Aggiornamento settimanale, Altini: "mantenere cautela"
(Rimini) Nella settimana dal 7 al 13 febbraio in merito ai residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 9.577 positività (28.7 %) su un totale di 33.318 tamponi (molecolari e antigenici). Dopo quattro settimane di aumento si registra per la terza settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-7.184) che percentuali. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 331 pazienti, di cui 19 in terapia intensiva. Nel riminese sono stati 2.623 i nuovi positivi tracciati in una settimana, 4.541 i positivi attivi, nessu nuovo focoliaio in ospedali e residenze protette è stao registrato, mentre sono state 39 le classi in quarantena.
“Dai dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – emerge una costante e più consistente diminuzione dei nuovi casi in tutte le fasce di età e su tutto il territorio romagnolo. Di pari passo sul fronte ospedaliero osserviamo un leggero calo dei ricoveri soprattutto nei reparti ordinari. Anche in Romagna ci stiamo dunque avviando verso una situazione decisamente favorevole ma non possiamo ancora abbassare la guardia poiché non siamo ancora fuori dalla pandemia”.
E’ quindi “importante procedere con cautela, continuando a prestare attenzione anche e soprattutto attraverso i nostri comportamenti individuali. Non dobbiamo mai dimenticare che se stiamo andando verso la normalità è grazie al vaccino, il nostro strumento di difesa più importante per limitare i danni causati dal virus. Ecco perché il nostro impegno sul fronte vaccinale prosegue senza interruzione. L’obiettivo ora è quello di aumentare la copertura vaccinale soprattutto nei bambini in età scolare , che ricordiamo possono accedere ai punti vaccinali per ricevere la somministrazione in qualunque momento, senza necessità di prenotazione. Occorre insistere e velocizzare affinché anche i più giovani non ancora immunizzati si vaccinino, per il loro bene e per il bene di tutti noi” .
Emendamento balneari, Pd: occasione per lo sviluppo di Rimini
(rimini) Ieri è stato emesso il decreto riguardante la disciplina delle concessioni balneari. "Questo provvedimento è un importante passaggio per lo sviluppo della nostra città. Il Pd di Rimini ritiene che la gestione delle concessioni balneari da mettere a bando, secondo i principi della legislazione europea e secondo quanto stabilito nel provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, offra una grande opportunità per promuovere ed accelerare i necessari processi di riqualificazione della spiaggia, coerenti con le profonde azioni di trasformazione gia' intraprese dal Comune di Rimini, che sta completando un grande progetto per la tutela delle acque di balneazione (PSBO) e per la riqualificazione dell'intero il Parco del mare".
In particolare proprio il parco del mare, "dovrà necessariamente interagire con la zona turistico alberghiera e con la spiaggia, spazio di raccordo a livello funzionale ed ambientale fra il mare e la costa urbanizzata ". Per qusto,il Pd "accoglie favorevolmente il provvedimento del Governo e chiede che il Parlamento lo converta al piu' presto in legge per consentire la redazione dei bandi per le nuove concessione in tempi rapidi. Ciò consentirà l’attivazione di progetti di riqualificazione della spiaggia integrati con la complessiva rigenerazione urbana in corso. Si condivide l’obiettivo del Governo di prevedere che i bandi tengano conto del rigoroso rispetto dell'ambiente e dell'interesse generale, e tengano, altresì, conto dei diritti degli attuali concessionari, della qualità e quantità degli investimenti proposti dai nuovi richiedenti, della sicurezza e della qualita' dei servizi di spiaggia e di balneazione. Un’attenzione particolare viene data alla previsione di clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell’attività del concessionario uscente".
Calenda, Federica Matteucci è la nuova referente per Rimini in azione
(Rimini) Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, aggiunge altri tasselli all’opera di consolidamento della struttura territoriale: dopo l’elezione di Roberto Biondi a Segretario per la Provincia di Rimini, e di Giulia Pigoni a segretario regionale Emilia-Romagna, "è il momento del riconoscimento dei referenti per i Comuni della provincia riminese in cui sono attivi e operanti i gruppi di Azione".
