(Rimini) Lo scopo del Coordinamento riminese, “è riportare nella sua corretta dimensione il ruolo del "pubblico" nel dibattito che si è aperto sul "demanio marittimo", sulle "spiagge". Si discute di un bene della generalità dei cittadini, che da qualsivoglia soggetto venga utilizzato (concessionari, singoli cittadini, enti pubblici) deve avere la funzione di perseguire il pubblico interesse. Spesso questo concetto è rimasto sottotraccia, se non del tutto sconosciuto”. Con questa missione i referenti del Coordinamento salvataggio pubblico e servizi di arenile, Maria Ferraris, Roberto Biagini e Mirco Botteghi, hanno incontrato ieri il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’assessora Roberta Frisoni. L’occasione offre l’opportunità al coordinamento di commentare l’emendamento alla legge sulle concessioni approvato ieri dal consiglio dei ministri. 

“L'interesse pubblico riteniamo vada declinato rispetto ai temi di cui ogni associazione che ha aderito al Coordinamento è portatrice. Tematiche che devono essere ricondotte a quel ruolo di centralità che fa capo alla collettività nel suo aspetto generalizzato. Dagli aspetti ambientalistici, alla tutela del lavoro, dall'incremento e tutela delle delle spiagge libere al ruolo fondamentale che deve assumere il servizio di salvamento, l'accessibilità, dalla prevenzione degli appetiti illeciti che tale settore inevitabilmente suscita, alla repressione degli abusi edilizi perpetrati sul demanio in violazione degli obblighi previsti dalle concessioni, la tutela dei consumatori in quanto fruitori consapevoli perciò il controllo sull'andamento dei prezzi praticati a libero mercato dai concessionari, alla presa d'atto che non tutti possono (o vogliono) accedere all'arenile pagando lettino od ombrellone”. 

La consapevolezza c”he la partita delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo si gioca ( e non può essere diversamente) su scala nazionale e regionale. Non per questo, però, l'ente locale territoriale deve esimersi dall'esercitare il suo importante ruolo con la prerogativa di finalizzare i suoi scopi istituzionali al perseguimento del pubblico interesse nell'ambito delle sue competenze e prerogative e su questo il Comune di Rimini avrà il nostro appoggio”. 

La richiesta, per questo “cambio di paradigma che vede la spiaggia bene comune come oggetto di tutela, di partecipare, con la stessa dignità delle associazioni di categoria dei balneari, a tutti i tavoli in cui si parla e dove si trattano argomenti relativi al demanio marittimo: dalla discussione annuale sull'ordinanza balneare comunale (richiesta che inoltreremo alla Regione) alle proposte di modifica del piano dell'arenile, alle modalità di utilizzo che l' amministrazione ritiene di concedere alle residue "fette" di spiaggia libera che insistono sul territorio comunale”. 

La consapevolezza “che la materia del riordino delle concessioni demaniali marittime vedrà l' Anci a ricoprire un ruolo fondamentale in quanto poi i comuni costieri, front office nella gestione delle concessioni, avranno un ruolo strategico nel regolamentare i bandi. Su questo tema inoltreremo proposte volte a tutelare "la funzione sociale" che per legge il demanio marittimo ha l'obbligo di perseguire in modo che, qualsivoglia sia il numero delle concessioni che il Comune di Rimini discrezionalmente intenderà rilasciare e con un cospicuo aumento della percentuale irrisoria di spiagge libere oggi presenti, esso dovrà essere concertato anche con le associazioni portatrici di interessi diffusi e collettivi”.

(Rimini) "Una buona base di partenza per un primo passo non scontato". L'assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini, commenta il via libera ieri in Consiglio dei ministri alla riforma delle concessioni balneari dopo la sentenza del Consiglio di Stato che anticipa al 31 dicembre 2023 - 10 anni prima rispetto a quanto aveva stabilito la legge nazionale n. 145 del 2018 -, la scadenza delle attuali concessioni e, di conseguenza, la predisposizione dei bandi di gara da parte delle amministrazioni comunali.

"Nella riforma licenziata ieri- spiega l'assessore- sono contenuti in buona parte i criteri che noi - Regione, Comuni costieri e associazioni di categoria - avevamo individuato come irrinunciabili e imprescindibili". In particolare, sono contenuti nel provvedimento del Cdm, il riconoscimento del valore aziendale dell'impresa balneare, la remunerazione degli investimenti realizzati, il riconoscimento dell'esperienza maturata negli ultimi cinque anni nella gestione degli stabilimenti, la tutela del lavoro, il riconoscimento e la salvaguardia delle piccole imprese che rappresentano la quota maggiore della nostra realtà aziendale.

