poco fa omaggiarlo con questo pensiero: 'Vogliamo omaggiare l'artista insieme a tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato'. Rimini si unisce a questo omaggio e, nell'ambito della sua attività teatrale e cinematografica, cercherà la migliore iniziativa per valorizzarne l'eredità artistica e umana".
Asilo privato Sant'Ermete, il comune: "Emersi elementi di possibile non idoneità e potenziale pericolosità"
(Rimini) "Dal punto di vista edilizio, sono attualmente in corso accertamenti su strutture segnalate al Comune dal gestore come opere temporanee, rispetto alle quali si sta verificando l’effettiva temporaneità e l’idoneità per l’esercizio di attività rivolte a bambini di età prescolare e scolare. Proprio la presenza di un numero elevato di minori – circa 140 – all'interno di queste strutture ha reso necessari i controlli, effettuati inizialmente dalla Polizia locale, per verificare sia i titoli edilizi che l’adeguatezza delle stesse ai requisiti previsti dalla normativa regionale in materia di servizi educativi". Lo scrive in una nota il comune di Santarcangelo in riferimento al servizio educativo privato attivo a Sant’Ermete, oggetto nei giorni scorsi di articoli sulla stampa locale e interrogazioni in Consiglio comunale, in particolare da parte del consigliere Domenico Samorani che chiedeva tra l'altro opportune verifiche sulle condizioni di sicurezza della struttura.
Tra le verifiche chieste da Samorani, in particolare, quelle relative alla "validità o meno dell’autorizzazione temporanea rilasciata nell’estate del 2020 per quanto concerne l’utilizzo dei tendoni come aule e laboratori nel qual caso non si dovrebbe parlare di abuso edilizio", se "la stessa autorizzazione riguardasse il container ad uso ufficio", "se gazebo e container, essendo strutture rimovibili", fossero "da considerarsi “nuove costruzioni” e quindi prive di autorizzazioni", oltre a chiarimenti sulla denuncia in procura per "abuso edilizio".
Oggi arriva la rispsta del comune. "Dai sopralluoghi effettuati insieme alla Commissione tecnica distrettuale e ad Ausl Romagna sono emersi elementi di possibile non idoneità e potenziale pericolosità delle strutture, motivo per il quale l’Amministrazione comunale ha intimato il divieto di prosecuzione dell'attività per la prima infanzia (1-3 anni) e del servizio di formazione/educazione all’aperto da 3 a 13 anni, entrambi esercitati senza alcuna richiesta di autorizzazione. L’ordinanza, in ogni caso, prevede un termine di 20 giorni (attualmente in scadenza) per dare la possibilità di presentare istanza di regolarizzazione e consentire alle famiglie associate di organizzarsi".
Il servizio educativo, "impropriamente definito “scuola” da più parti, è presentato dai gestori come ispirato a principi quali l’educazione all’aperto, la promozione di discipline come inglese, musica, sport, arte e cura dell’orto, attività che in questo periodo storico sono molto richieste dalle famiglie e la cui validità non è oggetto dei provvedimenti adottati. È bene precisare, tuttavia, che c’è una profonda differenza tra attività associative libere e servizi educativi per i quali sono previsti procedure di autorizzazione e controllo, come centri estivi, servizi per l’infanzia 0-3, scuole private, eccetera. Norme molto stringenti per garantire qualità educativa e sicurezza, in particolare negli ultimi anni di emergenza sanitaria, che hanno costretto le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, a mettere in atto misure stringenti e gravose".
Da notare, infine, che "per la fascia d’età 6-13 anni è previsto l’obbligo di istruzione, quindi la frequenza quotidiana delle attività dell’associazione è possibile solo con la fuoriuscita dal sistema scolastico, pubblico o privato che sia, tramite l’opzione esercitata dai genitori per l’educazione parentale o “homeschooling”. In altre parole, al fine di garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, le famiglie possono scegliere di educare i propri figli a casa con le modalità che ritengono più opportune: senza questa opzione saremmo di fronte all’evasione dell’obbligo previsto dall’articolo 34 della Costituzione".
