09 12 2014 | Rimini | Giunta, dimissioni Rossi
Rimini | Giunta, dimissioni Rossi
Eletta al consiglio regionale dalle consultazioni del 23 novembre scorso, l'assessore al Comune di Rimini Nadia Rossi (Politiche del lavoro, Formazione, Tempi della città, Politiche di Genere, Rapporti con il territorio, Rapporti con il Consiglio Comunale) si è dimessa oggi. E' il sindaco Andrea Gnassi ad assumere ad interim le funzioni. “Nei prossimi giorni - dichiara il primo cittadino - avremo tempo e modo di valutare la soluzione più efficace per portare avanti il lavoro svolto da Nadia Rossi dal 2011 in ordine alle sue deleghe. Credo comunque che l’ipotesi di una redistribuzione delle funzioni nell’ambito dell’attuale Giunta sia, ad oggi, quella più solida e percorribile”.
09 12 2014 | Rimini | Dati occupazione, cresce il lavoro atipico
Rimini | Dati occupazione, cresce il lavoro atipico
Dimezzata l'occupazione nell'edilizia, con la disoccupazione che passa dal 4,8% del 2008 al 11,5% di fine 2013, e si avvicina nel 2014 pericolosamente ai tassi nazionali con il 13%. Raggiunti fra i giovani tra i 15 e i 25 anni livelli del 30 %. "Escludendo dal calcolo le migliaia di uomini e donne in cassa integrazione, ad ottobre 2014 sono 7.848.123, le ore di cassa integrazione utilizzate, oltre 450mila in più sullo stesso periodo nel 2013", spiega Manuel Valeriani della Felsa Cisl di Rimini. Significa che circa 5mila lavoratori sono stati in cassa integrazione in questi 10 mesi, "alcuni purtroppo destinati ad incrementare la lista dei disoccupati a seguito di crisi irreversibili delle imprese o al venir meno, a causa delle riforme degli ammortizzatori sociali di adeguate tutele. Il 2014 sul versante occupazione è stato un anno orribile con 2mila unità lavorative in meno rispetto al 2013". Nonostante ciò il 2015 e 2016 appaiono, secondo la previsione Unioncamere, in lieve e costante ripresa anche sul versante occupazionale .
"Nel 2013 - continua Valeriani - avevamo, secondo i dati di Unioncamere forniti dall'Istat, 17mila persone in cerca di occupazione. I dati aggiornati ad ottobre 2014 fanno risultare un leggero aumento degli avviamenti al lavoro, prevalentemente nell’agricoltura e nei servizi, escluse le attività commerciali e quelle ricettivo-ristorative, dove, invece, il segno meno la fa da padrone, con una diminuzione degli inserimenti lavorativi che va dal 14,2% del commercio al 5,3 del settore ricettivo-ristorativi. Sostanzialmente, però, il quadro che ci presentano i dati è quello di una situazione occupazionale pressoché invariata: le assunzioni vengono compensate dalle cessazioni e le variazioni percentuali, seppur sempre negative, a stento superano l’1%".
Dal sindacato sottolineano, "però, che circa l’88% dei rapporti di lavoro attivati riguarda contratti a termine, comprese collaborazioni e lavoro in somministrazione". Il dato allarmante, segnala la Felsa Cisl, "è proprio relativo al largo numero di contratti atipici utilizzati, per di più applicati in modo improprio. Lavoro in somministrazione, lavoro a chiamata, collaborazioni a progetto, ma soprattutto collaborazioni occasionali, voucher e false partite iva. Queste ultime, un fenomeno in crescita negli ultimi anni, coinvolgono lavoratori che possiamo ritenere dipendenti a tutti gli effetti, costretti, però, dal committente del momento ad aprire una partita iva pur di lavorare". Vale a dire che, ed è questo il dato più preoccupante secondo Valeriani, "le persone sono disposte a scendere a compromessi talvolta inaccettabili, sottoscrivendo contratti non soltanto impropri e inadatti, ma molto spesso al limite dello sfruttamento, con la sola speranza di avere una minima fonte di reddito". Tra gli esempi si cita come nel periodo delle festività natalizie, come ogni anno, si vedrà la proliferazioni di contratti a chiamata e collaborazioni occasionali, soprattutto per l’assunzione di promoter nei centri commerciali. "Nella stragrande maggioranza dei casi le persone coinvolte hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, persone che molto spesso si rivolgono a noi, al termine della prestazione lavorativa, perché non sono stati pagati".