Ai referenti di Cattolica, "già impegnati in prima persona nell’amministrazione della città, e di Riccione, che sta lavorando per presentare una proposta seria e condivisa in vista delle prossime elezioni, si aggiunge la formalizzazione anche per il gruppo di Rimini, che si è presentato alle scorse elezioni insieme alla lista Futura. Federica Matteucci è la nuova referente per il gruppo del capoluogo, cresciuto attorno a chi ha portato per la prima volta le idee di Azione nel territorio riminese. Rimini in Azione è un gruppo affiatato formato da persone con esperienze diverse che credono che fare politica non sia la ricerca del consenso fine a se stesso, ma l’impegno a trovare soluzioni per la buona amministrazione".
Dopo il Congresso Nazionale di Azione che si terrà il 19 e 20 febbraio," tutto il gruppo di Azione rafforzerà l’impegno per ridare credibilità alla politica e raccogliere la sfida culturale e politica per il buon governo delle città e dei territori".
Emendamento balneari, Vanni: manca di equilibrio
(Rimini) Il Consiglio dei ministri ha approvato l’emendamento al ‘ddl sulla concorrenza’, con la conseguente messa a bando per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali, a partire dal 2024. "Nell’emendamento odierno non si leggono novità, né sui bandi né sul termine, che resta fissato al 31 dicembre 2023. Viene quindi mantenuta una scadenza per la predisposizione dei bandi che è certamente un grave problema per tante Amministrazioni che dovranno predisporle", spiega Mauro Vanni di Confartigianato imprese balneari.
"È molto grave l’abrogazione dell’art. 45 “bis” del codice della navigazione, sull’affidamento in gestione dell’attività secondaria. Ciò crea enormi problemi perché il titolare di una concessione dovrà gestirla direttamente, mentre sul territorio nazionale la varietà delle concessioni ha consolidato sistemi misti di gestione dei beni che possono essere parcheggi, porticcioli, luoghi di ristorazione, ecc. Esistono varie forme societarie, spesso composte da famigliari, che l’abrogazione mette fuori gioco. Questo provvedimento entra in vigore entro sei mesi".
L’Italia "ha alzato le mani rispetto all’Unione Europea, è incomprensibile essere oggetto di questa resa. Manca infatti un qualsivoglia accenno all’interesse transfrontaliero certo e alla scarsità della risorsa naturale, requisiti fondamentali anche per la Corte di Giustizia, che però la legge non ha preso in considerazione. La mappatura degli arenili avrebbe certamente dimostrato che non c’è scarsità di risorsa demaniale come l’Unione Europea valuta, la percentuale di demanio marittimo data in concessione è largamente minoritaria e questo punto avrebbe consentito la difesa dell’Italia e dei suoi interessi, oltre che delle sue imprese".
L’emendamento abroga i commi 675 e ss. della legge 145/2018 e quindi la procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia rende impossibile la possibilità che l’UE correggesse questa ‘lettura’ per noi errata della situazione italiana. Nessun giudice potrà più sollevare la questione alla Corte di Giustizia. L’Italia s’è arresa. "Il metodo con cui il Governo ha emanato questo decreto ministeriale è quindi un metodo che non ci piace. Dopo mesi di discussione, di incontri nei quali ci è stato chiesto un parere, è mancato un lavoro concreto. Esclusi i tecnici, escluse le Regioni, esclusi i sindacati. Non è un caso che nel provvedimento manchino altri aspetti fondamentali. In definitiva, andare ad evidenza pubblica nel 2024 vuol dire non avere i tempi tecnici per una riassegnazione seria delle concessioni. Il Parlamento dovrà lavorare per riempire di contenuti il decreto e ci vorrà tempo. Poi dovranno lavorare le Amministrazioni sul territorio".
