Economia, imprese artigiane in lieve crescita
(Rimini) Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, su dati Infocamere, nel corso del 2021, in provincia di Rimini, si sono iscritte 744 imprese artigiane e se ne sono cancellate 567 (al netto di quelle d'ufficio): il saldo è positivo per 177 unità (nel 2020 fu negativo per 41 imprese). Il tasso di crescita annuale delle imprese registrate è pari al +1,88%, ampiamente superiore al dato regionale (+0,64%) e nazionale (+0,80%). Si registra dunque una ripresa delle iscrizioni (+7,4%, rispetto alla media pre pandemia 2017-2019) e una riduzione delle cessazioni (-26,0% rispetto alla media pre pandemia); inoltre, si evidenzia come il dato delle cessazioni sia in assoluto il più basso degli ultimi 12 anni, mentre quello delle iscrizioni sia il più elevato dal 2014.
A fine anno, in provincia di Rimini si contano 9.673 imprese artigiane attive, pari al 27,9% del totale (31,1% in Emilia-Romagna e 24,8% in Italia); esse sono aumentate dell'1,9% rispetto al medesimo periodo del 2020, a fronte di un +0,4% a livello regionale e di una contrazione (-0,3%) a livello nazionale. Con questa variazione, il numero delle imprese artigiane attive della provincia di Rimini è tornato ai livelli del 2019.
Con riferimento ai settori di attività economica, le imprese artigiane delle Costruzioni rappresentano il 41,3% del totale e sono in aumento del 3,6%; il 18,9% opera in quello Manifatturiero (-0,8% la dinamica), il 12,8% nelle "Altre attività di servizi" (+1,1%), che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l'elevata intensità artigiana (l'82,3% delle imprese del settore è artigiana).
In crescita le imprese artigiane operanti nel comparto del turismo (Alloggio e ristorazione: incidenza 5,9%, +2,0% la dinamica tendenziale) e nel Commercio (incidenza 5,2%, +0,4% la dinamica). In flessione (-3,4%), invece, le imprese artigiane nel settore "Trasporto e magazzinaggio" (pari al 6,8% del totale).
Con riferimento alle aggregazioni territoriali della provincia di Rimini, la maggioranza delle imprese artigiane si ritrova nei Comuni marittimi (dove il Capoluogo è prevalente con il 38,7% del totale delle imprese artigiane, in crescita del 2,6%), mentre la loro intensità (numero imprese artigiane sul totale delle imprese attive) è superiore alla media nelle vallate (Valconca e Valmarecchia), che costituiscono il 22,8% del totale dell'artigianato provinciale; in tale area 35 imprese su 100 sono artigiane e in aumento dell'1,7% rispetto al 3112/2020. Nell'area del Basso Conca si concentra il 13,7% delle imprese artigiane, in crescita dello 0,8%. In generale, nelle aree collinari e montane della provincia (dove si concentra il 22,8% delle imprese artigiane) l'intensità dell'artigianato è superiore alla media provinciale, mentre appare minore nelle zone della costa, dove tuttavia si ritrovano i due terzi delle imprese artigiane, con una crescita tendenziale (+2,2%) superiore a quella media provinciale.
Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 73,5%), sono in crescita nei 12 mesi (+2,3%); in flessione le società di persone artigiane (-1,7%), che costituiscono il 18,3% delle imprese artigiane. Le società di capitale si confermano in aumento del 7,5%, con un trend superiore a quello degli altri territori di riferimento (+6,5% Emilia-Romagna e +6,2% Italia) e costituiscono l'8,0% delle imprese artigiane provinciali.
Rinnovabili, Anna Montini preme per il fotovoltaico galleggiante
(Rimini) “Le strade che portano alla transizione energetica possono incrociarsi con nuove forme di sviluppo per la blue economy, combinando la produzione di energia rinnovabile a quella di beni primari, anche nel nostro mare". Ne è convinta l'assessora Anna Montini. "La crisi energetica che stiamo attraversando, con le sue drammatiche conseguenze in termini di difficoltà di approvvigionamento e vertiginosi rincari dei costi, ha avuto almeno il merito di riaccendere in maniera decisa il dibattito rispetto alle strategie da adottare per promuovere l’autonomia energetica nei nostri territori, percorrendo vie alternative maggiormente sostenibili per l’ambiente, che non incidano sul paesaggio (quindi molto distanti dalla costa e anche oltre il limite delle acque territoriali) e che evitino emissioni di gas climalteranti", spiega.
