Elezioni Riccione. Fase 2, un candidato per (ri)unire
Potremmo chiamarla ‘fase 2’. Dei tanti annunci ideali, dei richiami al cambiamento e alla serietà delle intenzioni è infatti rimasto ben poco. Per adesso si vede solo un gran movimento di liste civiche, chi entra e chi esce, soprattutto dal listone di centrosinistra: Riccione Civica e Coraggiosa se ne vanno, ma chissà per quanto tempo, Tirincanti e Baleani si ripresentano, sereni, dopo essere stati dichiarati impresentabili, Riccione 2030 annuncia la possibilità di concedere il proprio ingresso ‘qualificante’.
In tutto questo via vai non è più tempo di discorsi, che – si è visto – non hanno ancora portato alla nascita ufficiale della coalizione, e ormai tutti si sono arresi all’individuazione di un candidato comune (la fase 2, appunto) come unica possibilità di federazione.
Quando gli ideali non bastano (e quando sono così diversi è difficile che bastino); quando i discorsi sulla rappresentatività e sul civismo non riescono a costruire un equilibrio pur fragile tra le parti e una spartizione di responsabilità e di potere; quando l’unica cosa che resta a unire è il desiderio di vincere, ecco, quello è il momento in cui l’unica moneta accettata al tavolo delle trattative è il nome di un candidato.
A sancirne l’inizio è stato proprio il Pd facendo il nome di Gianluca Garulli. Di fronte all’inconcludenza dei propri potenziali alleati, e soprattutto alla propria inconsistenza culturale, pensava di riprendere in mano il pallino del gioco con un nome cui nessuno avrebbe potuto opporsi, ma il noto chirurgo si è chiamato fuori (inaspettatamente forse anche per sé).
In ogni caso tutti i possibili partecipanti al ‘listone’ di centrosinistra hanno ormai capito che le discussioni sono sospese e che a questo punto la sorte della coalizione passa dall’attrattività o meno dei nomi che verranno proposti. E a testimoniarlo è il parossismo telefonico che attraversa la città in cerca di un qualche suggerimento e di una qualche disponibilità dell’ultima ora da giocarsi al tavolo delle trattative.
Il candidato vincente forse esiste davvero nascosto da qualche parte, in paese o al mare, in una associazione di categoria o in una azienda, ma certo il ‘listone’ non si dovrà sorprendere se, in caso di vittoria, patirà la frantumazione di chi è unito solo contro qualcosa o qualcuno; generando nuovi risentimenti e nuovi rancori, guarda caso come quelli da cui nascono tante delle liste che oggi si muovono a Riccione.
(rg)
Cl, al via le celebrazioni per il centenario di don Giussani
(Rimini) Sarà il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi a presiedere la santa messa in occasione del diciassettesimo anniversario della morte di don Luigi Giussani e del quarantesimo del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione, martedì 22 febbraio alle ore 19 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe al Porto in via Brandolino 18, Rimini, secondo la seguente intenzione di preghiera: "Chiediamo, per l'intercessione della Madonna "di speranza fontana vivace", di vivere e testimoniare ogni giorno in prima persona, nella fedeltà totale alla Chiesa, la responsabilità del carisma donato dallo Spirito di Cristo a don Giussani a beneficio di tutto il santo Popolo di Dio e dei fratelli uomini".
La solenne liturgia si svolgerà in contemporanea in diverse città in Italia e nel mondo. "La novità di quest'anno è che coinciderà con l'inizio della ricorrenza del centenario della nascita del Servo di Dio don Luigi Giussani (1922-2005), per cui tutte le messe segneranno l'avvio della celebrazione di questo anniversario, con varie iniziative che si svolgeranno durante tutto l'anno, allo scopo di offrire l'opportunità di approfondire e di far conoscere la figura e il magistero di don Giussani, la cui paternità ha segnato anche la storia della città e della nostra provincia di Rimini", spiega Cristian Lami, responsabile diocesano di Cl. "Resto sempre stupito dalle persone della comunità impegnate in diversi ambiti, dall'educazione alla carità, dal volontariato all'impresa. Anche nella quotidianità, dalla famiglia al lavoro, dalla malattia e alle difficoltà economiche, in tanti vivono la singola azione, l'istante come preghiera, come don Giussani ci ha insegnato".
