(Rimini) Sono 207 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 105 pazienti di sesso maschile e 102 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 125 le guarigioni. Oggi non sono stati comunicati decessi. 

Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.190.085 casi di positività, 2.421 in più rispetto a ieri, su un totale di 19.283 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.286 molecolari e 8.997 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 12,5%.

Vaccinazioni

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.156.019 dosi; sul totale sono 3.754.302 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,4%. Le terze dosi fatte sono 2.655.747.

Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .

Ricoveri

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 63 (-2 rispetto a ieri, pari al -3,1%), l'età media è di 61,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.276 (-76 rispetto a ieri, -5,6%), età media 74,9 anni.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (+1), 5 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 4 a Reggio Emilia (invariato); 5 a Modena (invariato); 25 a Bologna (-2); 5 a Imola (-1); 5 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Cesena (invariato); 9 a Rimini (+1). Nessun ricovero a Forlì (-1 da ieri)

Contagi

L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 39,1 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 571 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 243.591), seguita da Modena (285 su184.867); poi Reggio Emilia (279 su 131.041), Ravenna (246 su 109.545), Parma (221 su 97.156) e Ferrara (215 su 81.349); quindi Rimini (207 su 117.611), Cesena (152 su 67.185), Forlì (103 su 56.259) e Piacenza (85 su 64.572); infine il Circondario imolese, con 57 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 36.909.

casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 31.991(-406). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 30.652 (-328), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti

Le persone complessivamente guarite sono 2.806 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.142.154.

Purtroppo, si registrano 21 decessi:

  • 1 in provincia di Parma (una donna di 69 anni)
  • 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 90 anni)
  • 3 in provincia di Modena (tutte donne: due di 85 anni entrambe, e una di 86 anni)
  • 10 in provincia di Bologna (quattro donne di 88, 96, 101 e 104 anni e sei uomini di 71, 79, 82, 85 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Imola, uno di 86 e uno di 90 anni)
  • 1 in provincia di Ferrara (una donna di 69 anni)
  • 3 in provincia di Ravenna (due donne di 86 e 91 anni, e un uomo di 82 anni)
  • 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 84 anni)
  • 1 uomo di 77 anni, non residente in Emilia-Romagna, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Ferrara.

In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.940.

Mercoledì, 02 Marzo 2022 18:00

Il virus continua a calare

(Rimini) Nella settimana dal 21 al 27 febbraio (tra i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo), si sono registrate 4.442 positività (19.4 %) su un totale di 22.888 tamponi (molecolari e antigenici).
Dopo quattro settimane di aumento si registra per la quinta settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-1.908) che percentuali. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 170 pazienti, di cui 10 in terapia intensiva.
Nel riminese sono 1.186 i nuovi positivi nella settimana di riferimento, 1.516 i positivi attivi. 49.955 i cai totali da inizio pandemia. Tra 21 e 27 febbraio sono state 9 le classi in quarantena, nessun nuovo focolaio registrato in ospedali o case di riposo. L’incidenza del virus ogni 100mila abitanti resta sopra la soglia dei 250, con 328 nel distretto di Rimini e 334 nel distretto di Riccione.

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario Ausl Romagna – confermano un ulteriore calo della circolazione del virus. Su tutto il territorio romagnolo scendono i nuovi casi di positività e anche sul versante ospedaliero si osserva una incoraggiante riduzione dell’occupazione dei posti letto nei reparti covid e nelle terapie intensive. Tant’è che l’allerta del piano ospedaliero aziendale torna a livello arancione e questo significa per gli ospedali romagnoli prepararsi a un ritorno alla normalità. E’ un nuovo importante segnale di miglioramento, la situazione è favorevole e possiamo pertanto guardare al futuro con prudente ottimismo. Sul fronte vaccinale, siamo partiti ieri con le somministrazioni della quarta dose di richiamo (booster) alle persone immunodepresse che ricordo possono accedere liberamente ai centri vaccinali aziendali, senza prenotazione. Una altra importante novità riguarda l’avvio delle vaccinazioni, solo con prenotazione obbligatoria, con il siero Novavax destinato alle persone dai 18 in su che non hanno ancora scelto di ricevere alcuna somministrazione. Speriamo davvero che questo nuovo siero anti- covid possa convincere chi ancora ha dubbi e paure”.