"Forme innovative come possono essere gli impianti galleggianti con tecnologia fotovoltaica, una tecnologia di cui ci sono diversi e funzionali esempi in giro per il mondo. Queste isolette flottanti sono composte da insiemi di celle fotovoltaiche e hanno il vantaggio di offrire una maggiore produzione di energia potenziale, in quanto funzionano catturando non solo la luce del sole ma anche la luminosità che si crea di riflesso sullo specchio marino. Un progetto moderno ma consolidato, che potrebbe essere compatibile anche con la conformazione delle nostre coste e che apre anche a nuove prospettive. È infatti possibile immaginare una commistione tra questi innovativi distretti energetici e impianti di acquacoltura dedicati all’allevamento ittico, dando vita a soluzioni integrate di ultima generazione che uniscano eolico e fotovoltaico in mare a nuove opportunità di crescita anche per il comparto della blue economy. Isole dunque dove alla produzione di energia rinnovabile si possano affiancare attività legate alla produzione ittica a basso impatto ambientale e compatibile con gli impianti stessi”.
Sadegholvaad: fondi pnrr per evitare lo spopolamento
(Rimini) “Al di là delle questioni prettamente concernenti il turismo costiero, occorre avere presente che Rimini non è un’isola, ma che solo in una logica di territorio più ampio è possibile delineare e sviluppare nuove e vincenti linee di prodotto turistico". lo ha detto il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad intervenendo all’incontro organizzato da Visit Rimini con la componente privata della filiera turistica riminese, albergatori soprattutto. "È uno sforzo che, ad esempio, Visit Rimini sta facendo e che farà ancor più nel 2022 promuovendo un vero e proprio portale per la commercializzazione di pacchetti turistici che abbiano come meta e oggetto l’entroterra, della Valmarecchia e della Valconca".
Ma gli eventi, le rocche, i castelli, i paesaggi naturali e i musei "per potere vincere, devono essere raggiunti. Oggi il 95 per cento di questi itinerari esperienziali ha la possibilità di essere ‘scoperto’ solo salendo a bordo di un’auto privata. È un tema non secondario: i paesi della cintura collinare vicina e meno vicina sono evidentemente meno raggiunti da linee di trasporto pubblico, anche specificatamente turistico, rispetto a 30 anni fa. Se non vogliamo considerare questi splendidi paesi esclusivamente come la ‘serra’ per le scampagnate domenicali di chi vive in Riviera o di un turismo costretto a rispecchiarsi esclusivamente nelle fortune o sfortune di quello balneare, occorre dire che il tema entroterra è molto più vasto rispetto allo specifico turistico".
Nei giorni scorsi "mi è capitato sottomano il Profilo di Comunità della Romagna, compilato da VolontaRomagna. Tra i tanti dati interessanti mi ha colpito quello riguardante l’alta Valmarecchia. Rispetto a 10 anni fa tutti i Comuni di quell’area, tranne Talamello, sono interessati da un fenomeno di sensibile decrescita demografica, in particolare per le fasce d’età da 0 a 14 anni (- 29 per cento) e da 15 a 39 anni (- 19 per cento). Più o meno lo stesso per quanto riguarda l’economia: il calo di aziende tra 2010 e 2020 si attesta sull’8,5 per cento".
Questi sono numeri "ma è sufficiente l’ occhio: basta recarsi in Valmarecchia e in Valconca per registrare come sempre più in queste aree della provincia campeggino i cartelli ‘vendesi’, ‘affittasi’, ‘chiusura attività’. Ci sono eccezioni ma appunto sono eccezioni che riguardano quei luoghi investiti in qualche mese dell’anno da flussi di visitatori superiori alla media e proprio per questo caratterizzati da attività e imprese a chiara trazione turistica piuttosto che residenziale. Si parla di PNRR, si progetta per il PNRR, ma il PNRR ha senso vero solo se interviene su quelli che sono problemi strutturali e di modernizzazione del nostro Paese".
