11 marzo
Oltre mille profughi | Caro gasolio | Incertezza centrodestra a Riccione
Profughi ucraini, ne sono arrivati già oltre mille
(Rimini) Ad oggi sono 1.217 le persone ucraine accolte, delle quali sono 637 gli adulti (591 donne e 46 uomini) e 580 i minori. E' eemerso nel corso dell'incontro di ieri in prefettura per la gestione dell’accoglienza dei profughi. Da prefetto Giuseppe Forlenza è stata sottolineata l’esigenza di "procedere con costante attenzione alla registrazione di tutti gli ospiti, ovunque essi abbiano trovato accoglienza, necessaria per una adeguata prosecuzione della permanenza nel nostro Paese anche in relazione all’assistenza sanitaria (ivi comprese le vaccinazioni) e alla prosecuzione dei percorsi scolastici per i minori". La registrazione, necessaria per procedere in maniera più efficace con gli aiuti, per quanto riguarda le persone accolte nella Città di Rimini va chiesta in questura, mentre per tutti gli altri Comuni della provincia ha come riferimento le compagnie e le stazioni dell’Arma dei carabinieri territorialmente competenti.
Il prefetto ha poi sottolineato "il ruolo fondamentale sia dei Centri di accoglienza straordinaria che fanno riferimento alla prefettura che del sistema di accoglienza integrata che fanno capo ai Comuni che in tale rete interloquiscono direttamente con il Ministero dell’Interno attraverso specifici progetti". Di Centri ne sono stati già individuati 120 venti posti in più per i quali è già in corso la preventiva verifica di idoneità da parte dei Vigili del Fuoco e dell’Ausl. "Verifica che andrà effettuata anche per quegli alberghi che hanno già aderito (al momento circa una trentina) o intendono farlo, alla Convenzione curata dalla Regione Emilia Romagna della quale oggi ha dato notizia il rappresentante dell’Agenzia regionale di Protezione Civile di riferimento territoriale", sottolineano dalla prefettura. "La convenzione prevede, secondo quanto riferito dal menzionato rappresentante dell’Agenzia, che l’accoglienza in strutture alberghiere di carattere temporaneo nell’attesa dell’assegnazione ai Cas o alla rete Sai" .
Sempre sul fronte delle convenzioni il prefetto ha annunciato l’avvenuta pubblicazione sul sito della Prefettura dello schema di Convenzione che ciascun Comune della provincia può stipulare con la stessa Prefettura (art.15 legge 241/90 – Accordi tra pubbliche amministrazioni), divenendo soggetto attuatore dell’accoglienza e interloquendo direttamente con la Prefettura. Quelli indicati sono gli unici canali attualmente previsti per accedere ai ristori provenienti da risorse pubbliche.
Lo stesso Prefetto ha annunciato la pubblicazione di un vademecum di orientamento per gli stessi cittadini ucraini e per chi è impegnato nell’accoglienza (sia in rete che spontanea) in modo da favorire la massima divulgazione di pratiche ed utili informazioni (n.d.r. chi fa cosa e dove).
Funzione che assolverà presso la locale sede della Caritas (via Madonna della Scala,7) nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 14 alle ore 16 anche don Victor Dvykalyuk dell’Esarcato apostolico per i fedeli ucraini cattolici di rito bizantino. Particolarmente intenso e in via di ulteriore definizione, è l’impegno della locale Azienda Sanitaria, che oltre ad effettuare uno screening di tutte le persone registrate, ivi compresi i tantissimi minori accolti, sta procedendo sia sul fronte dei tamponi che su quello delle vaccinazioni (queste ultime non solo in relazione al Covid-19) e sta avviando anche idonee procedure per una adeguata integrazione nella rete del servizio sanitario nazionale.
Riccione, fiaccolata per la pace
Le immgini della fiaccolata per la pace "Tutti uniti contro le guerre del mondo” svoltasi ieri sera 9 marzo a Riccione promossa da Caritas, Consulta della Solidarietà di Riccione, associazioni del territorio e sostenuta dall’amministrazione comunale. Partito dal parco Giovanni Paolo il corteo è arrivato alla chiesa Madre Admirabilis.
