Forza Italia: "Riaprire le discoteche"
(Rimini) Con il decreto legge del 24 dicembre 2021, sono stati adottati ulteriori provvedimenti restrittivi per il contenimento dell’epidemia, tra cui la chiusura delle discoteche. Come noto, questa misura scade oggi, 31 gennaio. "Auspichiamo che il governo voglia fare una attenta, seria e rapida valutazione per sostenere con maggiori risorse il comparto ma anche per consentire la riapertura dei locali di intrattenimento da ballo in piena sicurezza, nel rispetto di migliaia di lavoratori oramai stremati da una crisi senza precedenti", commentano i senatori di Forza Italia Annamaria Bernini e Antonio Barboni.
Solo nel periodo delle festività natalizie "sono state stimate perdite per 200 milioni di euro, circa il 25% del fatturato annuo, con una platea di oltre 400 mila lavoratori che rischia la perdita definitiva del proprio lavoro. Anche con l’ultimo decreto Sostegni 2022, i ristori previsti non sono sufficienti a coprire le grosse perdite economiche subite. Secondo le stime del Silb, con l’attività chiusa un imprenditore arriva a spendere circa 30 mila euro al mese di spese fisse, che sono lievitate in questo periodo a causa soprattutto dell’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas", spiegano i senatori.
"Di fronte a tale drammatica realtà serve una valutazione seria da parte del governo, che possa tener conto del disperato appello dei gestori, alla luce soprattutto degli evidenti miglioramenti che si stanno delineando nel nostro Paese rispetto alla diffusione del covid e al successo della campagna vaccinale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, e il senatore FI Antonio Barboni".
Bonus &Co. maxitruffa milionaria scoperta dalla guardia di finanza
(Rimini) Dalle prime luci dell'alba i militari della guardia di finanza di Rimini stanno eseguendo un provvedimentodel tribunale di Rimini che dispone 35 misure cautelari personali di cui 8 in carcere e 4 ai domiciliari nonché 23 interdittive di cui 20 all’esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 all’esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti. Sono ritenuti componenti di "un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato per 440 milioni di euro falsi crediti di imposta, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal governo con il decreto rilancio, durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà".
Le fiamme gialle di Rimini, quindi, coordinate dalla procura della Repubblica e con il supporto di 44 reparti territorialmente competenti, per un totale di 200 uomini, l'uso di eliccotteri e il supporto dello Scico e del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche, hanno dato il via a una vasta operazione di polizia in Emilia Romagna ed in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Sono in atto in queste ore 80 perquisizioni ed il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.Tra loro, "in 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso. L’associazione a delinquere, che secondo l’ipotesi investigativa è composta da 56 soggetti che si sono avvalsi di 22 prestanomi, ha un nucleo centrale di 12 persone, oggi sottoposti a misure cautelari custodiali, tra imprenditori e commercialisti". In fase di esecuzione dei sequestri, "ritenendo plausibile che alcuni indagati potessero fare ricorso a botole e intercapedini in cui custodire contanti e preziosi, sono stati impiegati i “cash dog”, unità cinofile addestrate a fiutare l’odore dei soldi".
L’indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria trae origine "da un attento esame della documentazione relativa ad una presunta “cessione di crediti d’imposta”, effettuata da una società coinvolta in altro procedimento penale per reati fallimentari. L’analisi sull’origine dei crediti effettuata tramite l’utilizzo delle banche dati operative in uso al Corpo incrociata con le indagini sul campo e la valorizzazione delle segnalazioni per operazioni sospette, ha consentito di appurare che gli stessi erano inesistenti per carenza di requisiti. Da lì è nato il nuovo filone investigativo che fin dallo scorso mese di giugno ha consentito il monitoraggio dell’organizzazione criminale fin quasi dalla sua genesi e in tutti i passaggi di sviluppo, verificando come la stessa fosse totalmente dedicata alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, successivamente monetizzati cedendoli a ignari acquirenti estranei alla truffa, portati in compensazione con conseguente danno finale alle casse dello Stato".
Gli esiti investigativi, suffragati dagli accertamenti bancari e dai dati pervenuti dall’Agenzia delle Entrate di Rimini e dalla Sogei S.p.A., hanno consentito di "riscontrare l’esistenza del sodalizio criminale, che ha operato secondo il seguente iter criminis comune alle tre casistiche di crediti d’imposta fittizi generati (Bonus locazioni, Sismabonus e Bonusfacciate) tramite professionisti compiacenti, reperire società attive in grave difficoltà economica o ormai decotte, utili alla creazione degli indebiti crediti d’imposta. Il meccanismo prevedeva di sostituire il rappresentante di diritto di tali società con un prestanome, da cui ottenere le credenziali per poter inserire le comunicazioni di cessioni crediti nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, così da avere uno schermo in caso di futuri accertamenti, ma anche nell'inseriento di comunicazioni dichiarando di aver pagato canoni di locazione superiori agli effettivi (persino oltre il 260.000%) o effettuato lavori edili mai iniziati, così da generare crediti di imposta non spettanti. Risulta anche la cessione di crediti d’imposta a società compiacenti e dopo il secondo passaggio a società terze inconsapevoli, così da rendere più difficile la ricostruzione".