Nemmeno i voucher, voluti con "l’obiettivo di portare una minima regolarità in quei settori dove il lavoro nero l’ha sempre fatta da padrone", hanno sortito gli effetti sperati aprendosi ad "abusi e utilizzi distorti. Questo si è tradotto nel fatto che le aziende, soprattutto negozi, bar e ristoranti, preferiscono pagare il proprio personale con i voucher, piuttosto che garantirgli un contratto di lavoro regolare e sacrosanto. Per di più, per non superare la soglia dei 2mila euro annui previsti dalla legge, il datore di lavoro non solo non assume regolarmente i propri lavoratori, ma ci guadagna doppiamente, pagandoli molto meno di quanto sarebbe dovuto". Spiega infatti l'esperto di lavori atipici che "nell’ultimo anno per professioni come quella di cameriere, barista, commessa, banconiera, l’utilizzo dei voucher, sta gradualmente prendendo il sopravvento sul lavoro a chiamata, soprattutto per alcune tipologie di attività e in alcuni periodi dell’anno".
La crescita economica, secondo la Felsa, è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per migliorare l'occupazione. Nel riminese, infatti, si ha, "come indicato dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere", che "il 7,2% dei profili professionali (tecnici in particolare) richiesti dalle imprese, difficili da reperire, situazione confermata anche dalle associazioni di categoria. Questo anche perché, molto spesso, ad esempio le ricerche delle agenzie per il lavoro interinale riguardano profili altamente specializzati ma di età inferiore a 29 anni, persone che, di conseguenza, non possono aver accumulato l’esperienza richiesta. Ma se consideriamo soltanto il dato, palese, della contrazione dell’economia non riusciamo a spiegare un numero così elevato di senza lavoro. In Italia, così come nella nostra provincia, coesistono due fenomeni all'apparenza opposti: alti livelli di disoccupazione (non più solo giovanile, cresce l’esercito dei senza lavoro con età > di 45 anni) da un lato, e difficoltà delle imprese a trovare competenze e conoscenze adatte, dall'altro".
giornalaio, 9 dicembre 2014
Diocesi, debiti per 20mln | Furti, 8 denunce al giorno | Capodanno, crescono le prenotazioni
Chiesa in bolletta, non c’è miracolo che tenga. Il vescovo ha chiamato in soccorso gli industriali, ma non per chiedere soldi, almeno non direttamente. Alle prese con 20 milioni di buco, Lambiasi ha messo attorno a un tavolo l'ex presidente degli industriali riminesi Maurizio Focchi, Linda Gemmani (Scm), Vittorio Tadei (Terranova) e altri nomi noti del mondo imprenditoriale riminese, per analizzare la situazione delle varie attività che dipendono dalla diocesi e trovare le soluzioni per arrivare, nel più breve tempo possibile, al pareggio dei conti. In difficoltà anche il gruppo editoriale Icaro (ilCarlino).
Le conferme dall’economo, don Danilo Manduchi. Il bilancio finalmente è in attivo nel 2014, sostiene, dopo anni di deficit. Una situazione comune a tutte le diocesi, spiega, che a Rimini è stata resa più difficile dalla vicenda dell’ex seminario trasformato recentemente in scuola per un investimento di 12 milioni. Il Comune verserà alla diocesi un canone per 60 anni, previsti 14 milioni nei primi dieci (ilCarlino). In generale, si sta risparmiando dove si può, assicura don Danilo.
Piacevolmente sorpresa dall’iniziativa del vescovo si è di chiarata Linda Gemmani. La diocesi di Rimini ha dimostrato una grande apertura verso la società, ha commentato dicendosi pronta a collaborare (ilCarlino).
Un capodanno col botto. Lo dice il presidente di Aia, Patrizia Rinaldis, a giudicare dalle prenotazioni arrivate agli alberghi sino ad oggi. Stiamo andando benone, dice, molto meglio che negli ultimi anni. Saranno circa 500 le strutture aperte, 3,5 giorni la permanenza media (Nuovo Quotidiano).
Furti di mutande. Sicurezza, a Viserba la situazione continua a peggiorare. Gli abitanti dopo aver registrato anche furti di bucato annunciano ronde contro i ladri. Dalle 18 scatta la paura in paese, i racconti dei residenti (ilCarlino). Ogni mattina, il bollettino' della questura registra almeno 7-8 furti in appartamento, quando è andata bene, il Sap lancia l’allarme.
Trasporto pubblico, non farà bene a Rimini l’accorpamento delle agenzie romagnole e la loro trasformazione in società di capitali. Lo dice l’ancora per poco consigliere regionale Marco Lombardi (FI). Ne risulterà maggiormente depauperato il territorio in favore di Ravenna e Forlì, fa notare. L’unica nota positiva, dice, è che Riccione potrà uscire dall’accordo di programma del trc (LaVoce).