E spopolamento dell’entroterra e denatalità "sono problemi enormi e strategici come e più del miglioramento della rete ferroviaria. Che si tratti di turismo o che si tratti di residenza, la collina e la montagna hanno bisogno di servizi. Il trasporto, la sanità, il lavoro. Per una lunga fase della nostra storia più o meno recente si sono tagliati o ridotti i servizi in base all’utenza potenziale e dunque i primi a cadere sotto la mannaia non potevano che essere i piccoli Comuni. Il Covid ci ha mostrato in tutta la sua drammaticità l’errore della metropolizzazione fondata sull’eccesso di aggregazione di ogni tipo. Il PNRR deve occuparsi di questo, e magari anche la pianificazione precedente alla pandemia potrebbe essere ridiscussa perché l’abbandono di territori interi sta diventando un’emergenza nazionale. E non è più solo questione di turismo”.
Emendamento balneari, Croatti: "rotto regime cristallizzato"
(Rimini) "Dopo 15 anni di regime cristallizzato dalla vecchia politica con rinvii e proroghe, finalmente il nostro paese si mette al passo col resto d'Europa". Così Marco Croatti, senatore riminese dei 5Stelle, commenta l'approcazione in cosiglio dei ministri dell'emendamento alla lege sulla concorrenza che prefede aste per le cocnessioni balnari dal 1 gennaio 2024. "In attesa di approfondire il testo uscito dal governo, riteniamo che la strada intrapresa sia quella giusta. Come Movimento 5 Stelle abbiamo lavorato perché si arrivasse a un sistema di gare con meccanismi premianti per tutti quei titolari di concessione che negli ultimi anni hanno lavorato in modo virtuoso, oltreché con meccanismi di indennizzo a carico degli imprenditori subentranti per sopperire ovviamente alle perdite sull'investimento fatto. Inoltre, siamo convinti che servono clausole sociali per porre fine al far west dei lavoratori creatosi negli anni. Mai abbiamo creduto che lo Stato dovesse disperdere know how ed esperienze positive. Non era però neanche pensabile fare dell'imprenditore balneare una sorta di lavoro ereditario. Continueremo a lavorare per individuare tutte le soluzioni più idonee, con i distinguo territoriali del caso. Nonostante la demagogia di Lega e Fdi di questi anni, volta al mantenimento dello status quo perenne, oggi inizia davvero una nuova era".
17 febbraio
Concessioni e reazioni | Onore ai medici morti | Elezioni a Riccione
Emendamento balneari, Barboni: "E' ora di un preciso lavoro in parlamento"
(Rimini) “Forza Italia ha una precisa agenda sulla questione delle imprese balneari". Lo sottolinea il senatore Antonio Barboni all'indomani dall'approvazione in consiglio dei ministri dell'emendamento alla legge sulla concorrenza che proroga per tutto il 2023 le balneari prevedendo le aste dal 2024. "In primo luogo dobbiamo ricordare a tutti che si discuterà della questione nell'ambito di un disegno di legge sulla concorrenza all'esame delle commissioni del Senato. Non si tratta quindi di un decreto che entra immediatamente in vigore ed abbiamo quindi tutto il tempo per discutere di questa materia. Si potranno presentare emendamenti e si potrà procedere ad un ampio confronto, in primo luogo ascoltando le categorie, con le quali il governo non ha avuto un esaustivo e adeguato confronto sul testo che è stato proposto. Ci dovranno essere delle rinnovate ampie audizioni per ascoltare i vari punti di vista e decidere in quale direzione muoversi".
C'è" in primo luogo da completare la verifica su un punto preliminare: le spiagge sono una risorsa scarsa o no? Si è già visto che migliaia e migliaia di chilometri di coste consentirebbero l'avvio di nuove attività e quindi non è vero che siamo di fronte a una risorsa scarsa da regolamentare in maniera rigida. Ciò emergerà ancora con più chiarezza nella ampia e libera discussione parlamentare. Occorre poi un'attenta riflessione per contrastare il rischio di colonizzazione estera da parte di multinazionali o di autentici speculatori e dovrà altresì essere contrastato il rischio di infiltrazioni criminali e di attività di riciclaggio. Le imprese balneari italiane sono un'eccellenza del nostro Paese, che non può essere né svenduta né messa nelle mani di organizzazioni criminali".