Il profitto dei reati "è stato investito in attività sia commerciali che immobiliari (subentro nella gestione di ristoranti, acquisto di immobili e/o quote di partecipazioni societarie), veicolato, attraverso una fatturazione di comodo, verso alcune società partenopee per essere monetizzate in contanti, trasferito su carte di credito ricaricabili business, con plafond anche di 50.000 euro e prelevato in contanti presso vari bancomat, impiegato per finanziarie società a Cipro, Malta, Madeira;
convertito in cripto valute, investito in metalli preziosi ed in particolare nell’acquisto di lingotti d’oro".
29 gennaio
Ripartenza per il turismo | “Ryanair investe su Rimini” | Fondo per il lavoro
31 gennaio
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Elezioni Riccione. Prime difficoltà per la grande coalizione di centrosinistra
Forse nelle città più piccole, dove ci si conosce tutti e gli sgarbi politici e personali bruciano di più, è sempre così, ma le prossime elezioni comunali a Riccione - più che a una battaglia politica nella quale si fronteggino due visioni o almeno due sentimenti diversi di città - si configurano come un referendum indiretto sulla persona del sindaco in carica; anche perché, rivendicando il diritto di decidere chi debba candidarsi a proprio successore, Renata Tosi ipoteca per sé un ruolo di leadership politica, una sorta di brand personale al di sopra dei singoli partiti, e resta dunque, da una parte e dall’altra, la figura con cui misurarsi.
Così, a destra, mentre la Lega ormai coincide con la Tosi stessa, Fratelli d’Italia e Forza Italia provano a ritagliarsi uno spazio di manovra e almeno a fingere una propria identità politica prima di cedere alle necessità di coalizione; a meno che la rottura sulla rielezione di Mattarella non provochi qualche sussulto nei rapporti tra il partito di Salvini e quello della Meloni e magari un aggiustamento sulla cartina delle candidature.
A sinistra, invece, la grande alleanza anti-Tosi già fatica a smorzare le differenze tra i componenti di uno schieramento che non sembra avere altro motivo di unione che la volontà di sconfiggere Renata Tosi e la sua candidata.
Alla base di questa necessità di rivincita, che per il suo carattere più personale che politico sfiora i limiti dell’ossessione, c’è naturalmente la sua doppia vittoria sul Pd, ma ancor di più la constatazione che l’alternanza politica alla guida della città – che prima di lei era addirittura impensabile – è diventata una opzione nel voto dei cittadini. Ora, infatti, dopo due mandati – non certo indimenticabili ma neanche il disastro che era stato profetizzato dai suoi avversari – i riccionesi, soprattutto il ceto produttivo, hanno scoperto che gli eredi del glorioso PCI non sono gli unici garanti delle loro imprese, e che possono parlare, discutere, trattare anche con altri schieramenti. Esattamente il contrario di quanto accade a Rimini, dove la sinistra è ancora percepita come unico custode affidabile di una ricchezza di cui ha accompagnato la crescita in questi decenni, e dove il centro destra non riesce (o non prova neppure) a dimostrare di poterla sostituire.
Negli ultimi giorni però la grande coalizione mostra qualche sofferenza. Ciò che aveva spinto i diversi protagonisti a sedersi al tavolo era stata infatti la volontaria disponibilità del Pd a rinunciare a una egemonia che i numeri invece gli assegnerebbero e ad accettare un candidato scelto dalla coalizione stessa. Per capire quanto possa essere determinante questa offerta del Pd a farsi da parte e quasi ‘a scomparire’, al fine di mitigare divisioni ideologiche e rancori personali, basta elencare i soggetti che dovrebbero partecipare all’inedito raggruppamento: ovviamente il Pd ‘ufficiale’, ma anche quelli che ne sono fuorusciti in questi anni, e sono tanti; e poi il Movimento 5stelle, insieme ai suoi ex che partecipano a Riccione Civica, in cui confluiscono anche gli ex di Patto Civico; Azione di Calenda, Italia Viva di Renzi e gli ex partner della Tosi (da Luciano Tirincanti a Lucia Baleani) che si ritrovano in Riccione Davvero; e, ancora, Leu e Articolo Uno.
Ora invece sembra che il Pd stia pensando di rimangiarsi la parola: forse per qualche scossone al vertice del partito o solo perché l’abitudine all’egemonia (e comunque una lunga tradizione di leadership nella città) è difficile da dimenticare. Oppure, ancora, per qualche fuga in avanti che scuote la coalizione al suo interno.
I vuoti in politica infatti non rimangono vuoti a lungo, e qualcuno ha ben pensato, come nel calcio, di muoversi tra le linee e rompere quell’accordo di non protagonismo tra le parti. Sembra infatti che il gruppo di Tirincanti abbia provato ad avviare una trattativa diretta con il Pd e intestarsi la scelta del candidato sindaco.
