(Rimini) L’attore e drammaturgo Geppy Gleijeses dirige due signore del teatro italiano in una commedia che il New York Times definì “così divertente che nessuno la dimenticherà mai”. Da martedì 15 a giovedì 17 febbraio il sipario del Teatro Galli si alza su Arsenico e vecchi merletti, testo teatrale scritto da Joseph Kesselring, divenuto universalmente noto anche grazie alla versione cinematografica di Frank Capra.

La vicenda ha come protagonista lo scrittore Mortimer Brewster, ex scapolo convinto, che torna a casa dalle zie Abby e Martha per raccontare del suo fresco matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due anziane “aiutano” gli inquilini ai quali affittano le camere a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con arsenico. Non manca un vecchio zio, convinto di essere Theodore Roosevelt, che cerca di scavare il Canale di Panama in cantina e un fratello assassino, che a sua volta ha in carico un cadavere da nascondere.

Un carnevale di personaggi grotteschi che ruotano attorno alle due apparentemente care vecchiette, magistralmente interpretate sul palcoscenico riminese da due grandi nomi del teatro italiano, come Annamaria Guarnieri, primadonna prediletta da registi come Franco Zeffirelli e Luca Ronconi, qui prestata al gioco comico con una sapienza scenica ineguagliabile e Marilù Prati, abilissima a calarsi nei panni di Abby.

Lo spettacolo è dedicato a Mario Monicelli, che ne curò la regia teatrale su invito dello stesso Gleijeses nel 1992. “Nel 1992 ebbi la sfacciataggine di telefonare a Mario Monicelli per proporgli la regia di Arsenico e vecchi merletti – ha raccontato Gleijeses - Mi disse subito di sì, senza esitazioni. Era la sua prima vera regia teatrale e fu l’inizio di un grande sodalizio. Lo spettacolo fu uno straordinario successo. E a Mario voglio dedicare questa nostra impresa”.

Arsenico e vecchi merletti “è difficile catalogare, da inserire in un genere - spiega ancora il regista - Non è una farsa macabra, né una satira del giallo. Ma non è poi così importante. Il suo autore, Kesselring, ci ha regalato quest’unica perla, ma veramente preziosa. Pura gioia e divertimento: come Algernon ne L’ importanza di chiamarsi Ernesto disquisisce della funzione sociale dei tramezzini al cetriolo, così in Arsenico i 24 cadaveri che giostrano non hanno alcuna disturbante materialità. Sono puro cartone come i finti polli arrosto delle comiche finali. E così i nostri personaggi, tutti, sono caratteri, sì, ma non hanno psicologie da approfondire, sono “stampelle vestite” o, se preferite, “vestiti che ballano”. I congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi, la purezza dell’intreccio, raggiungono il massimo dell’originalità, del rendimento, dell’abilità. Un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo”.

(Rimini) A quasi dieci anni dall’istituzione dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata della provincia di Rimini, il 15 febbraio riprendono gli appuntamenti sulla legalità organizzati dall’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della provincia di Rimini, quest’anno in collaborazione con l’associazione Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie e l’Istituto Einaudi Molari di Rimini.

“Abbiamo ripreso il dialogo con le scuole, e abbiamo deciso di ripartire dalla scuole secondarie di primo grado – ha spiegato Ivan Cecchini, dirigente del Comune di Bellaria e Igea Marina e responsabile del progetto “Osservatorio sulla Criminalità della provincia di Rimini” - Da anni tra le finalità dell’osservatorio c’è l’ Educazione alla legalità, che significa soprattutto elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, favorire l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza”.

Novità di quest’anno è il coinvolgimento come “relatori” anche degli studenti dell'Istituto Einaudi-Molari di Rimini, che da alcuni anni stanno portando avanti un progetto grafico sulle storie di vita di coloro che hanno contrastato la criminalità organizzata. Saranno infatti gli stessi studenti a raccontare le storie delle vittime delle mafie alle classi delle medie.

“La finalità è introdurre gli studenti al fenomeno delle organizzazioni mafiose con una semplice prefazione storica, presentare alcuni significativi profili di persone che hanno segnato la lotta al crimine organizzato, raccontare la declinazione locale ed attuale del radicamento del malaffare nel nostro territorio, esortandoli alla riflessione ed all’elaborazione di quanto appreso sostenendo in tal modo la partecipazione attiva e il senso civico dei ragazzi” – ha aggiunto Veronica Antonelli coordinatrice della segreteria dell’Osservatorio.