Forza Italia poi "chiederà un raffronto in commissione tra la legislazione in vigore in Italia, quella ipotizzata e quella vigente in altri paesi e si constaterà come in Spagna, in Portogallo e altrove ci sono previsioni molto apprezzabili, che l'Europa considera evidentemente compatibili con le proprie direttive. C'è poi da sottolineare che talune direttive si devono applicare ai servizi e non ai beni e quindi c'è molto da chiarire sulla loro vigenza per il settore balneare. Il fatto che si debba discutere di questa questione nell'ambito di un disegno di legge e non in un decreto fa anche capire che non ci potrà essere la fiducia e che la discussione sarà come ho già rilevato libera. Il disegno di legge contiene 32 articoli e quindi se ci fossero forzature è evidente che il disegno di legge non andrebbe avanti".
"Noi vogliamo evitare una pioggia di emendamenti su questo e su altri punti sulla legge della concorrenza, ma ciò dipenderà dal confronto che si svilupperà e dal recepimento di istanze per noi essenziali. Tra queste la tutela al valore delle imprese, la tutela degli investimenti, il rispetto per chi ha contratto mutui pluridecennali, la continuità delle aziende, la tutela delle aziende familiari. Alcune di queste cose sono già contenute nell'emendamento che è stato discusso a Palazzo Chigi, ma altre non ci sono e ci dovranno necessariamente essere. Pure in un quadro condizionato da sentenze e opinioni dell'Unione Europea, Forza Italia svolgerà, come sempre, un ruolo decisivo a tutela delle imprese balneari e del turismo. Le decisioni verranno assunte nel Parlamento non in altri palazzi e non c'è nessuna possibilità impositiva da parte del governo”.
Emendamento balneari, il Coordinamento salvataggio punta su mare pubblico e servizi
(Rimini) Lo scopo del Coordinamento riminese, “è riportare nella sua corretta dimensione il ruolo del "pubblico" nel dibattito che si è aperto sul "demanio marittimo", sulle "spiagge". Si discute di un bene della generalità dei cittadini, che da qualsivoglia soggetto venga utilizzato (concessionari, singoli cittadini, enti pubblici) deve avere la funzione di perseguire il pubblico interesse. Spesso questo concetto è rimasto sottotraccia, se non del tutto sconosciuto”. Con questa missione i referenti del Coordinamento salvataggio pubblico e servizi di arenile, Maria Ferraris, Roberto Biagini e Mirco Botteghi, hanno incontrato ieri il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’assessora Roberta Frisoni. L’occasione offre l’opportunità al coordinamento di commentare l’emendamento alla legge sulle concessioni approvato ieri dal consiglio dei ministri.
“L'interesse pubblico riteniamo vada declinato rispetto ai temi di cui ogni associazione che ha aderito al Coordinamento è portatrice. Tematiche che devono essere ricondotte a quel ruolo di centralità che fa capo alla collettività nel suo aspetto generalizzato. Dagli aspetti ambientalistici, alla tutela del lavoro, dall'incremento e tutela delle delle spiagge libere al ruolo fondamentale che deve assumere il servizio di salvamento, l'accessibilità, dalla prevenzione degli appetiti illeciti che tale settore inevitabilmente suscita, alla repressione degli abusi edilizi perpetrati sul demanio in violazione degli obblighi previsti dalle concessioni, la tutela dei consumatori in quanto fruitori consapevoli perciò il controllo sull'andamento dei prezzi praticati a libero mercato dai concessionari, alla presa d'atto che non tutti possono (o vogliono) accedere all'arenile pagando lettino od ombrellone”.
La consapevolezza c”he la partita delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo si gioca ( e non può essere diversamente) su scala nazionale e regionale. Non per questo, però, l'ente locale territoriale deve esimersi dall'esercitare il suo importante ruolo con la prerogativa di finalizzare i suoi scopi istituzionali al perseguimento del pubblico interesse nell'ambito delle sue competenze e prerogative e su questo il Comune di Rimini avrà il nostro appoggio”.