Adottare l’“homeschooling”, quindi, "non significa trasferire lo studente in un’altra scuola, ma toglierlo dal percorso scolastico, all’interno del quale però viene mantenuto il posto e l’assegnazione alla classe per un possibile rientro successivo, subordinato a un esame di verifica della preparazione raggiunta. Anche se per l’educazione parentale è possibile lo svolgimento in forma associata, senza limiti numerici, è necessario che almeno i requisiti strutturali (sicurezza, antincendio, eccetera) siano regolamentati e verificati. Non possono esistere, in parallelo, un mondo in cui la sicurezza degli alunni viene – giustamente – al primo posto e uno in cui la si può rimandare a quando fa più comodo, non esercitando l’attività di controllo in capo all’Amministrazione comunale. Attività che, peraltro, gli uffici hanno svolto con equilibrio, attenzione e scrupolo, senza considerare che nel corso del tempo non erano mancate occasioni di interlocuzione tra l’Amministrazione stessa e i gestori del servizio".
Emendamento salva Tosi, Sacchetti: Lega pensa solo alle poltrone
(Rimini) “L’emendamento al Mille Proroghe presentato da Elena Raffaelli e Jacopo Morrone (insieme ad altri deputati della Lega) per cercare di concedere alla sindaca Renata Tosi la possibilità di un terzo mandato assomiglia tanto all’ultima boccata d’ossigeno di chi cerca in ogni modo di non lasciare il posto forse più preoccupato per il proprio destino personale che di quello della città ed è l’ennesimo segnale dell’inconsistenza del centro destra riccionese sia sotto il profilo amministrativo che nel disegnare un percorso politico con uno sguardo al futuro” commenta il segretario provinciale del Partito Democratico Filippo Sacchetti.
“In un periodo in cui tutti ci si concentra sulla ripresa dalla più terribile pandemia dal Dopoguerra a questa parte e si progettano azioni e iniziative per aiutare cittadini e attività a rimettersi in moto, la Lega di Riccione continua invece a preoccuparsi solo della ricerca di poltrone mettendo come priorità dei propri amministratori scappatoie in Parlamento per garantirsi un altro mandato, cercando di piegare la legge alle proprie personali aspirazioni” incalza Sacchetti, per poi chiosare: “D’altra parte (e per quanto ci riguarda per fortuna) l’incapacità del centro destra nel reperire figure di un certo profilo nella scelta di candidati non è certo una novità e si è manifestata in tutte le recenti scadenze elettorali: a livello provinciale, regionale e nazionale, con la ciliegina sulla torta della freschissima pantomima di Salvini nell’elezione del presidente della Repubblica ribattezzata da più parti come il suo Papeete d’inverno…”
Riprende il mercato immobiliare: +53,8%
(Rimini) “I dati elaboratati da gennaio a giugno 2021 nella nostra provincia per quanto riguarda il settore residenziale indicano la ripartenza delle compravendite, che registrano un rialzo dei numeri, ritornando al trend positivo pre-pandemia". Lo conferma il presidente di FIMAA Rimini, Nello Salvati. "Sale in maniera importante il numero delle transazioni effettuate, dunque dei rogiti, rispetto allo stesso semestre del 2020, quando anche sul nostro settore incombeva il lockdown e tutto si era sostanzialmente bloccato. Nel primo semestre 2021 nella provincia di Rimini si sono registrati 2.138 rogiti, con un incremento del 53,8% rispetto al primo semestre 2020, in linea con gli incrementi regionali (53,4%) e nazionali (55,8%)".
