Partecipazione, Marcello: "Dalla giunta finora solo risposte vaghe"
(Rimini) "Mi batto su questo tema da ormai 11 anni e la giunta nicchia ancora nonostante le promesse elettorali". Così il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Marcello in merito alla commissione consiliare di ieri mattina, che ha avuto a tema il ripritisno di forme adeguate per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, sopo la soppressione delle circoscrizioni avvenuta a suon di legge nel 2011. "Ho prodotto ben 6 interrogazioni, 4 mozioni e 3 proposte deliberative sull’argomento in cui ho sempre chiesto l’avvio di un tavolo di lavoro da parte di Giunta , Consiglieri , tecnici e cittadini sulla partecipazione di tutti alla Res Publica attraverso moderni e funzionali organi di Partecipazione Territoriale come accade a Ravenna , Forli ed in altre città omologhe sotto i 250 mila abitanti", ricorda Marcello.
"Al di là delle promesse della campagna elettorale anche questa Giunta attraverso le parole della vicesindaca Chiara Bellini, con delega in materia, ha dato risposte vaghe almeno oggi (ieri, ndr). Innanzitutto ha dimostrato di non conoscere la partecipazione e l’attività che veniva svolta dai Presidenti e consiglieri di Quartiere insieme a tanti cittadini in passato. Trovo poi paradossale definirli dei “centri di potere”. Certo lo erano, ma semmai per il PD ed ex Ds. Basti pensare che ancora oggi le chiavi delle sedi di alcuni centri civici li hanno i referenti storici del partito di maggioranza a Rimini ed usano tali luoghi per primarie, raccolte firme e diffusione di materiale elettorale".
La partecipazione "deve essere tutt’altro anche dei Civivo che svolgono un ruolo eccellente per il bene Città, ma non possono sostituire certo un organo di rappresentanza Territoriale come i vecchi consigli di Quartiere. Il ruolo primario delle nuove Circoscrizioni deve essere innanzitutto quello di “Palestra Politica” per le nuove generazioni con voto anche ai sedicenni. Solo un impegno sociale e civico insieme allo sport ed alle parrocchie può allontanare tanti giovani da “brutte” distrazioni. Trovo poi dispendioso l’aver affidato all’Università di Bologna uno studio sulla partecipazione territoriale , ma ben vengano nuove idee se valide".
1 febbraio
Ristori, la maxi truffa | Nuovi soci per la Fondazione | Niente tris per Tosi
"C'è margine per migliorare", il presidente della provincia Santi sulla nuova Statale
C’è margine per “portare tutti i miglioramenti necessari”. Ne è convinto il presidente della provincia Riziero Santi, che ha risposto ad alcune domande in merito alla nuova Statale 16, “l’asse intermedio tra l’autostrada e la viabilità urbana”, nella quale dovrebbe rientrare il vecchio tracciato.
Quella del nuovo tracciato è innanzi tutto “una scelta che continua ad essere del tutto giustificata”, precisa quando gli si fa notare che l’idea della “complanare” risale a circa una trentina di anni fa, più o meno con la nascita della Provincia. “La valutazione d’impatto ambientale è del 2013”, precisa Santi. “La statale attualmente in alcuni tratti passa a un metro dalle finestre della case, e il territorio ha bisogno di questa nuova infrastruttura”, ribadisce. Vale la pena ricordare che la Provincia di Rimini ipotizzò la realizzazione della nuova infrastruttura nel suo primo Piano territoriale di coordinamento approvato nel 1998, ritenendola già allora “esigenza fondamentale del territorio”. Nel 1999 l’opera è stata anche inserita nel Piano Regionale Infrastrutture e trasporti della Regione Emilia Romagna.
In pratica, il nuovo tracciato prevede di staccarsi dall’attuale al confine tre Bellaria e Rimini per andare a costeggiare l’autostrada. Il ricongiungimento è previsto all’altezza di Misano. Si parla di un’infrastruttura a carreggiate separate a due corsie per senso di marcia, con intersezioni a livello differenziato. Il costo complessivo dell’opera “è stimato intorno ai 600 milioni, comprensivi di espropri”. Ed è proprio qui una delle note maggiormente dolenti.