Il primo appuntamento che si svolgerà il 15 febbraio che vedrà la partecipazione di Filippo Giorgetti Sindaco di Bellaria Igea-Marina e di Francesco Bragagni Assessore alla Legalità del Comune di Rimini sarà a cura dell'Osservatorio Provinciale e del coordinamento riminese di Libera e si configura come incontro online introduttivo con una contestualizzazione inizialmente nazionale per arrivare al racconto del territorio, alle specificità e alle caratteristiche di quanto emerso dalle indagini e dai processi che hanno confermato l'infiltrazione delle organizzazioni criminali anche nel riminese. “Come Libera siamo felici di collaborare con chi sul territorio combatte l’indifferenza con la conoscenza, raccontando cosa accade sul nostro territorio e a livello nazionale. Insieme abbiamo l’obiettivo di rendere gli studenti protagonisti, prima in classe, poi nella società. Crediamo fortemente nel potenziale dei ragazzi e delle ragazze, che devono imparare ad avere un ruolo fin da giovani nella costruzione di una società migliore e più consapevole” – ha commentato la coordinatrice provinciale Mercedes Nicoletti.

Il secondo appuntamento che si svolgerà i primi di marzo sarà invece a cura degli studenti dell'Istituto Einaudi di Rimini. Da tempo la scuola, grazie ad un gruppo di docenti attive e impegnate, ha intrapreso progetti articolati in tema di legalità. In particolare, da diversi anni stanno lavorando alle biografie delle vittime di mafia, all'approfondimento dei profili personali, delle professionalità ricoperte da coloro che hanno perso la vita contrastando la violenza e l'arroganza delle organizzazioni criminali per realizzare infine delle tavole grafiche che restituiscono spessore e specificità di queste persone.

Un progetto significativo - che sfocerà nell’allestimento di una mostra a fine maggio e che rappresenterà il fulcro di altre iniziative di approfondimento e sensibilizzazione nella Provincia di Rimini durante il 2022.

Il terzo appuntamento, in forma laboratoriale, prevede il coinvolgimento di un insegnante per classe coinvolta, allo scopo di realizzare semplici strumenti musicali e/o cartelloni, striscioni, anche solo slogan in tema di lotta alle mafie nella prospettiva di partecipare al corteo musicale, in collaborazione anche con la Banda giovanile della Città di Rimini, previsto per il 21 marzo 2022 nel centro storico di Rimini in occasione della XXVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un momento finalmente collettivo dove gli studenti dell’Istituto Einaudi distribuiranno in formato cartolina alcune delle tavole sulle quali hanno lavorato, partecipando alla commemorazione di un’importante giornata insieme ad altre scuole della Provincia di Rimini, alle istituzioni locali ed alla cittadinanza.

(Rimini) "Un anno incoraggiante, ma con luci e ombre". E' il commento del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad alla pubblicazione dei dati Istat relativi al 2021. Se si guarda la fotografia turistica che emerge nell’arco temporale gennaio – dicembre 2021 nel comune di Rimini, "i dati appena pubblicati ci dicono che il raffronto delle presenze turistiche, con un totale di 5.222.019 presenze, rispetto al 2020 registra un ulteriore aumento arrivando ad un definitivo +33,4%, mente gli arrivi turistici, con un totale di 1.255.719 arrivi, registrano un +35%. Rispetto al 2019, anno pre-pandemia, il periodo gennaio - dicembre 2021, segna di fatto una perdita complessiva di presenze intorno al -30,8%; -34,4 per cento se guardiamo sul fronte arrivi. Un dato in contrazione rispetto alle stagioni pre Covid ma che segna comunque un recupero incoraggiante e persino insperato se andiamo all'inverno e alla primavera 2021 quando le restrizioni sanitarie chiusero di fatto al turismo interno e estero l'intera Italia".

Per quanto riguarda Rimini, "il versante che più ha sofferto è stato quello degli arrivi e dei pernottamenti stranieri. Sono stati infatti 287.485 gli arrivi esteri in meno rispetto al 2019, mentre sul fronte dei pernottamenti la eccezionale situazione pandemica mondiale ha causato una contrazione di 1.226.253 presenze estere. Se consideriamo che prima del covid la componente estera vedeva il capoluogo primeggiare in provincia con una incidenza del 31 per cento di presenze estere (e oltre 27% per cento di arrivi), appare evidente che la battuta d’arresto del turismo estero ha colpito maggiormente Rimini, la destinazione storicamente più forte sul fronte delle presenze turistiche straniere, penalizzando più di tutte la nostra città durante la pandemia".