"Ora però è fondamentale- prosegue Corsini- che nell'iter parlamentare della legge si ascoltino i territori perché ci sono alcune correzioni imprescindibili da inserire nel testo per far sì che la norma sia buona e giusta. Ne indico due: i tempi e le specificità".Sui tempi l'assessore ribadisce che "non sono congrui perché è impensabile che entro il 2023 i Comuni facciano le procedure selettive. Sempre ammesso che entro quest'anno siano approvati i decreti legislativi, occorre prevedere almeno un anno in più per predisporre le procedure selettive". Sempre secondo l'assessore va eliminato dal provvedimento il frazionamento delle concessioni balneari che, almeno per l'Emilia-Romagna, porterebbe a una impraticabilità della norma.

"Insisto- aggiunge l'assessore-, vanno definiti 4-5 criteri generali e poi bisogna lasciare ai territori, a Regioni e Comuni, in base alle proprie specificità, la possibilità di attribuire ulteriori punteggi da inserire nei bandi". Ad esempio, per i servizi collettivi di salvamento, un elemento di qualità legato alla sicurezza, e per quelli di pubblica utilità, come la collaborazione con enti del terzo settore e associazioni di volontariato.

"In Emilia-Romagna abbiamo un patrimonio di oltre mille stabilimenti balneari, sui circa 6.800 dell'intero Paese. Parliamo di 45-50mila posti di lavoro, per la nostra regione, senza contare l'indotto. È giusto- chiude Corsini- mettere ordine a un settore fondamentale dell'economia ma occorre procedere insieme, ascoltando i territori per evitare, dopo due anni di Covid e di enormi difficoltà, di penalizzare ulteriormente la capacità imprenditoriale sana del Paese. E l'Emilia-Romagna, come sempre, è pronta a dare il proprio contributo".

Mercoledì, 16 Febbraio 2022 18:56

Emendamento balneari, per Federconsumatori è ok

(Rimini) E’ positivo il giudizio di Federconsumatori Emilia Romagna sul provvedimento del Governo in merito alle concessioni demaniali.
“Finalmente si interviene sulla materia mettendo al centro i diritti dei cittadini e dei consumatori”, afferma Graziano Urbinati, responsabile Turismo per l’associazione regionale. “Si apre ad una migliore dinamica concorrenziale, al superamento dei canoni d’affitto scandalosi, alla crescita delle aree libere a disposizione dei cittadini e dei varchi per il libero accesso alle spiagge. Si pone come strategico il tema del rispetto del patrimonio ambientale e culturale, e quello della sicurezza, ad ampio raggio, di turisti e lavoratori”.

Per Urbinati, “ora diventa fondamentale far sì che i decreti attuativi (da approvare entro sei mesi) interpretino correttamente i principi del provvedimento, che va ricordato origina dai ripetuti richiami della Comunità Europea e da una sentenza del Consiglio di Stato”. Infine per il responsabile Turismo di Federconsumatori: “I nuovi affidamenti che arriveranno nel 2024 saranno una occasione per gli enti ed i Comuni costieri per incrementare le risorse da investire nel settore, a partire dal miglioramento dei servizi all’utenza. E’ una condizione che favorirà certamente chi riuscirà ad innovarsi, per chi lavorerà sulla qualità dei servizi offerti investendo in sostenibilità. Sarà invece sfavorito chi cercherà scorciatoie, come quella dell’aumento dei costi a carico di cittadini e turisti. Federconsumatori vigilerà su tutti questi aspetti.”

Mercoledì, 16 Febbraio 2022 18:51

Aggiornamento coronavirus: 360 positivi, 5 decessi

(Rimini) Sono 360 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 168 pazienti di sesso maschile e 192 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 335 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 5 decessi: due pazienti residenti a Rimini (un uomo di 78 anni e una donna di 95 anni), una donna di 93 anni di San Giovanni in Marignano, una donna di 95 anni di Riccione e una donna di 96 anni di Cattolica.  Dall'inizio dell'epidemia, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.154.135 casi di positività, 3.991 in più rispetto a ieri, su un totale di 28.934 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 12.800 molecolari e 16.134 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 13,8%.

Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15.30 sono state somministrate complessivamente 10.034.923 dosi; sul totale sono 3.743.427 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,2%. Le terze dosi fatte sono 2.582.236.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 105 (-4 rispetto a ieri, pari al -3,7%), l'età media è di 63,1 anni. Sul totale, 54 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 65 anni), il 51,4%; 51 sono vaccinati con ciclo completo (età media 60,8 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono oltre 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.931 (-43 rispetto a ieri, -2,2%), età media 74,4 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 6 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 9 a Parma (-2); 7 a Reggio Emilia (+2); 18 a Modena (invariato); 26 a Bologna (-2); 7 a Imola (-2); 9 a Ferrara (invariato); 9 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (+1); 9 a Rimini (-2).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 39,2 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 995 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 235.193) seguita da Modena (466 su 180.007), Parma (445 su 93.954), Ravenna (432 su 105.964); poi Reggio Emilia (392 su 127.003), Rimini (360 su 114.539), Ferrara (329 su 78.237); quindi Forlì (199 su 54.854), Cesena (165 su 65.258), Piacenza (137 su 63.225) e, infine, il Circondario Imolese con 71 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 35.901.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 71.956 (-3.499). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 69.920 (-3.452), il 97,2% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 7.469 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.066.539.

Purtroppo, si registrano 21 decessi: 2 in provincia di Piacenza (entrambe donne di 86 e 94 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 77 e due uomini di 65 e 68 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 86 anni); 2 in provincia di Modena (entrambi uomini di 81 anni); 6 in provincia di Bologna (tre donne di 54 anni, 89 - il cui decesso è stato registrato a Imola - e 93 anni, e tre uomini di 66, 73 e 81 anni); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 92 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 83 anni); 5 in provincia di Rimini (quattro donne delle quali una di 93, due di 95, una di 96 e un uomo di 78 anni). Non si registrano decessi in provincia di Ravenna. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.640.

(Rimini) Nella settimana dal 7 al 13 febbraio in merito ai residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 9.577 positività (28.7 %) su un totale di 33.318 tamponi (molecolari e antigenici). Dopo quattro settimane di aumento si registra per la terza settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-7.184) che percentuali. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 331 pazienti, di cui 19 in terapia intensiva. Nel riminese sono stati 2.623 i nuovi positivi tracciati in una settimana, 4.541 i positivi attivi, nessu nuovo focoliaio in ospedali e residenze protette è stao registrato, mentre sono state 39 le classi in quarantena. 

“Dai dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – emerge una costante e più consistente diminuzione dei nuovi casi in tutte le fasce di età e su tutto il territorio romagnolo. Di pari passo sul fronte ospedaliero osserviamo un leggero calo dei ricoveri soprattutto nei reparti ordinari. Anche in Romagna ci stiamo dunque avviando verso una situazione decisamente favorevole ma non possiamo ancora abbassare la guardia poiché non siamo ancora fuori dalla pandemia”. 

E’ quindi “importante procedere con cautela, continuando a prestare attenzione anche e soprattutto attraverso i nostri comportamenti individuali. Non dobbiamo mai dimenticare che se stiamo andando verso la normalità è grazie al vaccino, il nostro strumento di difesa più importante per limitare i danni causati dal virus. Ecco perché il nostro impegno sul fronte vaccinale prosegue senza interruzione. L’obiettivo ora è quello di aumentare la copertura vaccinale soprattutto nei bambini in età scolare , che ricordiamo possono accedere ai punti vaccinali per ricevere la somministrazione in qualunque momento, senza necessità di prenotazione. Occorre insistere e velocizzare affinché anche i più giovani non ancora immunizzati si vaccinino, per il loro bene e per il bene di tutti noi” .

(rimini) Ieri è stato emesso il decreto riguardante la disciplina delle concessioni balneari. "Questo provvedimento è un importante passaggio per lo sviluppo della nostra città. 
Il Pd di Rimini ritiene che la gestione delle concessioni balneari da mettere a bando, secondo i principi della legislazione europea e secondo quanto stabilito nel provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, offra una grande opportunità per promuovere ed accelerare i necessari processi di riqualificazione della spiaggia, coerenti con le profonde azioni di trasformazione gia' intraprese dal Comune di Rimini, che sta completando un grande progetto per la tutela delle acque di balneazione (PSBO) e per la riqualificazione dell'intero il Parco del mare".