È dunque tornata la voglia di comprare casa: "una percezione che abbiamo tuttora ogni giorno nel nostro lavoro, con un mercato immobiliare riapparso effervescente nell’ultima parte del 2021 con un trend che continua in questo primo mese del 2022. Ora restiamo in attesa che i dati OMI per il secondo semestre lo evidenzino: questi dati vengono elaborati con una tempistica un po’ lunga, ma sono gli unici dati ufficiali in termini di numerosità delle transazioni normalizzate (NTN) e di tendenza delle quotazioni medie. L’area del Comune di Rimini rappresenta la quota del 42,1% del mercato immobiliare provinciale residenziale e nel primo semestre 2021 ha fatto registrare 900 rogiti (+41,6% sul primo semestre 2020), ma l’exploit maggiore lo ha avuto la macroarea Riviera Sud (Cattolica, Misano Adriatico e Riccione) con 569 NTN (+81,85% sullo stesso periodo 2020)".
Gli agenti registrano anche un calo dei valori degli immobili su tutta la provincia. "Ma anche qui si tratta di un calo fisiologico, che prosegue da diversi anni e fa ancora parte dello sgonfiamento progressivo della bolla immobiliare partita nel 2010. Nel nostro settore ci sono infatti fenomeni che si risolvono a stretto giro, ovvero nei 6-12 mesi, altri ad ampio raggio che proseguono per molti anni. Le percentuali di questo calo dei prezzi sono comunque risibili. La quotazione media provinciale si attesta in 2.241,00 €/m2 e risulta in discesa del -1,64% rispetto al 2°semestre 2020. A scendere maggiormente sono le quotazioni delle case in Valmarecchia (Santarcangelo, Poggio Torriana e Verucchio) che registrano un -2,62% e in Alta Valmarecchia (-2,45%), seguite da Rimini capoluogo (-1,89%) per una contrazione dei prezzi media sul territorio provinciale a -1,64%. La zona Riviera Sud, con i suoi 3.170 €/m2 si conferma la più costosa, nonostante il -1,18% sul semestre precedente".
Nell’ambito del Comune di Rimini, "le transazioni numericamente maggiori si sono registrate nell’area periferica “Corona urbana” (201 nel semestre, con un +42,5% sul secondo semestre 2020) mentre in percentuale, la zona in cui si sono firmati più rogiti è stata quella del lungomare Di Vittorio, tra piazzale Toscanini e piazzale Croce (+233,1%). Tutte le zone di Rimini portano il segno più, tranne le flessioni di Torre Pedrera monte (-40,7%), San Vito e Corpolò, entrambe a -16.,7%, Viserba e Viserbella (-15,3%), Borgo San Giuliano (-0,3%). In sintesi, nel Comune di Rimini nel primo semestre 2021 ci sono state il 41,6% in più di rogiti sullo stesso semestre del 2020 e i prezzi delle case, in generale, sono scesi del 2,1%. Non nascondo che nonostante i numeri non esaltanti del primo semestre 2021, i cali delle quotazioni sono infinitesimi e dunque mostrano che nonostante il periodo di grande incertezza che stiamo vivendo, il mattone tiene e le persone credono ancora in questo tipo di investimento. Sulle transazioni la dinamicità del mercato è un po’ frenata dai bonus e dagli incentivi per efficientamento energetico e ristrutturazioni che portano i proprietari a mantenere il bene. Rimaniamo comunque fiduciosi per il prossimo periodo, sperando di non dovere fare i conti con ulteriori restrizioni emergenziali che non favoriscono di certo un buon svolgimento di tutte le fasi della compravendita”.
