Giorno della memoria, la prefettura consegna cinque medaglie
(Rimini) In occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” per ricordare lo sterminio degli ebrei mostrato al mondo con l’apertura dei cancelli di Auschwitz, il Prefetto ha introdotto la giornata ricordando come la Memoria delle tante vittime innocenti deve essere un patrimonio da custodire, preservare e tramandare soprattutto alle giovani generazioni e che la celebrazione di oggi deve essere un invito all’impegno e alla vigilanza continua.
È stato sottolineato, inoltre, il valore delle Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti (Legge 27 dicembre 2006, n.296).
Il dott. Forlenza, di volta in volta affiancato dal Vice Sindaco di Rimini e dai Sindaci di Cattolica, Poggio Torriana, San Leo e Santarcargelo di Romagna, ha consegnato, ad altrettanti familiari residenti in questa provincia, cinque Medagli d’Onore concesse alla Memoria di Elio Biagini (Rimini), Vincenzo Brizi (Cattolica), Antonio Di Monaco (Poggio Torriana), Enea Vignali (San Leo) e Aldo Zavatta (Santarcangelo di Romagna).
Particolarmente intenso è stato il coinvolgimento del mondo della scuola, espresso attraverso la toccante testimonianza letta da due giovani della Consulta degli studenti.
A partire dal Canto degli Italiani eseguito dal soprano Paola Tiraferri la cerimonia si è dipanata tra filmati d’epoca particolarmente incisivi e fotografie storiche in bianco e nero che hanno fatto da sfondo in tutti i momenti salienti.
Aggiornamento coronavirus: 1.326 positivi, 4 decessi
(Rimini) Sono 1326 le nuove positività al coronavirus nella provincia di Rimini: si tratta di 629 pazienti di sesso maschile e 697 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 900 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 4 decessi: un uomo di 44 anni di Rimini, una donna di 46 anni di Poggia Torriana, un uomo di 77 anni di Poggio Torriana e un uomo di 95 anni di Verucchio.
Giorno della memoria, corona d'alloro per le vittime dei lager
(Rimini) "Mi hanno portato via i genitori, l'identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima". È questa la frase di Irene Zisblatt - ebrea deportata nel campo di concentramento di ad Auschwitz-Birkenau a soli 13 anni, sopravvissuta agli esperimenti medici evitando per un soffio la morte nelle camere a gas - scritta sul marmo nero del monumento di via Madrid, che la città di Rimini ha dedicato "Ai caduti nei lager nazisti e di tutte le prigionie". Un luogo della memoria che l'amministrazione comunale di Rimini ha realizzato nel maggio del 2004.
Si è svolta questa mattina, proprio davanti monumento di Rivazzurra, nel parco "Ai Caduti nei Lager 1943-1945", la sentita cerimonia di deposizione di una corona di alloro per celebrare il Giorno della Memoria. Un segno importante, nella ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto, a cui hanno partecipato il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, la Vice Prefetto vicario Patrizia De Angelis, l'assessora comunale Francesca Mattei, la presidente Anei (Associazione nazionale ex internati) di Rimini Sonia Tamburini e la consigliere regionale Nadia Rossi.
Questo pomeriggio - per le ore 17 - l'atteso Consiglio comunale straordinario animato dagli studenti delle scuole superiori nel quale saranno proprio i ragazzi ad offrire spunti preziosi per rinnovare la Memoria agli amministratori della città, i consiglieri di maggioranza, opposizione e i referenti del progetto di Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini.
La storia di Rimini in un milione e mezzo di foto
(Rimini) Con il suo patrimonio di oltre un milione e mezzo di foto originali conservate, l'Archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga offre un formidabile percorso nella memoria visiva cittadina in centosessant'anni di storia, dal 1860 ad oggi.
Oggi le collezioni fotografiche della Biblioteca Gambalunga contano circa un milione di foto in formato analogico (stampe, negativi su vetro o pellicola, diapositive) e circa 500mila foto digitali native.