Mercoledì, 02 Marzo 2022 16:52

2 marzo

Casa della salute | Danni collaterali | La grande solidarietà

Martedì, 01 Marzo 2022 19:09

Casa della salute: posta la prima pietra

(Rimini) Con la posa della prima pietra prendono ufficialmente il via oggi a Rimini i lavori per la realizzazione della nuova Casa della Salute, la prima che sorgerà in città, a fianco del polo ospedaliero. Si prevede la costruzione ex novo di un edificio a 5 piani (1 interrato e 4 fuori terra) con una superficie utile lorda di circa 6mila metri quadrati nell'area dell'ospedale tra il padiglione Ovidio e il pronto soccorso. La Regione Emilia Romagna ha approvato l'allegato A " Programma straordinario di investimenti in Sanità ex art. 20 L.67/88 - V Fase primo stralcio" contenente l'elenco degli interventi da finanziarsi con risorse statali e regionali, tra cui quelle per la realizzazione della nuova casa della salute di Rimini pari ad euro 8.250.000,00, ai quali si aggiungono euro 780.000,00 dell’Ausl della Romagna per un totale di euro 9.030.000. La fine dei lavori è prevista entro dicembre 2026.

(Rimini) Questa mattina, nella sede della residenza comunale, il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha incontrato il nuovo segretario comunale Diodorina Valerino, che da oggi, 1 marzo, ha preso ufficialmente servizio in Municipio, subentrando al posto del dottor Luca Uguccioni. Un'occasione utile per conoscersi e per fare il punto sulle prossime attività da qui ai prossimi mesi, nonché per dare a Valerino il benvenuto e augurarle buon lavoro.

Nel pomeriggio, il nuovo segretario farà un saluto anche ai componenti della Giunta e al Consiglio comunale, la cui seduta è convocata oggi per le 18.30. Laureatasi con lode in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e ottenute le abilitazioni professionali per segretario generale di fascia A alla Scuola della Pubblica amministrazione locale di Roma, Valerino ha ricoperto per molti anni l'incarico di segretario comunale in numerose amministrazioni. Ha svolto lo stesso incarico nella Provincia di Siena dal marzo 2019, nei Comuni di Siena, Capannori, Montecatini Terme, Bollate, Fiorenzuola d'Arda e altri comuni.

(Rimini) “Seicento milioni di euro in quattro anni per favorire gli interventi di riqualificazione delle strutture del comparto turistico. È quanto prevede la misura “Incentivi finanziari per le imprese turistiche" (IFIT), promossa dal Ministero del Turismo e gestita da Invitalia, al via il 28 febbraio nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR)”. Lo comunica il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.

“Ampio il ventaglio dei destinatari della filiera turistica: alberghi, agriturismi, strutture ricettive all'aria aperta, imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici. Previste due forme di incentivo: credito d'imposta fino all'80% delle spese, cedibile a soggetti terzi, e contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese, per un importo massimo di 40mila euro (limite che può essere aumentato a 100mila se si gode di particolari requisiti legati a digitalizzazione, imprenditoria femminile e giovanile).

Il 50% di questi fondi saranno destinati al miglioramento dell’efficienza energetica, ma sono ammessi altri interventi, quali: adeguamento sismico, abbattimento delle barriere architettoniche, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, digitalizzazione”. Prosegue Croatti.

“Risorse che possono rivelarsi molto importanti per il nostro territorio e per le imprese turistiche della Riviera in vista della ripartenza della stagione estiva e per progettare interventi di riqualificazione che riducano l'impatto dei costi energetici sui bilanci e rendano la nostra offerta turistica maggiormente competitiva. Il termine previsto per la presentazione delle domande è il 30 marzo”. Conclude Croatti.

(Rimini) L'iniziativa è nata dal basso. Dal bisogno degli studenti dei tre licei Karis di rimini, di cercare come comprendere il perché dell'invasione della Federazione Russa in Ucraina. Dall'esigenza di capire come e quanto il dramma della guerra li riguardi e coinvolga anche abitando sulla costa dell'Adriatico. 

In soli due giorni, grazie all'aiuto dei loro insegnanti si sono ritrovati questa mattina (1° marzo) in più di duecento nella sala del teatro Tarkovskijl per dialogare e porre domande a due testimoni in prima persona dell'inizio e delle prime conseguenze del confitto.  La prima è una giovane madre italiana, Caterina Dell'Asta, insegnante di lingue, vive Kiev dal 2014 ha sposato un cittadino ucraino. È rientrata con marito e le due figlie piccole nel nostro Paese all'inizio della scorsa settimana, a pochi giorni dell'invasione.  