Provocazione per mettere alla prova le buone intenzioni del Pd o furbata per rubare voti al campo avversario (visto le simpatie non proprio di sinistra del candidato proposto), l’iniziativa ha forse mostrato ai Democratici l’inutilità del proprio passo indietro quando altri giocano invece a fare i primi attori.
Anche perché se è pur vero che il Pd vuole assolutamente riprendersi il Comune, e che per farlo è disposto ad allearsi con chiunque, è anche ovvio che alcune alleanze risultino imbarazzanti dal punto di vista politico se confrontate con le scelte politiche passate: come sarebbe appunto per i 5stelle e per l’aggregazione che fa capo a Tirincanti. E dunque occorre cautela perché la narrazione del partito che si apre al civismo non si trasformi in un ‘insieme a tutti i costi’ pur di vncere.
Vedremo se la coalizione perderà a breve i suoi primi pezzi o invece basterà ripetere qualche regola di comportamento.
Consiglio turismo, Lisi: spreco di soldi e tempo
(Rimini) "Avevamo pensato di partecipare a un Consiglio Comunale, invece abbiamo assistito alla conferenza stampa del Sindaco per la quale sarebbe stato sufficiente un comunicato stampa. Almeno, avremmo risparmiato soldi (pubblici) e tempo di chi si aspettava di discutere un ordine del giorno e le proposte di tutti i gruppi". Così Gloria Lisi, dopo il consiglio comunale tematico dedicato al turismo. "Ma ciò che sconcerta e sconforta è l'assenza ingiustificata di delibere da votare e proposte. Proposte altrui perché noi ne abbiamo portate tredici. Tutte andate a vuoto. Paradossale è che abbiano votato contro proposte da loro stessi attuate con successo in passato (Coppa Italia di basket). Pensate che nonostante la presenza di tanti consiglieri cattolici, sono riusciti nel risultato di votare contro persino all'invito di portare il Papa a Rimini".
Di fronte a tutto questo, "non lanciamo accuse, ma poniamo domande. Cari amici della maggioranza, quanto a cuore vi sta veramente il turismo e tutto quello che ci gira intorno? Non avete davvero idee e progetti oppure non potete o non volete esporre quelli tenuti nel cassetto e, prima o poi, ci stupirete con la soluzione a tutti i problemi? Avete chiaro il concetto di democrazia e di confronto oppure ci volete tutti solo come spettatori dei comizi del Sindaco?", si domandano Lisi e i suoi consiglieri. "Che ruolo vogliono avere i consiglieri di maggioranza in un Consiglio comunale svuotato di poteri? Noi siamo chiari: noi continueremo a porre domande fino a quando non avremo risposte e non sarà ripristinato lo spirito democratico e costruttivo dei Consigli Comunali. E continueremo a presentare proposte perché a noi non interessano le medaglie o la visibilità: per noi, ciò che conta è il benessere della città e porci sempre al suo servizio".
Turismo, Sadegholvaad: Rimini a una svolta epocale
(Rimini) “Siamo esattamente al bivio tra un grande problema e un’altrettanto grande opportunità”. Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha iniziato il consiglio comunale tematico sul turismo andanto in scena ieri a Rimini. “Ci sono settori economici e lavorativi nel nostro Paese che già oggi assommano numeri addirittura superiori a quelli pre pandemici. Il turismo, la ristorazione, i pubblici esercizi no. Ma è da qui che dobbiamo tornare a rialzarci, a programmare una ripartenza che per noi vuol dire essere già pronti a marzo 2022. Tra un mese”.
Il sindaco Jamil, scortato dai numeri, ha dato un’idea del quadro nazionale e del quadro riminese. “Rimini come il resto d’Italia segna forti variazioni negative rispetto al 2019, ma registra variazioni positive rispetto al 2020 migliori rispetto alla media nazionale”, ribadisce Sadegholvaad.
Complessivamente, da gennaio a settembre 2021, Rimini segna un +29,2% rispetto alle presenze dello stesso periodo dell’anno precedente (2020), mentre il trend nazionale delle presenze turistiche in quello stesso periodo (gennaio-settembre 2021), lo ricordiamo, è del +22,3% rispetto al 2020. Se si guarda poi l’arco temporale gennaio – novembre 2021 nel comune di Rimini, i dati Istat appena pubblicati dalla regione ci dicono che il raffronto delle presenze turistiche rispetto al 2020 registra un ulteriore aumento, portando il raffronto con gli stessi mesi dell’anno precedente a un +32,2%.
“Se dunque il 2021 segna una maggior tenuta del nostro territorio rispetto ai trend nazionali, la burrasca è tutt’altro che passata se pensiamo che rispetto al 2019, anno pre pandemia, da gennaio a novembre 2021 (con un totale di 5.081.879 presenze) abbiamo perso di fatto 2.296.114 presenze, ovvero il -31,1%. In sostanza, se stimiamo circa 100mila presenze nel mese di dicembre 2021 (di cui ancora attendiamo i dati), ci avviamo a chiudere statisticamente l’anno 2021 con circa 2.200.000 presenze in meno nel nostro comune rispetto al periodo pre-pandemia”.