In particolare proprio il parco del mare, "dovrà necessariamente interagire con la zona turistico alberghiera e con la spiaggia, spazio di raccordo a livello funzionale ed ambientale fra il mare e la costa urbanizzata ". Per qusto,il Pd "accoglie favorevolmente il provvedimento del Governo e chiede che il Parlamento lo converta al piu' presto in legge per consentire la redazione dei bandi per le nuove concessione in tempi rapidi. Ciò consentirà l’attivazione di progetti di riqualificazione della spiaggia integrati con la complessiva rigenerazione urbana in corso. Si condivide l’obiettivo del Governo di prevedere che i bandi tengano conto del rigoroso rispetto dell'ambiente e dell'interesse generale, e tengano, altresì, conto dei diritti degli attuali concessionari, della qualità e quantità degli investimenti proposti dai nuovi richiedenti, della sicurezza e della qualita' dei servizi di spiaggia e di balneazione. Un’attenzione particolare viene data alla previsione di clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell’attività del concessionario uscente". 


(Rimini) Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, aggiunge altri tasselli all’opera di consolidamento della struttura territoriale: dopo l’elezione di Roberto Biondi a Segretario per la Provincia di Rimini, e di Giulia Pigoni a segretario regionale Emilia-Romagna, "è il momento del riconoscimento dei referenti per i Comuni della provincia riminese in cui sono attivi e operanti i gruppi di Azione".

Ai referenti di Cattolica, "già impegnati in prima persona nell’amministrazione della città, e di Riccione, che sta lavorando per presentare una proposta seria e condivisa in vista delle prossime elezioni, si aggiunge la formalizzazione anche per il gruppo di Rimini, che si è presentato alle scorse elezioni insieme alla lista Futura. Federica Matteucci è la nuova referente per il gruppo del capoluogo, cresciuto attorno a chi ha portato per la prima volta le idee di Azione nel territorio riminese. Rimini in Azione è un gruppo affiatato formato da persone con esperienze diverse che credono che fare politica non sia la ricerca del consenso fine a se stesso, ma l’impegno a trovare soluzioni per la buona amministrazione".

Dopo il Congresso Nazionale di Azione che si terrà il 19 e 20 febbraio," tutto il gruppo di Azione rafforzerà l’impegno per ridare credibilità alla politica e raccogliere la sfida culturale e politica per il buon governo delle città e dei territori".

Mercoledì, 16 Febbraio 2022 14:35

Emendamento balneari, Vanni: manca di equilibrio

(Rimini) Il Consiglio dei ministri ha approvato l’emendamento al ‘ddl sulla concorrenza’, con la conseguente messa a bando per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali, a partire dal 2024. "Nell’emendamento odierno non si leggono novità, né sui bandi né sul termine, che resta fissato al 31 dicembre 2023. Viene quindi mantenuta una scadenza per la predisposizione dei bandi che è certamente un grave problema per tante Amministrazioni che dovranno predisporle", spiega Mauro Vanni di Confartigianato imprese balneari.

"È molto grave l’abrogazione dell’art. 45 “bis” del codice della navigazione, sull’affidamento in gestione dell’attività secondaria. Ciò crea enormi problemi perché il titolare di una concessione dovrà gestirla direttamente, mentre sul territorio nazionale la varietà delle concessioni ha consolidato sistemi misti di gestione dei beni che possono essere parcheggi, porticcioli, luoghi di ristorazione, ecc. Esistono varie forme societarie, spesso composte da famigliari, che l’abrogazione mette fuori gioco. Questo provvedimento entra in vigore entro sei mesi".

L’Italia "ha alzato le mani rispetto all’Unione Europea, è incomprensibile essere oggetto di questa resa. Manca infatti un qualsivoglia accenno all’interesse transfrontaliero certo e alla scarsità della risorsa naturale, requisiti fondamentali anche per la Corte di Giustizia, che però la legge non ha preso in considerazione. La mappatura degli arenili avrebbe certamente dimostrato che non c’è scarsità di risorsa demaniale come l’Unione Europea valuta, la percentuale di demanio marittimo data in concessione è largamente minoritaria e questo punto avrebbe consentito la difesa dell’Italia e dei suoi interessi, oltre che delle sue imprese".