La seconda, Giovanna Parravicini, ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana e direttore dell'edizione russa della rivista "La Nuova Europa", si collegata via video con gli studenti Karis dalla sua casa di Mosca.  Mentre ad introdurre il tema agli studenti con una breve ricostruzione storica delle tensioni tra Ucraina e Russia e sull'attuale situazione geopolitica, è stato Simone Argelli, vice preside del liceo linguistico San Pellegrino. 

Moltissime le domande dei ragazzi. Da quelle più generali come perché è successo proprio adesso, a quella centrale per tutti i giovani: noi che siamo a rimini, che rapporto possiamo avere con quello che sta accadendo? Caterina Dell'Asta ha risposto testimoniando in modo intenso e diretto quanto lei e la sua famiglia stanno vivendo: "A ognuno è dato un posto dove essere e che magari non ti scegli, ma se ti viene dato vuol dire che può essere utile anche quello. A Kiev ho degli amici che vivevano in una zona dove ci sono stati i bombardamenti più forti. Gli abbiamo fatto sfondare la nostra porta di casa e hanno passato lì dei giorni rimanendo più al sicuro. Abbiamo potuto donare la nostra casa perché siamo in Italia. Poi anche il nostro quartiere è stato colpito e i nostri amici sono fuggiti grazie alla nostra macchina che era davanti a casa". "Dal 24 siamo sommersi da richieste di amici che ci chiedono di raccontare quello che sta accadendo, che la guerra c'è. Siamo tutti vicini, la guerra non è lontana, c'è bisogno di ognuno di noi per raccontare e organizzare magari l'accoglienza per gli sfollati – ha continuato Caterina Dell'Asta – In realtà siamo tutti vicini. Il posto che a noi sembra insignificante, che ci è stato dato in questo momento di vita, in realtà ha una sua importanza, bisogna stare solo con gli occhi e le orecchie aperte per capire cosa fare". 

Tante domande anche su un aspetto ritenuto molto importante dagli studenti: quale sia l'opinione del popolo russo rispetto alla guerra e l'impatto possibile delle manifestazioni contro la guerra dei cittadini sul loro governo. A rispondere è stata Giovanna Parravacini: "Il russo è un grande popolo. Ha contribuito non poco alla cultura internazionale. Il centro culturale cattolico ortodosso che abbiamo fondato è un luogo di dialogo. Però negli ultimi abbiamo visto una chiusura all'occidente e alle culture occidentali. Il popolo russo è diventato in qualche misura anche esso vittima di una coartazione della libertà, alla discussione al confronto. Noi cerchiamo con la nostra attività culturale di creare luoghi dove una persona può essere libera di dire quello che pensa. Il campo di battaglia è quella di una resistenza morale e civile. Non so Putin cosa pensa al proposito, ma in Russia sta nascendo e si sta diffondendo una società civile che non si indentifica con il regime".  

"In questi giorni sono stati fatti più di 5000 fermi di polizia di ragazzi e adulti che vanno in piazza a protestare. Sui social sono tantissimi a chiedere perdono, ad esporsi personalmente, nome e cognome, per dire no alla guerra. Questa non è una posizione politica, non è nemmeno contro Putin, ma è per l'uomo, per la verità dell'uomo – ha concluso Giovanna Parravacini - Anche le chiese di sono schierate, i vertici fanno fatica a essere chiari e aperti perché hanno paura, ma il metropolita ucraino che dipende da quello di Mosca, ha chiesto ai cittadini di difendere la patria. Ha scritto a Putin per intimargli dicessare immediatamente la guerra. Nella società russa c'è un costante passaparola, una comunicazione alternativa via web di persone che chiedono al governo verità. Dicono in Ucraina hanno solo fratelli e sorelle". 

Martedì, 01 Marzo 2022 17:39

Verucchio: giovedì riapre il ponte

(Rimini) Giovedì 3 marzo riapre senza limitazioni per il traffico il ponte sul Marecchia lungo la SP 14. Lìannuncio arriva dal presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi. "Dopo l’intervento di sistemazione dei giunti da parte dei tecnici della Provincia, così come preannunciato, i gestori dei sottoservizi di gas e fibra hanno provveduto a riposizionare le condotte nei cavidotti presenti lateralmente alla strada. Questo intervento dovrebbe concludersi domani sera, dopodiché giovedì si provvederà alla riapertura completa del ponte, senza più nessuna limitazione. Il prossimo passo, previsto per giugno, sarà l’intervento sulle pile, sui parapetti e sui guard rail”.