I dati Istat “ci dicono che nel 2021, se consideriamo la fotografia della sola stagione estiva, da giugno a settembre 2021, in un anno abbiamo recuperato quasi 1,2 milioni di pernottamenti alberghieri rispetto al 2020 (che corrispondono a 240mila arrivi in più rispetto al 2020). Uno scenario perfino insperato visto che anche nel 2021, praticamente fino a maggio, il turismo nel nostro Paese è stato di fatto azzerato. L'estate 2021 conferma che i numeri della stagione sono stati importanti, molto superiori a quelli del 2020: da giugno a settembre 2021 registriamo un +32,61% rispetto agli arrivi degli stessi mesi del 2020, e un +36,21% di presenze rispetto al 2020”.
La pandemia da Covid-19 ha provocato nel 2020 la perdita di quasi la metà del movimento turistico rilevato in Emilia-Romagna nel 2019: gli arrivi sono diminuiti del 51,1%, dagli 11.597.928 del 2019 ai 5.673.521 del 2020 (4.824.366 italiani, -43,1%, e 849.155 stranieri, -72,8%); il calo delle presenze è stato pari al 44,9%, passando dalle 40.360.042 del 2019 alle 22.229.208 del 2020 (19.028.583 italiani e 3.200.645 stranieri, variazioni percentuali rispettivamente pari a -36,0% e -69,8%). A Rimini il dato del 2020 ha visto un calo dei pernottamenti del -48,1% (con un totale di 3.914.530 presenze nel 2020 contro le 7.548.135 presenze registrate nel 2019) mentre gli arrivi sono diminuiti del -51,4% con 930.260 arrivi nel 2020 contro i 1.914.731 3 arrivi del 2019.
“Alla luce di questi dati, i numeri del 2021 sono un risultato incoraggiante per il nostro territorio, tanto più se si considera che la flessione è più consistente proprio nelle località nelle quali maggiore è il peso delle presenze degli stranieri dove, a livello provinciale, il capoluogo di Rimini primeggiava con una media negli ultimi anni pre pandemia di circa il 31% di presenze, oltre 27% di arrivi esteri”.
Rimini in particolare, “la destinazione storicamente più forte sul fronte delle presenze turistiche straniere, registra dunque, inevitabilmente, anche il calo più sensibile su questo fronte a livello provinciale e l’andamento del mercato estero, unito allo stop che per molti mesi ha subito l’attività fieristica e congressuale, penalizza a livello provinciale più di tutte Rimini durante la pandemia. Nel 2019 nel periodo giugno/settembre gli arrivi stranieri furono 349.218 mentre nel 2021 sono stati 190.565 (- 158.653, un calo percentuale del’83,2%). I pernottamenti stranieri due anni fa, da giugno a settembre, furono 1.749.983 contro i 908.304 del 2021 (- 841.679 presenze, con un decremento del 92%). Nonostante questo, il 2021 registra un certo ritorno degli stranieri, in particolare quelli di ‘prossimità’, certo non al livello del 2019”.
Un dato “interessante da questo punto di vista” è quello del mese di ottobre 2021. Un mese che “segna una forte ripresa” rispetto al 2020 e che segna numeri molto vicini anche allo stesso mese nell’anno pre pandemia: grazie alle fiere TTG ed Ecomondo, il mese di ottobre 2021 ha registrato 95.287 arrivi (+120% rispetto al 2020) e 234.524 presenze (+ 78,3% rispetto al 2020).
La diffusione rapidissima della variante Omicron ha spento ancora una volta i segnali di ripresa. “Ma adesso occorre anche guardare in avanti e non solo all’oggi. Vuol dire che l’economia e l’occupazione non possono continuare a essere appesi a ristori e agevolazioni, peraltro ritagliate in un debito pubblico che prima o poi dovrà essere pagato”. Per Sadegholvaad “bBisogna uscire da questa fase emergenziale in tutti i sensi per trovare una strada vera e concreta di convivenza con il virus”, come ha già avto modi di ribadire più volte. “Lo stanno facendo in questi giorni altri Paesi che sono pure concorrenti dell’Italia sul mercato turistico. Lo stesso OMS ha sottolineato come ci si stia avvicinando a un’auspicabile fine della pandemia in Europa”.
Non è “una questione di scegliere fra salute e economia: si tratta di continuare a essere cauti ma di cambiare atteggiamento e approccio per definire i criteri di una nuova normalità, in cui la paura non paralizzi ogni spinta alla ripresa. Bisogna che torniamo a fare programmazione, anche a breve termine, significa dare gambe all’espressione “occorre convivere con la pandemia” e vuol dire per noi ripartire ’normalmente’ a primavera”.
