28 febbraio
Un piano per i profughi | Il sostegno alla resistenza ucraina | Il logo di Cecchetto
Statale 16, nella rotondona non entra la via Montescudo
Per anni è stata chiamata in tanti modi e anche 'rotonda Montescudo', ma di fatto ora che si è prossimi alla realizzazione, i lavori partiranno l 17 marzo, diventa chiaro che via Montescudo non entrerà dentro la maxi rotatoria che Autostrade costruirà sulla statale 16, tra le opere complementari alla terza corsia della A14. Dalla 16 verso via Montescudo si potrà solo uscire. Residenti e lavoratori che ogni giorni gravitano su via Montescudo, per raggiungere la statale dovranno quindi fare un po’ di giri, immettendosi in via Coriano, attraverso via Tirso, o al massimo via Metauro.
“Se questo è l’assetto della nuova viabilità, ci saranno sicuramente dei vantaggi per gli automobilisti che percorrono la statale, sarà sicuramente più semplice uscire dalla città, ma le file su via Montescudo lieviteranno, altro che ricucitura. Sono circa 120 i capannoni atigianali che gravitano sulla zona, per un miliaio di laoratori che quotidianamente usano via Montescudo”, ha sottolineato l’altra sera in consiglio comunale Loreno Marchei della Lega.
“L’incrocio è sempre stato molto pericoloso - ricorda Marchei - teatro di incidenti mortali, perché via Montescudo e via Coriano fino al 1993 erano regolate dallo stesso semaforo. Poi grazie a un investimento di 350 milioni di lire, il semaforo venne sdoppiato. Già allora la fila nelle ore di punta raggiungeva via Arno, con il crescere del volume di affari del Gross, con lo sviluppo delle aree residenziali del Villaggio Primomaggio e della Gaiofana e della zona artigianale, ora la fila è raddoppiata, con il nuovo assetto crescerà ancora di più. Quindi invito l’amministrazione a programmare soluzioni alternative per andare a soccorrere la viabilità urbana dell’area”.
Marchei ricorda poi come tra le soluzioni prese in considerazioni negli anni, ci fosse anche la possibilità di realizzare un sottopasso carrabile. “Ricordo di aver partecipato come residente a un incontro con l’allora assessore Maurizio Melucci in cui si era prospettata qusta eventualità risolutiva, di cui tra l’altro si parla anche nella relazione datata 2000 allegata alla delibera”.
Che fine ha fatto il sottopasso carrabile? L’unico attualmente in consiglio comunale e in giunta che ha memoria storica è il consigliere Giovanni Casadei del Pd. “Ci fu un dibattito molto acceso. Anas spiegò subito che gli ingressi di via Coriano e via Montescudo nell’incrocio erano troppo vicini perché si potesse pensare di immetterle tutte e due, alla fine il compromesso migliore fu quello che si sta per realizzare”.
Chiarito questo, allora, Marchei prova ad avanzare alcune richieste. “Non chiedo interventi faraonici, ma di buon senso. Si potrebbe per esempio creare una piccola bretella all’altezza di via Giacaglia o di via Clerici per collegare la Superstrada di San Marino magari utilizzando, allargandole, le strade già presenti e raggiungere il semaforo della Grotta Rossa. Un’altra soluzone in pancia ai residenti potrebbe essere quella di collegare via Arno verso monte con via Bidente, per far confluire il traffico con maggiore facilità verso via Coriano, e offrire ulteriore possibilità nelle ore di punta”.
Cosa succederà al traffico pesante di via Montescudo con la nuova rotatoria? Bisognerà aspettare e vedere.
Secondo l’assessora Roberta Frisoni “la via Montescudo non sarà isolata. Sarà accessibile dalla rotonda per il percorso mare-monte, mentre chi prende la statale da nord potrà girare in via Montescudo, che sarà un senso unico fino al collegamento con viale Tirso. Quello che ci aspettiamo quindi è che i flussi su via Montescudo si riducano rispetto alla situazione attuale proprio grazie al senso unico. Già oggi molti automobilisti usano via Metauro quando vedono il semaforo rosso su via Montescudo, per esempio”. Una volta realizzata la rotonda “la svolta a sinistra su via Metauro non sarà consentita perché, inoltre, non sarebbe particolarmente necessaria: chi prenderà via Montescudo in direzione monte, se dovrà tornare indietro, perchè ha sbagliato, potrà imboccare via Tirso per raggiugnere via Coriano e quindi andare a prendere di nuovo la statale 16 o andare in città da via Rodriguez”.