Il problema "è particolarmente circostanziato sul turismo russo che nel 2021 vede arrivare a Rimini soltanto 3.345 turisti, con un -67,1% rispetto al 2020 e un -96,6% rispetto al 2019, mentre le presenze totali sono 15.968 con un -63,9% rispetto al 2020 e -96,6% rispetto al 2019. Un dato che corrisponde ad un sostanziale azzeramento di quello che è stato negli ultimi anni pre pandemia il nostro primo mercato estero di riferimento. Nel comune capoluogo, i turisti russi nel 2019 erano il primo mercato estero di riferimento con 97.244 arrivi, seguivano i tedeschi con 77.538 arrivi, e 468.013 presenze dalla Russia che era il primo mercato estero anche sul fronte delle presenze, seguivano i tedeschi con 400.753 presenze".

Nel 2021 la fotografia si modifica completamente e "il mercato tedesco torna il primo mercato estero con 59.113 arrivi (+78,6% rispetto al 2020 e -25,1% sul 2019) e 302.089 presenze (+97,2% rispetto al 2020 e -24,6% rispetto al 2019), seguito dal mercato svizzero con 157.996 presenze che sono rimaste sostanzialmente le stesse pre Covid (-0,2% rispetto al 2019 e +25,8% rispetto al 2020), dalla Romania che registra nel 2021 73.123 presenze, dalla Francia che si assesta al quarto posto delle presenze estere nel 2021 con 70.655 pernottamenti, il 50,9% in meno rispetto al 2019 e il 60% in più rispetto al 2020, per arrivare alle 54.208 presenze dai Paesi Bassi".

Questa fotografia "significa per noi che la Russia, mercato fondamentale per Rimini e per la costa, deve tornare al centro delle politiche turistiche regionali per mettere in campo azioni che gestiscano con attenzione la fase post pandemica, consolidando le posizioni raggiunte sul mercato italiano, in gran parte riconquistato, e riattivando i mercati internazionali stimolando anche la ripresa dell’operatività dei vettori aerei".

Dopo le campagne attivate sui mercati di prossimità come Germania, Austria e Svizzera "occorre riprendere con forza la promozione sui mercati internazionali ed in particolare anche quello di Russia, non appena sarà possibile affiancare la ripresa dell’operatività delle compagnie aree. Abbiamo registrato nelle scorse settimane alcuni primi segnali fondamentali come la scelta del tour operator internazionale Anex Tourism Group, particolarmente forte sul mercato russo, dell’aeroporto di Rimini come sede della sua base operativa, seguito dalla notizia del nuovo accordo dell’aeroporto Fellini con Wizzair, uno tra i più importanti player dei cieli in Europa. Un segnale che ci spinge a guardare con sempre maggiore ottimismo a questa fase di ripartenza e al ritorno sulla nostra Riviera dei viaggiatori internazionali. Gli operatori ci dicono che i turisti russi sono pronti e che appena sarà possibile ripristinare i collegamenti aerei con l’Italia, torneranno anche a fare le vacanze nel nostro Paese e sulla nostra costa".

Per fare questo "occorre un’Italia sempre più aperta, introducendo ulteriori e sostanziali allentamenti alle restrizioni a cui ci ha costretto la pandemia. Guardando avanti, a questo 2022, credo che sarà ancora un anno complesso, ma possiamo elevare ancora più la soglia di recupero registrata nel 2021 se, compatibilmente con l’andamento della pandemia, apriremo ancora di più i confini, nel tentativo di dare nuovo impulso al turismo estero. Penso ad esempio al turismo congressuale: dopo l’incoraggiante ripartenza dell’autunno scorso, che per Rimini ha significato chiudere il mese di ottobre 2021 con un insperato risultato complessivo che ha registrato 235.600 pernottamenti grazie al calendario che ha visto TTG e Ecomondo svolgersi con una partecipazione di espositori e visitatori superiori alle attese, il 2022 si è aperto con l’Omicron che ha costretto ad un rinvio di un paio di mesi degli eventi previsti a gennaio come nel caso del Sigep".