Cosa succederà nei prossimi mesi? “Avremo un primo trimestre del 2022 ancora di estrema sofferenza, ma spero, voglio credere, che sia l’ultimo sacrificio. A marzo 2022 alcune importanti fiere saranno un banco di prova importante. Penso al Sigep rinviata a metà marzo, penso a Beer attraction e a Enada a fine marzo, ma anche ad eventi riminesi come Giardini d’Autore e Rimini Marathon. A Pasqua apriremo. A inizio maggio ci sarà il raduno degli alpini. Dobbiamo reagire come sistema. Dobbiamo guardare alla prossima estate come a una sorta di ‘Ritorno al futuro’ nel senso che, dopo la parentesi del 2020 e del 2021, dobbiamo provare – covid permettendo - a riannodare il filo dei grandi eventi interrotto con l’estate 2019. Da Rimini vogliamo mandare un segnale di fiducia e soprattutto di normalità. Per questo stiamo già lavorando alla programmazione dei grandi eventi. Proporrò alla cabina di regia della destinazione Romagna il ritorno della Notte Rosa al primo weekend di luglio, dopo la sperimentazione dell’intera settimana nel mese di agosto. Proporrò di tornare nell’estate 2022 alla programmazione di concerti con i protagonisti del cantautorato italiano. Lavoreremo ad eventi musicali che facciano da apripista alla Notte Rosa, in spazi aperti e luoghi identitari”.
Per Sadegholvaad, sono 3 le partite amministrative ancora aperte che riguardano il tema delle infrastrutture turistiche: parcheggi e fascia turistica, riqulificazione delle aree urbane, piano spiaggia.
“La Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico ed economica del nuovo parcheggio interrato “Fellini”, l’infrastruttura che consentirà di dare una risposta definitiva al tema della sosta nella zona centrale della marina riminese, una delle aree a più alta densità turistica, andando al contempo ad aggiungere un tassello all’importante percorso di trasformazione urbana avviato dalla città con il progetto del Parco del Mare”, ricorda Sadegholvaad. “Sotto ci saranno quattrocento posti auto, in superficie una piazza riqualificata da vivere, nuovo luogo simbolo del Parco del Mare”.Per la realizzazione del nuovo parcheggio interrato l’Amministrazione ha previsto in bilancio un investimento di 8 milioni di euro, inserendo l’intervento nella programmazione delle opere dell’annualità 2022.
Il parcheggio Fellini con i suoi 400 posto, così come il nuovo parcheggio interrato in piazzale Marvelli, dove sono previsti circa 390 posti e sono in fase di affidamento gli incarichi per la progettazione di fattibilità tecnico-economica, sono parte di un piano di riorganizzazione della sosta che interessa l’intero lungomare, da nord a sud, e che ingloberà anche le manifestazioni di interesse riguardo alla sosta degli operatori economici dell'area.
“Abbiamo in istruttoria al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili anche una richiesta di finanziamento per cinque parcheggi di interscambio con il Metromare: Kennedy, Pascoli, Toscanini/Chiabrera, Rivazzurra e Miramare Cavalieri di Vittorio Veneto per un numero complessivo di 1400 posti auto. Nelle prossime settimane presenteremo al consiglio comunale la proposta di pianificazione complessiva della sosta della zona mare da Torre Pedrera a Miramare; una proposta inserita nel disegno di accessibilità dell’intera città e in cui gli interventi di parte pubblica andranno a integrarsi con quelli privati (penso ad esempio ai nuovi parcheggi di cui presto verrà avviata la realizzazione presso l'area Fox nei pressi dell'Arco d'Augusto) per un obiettivo di potenziamento del numero e una ottimizzazione e il riequilibrio delle percentuali di utilizzazione dei posti auto in integrazione con tutto il resto del sistema di mobilità pubblica e privata”.
Aree urbane. “Tramite il Rue e il Regolamento d'Igiene sono state poi introdotte una serie di norme volte a semplificare e stimolare la riqualificazione e l'accorpamento di attività commerciali o di pubblico esercizio, con l'obiettivo di incentivare una riqualificazione delle attività che si affacciano su via delle Regine o sui lungomari. Questo, unito alle riduzioni apportate al calcolo degli oneri edilizi - che ha riguardato sia le strutture ricettive, che altre attività - ha già iniziato a stimolare in diversi casi l'accorpamento di locali e a creazione di nuove attività soprattutto destinate alla ristorazione e alla somministrazione”.
“Sui Viali delle Regine l'amministrazione ha già elaborato uno studio di fattibilità per la riqualificazione dell'intero asse. Un primo stralcio è già stato finanziato e realizzato nel tratto tra Piazza Tripoli e Benedetto Croce. La riqualificazione complessiva di questo asse rientra tra le priorità che l'Amministrazione sta ponendo nella strategia urbana volta ad intercettare i finanziamenti del PNRR e della programmazione europea”.