Frisoni ribadise però “qualcosa cambierà nelle abitudini dei residenti di quel quadrante, che saranno sicuramente i primi con cui andremo a parlare, perché devono sapere cosa gli accade con i lavori”. In pratica, tutte le vie d’innesto con via Montescudo avranno un obbligo di svolta a destra per poter poi appunto raggiungere via Tirso per muoversi in tutte le altre direzioni.
Fulgor, arriva il documentario 'Sul sentiero blu'
(Rimini) Fa tappa anche al cinema Fulgor di Rimini il documentario-evento "Sul sentiero blu". Appuntamento lunedì 28 febbraio alle 21, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, per scoprire l'emozionante viaggio di un gruppo di giovani autistici sulla via Francigena. La proiezione sarà presentata da Luca Mondaini, vicepresidente della sezione del CAI di Rimini e referente del gruppo Montagna terapia.
"Sul sentiero blu", per la regia di Gabriele Vacis, affronta con estrema delicatezza temi sociali e relazionali legati all'autismo. Il documentario racconta come i ragazzi abbiano percorso oltre 200 km a piedi in 9 giorni fino a Roma insieme ai loro medici ed educatori. Un cammino di crescita tra fatica e divertimento, in cui imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. Un'esperienza scientifica e profondamente umana volta a migliorare le relazioni dei partecipanti, che devono adattarsi al nuovo ambiente e cercare un modo per convivere, alla scoperta della loro indipendenza. Il viaggio si concluderà a Roma, dove tra varie autorità incontreranno anche Papa Francesco. La troupe ha seguito il gruppo dalla partenza fino all'arrivo nella Città del Vaticano, cercando di riportare integralmente l'intensità di questa esperienza, raccontando il formarsi di nuove amicizie e di sentimenti e, soprattutto, di catturare i particolari più significativi di questi eccezionali ragazzi. Un'immersione nel mondo dell'autismo per abbattere pregiudizi e preconcetti, valorizzare le competenze della persona e sensibilizzare il pubblico.
25 febbraio
Statale 16, cantieri dal 17 marzo | Auto a fuoco | In Ucraina
Gianfreda incontra la comunità ucraina
(Rimini) A seguito degli episodi di questa notte, con l’improvviso attacco russo a Kiev, che ha già disseminato le prime vittime innocenti, l’Assessore alle Politiche per la Protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda, oggi pomeriggio, giovedì 24 febbraio, ha contattato ed incontrato alcuni rappresentanti ed esponenti della comunità ucraina riminese per portare la solidarietà della città di Rimini a questo popolo europeo profondamente sconvolto dall’eventualità di una guerra. Una comunità perfettamente integrata nel tessuto sociale e culturale del nostro territorio, che conta un ampio numero di residenti, molti dei quali con famiglie che vivono ancora in Ucraina.
“Angoscia, panico, paura e una grande incertezza per il futuro anche più prossimo: la vice presidente ucraina dell’associazione Mondo Pacifico Natalia Basarab mi ha dipinto una situazione tragica e di assoluta preoccupazione da parte della comunità ucraina, a partire da tante donne che lavorano qui da noi da anni e che hanno mariti, figli e parenti ancora là. Sono ovviamente sconvolte. Vorrebbero far scappare le loro famiglie dalla capitale, ma molte di queste sono purtroppo bloccate a Kiev, nella precarietà di quello che sarà, e spesso irraggiungibili. - spiega l’Assessore Gianfreda – Ci ho tenuto a portare loro l’assoluta vicinanza dell’amministrazione comunale, in un momento tragico, che ci fa tornare indietro in tempi dolorosi, nel burrone della storia. Anche le immagini che stanno circolando in queste ore dei profughi civili costretti ad abbandonare la città di Kiev sono un pugno al cuore. Ora è fondamentale una unità politica per dare una risposta corale di sostegno all’Ucraina e per chiedere la pace. Una guerra nel cuore dell’Europa sarebbe una sconfitta per tutti, una tragedia. Nessuno dovrebbe mai sentire il frastuono delle bombe”. L’assessore Gianfreda, insieme all’Assessora per la Pace Francesca Mattei e altre realtà del territorio, ha preso inoltre parte a un momento di raccoglimento insieme alla comunità ucraina, organizzato dalla Caritas di Rimini per stringersi attorno al dolore delle famiglie e per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Presente anche Padre Victor, prete che segue la comunità ucraina nel nostro territorio.