"Stiamo già vedendo, in altro settore come i bonus nell’edilizia, quanto danno viene compiuto agendo in fretta e superficialmente. Restano intatti, anzi più solidi, tutti i nostri timori sul forte rischio di stravolgimento di un modello d’offerta turistica che ha generato benessere diffuso e vantaggi per l’Italia sul mercato turistico. La categoria entra in stato di agitazione per battersi sui temi fondamentali. Abbiamo letto principi di base, ma ora i decreti attuativi dovranno declinarli con equilibrio. Proprio quello che è mancato in questo provvedimento".
Emendamento balneari, Sadegholvaad: una base da cui partire per il riordino
(Rimini) “Una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido di una materia da troppo tempo appesa a proroghe e rinvii". Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad definisce la bozza di riforma delle concessioni balneari approvata ieri dal Consiglio dei ministri. "Non solo un adempimento per adeguarsi alle prescrizioni dell’Europa e alla sentenza del Consiglio di Stato, ma soprattutto un’opportunità per dare certezze e prospettive di sviluppo ad un settore che rappresenta uno dei motori economici della nostra riviera e della nostra regione, andando innanzitutto a salvaguardare le professionalità degli operatori senza limitare l’ingresso di nuovi soggetti, tutelando e promuovendo gli investimenti, innescando un rinnovamento dei servizi in chiave di sostenibilità e accessibilità".
In attesa del testo definitivo dell’emendamento al disegno di legge Concorrenza e soprattutto della definizione dei decreti attuativi, "veri e propri banchi di prova con i quali si misurerà nei fatti la concreta intenzione del Governo in materia, le misure previste paiono andare in una direzione comprensibile, seguendo alcuni dei principi cardine di cui anche l’Amministrazione comunale di Rimini negli anni si è fatta portavoce sui tavoli nazionali attraverso Anci. Primo tra tutti l’inserimento tra i criteri per la scelta del concessionario dell’'esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori; la durata delle concessioni per il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti; la garanzia di massima partecipazione alle gare di microimprese ed enti del terzo settore e favorendo quelle imprese che negli ultimi cinque anni abbiano tratto dalla concessione la principale fonte di reddito. Positiva anche l’intenzione di prevedere un ristoro per i concessionari uscenti per il mancato ammortamento degli investimenti fatti e di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Si ritiene importante e non scontato il riferimento alla necessità di garantire il libero e gratuito accesso alla battigia e in generale di migliorare l’accessibilità della spiaggia anche per chi ha delle disabilità".
Il coinvolgimento "attivo e non solo di principio dei territori, prevedendolo esplicitamente nell’assetto normativo che si andrà a configurare, dovrà essere la chiave per perseguire l’obiettivo primario che resta la salvaguardia di un comparto che nella nostra riviera è un’eccellenza, un settore strategico da cui passa il salto di qualità dell’offerta turistica italiana e da cui dipendono migliaia di imprese, di lavoratori e quindi di famiglie. È chiaro che adesso la differenza la faranno anche e soprattutto i tempi: il Governo non può perdere un secondo che è uno nell'allestire i decreti attuativi su cui poi gli Enti locali dovranno definire le evidenze. Ma sicuramente ieri si è segnato un punto importante di una storia che, seppur molto complessa, da quasi 20 anni a questa parte pare non riesca a muoversi dal punto di partenza”.