Nel pomeriggio di domenica 27 febbraio 2022 nella cornice del teatro Amintore Galli, in piazza Cavour, il centro culturale Portico del Vasaio, una tra le tante realtà nate da Cl, proporrà il filmato "Vivere senza paura nell'età dell'incertezza", realizzato in occasione del Meeting 2021. Il video, che raccoglie le testimonianze di Julián Carrón, Charles Taylor e Rowan Williams, mette a fuoco l'irriducibilità dell'umano e del suo percorso di ricerca. Gli orari delle proiezioni sono: 15, 18,30 e 21. L'ingresso è libero, ma è preferibile prenotarsi sul sito del Portico del Vasaio http://blog.porticodelvasaio.org/vivere-senza-paura-nelleta-dellincertezza/ per avere la certezza di un posto disponibile. Ricordiamo che nei teatri si accede con green pass rafforzato e con mascherina ffp2.
Elezioni Riccione, Garulli declina l'invito del Pd
(Rimini) Gianluca Garulli, 60enne primario del reparto di chirurgia generale dell’ospedale di Rimini, ha declinato l'invito del Pd a candidarsi sindaco di Riccione. Resterebbe in capo per il centro sinistra, quindi, Monica Angelini, avvocato e titolare di uno stabilimento balneare, ovvero l'alternativa proposta da Fabio Ubaldi.
"Grazie a Luca Garulli per le sue riflessioni e il suo contributo, per non essersi tirato indietro di fronte alla sfida di un cambiamento possibile, anzi necessario. Proseguiamo uniti (condizione imprescindibile per la coalizione al fine di unire la città) nella ricerca della sintesi più forte per rappresentare il progetto della Riccione di domani". Così commenta, Filippo Sacchetti segretario provinciale del Pd commenta gli ultimi sviluppi preelettorali, in vista delle elezioni amministrative a Riccione.
Baby gang, risse e assembramenti, la Regione mette in strada gli street tutor
(Rimini) Street tutor impegnati a prevenire rischi e a mediare conflitti. Riqualificazione di aree specifiche, potenziamento della videosorveglianza, installazione di punti luce, con l'affiancamento puntuale di attività di educazione, animazione, sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai più giovani. Sono 31 gli Accordi di programma sottoscritti nel corso del 2021 dalla Regione con i territori per la sicurezza urbana, la prevenzione della criminalità e del disordine urbano. Il numero più alto dell'ultimo decennio, con contributi regionali per oltre 3 milioni di euro (su un investimento complessivo che sfiora i 4 milioni) per i progetti di 24 Comuni, 6 Unioni e un'Università (Bologna).
"Seppur i numeri del ministero dell'Interno registrino un calo costante, negli anni, di fenomeni criminosi sul nostro territorio, non sottovalutiamo né minimizziamo problemi e criticità presenti, insieme alla percezione di insicurezza dei cittadini- sottolinea il presidente Stefano Bonaccini-. Questo ci spinge ad andare avanti nei percorsi intrapresi con gli enti locali. Il nostro impegno è lavorare sulla prevenzione e promuovere lo sviluppo della qualità di vita all'interno delle comunità, sostenendo progetti promossi e realizzati dai territori". "Questa Regione- conclude - vuole essere parte attiva nelle politiche per la sicurezza urbana, affiancando il lavoro portato avanti quotidianamente da Istituzioni, Magistratura e Forze dell'ordine, cui va il nostro ringraziamento e tutta la collaborazione possibile".