Statale 16, cantieri al via il 17 marzo: “disagi inevitabili”
(Rimini) I prossimi mesi metteranno a dura prova la viabilità locale. Il 17 marzo (dopo il Sigep) inizieranno i cantieri per eliminare i “buchi neri” della Statale 16, con la progettazione di Autostrade per l'Italia e la manodopera della Cbr. Sono le attese "opere di compensazione" per la realizzazione della terza corsia della A14. Per il tratto riminese si parla di lavori per 10 milioni di euro che riguarderanno la costruzione delle due rotonde, all’incrocio con via Montescudo e con la superstrada per San Marino, di tre sottopassi ciclopedonali all’altezza di via Coriano, via della Fiera e via Covignano e del percorso pedonale tra Covignano e via Padulli. I cantieri interesseranno la statale e le aree limitrofe almeno fino al metà del prossimo anno e comporteranno la chiusura alternata di due tratti della statale, di via della Repubblica e di via Euterpe.
Del resto, però, come ha fatto notare il sindaco Jamil Sadegholvaad, videocollegato alla conferenza stampa, si tratta di “una serie di opere lungamente attesa, almeno dagli anni Settanta in poi che permetterà finalmente di rimuovere i ‘tappi’ della viabilità lungo la Statale, dando maggior fluidità alla circolazione su un’arteria stradale fondamentale per l’accessibilità e gli spostamenti sul territorio”. Soprattutto le opere andranno nella direzione di “una città più collegata, più accessibile e più coesa, superando così le storiche ‘fratture’: con gli interventi che abbiamo aperto e che apriremo in questi primi cinque mesi della nuova amministrazione, Rimini tornerà a essere una città finalmente compatta. I collegamenti ciclopedonali con le aree sopra la Statale corrispondono anche, forse soprattutto, all'idea di una comunità in cui non ci sono né barriere né periferie”.
Durante i mesi di cantiere la statale dovrà essere chiusa ben tre volte, per almeno 45 giorni per volta. Sarà in occasione degli attraversamenti ciclopedonali (sottopassi) di via Coriano, dal 17 marzo fino quasi fine maggio, via della Fiera, dalla fine di maggio alla fine di luglio, via Covignano, tra febbraio e marzo del 2023. Il traffico diretto a Ravenna potrà proseguire su un bypass realizzato da Anas proprio accanto alla 16, che sarà demolito alla fine dei lavori, mentre per il traffico in direzione sud, sono stati studiati dei percorsi alternativi sfruttando la viabilità locale. Per la costruzione della rotonda all’intersezione con la superstrada per San Marino sarà chiusa via Euterpe, da novembre fino alla fine del prossimo anno.
“E’ chiaro che ci saranno disagi”, ammette Claudio Cerbarano di Autostrade per l’Italia. “Il primo cantiere ci servirà per capire se il piano che abbiamo studiato per limitarli funzionerà o se dovremo ricorrere a correttivi in corso d’opera. Dei disagi e di ogni azione possibile per limitarli, del resto, si è anche occupato un apposito tavolo che si è riunito nei mesi scorsi in prefettura". Cronoprogramma: "i lavori sarebbero dovuti in origine durare 600 giorni", spiega Cerbarano. "E’ chiaro che con la richiesta dei territori di andare a rimodulare i cantieri per cercare di impattare meno e creare meno disagi, questo cronoprogramma si è un po’ allungato".
“La Polizia Locale sarà impegnata in prima linea per la gestione della viabilità che accompagnerà questa fase di cantieri, in sinergia con gli altri organismi competenti e sotto il coordinamento della Prefettura”, ha assicurato l’assessore Roberta Frisoni. “L’intervento è corposo e non si potranno evitare disagi, ma alla fine avremo una statale senza semafori”. Per tutta la durata dei lavori, sia sul tracciato della SS16 sia sul reticolo urbano a ridosso dei cantieri, “sarà garantita la presenza di più pattuglie della Polizia Locale sia in orario mattutino sia pomeridiano e, nel caso l'avanzamento dei cantieri lo richiedesse, anche durante il turno serale. Il presidio sarà valutato in base all’impatto delle diverse lavorazioni sul traffico, ma già in questa prima fase è previsto l’impiego di almeno una ventina di agenti ogni giorno a copertura dei due turni di servizio. Il tavolo tecnico di coordinamento della Prefettura, dopo aver riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha esaminato le possibili misure da porre in essere per mitigare, attraverso una efficace azione interistituzionale, i disagi sulla circolazione”.