(Rimini) Il mondo de "La Sangiovesa", di chi ci lavora, del suo territorio e della sua cucina. Questo è ciò che racconta "La Sangiovesa" – L'osteria di Santarcangelo", il volume che celebra i primi trent'anni della nota osteria romagnola. Il libro ripercorre tutta la storia dell'unica osteria custode della tradizione culinaria romagnola ed è stato curato da Giorgio Melandri, con la prefazione del giornalista Luca Sommi e le immagini d'autore di Maurizio Gjivovich.
Presentato oggi, martedì 1 marzo, alla presenza del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, della Sindaca di Santarcangelo di Romagna Alice Parma e del fondatore e patron de "La Sangiovesa" Manlio Maggioli, il libro è anche un prezioso ricettario che raccoglie i piatti che hanno fatto la storia del locale.

La Sangiovesa e i suoi 30 anni sono una storia simbolo della cultura romagnola, testimone delle tradizioni e della filiera che hanno attraversato le mode come un classico. Il suo valore va al di là del valore dell'impresa per diventare patrimonio di tutti. "La Sangiovesa" nasce 30 anni fa da un'idea di Manlio Maggioli, insieme a Tonino Guerra, e ancora oggi è testimone preziosa dell'identità romagnola, nella cucina e nella cultura che rappresenta. La Sangiovesa propone da 30 anni i grandi classici della cucina di Romagna con una speciale attenzione alla filiera che oggi può vantare anche un "fornitore" di casa, l'azienda agricola Tenuta Saiano.

È una grande e unita famiglia quella dei Maggioli, ancora guidata dalla capacità di Manlio di vedere oltre le mode, anzi di anticiparle. I tre figli – Amalia, Cristina e Paolo – sono tutti impegnati nel Gruppo Maggioli, una delle più importanti realtà imprenditoriali italiane nel settore dell'editoria e dell'innovazione digitale, anche in rapporto alle pubbliche amministrazioni.

Una delle poche cose che non è mai cambiata negli anni è il fatto di essere rimasta una Family Company da quattro generazioni, e per questo amano definirsi "innovatori per tradizione", espressione che racchiude lo spirito imprenditoriale alimentato da solidi principi e valori alla base della cultura organizzativa. Il legame con il territorio si esprime nella idea fortemente voluta da Manlio Maggioli che oltre trent'anni fa ha realizzato il suo sogno: creare un locale in cui si mangia e beve la Romagna: "La Sangiovesa".

Il libro è la narrazione della storia di una persona - Manlio Maggioli - del suo legame, del suo essere espressione di storia, identità e territorio. "L'eroe" della narrazione. Come i grandi romagnoli sanno fare, Maggioli trasforma una visione in realtà. Una realtà difficile che talvolta è sembrata impossibile da poter realizzare. E non a caso, compagni d'avventura e amici di Maggioli sono stati due grandi visionari: Tonino Guerra e Federico Fellini.

Un'amicizia storica quello di Manlio Maggioli e Tonino Guerra. Hanno condiviso l'amore per la cultura, per le tradizioni, per la buona cucina e per la Romagna. Fu Tonino – poeta, sceneggiatore, pittore e intellettuale – insieme ad Alteo Dolcini a inventare il nome La Sangiovesa, l'osteria nata dal desiderio di Manlio Maggioli di condividere con alcuni amici le cose e i cibi della tradizione. Tonino Guerra ne intuì subito le potenzialità come contenitore dove ammucchiare la poesia e la bellezza, "qualcosa di nuovo e anche di vecchissimo che meriti di essere scoperto o, se vecchio, dissotterrato dall'indifferenza."

In questo libro sono raccolti i piatti che hanno fatto la storia del locale, i piatti della tradizione interpretati sempre con rigore e qualità. Le ricette sono corredate da fotografie che coinvolgono anche i principali ingredienti. Un viaggio lungo quattro stagioni che parla di cucina di casa, gesti, contadini, storie di animali, prodotti della terra.

Il Gruppo comprende anche "Tenuta Saiano", la "Vermuteria" e "ViaSaffi32" (ultimo nato proprio nel 2020). Conta 35 dipendenti di cui 20 direttamente all'interno de "La Sangiovesa". Numeri che aumentano durante il periodo estivo o di picco turistico con assunzioni a tempo determinato. In tempi "normali" sono 75 mila i coperti annuali della Sangiovesa. Dopo la diminuzione del 2020 con 44.000 coperti dovuta al lockdown, il 2021 si è chiuso con importanti segni di rilancio e crescita nonostante i periodi di chiusura: 52.000 ospiti.