La privatizzazione non è scontata per Fiera e palas. Lo dice Umberto Lago, il manager assunto dal Comune l’anno scorso per rimettere in sesto i conti delle partecipate pubbliche (Corriere). I conti non preoccupano a tal punto, sostiene Lago, anche Start Romagna farà utili.
Fiere, è ufficiale, la prossima edizione di Macfrut di svolgerà a Rimini dal 23 al 25 settembre del 2015 (LaVoce).
Shopping natalizio. Ieri il via alla stagione ufficiale con il centro storico di Rimini invaso da acquirenti e negozianti con il sorriso sotto i baffi. Non si fanno solo acquisti di Natale, c’è chi nota, ma anche per sé grazie alle temperature “finalmente” invernali (ilCarlino).
Pienone per il Christmas village all’arco d’Augusto, nonostante un piccolo incidente in pista (LaVoce).
Poliziotta ferita. Udienza fissata al 19 febbraio per il nordafricano che ha rischiato di spaccare il naso a Margherita Buttarelli, perché lei, rientrando in casa dopo il turno di lavoro, al parco Cervi ha difeso alcune badanti molestate da un gruppo di magrebini. Dopo lo scandalo dettato dalla decisione del giudice di convalidare l’arresto senza misure cautelari, adesso l’allungamento dei tempi alimenta il sospetto che l’uomo possa allontanarsi da Rimini e sottrarsi alla giustizia (LaVoce).
Uno Bianca, intervista del Nuovo Quotidiano a Luciano Baglioni, l’agente che con il collega Pietro Costanza arrivò a individuare i killer della banda che sconvolse la Romagna tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta (Nuovo Quotidiano), e al poliziotto in pensione Ada Di Campi, vittima del primo agguato dei Savi.
Infiltrazioni mafiose a Rimini. Dopo la denuncia da parte del prefetto di una zona grigia da tenere sott’occhio, dove si radica la mafia attraverso il traffico di droga e le compravendite di strutture come locali e alberghi, i commercialisti di Rimini lanciano la loro proposta: trasparenza. Intervento di Giancarlo Ferrucini e Paolo Faini, presidenti delle associazioni professionali Aidc e Adc di Rimini (Corriere).
Per paura non fa la denuncia. Il fatto questo week end. Un 30enne accoltellato alla schiena al parcheggio del Cocoricò, arrivato al pronto soccorso non sporge denuncia perché i suoi aggressori gli hanno detto di essere camorristi e teme ripercussioni (Corriere).
Scuola, il Corriere pubblica oggi la classifica della Fondazione Agnelli. Tra gli istituti che preparano meglio all’università c’è al primo posto il linguistico Valgimigli, al secondo il classico Alighieri, al terzo lo scientifico Serpieri.
Giovani e consumo di alcolici, lettera di un padre sull’emergenza educativa della città. Le risposte del preside Prosperi, del sacerdote Foschi e del sociologo Maturo (ilCarlino).
Riminesi, scomparso all’età di 83 anni Dante Baronio, storico gestore del bar dello stadio della Casa dei Pirati di Rimini insieme alla moglie Verdiana e della Cantinetta Antinori alla vecchia pescheria. I funerali saranno celebrati domani alle 15,30 nella chiesa di San Nicolò dove stasera si tiene la veglia funebre alle ore 21 (LaVoce).
giornalaio, 6 dicembre 2014
Paura all’università | Bianchini truffato | Ladri tra gli alluvionati
Bianchini raggirato. L’ex patron della Karnak, già coinvolto nell’indagine Criminal mind, è al centro di una truffa. Due dei suoi più stretti collaboratori gli avrebbero costruito attorno un mondo parallelo, facendogli credere di essere entrato in una loggia massonica, di frequentare gente e di pagare tangenti allo scopo di vincere appalti per la fornitura della cancelleria a Rai e Ministeri. Così non era: i due truffatori, un pesarese e un romano, avrebbero intascato circa 10 milioni e rivenduto il materiale di Bianchini a nero (ilCarlino).
Paura all’Università. In ospedale 12 studentesse tra i 19 e i 21 anni che alle 10,30 circa hanno iniziato a lacrimare dagli occhi e sentire bruciore alla gola. In totale una trentina di persone ha accusato sintomi da intossicazione, nove sono le prime persone condotte dal 118 all’Infermi e al Ceccarini. La sede di via Angherà è stata evacuata ieri per alcune ore. Nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco le cause dell’intossicazione restano ignote (Corriere).