Verde. Gli alberi abbattuti a causa del cantiere saranno ripiantumati. "Abbiamo individuato un'area nelle vicinanze delle Befane", ha spiegato Cerbarano in consiglio comunale, in risposta a Gloria Lisi. "Il progetto non prevede barriere antirumore perchè non andiamo ad aumentare il traffico semmai a fluidificarlo. E’ stato valuto da esperti che dal punto di vista del rumore ci sarà il rispetto dei limiti normativi. Se emergerà la necessità di un’analisi ulteriore sarà fatta".
Verucchio, omaggio a Jannacci con La banda dell'ortica
(Rimini) Una serata di musica al Teatro Pazzini di Verucchio con La Banda dell'Ortica che si esibirà sabato 26 febbraio 2022 con Omaggio a Enzo Jannacci. Insieme ai musicisti, sul palco anche Lorenzo Semprini in un opening act. La Banda dell'Ortica è un progetto nato a Rimini che vuole valorizzare e far conoscere le canzoni, la poesia e la teatralità di Enzo Jannacci. Dalle prime canzoni in dialetto milanese fino a quelle più conosciute dal pubblico (Vengo anch'io, Faceva il palo, l'Armando).
In quarant'anni di carriera e centinaia di canzoni, Jannacci, considerato spesso clownesco e "schizzo" Osteggiato dai media, ha cantato di emarginazione, di dignità sociale, di politica con innocenza e apparente allegria con un risultato ancora molto attuale. La Banda dell'Ortica vuole valorizzare la poetica di Enzo Jannacci nella forma canzone e teatro. L'attenzione verso gli ultimi e la loro dignità, la leggerezza unita a l'urgenza di sentimenti veri e autentici.
Lo spettacolo cerca di andare in quella direzione. In egual misura il repertorio coglie fra le canzoni più intense emotivamente fino ai "divertissement" scritti con Cochi e Renato, Dario Fo o Massimo Boldi cercando di conservarne lo stesso spirito da giullare divertito.
Aggiornamento coronavirus: 255 positivi, un decesso
(Rimini) Sono 255 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 117 pazienti di sesso maschile e 138 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 145 le guarigioni. Oggi è stato comunicato il decesso di un uomo di 91 anni di Cattolica. Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.177.391 casi di positività, 2.753 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.844 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.965 molecolari e 10.879 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 12,6%.
Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 10.107.950 dosi; sul totale sono 3.745.679 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,2%. Le terze dosi fatte sono 2.626.130.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 95 (-6 rispetto a ieri, pari al -5,9%), l'età media è di 63,8 anni. Sul totale, 48 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 62,7 anni), il 50,5%; 47 sono vaccinati con ciclo completo (età media 64,5 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano i 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.564 (-66 rispetto a ieri, -4%), età media 74,6 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 8 a Parma (invariato); 6 a Reggio Emilia (invariato); 9 a Modena (-3); 32 a Bologna (-2); 9 a Imola (+1); 7 a Ferrara (invariato); 7 a Ravenna (-1): 1 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 9 a Rimini (-1).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 40,4 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 638 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 240.508) seguita da Modena (378 su 183.191) e Reggio Emilia (326 su 129.602); poi Ravenna (267 su 108.326), Rimini (255 su 116.581), Ferrara (242 su 80.219) e Parma (212 su 96.013); quindi Cesena (157 su 66.511), Forlì (104 su 55.805), Piacenza (95 su 64.089) e, infine, il Circondario Imolese con 79 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 36.546.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 43.109 (-1.400). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 41.450 (-1.328), il 96,1% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 4.127 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.118.444.
Purtroppo, si registrano 26 decessi: 3 in provincia di Piacenza (una donna di 90 anni e due uomini di 83 e 85 anni); 1 in provincia di Parma (una donna di 88 anni); 9 in provincia di Modena (quattro donne di 77, 88, 90 e 95 anni, cinque uomini di 54, 78, 88, 91 e 94 anni); 2 in provincia di Bologna (due uomini di 64 e 85 anni); 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 73 anni); 3 in provincia di Ferrara (una donna di 96 e due uomini di 93 anni); 4 in provincia di Ravenna (tre donne di 59, 88 e 92 anni e un uomo di 90 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 86 anni)
1 in provincia di Rimini (un uomo di 91 anni); 1 decesso, registrato dall'Ausl di Imola, riguarda una persona residente fuori regione: una donna di 85 anni. Non si registrano decessi in provincia di Reggio Emilia. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.838.