Commissioni, variazione bilancio per assumere nuovi vigili
(Rimini) Con la prima variazione al bilancio di previsione 2021-2023, discussa questa mattina dalla V Commissione consigliare, l'Amministrazione Comunale dà seguito ad uno dei principali impegni assunti in avvio di mandato amministrativo, dando copertura alle oltre trenta nuove assunzioni che entro la primavera andranno a implementare l'organico del Corpo della Polizia Locale. Un intervento che l'Amministrazione ha deciso di rendere subito operativo e che trova la copertura economica nella manovra illustrata questa mattina ai consiglieri dall'assessore al Bilancio Juri Magrini, che vede tra le maggiori entrate in parte corrente l'IMU versata in prededuzione dal fallimento DAMA in relazione all'ex questura di via Ugo Bassi, per 818mila euro. Tra le maggiori entrate in parte corrente si segnala la prima assegnazione del Fondo di solidarietà comunale, ufficializzata dal Ministero dell'interno il 19 gennaio scorso, e che ha destinato al Comune di Rimini ulteriori 256.438 euro.
Alle maggiori entrate messe a bilancio si affianca un efficientamento della spesa applicato sulle prossime tre annualità, che consentono di garantire l'equilibrio del bilancio dell'Ente senza andare a interferire con la programmazione delle attività e degli interventi dei diversi settori già programmati per il 2022.
Nella manovra infine si dà seguito agli obblighi previsti dalla Legge di Bilancio del 2022 dando conto del trasferimento statale per l'adeguamento delle indennità di funzione dei sindaci e degli amministratori locali. A tal proposito, ha ricordato l'assessore Magrini, l'amministrazione comunale ha scelto di non procedere al raddoppio dell'indennità, così come facoltativamente previsto dalla legge nazionale già per l'anno in corso, optando esclusivamente per l'obbligatorio adeguamento statale, dilazionato nel triennio 2022-2024. La manovra prevede inoltre le risorse a copertura delle spese per il trasporto pubblico locale e per l'attuazione del Piano occupazionale 2022 – 2024 in corso di approvazione da parte della Giunta.
"Attraverso questa prima manovra di bilancio diamo attuazione ad un impegno che ci siamo presi con la città e che abbiamo voluto adottare già ad inizio mandato - spiega l'assessore al Bilancio Juri Magrini – andando ad irrobustire la pianta organica della Polizia Locale con 32 agenti, che garantiranno un apporto fondamentale per potenziare il presidio e le diverse attività di controllo della città.
La commissione di questa mattina però è stata l'occasione per condividere con i consiglieri anche la preoccupazione per le prospettive di famiglie, commercianti, artigiani e imprenditori, in considerazione della complicata fase economica oggi aggravata dai rincari delle bollette legate ai consumi di acqua, luce, gas, aumenti che già si fanno sentire. Come Amministrazione stiamo lavorando per elaborare misure straordinarie di supporto alle imprese che condivideremo con il Consiglio, ma è necessario che ci sia un'assunzione di responsabilità collettiva e che tutti contribuiscano a rendere meno gravoso l'impatto di questo aumento vertiginoso di costi.
Per queste ragioni come Comune di Rimini, condividendo le sollecitazioni che arrivano da Bologna, chiederemo un confronto alle aziende di servizi operative sul territorio, a partire da Hera, per capire quali azioni e interventi adottare per cercare di agevolare le famiglie e le nostre imprese in questa fase. Con l'auspicio - conclude Magrini - che nel frattempo il Governo si faccia seriamente carico del tema, che rischia di congelare ogni tentativo di ripartenza".
Elezioni Riccione, il sondaggio di Cecchetto
(Rimini) Claudio Ceccetto continua a lavorare in vista delle prossime elezioni amministrative a Riccione dimostrando crederci e rimanendo in attesa di un gruppo che lo candidi come sindaco. Ci crede al punto da aver commissionato un sondaggio prelettorale alla società Astraricerche. Alcuni risultati sono interessati come il fatto che oltre il 77% dei riccionesi non vede l’ora di votare e che, guardando al lavoro del sindaco uscente, l’8% degli elettori di sinistra lo promuove mentre il 14% di quelli di destra lo boccia.
La ricerca è stata condotta a metà gennaio 2022 tramite 700 interviste telefoniche rappresentative della popolazione di Riccione; il territorio comunale è stato diviso in quattro aree (Mare, Centro, Interno Nord, Interno Sud) per una corretta rappresentazione della popolazione. Inoltre, le interviste sono state effettuate in base alla composizione della popolazione residente (ultimi dati Istat) per genere sessuale e fascia di età.