10 marzo
Accoglienza profughi | Prezzi in aumento | Balneari a Roma
Elezioni a Riccione, In Azione lascia la coalizione
(Rimini) Riccione in Azione in questi mesi "ha lavorato per aggregare forze politiche e civiche diverse, riformiste e moderate, con l’obiettivo di rinnovare il quadro politico locale, e così poter dare ai Riccionesi una opportunità di cambiamento adeguata ai tempi, alle esigenze di rilancio e autonomia della città". Lo spiega il referente per Riccione Raul Ruggeri. "Dispiace che dopo un primo interesse trasversale sia mancato il coraggio di cambiare, ed interessi personali di bottega abbiano riportando partiti e civiche, che si dicevano scontenti della situazione attuale, sia a destra che a sinistra, a ritornare su posizioni già viste in passato".
Al "frenetico toto candidati sindaci avevamo cercato di anteporre idee e programmi, perché riteniamo che Riccione abbia necessità di ritrovare serenità, entusiasmo ed orgoglio, anche riconnettendosi al tessuto politico, economico e sociale del territorio. Se da un lato nel centrodestra si ripropone lo stesso modesto modello dell’attuale amministrazione uscente, anche se con molti mal di pancia, la recente candidatura di Daniela Angelini, sulla quale non abbiamo nulla da eccepire come persona, ha ricompattato di fatto il centrosinistra su una proposta già vista nelle ultime due tornate elettorali, conservativa e spostata totalmente a sinistra, con in aggiunta un rischio di deriva populista".
Riccione in Azione, "in questo momento non si trova rappresentata da nessuna delle proposte politiche, ed insieme a tutte le persone, che riterranno necessario un progetto innovativo di rilancio della città, continuerà a lavorare per definire un quadro di poche, ma importanti proposte di cose da fare, per riportare Riccione a essere di nuovo una città attraente sia in estate che in inverno, viva tutto l’anno da turisti e giovani, e sulla base di questo programma ci confronteremo con i Riccionesi in primis e i vari candidati sindaci se vorranno".
Piccoli ucraini a Rimini, si mobilita il mondo dello sport
(Rimini) L'Assessorato allo Sport del Comune si sta mobilitando per contattare le diverse società sportive del territorio in modo tale da organizzare delle giornate all'insegna dello sport dedicate ai bambini e ai giovani ucraini arrivati qui da noi, in fuga dai bombardamenti. "In un momento così difficile, fatto di preoccupazioni, tragiche ingiustizie e quotidianità spezzate dallo spettro della guerra, lo sport, e tutto quello che l'attività motoria porta con sé, a partire dallo stare insieme e dal vivere all'aria aperta, può rappresentare una boccata d'ossigeno importante per permettere ai ragazzi di ricongiungersi con i propri coetanei, distrarsi e divertirsi, come tutti i bambini e giovani meritano – spiega l'Assessore allo Sport Moreno Maresi -. Proprio in queste ore sto facendo un giro di chiamate alle realtà sportive di Rimini, le quali si stanno dimostrando tutte pienamente disponibili a collaborare con l'amministrazione comunale per programmare momenti e occasioni volte all'integrazione e all'accoglienza di questi piccoli. Niente e nessuno dovrebbe mai calpestare il diritto allo sport e a essere bambini".
Rinaldis: "senza turisti russi, danno enorme"
(Rimini) "C'erano molte aspettative dal mercato russo, ricevevamo tantissime telefonate, c'era un respiro di sollievo pensando alla ripartenza".Lo racconta all'agenzia giornalistica Agi la presidente dell'associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis. In numeri, nel 2019 di turisti russi i riviera ne erano arrivati 97mila, e pari al oltre il 50 per cento del turismo estero avevano superato anche i tedeschi. In vista della stagione 2022 è difficile per Rinaldis non rilevare che "per noi e per tutta l'economia la loro probabile assenza quest'anno è un danno enorme".
Accoglienza profughi, il piano della regione
(Rimini) Potenziare la resilienza, prevenire l'insorgere di disturbi psicopatologici da stress, orientare e supportare sia i profughi che i professionisti che ne se occupano. Sono gli obiettivi del piano emergenziale di intervento di supporto psicologico a chi fugge dalla guerra in Ucraina messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, dalle Ausl e da Associazioni di psicologi esperti nel campo della Psicologia dell'emergenza, che si aggiunge alle azioni sanitarie e sociali già attivate. Previsto sul territorio regionale il coinvolgimento di 150 psicologi.