Dall'inizio degli anni Duemila, con l'avvento della fotografia digitale, l'Archivio Fotografico ha avviato la digitalizzazione dei propri servizi e delle raccolte della Biblioteca, accumulando un repertorio di 597.205 scansioni e di queste foto digitalizzate, sono circa 400.000 quelle consultabili sul catalogo online della Rete bibliotecaria di Romagna 'Scoprirete' https://scoprirete.bibliotecheromagna.it. Fra queste alcune serie storiche fino al 1945, l'archivio immagini APT, l'archivio Minghini fino al 1979, l'archivio CEIS, la collezione Fausto Mauri.
L'ultima acquisizione è proprio la collezione "Fausto Mauri", grazie alla partecipazione ad un bando del Mibact che ne ha consentito l'acquisto. La collezione è costituita da una raccolta di 4.176 esemplari tra cartoline illustrate e fotografie in formato cartolina postale, che documentano la storia del turismo riminese fin dalle origini (1895-1960). La collezione Mauri nel corso dell'anno 2021 è stata tutta digitalizzata e, fra scansioni fronte e retro, più qualche particolare, restituisce una serie digitale di 8.838 file.
Nel corso del tempo, l'archivio fotografico si è arricchito inoltre di altre immagini digitalizzate, scansionate da originali appartenenti alle altre collezioni (manoscritti, archivi di documenti, disegni, stampe, mappe, periodici, libri). Le scansioni di queste cartelle di lavoro, sommate alle scansioni di fotografie e alle digitali native, formano oggi un repertorio di 1.400.000 immagini digitali che sono a disposizione delle ricerche del pubblico che si reca in archivio
Nello stratificarsi delle sue collezioni, l'archivio fotografico cittadino offre tramite immagini il riflesso e il racconto del mutamento paesaggistico e antropologico di una comunità, che da piccola città di provincia arriva a diventare luogo simbolo dell'immaginario collettivo.
La Biblioteca Gambalunga è un hub strategico dell'informazione di comunità, attraverso cui i cittadini possono accedere ai documenti fotografici che rientrano a pieno titolo tra le fonti della memoria collettiva cittadina, che insieme ai libri, alle carte, alle opere d'arte formano l'eredità culturale che le generazioni del passato trasmettono alle future.
Creato all'inizio degli anni Settanta, all'Archivio Fotografico vennero fatte confluire le raccolte fotografiche già presenti in biblioteca come prodotti dell'attività istituzionale e come lasciti di famiglie e personaggi illustri. Vennero appositamente commissionate campagne di riproduzione da collezioni fotografiche storiche e reportage sulla città contemporanea. Vennero aggregate le fotografie prodotte dall'Ufficio Stampa del Comune, ospitati e raccolti censimenti di gruppi di studio e progetti di circoli fotoamatoriali.
L'Archivio fotografico della Gambalunga partecipa inoltre alla rete degli archivi fotografici italiani promossa dal Mibact. Strumenti e collaborazioni orientati a perseguire in modo sempre più efficace il fine istituzionale di conservare e valorizzare la fotografia come patrimonio storico e linguaggio contemporaneo, strumento di memoria, di espressione e comprensione del reale.
Saldi, Federmoda. segnali negativi
(Rimini) Non sono segnali positivi quelli che arrivano dal commercio al dettaglio del settore moda. "A 20 giorni dall’inizio dei saldi invernali di fine stagione – dice il presidente di Federmoda-Confcommercio della provincia di Rimini, Giammaria Zanzini - arrivano dati poco confortanti dal sondaggio che Federmoda-Confcommercio dell’Emilia Romagna ha somministrato agli associati, raccogliendo informazioni su tutto il territorio. I dati riminesi non si discostano da quelli su base regionale, con un sentiment decisamente negativo riguardo a questa finestra di saldi e incassi per oltre la metà dei commercianti in sensibile calo, per alcuni anche oltre il 40% rispetto ad un 2021 di per sé non brillante. Quello che preoccupa ancora di più è il notevole calo dei clienti, a cui va aggiunto uno scontrino sempre più leggero, che dà dimostrazione del clima di sfiducia che percepiamo ogni giorno. Insieme a quella dei consumatori, si abbassa ovviamente la fiducia dei commercianti che per oltre il 70% prevedono un ulteriore calo degli acquisti nelle prossime settimane". La cosa preoccpa i commercianti soprattutto in vista del 1 febbraio quando sarà obbligatorio l’ingresso nei negozi mostrando il Green Pass.