La realizzazione del nuovo tracciato comporterà infatti “centinaia di espropri di diverse dimensioni”, spiegano gli uffici provinciali. Recentemente anche alcune associazioni di categoria degli agricoltori hanno protestato perché secondo loro il tracciato così come ipotizzato spezzetterebbe i terreni in modo tale da renderli improduttivi, con un grave danno per il settore che a Rimini si concentra soprattutto attorno alla Tolemaide. “Si sta lavorando con i progettisti di Anas affinché i problemi creati dagli espropri siano il più possibile ridotti”, rispondono dagli uffici provinciali.
Si tratta di un lavoro “in parte affrontato in conferenza dei servizi, proprio migliorando l’attraversamento dei campi nell’area della Tolemaide”. Ma potrà “essere ancora più dettagliato” grazie alla conferenza dei servizi che sarà convocata dal ministero e dovrà tenersi non oltre i primi mesi del 2023. “Tutti gli enti si potranno esprimere sul progetto e sugli eventuali miglioramenti da fare. La preoccupazione degli agricoltori è legittima - ritiene Santi - si tratta di potere recepire le osservazioni (che sono già arrivate), riproporle e discuterle per migliorare il progetto”. La via del 2013, ribadisce comunque Santi, “ha già valutato il tracciato come quello meno impattante”. Arrivare a chiederne lo spostamento “può determinare la cancellazione dell’opera”. Si tratta “di capire il territorio dove vuole andare. La Provincia non è l’unico ente coinvolto”.
Tornando ai costi, sono previsti nel contratto di programma poliennale di Anas con il Ministero delle infrastrutture 178 milioni, in relazione al primo lotto. In realtà ora si sta lavorando all’approvazione di un progetto che metta insieme il primo e il secondo lotto, per avvivare da Rimini nord, dal confine di Bellaria Igea Marina, fino all’intersezione con la SS72, provvedendo alla copertura finanziaria pari a circa 300 milioni”.
Chi servirà questa nuova Statale? Attualmente, nel tratto riminese, circola una media di 35mila veicoli al giorno, con punte fino a 40mila in occasione di grandi fiere ed eventi. I numeri sono forniti dalla Provincia e si riferiscono al periodo pre-covid. A Rimini nord in media, nel 2019 sono transitati 15.227 mezzi, direzione nord sud, di cui 515 mezzi pesanti (si intendono quelli superiori a 7,5 tonnellate, non quindi i mezzi commerciali per trasporto); 16.007 nell'altra direzione, con 524 mezzi pesanti. A novembre 2021 si scende a 10.600 mezzi circa in una direzione e 11.500 nell’altra.
Sul vecchio tratto, nel frattempo stanno per partire gli attesi lavori per migliorare la fruibilità del vecchio tracciato, con l’avvio a febbraio dei cantieri per le rotonde agli incroci con la superstrada di San marino e con le vie Coriano e Montescudo all’altezza di Rimini. “Le rotonde sono interventi migliorativi che stanno dentro a un percorso per implementare il trasporto pubblico e migliorare il trasporto privato”, spiega Santi. “Agire sui punti neri, il Metromare, la terza corsia dell’autostrada, tutto ciò è finalizzato a migliorare. Non mi sembra che siano intervenute delle modifiche delle abitudini dei riminesi che possano far reputare superflua la nuova statale. un esempio sono gli ingorghi che si creano nei punti critici in occasione delle fiere. Abbiamo soprattutto bisogno di una viabilità che ci consenta di offrire un trasporto pubblico competitivo”. Sulla statale, seguendo il ragionamento di Santi, potrebbe spostarsi per esempio parte del trasporto pubblico di media e lunga percorrenza. “Per attraversare Riccione attualmente ci vuole mezz’ora”, calcola il presidente, “una tempistica poco competitiva per un bus”.
Controlli anticovid: 114 multe la scorsa settimana
(Rimini) Controlli anti covid, dal 24 al 30 gennaio 2022 sono state 2868 le persone a cui è stato verificato il green pass, di cui 10 sanzionate. In merito al mancato uso della mascherina sono state 99 le persone multate. Cinque infine i titolari di loclai sanzionati per il mancato rispetto delle norme anticovid.
Aggiornamento coronavirus: 708 positivi, 6 decessi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.050.480 casi di positività, 8.983 in più rispetto a ieri, su un totale di 31.661 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.602 molecolari e 21.059 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 28,4%. Si tratta di un valore non indicativo dell'andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 9.685.910 dosi; sul totale sono 3.700.162 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92,1%. Le terze dosi fatte sono 2.341.290.