L’emendamento abroga i commi 675 e ss. della legge 145/2018 e quindi la procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia rende impossibile la possibilità che l’UE correggesse questa ‘lettura’ per noi errata della situazione italiana. Nessun giudice potrà più sollevare la questione alla Corte di Giustizia. L’Italia s’è arresa. "Il metodo con cui il Governo ha emanato questo decreto ministeriale è quindi un metodo che non ci piace. Dopo mesi di discussione, di incontri nei quali ci è stato chiesto un parere, è mancato un lavoro concreto. Esclusi i tecnici, escluse le Regioni, esclusi i sindacati. Non è un caso che nel provvedimento manchino altri aspetti fondamentali. In definitiva, andare ad evidenza pubblica nel 2024 vuol dire non avere i tempi tecnici per una riassegnazione seria delle concessioni. Il Parlamento dovrà lavorare per riempire di contenuti il decreto e ci vorrà tempo. Poi dovranno lavorare le Amministrazioni sul territorio".

"Stiamo già vedendo, in altro settore come i bonus nell’edilizia, quanto danno viene compiuto agendo in fretta e superficialmente. Restano intatti, anzi più solidi, tutti i nostri timori sul forte rischio di stravolgimento di un modello d’offerta turistica che ha generato benessere diffuso e vantaggi per l’Italia sul mercato turistico. La categoria entra in stato di agitazione per battersi sui temi fondamentali. Abbiamo letto principi di base, ma ora i decreti attuativi dovranno declinarli con equilibrio. Proprio quello che è mancato in questo provvedimento".

(Rimini) “Una positiva base di partenza sulla quale sviluppare un riordino solido di una materia da troppo tempo appesa a proroghe e rinvii". Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad definisce la bozza di riforma delle concessioni balneari approvata ieri dal Consiglio dei ministri. "Non solo un adempimento per adeguarsi alle prescrizioni dell’Europa e alla sentenza del Consiglio di Stato, ma soprattutto un’opportunità per dare certezze e prospettive di sviluppo ad un settore che rappresenta uno dei motori economici della nostra riviera e della nostra regione, andando innanzitutto a salvaguardare le professionalità degli operatori senza limitare l’ingresso di nuovi soggetti, tutelando e promuovendo gli investimenti, innescando un rinnovamento dei servizi in chiave di sostenibilità e accessibilità".

In attesa del testo definitivo dell’emendamento al disegno di legge Concorrenza e soprattutto della definizione dei decreti attuativi, "veri e propri banchi di prova con i quali si misurerà nei fatti la concreta intenzione del Governo in materia, le misure previste paiono andare in una direzione comprensibile, seguendo alcuni dei principi cardine di cui anche l’Amministrazione comunale di Rimini negli anni si è fatta portavoce sui tavoli nazionali attraverso Anci. Primo tra tutti l’inserimento tra i criteri per la scelta del concessionario dell’'esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori; la durata delle concessioni per il tempo necessario a garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti; la garanzia di massima partecipazione alle gare di microimprese ed enti del terzo settore e favorendo quelle imprese che negli ultimi cinque anni abbiano tratto dalla concessione la principale fonte di reddito. Positiva anche l’intenzione di prevedere un ristoro per i concessionari uscenti per il mancato ammortamento degli investimenti fatti e di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Si ritiene importante e non scontato il riferimento alla necessità di garantire il libero e gratuito accesso alla battigia e in generale di migliorare l’accessibilità della spiaggia anche per chi ha delle disabilità".

Il coinvolgimento "attivo e non solo di principio dei territori, prevedendolo esplicitamente nell’assetto normativo che si andrà a configurare, dovrà essere la chiave per perseguire l’obiettivo primario che resta la salvaguardia di un comparto che nella nostra riviera è un’eccellenza, un settore strategico da cui passa il salto di qualità dell’offerta turistica italiana e da cui dipendono migliaia di imprese, di lavoratori e quindi di famiglie. È chiaro che adesso la differenza la faranno anche e soprattutto i tempi: il Governo non può perdere un secondo che è uno nell'allestire i decreti attuativi su cui poi gli Enti locali dovranno definire le evidenze. Ma sicuramente ieri si è segnato un punto importante di una storia che, seppur molto complessa, da quasi 20 anni a questa parte pare non riesca a muoversi dal punto di partenza”.

Mercoledì, 16 Febbraio 2022 10:48

16 febbraio

Riforma balneari, ok in cdm | Taskforce pnrr | Zona bianca

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