"Quello che stiamo vivendo in queste settimane è di fatto un lockdown mascherato. Tra i commercianti è fortissima la preoccupazione per questi saldi, che dovevano aiutarci a riprendere un po’ di liquidità e che invece si stanno dimostrando un flop. Contagi, quarantene e limitazioni lasciano a casa tantissime persone e in giro a fare shopping c’è davvero poca gente. Se al calo delle vendite aggiungiamo l’aumento dei prezzi di bollette e materie prime e un sistema di approvvigionamento delle merci quasi bloccato, si capisce bene che la situazione per le piccole imprese è insostenibile".
I toni diventano damamtici. "Così il commercio nelle nostre città è destinato a morire. Certo, il governo ha stanziato sostegni a fondo perduto, ma sono insufficienti: di questi provvedimenti possiamo prendere di positivo solo il fatto che non si sono dimenticati totalmente di noi. Serve mettere in campo un piano di misure strutturali, che vadano a mitigare i costi fissi in capo alle aziende e a cambiare il rapporto con lo Stato e le banche. Continuiamo a chiedere una revisione o l’abolizione degli ISA, il credito d’imposta sulla merce del magazzino, ma anche una pianificazione commerciale sul piano locale a tutela delle identità cittadine e del made in Italy. Non è più prorogabile un confronto con il governo e con le istituzioni regionali e locali per una regolamentazione di outlet e temporary store, così come rimane urgente una riflessione sulle date e le modalità dei saldi per riuscire a mitigare il grave impatto delle grandi multinazionali dell’e-commerce nei confronti del commercio al dettaglio e, di conseguenza, sulla vivibilità delle nostre città. Ricordiamoci che senza i piccoli negozi di prossimità è in pericolo la coesione sociale e la sicurezza”.
Scuola: Isola blu, il nido che sfida la pandemia
(Rimini) I numeri delle sezioni delle scuole di infanzia chiuse cominciano a diminuire e, solo in questa settimana, ne sono rientrate più della metà, assestandosi a poco più di dieci. Una tendenza che dovrebbe essere l'indice di un atteso assestamento dei contagi e di una sua progressiva diminuzione, probabilmente dalla prossima settimana. Ma i numeri spiegano solo in parte un fenomeno così complesso e impattante, come quello della pandemia sanitaria. In questi mesi, in questi anni, negli uffici dei servizi educativi del Comune di Rimini, nelle stanze del coordinamento pedagogico, e nelle aule degli asili, hanno capito che ogni storia è diversa e che serviva coraggio e spirito innovativo per affrontare con strumenti nuovi un problema inedito. In mezzo a tanta incertezza c'è stato un obiettivo chiaro e condiviso: fare tutto il possibile, e anche di più, per tenere aperte le sezioni di infanzia.
Laddove i numeri tendono ad uniformare e appiattire un fenomeno, il coordinamento pedagogico ha lavorato per diversificare gli approcci, cercando soluzioni innovative in grado di tenere le porte degli asili aperte fino all'ultimo momento disponibile. E ogni volta che una soluzione sembrava finalmente trovata, avere la forza e il coraggio di cambiarla una volta ancora, in base alle notizie che arrivano di ora in ora. E allora ecco gli amministrativi diventare centralinisti per tenere aperti in tempo reale i contatti con le famiglie, maestre cambiare sede o garantire più turni per sopperire alle assenze delle colleghe contagiate, pedagogiste in servizio sette giorni su sette, per poter continuare a tenere aperte le scuole o risponde ai dubbi e insicurezze dei genitori.