A Gaiofana dopo l’alluvione sono arrivati i ladri a rovistare tra mobili zuppi e altro che gli abitanti colpiti dagli allagamenti hanno tirato fuori dalle cantine invase dal fango. E adesso, dopo le piogge, dalla protezione civile scatta l’allerta frane (ilCarlino).
Unioni civili, approvato in consiglio comunale giovedì sera il regolamento proposto da Savio Galvani (Fds) e Fabio Pazzaglia (Fare Comune), sostenuto anche Brunori (dell'Idv) e dal Movimento 5 Stelle, mentre nel Pd tre consiglieri hanno votato contro, così come quelli delle forze di centro destra (ilCarlino). Cosa prevede il regolamento.
Scuola, è concreto il rischio di accorpamento dell’ufficio scolastico provinciale di Rimini con quello di Forlì-Cesena. Il disagio sia per le scuole sia per le amministrazioni locali, spiega il vicesindaco Lisi, sarebbe non tanto quello di avere un dirigente unico, ma di avere una sola sede: più difficile pianificare gli interventi (ilCarlino).
Con i nuovi lampioni si vede peggio di prima. Fratelli d’Italia attacca la convenzione del comune di Rimini con Enel sole: nove anni a un canone annuo di poco più di 3,2 milioni. Il problema per il consigliere Renzi è la sostituzione in diverse zone della città dei vecchi lampioni a luce diffusa con quelli attuali che schiacciano la luce a terra (Corriere).
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la commercialista riminese Roberta Melucci ai domiciliari da martedì con l’accusa di aver intascato 360mila euro da due fallimenti di cui il tribunale l’aveva nominata curatrice. Ha espresso attraverso il suo avvocato l’intenzione di studiare il fascicolo a suo carico prima di fornire le spiegazioni richieste (ilCarlino).
Paolo Trapani, ultimo direttore di Aeradria, fa sapere di non essere mai stato contattato da Airiminum circa un suo possibile ruolo nella nuova gestione dell’aeroporto Fellini e di percepire come stipendio una cifra più bassa di 200mila euro, come riferito invece dai giornali nei giorni scorsi (ilCarlino).
La crisi fa volare le spie in azienda. Assunti 007 per scoprire segreti e fornire la giusta causa per licenziare. Nel mirino, quindi, dipendenti ex ex dipendenti, raccontano gli investigatori della riviera, di cui vengono passati al setaccio comportamenti scorretti (Nuovo Quotidiano). Le imprese ci chiedono aiuto per tagliare, spiegano.
In occasione della presentazione dei nuovi progetti della campagna Tende di Avsi, oggi dalle 10 alle 18 la mostra “Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo” sarà presentata a Rimini, in piazza Cavour. Obiettivo della campagna Tende di Natale è quello di sensibilizzare le persone sui progetti Avsi nel mondo, di cui la mostra che tratta i temi dell'educazione, dello sviluppo, della malnutrizione e della povertà attraverso la testimonianza diretta di circa 70 tra studenti, mamme, direttori di opere, insegnanti e operatori sociali presenti in 3 contesti differenti: Kenya, Ecuador e Brasile (InterVista).
Trc, a Riccione Pd e 5Stelle attaccano l’amministrazione: sul metrò di costa è necessario ascoltare il parere del dirigente che, altrimenti, viene pagato per un lavoro che non fa. Sotto la lente l’ordinanza del traffico in via dei Mille che non terrebbe conto degli obblighi contrattuali (Corriere).
La chiusura del Rio Grande diventa un caso sui social e non solo. A fine novembre il Comune di Bellaria ha chiuso il locale per gravi motivi statici, non ancora risolti. Ad oggi non c’è ancora stata la riapertura e sui social i commenti proliferano. Interviene anche il Pd comunale per sollecitare l’amministrazione ad individuare tutte le strade che possano consentire la prosecuzione di questa importante attività che dà lavoro, fra l’altro, a svariate decine di dipendenti (LaVoce). I legali dei gestori sono al lavoro per fornire agli uffici comunali tutta la documentazione richiesta (Nuovo Quotidiano).