“Certamente tutto questo non basta, serve un ulteriore cambio di passo, serve un nuovo pensiero e nuove misure per accompagnare una rigenerazione profonda della zona turistica nella fascia a mare della ferrovia, da Torre Pedrera a Miramare. Serve innescare un processo radicale di rigenerazione del patrimonio ricettivo, offrire nuovi servizi, intercettare nuovi bisogni, liberare spazi e aumentare la qualità ambientale di tutta la fascia turistica, proseguendo il percorso già avviato con forza con il Parco del Mare. Proprio per questo la rigenerazione della zona turistica è uno degli elementi al centro degli approfondimenti che si stanno svolgendo per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) e che sarà portato avanti anche con un amplio confronto con la città.
“L'interesse degli operatori privati c'è. Già con gli strumenti in essere e le novità apportate è stato stimolato l’interesse di alcuni operatori privati del settore ricettivo che stanno dialogando con gli sportelli comunali per approfondire le opportunità che nascono allo scopo di incentivare e semplificare i processi di sostituzione o ristrutturazione del patrimonio esistente, anticipando alcuni obiettivi che saranno contenuti nel Piano urbanistico generale (Pug), lo strumento previsto dalla legge urbanistica regionale che dovrà essere approvato dai Comuni entro il 1° gennaio 2024”.
Spiaggia. “La nuova giunta sta lavorando per ridisegnare l’arenile di Rimini apportando delle modifiche in base alla virata introdotta dalla sentenza del consiglio di stato”, spiega Sadegholvaad. “Crediamo sia utile tenere conto anche delle diverse conformità dell'arenile in zona nord e in zona sud e stiamo pensando di portare avanti i due percorsi in modo parallelo per meglio tenere conto delle diverse specificità territoriali e del diverso impatto che l'applicazione della Bolkestein ha sui due tratti di spiaggia, che vedono ad esempio, nella zona nord, la presenza di diversi stabilimenti di proprietà di soggetti privati”. L’obiettivo “è rendere più flessibile l’attuale piano dell’arenile, approvato nel 2006, cercando di offrire maggiori opportunità a tutti gli operatori che sia singolarmente sia in forma aggregata decidono di investire sulla riqualificazione della spiaggia e degli stabilimenti. La spiaggia necessita di essere innovata, in linea con quanto sta avvenendo nel resto della città, per mantenere alta la competitività a livello internazionale”.
Con il nuovo piano dell’arenile si vuole raggiungere una serie di risultati, “tra cui una fruizione coordinata del Parco del Mare a nord e sud, l’aumento della permeabilità visiva tra la città e il mare, stimolare una riqualificazione che in linea con le direttrici della Regione e del PTCP, promuova una riduzione delle superfici coperte esistenti e un accorpamento dei manufatti. Gli operatori nella definizione dei propri interventi avranno il supporto delle linee guida elaborate dallo studio Miralles – Tagliabue per l’arenile di Rimini sud e dai progettisti del Bando Periferie per il litorale nord, che forniscono un disegno unitario e coerente per tutto il Parco del Mare”.
28 gennaio
Una bolla salva la scuola | Arriva Anex | Saldi flop
Anex sceglie Rimini: "uno dei più dinamici distretti turistici d'Europa"
(Rimini) Base operativa tutta romagnola per lo sbarco in Italia di Anex Travel Group, secondo operatore turistico al mondo per fatturato (10 miliardi di euro nel pre pandemia), che apre i suoi uffici direttivi (230 mq di spazi) all'interno dell'Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino Federico Fellini. Anex, che opera da più di 25 anni sul mercato turistico ed è specializzato in vacanza balneare, city breaks e luxury travel, raggiunge 33 mercati di destinazione (tra cui Thailandia, Spagna, Emirati Arabi, Grecia, Marocco, India, Vietnam, Repubblica Ceca, Andorra, Repubblica Domenicana, Messico, Bulgaria, Cipro, Montenegro, Georgia, Malta, Cuba, Tunisia, Giordania, Russia, Italia, Sri Lanka), con un'offerta "integrata" che spazia dai trasporti (aereo e su strada) ad ospitalità e servizi ed esperienze di viaggio (grazie a 3.000 guide turistiche). Il T.O. dispone di una flotta di 46 aeromobili, con la sua compagnia Azur Air, che operano con più di 300 rotte su 62 scali internazionali, collegando 150 città del mondo. Da maggio partiranno i primi collegamenti aerei dell'operatore sull'aeroporto romagnolo.
«La presenza di un player di questo calibro sul nostro territorio -sottolinea l'Assessore Regionale a Turismo, Commercio, Mobilità, Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini- a lungo "corteggiato" dalla Regione, è la premessa per la continua internazionalizzazione della nostra offerta di vacanza, a cui lavoriamo da anni e che solo la pandemia ha parzialmente rallentato. Forti delle più recenti disposizioni in materia di spostamenti (abbandono della mappa del contagio a favore di un approccio "individuale"), il mondo tornerà presto a viaggiare più liberamente e, grazie ad Anex Tour, Rimini e la Romagna saranno ancora di più la porta di accesso alla ricca offerta di vacanza della nostra Regione. Un'offerta che, come testimonia anche la costante attenzione registrata in queste settimane dall'Emilia Romagna a Expo Dubai, vanta eccellenze ammirate in tutto il mondo, che fungono da potente attrattore turistico per i nostri territori».