"Un lavoro enorme che – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini - fuori dai riflettori, impegna quotidianamente pedagogiste, maestre, educatrici, personale e funzionari, senza sosta, ormai da mesi. Ogni storia è diversa, e qualcuna, forse, vale la pena di essere raccontata, per provare a guardare la pandemia anche attraverso l'esperienza di chi, ogni giorno, lavora con i nostri bimbi più piccoli. Persone speciali, prima che bravi professionisti, a cui va tutta la mia stima personale e il ringraziamento da parte dell'Amministrazione comunale".
Tamara Bruscia e Annalisa Capucci sono due maestre del nido d'infanzia Isola blu, e lavorano in un gruppo di 8 colleghe, per ospitare una quarantina di bimbi compresi tra zero e sei anni. "Siamo molto unite – spiegano le maestre Bruscia e Capucci – e affiatate, per noi è stato naturale decidere di aiutarci reciprocamente. Ognuna di noi copre come può i buchi dovuti ad esempio alle assenze di chi, per motivi famigliari o di salute suoi, non può lavorare. C'è chi fa ore in più, chi rinuncia ai permessi, chi da disponibilità per fare di tutto, purché la scuola resti aperta".
Nella pandemia sanitaria è sempre più difficile trovare dei supplenti. "Ne siamo consapevoli – ricordano Bruscia e Capucci – ma non possiamo permettere che i bimbi restino a casa. E allora oggi faccio più ore io, domani tu, l'obiettivo è mantenere la scuola aperta. Certo ci sono anche i legami a distanza (una sorta di dad per le scuole di infanzia) su cui lavoriamo ma per i bimbi così piccoli il rapporto diretto è insostituibile".
Cos'è la "grande bolla"? "Abbiamo scelto di unire sezioni che una volta erano divise, appunto, in bolle diverse, ognuna libera al suo interno ma chiusa nei confronti delle altre. Con i più piccoli, è bene ricordarlo, non si usano mascherine. Noi all'Isola blu abbiamo deciso di farne una unica, la grande bolla appunto, unendo diverse sezioni e più classi di età. In questo modo noi maestre riusciamo a lavorare in maniera più collaborativa e dove non arriva una, ci pensa un'altra. Attenzione però, non è solo una modalità operativa legata alle problematiche sanitarie, a cui comunque sta dimostrando di dare risposte inedite ed efficaci, la grande bolla è una vera e propria scelta pedagogica innovativa".
E i genitori, non hanno paura? "Noi non abbiamo paura e lo trasmettiamo anche a loro. La parola che più sentiamo nostra in questo momento è coraggio. Dobbiamo trovarlo in noi e trasmetterlo agli altri, grazie alla forza del gruppo. Certo, i genitori hanno dubbi e timori, questo è normale, ma capiscono che tutte le norme sanitarie sono rispettate al massimo e noi maestre ed educatrici molto unite e convinte. È importante mostrare compattezza e convinzione, questa fa sentire i genitori più tranquilli, e dare risposte certe ai loro dubbi. A loro ricordiamo che la scuola, oggi, è il posto più controllato e sanificato dove stare, e noi abbiamo standard di sicurezza più alti rispetto anche a quelli richiesti per legge".
Non sentite la stanchezza di tutte queste ore in più, di giornate infinite? "Lo facciamo con passione, non ci pesa. Anche in famiglia lo sanno e ci sostengono, il nostro non è un lavoro ma una passione in cui crediamo fortemente. Siamo convinte che i bimbi debbano stare a scuola e facciamo di tutto per tenerle aperte. Se non posso io c'è la mia collega, la prossima settimana potrebbe essere il contrario. E poi vediamo le pedagogiste, il coordinamento pedagogico che sette giorni su sette ci rispondono ad ogni ora. Se un genitore viene da noi con un dubbio ci informiamo subito e loro ci aiutano quasi in tempo reale. Sentiamo che tutti stanno facendo di più, e noi facciamo il nostro. E poi i bimbi sono così contenti quando entrano da noi che la stanchezza, anche se c'è, passa subito".