La richiesta, per questo “cambio di paradigma che vede la spiaggia bene comune come oggetto di tutela, di partecipare, con la stessa dignità delle associazioni di categoria dei balneari, a tutti i tavoli in cui si parla e dove si trattano argomenti relativi al demanio marittimo: dalla discussione annuale sull'ordinanza balneare comunale (richiesta che inoltreremo alla Regione) alle proposte di modifica del piano dell'arenile, alle modalità di utilizzo che l' amministrazione ritiene di concedere alle residue "fette" di spiaggia libera che insistono sul territorio comunale”.
La consapevolezza “che la materia del riordino delle concessioni demaniali marittime vedrà l' Anci a ricoprire un ruolo fondamentale in quanto poi i comuni costieri, front office nella gestione delle concessioni, avranno un ruolo strategico nel regolamentare i bandi. Su questo tema inoltreremo proposte volte a tutelare "la funzione sociale" che per legge il demanio marittimo ha l'obbligo di perseguire in modo che, qualsivoglia sia il numero delle concessioni che il Comune di Rimini discrezionalmente intenderà rilasciare e con un cospicuo aumento della percentuale irrisoria di spiagge libere oggi presenti, esso dovrà essere concertato anche con le associazioni portatrici di interessi diffusi e collettivi”.
Emendamento balneari, la Regione: "Un buon inizio, ma i territori hanno bisogno di un anno in più"
(Rimini) "Una buona base di partenza per un primo passo non scontato". L'assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini, commenta il via libera ieri in Consiglio dei ministri alla riforma delle concessioni balneari dopo la sentenza del Consiglio di Stato che anticipa al 31 dicembre 2023 - 10 anni prima rispetto a quanto aveva stabilito la legge nazionale n. 145 del 2018 -, la scadenza delle attuali concessioni e, di conseguenza, la predisposizione dei bandi di gara da parte delle amministrazioni comunali.
"Nella riforma licenziata ieri- spiega l'assessore- sono contenuti in buona parte i criteri che noi - Regione, Comuni costieri e associazioni di categoria - avevamo individuato come irrinunciabili e imprescindibili". In particolare, sono contenuti nel provvedimento del Cdm, il riconoscimento del valore aziendale dell'impresa balneare, la remunerazione degli investimenti realizzati, il riconoscimento dell'esperienza maturata negli ultimi cinque anni nella gestione degli stabilimenti, la tutela del lavoro, il riconoscimento e la salvaguardia delle piccole imprese che rappresentano la quota maggiore della nostra realtà aziendale.
"Ora però è fondamentale- prosegue Corsini- che nell'iter parlamentare della legge si ascoltino i territori perché ci sono alcune correzioni imprescindibili da inserire nel testo per far sì che la norma sia buona e giusta. Ne indico due: i tempi e le specificità".Sui tempi l'assessore ribadisce che "non sono congrui perché è impensabile che entro il 2023 i Comuni facciano le procedure selettive. Sempre ammesso che entro quest'anno siano approvati i decreti legislativi, occorre prevedere almeno un anno in più per predisporre le procedure selettive". Sempre secondo l'assessore va eliminato dal provvedimento il frazionamento delle concessioni balneari che, almeno per l'Emilia-Romagna, porterebbe a una impraticabilità della norma.
"Insisto- aggiunge l'assessore-, vanno definiti 4-5 criteri generali e poi bisogna lasciare ai territori, a Regioni e Comuni, in base alle proprie specificità, la possibilità di attribuire ulteriori punteggi da inserire nei bandi". Ad esempio, per i servizi collettivi di salvamento, un elemento di qualità legato alla sicurezza, e per quelli di pubblica utilità, come la collaborazione con enti del terzo settore e associazioni di volontariato.
"In Emilia-Romagna abbiamo un patrimonio di oltre mille stabilimenti balneari, sui circa 6.800 dell'intero Paese. Parliamo di 45-50mila posti di lavoro, per la nostra regione, senza contare l'indotto. È giusto- chiude Corsini- mettere ordine a un settore fondamentale dell'economia ma occorre procedere insieme, ascoltando i territori per evitare, dopo due anni di Covid e di enormi difficoltà, di penalizzare ulteriormente la capacità imprenditoriale sana del Paese. E l'Emilia-Romagna, come sempre, è pronta a dare il proprio contributo".