Gli accordi prevedono interventi di 'prevenzione integrata', dove misure quali il rafforzamento di telecamere, sistemi di lettura delle targhe e illuminazione vengono puntualmente accompagnati da attività socioeducative e di animazione comunitaria che hanno l'obiettivo di prevenire: è il filo conduttore che accompagna la maggior parte degli Accordi sottoscritti tra Regione e territori.
In provincia di Bologna vengono realizzati 5 progetti (di cui uno con l'Università), finanziati dalla Regione con 455.200 euro; nel modenese i progetti sono 6, con un intervento regionale di 573.000 euro; 4 nel reggiano, con 371.100 euro di contributi; per la provincia di Parma i progetti sono 4, finanziati dalla Regione con 286.800 euro. Due quelli nel piacentino, con contributi per 175.800 euro, altri due nel ferrarese (240.400 euro dalla Regione). In provincia di Forlì-Cesena vengono realizzati 3 progetti, con 292mila euro di contributi; altri 3 in provincia di Ravenna, finanziati dalla Regione con 327.400 euro. Infine, due progetti in provincia di Rimini (con 297.500 euro di sostegno). Dal 2015, la Regione Emilia-Romagna ha finanziato 149 progetti/accordi dedicati alla sicurezza dei cittadini, stanziando oltre 10,5 milioni di euro, con un andamento in crescita.
Aggiornamento coronavirus: 304 positivi e 2 decessi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.161.043 casi di positività, 3.448 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.947 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 11.802 molecolari e 15.145 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 12,8%.
Il calo della curva epidemica è di nuovo testimoniato anche dai dati settimanali validati dal ministero della Salute: l'incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti scende a 613,5 da 1.116 di sette giorni fa; l'Rt regionale a 0.64 (da 0.85); il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 12% (rispetto al 16%) e quello di occupazione dei posti letto ordinari nei reparti Covid al 22% (rispetto al 25%).
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.052.329 dosi; sul totale sono 3.734.744 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 92,9%. Le terze dosi fatte sono 2.593.016.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 96 (-6 rispetto a ieri, pari al -5,9%), l'età media è di 63,6 anni. Sul totale, 50 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 63 anni), il 52,1%; 46 sono vaccinati con ciclo completo (età media 63,8 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna sono oltre 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.769 (-68 rispetto a ieri, -3,7%), età media 75 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (- 1 rispetto a ieri), 8 a Parma (invariato); 8 a Reggio Emilia (invariato); 13 a Modena (-3); -28 a Bologna (-2); 6 a Imola (-2); 6 a Ferrara (-1); 10 a Ravenna (+2); nessuno a Forlì (dato invariato rispetto a ieri); 2 a Cesena (invariato); 10 a Rimini (+1).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 39,5 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 757 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 236.684) seguita da Modena (472 su 181.007), Reggio Emilia (358 su 127.822), Ravenna (350 su 106.629); poi Parma (344 su 94.629), Rimini (304 su 115.138), Ferrara (288 su 78.784); quindi Cesena (242 su 65.656), Piacenza (124 su 63.456), Forlì (120 su 55.121) e infine Circondario Imolese 89 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 36.117.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 62.486 (-3.864). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 60.621 (-3.790), il 97% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 7.284 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.082.852.
Purtroppo, si registrano 28 decessi: 3 in provincia di Piacenza (due donne di 98 e 89 anni e un uomo di 85 anni); 3 in provincia di Parma (una donna di 80 e due uomini di 74 e 89 anni); 2 in provincia di Reggio Emilia (due uomini di 53 e 91 anni); 2 in provincia di Modena (due uomini di 87 e 88 anni); 6 in provincia di Bologna (quattro donne, una di 64 e una di 71 i cui decessi sono stati registrati dall'Ausl di Imola, una di 80 e una di 94 e due uomini di 61 e 71 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Imola); 3 in provincia di Ferrara (due donne di 68 e 88 e un uomo di 66 anni); 3 in provincia di Ravenna (tre donne di 85, 91 e 99 anni
3 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne 84, 85 e 90 anni); 2 in provincia di Rimini (due uomini di 86 e 93 anni); Un decesso di una persona non residente in Emilia-Romagna: un uomo di 80 anni il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Modena.