Open day regionale 5-19 anni. Nell'Open day regionale di ieri, domenica 30 gennaio, dedicato alla popolazione in età scolare (5-19 anni) organizzato da Regione e Aziende sanitarie sono state effettuate 4.386 vaccinazioni da Piacenza a Rimini: 2.514 dosi somministrate a bambini e bambine tra i 5 e gli 11 anni, 1.872 dosi a ragazzi e ragazze tra i 12 e 19 anni. In particolare, a Piacenza sono state somministrate 114 dosi, di cui 36 ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, 1.581 Parma (di cui 1.115 ai bambini), 346 a Reggio Emilia (di cui 291 ai bambini), 369 a Modena (di cui 88 ai bambini), 377 a Bologna (di cui 194 ai bambini), 92 a Imola (di cui 49 ai bambini), 383 a Ferrara (di cui 175 ai bambini), 418 a Ravenna (di cui 250 ai bambini), 249 a Cesena (di cui 118 ai bambini), 224 a Forlì (di cui 122 ai bambini), 233 a Rimini (di cui 76 ai bambini).
In particolare, l'adesione alla campagna vaccinale per i 5-11enni è legata anche al dato di chi in questa fascia di popolazione è guarito dal Covid. L'ultimo Report settimanale della Presidenza del Consiglio dei ministri, del 28 gennaio (pubblicato su governo.it), registra in Emilia-Romagna la 1^ dose fatta a 76.533 bambini e ragazzi 5-11enni (28,48%), oltre alla dose unica per 665 di loro, cui aggiungere 33.994 guariti. In totale, sommando 1^ dose, dose unica e guariti, si arriva al 41,37% dei 5-11enni in regione.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 149 (-2 rispetto a ieri, pari a -1,3%), l'età media è di 62,8 anni. Sul totale, 88 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 61,1 anni), il 59%; 61 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,1 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.701 (+69 rispetto a ieri, +2,6%), età media 71,5 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 19 a Parma (invariato); 14 a Reggio Emilia (invariato); 21 a Modena (invariato); 35 a Bologna (-1); 10 a Imola (-1); 13 a Ferrara (invariato); 10 a Ravenna (invariato); 4 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (-1); 15 a Rimini (+1).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 34,2 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.737 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 213.765) seguita da Modena (1.438 su 165.431), Reggio Emilia (1.229 su 115.725) e Ravenna (1.013 su 96.685); poi Ferrara (835 su 67.765), Rimini (708 su 105.450), Cesena (542 su 59.890) e Forlì (512 su 50.043); quindi Piacenza (348 su 58.921) e Parma (290 su 84.008) e infine il Circondario imolese, con 331 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 32.797.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 372.179 (-7.899). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 369.329 (-7.966), il 99,2% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 16.846 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 663.213.
Purtroppo, si registrano 36 decessi: 4 in provincia di Piacenza (due donne di 93 e 95 anni e due uomini di 63 e 88 anni); 5 in provincia di Parma (due donne di 85 e 100 anni e tre uomini di 57, 83 e 95 anni); 3 in provincia di Reggio Emilia (tutti uomini di 47, 80 e 88 anni); 2 in provincia di Modena (due uomini di 59 e 88 anni)
5 in provincia di Bologna (due donne di 76 e 83 anni, tre uomini di 58, 79 e 86 anni); 5 in provincia di Ferrara (due donne di 84 e 89 anni e tre uomini di 76, 91 e 96 anni); 3 in provincia di Ravenna (una donna di 83 anni e due uomini di 77 e 90 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 84 anni e due uomini di 78 e 86 anni); 6 in provincia di Rimini (due donne di 79 e 90 anni, quattro uomini di 74, 80, 81 e 84 anni). In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.088.
Comune, si lavora per fa rinascere le circoscrizioni
(Rimini) Comincia, con il confronto avvenuto questa mattina nella prima commissione consiliare, il percorso verso la realizzazione, a Rimini, di nuove modalità di partecipazione civica. "L'impegno che, già dalla campagna elettorale, ci eravamo presi era quello di lavorare per istituire dei luoghi di confronto tra il territorio e l'Amministrazione comunale, che andassero a sopperire all'assenza delle Circoscrizioni, abolite per legge nel 2010. Non vogliamo però che questo passaggio così importante per la città venga calata dall'alto ma, anzi, l'obbiettivo è che diventi oggetto di un dialogo partecipato, non solo tra le diverse sensibilità rappresentate in consiglio comunale, ma anche con la comunità, le sue associazioni, le realtà di quartiere, i cittadini", spiega la vicesindaca Chiara Ballini.