«E' una grande notizia -dichiara Jamil Sadegholvaad, Sindaco di Rimini e Presidente di Visit Romagna- sia sotto l'aspetto pratico/operativo che simbolico. Se sul primo punto non c'è bisogno di aggiungere considerazioni ulteriori all'evidenza, mi soffermo di più sul secondo aspetto. Pochi giorni fa ho dichiarato pubblicamente come sia necessario tornare a rialzare la testa e, soprattutto sul fronte del turismo, il settore economico maggiormente penalizzato dalla pandemia, occorra tornare a programmare le attività sulla base di un approccio generale più positivo e pro attivo. Non possiamo continuare a restare immobili, sospesi; occorre ricercare una nuova normalità, trovando modalità di coesistenza concreta con il problema. Lo stanno facendo altri Paesi dell'area mediterranea ed europea, peraltro nostri diretti concorrenti sul versante turistico. Lo sbarco di Anex Travel Group all'aeroporto di Rimini significa allora aprire un orizzonte negli ultimi due anni occluso; dare un segnale forte di fiducia a una Riviera e a una città come Rimini che negli ultimi anni hanno investito tantissimo per rigenerarsi e incrementare offerta di servizi e bellezza; rimettere al centro del villaggio proprio l'aeroporto, struttura strategica per il nostro turismo e le nostre imprese sul quale dovremo tutti concentrare i nostri sforzi e i nostri progetti di sviluppo nei prossimi anni».
«Abbiamo scelto uno dei più dinamici distretti turistici d'Europa -dichiara il Deputy General Manager Italy di Anex Tour, Claudio Abbadessa- per l'avvio della nostra operatività in Italia. Con la sua nuova offerta di arte e cultura, il rinnovo e la pedonalizzazione dei lungomari, le piste ciclabili e l'alta qualità di vita che si respira qui, la Riviera Romagnola oggi sa offrire ai turisti molto di più della semplice vacanza balneare ed è fortemente competitiva con le altre destinazioni europee raggiunte da Anextour. E grazie all'alta velocità e agli altri collegamenti è "vicina" a tutta l'Italia turistica più attrattiva. Da maggio avvieremo i primi collegamenti con l'Aeroporto, destinati a crescere man mano che ci allontaneremo dalla pandemia».
Vaccini ai bambini, nuovo open day: l'appello dei pediatri
(Rimini) Domenica 30 gennaio Ausl Romagna aderisce al secondo Open day regionale dedicato ai giovani e giovanissimi che hanno dai 5 ai 19 anni di età, aumentando il numero delle sedi vaccinali disponibili che passano da 4 a 8. A Rimini la sede delle vaccinazioni sarà la Pediatria di Comunità in via Coriano 38 dalle 9 alle 19. Possibile vaccinarsi anche dalle 9 alle 14 nel centro vaccinale presso il Centro Commerciale Perla Verde, in via Berlinguer 3 a Riccione.
Al 26 gennaio in Romagna nella fascia 5-11 i bambini ad avere ricevuto una dose di vaccino sono 11660 (4232 Ravenna, 2427 Cesena, 2221 Forlì, 2780 Rimini), quelli ad aver ricevuto il ciclo completo sono 2875 (994 Ravenna, 684 Cesena, 554 Forlì, 643 Rimini). Nella fascia 12-19 anni, i ragazzi che al 26 gennaio hanno ricevuto la prima dose di vaccino sono 71322 (24095 Ravenna, 11923 Forlì, 20874 Rimini , 14430 Cesena), quelli che hanno ricevuto il ciclo completo sono 61280 (21081 Ravenna, 10162 Forlì, 17699 Rimini, 12338 Cesena), quelli infine che hanno ricevuto la terza dose sono 14155 (5759 Ravenna, 2178 Forlì, 3264 a Rimini, 2954 a Cesena). Complessivamente, tra prime e seconde dosi, i vaccini somministrati ai bambini 5-11 anni sono 14.535, mentre nella fascia 12-19, tra prime, seconde e terze dosi, i vaccini somministrati sono 146757.
Per informare, rassicurare e convincere i genitori i Pediatri Ospedalieri, di Famiglia e di Comunità dell’Ausl Romagna lanciano un appello univoco e convinto a favore della vaccinazione, di cui la Asl ha diffusoEcco il testo integrale.
"Di fatto l’infezione da Coronavirus è sempre di più una malattia pediatrica che deve porre ogni genitore di fronte alle seguenti riflessioni:
E’ vero che l’infezione nei bambini e adolescenti è spesso asintomatica o poco sintomatica, ma proprio perché è in questi momenti sempre più diffusa, ci sono dei casi complicati anche in età pediatrica-adolescenziale, sia per l’infezione acuta, sia per i possibili rischi a distanza.