Scuole e associazioni lavorano per il "Ritorno all'Astoria"
(Rimini) Con la costituzione del Tavolo di negoziazione inizia il percorso progettuale del “ritorno all’Astoria”. Un luogo, non solo un cinema, caro alla memoria di tanti riminesi che tornerà a creare socialità, cultura, innovazione, grazie ai finanziamenti ottenuti dal bando regionale “Partecipazione” (quindicimila euro) e alla creazione della rete dei partner territoriali. Il tavolo di negoziazione è costituito, oltre che dal Comune di Rimini, dall’associazione “Il Palloncino rosso” (individuata tramite l’istruttoria pubblica per la coprogettazione e la realizzazione delle attività), l’Agenzia Piano Strategico, l’Università di Bologna, il Liceo scientifico musicale Einstein, la scuola secondaria di primo grado “Bertola”, l’Associazione Team Bota.
L’obbiettivo è quello di utilizzare cultura, creatività e partecipazione come mezzo per contrastare le disuguaglianze, favorire l’inclusione sociale e trasformare un bene dismesso in "bene comune", favorendo forme di riuso creative e la partecipazione delle realtà del quartiere in cui è inserito. Un progetto “aperto” e plurale di cui a breve saranno rese note le attività e i primi eventi in programma.
Sostengo alle imprese, a Rimini si va avanti con l'Open space
(Rimini) L'aumento del costo delle materie prime e il rincaro delle bollette per i consumi energetici stanno frenando l’uscita dalla crisi determinata dall’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. Per sostenere le imprese in questa fase e in particolare le categorie che più delle altre sono state penalizzate dalle chiusure e dalle restrizioni introdotte nella fase più dura della pandemia, la Regione in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna ha appena stanziato circa 30 milioni di euro per nuovi ristori.
“Una misura che interviene anche su quei settori fondamentali del nostro tessuto economico cittadino, come le imprese della filiera turistica, del commercio, della cultura e dell’intrattenimento – spiega l’assessore alle Attività economiche Juri Magrini – Attività che hanno subìto un colpo pesante durante la pandemia e che oggi, con l’emergenza sanitaria che sembra finalmente rientrare, si ritrovano a dover fare i conti con bollette di luce e gas raddoppiate e un rimbalzo dei costi delle materie prime, con le conseguenti ricadute sulla tenuta delle imprese e sulla contrazione complessiva dei consumi. In questo quadro complicato, in attesa che il Governo dia attuazione alle misure di sostegno annunciate e nell’auspicio che queste siano strutturali e di immediata applicazione, va ricercata ogni azione per alleggerire il carico sulle nostre imprese, sulle attività artigianali, sugli operatori. Con loro, i diretti interessati, nei prossimi giorni ci siederemo intorno ad un tavolo per condividere e concordare misure straordinarie attraverso specifiche risorse già individuate a questo scopo".
Un primo segnale della volontà di "fare ogni sforzo possibile per sostenere il nostro tessuto economico è la prosecuzione con nuove modalità del progetto Rimini Open Space, misura oggi prorogata al 31 marzo e che dalla sua applicazione si è rivelata importante per centinaia di attività e pubblici esercizi in tutta la città, attraverso una valorizzazione degli spazi outdoor. La prossima settimana incontreremo gli operatori per discutere insieme le modalità”.
A Rimini l'hub vaccinale non chiuderà
(Rimini) In questi giorni sono state decise alcune chiusure degli hub vaccinali presenti a Bologna, in considerazione del calo delle prenotazioni e della bassa affluenza. Una scelta determinata anche dall’andamento dell’epidemia, che induce ad aprire una riflessione sulla configurazione futura e sul ruolo degli hub vaccinali sui territori.