Ne è venuto fuori che Riccione resta una città complessivamente benestante. “È stato chiesto agli intervistati di classificare il proprio status socio-economico (domanda molto più valida per ‘capire’ le diverse opinioni, rispetto a quelle relative al reddito personale, al reddito familiare o alla professione): gli abitanti di Riccione dichiarano spesso di essere di classe media (62.4%) e, più degli italiani, di classe superiore (21.4%: in Italia si riscontrano percentuali attorno al 12-16%); la classe inferiore è indicata meno frequentemente di quella superiore (16.1% - valore nettamente inferiore a quello nazionale, spesso superiore al 25%); in sintesi, la popolazione locale ritiene di essere più benestante di quella nazionale”.
Come votano i riccionesi: meno della metà si sente tra sinistra e destra. “Non è stato chiesto il partito politico preferito o recentemente votato, bensì si è rilevata l’autocollocazione politica: meno di un soggetto su due si classifica nel continuum sinistra-destra (con il centro-sinistra e il centro-destra su valori percentuali quasi identici, e una lieve superiorità numerica della sinistra sulla destra) mentre è molto ampia la parte di chi si dichiara lontano dai partiti o non interessato (22.7%) e di chi segue la politica ma non si sente da una parte o dall’altra (11.7%)”.
Al crescere della classe sociale autoattribuita “ci si sposta dall’apolitico verso il centro allargato (con centro-sinistra o centro-destra) e, meno intensamente, verso destra. Il ‘picco’ della destra è tra i 45-54enni, quello della sinistra tra i 18-34enni. Uomini più moderati (33% per il centro allargato), donne più apolitiche (28%). Non sono rilevanti, invece, le differenze tra le quattro aree geografiche in cui il comune è stato suddiviso”.
I riccionesi vogliono dire la loro. “Ricordando che al primo turno delle Comunali 2017 si recò ai seggi il 61.8% degli aventi diritto (il 71.2% alle precedenti), sembra esserci un grandissimo desiderio di partecipazione elettorale visto che il 77.4% è intenzionato a votare (e un ulteriore 13.1% è incerto). C’è da attendersi un risultato minore come capita in molti comuni italiani (soprattutto se la campagna elettorale locale sarà percepita come confusionaria e deludente dai cittadini). I cittadini che si sentono di sinistra sono più intenzionati a recarsi alle urne (88%) di quelli di centro (85%) e di destra (78%). Da notare che anche coloro che si sentono apolitici spesso pensano di recarsi ai seggi (65%)”.
La pagella per Renata Tosi. “L’operato del sindaco è valutato in modo convintamente positivo (bene o molto bene) dal 22.9% e convintamente negativo (male o molto male) dal 17.6%. Prevale, dunque, un giudizio intermedio (così così o abbastanza bene: 52.9%). Ma non mancano alcune sorprese: l’8% degli elettori di sinistra è convintamente positivo, ma il 14% di quelli di destra è convintamente negativo (e i pienamente soddisfatti presso questa area politica sono solo il 36%), ulteriore segno di un indebolimento dell’appartenenza politica ‘aprioristica’ e, al contrario, di una valutazione concreta dell’operato dei politici”.
Partecipazione, Marcello: "Dalla giunta finora solo risposte vaghe"
(Rimini) "Mi batto su questo tema da ormai 11 anni e la giunta nicchia ancora nonostante le promesse elettorali". Così il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello in merito alla commissione consiliare di ieri mattina, che ha avuto a tema il ripritisno di forme adeguate per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, sopo la soppressione delle circoscrizioni avvenuta a suon di legge nel 2011. "Ho prodotto ben 6 interrogazioni, 4 mozioni e 3 proposte deliberative sull’argomento in cui ho sempre chiesto l’avvio di un tavolo di lavoro da parte di Giunta , Consiglieri , tecnici e cittadini sulla partecipazione di tutti alla Res Publica attraverso moderni e funzionali organi di Partecipazione Territoriale come accade a Ravenna , Forli ed in altre città omologhe sotto i 250 mila abitanti", ricorda Marcello.