Fulgor, domani poesia protagonista
(Rimini) Sarà la poesia la protagonista sul palco del Fulgor di Rimini domani sera dalle ore 20. Lo storico cinema, in collaborazione con il collettivo Vividiversi di Rimini, ospita per la prima volta un poetry slam, uno spettacolo di poesia orale ricco di emozioni e colpi di scena. La serata Fulgor poetry slam è una competizione tra poeti e poetesse non professionisti che salgono sul palcoscenico, recitano le loro poesie e vengono giudicati da una giuria composta da persone estratte a sorte tra il pubblico. Ciascuno voterà su dei quaderni scrivendo voti da 1 a 10. La serata si svolge sotto la guida di un conduttore.
Per l'occasione sono stati selezionati tra i migliori poetry presenti sulla scena italiana, che si sfideranno a colpi di versi originali. Ogni poeta e poetessa deve declamare ad alta voce esclusivamente pezzi scritti di proprio pugno, non si possono usare musiche, oggetti o costumi di scena; la performance può durare un massimo di 3 minuti.
I poetry slam sono serate leggere e divertenti, ma anche emozionati, e offrono spesso spunti di riflessione. In Italia arrivano nei primi anni 2000, la Lips (Lega italiana poetry slam) nasce nel 2013. A Rimini gli slam arrivano nel 2015 con il Collettivo Slow Lapin. Tra i poeti saliti alla ribalta nazionale ci sono Simone Savogin, terzo sul podio del programma televisivo Italia'S got talent e Lorenzo Maragoni attualmente in corsa nello stesso programma. Apertura porte alle 20 (inizio spettacolo alle ore 21), ingresso a 5 euro. Per acquistare il proprio posto in sala i biglietti sono disponibili su https://bit.ly/3GU3a0R
Omaggio al Margherita Zoebeli, la Gambalunga apre l'archivio della pedagogista
(Rimini) Una valigia contenente documenti, carte di lavoro, agende, lettere, appunti, opuscoli, ritagli di stampa, fotografie, onorificenze, medaglie. Domani, nel giorno dell’anniversario della morte, la Biblioteca Gambalunga rende omaggio a Margherita Zoebeli (Zurigo, 7 giugno 1912 – Rimini, 25 febbraio 1996), fondatrice nel 1946 del Centro educativo italo-svizzero, aprendo virtualmente la valigia del suo archivio e pubblicando sul web e sui canali social del Comune di Rimini e della Biblioteca, le immagini che provengono dal deposito personale della grande pedagogista svizzera. Pochi sanno che la sua storia è raccontata da migliaia di carte custodite nel suo archivio personale, in tutto 46 buste archivistiche e una valigia contenente documenti, lettere, appunti, opuscoli, oggetti e onorificenze.
L’iniziativa di Margherita, ispirata da metodi educativi innovati, fece sì che Rimini diventasse nel corso degli anni un luogo di incontro e di ricerca della migliore cultura pedagogica internazionale. Nel 1963 il Comune di Rimini le attribuiva la cittadinanza onoraria per l’importante opera educativa svolta a favore della città.
Molte le imprese documentate di Margherita, dall’aiuto rivolto a cento bambini in pericolo durante la guerra civile di Spagna del 1936, al soccorso prestato nel 1944 ai partigiani della Val d’Ossola attraversando più volte la frontiera in condizioni disperate per trasportare viveri e medicinali. Quando nel 1945 Margherita, incaricata dal Soccorso Operaio Svizzero, giunge a Rimini la città e la sua popolazione sono ridotte in uno stato compassionevole.
In un rapporto inviato a Zurigo, Margherita riferisce che la maggior parte della popolazione viveva negli scantinati, in primitivi rifugi tra le macerie o ammassata nei pochi edifici risparmiati dalla guerra. In pochi mesi nasce l’Asilo italo-svizzero. L’iniziativa di Margherita fa sì che negli anni il Centro educativo italo svizzero diventi un luogo di incontro e di ricerca della migliore cultura pedagogica internazionale, di medici, psicologi e pedagogisti provenienti da tutto il mondo, come Codignola, Borghi, Visalberghi, De Bartolomeis, Forel, Freinet. Nel 1976, in seguito al drammatico terremoto che sconvolge il Friuli, il Soccorso Operaio Svizzero incarica nuovamente Margherita di organizzare in quella regione la costruzione di una scuola materna e l’aggiornamento degli insegnanti. Nel 1982-83, già settantenne, decide di partire per il Nicaragua per un progetto di aggiornamento professionale per gli insegnanti delle scuole speciali.
L’archivio è depositato ed è consultabile, insieme alla documentazione del CEIS, alla Biblioteca Gambalunga. Domani le immagini e gli approfondimenti sui social del Comune e sul sito della Biblioteca Gambalunga.