"L’emergere della pandemia, ci ha fatto capire con grande chiarezza che quando le situazioni svengono affrontate con un approccio emergenziale e non strutturale, il sistema affanna e rischia di trovarsi sotto pressione" commenta l'assessore alla salute Kristian Gianfreda. "Proprio in linea con questo approccio, l’hub vaccinale di Rimini, grazie alle sue caratteristiche strutturali, nonché a un’ubicazione comodamente raggiungibile dalle diverse zone della città, diventerà, come abbiamo già condiviso con l’Ausl, un punto di riferimento per la comunità, un centro non più temporaneo ma permanente dove far convergere i diversi percorsi vaccinali a cui la popolazione deve sottoporsi - a prescindere dal vaccino legato al contrasto del Covid".
Un luogo "che ha dimostrato di essere ben organizzato e ben funzionante, e che abbiamo deciso di mantenere anche una volta finito il capitolo emergenziale, perché la comunità riminese possa contare su una struttura già avviata e strutturata, pensata all’interno di una visione più lungimirante e di prospettiva, non soltanto legata alla risoluzione del problema presente. Il tutto fa parte di nuova idea di sanità del futuro, che va dalla prevenzione alla cura, attraverso un sistema di servizi trasversali e di strutture diffuse capillarmente sul territorio, in grado di erogare prestazioni di tipo diagnostico, infermieristico e preventivo in tempi rapidi grazie a un rafforzamento e una maggiore presenza dei presidi".
Un modello di organizzazione "della rete sanitaria basato sul concetto di prossimità, di efficienza e di centralità della persona, con un modello di welfare articolato su tutte le zone territoriali e davvero rispondente ai bisogni dei cittadini. Gli strumenti emergenziali devono essere sostituiti gradualmente con quelli strutturali, organizzati, in modo da porre le basi per una sanità resiliente ai cambiamenti e alle sfide future, sia quando si ripresenteranno situazioni straordinarie che in periodi di normalità. L’hub vaccinale, insieme anche alle case della salute, sarà l’architrave di questa idea di sanità del domani".
Salute, Riminiterme riapre le cure dal 21 febbraio
(Rimini) Dopo la breve pausa invernale, da lunedì 21 febbraio, Riminiterme riaprirà le cure termali: cure inalatorie, cure per sordità rinogena, cure fango-balneoterapiche e cure per vasculopatie saranno nuovamente disponibili nella struttura. Sono quindi state riattivate le prestazioni relative a bagni, fanghi, cure inalatorie. Servizi che si aggiungono a quelli relativi alle visite mediche, al centro di fisioterapia e riabilitazione, al poliambulatorio per visite specialistiche ed esami di diagnostica, che restano attivi tutto l'anno. Anche la Beauty SPA Termale con sauna, stanza del sale e piscine con acqua di mare, le palestre e l'attività motoria in acqua nel centro wellness sono aperti al pubblico.
"L'anno 2021, come quello precedente è stato molto duro. I motivi sono ovvi, ma noi abbiamo sempre mantenuto la struttura in condizione di massima sicurezza e ora siamo pronti per il rilancio" dichiara il Presidente di Riminiterme Luca Ioli, che prosegue "Il nostro è l'unico complesso della regione che utilizza acqua di mare e termale per i vari trattamenti. A questo si aggiunge un ulteriore elemento di suggestione: la posizione, con l'affaccio diretto sul mare. Su questi basi lavoreremo in futuro per far diventare sempre più Riminiterme un centro termale e di benessere di ultima generazione."
Già negli ultimi anni Riminiterme è stata oggetto di una radicale trasformazione "Ma la fase di rinnovamento è appena iniziata. Abbiamo in serbo molti progetti per valorizzare il legame tra benessere e cure termali. Le proprietà benefiche della talassoterapia e delle acque termali possono diventare elementi di attrattività e valorizzare il nostro centro, non solo da punto di vista sanitario, ma del benessere a 360 gradi" conclude il Presidente.
18 febbraio
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