Economia, imprese straniere in crescita del 6%
(Rimini) Crescita sostenuta delle imprese straniere attive, superiore sia all'incremento regionale, sia a quello nazionale, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, lo rilevano i dati Infocamere-Movimprese per l'anno 2021. Complessivamente, si tratta della più alta variazione annua degli ultimi dieci anni. Le imprese straniere aumentano in tutti i principali settori economici: costruzioni, commercio, alloggio e ristorazione, manifatturiero, trasporti, servizi alle imprese e alle persone. In un contesto in cui prevalgono nettamente le imprese individuali (4 imprese straniere su 5) si rileva una decisa crescita delle società di capitale.
Al 31 dicembre 2021 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 8.485 imprese straniere attive, che costituiscono l'11,9% del totale delle imprese attive (13,3% in Emilia-Romagna e 11,1% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 5,6%, superiore sia all'incremento regionale (+5,0%) sia alla variazione positiva nazionale (+1,6%). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 risulta essere la maggiore tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, in un trend costantemente crescente.
I principali settori economici risultano, nell'ordine: Costruzioni (34,8% delle imprese straniere), Commercio (29,9%), Alloggio e ristorazione (8,9%), Industria Manifatturiera (7,3%), Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (5,0%), Trasporti (3,4%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,3%). In termini di variazione annua si registra un aumento in ciascuno di questi settori: +9,2% nelle Costruzioni, +3,6% nel Commercio, +2,6% nell'Alloggio e ristorazione, +3,0% nel Manifatturiero, +7,9% nelle Altre attività di servizi, +4,0% nei Trasporti e +3,7% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese.
Le imprese straniere con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai settori Costruzioni (27,4%), Commercio (15,3%), Trasporti (13,3%), Altre attività di servizi (12,9%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (12,8%), Industria Manifatturiera (10,4%) e Alloggio e ristorazione (10,0%).
Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese straniere sono imprese individuali (80,1% del totale), alle quali seguono, con molto distacco, le società di capitale (12,3%) e le società di persone (7,0%); nel confronto con l'anno precedente crescono tutte e tre le forme giuridiche, in particolar modo le società di capitale (+11,0%).
"La pandemia, purtroppo tuttora in atto, non ha, però, causato particolari effetti negativi sulle imprese facenti capo ad imprenditori stranieri, che sono aumentate nella misura maggiore degli ultimi dieci anni – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Ma come sono strutturate e dove si concentrano queste imprese? Dai dati emerge con chiarezza che l'imprenditoria straniera si concentra prevalentemente in alcuni comparti, come edilizia e commercio, che attualmente hanno meno appeal per gli imprenditori italiani. Comparti che non richiedono particolari competenze specialistiche, né elevati investimenti iniziali e che permettono all'imprenditore straniero di esprimere le proprie competenze, maturate anche prima dell'immigrazione o legate alle tradizioni ed alla cultura del paese di origine. Aggiungo che le imprese condotte dagli imprenditori stranieri operano prevalentemente nella forma di impresa individuale, con un'incidenza nettamente superiore a quella degli imprenditori italiani. Ciò si verifica, sia per la limitata disponibilità di capitale, sia per le maggiori complessità per l'accesso al credito. Sono questi gli elementi che limitano la nascita di realtà maggiormente strutturate, anche se va evidenziata la netta e costante crescita delle società di capitale. Va comunque sottolineato che l'imprenditoria immigrata ormai rappresenta un elemento strutturale dell'economia italiana e conferma uno degli aspetti più interessanti del fenomeno migratorio. Tutto ciò rappresenta anche un'ulteriore riprova del fatto che le persone che decidono di migrare sono quelle più dinamiche, più dotate di "propensione al rischio" e che possiedono una buona capacità di adattamento. Va infine ricordato che le imprese guidate da stranieri rappresentano, non solo un fattore di benessere per le rispettive famiglie, ma anche un fattore importante di integrazione, con ricadute economiche e sociali positive".