16 febbraio
Riforma balneari, ok in cdm | Taskforce pnrr | Zona bianca
Pnrr, il comune crea la task force acchiappa fondi
(Rimini)
Un team di lavoro ristretto trasversale per cogliere al meglio le importanti risorse del PNRR, del nuovo settennato di programmazione dei fondi comunitari, oltre le diverse opportunità che si aprono con i finanziamenti pubblici nazionali. È formato da quattro funzionarie del Comune di Rimini, con competenze e ambiti di lavoro differenziati, la squadra che l'Amministrazione ha deciso di mettere in campo per tradurre in azioni concrete le risorse messe a disposizione dal programma europeo Next Generation EU attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La costituzione di questo team di lavoro focalizzato al Pnrr va ad integrare il già importante lavoro avviato da mesi dall'Amministrazione comunale con il supporto del Piano strategico, che ha definito una strategia complessiva di intervento partendo da una visione d'insieme degli obiettivi da raggiungere nei vari settori, monitorando al contempo i bandi in pubblicazione e le scadenze. Un lavoro che ha già dato i suoi frutti, consentendo all'Amministrazione di aggiudicarsi risorse importanti per oltre 70 milioni di euro che daranno gambe a interventi strategici per lo sviluppo della città. Tra i principali, la realizzazione dell'opera pubblica dei tratti 6, 7 e 9 del Parco del Mare sud, ammesse a contributo per 20 milioni di euro, il progetto del polo 0-6 di Viserba (che prevede l'unione del nido Peter Pan con la scuola d'infanzia Galeone), finanziato per 3 milioni di euro; la realizzazione del secondo stralcio del Metromare, con il collegamento tra la stazione di Rimini e il quartiere fieristico, finanziato per 49 milioni di euro. A questi si aggiungono i 15 milioni di euro destinati all'edilizia residenziale sociale nel complesso dell'ex Moi, candidati attraverso un bando nell'ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare (PINQuA).
"Siamo in una fase decisiva – sottolinea l'assessora al Pnrr Roberta Frisoni – che chiama i Comuni ad un notevole sforzo organizzativo e di pianificazione, con non poche difficoltà soprattutto per reperire competenze ed eccellenze capaci di intercettare i fondi messi a disposizione dal Piano. Rimini risponde con una task force ad hoc, che va a rafforzare il percorso già avviato e che nei mesi scorsi ha consentito di strutturare una strategia e individuare gli ambiti di azione e progetti da candidare ai finanziamenti. Mi riferisco in particolare ai bandi relativi all'edilizia scolastica, al quale abbiamo recentemente candidato la nuova scuola elementare da realizzare vicino al Parco Pertini a Rivazzurra e la riqualificazione di diverse palestre, insieme a nuovi poli per l'infanzia. Così come siamo pronti per intercettare le opportunità che si apriranno grazie al Programma Operativo Regionale e ai finanziamenti messi a disposizione dal Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Abbiamo già dato dimostrazione in questi mesi di essere in grado di proporre progetti e piani di intervento coerenti con gli obiettivi che l'Europa ha indicato – prosegue l'assessora - e funzionali a tradurre in realtà gli obiettivi che sono stati messi nero su bianco nelle linee di mandato e cioè di costruire una città più sostenibile, più coesa e più inclusiva. Oltre a monitorare l'evoluzione dei bandi, in queste settimane l'Amministrazione parallelamente si sta attrezzando anche per far sì che, una volta assegnate le risorse, si possa procedere in maniera veloce e puntuale all'attuazione dei progetti. E attivare quindi una leva che potrà garantire alla Rimini del futuro una migliore qualità urbana, maggiori servizi oltre a rappresentare una leva per economia e occupazione. La sfida e l'impegno quotidiano ora è di potenziare ulteriormente l'organizzazione anche per far fronte all'attuazione e alla rendicontazione delle risorse intercettate e di quelle che auspichiamo il nostro territorio possa ancora ottenere".
Riforma dei balneari approvata in cdm: tutela investimenti e occupazione
(Rimini) Approvata all'unanimità dal consiglio dei ministri la riforma delle concessioni demaniali. I punti saldi della riforma sono lo sblocco delle gare, la tutela degli investimenti e delle piccole imprese familiari, il freno al 'caro-ombrelloni' per la tutela dei consumatori.
In particolare, sarebbe inserita nel testo una clausola secondo cui “la posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l'avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre di attività d'impresa o di tipo professionale”.
La nuova legge favorirebbe una “forte spinta agli investimenti futuri collegati alla miglioramento del servizio, con contenimento dei prezzi e un freno al “caro-ombrellone”, spiega l’Ansa. Nel dettaglio, “si dovranno dichiarare gli investimenti programmati, spiegare come si intende migliorare il bene demaniale ma anche come si vuole remunerare l'investimento, ossia quali tariffe si applicheranno. Un esempio? Il concessionario si impegna a investire 3 milioni di euro e stabilire una tariffa di 20 euro per due lettini e un ombrellone per i primi 3 anni, 22 euro per i successivi 5 e poi di 25 euro”, spiega Repubblica.it.