Emendamento balneari, per Federconsumatori è ok
(Rimini) E’ positivo il giudizio di Federconsumatori Emilia Romagna sul provvedimento del Governo in merito alle concessioni demaniali.
“Finalmente si interviene sulla materia mettendo al centro i diritti dei cittadini e dei consumatori”, afferma Graziano Urbinati, responsabile Turismo per l’associazione regionale. “Si apre ad una migliore dinamica concorrenziale, al superamento dei canoni d’affitto scandalosi, alla crescita delle aree libere a disposizione dei cittadini e dei varchi per il libero accesso alle spiagge. Si pone come strategico il tema del rispetto del patrimonio ambientale e culturale, e quello della sicurezza, ad ampio raggio, di turisti e lavoratori”.
Per Urbinati, “ora diventa fondamentale far sì che i decreti attuativi (da approvare entro sei mesi) interpretino correttamente i principi del provvedimento, che va ricordato origina dai ripetuti richiami della Comunità Europea e da una sentenza del Consiglio di Stato”. Infine per il responsabile Turismo di Federconsumatori: “I nuovi affidamenti che arriveranno nel 2024 saranno una occasione per gli enti ed i Comuni costieri per incrementare le risorse da investire nel settore, a partire dal miglioramento dei servizi all’utenza. E’ una condizione che favorirà certamente chi riuscirà ad innovarsi, per chi lavorerà sulla qualità dei servizi offerti investendo in sostenibilità. Sarà invece sfavorito chi cercherà scorciatoie, come quella dell’aumento dei costi a carico di cittadini e turisti. Federconsumatori vigilerà su tutti questi aspetti.”
Aggiornamento coronavirus: 360 positivi, 5 decessi
(Rimini) Sono 360 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 168 pazienti di sesso maschile e 192 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 335 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 5 decessi: due pazienti residenti a Rimini (un uomo di 78 anni e una donna di 95 anni), una donna di 93 anni di San Giovanni in Marignano, una donna di 95 anni di Riccione e una donna di 96 anni di Cattolica. Dall'inizio dell'epidemia, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.154.135 casi di positività, 3.991 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.934 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.800 molecolari e 16.134 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 13,8%.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15.30 sono state somministrate complessivamente 10.034.923 dosi; sul totale sono 3.743.427 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,2%. Le terze dosi fatte sono 2.582.236.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 105 (-4 rispetto a ieri, pari al -3,7%), l'età media è di 63,1 anni. Sul totale, 54 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 65 anni), il 51,4%; 51 sono vaccinati con ciclo completo (età media 60,8 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono oltre 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.931 (-43 rispetto a ieri, -2,2%), età media 74,4 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 9 a Parma (-2); 7 a Reggio Emilia (+2); 18 a Modena (invariato); 26 a Bologna (-2); 7 a Imola (-2); 9 a Ferrara (invariato); 9 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (+1); 9 a Rimini (-2).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 39,2 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 995 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 235.193) seguita da Modena (466 su 180.007), Parma (445 su 93.954), Ravenna (432 su 105.964); poi Reggio Emilia (392 su 127.003), Rimini (360 su 114.539), Ferrara (329 su 78.237); quindi Forlì (199 su 54.854), Cesena (165 su 65.258), Piacenza (137 su 63.225) e, infine, il Circondario Imolese con 71 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 35.901.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 71.956 (-3.499). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 69.920 (-3.452), il 97,2% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 7.469 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.066.539.
Purtroppo, si registrano 21 decessi: 2 in provincia di Piacenza (entrambe donne di 86 e 94 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 77 e due uomini di 65 e 68 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 86 anni); 2 in provincia di Modena (entrambi uomini di 81 anni); 6 in provincia di Bologna (tre donne di 54 anni, 89 - il cui decesso è stato registrato a Imola - e 93 anni, e tre uomini di 66, 73 e 81 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 92 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 83 anni); 5 in provincia di Rimini (quattro donne delle quali una di 93, due di 95, una di 96 e un uomo di 78 anni). Non si registrano decessi in provincia di Ravenna. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.640.