Le Imprese Straniere: focus provinciale Rimini. Al 31 dicembre 2021 in provincia di Rimini si contano 4.642 imprese straniere attive, che costituiscono il 13,4% del totale delle imprese attive (13,3% in Emilia-Romagna e 11,1% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un incremento delle imprese straniere del 6%, superiore sia all'aumento regionale (+5%) sia alla variazione positiva nazionale (+1,6%). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 risulta essere la maggiore tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, in un trend, eccezion fatta per l'anno 2014, costantemente crescente.
I principali settori economici risultano il Commercio (33,1% delle imprese straniere), le Costruzioni (32,4%), l'Alloggio e ristorazione (9,9%), l'Industria Manifatturiera (5,0%), le Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (4,6%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,9%); rispetto al 31/12/2020 crescono le imprese straniere in tutti i settori sopra citati: +3,4% nel Commercio, +11,8% nelle Costruzioni, +0,9% nell'Alloggio e ristorazione, +1,8% nel Manifatturiero, +8,6% nelle Altre attività di servizi e +4,7% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, rispettivamente: Costruzioni (29,5%), Commercio (17,7%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (15,1%), Trasporti (14,9%), Altre attività di servizi (14,3%) e Alloggio e ristorazione (9,7%).
Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (77,4% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (14,2%) e società di persone (7,7%); in termini di variazione annua crescono le imprese individuali (+5,4%), le società di persone (+5,0%) e, soprattutto, le società di capitale (+10,6%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (55,1%), classificato come "Grande centro urbano"; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (10,2%), Bellaria-Igea Marina (6,7%), Santarcangelo di Romagna (3,7%) e Coriano (1,5%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 22,1%), e di Cattolica (5,5%), Misano Adriatico (3,3%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) ("area del Basso Conca", totale 10,6%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,1%), San Clemente (1,4%) e Montescudo-Monte Colombo (1,3%) (Valconca), Verucchio (2,2%) e Novafeltria (1,3%) (Valmarecchia).
Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un'analisi per nazionalità) sono, nell'ordine, Albania (732 imprese), Romania (391), Bangladesh (388), Cina (282) e Marocco (167); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 54,5% del totale straniero.
Turismo sul web, 2,5 milioni di visitatori per la pagina Riminiturismo
(Rimini) Sono tanti gli utenti che, nel secondo anno più difficile per il turismo, hanno scelto il portale www.riminiturismo.it per restare aggiornati su Rimini, scoprire a distanza le sue bellezze e per programmare una vacanza nel cuore della Romagna. Fra questi, anche tanti stranieri, oltre 100mila utenti stranieri hanno visitato il sito turistico del Comune di Rimini
Sono 550 mila gli utenti che nel 2021 hanno visitato www.riminiturismo.it: nelle oltre 720mila sessioni utente avviate (il 24,5% in più rispetto al 2020), hanno pesato anche, in un anno particolare come il 2021 ancora colpito dalla crisi Covid, quelle di quasi 100mila utenti di lingua inglese e tedesca. I dati, che segnano un trend positivo rispetto al 2020, sono ancor più importanti se confrontati al 2019, con un aumento di utenti di oltre l’11%.
Sono 2.595.000 le pagine visualizzate, dato che segna un incremento di quasi il 20% sul 2020 ma soprattutto un aumento dell’83% sul 2019. Risultati che, oltre ad evidenziare l’interesse nei confronti della nostra destinazione turistica e una ripresa, soprattutto estiva delle presenze turistiche, sottolineano il successo del sito del turismo come strumento di informazione e promozione.