Prevista una proroga fino alla fine del 2023 e le gare per le nuove assegnazioni a partire dal 2024. Condizione per l’assegnazione sarà l’impegno da parte del concessionario di garantire il libero accesso al mare.Le concessioni rilasciate attraverso avviso di evidenza pubblica e nel rispetto delle regole europee “resteranno efficaci fino alla scadenza fissata, quindi anche oltre il 2023”.
Aggiornamento coronavirus: 319 positivi
(Rimini) Sono 319 i nuovi positivi tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 151 pazienti di sesso maschile e 168 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 560 le guarigioni. Oggi non sono stati comunicati decessi. Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.150.149 casi di positività, 2.898 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.740 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 13.304 molecolari e 22.436 test antigenici rapidi.
Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dell'8,1%. Per quanto riguarda l'autotesting con tampone rapido antigenico per l'apertura e la chiusura dell'isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall'avvio del servizio - il 19 gennaio scorso - i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 33.444.
Di questi, 17.228, pari al 51,5%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l'autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 16.216 sono invece i tamponi con esito negativo (il 48,5%).
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 10.023.874 dosi; sul totale sono 3.741.467 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,1%. Le terze dosi fatte sono 2.575.156.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 110 (-3 rispetto a ieri, pari al -2,7%), l'età media è di 62,7 anni. Sul totale, 54 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 61,1 anni), il 49,1%; 56 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,9 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono quasi 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.974 (-144 rispetto a ieri, -6,8%), età media 74,3 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 11 a Parma (-1); 5 a Reggio Emilia (-1); 18 a Modena (-1); 28 a Bologna (+1); 10 a Imola (invariato); 9 a Ferrara (-1); 9 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (-1); 3 a Cesena (-1); 11 a Rimini (+1).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 39 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 633 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 234.200), seguita da Modena (506 su 179.541); poi Parma (382 su 93.511), Rimini (319 su 114.179) e Ravenna (226 su 105.532); quindi Ferrara e Forlì (entrambe con 173, rispettivamente su 77.908 e 54.655 casi dall'inizio dell'epidemia), Cesena (159 su 65.093), Piacenza (133 su 63.088) e Reggio Emilia (122 su 126.611); infine il Circondario imolese, con 72 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 35.831.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 75.460 (-5.790). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 73.376 (-5.643), il 97,2% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 8.661 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.059.070.
Purtroppo, si registrano 27 decessi: 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 72 anni); 5 in provincia di Parma (tre donne di 84, 87 e 91 anni, e due uomini di 68 e 84 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (entrambi uomini, rispettivamente di 85 e 89 anni); 3 in provincia di Modena (tutti uomini: di 73, 74 e 76 anni); 4 in provincia di Bologna (due donne, rispettivamente di 88 e 95 anni, e due uomini, di 88 e 89 anni); 8 in provincia di Ferrara (due donne di 80 e 89 anni, e sei uomini di 64, 71, 74, 86, 87 e 91 anni); 2 in provincia di Ravenna (una donna di 85 anni e un uomo di 84 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 93 anni); 1 donna di 91 anni, non residente in Emilia-Romagna, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Cesena. Non si registrano decessi in provincia di Rimini e nel circondario imolese.
Covid, ER presto in zona bianca
(Rimini) Presto l'Emilia-Romagna potrebbe tornare in zona bianca grazie al calo dell'incidenza dei casi Covid e all'Rt attorno allo 0,7. Si alleggerisce, inoltre, la pressione sugli ospedali e la campagna vaccinale sfiora il 95% di cittadini over 12 che hanno ricevuto almeno una dose, e oltre il 93% che ha già completato il ciclo. A fornire il quadro della situazione pandemica in Emilia-Romagna è stato questa mattina in Commissione assembleare l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.