05 12 2014 | Rimini | Unioni civili, approvata delibera Galvani-Pazzaglia
Rimini | Unioni civili, approvata delibera Galvani-Pazzaglia
Il Consiglio comunale di Rimini ha approvato nella seduta di ieri sera la proposta deliberativa avanzata dai consiglieri Savio Galvani (Federazione della Sinistra) e Fabio Pazzaglia (Fare Comune) per il “Riconoscimento delle unioni civili. Approvazione del regolamento”. Per divenire pienamente operativo il Regolamento approvato ieri sera dovrà avere ancora un passaggio, ovvero essere istruito dall’ufficio comunale competente per tornare all’esame del Consiglio per la votazione definitiva.
Il Comune di Rimini avvia quindi l’adozione del “Registro amministrativo delle unioni civili” intese – specifica all’articolo 2 il regolamento – come “due persone maggiorenni, legate da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune. Unioni che il Comune riconosce provvedendo a tutelarle e sostenere per superare situazioni di discriminazione e favorirne l'integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio.
La casa, la sanità e servizi sociali, le politiche per giovani, genitori e anziani, lo sport e il tempo libero, la formazione, scuola e servizi educativi, i diritti e partecipazione, i trasporti sono le aree tematiche di intervento rispetto alle quali gli atti dell'Amministrazione devono prevedere per le unioni civili condizioni non discriminatorie di accesso, evitando condizioni di svantaggio economico e sociale. All’interno del Comune di Rimini, dunque, chi s’iscrive al Registro sarà equiparato al “parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto” ai fini della possibilità di assistenza. L’Amministrazione comunale rilascerà, su richiesta degli interessati, attestato di "unione civile basata su vincolo affettivo" inteso come reciproca assistenza morale e materiale. L'attestato sarà rilasciato per i soli usi necessari al riconoscimento di diritti e benefici previsti dall'Amministrazione comunale, così come sarà verificata dall’Amministrazione comunale l'effettiva convivenza delle persone che richiedono l'attestato.
Possono chiedere di essere iscritte al registro delle unioni civili, prosegue il Regolamento all’articolo 4, due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti nel Comune di Rimini. Le iscrizioni nel Registro potranno avvenire esclusivamente sulla base di una domanda presentata al Comune congiuntamente agli interessati. L’iscrizione nel Registro non può essere richiesta da coloro che facciano già parte di una diversa unione civile, i cui effetti non siano cessati al momento della domanda di iscrizione, né dalle persone coniugate fino al momento dell’annotazione della separazione personale sull’atto di matrimonio. Per cancellarsi sarà invece sufficiente la cessazione della situazione di coabitazione o, nel caso del venir a meno dei rapporti affettivi, su richiesta di una o di entrambe le parti interessate.
"Un Consiglio comunale che ha scelto di assumersi una responsabilità importante – commenta il sindaco Andrea Gnassi - compiendo un primo passo, dal valore altamente simbolico oltre che concreto, verso il riconoscimento di alcuni diritti di una fetta importante della nostra società. Siamo tutti ben consapevoli che su altri tavoli si decidono le sorti del Paese sul fronte dell’ampliamento delle garanzie e dei diritti di tutti, ma in attesa di una legge nazionale che finalmente consenta proiettare l’Italia nel futuro, era importante dare un segnale anche locale, per tutti quegli uomini e donne riminesi che attendono delle risposte. Il dovere di chi ha una responsabilità politica è quello di ascoltare e raccogliere le istanze di tutti i cittadini a cui deve rispondere. E su questo, da oggi, Rimini risponde 'presente'".
Non è finita qui. "Il Consiglio comunale ha dunque scelto di riconoscere il diritto ad un cammino insieme, confidando che a breve si aggiunga l’altro ‘pezzo’, quello ben più importante, con l’approvazione della legge sulle unioni civili che è già in Parlamento e che speriamo venga discussa in tempi rapidi. Il ‘modello tedesco’ su cui ha lavorato il governo mi auguro possa essere una valida e rapida sintesi tra le tante sensibilità e visioni differenti, tenendo conto che si tratta pur sempre di garantire a coppie dello stesso sesso di godere degli stessi diritti essenziali di cui godono le coppie eterosessuali sposate, quale la possibilità di assistenza negli ospedali e nelle carceri. Il diritto in più per qualcuno non è un diritto in meno per altri, e non è nemmeno una mera somma: si diventa tutti cittadini al quadrato. Essere europei e guardare all'Europa è soprattutto guardare ai diritti".