Le pagine del sito maggiormente visitate sono risultate quelle delle sezioni “Eventi”, “Scopri il Territorio” e “Come Arrivare”, evidenziando un pubblico interessato alla vivacità della città, alle ricchezze storiche e culturali del territorio e, soprattutto, impegnato nell’attiva organizzazione di un viaggio a Rimini.
Se infatti sono le pagine degli eventi estivi a fare il pieno di visualizzazioni, con picchi di oltre 70mila visualizzazioni per la Notte Rosa, quelle sul patrimonio artistico della città non sono da meno, con oltre 50mila “click” sulle schede che forniscono informazioni sul centro storico e Castel Sismondo.
Cattolica, Confcommercio incontra il comune. Ribadito il no al centro commerciale Bandieri
(Rimini) La delegazione di Confcommercio Cattolica ha incontrato il vicesindaco e assessore alle Attività economiche di Cattolica, Alessandro Belluzzi. “Un confronto sereno in cui abbiamo condiviso con l’amministrazione temi e priorità di intervento su argomenti che interessano la città e le nostre attività", spiega la delegazione, che aggiunge :"Il vicesindaco Belluzzi ha mostrato grande attenzione alle nostre istanze, ma anche al ruolo di rappresentanza che la nostra associazione porta avanti rispetto alle tante attività economiche del territorio. Ringraziamo dunque per l’ascolto e per la collaborazione che si sta instaurando che ci porterà sicuramente ad ottenere risultati importanti per tutta la collettività".
Nel concreto, in preparazione alla prossima stagione turistica balneare, si è parlato della necessità di rimettere mano al Piano spiaggia "che è già scaduto e dell’urgenza di sistemazione della passerella in legno a Ponente, da via Fiume a Ventena: una priorità sia per noi come portatori di interesse, sia per l’amministrazione. Abbiamo poi sottolineato come secondo noi Cattolica abbia bisogno di migliorare l’arredo urbano per aumentare il decoro della città e l’appeal anche in chiave turistica".
Nello specifico, Confcommercio ritiene "fondamentale un intervento di miglioramento della piazza De Amicis, di via Curiel e dell’asse commerciale viale Bovio – via Mancini. Sempre in tema riqualificazione, abbiamo ritenuto di portare all’attenzione dell’amministrazione la zona di piazzale delle Nazioni e della zona del Ventena in quanto è importante una valorizzazione in chiave futura affinché divenga anch’esso un luogo attrattivo anche per nuove attività commerciali".
Nel corso della riunione, "si è sottolineata l’importanza di iniziare e consolidare un percorso condiviso con l’amministrazione per parlare di un Piano del commercio adatto alle esigenze del territorio, che comprenda primariamente una strategia per risolvere le problematiche legate ai parcheggi. Un percorso importante per il buon vivere della collettività, per lo sviluppo delle attività economiche e fondamentale in chiave turistica. Proprio sul turismo si è sviluppato con il vicesindaco Belluzzi un importante riflessione sul brand Cattolica. Considerando che il nostro target di riferimento è composto principalmente da famiglie e ragazzi, servirà spingere sulla promozione del nostro territorio in Italia e all’estero facendo leva sui dati, anche utilizzando l’importante studio in merito portato avanti in collaborazione con il CAST – Centro Avanzato di Studi sul Turismo dell’Università di Bologna, Campus di Rimini".
Tra tanti temi "su cui si è trovata ampia collaborazione e condivisione di vedute – conclude la delegazione cattolichina di Confcommercio - è stata posta attenzione anche ad un argomento che genera forte preoccupazione tra i commercianti di Cattolica, ovvero la ripartenza del progetto di costruzione di una nuova grande superficie di vendita nell’area Bandieri di Misano, proprio al confine con il nostro Comune. Sottolineando con forza la nostra contrarietà a questa opera, abbiamo chiesto al vicesindaco Belluzzi un ulteriore incontro perché la costruzione di un nuovo centro commerciale rischierebbe di mettere in seria difficoltà i commercianti cattolichini”.
27 gennaio
Notte Rosa e Molo | “Perdiamo i russi” | Virus stabile