La giornata è stata aperta da Cristina Maggioli che prosegue nella difesa dei valori che il padre ha scelto, portando avanti lo spirito che anima questo locale straordinario mettendolo in rapporto con il mondo. "La Sangiovesa è un mondo articolato e in continua evoluzione. All'attuale Osteria si sono aggiunti negli anni Tenuta Saiano, La Vermuteria e l'ultima nata (nel 2020, in piena pandemia), ViaSaffi32. Il nostro è un mondo che cambia per non cambiare, nel senso che i valori che proponiamo, ossia rispetto della tradizione, valorizzazione dei prodotti del territorio, ricerca e innovazione, sono sempre gli stessi ma in sintonia con la contemporaneità".

Il giornalista Luca Sommi, che ha curato la prefazione del libro, non era presente alla conferenza, ha inviato comunque il suo contributo: "La Sangiovesa è un sogno. In un mondo globalizzato dove e tutto è uguale a tutto, qui no, qui si è unici: si beve solo Sangiovese e si mangia la Romagna, in tavola c'è Santarcangelo. Sotto lo sguardo di Guido Cagnacci. Continuiamo a sognare, perché tra questi tavoli i sogni diventano realtà".

Manlio Maggioli - "Dal momento che abbiamo pensato a La Sangiovesa come un luogo in cui consumare i prodotti locali e vivere i tempi passati attraverso i piatti della Romagna, era naturale che nascessero forti collegamenti anche con la cultura di questa terra. Tonino Guerra è stato uno dei primi ad arricchire il locale, ad esempio donandoci le stufe, che sono degli autentici capolavori. Successivamente sono arrivati altri artisti, alcuni anche giovani e molti ispirati da lui. Recentemente, le pareti del locale sono state arricchite da alcuni quadri di Guido Cagnacci (pittore seicentesco nato proprio a Santarcangelo) che ho acquistato personalmente".

 

Giorgio Melandri - "La storia della Sangiovesa è un simbolo del potenziale della nostra identità, un esempio di come possiamo imparare a raccontarci, un testimone dell'anima della Romagna, una esperienza preziosa per tutti. L'Emilia-Romagna è pronta per una nuova stagione di narrazione."

 

Alice Parma - "La cultura del cibo a Santarcangelo ha radici molto profonde, come dimostra l'utilizzo delle grotte per la conservazione del cibo nell'antichità. L'attenzione di Tonino Guerra per le cose semplici si è tradotta in modo autentico nella Sangiovesa, dove Manlio Maggioli è riuscito a unire l'orto alla tavola. Il principio del chilometro zero si lega così alla dimensione quotidiana dell'osteria: ciò che si mangia è coltivato a una distanza minima, e in tavola arriva il racconto di un territorio. Oggi la Sangiovesa è un punto di riferimento non solo per l'enogastronomia della città, ma anche un luogo di rilevante interesse culturale e turistico".

 

Stefano Bonaccini - "Oggi celebriamo un'eccellenza della nostra terra, che come tante altre storie, presenta ingredienti come la qualità, il legame con il territorio e la passione unite a un pizzico di visionarietà. In trent'anni 'La Sangiovesa' è diventata un punto di riferimento non solo della gastronomia, ma di tutta la cultura romagnola: Manlio Maggioli è stato capace di creare un luogo dove tradizione e innovazione si sono fuse in una ricetta vincente. Una realtà imprenditoriale di primo livello, al passo con i tempi, che ha mantenuto grazie alla sua sapiente conduzione familiare il rapporto con le persone e la sua comunità. Realtà come la Sangiovesa appartengono alla parte più viva e autentica dell'Emilia-Romagna, che come Regione cerchiamo di sostenere e promuovere in un'ottica di crescita sostenibile e valorizzazione delle eccellenze".

 

(Rimini) Sono 148 i nuovi positivi al coronavirus nella provincai di Rimini: si tratta di 66 pazienti di sesso maschile e 82 pazienti di sesso femminile. Si possono stimare in circa 220 le guarigioni. Oggi non sono stati comunicati decessi. Dall'inizio dell'epidemia, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.187.668 casi di positività, 1.495 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.194 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.440 molecolari e 12.754 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 6,4%.