Rilancia in un batter di ciglia Fabio Pazzaglia, capogruppo di FareComune e proponente della delibera insieme a Savio Galvani di Fds. "Ieri finalmente è stato approvata in consiglio comunale la nostra proposta di delibera per istituire anche a Rimini il registro delle unioni civili. Un primo passo verso la giusta direzione. Dopo il voto positivo del consiglio comunale, ora il sindaco ha tutte le carte in regola per procedere speditamente con la trascrizione dei matrimoni gay celebrati all'estero. Proponiamo al Sindaco di organizzare insieme ai suoi concittadini una grande giornata di festa dedicata alla coppie di fatto (etero e omo) che si vogliono iscrivere al nuovo registro delle unioni civili. In quell'occasione si potrebbero trascrivere anche i primi matrimoni gay celebrati all'estero. La trascrizione è perfettamente legittima. Si tratta di una questione di Libertà. Perché la libertà di circolazione affermata dai Trattati dell’UE non è una vera e propria libertà se un cittadino viene considerato sposato in uno Stato e celibe in un altro. Anche l'Italia, dove il matrimonio gay non è riconosciuto dalla legge, deve poter accogliere e riconoscere le coppie gay o lesbiche sposate altrove".
Si è dichiarata inizialmente disposta ad ascoltare Giuliana Moretti di Ncd, pur sapendo che la competenza di alcuni argomenti è del Parlamento e pur non comprendendo i benefici reali del registro delle unioni civili. "Infatti conoscendo il nostro regolamento sugli asili - spiega Moretti - so perfettamente che sono più privilegiate le famiglie monoparentali che le famiglie formate da una coppia con figli, so anche bene che nel regolamento per le case popolari si riconosce nucleo famigliare quello fondato "sulla stabile convivenza anagrafica more uxorio, nonché nuclei di persone anche non legate da vincoli di parentela ed affinità, qualora la convivenza abbia carattere di stabilità e sia finalizzata alla reciproca assistenza morale e materiale"".
A far tornare indietro la consigliera di centrodestra è stato il dibattito, a partire dalle parole del sindaco che "una decina di anni fa sputava sopra l'istituzione del matrimonio e ora che si tratta di gay la difende a spada tratta, mi lascia alquanto perplessa", ha detto Moretti. "Comunque dopo le conclusioni del Sindaco avevo molto chiaro che lo scopo di quella delibera non è quello di riconoscere dei diritti individuali, bensì quello di fare un primo passo per arrivare alla completa equiparazione con il matrimonio, per poi arrivare magari anche alle adozioni e alla legalizzazione degli uteri in affitto".
I conti non tornano. "Ho verificato che noi spendiamo ogni anno circa 70 miliardi a favore del coniuge, dalle pensioni di reversibilità alle misure fiscali e un cambiamento del modello antropologico metterebbe in discussione anche la sostenibilità finanziaria del modello sociale. In un momento come questo ci sta come i cavoli a merenda.Ieri sera, c'è stato, come capita sovente su questi temi, chi voleva confinare questa riflessione nell'ambito di uno scontro frontale laici-cattolici. Io credo che sia profondamente sbagliato, Se si vuole fare una riflessione reale bisogna superare questa contrapposizione, questo perché certe scelte potrebbero cambiare radicalmente le fondamenta dell'umano, e questo è un problema che dovrebbe riguardare sia i cattolici che i laici".
Quindi, "ipotizzare il " matrimonio per tutti" rappresenterebbe una risposta solo ideologica e sbagliata ad una giustissima domanda di rispetto di ogni relazione affettiva e di ogni orientamento sessuale. Le convivenze, l'amore in tutte le sue forme precarie o durature possono essere regolate da diritti individuali, civilistici in nome di un doveroso rispetto. Mentre " Il matrimonio per tutti "sarebbe una risposta pericolosa, perché relativizzerebbe il significato della società naturale e della continuità della specie umana che solo in essa si realizza".
Rimini e le unioni civili: i diritti non sono questa sceneggiata
Rimini e le unioni civili: i diritti non sono questa sceneggiata
Non hanno faticato molto e nemmeno brillato per originalità i due consiglieri comunali di sinistra Fabio Pazzaglia e Savio Galvani nel presentare la loro delibera sull’istituzione del registro delle unioni civili nel Comune di Rimini. Hanno fatto come quegli studenti cui non interessa approfondire un argomento ma semplicemente prendere un buon voto per contrattare la paghetta con i genitori: hanno copiato.
La delibera approvata ieri sera dal consiglio comunale (19 voti a favore e 9 contrari) è infatti la copia esatta di quella approvata due anni fa nella Milano del sindaco Giuliano Pisapia. Hanno copiato proprio tutto, dai ragionamenti che giustificano la necessità del registro ai singoli articoli del regolamento, fino alle parole messe tra virgolette o in grassetto. Un lavoro di copia e incolla che nemmeno il più negligente degli studenti avrebbe fatto in modo così preciso, senza metterci niente di suo.