"Fondamentale è accogliere, e farlo nel miglior modo possibile- sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Che significa innanzitutto saper ascoltare e prevenire ulteriori problemi in persone che già vivono un dramma indicibile. Il piano messo a punto dalla Regione si muove su un doppio binario: da un lato raccogliere i bisogni e dall'altro fornire consulenza alla comunità". "Ci sono ferite di guerra talmente profonde, soprattutto se vissute dai più piccoli, che faticano a rimarginarsi senza un aiuto specifico e adeguato. A questo puntiamo con il piano, che non ha certo l'ambizione di risolvere problemi così grandi, ma di fornire qualche supporto in più alle persone che stiamo accogliendo, a partire dalle donne e dai bambini".
Si stima attualmente che tra il 10 e il 30% dei profughi possa avere bisogno di un intervento di primo livello, ovvero una consulenza psicologica erogate da persone esperte in materia di Psicologia dell'emergenza, e che tra il 3 e il 5% abbia invece necessità di aiuto di secondo livello, con un'azione più strutturata presso i Servizi di Salute mentale adulti, Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza o Dipendenze patologiche. I più coinvolti sono naturalmente bambini e donne.
Il piano del servizio sanitario regionale prevede un livello base gestito dai Comuni e dalle Prefetture per cui non è previsto l'intervento degli psicologi – se non nella supervisione degli operatori che erogano aiuto, e tre così strutturati: uno di consultazione psicologica; uno attivato solo dal primo livello che riguarda i servizi specialistici di Salute mentale adulti, Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Dipendenze patologiche, Psicologia clinica, Consultori e Tutela minori; uno per problematiche psichiatriche rilevanti/in acuzie, pochi casi, con l'invio al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura- Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo o residenze psichiatriche/comunità per adulti e minori.
Saranno circa 150 gli psicologi impegnati: almeno 50 del servizio sanitario regionale, circa 120 di associazioni o enti. A tutti sono richieste competenze di psicologia dell'emergenza.
Sono stati coinvolti nel Piano i professionisti esperti nel campo della Psicologia dell'emergenza, in grado di gestire gli effetti di quelle situazioni che possono minare il benessere psicofisico delle persone o delle comunità a seguito di eventi quali terremoti, guerre o catastrofi. In particolare, al piano regionale collaborano: le Aziende Usl della Regione Emilia-Romagna, il Gruppo di lavoro Emergenza dell'Ordine Psicologi, Psicologi per i Popoli, SIPEM-ER, Associazione EMDR Italia. le Aziende USL della Regione Emilia-Romagna
Sono strutture che hanno immediatamente aderito alla richiesta dell'Assessorato alla Salute per contribuire a offrire un servizio di supporto alle persone che provengono dall'Ucraina.
Per le consulenze psicologiche i profughi ucraini saranno accolti in famiglie, ex hotel Covid o alberghi, Cas, Sai, centri di accoglienza ecclesiastici.
Inoltre, il piano punta sul self-care, individuando tra gli stessi profughi tutte le persone con competenze educative, quali insegnanti, educatori professionali, assistenti sociali, psicologi, infermieri e medici, che possano supportare le attività per i minori e gli adulti.
Il coordinamento delle attività e delle risorse psicologiche è affidato esclusivamente all'Azienda Usl territoriale, con un proprio coordinatore.
Servizi educativi, attivata task force per i piccoli ucraini
(Rimini) Costituzione di una rete e di un ufficio unico di emergenza, coordinato dai servizi educativi del Comune di Rimini, attivazione di un numero telefonico dedicato (che sarà attivato e reso noto domani) e modalità condivise di operatività quotidiana. Queste le principali novità emerse dall'incontro di questa mattina tra la Vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini, Chiara Bellini, e i dirigenti scolastici per fare il punto della situazione sull'accoglienza scolastica nel primo ciclo d'istruzione (che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado) dei piccoli profughi provenienti dall'Ucraina.
Grazie alle modalità condivise di lavoro l'ufficio di emergenza si cercherà di velocizzare il lavoro di incrocio tra le disponibilità di posti nelle diverse scuole del territorio, e le domande che arriveranno dalle famiglie di profughi (o dalle associazioni in cui sono ospitate) progressivamente o alle scuole stesse, o agli uffici comunali. In attesa di vademecum e direttive più precise da parte del Governo delle diverse Istituzioni, nazionali e sul territorio, deputate all'organizzazione dell'operazione di accoglienza (sia in generale, che nello specifico, scolastica), il territorio riminese si è comunque già attivato per gestire al meglio una situazione fluida e in divenire.