"Al di là delle promesse della campagna elettorale anche questa Giunta attraverso le parole della vicesindaca Chiara Bellini, con delega in materia, ha dato risposte vaghe almeno oggi (ieri, ndr). Innanzitutto ha dimostrato di non conoscere la partecipazione e l’attività che veniva svolta dai Presidenti e consiglieri di Quartiere insieme a tanti cittadini in passato. Trovo poi paradossale definirli dei “centri di potere”. Certo lo erano, ma semmai per il PD ed ex Ds. Basti pensare che ancora oggi le chiavi delle sedi di alcuni centri civici li hanno i referenti storici del partito di maggioranza a Rimini ed usano tali luoghi per primarie, raccolte firme e diffusione di materiale elettorale".
La partecipazione "deve essere tutt’altro anche dei Civivo che svolgono un ruolo eccellente per il bene Città, ma non possono sostituire certo un organo di rappresentanza Territoriale come i vecchi consigli di Quartiere. Il ruolo primario delle nuove Circoscrizioni deve essere innanzitutto quello di “Palestra Politica” per le nuove generazioni con voto anche ai sedicenni. Solo un impegno sociale e civico insieme allo sport ed alle parrocchie può allontanare tanti giovani da “brutte” distrazioni. Trovo poi dispendioso l’aver affidato all’Università di Bologna uno studio sulla partecipazione territoriale , ma ben vengano nuove idee se valide".
1 febbraio
Ristori, la maxi truffa | Nuovi soci per la Fondazione | Niente tris per Tosi
"C'è margine per migliorare", il presidente della provincia Santi sulla nuova Statale
C’è margine per “portare tutti i miglioramenti necessari”. Ne è convinto il presidente della provincia Riziero Santi, che ha risposto ad alcune domande in merito alla nuova Statale 16, “l’asse intermedio tra l’autostrada e la viabilità urbana”, nella quale dovrebbe rientrare il vecchio tracciato.
Quella del nuovo tracciato è innanzi tutto “una scelta che continua ad essere del tutto giustificata”, precisa quando gli si fa notare che l’idea della “complanare” risale a circa una trentina di anni fa, più o meno con la nascita della Provincia. “La valutazione d’impatto ambientale è del 2013”, precisa Santi. “La statale attualmente in alcuni tratti passa a un metro dalle finestre della case, e il territorio ha bisogno di questa nuova infrastruttura”, ribadisce. Vale la pena ricordare che la Provincia di Rimini ipotizzò la realizzazione della nuova infrastruttura nel suo primo Piano territoriale di coordinamento approvato nel 1998, ritenendola già allora “esigenza fondamentale del territorio”. Nel 1999 l’opera è stata anche inserita nel Piano Regionale Infrastrutture e trasporti della Regione Emilia Romagna.
In pratica, il nuovo tracciato prevede di staccarsi dall’attuale al confine tre Bellaria e Rimini per andare a costeggiare l’autostrada. Il ricongiungimento è previsto all’altezza di Misano. Si parla di un’infrastruttura a carreggiate separate a due corsie per senso di marcia, con intersezioni a livello differenziato. Il costo complessivo dell’opera “è stimato intorno ai 600 milioni, comprensivi di espropri”. Ed è proprio qui una delle note maggiormente dolenti.