Un lavoro poco approfondito e tanto approssimativo che giustifica un’impressione, avvalorata anche dal dibattito di ieri sera: ai consiglieri Pazzaglia e Galvani, e a quanti hanno votato la loro proposta, non interessava tanto risolvere un problema, dare una risposta ad un bisogno, quanto innalzare una bandierina sul pennone del Comune: anche a Rimini ci sono le unioni civili, anche a Rimini ci sono questi surrogati di matrimonio per persone dello stesso sesso. Sono contenti i due consiglieri comunali (anche se ora insistono subito per la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero), è contento il sindaco Gnassi che così può dire di aver rispettato un impegno preso in campagna elettorale; anche Rimini rientra nel panorama istituzionale del politicamente corretto promosso da alcune aree politiche e amplificato dai mass media. Gnassi può andare in giro con una bella coccarda arcobaleno appuntata sul petto, i cattolici suoi alleati mostreranno qualche momentaneo imbarazzo e poi tutto come prima in attesa che qualcuno vada a iscriversi a questo benedetto registro, così da mostrarne la pressante (in)utilità.
A questo proposito, bisogna dire che, già che si erano dati da fare con il copia e incolla, i consiglieri Pazzaglia e Galvani avrebbero potuto riservare le loro attenzioni anche al vademecum per le coppie di fatto che il Comune di Milano ha fatto redigere ad un esperto avvocato. Se lo si legge attentamente, infatti, si scopre che il registro delle unioni civili approvato ieri sera altro non è che un simbolo, una bandiera ideologica, perché i nuovi diritti che il regolamento dovrebbe garantire non sono affatto garantiti per il semplice motivo che a introdurre nuovi diritti può essere solo una legge dello Stato e non una delibera comunale.
La delibera – copiata da Milano - afferma pomposamente che all’interno del Comune l’iscritto ad una unione civile è equiparato ad un parente prossimo. Il vademecum del Comune di Milano spiega che in realtà se il compagno o la compagna vuole chiedere informazioni ai medici o prestare assistenza deve avere una dichiarazione, controfirmata dal notaio, che attesti che lui è autorizzato.
Altro cavallo di battaglia è il tema dell’eredità o della reversibilità della pensione: anche in questo caso il puntuale vademecum del Comune di Milano (redatto a spiegazione della delibera che noi abbiamo testualmente copiato) afferma che non c’è niente da fare: l’iscritto alle unioni civili non eredita e non ha diritto alla pensione di reversibilità. L’elenco potrebbe continuare con tutti gli altri diritti, la musica è sempre la stessa.
L’unico ambito in cui il regolamento vale è quello dei servizi di competenza comunale (casa, asili nido, scuole materne), dove peraltro i diritti delle famiglie monoparentali o delle convivenze ricevono già qualche forma di tutela.
Aggiungiamo che se i solerti consiglieri avessero studiato e faticato un po’ di più, avrebbero evitato di riproporre anche a Rimini un regolamento delle unioni civili che sulle modalità di scioglimento lascia alquanto perplessi. Si insiste tanto sui vincoli affettivi che devono essere tutelati, poi se un partner decide di andarsene, basta che mandi una raccomandata al Comune e chi si è visto si è visto. Sarà poi un impiegato comunale a scrivere al partner che la convivenza è sciolta. Si vuole che un rapporto sia equiparato al matrimonio, ma al momento di scioglierlo ci si guarda bene ad assumersi le responsabilità del matrimonio.
Tutto questo per sottolineare che un discorso è il riconoscimento da parte del Parlamento di alcuni diritti (e su questo c’è un consenso abbastanza ampio), un altro sono le battaglie ideologiche che si conducono al solo scopo di far passare surrettiziamente una istituzione, il matrimonio gay, che proposta sic et simpliciter non avrebbe invece il necessario consenso. Sempre pronti a ragionar di diritti, ma senza le sceneggiate di ieri sera.