"Un attivismo - spiega Chiara Bellini, Vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini - possibile grazie anche alla sensibilità dei dirigenti scolastici, che ringrazio per la disponibilità che hanno dimostrato e la capacità di guardare prima all'aiuto di questi bambini, piuttosto che alle difficoltà organizzative". Tra gli argomenti trattati anche quello relativo all'organizzazione di attività di formazione relative alla lingua italiana, per i genitori e per i figli, su cui informazioni più precise saranno note nei prossimi giorni. Inoltre, l'Amministrazione comunale sta coinvolgendo le diverse realtà e associazioni del territorio per coordinare attività ricreative, sportive e di socializzazione.
Parco Fellini, si punta ai fondi del Pnrr per la riqualificazione
(Rimini) È uno dei luoghi simbolo della Rimini balneare, nel cuore della marina, punto di incontro per generazione di turisti e di riminesi e crocevia tra il centro storico della città e la sua lunga spiaggia. L'amministrazione comunale è al lavoro per dare nuovo valore a quella che sin dall'Ottocento rappresenta la principale porta di accesso al mare, che racchiude in sé la storia e l'identità della città: il Parco Fellini.
Un parco urbano tutelato per legge con 'provvedimento' espresso per il suo manifesto valore culturale che l'Amministrazione vuole mettere al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione, che vuole valorizzare le tracce del passato del luogo, sposandole col percorso di innovazione che la città sta percorrendo. La Giunta comunale nell'ultima seduta ha infatti deliberato la candidatura ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (missione 1, investimento 2.3) del progetto di "rigenerazione e valorizzazione del Parco Fellini", un intervento del valore complessivo di circa un milione e mezzo che attraverso la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del Parco e una riorganizzazione degli spazi e del verde, andrà ad integrare la trasformazione urbana avviata con il Parco del Mare.
Il progetto. L'area oggetto di intervento che si intende realizzare in caso di assegnazione dei fondi Pnrr comprende le aree di proprietà del Comune di Rimini, escludendo quindi il giardino del Grand Hotel e la Palazzina Milano.
L'organizzazione spaziale del progetto prevede il recupero del disegno del dopoguerra dell'architetto Pietro Porcinai, tra i più grandi paesaggisti del Novecento, che aveva previsto la creazione di un asse prospettico centrale di collegamento tra il viale Principe Amedeo e il mare. È stato pensato dunque un disegno architettonico e paesaggistico degli spazi che recupera i caratteri storici dell'area in chiave contemporanea, una valorizzazione delle alberature di pregio presenti, una riorganizzazione delle componenti vegetali, delle aree pedonali e degli accessi carrabili per favorire i collegamenti con il Viale Principe Amedeo e il Parco del Mare. È inoltre prevista un'azione di 'desigillatura' attraverso la realizzazione di una pavimentazione di oltre 8mila metri quadrati (metà dedicata esclusivamente al passaggio ciclopedonale e per metà idonea al passaggio carrabile in caso di eventi e manifestazioni) che a differenza di quella esistente sarà completamente permeabile, dunque a ridotto impatto ambientale e che consentirà di restituire un'immagine unitaria dell'area ora frammentata. Il progetto comprende anche l'inserimento di nuove specie arboree, arbustive ed erbacee, per aumentare la biodiversità.
La candidatura. Il progetto di valorizzazione del parco Fellini si sposa quindi con gli obiettivi che il Pnrr fissa per a missione 1, investimento 2.3 "Programmi per valorizzare l'identità dei luoghi: parchi e giardini storici" finanziato dall'Unione Europea – Next GenerationEU", avviso finalizzato alla rigenerazione e riqualificazione di parchi e i giardini italiani di interesse culturale, attraverso il rafforzamento dell'identità dei luoghi, il miglioramento della qualità paesaggistica, la creazione di nuovi poli e modalità di fruizione culturale e turistica, il rafforzamento delle funzioni che hanno positive ricadute ambientali.
"Quello che oggi candidiamo ai finanziamenti del Pnrr è un progetto che vuole valorizzare un luogo iconico della città, proseguendo in quel percorso di innovazione che si fonda sul recupero dell'identità storica dei nostri luoghi – è il commento dell'assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli – Un intervento che in caso di assegnazione dei contributi consentirà di esaltare la bellezza e la fruibilità di un parco urbano ad alta frequentazione, attraverso un nuovo disegno degli spazi, nuovo verde e nuovi servizi. Sarà anche visivamente la porta di accesso alla fascia costiera, oggi trasformata grazie al Parco del Mare".