L’ultimo decreto legge in materia anti-Covid "di fatto ci ha avviato verso il ritorno a quella ‘normalità’ che inseguiamo da tempo, ma non basta. A partire dallo Sputnik che vede ancora oggi l’obbligo del tampone per chi arriva nel nostro Paese, un’oggettiva complicazione per chi decide di fare vacanze a Italia. A Rimini stiamo programmando in queste settimane un progressivo 'ritorno alla normalità'. A partire da metà marzo con il Sigep si snoderanno diversi mesi consecutivi in cui i grandi eventi torneranno in città, con un giugno e un luglio particolarmente caratterizzati da manifestazioni dalla eco internazionale. Lo stesso con la promozione che ci vedrà tornare alle Fiere e, con Visit Rimini e Visit Romagna, tornare a promuovere compiutamente un territorio che anche nei due anni più bui non ha fermato la sua riconversione e miglioramento dei servizi. Mercoledì pomeriggio insieme a Visit Rimini e ad Apt presenteremo agli operatori le novità della città e le opportunità turistiche da cogliere per la promozione della stagione 2022”.

Lunedì, 14 Febbraio 2022 14:02

12 febbraio

La difesa dei presidi | Preghiera per la pace | Parla il tassista

(Rimini) Approvata giovedì in consiglio comunale la Prima variazione di bilancio di previsione 2021-2023. Diciannove i voti favorevoli, dodici quelli contrari. La manovra deve tener conto di 1,9 milioni di maggiori entrate (date dall’incasso dell’imu per la ex nuova questura, dall’incremento dell’irpef e da altre voci) , ma anche di maggiori uscite pari a 3,3 milioni, tra cui 1,2 milioni per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, 723mila euro per il piano occupazionale, 205.700 euro per aumento delle indennità degli amministratori, previsto dalla legge nazionale, 1,1 milioni per il Metromare, che potrebbe trasformarsi in un pozzo senza fondo

La maggiore spesa per il Metromare arriva a fronte “di un impegno previsto del comune di Rimini per il trasporto pubbblico locale di 3,6 milioni. Adesso siamo di fronte a questo nuovo costo”, fa subito notare durante il dibattito Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia. Se il consigliere del Pd Luca Cancellieri fa notare che i maggior costi “dipenderanno anche dall’aumento del costo dei carburanti e dall’adeguamento dei contratti di lavoro”, l’assessore al bilancio Iuri Magrini chiede maggiore responsabilità alle “società partecipate, che dovranno rivedere alcune scelte fatte, e rimodularle anche tenendo conto dei tempi cttuali”. 

“Sono in questo consiglio dal 2016 e faccio fatica a ricordare il numero esatto delle variazioni di bilancio che abbiamo dovuto votare per andare a coprire spese non previste relative al trasporto pubblico locale”, attacca anche Matteo Zoccarato della Lega. “E’ inutile nasconderselo: la stragrande maggioranza di queste variazioni derivano dal Metromare”, sottolinea ricordando anche che per l’opera “è previsto un ulteriore sviluppo del percorso”, quello fino alla fiera già finanziato dal ministero con 49 milioni di euro. 

“E’ vero che l’infrastruttura è realizzata con fondi statali, ma poi sono i riminesi, di tasca propria, a dovere mantenere il servizio”. Ragion per cui Zoccarato, che ne è presidente, anticipa in consiglio comunale l’intenzione di convocare la commissione controllo e garanzia allo scopo di “approfondire come l’amministrazione intenderà gestire la partita e soprattutto quale percorso seguiranno i filobus. Quello di cui parlano i giornali sembra, non solo a me  ma anche ad alcuni addetti ai lavori, troppo impattante. E’ importante fare chiarezza anche sul periodo di cantierizzazione, che si prevede essere di anni, e sulla compromissione della viabilità a cantieri conclusi che potrebbe risultare disastrosa”. Più in generale sul trasporto pubblico locale, secondo Zoccarato “bisogna comrpendere se la gestione a livello di area vasta stia portando benefici a Rimini oppure no”. 

Per Nicola Marcello di Fratelli d’Italia, il tracciato del nuovo tratto del Metromare potrebbe risultare adirittura “pericoloso”. “Sventra mezza città e poi, superato San Giuliano, dalle Celle in avanti, lungo la via 23 Settembre e la via Emilia correrà in mezzo alle due corsie di auto, in uno spazio troppo ravvicinato”. “Sarebbe stato meglio pensare a un tracciato lungo la ferrovia”, ribadisce anche Renzi.