05 12 2014 | Rimini | Messa per sant'Amato domenica in cattedale
Rimini | Messa per sant'Amato domenica in cattedale
Domenica alle 17,30 nella basilica cattedrale di Rimini il vescovo Francesco Lambiasi presiederà la solenne concelebrazione in onore del primo santo della diocesi, proclamato in piazza San Pietro a roma da papa Francesco il 23 novembre. "Dopo la celebrazione a Roma e quella realizzata domenica scorsa a Saludecio, abbiamo ritenuto opportuno programmare anche un momento diocesano di ringraziamento e di preghiera", spiega il vicario della diocesi, monsignor Luigi Ricci. "La storia del santo Amato ci riporta lontano nel tempo (1226 - 1292), ma la vita e l’insegnamento dei Santi sono sempre attuali: e ancor più la loro intercessione".
concerto di natale in piazza cavour
Sabato 6 dicembre alle ore 17,30 in piazza Cavour, 100 giovani musicisti dell’Istituto pareggiato Lettimi eseguiranno canti tradizionali di Natale
05 12 2014 | Rimini | Malori, evacuata l'università
Rimini | Malori, evacuata l'università
Sono nove le persone ricoverate dopo essesi sentite male, accusando bruciore di gola, lacrimazione e difficoltà di respirazione, alle 10,30 circa nell'atrio della sede universitaria di via Angherà a Rimini. Cinque sono state trasportate all’ospedale Infermi di Rimini, quattro a Riccione. Sono in corso gli esami tossicologici. Sul posto sono arrivati 118 e vigili del fuoco. Al momento è esclusa la fuga di gas. Si pensa a una reazione allergica ad un detersivo usato per la pulizia dei pavimenti.
Rimini | Generare bellezza, in piazza Cavour Avsi in mostra
Rimini | Generare bellezza, in piazza Cavour Avsi in mostra
In occasione della presentazione dei nuovi progetti della campagna Tende di Avsi, domani, dalle 10 alle 18 la mostra “Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo” sarà presentata a Rimini, in piazza Cavour.
L'iniziativa nasce dalla sfida lanciata dalle parole di Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e liberazione, nel corso dell'incontro annuale di Avsi del 2011: "Con tante energie che si sono poste a disposizione, si è generato più sviluppo? O dipendenza dalle nostre briciole? Si è messo in moto un soggetto in grado di rispondere al proprio bisogno e di affrontare la vita da uomo? Quello che introduce il primo vero sviluppo è uno sguardo sulla persona. E la vera questione è se noi, attraverso quello che facciamo, attraverso il progetto, -
riusciamo a portare questo sguardo. Perché senza questo sguardo non c’è sviluppo".
Obiettivo della campagna Tende di Natale è quello di sensibilizzare le persone sui progetti Avsi nel mondo, di cui la mostra che tratta i temi dell'educazione, dello sviluppo, della malnutrizione e della povertà attraverso la testimonianza diretta di circa 70 tra studenti, mamme, direttori di opere, insegnanti e operatori sociali presenti in 3 contesti differenti: Kenya, Ecuador e Brasile.
Per il Kenya è stato affrontato il tema dell’educazione, attraverso la presentazione di un gruppo di scuole che non hanno orientato il loro sistema educativo esclusivamente sul raggiungimento di performance e risultati, ma che si prendono cura della persona e della sua dignità.
Per l’Ecuador sono state raccontate le esperienze dell’asilo familiare, una realtà che consente ai genitori che lavorano di lasciare i loro bambini, durante l’orario lavorativo, in un luogo sicuro; le attività di un centro giovanile che aiuta i ragazzi a crescere come uomini e le storie di madri che, con alle spalle delle vite difficili, hanno scoperto il proprio valore nello sguardo di una persona.
Per il Brasile è stato riportato il grave problema della malnutrizione infantile (quasi 10.000 bambini ogni giorno muoiono in tutto il mondo per scarsità di cibo) e di come AVSI ed il CREN (Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale), stando di fronte al vero bisogno delle mamme, abbiano compreso che quello del cibo è solo la punta dell’iceberg del disagio, in quanto la compagnia e la rete comunitaria risulta essere essenziale per ricostruire una vita dignitosa.
"Queste esperienze - spiegano da Avsi - evidenziano chiaramente che il bisogno dell’uomo si può comprendere solo in una condivisione, ossia in una compagnia umana come elemento indispensabile allo sviluppo personale. E solo uno sguardo nuovo in grado di abbracciare tutta la persona e di amarla può rimetterla in moto. Ma questo vale anche per noi che non siamo missionari! Infatti se guardassimo la nostra umanità con lealtà, ci accorgeremmo che siamo espressione dello stesso bisogno, cioè di uno sguardo vero che possa dare un senso al nostro quotidiano".
La mostra si conclude con le parole di Papa Francesco pronunciate il 18 maggio 2013, in occasione della veglia di Pentecoste: “Preferisco mille volte una Chiesa incidentata che una Chiesa ammalata per chiusura! Uscite fuori, uscite! L’Apocalisse dice una cosa bella: che Gesù è alla porta e chiama per entrare nel nostro cuore”.