"Dare valori nuovi a vecchi strumenti, come quelli delle passate circoscrizioni, significa riconoscerne il valore dal punto di vista della rappresentanza territoriale, ma anche la necessità di cambiarne radicalmente il funzionamento. A nessuno interessa ripristinare forme burocratizzate e bloccate di rappresentanza ma, semmai, avviare percorsi di capacitazione – per dirla con le parole della filosofa Martha Nussbaum -in grado di dare risalto e protagonismo sociale nella gestione dei beni comuni e nelle scelte della città ai cittadini intesi sia in forma singola che associata".
"Ho affermato che il metodo partecipativo ha generato e genera alcuni dubbi sul suo versante applicativo (il governo della città). Una preoccupazione comprensibile ma non giustificata, in quanto la democrazia partecipativa non intende "espropriare" l'Ente pubblico - e chi lo amministra in forza del consenso elettorale - del potere di decisione, che rimane una sua prerogativa. La partecipazione dei cittadini intesa come cittadinanza attiva non ha, infatti, carattere vincolante per l'Ente. Ma quel potere decisionale che si fonda sulla partecipazione civica ha maggior forza/autorevolezza/credibilità proprio perché frutto del confronto e della interazione con i cittadini".
L'errore "che non possiamo permetterci è quello di concedere aperture "di facciata" a procedure inclusive per ragioni di immagine o elettorali o simili, cosa che minerebbe le basi stesse della democrazia partecipativa. Per questo motivo occorre un ripensamento del ruolo dell'Amministrazione, che sarà (anche) quello di promotore e garante dei processi partecipativi. Un metodo capace di sviluppare, valorizzare e calibrare il ruolo di decisore dell'Amministratore coniugandole con le istanze espresse dai cittadini nell'ambito dei processi partecipativi: quanto più l'Amministrazione sarà capace di fare ciò, tanto più saprà ottenere risultati non soltanto di facciata, ma pienamente conformi al significato autentico di democrazia partecipativa".
"Certo il tema della rappresentanza dei quartieri esiste ma, più che riproporre quelli passati, servono strumenti nuovi in grado di poter incidere su una città che, negli anni, è profondamente cambiata, avendo come modelli le esperienze virtuose sviluppate in altre città della nostra regione, così come a livello europeo ed internazionale. D'altronde la cultura della partecipazione non si sviluppa da sola: per questo l'Amministrazione comunale ha scelto di fornire tutti gli strumenti possibili - giuridici, amministrativi, tecnici e tecnologici - della partecipazione, coordinandoli nell'ambito di un assessorato preposto e di un ufficio tecnico relativo. Una scelta frutto della consapevolezza che, in un quadro di rinnovato interesse verso le forme rappresentative di prossimità appaiono oggi maturate le condizioni per l'elaborazione di nuove forme partecipate di rappresentanza cittadina".
L'approccio "che ho proposto questa mattina è quello di favorire il più ampio confronto possibile con la città su questi nuovi organismi di partecipazione territoriale. L'idea è quella di impostare questo percorso non come una proposta a scatola chiusa della Giunta o del Consiglio comunale stesso, ma come un ragionamento plurale e aperto nell'idea che siano le persone che animeranno questi strumenti a doversi esprimere sul loro funzionamento. Saranno promosse una serie di opportunità miste tra modalità di interazione online e incontri di approfondimento e confronto dal vivo, attraverso cui sarà possibile leggere i vari punti salienti della proposta, commentarli ed eventualmente proporre emendamenti da riportare alla Commissione consiliare, che avrà il compito poi di recepire, fare sintesi e di redigere un testo finale da proporre al Consiglio comunale". L'obiettivo "è di arrivare ad una stesura definitiva del testo da sottoporre al Consiglio comunale in tempi utili per avviare i nuovi organismi territoriali nel 2022".
Zaki, Petitti: "auspicio è che possa tornare a Bologna"
(Rimini) "Sono ore decisive per Patrick Zaki: l'udienza prevista per il primo febbraio potrà concludersi con una sentenza o la fissazione di una data per pronunciarla. Ma personalmente, e come me, sono certa tutta l'Assemblea, ci riterremo pienamente soddisfatti solo quando cadranno le accuse a suo carico e potremo riabbracciare Patrick qui a Bologna, dove è giusto che torni al più presto per continuare il suo percorso di studi". La presidente dell'Assemblea legislativa Emma Petitti commenta così il passaggio atteso nelle prossime ore per lo studente egiziano, rimasto in carcere quasi due anni.