La realizzazione del nuovo tracciato comporterà infatti “centinaia di espropri di diverse dimensioni”, spiegano gli uffici provinciali. Recentemente anche alcune associazioni di categoria degli agricoltori hanno protestato perché secondo loro il tracciato così come ipotizzato spezzetterebbe i terreni in modo tale da renderli improduttivi, con un grave danno per il settore che a Rimini si concentra soprattutto attorno alla Tolemaide. “Si sta lavorando con i progettisti di Anas affinché i problemi creati dagli espropri siano il più possibile ridotti”, rispondono dagli uffici provinciali.
Si tratta di un lavoro “in parte affrontato in conferenza dei servizi, proprio migliorando l’attraversamento dei campi nell’area della Tolemaide”. Ma potrà “essere ancora più dettagliato” grazie alla conferenza dei servizi che sarà convocata dal ministero e dovrà tenersi non oltre i primi mesi del 2023. “Tutti gli enti si potranno esprimere sul progetto e sugli eventuali miglioramenti da fare. La preoccupazione degli agricoltori è legittima - ritiene Santi - si tratta di potere recepire le osservazioni (che sono già arrivate), riproporle e discuterle per migliorare il progetto”. La via del 2013, ribadisce comunque Santi, “ha già valutato il tracciato come quello meno impattante”. Arrivare a chiederne lo spostamento “può determinare la cancellazione dell’opera”. Si tratta “di capire il territorio dove vuole andare. La Provincia non è l’unico ente coinvolto”.
Tornando ai costi, sono previsti nel contratto di programma poliennale di Anas con il Ministero delle infrastrutture 178 milioni, in relazione al primo lotto. In realtà ora si sta lavorando all’approvazione di un progetto che metta insieme il primo e il secondo lotto, per avvivare da Rimini nord, dal confine di Bellaria Igea Marina, fino all’intersezione con la SS72, provvedendo alla copertura finanziaria pari a circa 300 milioni”.
Chi servirà questa nuova Statale? Attualmente, nel tratto riminese, circola una media di 35mila veicoli al giorno, con punte fino a 40mila in occasione di grandi fiere ed eventi. I numeri sono forniti dalla Provincia e si riferiscono al periodo pre-covid. A Rimini nord in media, nel 2019 sono transitati 15.227 mezzi, direzione nord sud, di cui 515 mezzi pesanti (si intendono quelli superiori a 7,5 tonnellate, non quindi i mezzi commerciali per trasporto); 16.007 nell'altra direzione, con 524 mezzi pesanti. A novembre 2021 si scende a 10.600 mezzi circa in una direzione e 11.500 nell’altra.
Sul vecchio tratto, nel frattempo stanno per partire gli attesi lavori per migliorare la fruibilità del vecchio tracciato, con l’avvio a febbraio dei cantieri per le rotonde agli incroci con la superstrada di San marino e con le vie Coriano e Montescudo all’altezza di Rimini. “Le rotonde sono interventi migliorativi che stanno dentro a un percorso per implementare il trasporto pubblico e migliorare il trasporto privato”, spiega Santi. “Agire sui punti neri, il Metromare, la terza corsia dell’autostrada, tutto ciò è finalizzato a migliorare. Non mi sembra che siano intervenute delle modifiche delle abitudini dei riminesi che possano far reputare superflua la nuova statale. un esempio sono gli ingorghi che si creano nei punti critici in occasione delle fiere. Abbiamo soprattutto bisogno di una viabilità che ci consenta di offrire un trasporto pubblico competitivo”. Sulla statale, seguendo il ragionamento di Santi, potrebbe spostarsi per esempio parte del trasporto pubblico di media e lunga percorrenza. “Per attraversare Riccione attualmente ci vuole mezz’ora”, calcola il presidente, “una tempistica poco competitiva per un bus”.
Controlli anticovid: 114 multe la scorsa settimana
(Rimini) Controlli anti covid, dal 24 al 30 gennaio 2022 sono state 2868 le persone a cui è stato verificato il green pass, di cui 10 sanzionate. In merito al mancato uso della mascherina sono state 99 le persone multate. Cinque infine i titolari di loclai sanzionati per il mancato rispetto delle norme anticovid.