"Sul fronte epidemiologico- sottolinea Donini- c'è un elemento di speranza perché si profila un mantenimento della curva al ribasso sia per quanto riguarda i contagi che i ricoveri. Da alcune settimane stiamo assistendo ad una diminuzione dell'incidenza della pandemia sul territorio. Calano anche i casi di positività tra gli operatori sanitari, stiamo dunque lentamente andando verso una situazione che ci consente di poter disporre di maggiori risorse e forze nella medicina territoriale e ospedaliera. Il Covid- aggiunge l'assessore- non ci abbandonerà presto e per questo penso che dovremmo prepararci definendo poche regole, ma chiare e semplici".
In Emilia-Romagna l'incidenza è passata da 2.789 nel periodo 17-23 gennaio a 1.242 dal 31 gennaio al 6 febbraio. Inoltre, anche l'Rt è attorno allo 0,7, tra lo 0,64 e l'0,79. Un dato incoraggiante perché, sottolinea Donini, "promette che la curva epidemiologica possa addolcirsi e diminuire nei prossimi giorni". La fascia di età con l'incidenza più alta è quella 6-10 anni e la variante Omicron è la più diffusa, al 98,7%.
"Sul fronte della saturazione dei reparti ospedalieri- ha aggiunto l'assessore - non abbiamo mai rischiato l'arancione in maniera evidente. Oggi ci siamo molto allontanati da quella soglia e stiamo tornando verso la zona bianca. Possiamo farlo nel giro di qualche settimana e ciò vuol dire avere meno impegnati i reparti per il fabbisogno delle terapie Covid. Inoltre, avremo più possibilità di riprendere e riorganizzare le programmazioni ordinarie che interessano il sistema sanitario".
Ad oggi, infatti, la saturazione dei reparti è al 23,5%, mentre il limite per entrare in zona bianca è al 15%. Quanto alle terapie intensive la percentuale è al 12,7% e per rientrare occorre il 10%: "Siamo in una situazione inversa rispetto a qualche settimana fa", precisa l'assessore.
Bene i dati sull'autotesting, il servizio voluto dalla Regione per l'apertura e la chiusura dell'isolamento con tampone rapido antigenico riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico: sono 33.444 le persone che lo hanno utilizzato dal suo avvio, il 19 gennaio.
Oltre agli aspetti strettamente sanitari, c'è anche il tema economico, legato ai costi sostenuti dalle Regioni per garantire i servizi sanitari necessari a mantenere efficiente l'intera macchina della sanità regionale.
"Al Governo- riferisce ancora Donini in Commissione - come Regioni abbiamo chiesto che si sancisca il principio per il quale i costi Covid sostenuti nel 2021 e 2022 dalle Regioni vengano riconosciuti come costi a carico dello Stato: non si può lasciare quel peso economico e finanziario sulle spalle delle Regioni, perché anche quelle più ricche, efficienti e forti non lo sopporterebbero. Inoltre- aggiunge l'assessore - al tavolo di lavoro con il ministero del Tesoro che si è appena insediato chiediamo che ci sia anche il ministero della Salute e non solo le Regioni. A livello politico riteniamo ci sia comprensione delle nostre richieste, ma tutto questo va declinato in forme e modi che speriamo possano dare risultati adeguati".
"Aggiungo- conclude Donini- solo un'ultima precisazione. Stamattina ho letto un articolo nel quale, probabilmente per rafforzare il concetto della delicatezza del tema economico legato ai costi della pandemia, è stata usata la parola 'commissariamento'. Parola sbagliata, perché evidentemente è un'ipotesi che non esiste. Anche solo ipotizzarlo vuol dire strumentalizzare e mancare di rispetto ai tantissimi che ogni giorno lavorano duramente negli ospedali e nelle strutture sanitarie. L'ho già detto e lo ripeto: c'è un tavolo aperto col Governo per risolvere il problema della copertura dei costi per le spese Covid, ed è quella la sede per trovare la soluzione ad un problema che riguarda, lo ricordo, tutte le Regioni".