Tornando alla questione dei costi di servizio del Metromare, “ci troviamo in un momento particolare”, spiega l’assessora Roberta Frisoni. “Con l’entrata in esercizio del metromare nel corso del 2021 non era possibile riorganizzare l’assetto di tutte le linee del trasporto pubblico, in particolare della 11, anche perché gi abbonamenti del servizio scolastico, per esempio, erano già stati venduti. In vista di settembre, quindi, sarà necessario provvedere alla riorganizzazione del servizio, perché ad impattare sui costi è stata la sovrapposizione che si è venuta a creare tra Metromare e linee. C’èda dire, comunque, che Amr non ha ancora elaborato il suo preventivo per gli enti: quindi noi per la variazione abiamo fatto un calcolo cautelativo”.

(Rimini) “Si riparte, ma  lo stato d’animo non è dei migliori". Lo sottolinea il presidente del sindacato dei locali da ballo, da oggi, in teoria, riaperti. "Saranno circa il 30-40% i locali dell’Emilia Romagna che riusciranno a presentarsi puntuali a questo appuntamento, ovvero quelli in grado di ripartire in poco tempo, quelli che ci hanno sperato e ci hanno creduto mantenendo la macchina oliata e pronta ad accendersi nonostante i costi. Aprire dall’oggi al domani non fa parte del nostro lavoro: non è così che funziona per i locali, che hanno come necessità primaria quella di programmare". 

Nonostante il via libera del governo "le aspettative non sono rosee: chi apre oggi lo fa solo per riprendere con il lavoro, per rimettere in piedi lo staff, con l’auspicio che le restrizioni vengano gradualmente ma velocemente eliminate. Ammesso e non concesso che le persone tornino subito in pista: nell’animo della gente c’è voglia di libertà, divertimento e spensieratezza, ma la situazione attuale va in tutt’altra direzione. L’impennata dell’inflazione che non si vedeva da decenni, portata in alto dal costo spropositato dell’energia e purtroppo anche da quello dei beni di prima necessità, fanno scivolare indietro le possibilità di spendere per divertirsi. Con stipendi sempre uguali mentre il prezzo della vita sale, quello del divertimento sarà un capitolo di spesa ad essere sacrificato: gli indicatori ci dicono che non ci sarà la corsa ai locali da ballo. L’unico vantaggio per chi apre oggi è che aprono in pochi e magari riuscirà a coprire le spese della serata". 

Se nelle case "arrivano bollette triplicate, non va certo meglio alle nostre aziende che stanno ricevendo fatture inimmaginabili. Per tutto questo, è pura utopia pensare che un locale possa reggere per molto tempo una capienza al 50%. Il differenziale tra costi di apertura, spese e incassi sarà a saldo negativo. Come associazione continueremo dunque a pressare il governo attraverso tutti i nostri canali per tenere un faro acceso sul nostro settore anche da domani, quando magari si sarà spenta qualche telecamera perché abbiamo riaperto. Invece le problematiche così complesse non si cancellano in un attimo: il nostro comparto resta in grave difficoltà, come tutta l’economia”.

(Rimini) Sono 451 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 219 pazienti di sesso maschile e 232 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 580 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 8  decessi: 6 pazienti residenti a Rimini (2 donne di 84 e 92 anni e 4 uomini di 51,54,76 e 80 anni), un uomo di 72 anni di Pennabilli e un uomo di 77 anni di San Giovanni in Marignano.

Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.135.689 casi di positività, 5.371 in più rispetto a ieri, su un totale di 43.064 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 20.143 molecolari e 22.921 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 12,5%.

Il calo della curva epidemica è testimoniato anche dai dati settimanali validati dal ministero della Salute: l'incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti scende a 1.116 da 1.886,9 di sette giorni fa; l'Rt regionale a 0.85 (da 1.11); il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 16% (rispetto al 17%) e quello di occupazione dei posti letto ordinari nei reparti Covid al 25% (rispetto al 30%).

Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.966.149 dosi; sul totale sono 3.733.014 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92,9%. Le terze dosi fatte sono 2.537.788.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 132 (-3 rispetto a ieri, pari al -2,2%), l'età media è di 64 anni. Sul totale, 64 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 65,5 anni), il 48,5%; 68 sono vaccinati con ciclo completo (età media 62,5 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano i 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.147 (-32 rispetto a ieri, -1,5%), età media 74,4 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (-1); 10 a Reggio Emilia (+1); 20 a Modena (-3); 35 a Bologna (+2); 12 a Imola (-1); 10 a Ferrara (invariato); 10 a Ravenna (+2); 2 a Forlì (-1); 3 a Cesena (invariato); 9 a Rimini (-2).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 37,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.146 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 230.971), seguita da Modena (779 su 177.267); poi Reggio Emilia (583 su125.091), Parma (550 su 92.289), Ravenna (505 su 104.200) e Ferrara (497 su 76.754); quindi Rimini (451 su 112.859), Cesena (287 su 64.345), Piacenza (222 su 62.508.); infine Forlì (197 su 54.011) e il Circondario imolese, con 154 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 35.394.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 105.897(-10.083). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 103.618 (-10.048), il 97,8% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 15.412 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.014.287. In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 15.505. 

Purtroppo, si registrano 42 decessi: 2 in provincia di Piacenza (una donna di 79 anni e un uomo di 76 anni); 5 in provincia di Parma (una donna di 93 anni e quattro uomini di 77, 83, 87, e 95 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 71 anni); 2 in provincia di Modena (una donna di 96 anni e un uomo di 91 anni); 14 in provincia di Bologna (dieci donne di 55, 77, 83, 84, 86, due di 91, una di 93, due di 94 e quattro uomini di 66, 88, 90 e 91 anni); 3 nel Circondario Imolese (tutti uomini di 85, 88 e 93 anni); 3 in provincia di Ferrara (due donne di 86 e 88 anni e un uomo di 90 anni); 1 in provincia di Ravenna (una donna di 95 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tutte donne, rispettivamente di 77, 87 e 91 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Cesena); 8 in provincia di Rimini (due donne di 84 e 92 anni e sei uomini di 51, 54, 72, 76, 77 e 80 anni).

(Rimini) Confartigianato Imprese Demaniali valuta positivamente il progetto di riforma del demanio marittimo proposto dal senatore Gian Marco Centinaio della Lega. "Da tempo auspicavamo un documento che facesse da guida per discutere in maniera costruttiva ad un tavolo tecnico fra Governo, parti sindacali e amministrazioni", commenta il presidente Mauro Vanni. "Auspichiamo un dialogo che, nel rispetto dei trattati, delle normative e delle sentenze nazionali ed Europee, ponga al centro quelli che sono principi inderogabili dei trattati comunitari, quali la salvaguardia, la promozione e la difesa delle PMI e micro imprese, le quali hanno da sempre operato nel settore demaniale del turismo turistico balneare, contribuendo in modo sostanziale alla crescita e allo sviluppo di tale settore produttivo Italiano".

I bagnini di Cofartigianato ritengono "indispensabile una riforma generale del Demanio Marittimo che superi il Codice Della Navigazione, questo strumento risulta non più adeguato alle esigenze contingenti. Per operare tale riforma risulta necessaria una mappatura puntuale dello stato di fatto e di utilizzo di tutto il territorio demaniale ad uso turistico ricreativo balneare, marittimo, lacustre e fluviale. Fondamentale per operare una seria riforma, capire la disponibilità dei beni ed il loro valore concessorio. Per fare ciò, necessita al più presto la revisionare ed l' aggiornare del SID".

E' "fondamentale considerare il valore commerciale delle imprese che ad oggi hanno operato in modo legittimo, nel rispetto e nel diritto di leggi nazionali, che in funzione di tali norme hanno impegnato nell'impresa tutte le loro forze ed energie, al fine di poter offrire sempre un ottimo servizio di accoglienza turistica. Tali garanzie risultano indispensabili anche perché in futuro, i concessionari continuino ad investire nella loro impresa, al fine di migliorare sempre la qualità dei servizi turistici balneari e poter competere sui mercati internazionali. E' dunque necessario riconoscere il danno subito dalle imprese balneari, che in maniera legittima hanno creato, investito e promosso la loro attività, a costo di grandi sacrifici, facendo affidamento su una norma del codice della navigazione che garantiva loro continuità imprenditoriale e che ora vedono annullare ogni loro prospettiva di continuità".

E' "doveroso riconoscere la professionalità di migliaia di imprese a gestione familiare che per decenni hanno gestito e custodito quotidianamente il bene demaniale anche nell'interesse pubblico in collaborazione con enti, regioni e comuni, acquisendo una competenza tecnica che è patrimonio prezioso della nazione. Riteniamo che il canone demaniale debba essere riformato e revisionato per rispondere in maniera più equa allo sfruttamento economico del bene demaniale e che non debba essere elemento di trattativa, ma resti a discrezione dello stato che deve liberamente e in autonomia decidere l'importo più equo e produttivo nell'interesse pubblico".