"Proprio la scorsa settimana - ha ricordato Petitti - Patrick Zaki ha sostenuto un esame on-line superandolo con 30 e lode. Si tratta di un importante passo verso la normalità, verso il ritorno alla sua vita da studente. Ma ora occorre fargli sentire ancora più forte la nostra vicinanza, nell'auspicio che si possa gettare alle spalle la brutta vicenda giudiziaria nella quale, suo malgrado, è rimasto coinvolto. È giusto che Patrick, dopo due anni di 'calvario', ottenga piena libertà".
Patrick Zaki è stato rilasciato l'8 dicembre scorso, dopo 22 mesi di custodia cautelare, pur restando imputato nel processo a suo carico per "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" sulla base di un suo articolo del 2019 sui cristiani in Egitto perseguitati dall'Isis, ragione per la quale non può ancora lasciare l'Egitto. Il tribunale di Mansura dovrebbe comunicare la sua decisione nelle prossime ore.
Riccione, 1,7 milioni per riasfaltare tutto
(Rimini) Continua l'impegno dell'amministrazione comunale di Riccione per la manutenzione stradale. Nel 2022 sono 40 gli interventi calendarizzati per un investimento confermato anche quest'anno di 1.712.000 euro. La giunta ha approvato questa mattina il progetto definitivo ed esecutivo e la relazione tecnica elaborata dagli uffici dei lavori pubblici in cui le strade considerate sono frutto sia del lavoro di monitoraggio svolto dai tecnici comunali incaricati della progettazione, che a loro volta verificano in loco il territorio comunale, che di un confronto con Geat, gestore della manutenzione stradale, così come delle segnalazioni pervenute dai cittadini. Si tratta di lavori di fresatura, di bonifica per radici di alberi e tappetini programmati in ogni zona della città. Interventi separati, e quindi ulteriori a quelli previsti nei quartieri, in cui si mette mano oltre che al rifacimento complessivo delle strade anche ai sottoservizi, pubblica illuminazione, viabilità, abbattimento delle barriere architettoniche e verde. Il piano di manutenzione straordinaria stradale prevede, tra i quaranta interventi per l'anno in corso, la riqualificazione di via Emilia, nel tratto compreso tra la rotatoria degli atleti e via Flaminia, via Romagna, da viale Castrocaro fino a viale Rimini, via Bagno di Romagna e Bertinoro in zona centro Studi a prosecuzione dei lavori già realizzati. A San Lorenzo viale Veneto, Oneglia, Vado Ligure, Rovigo e Voltri. A Riccione Paese viale Saffi dove sono programmati anche lavori alla fognatura bianca, Panoramica e Nullo. Via Del Progresso nella zona artigianale, le traverse di viale Abruzzi quali Assisi, Orvieto e Orte. " Come per gli anni precedenti abbiamo mantenuto la stessa cifra a bilancio nel piano triennale degli investimenti per il risanamento di situazioni che necessitano di interventi urgenti e mirati - afferma l'assessore ai Lavori Pubblici, Lea Ermeti -.Con le risorse stanziate si interverrà nelle situazioni più immediate in funzione della percorribilità delle strade e dei volumi di traffico andando a risolvere le criticità peggiori. La Giunta sta dedicando grade attenzione a questa problematica non solo con interventi straordinari e ordinari ma anche con progetti pilota come è il caso delle celle vegetative in viale San Martino coinvolto in un progetto di riqualificazione e nuovo arredo. Nel caso specifico le celle vegetative consentono all'albero di crescere bene senza che le sue radici compromettano marciapiedi e strade. Un sistema innovativo importantissimo che permette all'apparato radicale di svilupparsi sfruttando l'aria senza causare spaccature a marciapiedi e manti stradali. Un'operazione questa seguita dai tecnici comunali del settore ambiente, mai adottata fino ad oggi e che nell'arco di qualche anno garantirà un taglio delle manutenzioni con sicuri vantaggi sotto ogni punto di vista".