Autotesting. Per quanto riguarda l'autotesting con tampone rapido antigenico per l'apertura e la chiusura dell'isolamento riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico, dall'avvio del servizio - il 19 gennaio scorso - i tamponi caricati sul Fascicolo sanitario elettronico sono 38.533. Di questi, 19.726, pari al 51,2%, riguardano cittadini che, avendo determinato la propria positività al virus SARS-CoV-2, hanno ricevuto o riceveranno la comunicazione di avvio del periodo di isolamento. Dopo 7 giorni di isolamento queste persone potranno ripetere l'autotesting e in caso di negatività caricare il risultato sempre sul Fascicolo sanitario elettronico e ottenere entro 24 ore la certificazione di fine isolamento. 18.807 sono invece i tamponi con esito negativo (il 48,8%).

Quarta dose over 12 fragili. Al via da oggi in Emilia-Romagna la somministrazione della quarta dose "booster" alle persone con fragilità, dai 12 anni in su che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi, dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla dose addizionale. In tutta la regione tra prenotazioni effettuate ed sms inviati si arriva a oltre 14mila, e sono più di 1.100 le somministrazioni di oggi.

Nel dettaglio: Piacenza 301 prenotazioni di cui 206 dosi somministrate; Parma 1.000 sms inviati e 50 prenotati, ma poiché a partire da oggi è previsto anche il libero accesso alle strutture vaccinali, il dato consolidato sarà disponibile a fine giornata; Reggio Emilia 836 prenotazioni, 737 dosi somministrate; Modena 2.160 prenotazioni, 180 dosi somministrate; Bologna 3.300 sms inviati con l'invito a prenotare dal 3 marzo; Circondario imolese inviati i primi 90 sms per il libero accesso alle strutture vaccinali e ulteriori 400 saranno inviati nei prossimi giorni, 32 dosi somministrate; Ferrara 1.500 sms inviati già con appuntamento, 5 dosi in accesso diretto già somministrate; Romagna inviati i primi 5mila sms, ma avendo optato per il libero accesso alle strutture vaccinali il dato consolidato sarà disponibile a fine giornata.

Vaccinazioni. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 10.148.174 dosi; sul totale sono 3.753.116 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 93,4%. Le terze dosi fatte sono 2.651.314.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 65 (-11 rispetto a ieri, pari a -14,5%), l'età media è di 62,6 anni. Sul totale, 34 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 59,8 anni), il 52,3%; 31 sono vaccinati con ciclo completo (età media 65,4 anni). Un dato che va rapportato al fatto che le persone over 12 vaccinate con ciclo completo in Emilia-Romagna superano i 3,7 milioni, circa 300mila quelle vaccinabili che ancora non lo hanno fatto: la percentuale di non vaccinati ricoverati in terapia intensiva è quindi molto più alta rispetto a chi si è vaccinato.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.352 (-70 rispetto a ieri, -4,9%), età media 75 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Parma (invariato rispetto a ieri); 4 a Reggio Emilia (-1); 5 a Modena (-1); 27 a Bologna (-2); 6 a Imola (-2); 5 a Ferrara (-1); 3 a Ravenna (invariato): 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 8 a Rimini (-1). Nessun ricoverato in terapia intensiva a Piacenza (-3 rispetto a ieri).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 41,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 431 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 243.022), seguita da Modena (238 su 184.582); poi Rimini (148 su 117.404), Ravenna (118 su 109.299) e Parma (104 su 96.937); quindi Reggio Emilia (96 su 130.762), Ferrara (96 su 81.134), Cesena (89 su 67.033) e Piacenza (67 su 64.487); infine Forlì (62 su 56.156) e il Circondario Imolese, con 46 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 36.852.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 32.401 (-1.613). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 30.984 (-1.532), il 95,6% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 3.094 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.139.348.

Purtroppo, si registrano 14 decessi: 2 in provincia di Piacenza (una donna di 82 e un uomo di 71 anni); 1 in provincia di Parma (un uomo di 74 anni); 1 in provincia di Modena (un uomo di 86 anni); 7 in provincia di Bologna (tre donne di 82, 88 e 94 anni e quattro uomini di cui due di 81 anni, uno di 83 e uno di 88); 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 83 anni); 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 85 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 87 anni). Non si registrano decessi in provincia di Reggio Emilia, Rimini e nel Circondario Imolese. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 15.919.

Pagina 199 di 1908