"Riteniamo, inoltre, che la gestione in forma di partenariato pubblico-privato delle imprese demaniali sia fortemente pericolosa e dannosa per le imprese stesse, e che risulti più idonea una gestione imprenditoriale libera, orientata alla massima economicità nella maggior resa di servizi. E' auspicabile, tuttavia, la partecipazione delle medesime a progetti di gestione di interesse pubblico, come ad esempio la sicurezza in mare e sulle spiagge di giorno e di notte, la cura e la gestione, delle spiagge e del verde".

"Riteniamo importante modificare l'applicazione dell'IVA alle imprese demaniali comparandola a quelle turistico ricettive, per avvicinare il settore alla concorrenza comunitaria che applica IVA agevolata e anche l'IRPEF agevolata per imprese stagionali. Le concessioni demaniali devono essere regolamentate da un sistema di autorizzazione unico. Ringraziamo per la proposta augurandoci che, urgentemente sia elemento di discussione al tavolo tecnico con il Governo e le Regioni".

Venerdì, 11 Febbraio 2022 10:29

11 febbraio

Bulli e bullizzati | Bollette alle stelle | Don Fantasy

(Rimini) Sono 482 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 210 pazienti di sesso maschile e 272 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 360 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 10  decessi: 5 pazienti residenti a Rimini (4 donne di 74, 84, 66, 88 e un uomo 71 anni), un uomo di 98 anni di Morciano di Romagna, un uomo di 91 anni di Montescudo-Montecolombo, una donna di 78 anni di San Giovanni in Marignano, una donna di 87 anni di Novafeltria e un uomo di 84 anni di Riccione.

Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.130.327 casi di positività, 5.947 in più rispetto a ieri, su un totale di 36.306 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 14.998 molecolari e 21.308 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 16,4%.

Vaccinazioni. Continua, intanto, la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 9.948.779 dosi; sul totale sono 3.730.485 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92,8%. Le terze dosi fatte sono 2.526.163.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 135 (-2 rispetto a ieri, pari a -1,5%), l'età media è di 64,2 anni. Sul totale, 71 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,4 anni), il 52,6%; 64 sono vaccinati con ciclo completo (età media 66,2 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano i 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.180 (-62 rispetto a ieri, -2,8%), età media 74,4 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (dato invariato rispetto ieri), 15 a Parma (-1); 9 a Reggio Emilia (-2); 23 a Modena (-1); 33 a Bologna (-1); 13 a Imola (+1); 10 a Ferrara (+2); 8 a Ravenna (+1); 3 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 11 a Rimini (-1).

Contagi.L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 37,7 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.291 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 229.829), seguita da Modena (880 su 176.488) e Reggio Emilia (796 su 124.508); poi Ravenna (552 su 103.695), Parma (506 su 91.743), Rimini (482 su 112.408) e Ferrara (448 su 76.258); quindi Cesena (286 su 64.058), Circondario Imolese (244 su 35.240), Forlì (236 su 53.814) e, infine, Piacenza con 226 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 62.286.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 115.989 (-8.937). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 113.674 (-8.873), il 98% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 14.841 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 998.875.
Purtroppo, si registrano 43 decessi: 1 in provincia di Piacenza (una donna di 91 anni); 3 in provincia di Parma (tutte donne di 85, 94 e 97 anni); 3 in provincia di Reggio Emilia (una donna 93 e due uomini di 78 e 84 anni); 4 in provincia di Modena (due donne di 80 e 84 anni e due uomini di 82 e 87 anni); 5 in provincia di Bologna (due donne di 77 e 91 anni e tre uomini di 85, 87 e 93 anni); 2 nel Circondario Imolese (due donne di 89 e 92 anni); 4 in provincia di Ferrara (tre donne di 85, 86 e 92 anni e un uomo di 74 anni); 8 in provincia di Ravenna (una donna di 93 anni e sette uomini rispettivamente di 38, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Forlì, 75, 76, 81, 83, 88, 98 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 94 anni e due uomini di 75 e 91 anni); 10 in provincia di Rimini (sei donne di 66, 74, 78, 84, 87, 88 anni e quattro uomini di 71, 84, 91 e 98 anni). In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.463.

 

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