Maxitruffa, Sadegholvaad ringrazia Gdf: "Abbiamo anche esempi positivi"
(Rimini) "Gli esiti dell'attività investigativa dei militari ci hanno riconsegnato uno spaccato intollerabile, che vede una rete di professionisti e imprenditori senza scrupoli appropriarsi in maniera illecita di risorse e opportunità destinate a mettere in salvaguardia le attività più colpitedalle conseguenze della pandemia e a sostenere i settori nelle prospettive di rilancio". Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad nel ringraziare la guardia di finanza di Rimini aconclusione dell'operazione che ha permesso di porre fine a una maxitruffa milionaria. "La brillante operazione condotta dai nostri militari, oltre a ricordarci la necessità di mantenere alta la guardia sull'insidiarsi di fenomeni deplorevoli oltre che criminali, deve essere anche da sprone per stare vicino a quell'imprenditoria che resiste e che merita di avere gli strumenti per crescere".
Un'attività di indagine "molto complessa e su ampia scala, che ha consentito di far emergere un'organizzazione in grado di mettere a sistema una frode milionaria che preoccupa per modalità ed entità, e che soprattutto indigna perché pone le sue basi sulla volontà di farsi gioco dello Stato nel momento di massima vulnerabilità del Paese, costretto da due anni a fare i conti con la più grave emergenza sanitaria ed economica mai vissuta. Gli esiti dell'attività investigativa dei militari ci hanno riconsegnato uno spaccato intollerabile, che vede una rete di professionisti e imprenditori senza scrupoli appropriarsi in maniera illecita di risorse e opportunità destinate a mettere in salvaguardia le attività più colpitedalle conseguenze della pandemia e a sostenere i settori nelle prospettive di rilancio".
L'altra faccia della medaglia. "Al netto della rabbia, tanta, che notizie come queste generano, è facile abbandonarsi ad un senso di scoramento e di sfiducia, stati d'animo che alimentano la divisione e la frammentazione della nostra società. Ecco perché al ritratto a tinte fosche che ci riconsegna l'operazione Free credit, voglio contrapporre una fotografia ben più luminosa, sempre nella giornata odierna, testimonianza del tessuto imprenditoriale sano, solido e anche di successo che alimenta il nostro territorio. Il racconto arriva dal Sole 24 ore che oggi sulle sue colonne dà spazio alla crescita e ai progetti del gruppo Focchi, l'azienda riminese che anno dopo anno sta conquistando i mercati internazionali, da quello inglese a quello americano, con una crescita continua in termini di fatturato e di posti di lavoro creati. L'azienda guidata da Maurizio Focchi appare come l'esempio tra i più evidenti di quell'imprenditoria che scommette e vince puntando su innovazione, ricerca, internazionalizzazione e che rifiuta le logiche delle scorciatoie e dei facili espedienti, affrontando anche questa fase di crisi durissima rimboccandosi le maniche e rilanciando con coraggio. Operatori che contribuiscono alla tenuta economica del territorio e che l'Amministrazione vuole affiancare soprattutto in questa fase di uscita dall'emergenza, attraverso una serie di misure di sostegno straordinarie che abbiamo intenzione di presentare già nei prossimi giorni".
Commercialista coinvolto in maxitruffa, Savioli: "intollerabile"
(Rimini) "Ogni deroga ad un comportamento eticamente irreprensibile è intollerabile". Così Giuseppe Savioli, Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Rimini commenta l'esito delle indagini della guardia di finanza di Rimini, relativa a falsi crediti di imposta, e nella quale sarebbero coinvolti anche commercialisti. "Questa mattina siamo stati informati dagli inquirenti e il nominativo segnalato sarà immediatamente sospeso dall'Ordine", precisa Savioli.
"In questi due anni di pandemia i nostri iscritti sono stati al fianco di famiglie ed imprese per aiutarli ad ottenere fondi utili alla sopravvivenza economica, interpretando norme spesso improvvise e complicate", spiega Savioli. "Se possibile lo è ancor di più in casi come quelli che si profilano. Non esprimiamo nessun giudizio preventivo, anzi ci auguriamo che i professionisti coinvolti siano in grado di dimostrare la loro estraneità. Però procederemo applicando puntualmente tutto quanto previsto dalle norme e dal regolamento dell'Ordine. Al momento ci assalgono uno sconforto enorme e tanta rabbia, perché sappiamo bene quanti colleghi stiano soffrendo coi loro studi professionali a causa della pandemia e quanta difficoltà ed impegno stiano profondendo per assistere famiglie ed imprese nel ginepraio di norme che quotidianamente ci coinvolgono".