Nelle pediatrie della Romagna da inizio gennaio si stanno ricoverando da 1-2 bambini al giorno per infezione da Covid e il ricovero non è mai una esperienza piacevole per il bambino e la famiglia.
La speranza è che con questa variante Omicron non ci siano le complicanze a distanza (tra questi la famosa malattia infiammatora multi sistemica, MIS-C e l’aumento dimostrato dei casi di diabete) ma non abbiamo alcuna sicurezza per dirlo.
La larga diffusione del virus sta continuando a limitare tutti quelli che sono i diritti dei nostri bambini-adolescenti in merito alla loro doverosa frequenza della scuola, dei compagni, delle attività sportive e di tutto quello riguarda la loro crescita educativa e di vita, fatta di relazioni, gioco e vicinanza con gli amici e le persone care. I danni di una privazione di questi diritti a distanza (ma anche ora) può avere conseguenze che vogliamo e in parte possiamo evitare.
Nella scelta di prevenzione di questi rischi dovuti all’infezione c’è il Vaccino! con milioni di dosi che sono state somministrate da chi ci ha preceduto nella campagna vaccinale in altre Nazioni.
Il vaccino previene la malattia nel 90% dei casi. Lo sanno bene gli adolescenti che sono corsi a vaccinarsi, senza problemi e con documentati vantaggi per le ragioni dette.
Il vaccino non è pericoloso: su oltre 9 milioni di dosi somministrate negli Stati Uniti si sono verificati pochi casi di dolore nelle sede di somministrazione, un po’ di malessere e un po’ di febbre, il tutto risolto in 1-2 giorni.
La famosa miocardite si è verificata in 13 bambini su 9 milioni di somministrazioni nella fascia di età 5-11 anni ed è adeguatamente gestibile e superabile senza esiti. Va considerato che il rischio di miocardite dopo l’infezione da Covid è almeno 100 volte maggiore rispetto a quello del vaccino.
Con la variante delta e negli adolescenti il vaccino si è dimostrato efficace nel prevenire nel 90% dei casi la malattia infiammatoria sistemica (MIS-C) e sempre nel 90% dei casi le forme gravi che richiedono raramente un’alta intensità di cura e il ricovero in rianimazione (e anche i pochissimi casi di morte). Pensiamo che possa essere efficace per queste gravi complicanze anche nella fascia di età 5-11 anni.
Tutte le scelte che facciamo come pediatri insieme con i genitori e sentendo quando possibile il parere dei nostri bambini, sono rivolte a un bilancio dei benefici dei nostri interventi rispetto ai rischi. E per i motivi detti, i vantaggi della vaccinazione ci sono tutti e devono spingerci a un semplice gesto consapevole e motivato che è quello di “vaccinarsi” senza altri indugi.
Ricordiamo che non ci sono specifiche controindicazioni per la vaccinazione. Non lo sono le patologie allergiche, l’asma, i difetti delle difese immunitarie che anzi rappresentano un’indicazione importante per la vaccinazione. Lo stesso vale per tutti i bambini che soffrono di malattie croniche e che sono a maggiore rischio di avere una infezione da Covid più importante. L’unica attenzione prima della somministrazione riguarda le rarissime pregresse reazioni anafilattiche a qualche eccipiente contenuto nel vaccino.
Nei bambini che hanno avuto il Covid la domanda che ci si pone è se devono essere lo stesso vaccinati e a che distanza. Se si è avuta l'infezione (tampone positivo), è possibile fare un'unica dose di vaccino dopo 3-6 mesi dal contagio. E per vaccinarsi non occorre sapere se il bambino ha avuto o meno l’infezione. Il vaccino in chi ha avuto l’infezione non lo espone a rischi.
La scelta vaccinale deve pensare a ora e anche al futuro. L’immunità da vaccino sembra essere più potente di quella da malattia e proprio per questo dobbiamo avere una base di protezione che ci servirà anche per i prossimi mesi-anni. Anche immaginando un vaccino in futuro adattato rispetto alle varianti ma che trova, in chi si è vaccinato, una base solida per favorire il “rinforzo” delle sue difese contro il virus.
Come pediatri ci stiamo impegnando per sensibilizzare gli organismi preposti per arrivare ad una semplificazione di quelle che sono le attuali procedure scolastiche, per favorire la presenza dei bambini-adolescenti in classe ed evitare chiusure. La vaccinazione può favorire di arrivare a questa necessaria e doverosa semplificazione.
Vacciniamo i nostri bambini e adolescenti ora! Crediamo che sia la scelta migliore, come gesto di scelta consapevole, fatta con la ragione e con il cuore!! Ci spetta di accompagnare per mano i nostri bambini che possono usufruire della vaccinazione per garantire loro i diritti di salute, di educazione e di socialità di cui hanno urgente bisogno".
I Pediatri Ospedalieri, di Famiglia e di Comunità della AUSL Romagna